Lei è un giornalista uno scrittore, un intellettuale, molti come lei ,a un certo punto amano isolarsi ,x ricerca intellettuale, o per altri interessi.GRAZIE MASSIMO FINI
Massimo Fini è unico, un vero giornalista, un uomo con un pensiero libero e indipendente, un maestro che pochi, pochissimi giornalisti potranno eguagliare.
Devo dire che come conoscitore dei fatti e avendo letto gli scritti da oltre vent'anni questa intervista mi ha fatto cadere, usando probabilmente un vocabolo a lui comprensibile, i coglioni. Con alcune eccezioni.
Comparate un attimo l'essenza di quello che dice Fini a quello che dice Crepet in simili interventi in cui entrambi alla fine vanno per vedere i loro libri, al di là di ciò, quello che resta è da una parte una critica, forse un po' ingenua ma anche ragionata al sistema da parte di Fini e dall'altra il panegirico del lavoro ossessivo e senza tregua di masse di persone che devono imparare 5 lingue e andare a vivere a 20.000 km dalla loro terra di origine. Ecco, non mi esprimo, ma mi pare evidente dove vedo un po' di umanità, salute e sensatezza e dove vedo solo parole al vento tra questi due intellettuali o presunti tali...
Grande MASSIMO FINI È UNICO grazie
Lei è un giornalista uno scrittore, un intellettuale, molti come lei ,a un certo punto amano isolarsi ,x ricerca intellettuale, o per altri interessi.GRAZIE MASSIMO FINI
BUONA SERA prof. MASSIMO FINI
Massimo Fini è unico, un vero giornalista, un uomo con un pensiero libero e indipendente, un maestro che pochi, pochissimi giornalisti potranno eguagliare.
Che si è venduto e ha smesso di scrivere cose scomode.
LUCIDISSIMO Massimo Fini !!!
Massimo Rispetto!
Spietatezza ma con una visione chiara del futuro
Un grande uomo
Processi inarrestabili che passano sopra le nostre teste ma decisi da pochi potenti sul destino dei tanti
Come successe a MONTANELLI un amicizia se è x convenienza non è più amicizia.
tutti erano in malafede tranne Capanna, che infatti non è andato da nessuna parte. Meditiamo
Devo dire che come conoscitore dei fatti e avendo letto gli scritti da oltre vent'anni questa intervista mi ha fatto cadere, usando probabilmente un vocabolo a lui comprensibile, i coglioni. Con alcune eccezioni.
Comparate un attimo l'essenza di quello che dice Fini a quello che dice Crepet in simili interventi in cui entrambi alla fine vanno per vedere i loro libri, al di là di ciò, quello che resta è da una parte una critica, forse un po' ingenua ma anche ragionata al sistema da parte di Fini e dall'altra il panegirico del lavoro ossessivo e senza tregua di masse di persone che devono imparare 5 lingue e andare a vivere a 20.000 km dalla loro terra di origine. Ecco, non mi esprimo, ma mi pare evidente dove vedo un po' di umanità, salute e sensatezza e dove vedo solo parole al vento tra questi due intellettuali o presunti tali...
Andrea Cesanelli un