“Una vita”, autobiografia di Massimo Fini: “Il 68? Un bluff. Oggi i giovani se ne fregano della poli

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  • Опубликовано: 3 окт 2024
  • www.ilfattoquotidiano.it - di Francesca Martelli

Комментарии • 36

  • @amoreazione3563
    @amoreazione3563 9 лет назад +9

    grandissimo giornalista.

  • @duilioduilio6789
    @duilioduilio6789 2 года назад +3

    Il miglior giornalista vivente.intervistare Renzi?tempo perso,che vada da vespa,fra due nullita's'intendono.

  • @4giornianatale
    @4giornianatale Год назад +1

    Anche la mia passione per la lettura è cominciata con delitto e castigo di Dostoevskij. Io adoro Massimo Fini.

  • @gemarcher83Che
    @gemarcher83Che 9 лет назад +3

    Sul lungo periodo il '68 si è rivelato un bluff, ma è stato comunque un periodo positivo per i movimenti, soprattutto se confrontato all'aridità che esiste oggi.

    • @sebastianovenier5580
      @sebastianovenier5580 9 лет назад +8

      Certo come no, il '68 ha segnato la morte del vecchio capitalismo borghese e la nascita del capitalismo assoluto di oggi.
      Ma è un mito fondativo della sinistra radical chic da salotto e quindi non si tocca, si celebra.

    • @gemarcher83Che
      @gemarcher83Che 9 лет назад +1

      Sebastiano Venier Dov'è che ho scritto di celebrazioni? non mi pare di essermi espresso in modo così favorevole, sicuramente rispetto al nulla cosmico attuale era un' epoca dove sognare di cambiare le cose nell'italietta ad uso e consumo dei porci ameriCANI poteva anche risultare "rivoluzionario".
      Che il capitalismo assoluto (ma che è?) di oggi sia figlio di quel periodo storico e una cazzata che non mi va nemmeno di commentare.

    • @BileOnAir
      @BileOnAir 9 лет назад +1

      gemarcher83 Venier si è espresso male, io ho capito benissimo cosa intendi e lo condivido. Tuttavia, non credo possiamo negare che aver affrontato determinati problemi solo con la forza dei sentimenti - per quanto bene, talvolta meravigliosamente, espressi - ha pregiudicato la risoluzione razionale di quegli stessi problemi. Il medico dice a Pereira "Noi siamo uomini del Sud, Pereira, abbiamo bisogno di uno che urli". Nel Sessantotto, nel Novantadue, con i girotondi e ultimamente con i V-day si è fatto un po' questo: cavalcare i giusti sentimenti di rivalsa, riscatto e giustizia di una moltitudine devastata da uomini mediocri e cattivi - pur essendo la moltitudine stessa ricolma di uomini e donne mediocri e cattivi. Il punto è che tra gli ispiratori di rivolte montate sul sentimento ci sono sempre un sacco di stronzi, e poche persone davvero oneste, lucide e incorruttibili. Il Sessantotto fu un crogiuolo di grandi ideali di fratellanza e condivisione, ma, alla fine della fiera, in un'ottica sempre capitalistica (che tutti fossimo uguali in partenza nel poter aspirare al di più). Fu una torta con buoni ingredienti di partenza, qualche aroma artificiale di troppo, ma che fu rovinata in cottura e lasciata marcire, affinché germinassero i capitalisti del domani: striscianti e senza etica.Forse è riduttivo pensare che fosse tutto un bluff e una moda; forse però erano istanze prodotte con quella foga da ragazzi e ragazze che volevano essere protagonisti della Storia post-bellica. C'erano sogni, ma anche tanto narcisismo, egoismo e ipocrisia. Perché la rivolta razionale richiede studio, fatica, integrità morale cristallina. Sono in pochi ad averla oggi, erano in pochi ad averla nel Sessantotto.

    • @sebastianovenier5580
      @sebastianovenier5580 9 лет назад +2

      gemarcher83 Capisco che ti risulti difficile da capire o da concepire ma ci sono fior di intellettuali marxisti (dato che ti piace il Che) che hanno parlato e parlano di capitalismo assoluto, se non li conosci ti posso fare qualche nome.

    • @gemarcher83Che
      @gemarcher83Che 9 лет назад +1

      Marco Poltiglia Concordo in linea di massima, ma non paragonerei mai un movimento di chiara ispirazione ideologica come quello del '68 ai movimenti girotondini o quelli del qualunquismo più assoluto come il popolo viola.