Ringrazio il professore che riesce ad ampliare la nostra cultura esplicano concetti di vari autori in tempi concisi. È una grande ricchezza per chi, come me, non si è potuta permettere la frequentazione del liceo classico ( di allora), che reputo la scuola base per una cultura ricca e razionale❤😊
Quante cose si imparano ascoltandola! Quante riflessioni! Credo che lei sia bravissimo! Complimenti ! Per me è un faro. Grazie della sua cultura, del suo sapere. Lei non ci crederà, ma ha saputo dare tante risposte alla mia vita
Cio che mi colpisce, tra le altre, è la maggior vita che aveva negli occhi e nel parlare rispetto ad oggi. Immagino decenni prima, quando era un professore, quale passione riusciva a esprimere.
ottime queste registrazioni delle lectiones magistrales di galimberti. Non desidero altro che poterlo ascoltare sempre in futuro e speriamo che Umberto abbia lunga vita perchè senza di lui il mondo e la vita sono molto più bui.
Conferenze culturale di grande spessore... grazie della riflessione per la coppia intesa nella propria follia ... uomo di sapere con differente argomentazioni
Molto interessante;si può condividerne i concetti o meno ma certamente è molto chiara non autonobilitante nell'esposizione e con una capacità di sintesi notevolissima
È un piacere ascoltare questa conferenza, ed un sottile dolore. Piacere per la fascinazione e l'erudizione, dolore per l'assenza di un limite, un termine, un risultato. Va bene, viviamo immersi nel nichilismo, nella mancanza di senso, nell'assurdità della tecnica deresponsabilizzata, ed orfani di un Dio. Va bene, il mondo greco non soffriva di questi problemi. Va bene, siamo costretti a lavorare senza un fine e diventiamo bravi soldatini nella speranza di un domani migliore, che non ci sarà. Ma allora, caro professore, perchè Lei non la beve la sua cicuta ? Perchè scrive libri, tiene conferenze, insegna ? Che senso ha quello che fa, se per sua stessa definizione ogni azione precipita in un buco nero di insensatezza ? Io ho il sospetto che neanche Lei ci creda del tutto a questa versione neo-manichea del mondo moderno, e che de-costruire tutto equivalga a non scegliere, a fuggire, a non cimentarsi, alla fin fine ad evitare quel dolore che Lei a volte sembra idealizzare.
Grandioso programma da prima serata rete pubblica altro che politici che più che dialogare parlano solo con frasi ad effetto solo per motivi elettorali propagantistici
Una volta c'era il Terzo Programma Rai, senza pubblicità e altri disturbi che trasmetteva solo programmi di questo tipo, di cultura non dozzinale, non gridata, ma fatta per far riflettere. O concerti di muOsica classica che oggi ce li sogniamo. Distrutto tutto dalla libidine di potere e di soldi di politici e amministratori.
Grazie prof.Galimberti, non foss'altro per la chiarezza e l'onestà intellettuale con cui ha esposto, sia ai tempi della relazione che ora ,la situazione dell'occidente
Umberto, concordo con il tuo intervento alla sette stasera 04.06.2015, riguardo il matrimonio, le coppie di fatto la moralita' fare l'amore solo per procreare come pretende la moralita' cristiana, concordo con la tua totale disapprovazione verso la Chiesa Cattolica. e il suo discutibile moralismo.
Devo dire che condivido quasi tutte le sue opinioni sui discorsi affrontati; Galimberti, forse più di altre volte, si lascia qui ascoltare con estremo piacere
meglio essere ignoranti perchè quanto evince da sto discorso è che la consapevolezza dello stato attuale porta di conseguenza nichilismo...purtroppo so d'accordo e consapevole
Osservazione di pensieri e malefatte...con mindfulness.... si vive nel qui ed ora e si torna a vivere con un sé positivo e possibilista dando dall'esperienza un futuro
il fatto che Platone ammonisca i suoi compatrioti che il mondo non è fatto narcisisticamente per loro etc non fa che dimostrare che anche tra i greci c'era questa tendenza appunto narcisistica, se non ci fosse stata non ci sarebbe stato bisogno di mettere in guardia contro di essa; idem quando Eschilo ammonisce che i mortali sono mortali lo fa perché molti greci pensavano o speravano diversamente; il fatto che gli intellettuali greci (che non sono tutti i greci ovviamente) ammonissero CONTRO alcune cose ci fa ben capire cosa il popolino greco in realtà pensasse. Con tutti i limiti che noi moderni occidentali possiamo immaginare cosa pensassero i greci, intellettuali o plebaglia che fosse...
Un conto è il clima intellettuale e un conto sono le credenze popolari, queste ultime non le prende in analisi nessuno apparte te, perché sono mutabili nel giro di pochi anni e senza fondamenta stabili. Galimberti parla del clima culturale greco.. accademie e quant altro. Non di quello che credeva il contadino del peloponneso
Ludovico Pansolli ma questo da un punto di vista di analisi sociologico è un errore, perché la società è un complesso e non si può pretendere che l'analisi dei pensiero di Socrate - per fare un esempio - possa dare una stima decente su tutta la società greca del tempo, Socrate non è nemmeno un degno campione per la sola città di Atene. Io non critico la interpretazione di Galimberti di Socrate o altri intellettuali greci, io critico la sua pretesa solipsistica che simili analisi possano essere di valore per poter dire molto su quella che era la sensibilità e valori greci generali.
Secondo me alla riflessione di Galimberti manca una componente che non si può trarre dal ragionamento, la componente dell'evoluzione della specie Darwiniana, allora si potrebbe analizzare la tecnica come una parte dell'uomo e non uno strumento per l'uomo, questo aprirebbe scenari di sviluppo e progresso anche psicologico demolendo il nichilismo e riappropriando l'uomo alla natura
anche io ho un papa' che ha la stessa eta' del tuo ed e' vero cio che dici .ma per le nuove generazioni spero in qualcosa di migliore .tra l'altro io conosco personalmente sia galimberti che il genero massimo recalcati .parlando con loro si diceva appunto quanto sia difficile portare cultura alla gente che e' ormai disabituata .ma questo mi rende triste.ciao
mi domando se siamo diventati di recente funzionari della tecnica e del denaro o siamo sempre stati così da sempre solo ignorando di esserlo grazie all'oppio della religione giudaico-cristiana? Quindi il tempo è diventato effettivamente lineare rispetto a quello ciclico dei greci o è rimasto tale, inteso come lineare, solo come può intenderlo un criceto sulla sua ruota.
ma come si fà a non concordare con lui? Anzichè specializzarci in qualcosa e dare il meglio, aspettiamo il reddito di cittadinanza. Gli stranieri che hanno bisogno e voglia di lavorare saranno i nostri prossimi datori di lavoro.
Prof. succede anche in età avanzata. Come la sua per esempio...mi piacerebbe tanto entrare per pochi attimi nella sua Anima per scandire l'Essere che è in Lei....per scrutarlo nelle Sue profondità... quindi, per capire meglio me stessa. A me succede ...e si accentua sempre di più. Mi manca lo scopo...l'obiettivo...la meta. A modo mio...sono Nichilista anch'io Prof. ? Grazie tante a Lei. Mi piace tanto ascoltarla.....ancora Mille Grazie.
PAPA GIOVANNI XXIII FE E IL DISCORSO DELLA LUNA E DISSE: RIVOLGENDOSI ALLE FAMIGLIE QUANDO ANDATE A CASA DAI VS BAMBINI FATE LORO UNA CAREZZ. E' SALITA IN CIELO UNA OVAZIONE INCREDIBILE DA TUTTA LA PIAZZA DI S.PIETRO. E" stata una grandissima meraviglia. QUESTA CAREZZA E" PER TE. E ANCHE X GALIMBERTI.BUONA NOTTE
Scusate gli errori ma stodormendo in piedi. E' da poco che uso questo tel. E' veramente un monello quando scrivo mi scappa e scrive quello che vuole. Pensa se riescono a scappare le parole pensa cosa dove potrebbe arrivare il ns cervello. Da dappertutto e in tutto
Il Nichilismo. Il problema esistenziale essenziale. Correttamente ne sta parlando Galimberti. Ma non è roba per la turba che in altre faccende si dimena..
Aggiungo solo un ultima considerazione sul denaro. Il denaro esiste in quanto esiste lo scambio, e lo scambio esiste in quanto l'uomo ha bisogno di soddisfare dei bisogni. Senza lo scambio, e quindi il denaro che da esso consegue, nella società vigerebbe la teoria della clava, o per meglio dire del più forte. Il mercato (lo scambio) ha permesso a l'uomo di riuscire a sopravvive senza bisogno di utilizzare la violenza contro un suo pari ma stringendovi accordi quando uno aveva bisogno di qualcosa dall'altro. Galimberti è un filosofo, a che serve fare filosofia a migliorare l'umanità? No, la filosofia ha la finalità in se stessa esattamente come la scienza di cui parla. E lui da buon filosofo non può pontificare sullo scienziato sul perché non aiuta il bambino in africa invece di fare ricerca, altrimenti scoprirebbe che egli stesso non fa neanche nulla e non perché il denaro è di matrice cristiana mentre lui si sente più di pensiero greco, ma perché ogni aiuto, ogni altruismo, ogni dono, costa. Costa tempo, risorse, fatica. Siamo disposti a farlo noi per gli altri? Spesso sì, ma altre volte preferiamo farlo in cambio di qualcosa (denaro appunto), perché non siamo purtroppo esseri angelici che non abbiamo bisogno di nulla, abbiamo in realtà bisogno di soddisfare i nostri bisogni. La parte di Galimberti sul denaro e sulla scienza e la parte dove mi trovo più in disaccordo, tranne quando dice che si fa scienza fine a se stessa. Ma questo vale per tutto, anche per la filosofia. Nessuno fa nulla per la gloria ed il benessere di tutti, quelli sono gli idealisti semmai, quindi non certo i greci...
