Non perdetevi gli altri nostri documentari sul tennis! -Australian Open 2017: l'impresa più grande di Roger ruclips.net/video/NdItnZ14PGI/видео.html -Wimbledon 2001: la favola di Ivanisevic ruclips.net/video/vXPJXsg4Pho/видео.html
Va ricordato che Roger già all'epoca giocava con la racchetta usata da Pete per tutta la sua carriera, ovvero la mitica Wilson Pro Staff 85 (St. Vincent), con bilanciamento di 31,5 centrato nel manico e 380 grammi di peso incordata. Solo che Roger usava l'incordatura ibrida inversa (budello sulle verticali e sintetico Luxilon Alu Rough sulle orizzontali), particolare che non ha mai cambiato in carriera a differenza del piatto corde, passato dall'85 pollici al 90 nel 2003 e da 90 pollici a 97 nel 2017.
Confermo quanto ho scritto: la Wilson Pro Staff 85 pesa 360 grammi incordata con le luxilon alu power rough (pesata da me perché ce l’ho, ma ci sono i dati anche su Internet). Con l’ibrido, cioè budello + sintetico, sale a 370-380
@@cristianb.8548 380 grammi. Non fate caso alla distribuzione nei negozi delle due versioni della Wilson di Federer. Per anni io ho giocato con una versione 330 gr., ma ne esiste anche una da 290 gr. Le racchette dei pro sono cosa diversa da quelle vendute per gli amatori
Adriano panatta prima e roger federe dopo, e grazie a questi due campioni che ho iniziato a giocare a tennis e ad amare questo meraviglioso sport individuale dove sei su un campo da tennis da solo contro il tuo avversario e la vittoria o la sconfitta dipendono solo da te e da nessun'altro come negli altri sport di squadra. Adriano panatta e roger Federer sono stati due immensi fuoriclasse tennistici dotati di classe e tecnica eccelsa ed era bellissimo vederli giocare. È vero che ogni epoca ha avuto un campione, un fuoriclasse ma secondo me roger Federer e'stato il più forte di tutti e da quando si è ritirato per me il tennis non è più come prima. Avrebbero dovuto clonarlo.
Comunque questo match mi ricorda un po' quello di nole e sinner in semi , un Djokovic che è leggermente in calo , ma in Australia è ancora considerato un semidio imbattibile , ed è li che arriva la consacrazione di jannik, un po' come per Roger ( anche se ha perso poi quel Wimbledon) , è chiaro che da lì inizierà una nuova era
@@teopeo7980 è vero, ci sono similitudini. Una differenza potrebbe essere che Sampras era stato il dominatore assoluto della sua era e che Sinner in Australia era già Sinner. Roger si rivelò davvero al mondo in quella partita, anche se aveva già vinto il torneo di Milano. Grazie per il commento e continua a seguirci!
@@maksimovic199 Grazie, ci hai dato una bella idea. Non lo faremo a breve, ma lo spunto è ottimo, non ci avevamo pensato. Ps: vedendo il tuo nickname… ma sei tifoso del Torino?
Certo in difficoltà pete ......infatti 2002 dà il bianco a ny e poi saluti e baci Mentre il fenomeno federer nello stesso 2001 fa 6 game con il giovane agassi nei quarti a flushing Paragonare pete a federer è come paragonare maradona a messi
La vittoria dell'US Open 2002 è memorabile e infatti la racconteremo sicuramente. Non credo però che sia una blasfemia dire che Sampras in quel nel 2001 fosse in crisi, anzi credo sia una realtà oggettiva. Nel 2001 non vinse nessun torneo e non capitava dal 1989. Chiuse al numero 10 del ranking, dopo aver iniziato l'anno da numero 3 e dopo essere stato il numero 1 indiscusso del decennio precedente. Nel 2002 andò ancora peggio, ma sono cose che tu da tifoso di Sampras (intuisco) sai sicuramente meglio di me: fuori agli ottavi in Australia, fuori al primo turno al Roland Garros e poi la clamorosa sconfitta al secondo turno di Wimbledon contro Bastl (n.145 al mondo). Dire che era in crisi non toglie nulla al trionfo del 2002 (torneo che infatti Pete disputò da testa di serie n.17), ma anzi lo rende ancora più bello. Spero comunque che continuerai a seguirci! Alessandro
@@storienellarena dalla finale dello us open del 2000 Sampras era irriconoscibile, non si allenava più, mentalmente scollegato e atleticamente imbarazzante. Ha giocato partite ciondolando in campo e trascinandosi in modo triste. Anche nelle vittorie era una sofferenza (con Chela in Australia o con Kaufmann a Parigi ad esempio) e tutti sapevamo che stava arrivando alla fine… poi magari ti faceva la partita della madonna con Rios e perdeva il turno dopo con Mirnyi. A parte tutto sono contento di essermelo goduto fino alla fine e sapevo con certezza che finito lui non avremmo più visto nessuno andare a rete, fare cose spettacolari e vincere al contempo tornei importanti. E così fu.
