In questo mondo che non fa altro che parlare dei carnefici era, secondo me, urgente parlare della vittima, della vita innocente spezzata e che mai più sarà! Dovremmo tutti chinare la testa di fronte al dolore e alla dignità nel dolore di queste persone. Non so se ci hanno lucrato e non mi importa, hanno fatto il meglio che potevano in una situazione che non si augura a nessuno, e sempre secondo me, hanno fatto bene! ❤ Grazie Carolina!!
Ma se è stato uno dei casi nel quale la vittima è stata idolatrata e trattata di serie A, rispetto a tutte le altre donne morte prima?? Per due mesi martellavano ovunque in continuazione parlando solo di lei di quanto fosse buona, brava, perfetta ecc ecc.
Grazie Carolina Questo è il secondo autore maschio di cui parli da che ti seguo. L''altro è Edoardo Albinati, con La scuola cattolica. Uomini che parlano agli uomini su donne uccise da uomini Grazie per tutta la tua sensibilità Un abbraccio Patrizia ❤
L'ho ascoltato oggi e ogni tanto mi dovevo fermare perché faceva troppo male. Avrei tanta voglia di abbracciare Gino, Elena e Davide in questo momento. Credo che fare un'opera di decostruzione quando si sta ancora elaborando un lutto sia un'impresa titanica, provo un'ammirazione immensa per quest'uomo.
Questa famiglia è stata, ed è, un grande esempio dirompente di dignità, di canalizzazione del dolore su un piano più alto: di civilizzazione della società, ancora troppo patriarcale. Iscritta subito. Grazie ❤
Oggi si piange... Quando Giulia venne uccisa pensai a Marta del Castillo, Siviglia, 2009, scomparsa, qualche giorno dopo l' ex fidanzato confessò che l' aveva uccisa. La cercarono lunghi mesi,che poi divennero anni,non la trovarono mai ed ancora la aspettano, la aspettiamo, sperando che la famiglia possa finalmente avere delle risposte. Fu esattamente lo stesso, Marta accese una rivoluzione, la gente con quella ricerca estenuante aveva finalmente dato un identità alla vittima. Marta del castillo cambiò molte cose in Spagna. Si iniziò a parlare di femminicidio. Come consigliò Carolina stò ascoltando su spotify " ricorda il mio nome" storie di femminicidi... Non sono numeri. Sono persone. Ciao Giulia ❤ Ciao Marta ❤
Marta del Castillo, la ricordo benissimo purtroppo. Ero arrivata da poco in Spagna e negli anni ho seguito tutta la vicenda, compresa l'attenzione mediatica riservata ai presunti assassini😢
Sono riuscito a resistere fino alla lettura delle parole di Elena: lì non ce l'ho fatta e sono crollato in lacrime. Ammirerò per sempre questa famiglia, a cui vorrei solo dare un abbraccio. Grazie Carolina❤️
Buongiorno Carolina, non ho ancora finito di ascoltare il tuo video e già dopo pochi minuti sento di dire qualcosa. Vivo a Padova e i posti di Giulia li conosco così bene e la penso tutte le volte che scendo dal tram di fronte il liceo da lei frequentato. Ti cito Isabella Noventa anche lei era vicina al mio mondo. Il dolore è così forte che non riesco a darmi pace. Grazie veramente ❤️❤️❤️
Empatizzo sempre con le vittime... quando queste sono bambini indifesi, donne con un bambino in grembo che a un certo punto sono diventate scomode... Giulia. Un pò la figlia di tutti noi 50enni (parlo per me) Siamo stati col fiato sospeso, sperando che quella dolce ragazza col sorriso aperto, fosse ancora viva da qualche parte, brividi, angoscia e turbamento quando abbiamo saputo. Lei che si preoccupava per lui, che non voleva ferirne i sentimenti, lei che si fidava e si confidava senza che purtroppo qualcuno abbia potuto aiutarla. Lei che si meritava di stare qui ora, a realizzare i suoi sogni. I sensi di colpa di un padre mi arrivano, mi sembra quasi di condividerli. Spero davvero che questa terribile storia, come purtroppo ce ne sono altre, possa in qualche modo aiutare ad aprire gli occhi alle ragazze, o a chiunque percepisce che in qualche modo la sua liberta viene in qualche modo limitata dall'altra persona. Non è amore. Inizialmente non ho "approvato" l'atteggiamento di questa famiglia, in particolare mi è sembrato poco opportuna l'uscita del libro della nonna in quel momento specifico. Invece questo libro mi è venuta voglia di acquistarlo e ammiro Elena e Gino, che stanno tentando di trasformare il loro dolore in un qualcosa che rompe questi schemi nocivi o quantomeno ci prova ❤ Perché ci siano sempre meno Giulia e sempre meno ex che danno di matto perché non accettano che una storia possa finire. Grazie ❤