Poi scusatemi ma l'avvicinare la scienza al pensiero cristiano e contrapporlo al pensiero greco proprio non si può sentire. Galimberti fa parte di quella grande schiera di pensatori fanboy di qualcosa, in questo caso della "greicità", e che riescono nella loro retorica a giustificarla nei confronti di tutto, persino avvicinando il pensiero scientifico al cristianesimo ponendo enfasi su determinati aspetti, irrilevanti o mal espressi a mio giudizio, e trascurando le nette differenze. All'inverso poi quando avvicinare due cose conviene al proprio pensiero. Non si tratta di imbrogliare, il bello della retorica è che è un autoinganno, il pensatore che tende alla retorica crede in quello che dice. Ovviamente non dico che Galimberti non abbia delle ragioni su determinate cose, ma ci sono molti aspetti del suo discorso e del suo pensiero in generale poco condivisibili.
Lasciamo la retorica ... quale altra offerta abbiamo? le favole raccontate da chi "non c'era" delle varie scritture??? Ognuno si regoli come vuole ma non giudichi, é la sola cosa che serve sapere...
"Non possiamo continuare a ragionare con le categorie superate del cristianesimo" Detto da uno che continua a ragionare sulla base degli antichi Greci, di Hegel, Marx, di Ghunter Anders fa ridere.
Io non credo, Vale Ashas. Il mio pensiero è che se uno come Galimberti, che si professa agnostico, continua a studiare il cristianesimo, perdendo le proprie energie intellettuali e affettive - non fosse altro che per demolirlo - ciò si spieghi solo alla luce di un fascino insopprimibile che esso suscita. Mi pare, per Galimberti, un qualcosa di ambivalente: da una parte denigra il cristianesimo idealizzando il pensiero greco come asseritamente più maturo o moderno; dall'altra non ne può negare l'attrazione. Non però come oppio dei popoli, ma come verità insopprimibile per poter vivere in una maniera sana e libera. G. mostra che la vera illusione che i vari Marx o Nietsche ci hanno propinato è che l'uomo possa accettare la morte di Dio senz'altro, possa cioè accettare di non essere originato da niente, di essere il nulla. In realtà gli uomini che si arrendono a questa morte muoiono interiormente. Tutto - desideri, progetti, sogni - perde significato e non ci resta ... che il nulla. Ugualmente l'uomo che prende atto che non esiste nessun Dio creatore, nessun Dio che lo ha amato si guasta, vive male, come ben mostra la vacuità dei costumi dei greci e dei romani.
Andrea Cassottana L'uomo vive bene solo se riesce a raccontarsi la favola del cristianesimo? E prima come facevano? Tutti depressi a compiere la storia?
Joel Pretot. L'uomo che si racconta la favola del cristianesimo vive da illuso. Il cristianesimo è effettivamente stato, storicamente, oppio e illusione. Fuga in un mondo idealizzato (la vita eterna) anziché incarnazione/ impegno in essa. I teologi, soprattutto protestanti, del 1900 hanno ben descritto questo atteggiamento immaturo del cristianesimo. Per cristianesimo maturo io intendo la vita di Gesù di Nazareth, la sua grande libertà, il suo vivere del desiderio di un regno che non è il paradiso con gli angioletti, ma un modo di vivere l’esistenza libero dalle paure, mosso dal desiderio di bene e di liberazione degli uomini, nella consapevolezza di non essere un caso, di non andare verso il nulla. Non credo si debba essere necessariamente cristiani per vivere secondo questa logica. Diversamente vivi secondo il vangelo del nichilismo di Galimberti, secondo l’idea che non siamo liberi (perché determinati in tutto dalla Natura) e che veniamo da e andiamo verso il nulla. In questo caso, io credo, l'uomo si ammala, ti deprimi. Sta a noi la scelta. Ciao
ma cosa c entra Renzi?hai ascoltato bene cosa ha detto sul reddito di cittadinanza. In fondo anche Renzi ha sempre sostenuto che bisogna basarsi sulle proprie forze e capacità.
Uno dei problemi più grossi di quelli come Galimberti è un essere un pensatore troppo arroccato sulle sue discipline. Ad esempio non si può dire che il motivo per cui l'occidente abbia padroneggiato la tecnica più delle altre culture sia perché il cristianesimo imponeva il controllo dell'uomo dell'uomo sulla natura. Purtroppo non si può fare un analisi storica senza tirare in ballo l'economia, del resto la storia è di per se la storia economica più che quella dei salotti intellettuali. L'occidente più che altri luoghi del mondo ha visto lo svilupparsi delle libertà umane imprenditoriali dal medioevo per via delle estensioni alle libertà di mercato in determinati territori grazie alla innocente lungimiranza delle faglie nobiliari locali, e ciò che produsse la nascita della classe sociale borghese. Del resto il cristianesimo regalò all'occidente proprio in periodo storico dove la tecnica poteva essere meno padroneggiata, appunto il medioevo.
Ma sopratutto non si può fare un'analisi storica senza conoscere bene la storia, occidente esaltatore della tecnica?Caro Galimberti, la tecnica ha già stravolto la storia dell'uomo da quando il primo Matufiano prese dei chicchi di cereali ed invece di mangiarli li pianto in riva ad un fiume.
Il nulla è in realtà quando tutti parlano,quando tutti hanno da dire la loro opinione del cazzo.L'uomo dirige tutte le forze che ha all'esterno di sè e poi si lamenta che avverte il vuoto dentro di lui.L'uomo ha inquinato la terra per oltre un secolo e ora si ricorda che ci sono anche le energie rinnovabili.L'uomo fa arricchire pochi per far morire di fame molti.L'uomo è il cancro di questo pianeta.Egli va eliminato.
Non sono d'accordo quando dice che la scienza è "una forma laicizzata del cristianesimo". E' vero che hanno la stessa visione ottimistica della cronologia del tempo, ma è una caratteristica comune che non rende l'uno surrogato dell'altro. Ciò che le definisce fondamentalmente è l'approccio con il quale si confrontano con la realtà percepita, e quindi tutto quello che di causa ne consegue, il ché non è certamente poco. Considerando che comunque quello che ha detto rispetto all'ottimismo che le accomuna, si potrebbe dire al limite che entrambe sono figlie dell'ottimismo stesso.
Aiutatemi a trovare fonti su come veniva interpretato il lavoro prima di questa riduzione della responsabilità che secondo gunter anders si è scatenato con la seconda guerra mondiale. Non riesco a vederlo così diverso da oggi . nebbia.
Credo che i maggiori detrattori di Galimberti in realtà mancano di una cultura di base…che sarebbe riuscirei pensare con il proprio cervello sulla vita, conoscendo altri cervelli e non in base alle scienze o neuroscienze che siano. Neuroscienza, con tutto il rispetto, è sinonimo di individui già geneticamente generati, il cui futuro è già geneticamente esistente, dove non c'è possibilità di sviluppo. Quindi molto razzista, ed il razzismo è il vero problema di oggi…il vero problema è la morte e la negazione di questa, ed è il simbolo del pensiero cristiano, sempre con rispetto…."Tu non morirai" dice il Cristianesimo e per questo vince sulla Grecità, nel pensiero dell'uomo. Ma non serve a niente, ma non dirlo ad un Cristiano, gli togli il respiro. E' difficile accettare che un giorno dovremo morire, e purtroppo nessuno accetta questo elemento semplice…tutti vorremo vivere per sempre, ma non si può, e l'unica cosa che può farlo e negarlo fino all'esasperazione, ma anche ciò non serve, che lo vogliamo o no noi un giorno dovremo morire, nonostante tutti i dati neo bio evoluzionistici….illusioni che queste scienze possano difenderci dalla verità amara che ci comunica la Grecità
+ugo bresciani Purtroppo però a mio parere Galimberti non è molto chiaro quando pone il non-credente alla stregua del cristiano, ponendo quindi il credo nel progresso alla stregua del credere nella vita eterna. Diciamo che è molto fanboy della "greicità", nel suo pensiero filosofico l'ha quasi resa la panacea a tutti i mali esistenziali. Senza contare che non è affatto vero che i greci non credessero nella "vita dopo la morte", in quanto questa è comune a moltissime religioni (seppur in modi diversi mai totalmente sovrapponibili) ed è un tipo di speranza a fondamento della religione in se. Semmai i greci non credevano nella provvidenza, la natura va come deve andare e non perché segue un disegno creato da un Dio in particolare, gli stessi Dei greci sono vittime dell'andare della natura. Ed inoltre non credevano che il bene o il male per diversa gravità andasse a costituire un premio poi dopo la morte. Poi scusa cosa ti fa dire con certezza che i detrattori di Galimberti (tutti) manchino di cultura?