@@kardakes in quanto a questo non è una novità, finché Agassi non è invecchiato troppo ha preso sempre a pallate Federer. E nella finale dello us open 2005 era avanti di un break nel terzo set sul punteggio di un set pari prima di scoppiare (aveva 35 anni). L’impressione è che il miglior Agassi avrebbe fatto fare la fine che ha sempre fatto fare Djokovic a Federer.
Praticamente avete descritto un torneo perso da Sampras come se fosse stato merito del Re...e infatti per rivincerlo aspettò 3 anni. Quel torneo lo ha perso Sampras e Federer è diventato grande anni dopo. Voi giornalisti se non costruite realtà false non siete contenti.
Ha raccontato la partita come un "passaggio di consegne" simbolico. Non ha mistificato i fatti, bensì gli ha dato un determinato significato. Si chiama racconto documentaristico.
“Avete descritto un torneo perso da Sampras come fosse merito del Re... quel torneo lo ha perso Sampras” > Mah, se Sampras avesse giocato un gran Wimbledon fin lì e poi avesse giocato una partitaccia contro Federer avresti ragione, e probabilmente quella partita non sarebbe ricordata con l’aurea epica con cui è ricordata oggi. Tuttavia, le cose non stanno così, anzi sono l’opposto. In primo luogo, Sampras veniva da una prima parte dell’anno molto negativa (zero tornei vinti, non capitava dal 1989) e soprattutto le prime tre partite di quel Wimbledon furono tutt’altro che brillanti, in particolare il secondo turno, dove impiegò 5 set per battere il numero 265 (!!) del mondo, la wild card britannica Barry Cowan. Invece, contro Federer, Pete giocò la sua miglior partita della stagione, dando vita con Roger ad un incontro spettacolare, e solo un grande Federer poté batterlo “... e infatti per vincerlo aspettò 3 anni” > e quindi? A parte che sono due anni e non tre e che anche nel video lo abbiamo ricordato, quindi non c’è nessun tentativo di modificare la realtà, ma poi cosa dovrebbe dimostrare questa frase? Siccome Federer (a nemmeno 20 anni!) non vinse quel torneo, allora significa che contro Sampras non giocò una grande partita? Se Ivanisevic non avesse vinto contro Rafter in finale, allora non avremmo potuto dire che la semifinale contro Henman fu epica?? Nella storia dello sport è pieno di avvenimenti (soprattutto nel calcio e nella Formula 1) che vengono indicati come passaggi di consegne ideali, anche se poi il campione in oggetto non ha vinto la competizione nella sua interezza “Voi giornalisti se non costruite realtà false non siete contenti” >> la risposta a “costruite realtà false” è già contenuta nei due punti precedenti. Aggiungo solo una cosa. Potrei ricordare che quella partita è descritta e raccontata come “passaggio di consegne” in tutti gli articoli (e sono tanti) che ne parlano, tra siti online e riviste cartacee. Le ragioni sono evidenti e le ho già spiegate alla fine del video. Non è quindi una mia invenzione. Ma più ancora che gli articoli scritti a distanza di anni, e questo vale ogni volta che si fa una ricostruzione storica, penso che siano illuminanti le parole scritte a caldo, il giorno stesso della partita. Ti cito alcuni passaggi dell’articolo di Stefano Semeraro, uno dei decani dei giornalisti di tennis, pubblicato su La Stampa del 3 luglio 2001. L’archivio online della Stampa è gratuito e lo puoi consultare anche tu. Si riferiscono proprio ai temi che abbiamo trattato in questo confronto: “Cinque formidabili set, sicuramente la partita più bella dell'anno, intarsiata da almeno una ventina di scambi da cineteca. Perché la vera notizia è questa: il Sampras sconfitto di ieri non era lo straccetto di Parigi, né l'atleta incerto sceso in campo nella prima settimana del torneo, ma un Sampras vero, nel pieno possesso delle sue semidivine facoltà tennistiche. Si è però trovato davanti, Pete, una sorta di proprio «doppio», quasi un sosia nelle dimensioni, un replicante per tipo di gioco, scioltezza dei gesti, tenuta mentale, ma di dieci anni più giovane. Nelle 3 ore e 40 minuti di match i due fenomeni hanno steso sull'erba un repertorio completo di servizi fulminanti, volée perfettamente affettate, demivolée e angolazioni miracolose, da giocatori universali, a tutto campo, prima ancora che da specialisti del vegetale... Certo è che, almeno sull'erba, Federer si candida a diventarne l'erede” Alessandro Muliari