Ho aspettato diversi giorni ad ascoltarti, sapevo che sarebbe stato difficile, ma ti ringrazio di cuore per il tuo sguardo molto empatico, ma anche molto razionale. Mi sono commossa, ma era davvero necessario. Grazie ❤
Grazie per aver parlato di questo libro; anche io ammiro molto il coraggio e la forza con cui questa famiglia sta attraversando il suo dolore, un dolore privato, che nasce dalla cultura della nostra società e quindi da un problema pubblico che ci riguarda tuttə
Grazie Carolina per averne parlato e condiviso, è importante e prezioso quello che fai e come lo fai. Non so se sarò in grado di leggere il libro perché temo di non reggerlo emotivamente ma grazie a te, parlandone nel giusto modo, hai ridato vita a Giulia come hanno fatto suo papà e sua sorella. Ogni volta che si parla nel modo giusto di Giulia lei vive in un nuovo ricordo e tu l’ha reso benissimo e possibile. bravissima, grazie
lacrime copiose alle parole di Elena e grazie per avermi fatto soffirire nonostante io abbia la tua stessa idea sul non infliggemri ulteriore dolore qiuando penso di avere consapevolezza di qualcosa. eppure serve serve anche aumentare quel dolore. serve sempre.
Ho questo libro lì pronto per essere ascoltato ma avevo paura della sua potenza. Per celebrare la storia di Giulia, e di tutte le Giulia, sicuramente ne varrà la pena 🩷🩷 Grazie come sempre per aver condiviso il tuo pensiero.
Questa storia ha un potenziale esplosivo sulle coscienze, per questo la parte contraria al cambiamento (che sono quelli tanatofobici, ipocondriaci, bloccati all'infanzia a causa di genitori repressori) si è accanita particolarmente, tanto da aver fatto emergere dal cappello a cilindro, all'attenzione dell'opinione pubblica un personaggio ignobile come Vannacci, uno che paventa il cambiamento del modello sociale tanto da arrivare a cosnsigliarr la discriminazione dei diversamente abili, colpevoli di far regredire la società. Sono proprio i Vannacci ad ostacolare il progresso civile dell'umanità intera. Bisogna dedicare attenzione alle vittime chiedendosi come mai finiscono in bocca al lupo; gli vanno incontro. Gli italiani hanno una coscienza collettiva disastrata a causa della Chiesa Cattolica che rappresenta l'autoritarismo androcentrico ed è una falsa religione, basata su un falso Gesù in quanto dalla parte dei primi e dei ricchi. Prima che lo capiate, campa cavallo. Non è il momento di fare gli inegnui. La Chiesa uccide per conservare il suo potere. Non affatto pacifista, mai stata, tranne che a parole. Peculiarità del male è proprio la dissimulazione dei suoi intenti. Attenzione agli ingannatori. Dice ik vero Gesu. Ingannano la moltitudine e persino i santi.
Grazie Carolina. Sono riuscita a guardare il video con l'attenzione che merita adesso. Metterò in lista l'audiolibro. Anch'io ho ammirato e ammiro la dignità di questo papà e la forza sua e di Elena, ma non avevo ancora pensato di leggerlo o ascoltarlo. Oltre alla profonda tristezza, la morte preannunciata di Giulia mi aveva lasciato molta rabbia, un senso di impotenza e grande sfiducia (che purtroppo continuo ad avere... Un account instagram francese, feminicidespar, riporta i numeri delle donne uccise da ex compagni o mariti ogni giorno solo qui e non oso immaginare nel resto del mondo e no, non si riesce ad avere fiducia). Per sopravvivere e rendere costruttivo un dolore così grande, credo non ci sia mezzo più potente della scrittura e del raccontare in generale. Parlare di Giulia persona è un gesto politico, come politico, nel senso più alto del termine, è il tuo portare avanti queste tematiche e renderle vicine anche con le emozioni. È stata tosta, ma tu, sempre con tanta forza e grazia, a trovare le parole e i toni giusti anche quando non è semplice, sei grande ❤.