non entro nel merito di una polemica, anzi esito. Potrei citare da Eraclito (il famoso scritto 91) a Pitagora, mai che servirebbe? A me interessa dire che oggi quel che vedo è che alla morte,alla conclusione della vita si cerca di fuggire attraverso un giovanilismo che, ahimè investe anche gli uomini della mia età, rendendoli e rendendoci un po' ridicoli. La morte è una cosa seria e non è curabile, come vorrebbe farci credere certa medicina. Innanzi tutto, evitiamo queste fandonie, questo è in sintesi il messaggio di Galimberti, che pur nella sua ripetitività (..è anziano…come me!!!) è chiaro. E' importante quello che lei dice, il fatto stesso che i Greci non credessero nella provvidenza, appannaggio del pensiero Cristiano. Il discorso sulla provvidenza e sul nostro modo errato di vedere le cose (l'occidente tanto per capirci) ci porterebbe lontano) tutto è intriso di quella falsa spesa, la scienza stessa che si dichiara di non esserlo ma dove i meccanismi di passato presente e futuro si ripetono come in un orologio. Il problema fondamentale è questo, e purtroppo per ora è irrisolvibile: il modo di pensare occidentale ha talmente influenzato le menti da "farci pensare" allo stesso modo per cui è difficile riuscire a pensare diversamente (anche per chi scrive!!!) Abbandonare le consuetudini significa cominciare a far funzionare il proprio cervello, non più catturati da questo gigantesco modo di essere. E' "fanboy della grecità perché per i greci la morte era una cose seria, discorso che a parte Galimberti ci condurrebbe molto lontano. Lontano nel senso che in Italia si è tentato di eliminare parte della cultura storica a vantaggio della cultura economica. In Spagna si vuol togliere lo studio della Filosofia, perché rende gli uomini critici, non servili, ma capaci di comprendere. a questo serve la cultura. Grazie comunque della sua lettera, nelle sue opinioni ho riscontrato interesse per ciò di cui abbiamo parlato e mi ha fatto piacere scambiare opinioni con lei, Arcaico Raven
+ugo bresciani Neanche io voglio fare polemica. Il messaggio di Galimberti non è tutto da buttare, specie sulla questione dell'accettare l'esistenza del nichilismo come l'intruso in casa da riconoscere. Tuttavia voglio specificare meglio cosa non condivido altrimenti non si capisce bene la mia contrarietà. La società di oggi non è avversa all'idea della morte, la quale è sicuramente una cosa molto seria nei confronti della quale bisogna essere preparati ed accoglierla senza negarla. Chi nega la morte sono soprattutto i reazionarismi cristiani che, tanto per farle qualche esempio, si ostinano ad ostacolare in ogni modo forme di eutanasia e suicidio assistito. Le parti più progressiste della società, che altro non sono che quelle più orientate a questo modo nuovo di vedersi dell'uomo non negano affatto la morte, anzi le danno talmente importanza da ritenere che ogni uomo debba poter deciderne come se fosse solo ed unicamente sua e non obbligato a negarla ed a non pensarci. La società di oggi rispetto a quella di prima, ed è qui che a Galimberti sfugge, non è avversa alla morte ma è avversa alla sofferenza! L'assenza di valori infatti propria del nichilismo, l'assenza di un senso e di una finalità della vita, rende appunto senza senso anche la sofferenza stessa. E cosa c'è di peggio di una cosa che è contemporaneamente negativa (in quanto la sua presenza fa male) ed anche inutile? In modo assolutamente logico potremmo tranquillamente rispondere con un secco: nulla. Sia chiaro, non tutta la sofferenza è discriminata. La società moderna non discrimina infatti la sofferenza che porta comunque a risultati. Tuttavia ciò che la distingue dalla società del passato è l'aver riconosciuto che esiste un tipo di sofferenza che è inutile: non ti insegna nulla, non ha valore salvifico di alcun tipo (perché cmq vada non c'è vita dopo la morte) e spesso neanche ti fortifica. Tutto ciò con buona pace anche di ciò che diceva Nietzsche su "ciò che non ti uccide ti fortifica", non è affatto vero anche perché se lo fosse significherebbe negare anche l'esistenza dei traumi in psicologia. Tutto ciò a cui sopravvivi dovrebbe fortificarti. Non è la morte a far paura, è la vecchiaia, la malattia, la povertà, la non-libertà (non so come definire il contrario di libero non in senso di schiavitù, ma col senso di "mancanza di possibilità"), e tutto ciò proprio perché la morte la si riconosce non la si nega, la morte è la fine di tutto, non c'è un dopo, questa vita o te la godi o non ne avrai altre. Qui è il grande errore di Galimberti, lui accusa la società di oggi di mancare proprio su quello di cui è invece la sua principale caratteristica: il riconoscere l'esistenza della morte come fine del tutto e quindi RAZIONALMENTE (lo metto in maiuscolo perché non ne ha colpe è conseguenza logica razionale) rifiuta il più possibile la sofferenza in virtù di aspirare alla vita terrena migliore possibile. Non sono mai esistiti nella storia tanti atei quanti al giorno d'oggi, e mai nella storia hanno avuto una percentuale significativa nella società. Oggi l'uomo è senza illusioni che lo proteggano dalle difficoltà della vita. Ha dalla sua parte solo la tecnica come unico mezzo per contrastare le sofferenze. Non è quindi più importante cosa una scoperta produca e perché venga fatta, l'importante è che ci sia e che si vada ad aggiungere alle armi di cui l'uomo dispone per contrastare l'ineluttabilità della vita. Ma tali armi saranno sempre in numero insufficiente, quindi una soluzione va trovata. E qui do appunto ragione a Galimberti, o meglio ad Heidegger, sul fatto che il nichilismo non serve a nulla metterlo alla porta, va riconosciuto ed accettato se lo si vuole contrastare. Purtroppo l'uomo di oggi, ed è qui il problema, non ha totalmente abbandonato la cristianità. Quindi se da un lato vive ciò che vive e ne soffre, dall'altro è cmq schiacciato da imposizioni cristiane che certamente non giovano alla causa. Per farle capire parte del dilemma ancora oggi lo si risolve col moralismo (che è di matrice cristiana) ed è quello che ci porta a dire che un uomo di 60 anni è schiavo del giovanilismo e se va dietro le donne molto più giovani sbaglia perché è sbagliato punto e basta. Io invece credo che dovremmo abbandonare il moralismo, perché non è riproponendo medievali canoni di valori che la società riuscirà a convivere col nichilismo e quindi con la scoperta sconcertante che soffrire spesso è inutile. Perché così facendo impediremo a delle persone di trovare la felicità la dove magari è ancora possibile. Se abbandonassimo i vecchi canoni di coppia a matrimonio in virtù della libertà individiale di ognuno di trovare una sua strada, se abbandonassimo i sensi di colpa nei confronti di azioni che oggettivamente non producono vittime e abbracciassimo una morale più relativista e meno assolutista forse vivremo in un mondo dove siamo un po' tutti meno uguali di prima, di come lo siamo stati nelle epoche passate, ma certamente più felici di come lo siamo oggi. Galimberti invece, anche da quello che dice sul terzo mondo e su come allo scienziato importi poco del bambino del terzo mondo, mi par di capire preferisca abbracciare il moralismo cristiano per risolvere i suoi conflitti esistenziali. Altro che la greicità. Scusi lo scritto prolisso, era per chiarire meglio le mie posizione e appunto senza polemica è stato un piacere anche per me.
Ben detto, ottimo scritto, mi ha fatto molto piacere leggerlo. Galimberti è ripetitivo a volte, è anziano (come me!!!) …. Una cosa che riconosco a lui, che espresse nell'edizione ultima del Festival della Filosofia. Riassumo il concetto naturalmente con le mie parole "…abbiamo introiettato il concetto di stupro come negatività rispetto al passato e ciò è positivo. Quello che è inspiegabile è che l'essere umano non riesca ad introiettare il fatto che se noi inquiniamo il pianeta, inquiniamo l'unica casa che abbiamo. ma l'inquinamento non è ancora "MALE" nella mente dell'uomo (come lo stupro). Abbiamo solo una casa, la Terra, e se finiamo questa, non c'è altro posto dove andare…." Naturalmente le parole sono mie ed ho riassunto il concetto. Per quanto riguarda il Cristianesimo, con tutto il rispetto speriamo di no….se è la concezione che ci pone al centro dell'Universo, come Amministratori Delegati di Dio, della Terra e della Natura. Lei non è stato per niente prolisso ed ho letto con piacere le sue parole. Bresciani Ugo
perche' ci meritiamo in tv programmacci porta a porta la prova del cuoco etc??ma mettere galimberti,giorello,etc mettere critici musicali d'arte e parlare di cultura in tv e' cosi' impossibile?
Non si tratta di divisione "fra e tra"... ma di consapevolezza ed autodeterminazione... lui é un filosofo ed esprime ciò che pensa, i credenti ed il clero si autodeterminano nella loro "fede" ... poi ci sono i liberi pensatori, che spesso sono anche filosofi !
In parte concordo ma possiamo parlare prevalentemente solo attraverso la letteratura e fare deduzioni. In ogni indagine c'è speranza sia nella cultura greca (a partire da Parmenide) che in quella cristiana. E' solo espressa diversamente. Noi siamo fatti di speranze e dubbi espressi nei secoli illudendoci più o meno con qualcosa. Galimberti etichetta troppo le emozioni.