@@storienellarena Al di là delle legittime opinioni di tutti, io non riesco a capire ancora come chi scrive di tennis possa trovare similitudini nel gioco di Sampras e di Federer. We Uno serviva a 220 la prima e 190 la seconda, scendeva e si incollava a rete, in risposta al terzo diritto era già avanti ed era votato all’attacco e al rischio più totale. Insomma Pete era un freddo e il giocatore più istintivo io abbia mai visto. L’altro è stato un fenomeno di anticipo e controtempo sulla riga di fondo portando all’ennesima potenza il concetto di tennis di Agassi. Anticipo e precisione nella massima forma. Forse a inizio carriera voleva “giocare come Pete” ma per vincere ha capito che doveva seguire le sue caratteristiche e non quelle del suo idolo che ha semplicemente espresso un gioco inimitabile per mille motivi. Mio umile pensiero.
@@gianlucamazza222 Gianluca sono d’accordo con te. Le similitudini si intravedevano penso ad inizio carriera, quando di Federer i giornalisti avevano ancora visto poco. Quindi forse era bastata una certa eleganza nei movimenti, e l’idea che Roger potesse esserne l’erede, per accostarli anche nel modo di giocare
Non 3 anni ma 2, Roger vinse nel 2003. Ma era già considerato uno destinato a grandi cose da fine anni '90. Nel 2001 Sampras era comunque il favorito per vincere il torneo.
Se chiamano il doppio fallo di due metri nel tiebreak del primo set finisce 3 set a 0 facile per Pete. Come la finale AO 2017 non sa nemmeno Federer come ha fatto a vincerla. La rigiocano dieci volte sta partita la perde sempre.
Veramente nella finale AO 2017 Federer è stato sempre in vantaggio e giocò una splendida partita, comandando sempre il gioco anche con il rovescio. Recuperare un break nel 5° set e vincere 4-5 giochi consecutivamente, non vuol dire non meritare di vincere, anzi.
@@nsovunque77 proprio quello che ho detto, ha sfiammato vincenti da ogni parte del campo per ore e ore… giocando a “o la va o la spacca” e non mi sembra gli sia riuscito molte volte contro Nadal. Vittoria meritata ma frutto di circostanze particolari.
@@gianlucamazza222 Negli ultimi 7-8 incontri tra Federer e Nadal, Roger vinse tutti i match, eccetto la semi del RG 2019. Credo non sia un caso o frutto di circostanze particolari. Cambiando racchetta e giocando più sciolto e sicuro di rovescio, ebbe la meglio. Ed in tutte le partite giocò più o meno allo stesso modo. Aggressivo e sempre comandando. E questo era anche il suo modo di giocare (sicuramente molto anni 90) e perchè con Nadal, o facevi questo tipo di partita o tanto valeva nemmeno scendere in campo.
Non perdetevi gli altri nostri documentari sul tennis!
-Australian Open 2017: l'impresa più grande di Roger ruclips.net/video/NdItnZ14PGI/видео.html
-Wimbledon 2001: la favola di Ivanisevic ruclips.net/video/vXPJXsg4Pho/видео.html
Va ricordato che Roger già all'epoca giocava con la racchetta usata da Pete per tutta la sua carriera, ovvero la mitica Wilson Pro Staff 85 (St. Vincent), con bilanciamento di 31,5 centrato nel manico e 380 grammi di peso incordata. Solo che Roger usava l'incordatura ibrida inversa (budello sulle verticali e sintetico Luxilon Alu Rough sulle orizzontali), particolare che non ha mai cambiato in carriera a differenza del piatto corde, passato dall'85 pollici al 90 nel 2003 e da 90 pollici a 97 nel 2017.
