SCRITTORI IN SCENA presenta GUERRE E VENDETTE con ANNA FOA e SIEGMUND GINZBERG, Teatro Manzoni Roma

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  • Опубликовано: 11 янв 2025
  • In un confronto dal titolo Guerre e Vendette, ANNA FOA e SIEGMUND GINZBERG venerdì 6 dicembre alle ore 18.00 saranno i protagonisti del nuovo appuntamento di Scrittori in scena al Teatro Manzoni di Roma, con i loro libri IL SUICIDIO DI ISRAELE, di Anna Foa (edito da Laterza) e MACELLERIE guerre atroci e paci ambigue, di Siegmund Ginzberg (edito da Feltrinelli).
    IL SUICIDIO DI ISRAELE
    “Un vero e proprio suicidio. Un suicidio guidato dal suo governo, contro cui - è vero - molti israeliani lottano con tutte le loro forze, senza tuttavia finora riuscire a fermarlo. E senza nessun aiuto, o quasi, da parte degli ebrei della diaspora”.
    Israele stava già attraversando un periodo di crisi drammatica prima del criminale attacco del 7 ottobre 2023. Grandi manifestazioni chiedevano a gran voce le dimissioni di Netanyahu e del suo governo e il Paese era praticamente bloccato. La risposta al gesto terroristico di Hamas con la guerra di Gaza rischia però di essere un vero e proprio suicidio per Israele.
    Da un lato, infatti, abbiamo l’involuzione del sionismo, o meglio dei sionismi: da quello originario della fine del XIX secolo, passando per quello liberale e favorevole alla pace con gli arabi, fino alla crescita del movimento oltranzista dei coloni e all’assassinio di Rabin. Dall’altro, il resto del mondo ebraico - la diaspora americana e quella europea - si confronta oggi con un crescente antisemitismo che, contrariamente alla propaganda di Netanyahu, non è la stessa cosa dell’antisionismo, ma che certo dalle vicende della guerra di Gaza trae spunto e alimento. Per salvare Israele è necessario contrapporre al suprematismo ebraico, proprio dell’attuale governo Netanyahu, l’idea che lo Stato di Israele deve esercitare l’uguaglianza dei diritti verso tutti i suoi cittadini e deve porre fine all’occupazione favorendo la creazione di uno Stato palestinese. Qualunque sostegno ai diritti di Israele - esistenza, sicurezza - non può prescindere da quello dei diritti dei palestinesi. Senza una diversa politica verso i palestinesi Hamas non potrà essere sconfitta ma continuerà a risorgere dalle sue ceneri. Non saranno le armi a sconfiggere Hamas, ma la politica.
    MACELLERIE
    Ogni epoca ha i suoi catastrofismi. È impressionante quanto le profezie si somiglino. Anche a secoli o millenni di distanza. Verrebbe da dire che fanno parte del Dna della nostra specie. Tutte le civiltà, tutte le religioni, dalla Cina, all’India, alla Mesopotamia, alla Grecia antica, hanno i loro miti e quasi tutte hanno un diluvio, o altro cataclisma, da cui poi però si rinasce.
    Creazione, distruzione, trasformazione sono complementari, indissolubilmente legate fra di loro. Ma forse nessuno ha saputo predire e lamentare disgrazie, devastazioni, massacri, genocidi, bene e poeticamente quanto i profeti d’Israele. “Tutto il Paese sarà devastato”, dice il Signore degli eserciti alla Palestina per bocca di Geremia. Ed è proprio dal racconto di questi “terrori” che muove Siegmund Ginzberg nel restituirci la successione di antichi conflitti, riconciliazioni e atrocità che hanno segnato il lungo corso della storia umana.
    Biblici infanticidi, eroi greci tragici e trucidati, crudeltà e torture “per generare terrore” si dipanano nella loro vivida ferocia davanti ai nostri occhi per scoprire che i profeti prevedono da sempre la fine del mondo e i guerrieri distruggono e fanno scempio da sempre della vita umana anche se con armi diverse.
    Macellerie è un resoconto storico, ma soprattutto un raggelante promemoria della nostra barbarie, e un monito perché a tutte le guerre si ponga un sigillo di pace.
    Antichi conflitti, distruzioni bibliche, paci insolute e atrocità. Dalla Cina all’India, dalla Mesopotamia alla Grecia antica. Un resoconto storico, ma soprattutto un raggelante promemoria della barbarie umana.

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