Genesi 1,26-31 26 E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
completo il ragionamento dicendo che piu' una massa e' tenuta nell'ignoranza piu' e' manipolabile ecco perche' ci sono programmi non culturali secondo me .un saluto
eh niente, Galimberti è un disco rotto che dice sempre le stesse cose. Da quando poi le scienze statistiche combinate con la sociologia riescono a descrivere la società meglio di come fa lui, il vecchio filosofo rosika e imputa alla tecnica ogni sorta di male possibile, quando in definitva è solo uno strumento.
Che t'impone un modo di vivere ,certo ma il mezzo è la tecnica ,non certamente l'uomo che libero di farne a meno scegliendo come vivere e relazionarsi con gli altri . La parola omologazione è più vicina a schiavo di quello che sembra ,ma pochi lo percepiscono .....pietà,
@@robertocapaldi9641 Nelle citta tedesche e' vietato il sorvolo di droni, nonche le riprese senza consenso dell'interessato. I dati biometrici di sblocco del telefono vengono direttamente salvati sull apparecchio, evitando qualunque database e quindi eventuali (quasi sicuri nel lungo periodo) furti di dati. Nello stesso tempo in Cina, con la stessa TECNICA, il social credit system, adopera l identificazione facciale per schedare la popolazione di 12 citta campione valutandola per aspetti economici, morali e politici, condensanto tutto in un punteggio da 1200 a 600, punteggio che influenza pesantemente qualunque aspetto della vita dell individuo, ovviamente il punteggio e' pubblico in modo che i bassi punteggi siano dati alla pubblica gogna nei panelli degli ambienti pubblici. Questo e' l'esempio migliore che esista da dare ad un vecchio brontolone a completo digiuno di tecnologia, che non comprende quanto la tecnologia sia solo uno strumento che "po' esse piuma o po' esse fero" in mano alla politica. Spero che questo profilo si adatti solo a Galimberti e non anche a te.
@@mrwolf84 sono d'accordo che può essere un mezzo potentissimo per migliorare la vita ,ma non mi sembra che finora abbia migliorato la vita di molti, rispetto a quelli che siamo ,e cmq non servono droni basta un telefonino per sapere tutto di noi e ,ultimo ,anche l'energia nucleare doveva essere la panacea contro le carenze energetiche ma l'essere umano l'ha usata prima come distruzione, è stata sviluppata prima come bomba che come centrale energetica, è solo nella guerra si sviluppa la tecnologia e la globalizzazione porta conseguenze simili per molte popolazioni, anche se per noi è un mezzo per vivere più facilmente, resta ,come hai detto tu ,il ns arbitrio ,ma di solito l'uomo non è virtuoso per il piacere della virtù, lo è per personale tornaconto e le conseguenze che Galimberti fa notare non sono " idee senza realtà " , fa bene a indicare il panorama che sta sorgendo ,almeno secondo la mia opinione ,👋
Se rifletti, la risposta conferma la giustezza della visione di Galimberti . Sono proprio le scienze che si lasciano usare come strumenti e confermare ciò che esse vogliono mettere in risalto , a determinare una condizione di totale dipendenza dalla tecnologia. Ovvio che la maggior parte pensano come te ,scusami del tu , perché tutti pensano allo stesso modo e hanno smesso di avere un atteggiamento obbiettivo e indipendente verso la realtà con le relative conseguenze . Siamo in un "medioevo" socioculturale in cui ci si deve confrontare con una tecnoscienza iperfunzionale i cui fini sono imprevedibili e , forse , pericolosi per l'essere umano; cmq è solo una mia opinione e nulla più
Sicuramente un tradimento non rientra nel mio senso di coppia... ma la tragedia e' la percezione dei sensi dell'ambiente circostante.. meglio continuare l'esperienza viaggiando
Un po' Galimberti partecipa a questo nichilismo. Gli intellettuali come lui avvelenano i pozzi dicendo che siamo cristiani e non ce ne siamo accorti, anche con un certo disprezzo; che Dio è morto e non ci siamo accorti neanche di questo e non sappiamo più che pesci prendere. Però poi ci dice "Oh attenti al nichilismo!". Bisognerebbe tornare a credere in qualcosa di più grande della stessa ragione idolatrata dai filosofi, perché financo il nulla può riempire gli spazi vuoti
Capire per intuizione il pensiero complesso del prof Galimberti credo sia possibile se si legge come importante la sua profonda simpatia per le riflessioni di Gunther Anders, marito della politologa Hannah Arendt, che egli cita con ammirazione in questa sua conferenza
E' piacevole ascoltare Galimberti ma credo sia un esponente di una genia che va sempre più sparendo, ovvero quella dell'intellettuale che dice dice ma si parla solo addosso: non ci sono dati concreti, statistici, neurologici o bioevoluzionistici; non ci sono proposte sociologiche innovative. In pratica si parla per pura fabulazione: una pratica che il vero intellettuale come il contadino pragmatico riconoscono bene e non se ne fanno affascinare!
Interessante la tua considerazione in particolare quando parli di dati neurologici e bioevoluzionistici. Le neuroscienze stanno acquisendo dati importanti relativi alle basi biologiche della coscienza (vedi Edelman, Damasio ecc.)
"Non chiedere rimedi a un filosofo!" Non tutti i filosofi sono anche neuroscienziati o fisici quantistici, anzi credo proprio pochi. Chiedi proposte sociologiche innovative, ragionamento cristiano che non combacia con la visione grecizzante di Galimberti. Insomma non ci hai capito molto... VOTO: 4. cambia video.
Hahahaha ma che stai dicendo? Stiamo parlando di un filosofo, mica di un politico! Perché ti aspetti che un filosofo che parla di nichilismo ti dia dei dati scientifici? Mah
@@sergiobetti1515 non si può spiegare in poche righe perché è diseducativo. Aggiungo solo che lo ritengo diseducativo da circa 30 anni. Buona giornata.
@@ugopisquano veramente ho detto che Galimberti è pessimo, banale, diseducativo, aggiungo ignorante, presuntuoso, cosa che penso da circa 30 anni. Trai pure la conclusione che riesci, non posso aiutarti. buona giornata
🥱🥱🥱🥱io sono convinto che il dio come voi lo chiamate era un (grande industriale ) è chi ha eseguito i suoi ordini era il suo generale .🥱🥱🥱🥱🥱Lei deve ringraziare tutti quelli che si lasciano convincere da uno che parla di filosofia 😢😢😢la filosofia è incoerente complicata come chi la spiega 🥱🥱🥱🥱🥱
Ringrazio il professore che riesce ad ampliare la nostra cultura esplicano concetti di vari autori in tempi concisi. È una grande ricchezza per chi, come me, non si è potuta permettere la frequentazione del liceo classico ( di allora), che reputo la scuola base per una cultura ricca e razionale❤😊
Condivido
Galimberti è veramente bravo, anche io, senza basi filosofiche, posso capirlo, anzi mi viene voglia di studiare.
Grazie Professore per l'immenso arricchimento!
È così attuale e così chiaro nel chiarire i vari argomenti. Grazie
Conferenza veramente istruttiva ed espressa con la massima chiarezza. penso che sia utile davvero per tutti ascoltare il Prof. Umberto Galimberti!
Galimberti la sua visione e spiegazione della società occidentale per me non è mai stata così chiara e limpida. Grazie
Complimenti per aver potuto dare un contributo notevole alle nostre conoscenze
Mille grazie
Quante cose si imparano ascoltandola! Quante riflessioni! Credo che lei sia bravissimo! Complimenti ! Per me è un faro. Grazie della sua cultura, del suo sapere. Lei non ci crederà, ma ha saputo dare tante risposte alla mia vita
Cio che mi colpisce, tra le altre, è la maggior vita che aveva negli occhi e nel parlare rispetto ad oggi.
Immagino decenni prima, quando era un professore, quale passione riusciva a esprimere.
ottime queste registrazioni delle lectiones magistrales di galimberti. Non desidero altro che poterlo ascoltare sempre in futuro e speriamo che Umberto abbia lunga vita perchè senza di lui il mondo e la vita sono molto più bui.
Grazie Prof. ancora e ancora...Lei mi alimenta la mente...mi schiarisce le idee e...mi stimola il pensiero...ancora di più del mio vissuto. Grazie.
Conferenze culturale di grande spessore... grazie della riflessione per la coppia intesa nella propria follia ... uomo di sapere con differente argomentazioni
Gratitudine profonda, nient' altro..
Grazie mille per aver pubblicato il video!
Molto interessante;si può condividerne i concetti o meno ma certamente è molto chiara non autonobilitante nell'esposizione e con una capacità di sintesi notevolissima
È un piacere ascoltare questa conferenza, ed un sottile dolore. Piacere per la fascinazione e l'erudizione, dolore per l'assenza di un limite, un termine, un risultato. Va bene, viviamo immersi nel nichilismo, nella mancanza di senso, nell'assurdità della tecnica deresponsabilizzata, ed orfani di un Dio. Va bene, il mondo greco non soffriva di questi problemi. Va bene, siamo costretti a lavorare senza un fine e diventiamo bravi soldatini nella speranza di un domani migliore, che non ci sarà.