Giulia somigliava alla mia migliore amica del liceo, con la quale ho perso un po' i contatti ma che continuo a voler bene. Forse anche un po' per questo il suo femminicidio mi ha un po' spezzato il cuore, oltre che per il fatto che certe dinamiche tossiche le ho vissute in passato
Ciao Carolina, grazie per aver fatto questo video che come tutti gli altri è un ottimo spunto di riflessione. Mi sono interrogata anche io sulle ragioni di questo libro, non solo per chi lo legge ma anche per chi lo ha scritto. Se lo scopo è ricordare, celebrare e dare valore alla vita di Giulia probabilmente assolve il suo compito, mi sono chiesta però se - come qualcuno ha detto - sia anche un libro di divulgazione e/o sensibilizzazione e se ci fossero i tempi e gli strumenti giusti per farlo. Ovviamente nutro la massima stima nei confronti della famiglia Cecchettin per come si è esposta, per come non ha mai dato il fianco a parole di odio o racconti pruriginosi, ho solo il dubbio che per ci voglia più tempo e più competenze per poter diventare un esperto del tema.
Mi hai convinto, lo regalo a mio padre. Conta che il libro che voleva comprarsi era quello di Vannacci. Quindi io ci provo, poi vediamo come va. Ti faccio sapere. 😅 Nel dubbio, lo prendo anche per me
Come si farà a scrivere che la famiglia abbia lucrato su tale disgrazia, come si fa ad avere la sfacciataggine di affermare , essere convinti, di questo, chi esprime questo pensiero o non è padre , sorella madre ,o è sciocco , cattivo,penso questo sono convinta che bisogna parlarne parlarne parlarne con ogni mezzo non fare finta di niente , non deve rimanere una morta così in totale discrezione in totale silenzio la vita non l ha persa per malattia ma per ben altro purtroppo.
Mi sono appena svegliata e ho deciso di guardare il tuo video, ancor prima di iniziare la giornata ed essere catapultata nelle routine quotidiane, perché volevo essere attenta. Che dire? La commozione è stata tanta, come tanta è la rabbia che provo quando viene strappata la vita a una ragazza, donna solo perché tale. Verrà mai un giorno in cui le donne non saranno più sottomesse, sminuite, violate, umiliate, screditate ,additate, giudicate, disprezzate? Io ho 60 anni, quel giorno lo vedo ancora lontanissimo, come un miraggio, e non so se mai ci sarà, o se io ci sarò a vederlo. Voglio non perdere la speranza. Ogni giorno noi donne subiamo piccoli o grandi abusi, ingiustizie, e purtroppo, spesso senza rendercene neppure conto. Giustifichiamo comportamenti inaccettabili,non reagiamo, facciamo finta di niente. Questo ci hanno insegnato a fare. Le bambine si educavano così, questo non vuole dire che non si possa cambiare. non è mai troppo tardi.Ognuna di noi, nel suo piccolo, deve impegnarsi a cambiare questa società patriarcale, innanzitutto, se madre, educando i propri figli a sentirsi pari alle proprie sorelle, figlie, amiche, madri, cugine, compagne, mogli, colleghe, convinti che sia sacrosanto avere gli stessi diritti e gli stessi doveri. Ciao Carolina, grazie davvero per tutto quello che fai. ...Prima o poi troverò anche il coraggio di inviare le mia testimonianza a Yes All Women, di cui non perdo mai un episodio. Un bacio nel vento a tutte le Giulie del mondo❤
C'è un altro libro da leggere anzi ascoltare (non ho trovato una copia cartacea o in ebook) insieme a quello di Gino Cecchettin, «L'ho uccisa perché l'amavo». Falso! di Michela Murgia e Loredana Lipperini (di cui tu hai parlato in un altro video, se non sbaglio). Non so dove questo padre trovi la forza, ma ha tutta la mia ammirazione e affetto insieme a Elena 💙
Il padre si impegna con forza e coraggio a dare un senso intelligente al dolore inevitabile della sua famiglia.Distrugger si sarebbe più facile, ma inutile e vile.Il dolore va affrontato e attraversato. 12:58
