Ottima presentazione del giornale. Dovizia di particolari nella descrizione degli argomenti trattati.Ennesima ottima prova del dottor Fabbri e del dottor Petroni che non conoscevo.
Ho vissuto sia in Nord Africa (Algeria) che nel Golfo (Bahrain e Kuwait) e parlo quindi del vissuto. Ovviamente l'islam del Golfo è assolutamente diverso da quello den Nord Africa essendo quest'ultimo temperato dalla comune cultura mediterranea e dal fare riferimento all'Europa e non al mondo anglosassone. Ciò premesso contesto che non si capiscano. Vero è che l'arabo parlato nelle strade del Nord Africa non è l'arabo classico. Ma quest'ultimo viene comunque studiato a scuola e quindi usato quando necessario. Inoltre la forza della religione è comunque enorme ed un musulmano messo di fronte ad una scelta tra un cristiano ed un altro musulmano sceglierà sempre di stare con quest'ultimo. Noi europei invece guardiamo alla persona e non alla sua fede religiosa. È una bella differenza con i suoi pro ed i suoi contro.
Poi è bello come il primo relatore dice cose.. Poi inizia a parlare Fabbri e capisci che il tizio ha cannato in pieno la differenza tra 'integrazione' e 'assimilazione'.. Pare quasi fatto apposta, per mostrarti prima la versione euro-centrica e perbenista, serva dell'interesse americano,cui veniamo esposti e martellati ogni giorno. E poi la realtà dei fatti, sconcertante nella sua ovvietà, quasi da dirsi 'cavolo come ho fatto a non realizzarlo prima'.
Fabbri da una interpretazione, più o meno condivisibile. Nulla di tutto questo è scientifico, diverse interpretazioni possono coesistere senza contraddirsi.
5 milioni d musulmani negli Stati Uniti sono solo meno del 2 per cento della popolazione residente...in Italia siamo già probabilmente al 6 per cento ed è una storia appena iniziata.
Piuttosto che si usa correttamente davanti a proposizioni ➔avversative e ➔comparative e significa ‘anziché’, indica cioè una preferenza accordata a un elemento rispetto a un altro Piuttosto che dire sciocchezze, rimani in silenzio Preferisco andare in bicicletta piuttosto che usare l’automobile. USI Da qualche decennio si è diffuso l’uso di piuttosto che con il significato disgiuntivo di o, oppure, a indicare un’alternativa equivalente. Il fenomeno probabilmente ha avuto origine nel parlato del Nord Italia e ben presto la novità è stata accolta dai conduttori televisivi, dai giornalisti, dai pubblicitari e in seguito anche dalle riviste e dai quotidiani, contribuendo a diffondere un uso improprio Questa sera, se vogliamo uscire, possiamo andare al cinema piuttosto che (= oppure) a teatro Parallelamente a quest’uso si osserva quello, altrettanto improprio, di piuttosto che col significato aggiuntivo di oltre che Al mercato potete trovare ogni tipo di verdura: pomodori piuttosto che (= oltre che) peperoni, piuttosto che melanzane Si tratta di usi decisamente sconsigliabili non solo nello scritto, ma anche nel parlato. FONTE: www.treccani.it/enciclopedia/piuttosto-che_(La-grammatica-italiana)/
Nell'ambito del significato di "alternativa" in senso ampio del termine uso piuttosto quale sinonimo di "oppure" - non userei piuttosto in senso puramente aggiuntivo (anche se in certi contesti come il mercato rionale è chiaramente presente un sottinteso significato di possibile "scelta" tra i vari ortaggi ,quindi di possibile "alternativa" il che mi porterebbe a sdoganare l'inflazionatissimo uso di piuttosto :-) :-)
@@INDIGOBLUE555 con tutto il rispetto conta ben poco fino a quando c'e` una regola ufficiale ben chiara. Questi qui sono giornalisti che parlano come se sapessero i segreti del mondo e non sanno parlare correttamente in italiano in un contesto ufficiale.
@@giacomoburtone9706 Credo che,nel panorama della comunicazione in Italia,questi relatori siano ai vertici sia per competenza che per qualità del linguaggio.Questo indipendentemente dai punti di vista espressi,probabilmente opinabili da chi abbia conoscenze in materia,ma comunque degni di grande attenzione. Quello che mi lascia perplesso è la qualità media dei messaggi in generale (non parlo dei contenuti ma della incuria verso una espressione anche semplice ma almeno corretta...)