Ma allora, caro professore, perchè Lei non la beve la sua cicuta ? Perchè scrive libri, tiene conferenze, insegna ? Che senso ha quello che fa, se per sua stessa definizione ogni azione precipita in un buco nero di insensatezza ? Io ho il sospetto che neanche Lei ci creda del tutto a questa versione neo-manichea del mondo moderno, e che de-costruire tutto equivalga a non scegliere, a fuggire, a non cimentarsi, alla fin fine ad evitare quel dolore che Lei a volte sembra idealizzare.
Quasi ogni frase mi da brividi..Intenso e cosi vero
Grazie grande Maestro
Grandioso programma da prima serata rete pubblica altro che politici che più che dialogare parlano solo con frasi ad effetto solo per motivi elettorali propagantistici
Il Prof Galimberti e' semplicemente un genio
E'un massone
Purtroppo hanno delle tare enormi sono dei venduti al Ghetto
Grande.galimberti....le sue parole.sono cibo.per la nostra vita..elena.
Una volta c'era il Terzo Programma Rai, senza pubblicità e altri disturbi che trasmetteva solo programmi di questo tipo, di cultura non dozzinale, non gridata, ma fatta per far riflettere. O concerti di muOsica classica che oggi ce li sogniamo. Distrutto tutto dalla libidine di potere e di soldi di politici e amministratori.
Grande Prof..❤
Grazie prof.Galimberti, non foss'altro per la chiarezza e l'onestà intellettuale con cui ha esposto, sia ai tempi della relazione che ora ,la situazione dell'occidente
Catturata,condivido il pensiero.
D'accordo al 100% sulla questione del perdono.
Umberto, concordo con il tuo intervento alla sette stasera 04.06.2015, riguardo il matrimonio, le coppie di fatto la moralita' fare l'amore solo per procreare come pretende la moralita' cristiana, concordo con la tua totale disapprovazione verso la Chiesa Cattolica. e il suo discutibile moralismo.
Se vi incazzate, Galimberti ha fatto CENTRO
Alla fine il messaggio del filosofo è: accontentatevi di sopravvivere
Devo dire che condivido quasi tutte le sue opinioni sui discorsi affrontati; Galimberti, forse più di altre volte, si lascia qui ascoltare con estremo piacere
Magistrale
meglio essere ignoranti perchè quanto evince da sto discorso è che la consapevolezza dello stato attuale porta di conseguenza nichilismo...purtroppo so d'accordo e consapevole
QUANTO è VERO!
Osservazione di pensieri e malefatte...con mindfulness.... si vive nel qui ed ora e si torna a vivere con un sé positivo e possibilista dando dall'esperienza un futuro
concordo pienamente.
il fatto che Platone ammonisca i suoi compatrioti che il mondo non è fatto narcisisticamente per loro etc non fa che dimostrare che anche tra i greci c'era questa tendenza appunto narcisistica, se non ci fosse stata non ci sarebbe stato bisogno di mettere in guardia contro di essa; idem quando Eschilo ammonisce che i mortali sono mortali lo fa perché molti greci pensavano o speravano diversamente; il fatto che gli intellettuali greci (che non sono tutti i greci ovviamente) ammonissero CONTRO alcune cose ci fa ben capire cosa il popolino greco in realtà pensasse. Con tutti i limiti che noi moderni occidentali possiamo immaginare cosa pensassero i greci, intellettuali o plebaglia che fosse...
Un conto è il clima intellettuale e un conto sono le credenze popolari, queste ultime non le prende in analisi nessuno apparte te, perché sono mutabili nel giro di pochi anni e senza fondamenta stabili.
Galimberti parla del clima culturale greco.. accademie e quant altro. Non di quello che credeva il contadino del peloponneso
Ludovico Pansolli ma questo da un punto di vista di analisi sociologico è un errore, perché la società è un complesso e non si può pretendere che l'analisi dei pensiero di Socrate - per fare un esempio - possa dare una stima decente su tutta la società greca del tempo, Socrate non è nemmeno un degno campione per la sola città di Atene.
Io non critico la interpretazione di Galimberti di Socrate o altri intellettuali greci, io critico la sua pretesa solipsistica che simili analisi possano essere di valore per poter dire molto su quella che era la sensibilità e valori greci generali.
Grande.
Bravissimo!
bellissimo intervento di galimberti
bellissimo
A 45:20 temo Galimberti si confonda, Stangl non è ancora vivo oggi, bensì è morto nel 71.
Secondo me alla riflessione di Galimberti manca una componente che non si può trarre dal ragionamento, la componente dell'evoluzione della specie Darwiniana, allora si potrebbe analizzare la tecnica come una parte dell'uomo e non uno strumento per l'uomo, questo aprirebbe scenari di sviluppo e progresso anche psicologico demolendo il nichilismo e riappropriando l'uomo alla natura
"Solo chi ha sperato conosce la disperazione."
"Non dovete mai chiedere ad un filosofo un rimedio!"
anche io ho un papa' che ha la stessa eta' del tuo ed e' vero cio che dici .ma per le nuove generazioni spero in qualcosa di migliore .tra l'altro io conosco personalmente sia galimberti che il genero massimo recalcati .parlando con loro si diceva appunto quanto sia difficile portare cultura alla gente che e' ormai disabituata .ma questo mi rende triste.ciao
mi domando se siamo diventati di recente funzionari della tecnica e del denaro o siamo sempre stati così da sempre solo ignorando di esserlo grazie all'oppio della religione giudaico-cristiana? Quindi il tempo è diventato effettivamente lineare rispetto a quello ciclico dei greci o è rimasto tale, inteso come lineare, solo come può intenderlo un criceto sulla sua ruota.
Esatto Umbert, il pensiero Greco non deve essere insudiciato col cristianesimo.
ma come si fà a non concordare con lui? Anzichè specializzarci in qualcosa e dare il meglio, aspettiamo il reddito di cittadinanza. Gli stranieri che hanno bisogno e voglia di lavorare saranno i nostri prossimi datori di lavoro.
Prof. succede anche in età avanzata. Come la sua per esempio...mi piacerebbe tanto entrare per pochi attimi nella sua Anima per scandire l'Essere che è in Lei....per scrutarlo nelle Sue profondità... quindi, per capire meglio me stessa. A me succede ...e si accentua sempre di più. Mi manca lo scopo...l'obiettivo...la meta. A modo mio...sono Nichilista anch'io Prof. ? Grazie tante a Lei. Mi piace tanto ascoltarla.....ancora Mille Grazie.
Prof. Lei mi sconcerta. Come può un Uomo che non crede nel Cristianesimo, quindi in Dio...essere così Umano e Giusto e....Spiritualmente Eccelso ?!
BELLOOOOO...SEI BELLOOOOO...anche se non lo sei. "La Felicità dell"'Uomo"......
PAPA GIOVANNI XXIII FE E IL DISCORSO DELLA LUNA E DISSE: RIVOLGENDOSI ALLE FAMIGLIE QUANDO ANDATE A CASA DAI VS BAMBINI FATE LORO UNA CAREZZ. E' SALITA IN CIELO UNA OVAZIONE INCREDIBILE DA TUTTA LA PIAZZA DI S.PIETRO. E" stata una grandissima meraviglia. QUESTA CAREZZA E" PER TE. E ANCHE X GALIMBERTI.BUONA NOTTE
Scusate gli errori ma stodormendo in piedi. E' da poco che uso questo tel. E' veramente un monello quando scrivo mi scappa e scrive quello che vuole. Pensa se riescono a scappare le parole pensa cosa dove potrebbe arrivare il ns cervello. Da dappertutto e in tutto
Per chi fosse curioso: la definizione di nichilismo viene data nei Frammenti postumi!
Il Nichilismo. Il problema esistenziale essenziale. Correttamente ne sta parlando Galimberti. Ma non è roba per la turba che in altre faccende si dimena..
Sarebbe: se ne devono occupare solo i filosofi?
Innamorata
condivido tutto di galimberti tranne per quello che dice d'internet
Bellissima relazione, ma segnalo che Franz Stangl è morto nel 1971...
Aggiungo solo un ultima considerazione sul denaro. Il denaro esiste in quanto esiste lo scambio, e lo scambio esiste in quanto l'uomo ha bisogno di soddisfare dei bisogni. Senza lo scambio, e quindi il denaro che da esso consegue, nella società vigerebbe la teoria della clava, o per meglio dire del più forte. Il mercato (lo scambio) ha permesso a l'uomo di riuscire a sopravvive senza bisogno di utilizzare la violenza contro un suo pari ma stringendovi accordi quando uno aveva bisogno di qualcosa dall'altro.
Galimberti è un filosofo, a che serve fare filosofia a migliorare l'umanità? No, la filosofia ha la finalità in se stessa esattamente come la scienza di cui parla. E lui da buon filosofo non può pontificare sullo scienziato sul perché non aiuta il bambino in africa invece di fare ricerca, altrimenti scoprirebbe che egli stesso non fa neanche nulla e non perché il denaro è di matrice cristiana mentre lui si sente più di pensiero greco, ma perché ogni aiuto, ogni altruismo, ogni dono, costa. Costa tempo, risorse, fatica. Siamo disposti a farlo noi per gli altri? Spesso sì, ma altre volte preferiamo farlo in cambio di qualcosa (denaro appunto), perché non siamo purtroppo esseri angelici che non abbiamo bisogno di nulla, abbiamo in realtà bisogno di soddisfare i nostri bisogni.
