che peccato dover aspettare tanto per avere una diagnosi attraverso il sistema sanitario nazionale! Siamo costretti a rivolgerci a specialisti privati con conseguenti spese altissime 😢
anch’io x 40 anni nn sapevo avere ADHD. xche’ crescendo nn si parlava. Avevo anzia dall’eta’ di 7 anni. depressione veniva e andava. tutto passato, poi e’ tornato ecc. mi hanno dato adderall, aiuta un po’. ma quando cerco di spiegare a mio psichiatra, mi dice di prendere prozac x depressione e adderall x add. ho a 57 anni, mi sento sente piu’ stressata, sono diventata peggio. nn so piu’cosa fare. nn riesco a trovare aiuto. mi fa piacere ascoltare una signora adulta che ha vissuto mio passato. grazie❤
Ho capito però non mi piace molto come descrive le relazioni che ha avuto questa signora nella sua vita ammettendo di aver sempre distrutto tutto quanto con il suo carattere e la sua mente, a volte nella vita ci sono delle relazioni che non sono destinate a decollare o comunque per una serie di motivi vanno dove devono andare non è detto che è una persona debba per tutta la vita mantenere gli stessi rapporti quindi questa testimonianza la vedo un po' insensata a mio parere, anche dopo che dice Io ho appena abbasso la guardia le combino Ma in che senso? Deve entrare nei dettagli sta parlando ad un pubblico e proprio per questo deve essere specifica nelle cose che fa e nei suoi comportamenti per spiegare bene la situazione quindi anche questa affermazione la trovo insensata anche perché non è che siamo perfetti e nella vita andiamo sempre su una retta continua senza mai cadere quindi è normale anche ogni tanto fare delle cavolate
Trovo terribile stigmatizzare delle persone in questo modo. A chi non capita mai di perdere l'attenzione, di far fatica a concentrarsi? Quando si è sotto stress è molto comune. Uno dei sintomi sarebbe la mancanza di fiducia in se stessi, incoraggiare questa cosa attraverso la testimonianza di una donna che dice di non potersi fidare di se stessa, lo trovo poco costruttivo e poco terapeutico. L'unica cosa giusta l'ha detta alla fine, circa il bisogno di affetto. L'instabilità affettiva è una causa fondamentale di disorganizzazione mentale e di irrequietezza. Non sono i farmaci che risolvono questo problema, ma un percorso psicoterapico che vada in profondità e che restituisca una sensazione di normalità all'individuo: siamo tutti diversi e abbiamo tutti le stesse esigenze fondamentali. Imparare a riflettere prima di agire è sicuramente utile, ma si può fare anche senza farmaci.
@@redinagjergji9222 è molto conodo per le case farnaceutiche che i medici scelgano di cronicizzare i disturbi emotivi e psicologici imbottendo i pazienti di farmaci. Ma fondamentalmente non servono a niente. L'autoregolazione si ottiene in altro modo. La dislessia si cura facendo esercizio, per esempio, mica con gli audiolibri e la concentrazione aumenta grazie a pratiche meditative, yoga e alimentazione povera di zuccheri e cibi fritti e malsani. Il farmaco serve solo a cronicizzare e a richiedere dosi sempre più alte nel tempo!
@@pepilupis sta parlando di disturbi emotivi e psicologici mentre, in realtá, quello al quale si sta riferendo é un disturbo NEUROlogico. Lo curano dei medici, psichiatri magari anche psicoterapeuti, ma non solo psicologi.
@@gamerg2565 è un'illazione assolutamente non provata scientificamente! Anche gli esperti non sanno dire con esattezza quale ne sia l'origine e ci sono dei neuropsichiatri che sostengono che sia una patologia inventata, che fa gioco alle case farmaceutiche, così come ce ne sono altri che la curano con psicoterapia, alimentazione sana senza zuccheri e fritture e yoga e/o meditazione e ottengono ottimi risultati senza creare delle farmaco-dipendenze! I farmaci dovrebbero sempre e comunque essere l'ultima spiaggia. E cmq sono molto nocivi per la salute e cambiano di molto poco la situazione. Gli psicologi cognitivo-comportamentali praticano terapie famigliari e di parent training. Liquidare tutto con pillolone e "disturbo neurologico" è più semplice, ma non prodice guarigioni! Produce solo clienti a vita per le case farmaceutiche!
@@pepilupis le differenze con una persona neurotipica sono evidenti in tutti gli ambienti/contesti e a prescindere dallo stato psico-emotivo del soggetto, infatti la ADHD non è in nessun modo imputabile ad uno scarso supporto emotivo in età infantile e non dipende dal trattamento dei genitori,in quanto stiamo parlando di una NEURODIVERSITÀ che nella sua origine trova principalmente cause genetiche o di esposizione al fumo nel periodo in cui il bambino è nel grembo materno.Sono state anche individuate delle differenze nello sviluppo cerebrale in alcune aree del cervello che sono meno sviluppate in alcuni punti e più in altre(ovviamente paragonandosi ad una persona neurotipica di pari intelligenza)
Che meraviglia questo intervento, bravissimo Marco. Ti auguro il meglio ❤
Mi ci rivedo cosí tanto che ho la sensazione di aver scoperto l'origine di ogni mia sofferenza
Idem
ugualissimo
però c è da dire che ho immaginazione dove gente normale si perde
Caro ragazzo sei già maturo;molto più di altri❤️
Che meravigliosa testimonianza, lo dico da mamma di un bambino con adhd e so benissimo cosa vuoi dire.
che peccato dover aspettare tanto per avere una diagnosi attraverso il sistema sanitario nazionale!
