A Lucera: reperti all'aria aperta dalle origini ignote

Поделиться
HTML-код
  • Опубликовано: 7 сен 2024
  • LUCERA- L'Italia, si sa, è un Paese ricco di monumenti, emblemi di una storia gloriosa e millenaria. Chiese, castelli e costruzioni varie che stanno lì a ricordarci gli avvenimenti e le gesta di chi ci ha preceduto. Ma non tutto ciò che è stato realizzato dai nostri avi finisce col diventare vessillo ad imperitura memoria e può capitare che qualche artefatto, per quanto utile e importante che fosse, finisca nel dimenticatoio, abbandonato al suo destino senza che nessuno si prenda la briga di studiarne l'origine e la storia. Ed è questa la sorte occorsa ad un ponticello in contrada La Marchesa che risulta sconosciuto ai più e del quale non si sa nulla. Pressoché invisibile dalla strada, il ponte risulta, oggi, a livello degli appezzamenti di terreno che lo circondano e che lo ricoprono, così come le erbe infestanti e lo stato di incuria che lo contraddistinguono. Sotto la campata, dove un tempo presumibilmente scorreva un fiume, forse proprio il Torrente Triolo che ancor oggi cinge la contrada, ci si può trovare ogni genere di rifiuto, dagli pneumatici a vecchi elettrodomestici abbandonati da qualche amico della natura. A differenza del più noto Ponte Gallucci, per il quale diversi cultori della storia locale hanno scritto pagine e pagine di saggi e trattati, di questo ponte sembra impossibile ricostruirne la storia se non mediante ipotesi e congetture. Secondo alcuni si trovava sulla strada che collegava l'antica Lucera a Castelfiorentino, per altri risalirebbe al periodo tardo-romano. Considerandone le dimensioni, è presumibile pensare che sia stato costruito per favorire l'attraversamento del torrente da parte dei soli individui a piedi, e non a carri e carrozze. Collocato all'interno di un agro piuttosto ampio verrebbe da pensare che sia stato costruito da un contadino il cui campo era attraversato da un torrente. Per quanto sconosciuto, però, questo ponte sembra essere in buona compagnia. Un altro artefatto di cui è difficile reperire notizie è quello che resta di un arco, o forse, un altro ponte, che si trova proprio alle pendici dell'enorme costone sul quale si erge il Castello di Federico II. Lasciata Lucera, e imboccata la strada per Pietramontecorvino, è possibile notare, subito sulla destra, i resti di cui parliamo. A ben vedere, dicevamo, potrebbero essere i ruderi di un vecchio arco, magari di un imponente ingresso delle tenute latifondiste di un tempo. E sempre alla stregua del ponticello, anche per quest'arco l'unica caratteristica certa è lo stato di degrado e abbandono in cui versa; condizione aggravata dal fatto che il terreno in cui si trova è considerato a rischio di frana. Non abbiamo, certo, le competenze per tracciare le origini e le storie di questi reperti che sono sotto gli occhi di tutti, ma possiamo esortare l'Amministrazione Comunale e chi di dovere ad occuparsene. E nell'attesa che qualcuno si impegni a tracciarne la storia, che almeno si provveda a ripulirli e conferirgli un aspetto più dignitoso, proprio dei beni storici e culturali che il passato ci ha lasciato affinché ce ne prendessimo cura. (M.S.)

Комментарии •