La parte di Galimberti sul denaro e sulla scienza e la parte dove mi trovo più in disaccordo, tranne quando dice che si fa scienza fine a se stessa. Ma questo vale per tutto, anche per la filosofia. Nessuno fa nulla per la gloria ed il benessere di tutti, quelli sono gli idealisti semmai, quindi non certo i greci...
Il vantaggio dei cuochi e che cucinano mentre la filosofia e´ inmangiabile.
Poi scusatemi ma l'avvicinare la scienza al pensiero cristiano e contrapporlo al pensiero greco proprio non si può sentire. Galimberti fa parte di quella grande schiera di pensatori fanboy di qualcosa, in questo caso della "greicità", e che riescono nella loro retorica a giustificarla nei confronti di tutto, persino avvicinando il pensiero scientifico al cristianesimo ponendo enfasi su determinati aspetti, irrilevanti o mal espressi a mio giudizio, e trascurando le nette differenze. All'inverso poi quando avvicinare due cose conviene al proprio pensiero.
Non si tratta di imbrogliare, il bello della retorica è che è un autoinganno, il pensatore che tende alla retorica crede in quello che dice.
Ovviamente non dico che Galimberti non abbia delle ragioni su determinate cose, ma ci sono molti aspetti del suo discorso e del suo pensiero in generale poco condivisibili.
Appunto... RETORICA
Sostenere delle ragioni nel MODO, non nella SOSTANZA vera e propria.
Arcaico Raven si ma perché? retorica, e quindi? il tuo punto di vista non ha senso, anzi, non è proprio un punto di vista.
Il tuo punto di vista invece è ben argomentato e limpido.
Arcaico Raven ovviamente, non ne ho espresso nessuno, come te
Lasciamo la retorica ... quale altra offerta abbiamo? le favole raccontate da chi "non c'era" delle varie scritture??? Ognuno si regoli come vuole ma non giudichi, é la sola cosa che serve sapere...
La specie e l'io della carriera e' qualcosa di più lontano nel tempo
si che viva molto tempo e che ritorne alla argentina per favore
non ci sono dati concreti, statistici, neurologici o bioevoluzionistici; non ci sono proposte sociologiche innovative
Perchè ci devono essere?
Ecco , siamo nel transumanesimo .
"Non possiamo continuare a ragionare con le categorie superate del cristianesimo" Detto da uno che continua a ragionare sulla base degli antichi Greci, di Hegel, Marx, di Ghunter Anders fa ridere.
Io non credo, Vale Ashas. Il mio pensiero è che se uno come Galimberti, che si professa agnostico, continua a studiare il cristianesimo, perdendo le proprie energie intellettuali e affettive - non fosse altro che per demolirlo - ciò si spieghi solo alla luce di un fascino insopprimibile che esso suscita. Mi pare, per Galimberti, un qualcosa di ambivalente: da una parte denigra il cristianesimo idealizzando il pensiero greco come asseritamente più maturo o moderno; dall'altra non ne può negare l'attrazione. Non però come oppio dei popoli, ma come verità insopprimibile per poter vivere in una maniera sana e libera. G. mostra che la vera illusione che i vari Marx o Nietsche ci hanno propinato è che l'uomo possa accettare la morte di Dio senz'altro, possa cioè accettare di non essere originato da niente, di essere il nulla. In realtà gli uomini che si arrendono a questa morte muoiono interiormente. Tutto - desideri, progetti, sogni - perde significato e non ci resta ... che il nulla. Ugualmente l'uomo che prende atto che non esiste nessun Dio creatore, nessun Dio che lo ha amato si guasta, vive male, come ben mostra la vacuità dei costumi dei greci e dei romani.
Andrea Cassottana L'uomo vive bene solo se riesce a raccontarsi la favola del cristianesimo? E prima come facevano? Tutti depressi a compiere la storia?
Joel Pretot. L'uomo che si racconta la favola del cristianesimo vive da illuso. Il cristianesimo è effettivamente stato, storicamente, oppio e illusione. Fuga in un mondo idealizzato (la vita eterna) anziché incarnazione/ impegno in essa. I teologi, soprattutto protestanti, del 1900 hanno ben descritto questo atteggiamento immaturo del cristianesimo. Per cristianesimo maturo io intendo la vita di Gesù di Nazareth, la sua grande libertà, il suo vivere del desiderio di un regno che non è il paradiso con gli angioletti, ma un modo di vivere l’esistenza libero dalle paure, mosso dal desiderio di bene e di liberazione degli uomini, nella consapevolezza di non essere un caso, di non andare verso il nulla. Non credo si debba essere necessariamente cristiani per vivere secondo questa logica. Diversamente vivi secondo il vangelo del nichilismo di Galimberti, secondo l’idea che non siamo liberi (perché determinati in tutto dalla Natura) e che veniamo da e andiamo verso il nulla. In questo caso, io credo, l'uomo si ammala, ti deprimi. Sta a noi la scelta. Ciao
meno renzi e più galimberti per dio!
Cosa c'entra Renzi?
ma cosa c entra Renzi?hai ascoltato bene cosa ha detto sul reddito di cittadinanza. In fondo anche Renzi ha sempre sostenuto che bisogna basarsi sulle proprie forze e capacità.
Nilla bradipo Renzi é il prototipo del bugiardo che sguazza nella politica grazie alla propria indole..
Nilla bradipo mp
Uno dei problemi più grossi di quelli come Galimberti è un essere un pensatore troppo arroccato sulle sue discipline. Ad esempio non si può dire che il motivo per cui l'occidente abbia padroneggiato la tecnica più delle altre culture sia perché il cristianesimo imponeva il controllo dell'uomo dell'uomo sulla natura.
Purtroppo non si può fare un analisi storica senza tirare in ballo l'economia, del resto la storia è di per se la storia economica più che quella dei salotti intellettuali. L'occidente più che altri luoghi del mondo ha visto lo svilupparsi delle libertà umane imprenditoriali dal medioevo per via delle estensioni alle libertà di mercato in determinati territori grazie alla innocente lungimiranza delle faglie nobiliari locali, e ciò che produsse la nascita della classe sociale borghese. Del resto il cristianesimo regalò all'occidente proprio in periodo storico dove la tecnica poteva essere meno padroneggiata, appunto il medioevo.
Ma sopratutto non si può fare un'analisi storica senza conoscere bene la storia, occidente esaltatore della tecnica?Caro Galimberti, la tecnica ha già stravolto la storia dell'uomo da quando il primo Matufiano prese dei chicchi di cereali ed invece di mangiarli li pianto in riva ad un fiume.
Il nulla è in realtà quando tutti parlano,quando tutti hanno da dire la loro opinione del cazzo.L'uomo dirige tutte le forze che ha all'esterno di sè e poi si lamenta che avverte il vuoto dentro di lui.L'uomo ha inquinato la terra per oltre un secolo e ora si ricorda che ci sono anche le energie rinnovabili.L'uomo fa arricchire pochi per far morire di fame molti.L'uomo è il cancro di questo pianeta.Egli va eliminato.
Non sono d'accordo quando dice che la scienza è "una forma laicizzata del cristianesimo". E' vero che hanno la stessa visione ottimistica della cronologia del tempo, ma è una caratteristica comune che non rende l'uno surrogato dell'altro. Ciò che le definisce fondamentalmente è l'approccio con il quale si confrontano con la realtà percepita, e quindi tutto quello che di causa ne consegue, il ché non è certamente poco. Considerando che comunque quello che ha detto rispetto all'ottimismo che le accomuna, si potrebbe dire al limite che entrambe sono figlie dell'ottimismo stesso.
le domande sono la parte più irritante delle conferenze
Aiutatemi a trovare fonti su come veniva interpretato il lavoro prima di questa riduzione della responsabilità che secondo gunter anders si è scatenato con la seconda guerra mondiale. Non riesco a vederlo così diverso da oggi . nebbia.
figurati ;)
Credo che i maggiori detrattori di Galimberti in realtà mancano di una cultura di base…che sarebbe riuscirei pensare con il proprio cervello sulla vita, conoscendo altri cervelli e non in base alle scienze o neuroscienze che siano. Neuroscienza, con tutto il rispetto, è sinonimo di individui già geneticamente generati, il cui futuro è già geneticamente esistente, dove non c'è possibilità di sviluppo. Quindi molto razzista, ed il razzismo è il vero problema di oggi…il vero problema è la morte e la negazione di questa, ed è il simbolo del pensiero cristiano, sempre con rispetto…."Tu non morirai" dice il Cristianesimo e per questo vince sulla Grecità, nel pensiero dell'uomo. Ma non serve a niente, ma non dirlo ad un Cristiano, gli togli il respiro. E' difficile accettare che un giorno dovremo morire, e purtroppo nessuno accetta questo elemento semplice…tutti vorremo vivere per sempre, ma non si può, e l'unica cosa che può farlo e negarlo fino all'esasperazione, ma anche ciò non serve, che lo vogliamo o no noi un giorno dovremo morire, nonostante tutti i dati neo bio evoluzionistici….illusioni che queste scienze possano difenderci dalla verità amara che ci comunica la Grecità
+ugo bresciani Purtroppo però a mio parere Galimberti non è molto chiaro quando pone il non-credente alla stregua del cristiano, ponendo quindi il credo nel progresso alla stregua del credere nella vita eterna. Diciamo che è molto fanboy della "greicità", nel suo pensiero filosofico l'ha quasi resa la panacea a tutti i mali esistenziali.