Siamo costretti a rivolgerci a specialisti privati con conseguenti spese altissime 😢
Per non parlare delle diagnosi errate... 13 anni di terapia e 5 diversi terapeuti per arrivare a una diagnosi!
Molto emozionante questa testimonianza. Grazie ☺️
anch’io x 40 anni nn sapevo avere ADHD. xche’ crescendo nn si parlava. Avevo anzia dall’eta’ di 7 anni. depressione veniva e andava. tutto passato, poi e’ tornato ecc. mi hanno dato adderall, aiuta un po’. ma quando cerco di spiegare a mio psichiatra, mi dice di prendere prozac x depressione e adderall x add. ho a 57 anni, mi sento sente piu’ stressata, sono diventata peggio. nn so piu’cosa fare. nn riesco a trovare aiuto. mi fa piacere ascoltare una signora adulta che ha vissuto mio passato. grazie❤
Falla diagnosticare (l'ADHD) così che il medico possa prescriverti i farmaci (per l'ADHD) che potrebbero aiutarti
Sei vero, dunque stupendo!🌟
Bravo Marco
Bravissimi
Ho capito però non mi piace molto come descrive le relazioni che ha avuto questa signora nella sua vita ammettendo di aver sempre distrutto tutto quanto con il suo carattere e la sua mente, a volte nella vita ci sono delle relazioni che non sono destinate a decollare o comunque per una serie di motivi vanno dove devono andare non è detto che è una persona debba per tutta la vita mantenere gli stessi rapporti quindi questa testimonianza la vedo un po' insensata a mio parere, anche dopo che dice Io ho appena abbasso la guardia le combino Ma in che senso? Deve entrare nei dettagli sta parlando ad un pubblico e proprio per questo deve essere specifica nelle cose che fa e nei suoi comportamenti per spiegare bene la situazione quindi anche questa affermazione la trovo insensata anche perché non è che siamo perfetti e nella vita andiamo sempre su una retta continua senza mai cadere quindi è normale anche ogni tanto fare delle cavolate
Perché non si parla delle condotte a rischio di chi soffre di ADHD??😢
Vorrei avere un contatto con questa persona
Trovo terribile stigmatizzare delle persone in questo modo. A chi non capita mai di perdere l'attenzione, di far fatica a concentrarsi? Quando si è sotto stress è molto comune. Uno dei sintomi sarebbe la mancanza di fiducia in se stessi, incoraggiare questa cosa attraverso la testimonianza di una donna che dice di non potersi fidare di se stessa, lo trovo poco costruttivo e poco terapeutico. L'unica cosa giusta l'ha detta alla fine, circa il bisogno di affetto. L'instabilità affettiva è una causa fondamentale di disorganizzazione mentale e di irrequietezza. Non sono i farmaci che risolvono questo problema, ma un percorso psicoterapico che vada in profondità e che restituisca una sensazione di normalità all'individuo: siamo tutti diversi e abbiamo tutti le stesse esigenze fondamentali. Imparare a riflettere prima di agire è sicuramente utile, ma si può fare anche senza farmaci.
È un disturbo neurologico.
@@redinagjergji9222 è molto conodo per le case farnaceutiche che i medici scelgano di cronicizzare i disturbi emotivi e psicologici imbottendo i pazienti di farmaci. Ma fondamentalmente non servono a niente. L'autoregolazione si ottiene in altro modo. La dislessia si cura facendo esercizio, per esempio, mica con gli audiolibri e la concentrazione aumenta grazie a pratiche meditative, yoga e alimentazione povera di zuccheri e cibi fritti e malsani. Il farmaco serve solo a cronicizzare e a richiedere dosi sempre più alte nel tempo!
@@pepilupis sta parlando di disturbi emotivi e psicologici mentre, in realtá, quello al quale si sta riferendo é un disturbo NEUROlogico. Lo curano dei medici, psichiatri magari anche psicoterapeuti, ma non solo psicologi.
@@gamerg2565 è un'illazione assolutamente non provata scientificamente! Anche gli esperti non sanno dire con esattezza quale ne sia l'origine e ci sono dei neuropsichiatri che sostengono che sia una patologia inventata, che fa gioco alle case farmaceutiche, così come ce ne sono altri che la curano con psicoterapia, alimentazione sana senza zuccheri e fritture e yoga e/o meditazione e ottengono ottimi risultati senza creare delle farmaco-dipendenze! I farmaci dovrebbero sempre e comunque essere l'ultima spiaggia. E cmq sono molto nocivi per la salute e cambiano di molto poco la situazione. Gli psicologi cognitivo-comportamentali praticano terapie famigliari e di parent training. Liquidare tutto con pillolone e "disturbo neurologico" è più semplice, ma non prodice guarigioni! Produce solo clienti a vita per le case farmaceutiche!
@@pepilupis le differenze con una persona neurotipica sono evidenti in tutti gli ambienti/contesti e a prescindere dallo stato psico-emotivo del soggetto, infatti la ADHD non è in nessun modo imputabile ad uno scarso supporto emotivo in età infantile e non dipende dal trattamento dei genitori,in quanto stiamo parlando di una NEURODIVERSITÀ che nella sua origine trova principalmente cause genetiche o di esposizione al fumo nel periodo in cui il bambino è nel grembo materno.Sono state anche individuate delle differenze nello sviluppo cerebrale in alcune aree del cervello che sono meno sviluppate in alcuni punti e più in altre(ovviamente paragonandosi ad una persona neurotipica di pari intelligenza)