Petroni dovrebbe dedicare maggior attenzione ai motivi che causano le migrazioni ed esaminare la possibilità di intervenire su dette cause. Sicuramente questi discorsi meritano grande attenzione:la crescita demografica africana è spaventosa(Caracciolo tratta l'argomento a più riprese) e se non verranno avviate politiche per consentire agli africani di vivere dignitosamente a casa propria l'impatto migratorio sull'Europa sarà devastante,se l'aritmetica non è un'opinione. Penso che i paesi europei vedranno la propria identità inesorabilmente compromessa anche in considerazione del fatto che non praticando l'assimilazione seguono la via di una integrazione che,in breve,si traduce in parziale adattamento reciproco tra residenti e nuovi arrivati e in questo scenario l'effetto sulla società ospitante non è unicamente legato al fattore numerico.
Sigh, alcune domande interessanti però...una in particolare non era una domanda, visto che la persona parlava rispondendosi da sola e ripetendo "Voglio dire..." lasciando sottinteso qualcosa che però non viene detto ahahah
Onestamente era una esigenza già presente (e taciuta) in epoca di molto antecedente alla problematica dei flussi migratori verso l'Europa. La creazione di nuovi italiani sarebbe possibile in una Italia consapevole ,fortemente identitaria e conscia sia delle proprie debolezze che della propria forza.Non mi sembra che quella attuale saprebbe forgiare i nuovi figli. Lezione interessante come sempre,grazie LIMES.
permettetemi di fare due considerazione il primo è che ad un certo punto l,ottimo fabbri nello spiegare una delle ragioni che hanno portato trump a vincere, dice, tra le altre cose che una dei fattori che hanno portato alla vittoria di trump è stato il fatto che la classe media americana si è impoverita ed è propio su questo dato antropologico che voglio soffermarmi in quando ritengo che seppure la frase di fabbri sottindende il dato che sto per dire tuttavia non lo evidenzia e non evidenziarlo comporta che il dato non viene compreso nella sua essenza e si finisce per girarci attorno senza comprenderlo ripeto fabbri dice che la classe media americana (ma vale anche per noi) si è rimpoverita se fosse cosi allora dovremmo dire che i greci che all,inizio "grazie all,euro" hanno incoscientemente gozzovigliato con i soldi dei "tedeschi" producendo poi quell,effetto che bagnai descrive cosi bene con il ciclo di frenkel allora aveva piu prestigio solo perche apperentemente stava meglio (nel senso che consumava di piu) ora sappiamo con certezza che non è stato cosi perche dopo gli hanno fatto pagare il conto . ora vengo al problema dire che LA CLASSE MEDIA SI è IMPOVERITA NON è IL VERO DATO ANTROPOLOGICO IL VERO DATO ANTROPOLOGICO è, CHE LA CLASSE MEDIANA (definizione piu adatta) HA PERSO SIA PRESTIGIO SOCIALE CHE POTERE DECISIONALE, BASTA VEDERE I PAPOCCHI ISTITUZIONALI,MA COSA ANCORA PIU IMPORTANTE è IL FATTO CHE LA CLASSE MEDIANA SI è COMPLETAMENTE DISSOCIATA (O IN PARTE, IN ALCUNE SUE COMPONENTI) DAL PROGETTO STRATEGICO/EGEMONICO DELLE CLASSI SOCIALI NON DIRETTAMENTE LEGATe AL MODO DI PRODUZIONE DI VALORI/MERCE REALI è DIRETTAMENTE LEGATI ALLA FINANZA SPECULATIVA E AGLI INTERESSI DEGLI OLIGOPOLISTI E MONOPOLISTI. LA SECONDA COSA E DI DEFINIZIONE PIU FACILE E CIOE CHE LE DIFFERENZE ANTROPOLOGICHE DOVEVANO ESSERE UN VALORE ED UNA RICCHEZZA ANCHE IMMEDIATAMENTE MONETIZZABILE. premesso ho usato il maiuscolo non per gridarlo ma solo per evidenzarlo
Tutto molto interessante, Dario Fabbri sempre piacevolissimo e mai banale. Personalmente, non vedo alcun senso nello sforzo (non indifferente) di integrare flussi migratori. Non c'è possibilità ne volontà di assimilazione, non abbiamo velleità imperialistiche. Realisticamente parlando l'italia impiegherebbe secoli per ottenere risultati accettabili (integrazione nord/sud/isole fa scuola). A me sembra che si tratti semplicemente di promuovere interessi e politiche sovranazionali. Credo che ritenere insopportabili le violenze di un assimilazione sia un grande traguardo in termini di saggezza e maturità per una nazione, e in questa direzione dovremmo proseguire. Decrescere demograficamente e invecchiare la popolazione compensando con la tecnologia la diminuzione della capacità produttiva è l'unico modello di sviluppo pacifico e sensato.