Senza contare che non è affatto vero che i greci non credessero nella "vita dopo la morte", in quanto questa è comune a moltissime religioni (seppur in modi diversi mai totalmente sovrapponibili) ed è un tipo di speranza a fondamento della religione in se. Semmai i greci non credevano nella provvidenza, la natura va come deve andare e non perché segue un disegno creato da un Dio in particolare, gli stessi Dei greci sono vittime dell'andare della natura. Ed inoltre non credevano che il bene o il male per diversa gravità andasse a costituire un premio poi dopo la morte.
Poi scusa cosa ti fa dire con certezza che i detrattori di Galimberti (tutti) manchino di cultura?
non entro nel merito di una polemica, anzi esito.
Potrei citare da Eraclito (il famoso scritto 91) a Pitagora, mai che servirebbe? A me interessa dire che oggi quel che vedo è che alla morte,alla conclusione della vita si cerca di fuggire attraverso un giovanilismo che, ahimè investe anche gli uomini della mia età, rendendoli e rendendoci un po' ridicoli. La morte è una cosa seria e non è curabile, come vorrebbe farci credere certa medicina. Innanzi tutto, evitiamo queste fandonie, questo è in sintesi il messaggio di Galimberti, che pur nella sua ripetitività (..è anziano…come me!!!) è chiaro. E' importante quello che lei dice, il fatto stesso che i Greci non credessero nella provvidenza, appannaggio del pensiero Cristiano. Il discorso sulla provvidenza e sul nostro modo errato di vedere le cose (l'occidente tanto per capirci) ci porterebbe lontano) tutto è intriso di quella falsa spesa, la scienza stessa che si dichiara di non esserlo ma dove i meccanismi di passato presente e futuro si ripetono come in un orologio. Il problema fondamentale è questo, e purtroppo per ora è irrisolvibile: il modo di pensare occidentale ha talmente influenzato le menti da "farci pensare" allo stesso modo per cui è difficile riuscire a pensare diversamente (anche per chi scrive!!!) Abbandonare le consuetudini significa cominciare a far funzionare il proprio cervello, non più catturati da questo gigantesco modo di essere. E' "fanboy della grecità perché per i greci la morte era una cose seria, discorso che a parte Galimberti ci condurrebbe molto lontano. Lontano nel senso che in Italia si è tentato di eliminare parte della cultura storica a vantaggio della cultura economica. In Spagna si vuol togliere lo studio della Filosofia, perché rende gli uomini critici, non servili, ma capaci di comprendere. a questo serve la cultura. Grazie comunque della sua lettera, nelle sue opinioni ho riscontrato interesse per ciò di cui abbiamo parlato e mi ha fatto piacere scambiare opinioni con lei, Arcaico Raven
+ugo bresciani Neanche io voglio fare polemica. Il messaggio di Galimberti non è tutto da buttare, specie sulla questione dell'accettare l'esistenza del nichilismo come l'intruso in casa da riconoscere. Tuttavia voglio specificare meglio cosa non condivido altrimenti non si capisce bene la mia contrarietà.
La società di oggi non è avversa all'idea della morte, la quale è sicuramente una cosa molto seria nei confronti della quale bisogna essere preparati ed accoglierla senza negarla. Chi nega la morte sono soprattutto i reazionarismi cristiani che, tanto per farle qualche esempio, si ostinano ad ostacolare in ogni modo forme di eutanasia e suicidio assistito. Le parti più progressiste della società, che altro non sono che quelle più orientate a questo modo nuovo di vedersi dell'uomo non negano affatto la morte, anzi le danno talmente importanza da ritenere che ogni uomo debba poter deciderne come se fosse solo ed unicamente sua e non obbligato a negarla ed a non pensarci.
La società di oggi rispetto a quella di prima, ed è qui che a Galimberti sfugge, non è avversa alla morte ma è avversa alla sofferenza!
L'assenza di valori infatti propria del nichilismo, l'assenza di un senso e di una finalità della vita, rende appunto senza senso anche la sofferenza stessa. E cosa c'è di peggio di una cosa che è contemporaneamente negativa (in quanto la sua presenza fa male) ed anche inutile? In modo assolutamente logico potremmo tranquillamente rispondere con un secco: nulla.
Sia chiaro, non tutta la sofferenza è discriminata. La società moderna non discrimina infatti la sofferenza che porta comunque a risultati. Tuttavia ciò che la distingue dalla società del passato è l'aver riconosciuto che esiste un tipo di sofferenza che è inutile: non ti insegna nulla, non ha valore salvifico di alcun tipo (perché cmq vada non c'è vita dopo la morte) e spesso neanche ti fortifica. Tutto ciò con buona pace anche di ciò che diceva Nietzsche su "ciò che non ti uccide ti fortifica", non è affatto vero anche perché se lo fosse significherebbe negare anche l'esistenza dei traumi in psicologia. Tutto ciò a cui sopravvivi dovrebbe fortificarti.
Non è la morte a far paura, è la vecchiaia, la malattia, la povertà, la non-libertà (non so come definire il contrario di libero non in senso di schiavitù, ma col senso di "mancanza di possibilità"), e tutto ciò proprio perché la morte la si riconosce non la si nega, la morte è la fine di tutto, non c'è un dopo, questa vita o te la godi o non ne avrai altre. Qui è il grande errore di Galimberti, lui accusa la società di oggi di mancare proprio su quello di cui è invece la sua principale caratteristica: il riconoscere l'esistenza della morte come fine del tutto e quindi RAZIONALMENTE (lo metto in maiuscolo perché non ne ha colpe è conseguenza logica razionale) rifiuta il più possibile la sofferenza in virtù di aspirare alla vita terrena migliore possibile.
Non sono mai esistiti nella storia tanti atei quanti al giorno d'oggi, e mai nella storia hanno avuto una percentuale significativa nella società. Oggi l'uomo è senza illusioni che lo proteggano dalle difficoltà della vita. Ha dalla sua parte solo la tecnica come unico mezzo per contrastare le sofferenze.
Non è quindi più importante cosa una scoperta produca e perché venga fatta, l'importante è che ci sia e che si vada ad aggiungere alle armi di cui l'uomo dispone per contrastare l'ineluttabilità della vita. Ma tali armi saranno sempre in numero insufficiente, quindi una soluzione va trovata.
E qui do appunto ragione a Galimberti, o meglio ad Heidegger, sul fatto che il nichilismo non serve a nulla metterlo alla porta, va riconosciuto ed accettato se lo si vuole contrastare. Purtroppo l'uomo di oggi, ed è qui il problema, non ha totalmente abbandonato la cristianità. Quindi se da un lato vive ciò che vive e ne soffre, dall'altro è cmq schiacciato da imposizioni cristiane che certamente non giovano alla causa.
Per farle capire parte del dilemma ancora oggi lo si risolve col moralismo (che è di matrice cristiana) ed è quello che ci porta a dire che un uomo di 60 anni è schiavo del giovanilismo e se va dietro le donne molto più giovani sbaglia perché è sbagliato punto e basta.
Io invece credo che dovremmo abbandonare il moralismo, perché non è riproponendo medievali canoni di valori che la società riuscirà a convivere col nichilismo e quindi con la scoperta sconcertante che soffrire spesso è inutile. Perché così facendo impediremo a delle persone di trovare la felicità la dove magari è ancora possibile.
Se abbandonassimo i vecchi canoni di coppia a matrimonio in virtù della libertà individiale di ognuno di trovare una sua strada, se abbandonassimo i sensi di colpa nei confronti di azioni che oggettivamente non producono vittime e abbracciassimo una morale più relativista e meno assolutista forse vivremo in un mondo dove siamo un po' tutti meno uguali di prima, di come lo siamo stati nelle epoche passate, ma certamente più felici di come lo siamo oggi.
Galimberti invece, anche da quello che dice sul terzo mondo e su come allo scienziato importi poco del bambino del terzo mondo, mi par di capire preferisca abbracciare il moralismo cristiano per risolvere i suoi conflitti esistenziali. Altro che la greicità.
Scusi lo scritto prolisso, era per chiarire meglio le mie posizione e appunto senza polemica è stato un piacere anche per me.
Ben detto, ottimo scritto, mi ha fatto molto piacere leggerlo. Galimberti è ripetitivo a volte, è anziano (come me!!!) …. Una cosa che riconosco a lui, che espresse nell'edizione ultima del Festival della Filosofia. Riassumo il concetto naturalmente con le mie parole "…abbiamo introiettato il concetto di stupro come negatività rispetto al passato e ciò è positivo. Quello che è inspiegabile è che l'essere umano non riesca ad introiettare il fatto che se noi inquiniamo il pianeta, inquiniamo l'unica casa che abbiamo. ma l'inquinamento non è ancora "MALE" nella mente dell'uomo (come lo stupro). Abbiamo solo una casa, la Terra, e se finiamo questa, non c'è altro posto dove andare…." Naturalmente le parole sono mie ed ho riassunto il concetto. Per quanto riguarda il Cristianesimo, con tutto il rispetto speriamo di no….se è la concezione che ci pone al centro dell'Universo, come Amministratori Delegati di Dio, della Terra e della Natura. Lei non è stato per niente prolisso ed ho letto con piacere le sue parole.