@@patrickbateman80 grazie per questa dettagliata nota storica! Continua a seguirci!
380 non e troppo? Non intendevi 280g?
Confermo quanto ho scritto: la Wilson Pro Staff 85 pesa 360 grammi incordata con le luxilon alu power rough (pesata da me perché ce l’ho, ma ci sono i dati anche su Internet). Con l’ibrido, cioè budello + sintetico, sale a 370-380
@@cristianb.8548solo il telaio della pro staff 85 pesa 330gr
@@cristianb.8548 380 grammi. Non fate caso alla distribuzione nei negozi delle due versioni della Wilson di Federer. Per anni io ho giocato con una versione 330 gr., ma ne esiste anche una da 290 gr. Le racchette dei pro sono cosa diversa da quelle vendute per gli amatori
Adriano panatta prima e roger federe dopo, e grazie a questi due campioni che ho iniziato a giocare a tennis e ad amare questo meraviglioso sport individuale dove sei su un campo da tennis da solo contro il tuo avversario e la vittoria o la sconfitta dipendono solo da te e da nessun'altro come negli altri sport di squadra. Adriano panatta e roger Federer sono stati due immensi fuoriclasse tennistici dotati di classe e tecnica eccelsa ed era bellissimo vederli giocare. È vero che ogni epoca ha avuto un campione, un fuoriclasse ma secondo me roger Federer e'stato il più forte di tutti e da quando si è ritirato per me il tennis non è più come prima. Avrebbero dovuto clonarlo.
grazie per aver condiviso i tuoi ricordi. Spero che continuerai a seguire i nostri video, di tennis e di sport!
I miei preferiti, nessuno finora ha la loro classe.
Fate più contenuti sul tennis! Siete strepitosi !
@@agostinoderosa8368 Grazie Agostino! Da settembre ci attrezzeremo per aumentare le produzioni! Tu continua a seguirci!
Comunque questo match mi ricorda un po' quello di nole e sinner in semi , un Djokovic che è leggermente in calo , ma in Australia è ancora considerato un semidio imbattibile , ed è li che arriva la consacrazione di jannik, un po' come per Roger ( anche se ha perso poi quel Wimbledon) , è chiaro che da lì inizierà una nuova era
@@teopeo7980 è vero, ci sono similitudini. Una differenza potrebbe essere che Sampras era stato il dominatore assoluto della sua era e che Sinner in Australia era già Sinner. Roger si rivelò davvero al mondo in quella partita, anche se aveva già vinto il torneo di Milano. Grazie per il commento e continua a seguirci!
Il passaggio del testimone ufficiale
Match passato alla storia come "il cambio della guardia"
esatto, è la chiave di lettura con cui abbiamo raccontato la partita. Grazie Stefano e continua a seguirci!
Farete un video su isner mahut?
@@maksimovic199 Grazie, ci hai dato una bella idea. Non lo faremo a breve, ma lo spunto è ottimo, non ci avevamo pensato. Ps: vedendo il tuo nickname… ma sei tifoso del Torino?
@@storienellarena no è per via di una somiglianza col giocatore
@@maksimovic199 ah ok ahah grazie ancora per la dritta e continua a seguirci!