Ma non è che ne hanno paura, è che possono esprimere piú liberamente la propria opinione.. Da notare confrontando la prima mappa mostrata a riguardo, l'opinio sfavorevole è nei paesi che ne hanno di meno, perchè piu sono e piu chiedono rappresentanza e quindi cambiamento e quindi soffocano l'opinione altrui in nome del pc. La paura è irrazionale, si punta su questo per delegittimare un'analisi contraria al l'immigrazione.. Invece è un sentimento di pancia che ha reali e razionali ragioni. Poi svilire il sentimento dei popoli è da idioti, tali pulsioni vanno capite, perchè possono rivelare problemi dopo un'analisi dei dati e una previsione delle tendenze. Per alcuni di sicuro è islamofobia becera, ma io personalmente sono contro l'immigrazione e ritengo di avere, dati alla mano, ottime ragioni. Soprattutto a 2 anni di distanza, mi rendo conto che questa presentazione manca di idee quali: lo sviluppo demografico autoctono, l'importanza dell'identità nazionale per il funzionamento dei settori strategici, l'IoT e il 4.0, che portano il decoupling del binomio piu forza lavoro= piú ricchezza, anzi, popolazioni piu piccole con piu automazione sono piu ricche e piu sostenibili.. Tanto vale che siano autoctone.
fin dai primi 5 minuti una bella collezione di fantasie...vai in Francia a vedere se i musulmani non sono un'enormità, vogliono integrarsi e non si considerano come un popolo a parte, poi ne riparliamo
Ottima presentazione del giornale. Dovizia di particolari nella descrizione degli argomenti trattati.Ennesima ottima prova del dottor Fabbri e del dottor Petroni che non conoscevo.
Fuori dalla realtà, ideologicamente condizionato il primo relatore. Diverso l'intervento del secondo, interessante ed in grande parte condivisibile
Grande dario❤
Incredibile che una persona così competente usi con insistenza “piuttosto che” in maniera impropria. Qualcuno glielo dica.
Ho vissuto sia in Nord Africa (Algeria) che nel Golfo (Bahrain e Kuwait) e parlo quindi del vissuto. Ovviamente l'islam del Golfo è assolutamente diverso da quello den Nord Africa essendo quest'ultimo temperato dalla comune cultura mediterranea e dal fare riferimento all'Europa e non al mondo anglosassone. Ciò premesso contesto che non si capiscano. Vero è che l'arabo parlato nelle strade del Nord Africa non è l'arabo classico. Ma quest'ultimo viene comunque studiato a scuola e quindi usato quando necessario. Inoltre la forza della religione è comunque enorme ed un musulmano messo di fronte ad una scelta tra un cristiano ed un altro musulmano sceglierà sempre di stare con quest'ultimo. Noi europei invece guardiamo alla persona e non alla sua fede religiosa. È una bella differenza con i suoi pro ed i suoi contro.
Poi è bello come il primo relatore dice cose.. Poi inizia a parlare Fabbri e capisci che il tizio ha cannato in pieno la differenza tra 'integrazione' e 'assimilazione'.. Pare quasi fatto apposta, per mostrarti prima la versione euro-centrica e perbenista, serva dell'interesse americano,cui veniamo esposti e martellati ogni giorno. E poi la realtà dei fatti, sconcertante nella sua ovvietà, quasi da dirsi 'cavolo come ho fatto a non realizzarlo prima'.
Fabbri da una interpretazione, più o meno condivisibile. Nulla di tutto questo è scientifico, diverse interpretazioni possono coesistere senza contraddirsi.
5 milioni d musulmani negli Stati Uniti sono solo meno del 2 per cento della popolazione residente...in Italia siamo già probabilmente al 6 per cento ed è una storia appena iniziata.
fantastiche le domande finali degli "italiani"....ci riportano con i piedi per terra , altro che teoria
Piuttosto che si usa correttamente davanti a proposizioni ➔avversative e ➔comparative e significa ‘anziché’, indica cioè una preferenza accordata a un elemento rispetto a un altro
Piuttosto che dire sciocchezze, rimani in silenzio
Preferisco andare in bicicletta piuttosto che usare l’automobile.