Bresciani Ugo
ti pare poco ? sempre i grandi dicono lo stesso ... lo importante e che dica la verità
☀️🌍🙏
perche' ci meritiamo in tv programmacci porta a porta la prova del cuoco etc??ma mettere galimberti,giorello,etc mettere critici musicali d'arte e parlare di cultura in tv e' cosi' impossibile?
Il cristianesimo illude dicendo che il dolore salva . Per forza non sanno cosa dire
Mi sembra eccessiva e troppo astratta la divisione tra la mentalità greca e cristiana.
Non si tratta di divisione "fra e tra"... ma di consapevolezza ed autodeterminazione... lui é un filosofo ed esprime ciò che pensa, i credenti ed il clero si autodeterminano nella loro "fede" ... poi ci sono i liberi pensatori, che spesso sono anche filosofi !
In parte concordo ma possiamo parlare prevalentemente solo attraverso la letteratura e fare deduzioni. In ogni indagine c'è speranza sia nella cultura greca (a partire da Parmenide) che in quella cristiana. E' solo espressa diversamente. Noi siamo fatti di speranze e dubbi espressi nei secoli illudendoci più o meno con qualcosa. Galimberti etichetta troppo le emozioni.
Ma la pietà verso i migranti, i poveri, che traspare dalle sue parole da dove viene? Non è che, sotto sotto un po' cristiano è anche lui?
Giuseppe x la pietà dei migranti, ti assicuro per esperienze di vita, che non viene solo dai cristiani
Venir meno per essere nulla è il tuo problema.
Non è "dominerai" ma "coltiverai e custodirai" Genesi 2 15. Ogni tanto distorce il messaggio giudaico cristiano
Genesi 1,26-31
26 E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
Attenzione alla TIGRE ASIATICA
completo il ragionamento dicendo che piu' una massa e' tenuta nell'ignoranza piu' e' manipolabile ecco perche' ci sono programmi non culturali secondo me .un saluto
perchè? spiega meglio se vuoi
eh niente, Galimberti è un disco rotto che dice sempre le stesse cose. Da quando poi le scienze statistiche combinate con la sociologia riescono a descrivere la società meglio di come fa lui, il vecchio filosofo rosika e imputa alla tecnica ogni sorta di male possibile, quando in definitva è solo uno strumento.
Che t'impone un modo di vivere ,certo ma il mezzo è la tecnica ,non certamente l'uomo che libero di farne a meno scegliendo come vivere e relazionarsi con gli altri . La parola omologazione è più vicina a schiavo di quello che sembra ,ma pochi lo percepiscono .....pietà,
@@robertocapaldi9641 Nelle citta tedesche e' vietato il sorvolo di droni, nonche le riprese senza consenso dell'interessato. I dati biometrici di sblocco del telefono vengono direttamente salvati sull apparecchio, evitando qualunque database e quindi eventuali (quasi sicuri nel lungo periodo) furti di dati.
Nello stesso tempo in Cina, con la stessa TECNICA, il social credit system, adopera l identificazione facciale per schedare la popolazione di 12 citta campione valutandola per aspetti economici, morali e politici, condensanto tutto in un punteggio da 1200 a 600, punteggio che influenza pesantemente qualunque aspetto della vita dell individuo, ovviamente il punteggio e' pubblico in modo che i bassi punteggi siano dati alla pubblica gogna nei panelli degli ambienti pubblici.
Questo e' l'esempio migliore che esista da dare ad un vecchio brontolone a completo digiuno di tecnologia, che non comprende quanto la tecnologia sia solo uno strumento che "po' esse piuma o po' esse fero" in mano alla politica. Spero che questo profilo si adatti solo a Galimberti e non anche a te.
@@mrwolf84 sono d'accordo che può essere un mezzo potentissimo per migliorare la vita ,ma non mi sembra che finora abbia migliorato la vita di molti, rispetto a quelli che siamo ,e cmq non servono droni basta un telefonino per sapere tutto di noi e ,ultimo ,anche l'energia nucleare doveva essere la panacea contro le carenze energetiche ma l'essere umano l'ha usata prima come distruzione, è stata sviluppata prima come bomba che come centrale energetica, è solo nella guerra si sviluppa la tecnologia e la globalizzazione porta conseguenze simili per molte popolazioni, anche se per noi è un mezzo per vivere più facilmente, resta ,come hai detto tu ,il ns arbitrio ,ma di solito l'uomo non è virtuoso per il piacere della virtù, lo è per personale tornaconto e le conseguenze che Galimberti fa notare non sono " idee senza realtà " , fa bene a indicare il panorama che sta sorgendo ,almeno secondo la mia opinione ,👋
Vabbè è palese che oggi gira tutt'intorno alla "tecnica"
Se rifletti, la risposta conferma la giustezza della visione di Galimberti . Sono proprio le scienze che si lasciano usare come strumenti e confermare ciò che esse vogliono mettere in risalto , a determinare una condizione di totale dipendenza dalla tecnologia. Ovvio che la maggior parte pensano come te ,scusami del tu , perché tutti pensano allo stesso modo e hanno smesso di avere un atteggiamento obbiettivo e indipendente verso la realtà con le relative conseguenze . Siamo in un "medioevo" socioculturale in cui ci si deve confrontare con una tecnoscienza iperfunzionale i cui fini sono imprevedibili e , forse , pericolosi per l'essere umano; cmq è solo una mia opinione e nulla più
Curriculum non ghe un cazzo
Sicuramente un tradimento non rientra nel mio senso di coppia... ma la tragedia e' la percezione dei sensi dell'ambiente circostante.. meglio continuare l'esperienza viaggiando
Perchè, non copia mai da Mertfuturista, non si capisce....
Un po' Galimberti partecipa a questo nichilismo. Gli intellettuali come lui avvelenano i pozzi dicendo che siamo cristiani e non ce ne siamo accorti, anche con un certo disprezzo; che Dio è morto e non ci siamo accorti neanche di questo e non sappiamo più che pesci prendere. Però poi ci dice "Oh attenti al nichilismo!". Bisognerebbe tornare a credere in qualcosa di più grande della stessa ragione idolatrata dai filosofi, perché financo il nulla può riempire gli spazi vuoti
Capire per intuizione il pensiero complesso del prof Galimberti credo sia possibile se si legge come importante la sua profonda simpatia per le riflessioni di Gunther Anders, marito della politologa Hannah Arendt, che egli cita con ammirazione in questa sua conferenza
A
tipica frasetta di chi non ha capito niente dalla vita.
ma invece di criticare galimberti perchè prima non impari a scrivere in italiano?
ESTREMO
E' piacevole ascoltare Galimberti ma credo sia un esponente di una genia che va sempre più sparendo, ovvero quella dell'intellettuale che dice dice ma si parla solo addosso: non ci sono dati concreti, statistici, neurologici o bioevoluzionistici; non ci sono proposte sociologiche innovative. In pratica si parla per pura fabulazione: una pratica che il vero intellettuale come il contadino pragmatico riconoscono bene e non se ne fanno affascinare!
Interessante la tua considerazione in particolare quando parli di dati neurologici e bioevoluzionistici. Le neuroscienze stanno acquisendo dati importanti relativi alle basi biologiche della coscienza (vedi Edelman, Damasio ecc.)
"Non chiedere rimedi a un filosofo!"
Non tutti i filosofi sono anche neuroscienziati o fisici quantistici, anzi credo proprio pochi.
Chiedi proposte sociologiche innovative, ragionamento cristiano che non combacia con la visione grecizzante di Galimberti. Insomma non ci hai capito molto... VOTO: 4. cambia video.
Hahahaha ma che stai dicendo? Stiamo parlando di un filosofo, mica di un politico! Perché ti aspetti che un filosofo che parla di nichilismo ti dia dei dati scientifici? Mah
da tutte le parti dove va a parlare dice sempre le stesse cose
Galimberti pessimo, banale, diseducativo.
può spiegare perché (addirittura diseducativo)?
@@sergiobetti1515 non si può spiegare in poche righe perché è diseducativo. Aggiungo solo che lo ritengo diseducativo da circa 30 anni. Buona giornata.
@@davidechersini9965 quindi se non sai spiegare il motivo neanche in poche righe, vuol dire che il tuo pensiero riguardo a ciò non esiste🤷♂️
@@ugopisquano veramente ho detto che Galimberti è pessimo, banale, diseducativo, aggiungo ignorante, presuntuoso, cosa che penso da circa 30 anni. Trai pure la conclusione che riesci, non posso aiutarti. buona giornata
@@davidechersini9965Guarda che rosicare da 30 anni è pericoloso per la salute.
Galimberti orrendo.
🥱🥱🥱🥱io sono convinto che il dio come voi lo chiamate era un (grande industriale ) è chi ha eseguito i suoi ordini era il suo generale .🥱🥱🥱🥱🥱Lei deve ringraziare tutti quelli che si lasciano convincere da uno che parla di filosofia 😢😢😢la filosofia è incoerente complicata come chi la spiega 🥱🥱🥱🥱🥱
Il servo ha gettato la maschera...