ROGER FEDERER COME GIANNI RIVERA
Certo in difficoltà pete ......infatti 2002 dà il bianco a ny e poi saluti e baci
Mentre il fenomeno federer nello stesso 2001 fa 6 game con il giovane agassi nei quarti a flushing
Paragonare pete a federer è come paragonare maradona a messi
La vittoria dell'US Open 2002 è memorabile e infatti la racconteremo sicuramente. Non credo però che sia una blasfemia dire che Sampras in quel nel 2001 fosse in crisi, anzi credo sia una realtà oggettiva. Nel 2001 non vinse nessun torneo e non capitava dal 1989. Chiuse al numero 10 del ranking, dopo aver iniziato l'anno da numero 3 e dopo essere stato il numero 1 indiscusso del decennio precedente. Nel 2002 andò ancora peggio, ma sono cose che tu da tifoso di Sampras (intuisco) sai sicuramente meglio di me: fuori agli ottavi in Australia, fuori al primo turno al Roland Garros e poi la clamorosa sconfitta al secondo turno di Wimbledon contro Bastl (n.145 al mondo). Dire che era in crisi non toglie nulla al trionfo del 2002 (torneo che infatti Pete disputò da testa di serie n.17), ma anzi lo rende ancora più bello. Spero comunque che continuerai a seguirci! Alessandro
@@storienellarena dalla finale dello us open del 2000 Sampras era irriconoscibile, non si allenava più, mentalmente scollegato e atleticamente imbarazzante. Ha giocato partite ciondolando in campo e trascinandosi in modo triste. Anche nelle vittorie era una sofferenza (con Chela in Australia o con Kaufmann a Parigi ad esempio) e tutti sapevamo che stava arrivando alla fine… poi magari ti faceva la partita della madonna con Rios e perdeva il turno dopo con Mirnyi. A parte tutto sono contento di essermelo goduto fino alla fine e sapevo con certezza che finito lui non avremmo più visto nessuno andare a rete, fare cose spettacolari e vincere al contempo tornei importanti. E così fu.
@@kardakes in quanto a questo non è una novità, finché Agassi non è invecchiato troppo ha preso sempre a pallate Federer. E nella finale dello us open 2005 era avanti di un break nel terzo set sul punteggio di un set pari prima di scoppiare (aveva 35 anni). L’impressione è che il miglior Agassi avrebbe fatto fare la fine che ha sempre fatto fare Djokovic a Federer.
Praticamente avete descritto un torneo perso da Sampras come se fosse stato merito del Re...e infatti per rivincerlo aspettò 3 anni.
Quel torneo lo ha perso Sampras e Federer è diventato grande anni dopo.
Voi giornalisti se non costruite realtà false non siete contenti.
Ha raccontato la partita come un "passaggio di consegne" simbolico. Non ha mistificato i fatti, bensì gli ha dato un determinato significato. Si chiama racconto documentaristico.
“Avete descritto un torneo perso da Sampras come fosse merito del Re... quel torneo lo ha perso Sampras” > Mah, se Sampras avesse giocato un gran Wimbledon fin lì e poi avesse giocato una partitaccia contro Federer avresti ragione, e probabilmente quella partita non sarebbe ricordata con l’aurea epica con cui è ricordata oggi. Tuttavia, le cose non stanno così, anzi sono l’opposto. In primo luogo, Sampras veniva da una prima parte dell’anno molto negativa (zero tornei vinti, non capitava dal 1989) e soprattutto le prime tre partite di quel Wimbledon furono tutt’altro che brillanti, in particolare il secondo turno, dove impiegò 5 set per battere il numero 265 (!!) del mondo, la wild card britannica Barry Cowan. Invece, contro Federer, Pete giocò la sua miglior partita della stagione, dando vita con Roger ad un incontro spettacolare, e solo un grande Federer poté batterlo
“... e infatti per vincerlo aspettò 3 anni” > e quindi? A parte che sono due anni e non tre e che anche nel video lo abbiamo ricordato, quindi non c’è nessun tentativo di modificare la realtà, ma poi cosa dovrebbe dimostrare questa frase? Siccome Federer (a nemmeno 20 anni!) non vinse quel torneo, allora significa che contro Sampras non giocò una grande partita? Se Ivanisevic non avesse vinto contro Rafter in finale, allora non avremmo potuto dire che la semifinale contro Henman fu epica?? Nella storia dello sport è pieno di avvenimenti (soprattutto nel calcio e nella Formula 1) che vengono indicati come passaggi di consegne ideali, anche se poi il campione in oggetto non ha vinto la competizione nella sua interezza