USI
Da qualche decennio si è diffuso l’uso di piuttosto che con il significato disgiuntivo di o, oppure, a indicare un’alternativa equivalente. Il fenomeno probabilmente ha avuto origine nel parlato del Nord Italia e ben presto la novità è stata accolta dai conduttori televisivi, dai giornalisti, dai pubblicitari e in seguito anche dalle riviste e dai quotidiani, contribuendo a diffondere un uso improprio
Questa sera, se vogliamo uscire, possiamo andare al cinema piuttosto che (= oppure) a teatro
Parallelamente a quest’uso si osserva quello, altrettanto improprio, di piuttosto che col significato aggiuntivo di oltre che
Al mercato potete trovare ogni tipo di verdura: pomodori piuttosto che (= oltre che) peperoni, piuttosto che melanzane
Si tratta di usi decisamente sconsigliabili non solo nello scritto, ma anche nel parlato.
FONTE: www.treccani.it/enciclopedia/piuttosto-che_(La-grammatica-italiana)/
è un cosi bravo comunicatore questo Dario Fabbri che non ti accorgi dei suoi numerosi errori di forma in ogni caso ottima osservazione bravo
Nell'ambito del significato di "alternativa" in senso ampio del termine uso piuttosto quale sinonimo di "oppure" - non userei piuttosto in senso puramente aggiuntivo (anche se in certi contesti come il mercato rionale è chiaramente presente un sottinteso significato di possibile "scelta" tra i vari ortaggi ,quindi di possibile "alternativa" il che mi porterebbe a sdoganare l'inflazionatissimo uso di piuttosto :-) :-)
@@INDIGOBLUE555 con tutto il rispetto conta ben poco fino a quando c'e` una regola ufficiale ben chiara. Questi qui sono giornalisti che parlano come se sapessero i segreti del mondo e non sanno parlare correttamente in italiano in un contesto ufficiale.
@@giacomoburtone9706 Credo che,nel panorama
della comunicazione in Italia,questi relatori siano
ai vertici sia per competenza che per qualità del
linguaggio.Questo indipendentemente dai punti di vista espressi,probabilmente opinabili da chi abbia conoscenze in materia,ma comunque degni di grande attenzione.
Quello che mi lascia perplesso è la qualità media
dei messaggi in generale (non parlo dei contenuti
ma della incuria verso una espressione anche semplice ma almeno corretta...)
Petroni dovrebbe dedicare maggior attenzione ai motivi che causano le migrazioni ed esaminare la possibilità di intervenire su dette cause. Sicuramente questi discorsi meritano grande attenzione:la crescita demografica africana è spaventosa(Caracciolo tratta l'argomento a più riprese) e se non verranno avviate politiche per consentire agli africani di vivere dignitosamente a casa propria l'impatto migratorio sull'Europa sarà devastante,se l'aritmetica non è un'opinione. Penso che i paesi europei vedranno la propria identità inesorabilmente compromessa anche in considerazione del fatto che non praticando l'assimilazione seguono la via di una integrazione che,in breve,si traduce in parziale adattamento reciproco tra residenti e nuovi arrivati e in questo scenario l'effetto sulla società ospitante non è unicamente legato al fattore numerico.
Sigh, alcune domande interessanti però...una in particolare non era una domanda, visto che la persona parlava rispondendosi da sola e ripetendo "Voglio dire..." lasciando sottinteso qualcosa che però non viene detto ahahah
condivido l'osservazione relativa alla necessità di formare nuovi italiani, in tutti i sensi siano essi autoctoni e/o alloctoni
Onestamente era una esigenza già presente (e taciuta) in epoca di molto antecedente alla problematica dei flussi migratori verso l'Europa.
La creazione di nuovi italiani sarebbe possibile
in una Italia consapevole ,fortemente identitaria
e conscia sia delle proprie debolezze che della propria forza.Non mi sembra che quella attuale
saprebbe forgiare i nuovi figli.
Lezione interessante come sempre,grazie LIMES.