“Voi giornalisti se non costruite realtà false non siete contenti” >> la risposta a “costruite realtà false” è già contenuta nei due punti precedenti. Aggiungo solo una cosa. Potrei ricordare che quella partita è descritta e raccontata come “passaggio di consegne” in tutti gli articoli (e sono tanti) che ne parlano, tra siti online e riviste cartacee. Le ragioni sono evidenti e le ho già spiegate alla fine del video. Non è quindi una mia invenzione. Ma più ancora che gli articoli scritti a distanza di anni, e questo vale ogni volta che si fa una ricostruzione storica, penso che siano illuminanti le parole scritte a caldo, il giorno stesso della partita. Ti cito alcuni passaggi dell’articolo di Stefano Semeraro, uno dei decani dei giornalisti di tennis, pubblicato su La Stampa del 3 luglio 2001. L’archivio online della Stampa è gratuito e lo puoi consultare anche tu. Si riferiscono proprio ai temi che abbiamo trattato in questo confronto:
“Cinque formidabili set, sicuramente la partita più bella dell'anno, intarsiata da almeno una ventina di scambi da cineteca. Perché la vera notizia è questa: il Sampras sconfitto di ieri non era lo straccetto di Parigi, né l'atleta incerto sceso in campo nella prima settimana del torneo, ma un Sampras vero, nel pieno possesso delle sue semidivine facoltà tennistiche. Si è però trovato davanti, Pete, una sorta di proprio «doppio», quasi un sosia nelle dimensioni, un replicante per tipo di gioco, scioltezza dei gesti, tenuta mentale, ma di dieci anni più giovane. Nelle 3 ore e 40 minuti di match i due fenomeni hanno steso sull'erba un repertorio completo di servizi fulminanti, volée perfettamente affettate, demivolée e angolazioni miracolose, da giocatori universali, a tutto campo, prima ancora che da specialisti del vegetale... Certo è che, almeno sull'erba, Federer si candida a diventarne l'erede”
Alessandro Muliari
@@storienellarena Al di là delle legittime opinioni di tutti, io non riesco a capire ancora come chi scrive di tennis possa trovare similitudini nel gioco di Sampras e di Federer. We Uno serviva a 220 la prima e 190 la seconda, scendeva e si incollava a rete, in risposta al terzo diritto era già avanti ed era votato all’attacco e al rischio più totale. Insomma Pete era un freddo e il giocatore più istintivo io abbia mai visto. L’altro è stato un fenomeno di anticipo e controtempo sulla riga di fondo portando all’ennesima potenza il concetto di tennis di Agassi. Anticipo e precisione nella massima forma. Forse a inizio carriera voleva “giocare come Pete” ma per vincere ha capito che doveva seguire le sue caratteristiche e non quelle del suo idolo che ha semplicemente espresso un gioco inimitabile per mille motivi. Mio umile pensiero.
@@gianlucamazza222 Gianluca sono d’accordo con te. Le similitudini si intravedevano penso ad inizio carriera, quando di Federer i giornalisti avevano ancora visto poco. Quindi forse era bastata una certa eleganza nei movimenti, e l’idea che Roger potesse esserne l’erede, per accostarli anche nel modo di giocare
Non 3 anni ma 2, Roger vinse nel 2003. Ma era già considerato uno destinato a grandi cose da fine anni '90.
Nel 2001 Sampras era comunque il favorito per vincere il torneo.
Se chiamano il doppio fallo di due metri nel tiebreak del primo set finisce 3 set a 0 facile per Pete. Come la finale AO 2017 non sa nemmeno Federer come ha fatto a vincerla. La rigiocano dieci volte sta partita la perde sempre.
Veramente nella finale AO 2017 Federer è stato sempre in vantaggio e giocò una splendida partita, comandando sempre il gioco anche con il rovescio.
Recuperare un break nel 5° set e vincere 4-5 giochi consecutivamente, non vuol dire non meritare di vincere, anzi.
2 metri?...ma non erano 3 metri?...
@@nsovunque77 proprio quello che ho detto, ha sfiammato vincenti da ogni parte del campo per ore e ore… giocando a “o la va o la spacca” e non mi sembra gli sia riuscito molte volte contro Nadal. Vittoria meritata ma frutto di circostanze particolari.
@@marcomasci1302 “that’s way out” gridato da Pete incredulo. Era set point. Assurdo.
@@gianlucamazza222 Negli ultimi 7-8 incontri tra Federer e Nadal, Roger vinse tutti i match, eccetto la semi del RG 2019.
Credo non sia un caso o frutto di circostanze particolari. Cambiando racchetta e giocando più sciolto e sicuro di rovescio, ebbe la meglio.
Ed in tutte le partite giocò più o meno allo stesso modo. Aggressivo e sempre comandando. E questo era anche il suo modo di giocare (sicuramente molto anni 90) e perchè con Nadal, o facevi questo tipo di partita o tanto valeva nemmeno scendere in campo.