permettetemi di fare due considerazione il primo è che ad un certo punto l,ottimo fabbri nello spiegare una delle ragioni che hanno portato trump a vincere, dice, tra le altre cose che una dei fattori che hanno portato alla vittoria di trump è stato il fatto che la classe media americana si è impoverita ed è propio su questo dato antropologico che voglio soffermarmi in quando ritengo che seppure la frase di fabbri sottindende il dato che sto per dire tuttavia non lo evidenzia e non evidenziarlo comporta che il dato non viene compreso nella sua essenza e si finisce per girarci attorno senza comprenderlo ripeto fabbri dice che la classe media americana (ma vale anche per noi) si è rimpoverita se fosse cosi allora dovremmo dire che i greci che all,inizio "grazie all,euro" hanno incoscientemente gozzovigliato con i soldi dei "tedeschi" producendo poi quell,effetto che bagnai descrive cosi bene con il ciclo di frenkel allora aveva piu prestigio solo perche apperentemente stava meglio (nel senso che consumava di piu) ora sappiamo con certezza che non è stato cosi perche dopo gli hanno fatto pagare il conto . ora vengo al problema dire che LA CLASSE MEDIA SI è IMPOVERITA NON è IL VERO DATO ANTROPOLOGICO IL VERO DATO ANTROPOLOGICO è, CHE LA CLASSE MEDIANA (definizione piu adatta) HA PERSO SIA PRESTIGIO SOCIALE CHE POTERE DECISIONALE, BASTA VEDERE I PAPOCCHI ISTITUZIONALI,MA COSA ANCORA PIU IMPORTANTE è IL FATTO CHE LA CLASSE MEDIANA SI è COMPLETAMENTE DISSOCIATA (O IN PARTE, IN ALCUNE SUE COMPONENTI) DAL PROGETTO STRATEGICO/EGEMONICO DELLE CLASSI SOCIALI NON DIRETTAMENTE LEGATe AL MODO DI PRODUZIONE DI VALORI/MERCE REALI è DIRETTAMENTE LEGATI ALLA FINANZA SPECULATIVA E AGLI INTERESSI DEGLI OLIGOPOLISTI E MONOPOLISTI. LA SECONDA COSA E DI DEFINIZIONE PIU FACILE E CIOE CHE LE DIFFERENZE ANTROPOLOGICHE DOVEVANO ESSERE UN VALORE ED UNA RICCHEZZA ANCHE IMMEDIATAMENTE MONETIZZABILE. premesso ho usato il maiuscolo non per gridarlo ma solo per evidenzarlo
Tutto molto interessante, Dario Fabbri sempre piacevolissimo e mai banale. Personalmente, non vedo alcun senso nello sforzo (non indifferente) di integrare flussi migratori. Non c'è possibilità ne volontà di assimilazione, non abbiamo velleità imperialistiche. Realisticamente parlando l'italia impiegherebbe secoli per ottenere risultati accettabili (integrazione nord/sud/isole fa scuola). A me sembra che si tratti semplicemente di promuovere interessi e politiche sovranazionali. Credo che ritenere insopportabili le violenze di un assimilazione sia un grande traguardo in termini di saggezza e maturità per una nazione, e in questa direzione dovremmo proseguire. Decrescere demograficamente e invecchiare la popolazione compensando con la tecnologia la diminuzione della capacità produttiva è l'unico modello di sviluppo pacifico e sensato.
Certo, il modo più pacifico per scomparire
Io voglio rimpatriarmi!
Ma non è che ne hanno paura, è che possono esprimere piú liberamente la propria opinione.. Da notare confrontando la prima mappa mostrata a riguardo, l'opinio sfavorevole è nei paesi che ne hanno di meno, perchè piu sono e piu chiedono rappresentanza e quindi cambiamento e quindi soffocano l'opinione altrui in nome del pc.
La paura è irrazionale, si punta su questo per delegittimare un'analisi contraria al l'immigrazione.. Invece è un sentimento di pancia che ha reali e razionali ragioni.
Poi svilire il sentimento dei popoli è da idioti, tali pulsioni vanno capite, perchè possono rivelare problemi dopo un'analisi dei dati e una previsione delle tendenze.
Per alcuni di sicuro è islamofobia becera, ma io personalmente sono contro l'immigrazione e ritengo di avere, dati alla mano, ottime ragioni. Soprattutto a 2 anni di distanza, mi rendo conto che questa presentazione manca di idee quali: lo sviluppo demografico autoctono, l'importanza dell'identità nazionale per il funzionamento dei settori strategici, l'IoT e il 4.0, che portano il decoupling del binomio piu forza lavoro= piú ricchezza, anzi, popolazioni piu piccole con piu automazione sono piu ricche e piu sostenibili.. Tanto vale che siano autoctone.
il 30% di islamici in Svezia , nella peggior situazione prevista dal demografo, è "preoccupante"!
piu' che preoccupante, la chiamerei guerra civile o quasi
Forgiare appare un verbo hegeliano.
un discorso antirazzista classico che é pura fantascienza di un'altra galassia nel 2023, giusto allucinante.
www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=21990
fin dai primi 5 minuti una bella collezione di fantasie...vai in Francia a vedere se i musulmani non sono un'enormità, vogliono integrarsi e non si considerano come un popolo a parte, poi ne riparliamo
Anche voi vi abbassate a parlare di "valutazioni di pancia" .... espressione pessima, da ignoranti che non vi si addice...correggetevi