Carolina grazie per questo video! Li adoro e li ascolto ogni mattino. Ero indecisa sul leggere o meno questo libro e resto, senza alcun intento polemico, molto dubbiosa. Primo: non dovrebbe interessare a nessuno che Cecchettin fosse una brava ragazza. Mi spiego: lo so già che era una brava ragazza e non ho interesse a leggere dettagli privati della vita di una ragazza morta ammazzata. Un assassino l'ha uccisa in quanto essere umano libero e senziente, poco importa che fosse una "brava ragazza" (e lo era, ripeto, non lo metto in discussione) o una che magari bestemmiava in 7 lingue, aveva 27 amanti o veniva bocciata a scuola. È pericoloso fare queste categorizzazioni, perché alimentano il discorso speculare "se una non è una brava ragazza allora due schiaffoni eh vedi se li è meritati". Per non parlare poi delle sex worker. Quindi chiedo: il libro si concentra solo sulla vita di Cecchettin precedente la sua morte? In questo caso non credo lo leggerò. Secondo: parli giustamente di come il padre di Giulia, imparando dall'altra sua figlia, abbia scritto questo libro per mettersi in discussione. Per me un uomo che a seguito del femminicidio della figlia si mette in discussione, vuol dire che si guarda allo specchio e in un libro scrive "Ho sottovalutato le red flags x, y e z" o indicazioni pratiche in tema. Non ho interesse a leggere dell'ennesimo uomo che mi racconta di quanto suo padre fosse misogino, lo era anche il mio: ho bisogno che aggiunga qualcosa al discorso, che partecipi alla nostra sorellanza provando a prevenire, a parlare nelle scuole, a spiegare ad altri padri come sostenere le proprie figlie. Altrimenti ricorderemo con affetto Giulia mentre tra 5 minuti ne ammazzano un'altra. Se tutto ciò non è presente nel libro, mi spiace so che sembrerò dura e stronza ma no, non lo leggerò.
Non si racconta la vita di Giulia perché è una brava ragazza, tutte le vite delle donne uccise andrebbero raccontate, bisognerebbe che chi rimane avesse sempre la possibilità di portare avanti la narrazione di chi non c’è più. Giulia era una ragazza normalissima. E semplicemente è accaduto che la nostra società, che si scaglia subito contro le vittime, non abbia potuto fare ciò che fa sempre. Di tutte le donne dovremmo parlare, e proprio per questo credo che la strada indicata sia quella giusta. Gino Cecchettin in realtà fa proprio quello che dici. Perché non condona i propri comportamenti, anzi, e parte proprio da se stesso per arrivare agli altri.
Capisco bene l'intento di un padre di mantenere la memoria della figlia uccisa, intendiamoci, ci mancherebbe non sono io a decidere come una persona abbia il diritto di esprimere il proprio dolore. E aggiungo che sarei d'accordo sulla stesura di libri su tutte le vittime di femminicidio. Tuttavia non riesco ancora a capire quanto il libro sia narrazione a sé della vita di questa ragazza e della sua famiglia, e quanto invece aggiunga in termini concreti e pratici alle vite delle donne ancora vive oggi. Sarà che vengo da un saggio totalmente diverso e dirompente come Fare Femminismo di Siviero 😅 E mi viene da chiedermi, tra l'altro, se, quanto e come si ritrovi nel libro la voce bellissima e potente dell'altra figlia Cecchettin. Non so, le domande sono troppe: credo che ascolterò l'istinto tra qualche tempo e deciderò se leggerlo o meno. Un saluto!
Vittima perfetta fino a un certo punto, visto che ho letto orrendi "vademecum" in cui i laureati all'università dei social scrivevano che "non si va all'ultimo appuntamento" e "se una persona ti stalkera devi lasciarla e denunciarla". Finché andremo avanti così non ce la faremo mai.
@@vaasmontenegro9671 c'è di male che anziché continuare a concentrarsi su quello che la vittima avrebbe dovuto o potuto fare per evitare la violenza si potrebbe insegnare agli uomini a non commetterla, tipo? E anche evitare di fare domande scontate?
@@vaasmontenegro9671 se lo dici a una tua mica a tua sorella o alla tua compagna va benissimo, se è la prima cosa che ti viene da dire rispetto a una ragazza morta, sì, è victim blaming. Anche patriarcato, se preferisci,
Cara Carolina, il giorno in cui hai condiviso questo video specificavi che le donne uccise fino a quel momento nel 2024 fossero 33. Oggi, 12 luglio 2024 sono 57. Quasi il doppio in due mesi. Com'è possibile che non riusciamo a fermare questo sterminio?
io lo ho letto, le parti iniziali e finali le ho trovate belle ma quella centrale la ho trovata irritante magari le ha scritte in buonafede, e chi lo accusa di fare soldi col libro dice il falso poichè non lo ha pubblicato fuori confine.
Mi dispiace ma non sono totalmente d'accordo. Capisco la rabbia ma quando la sorella se n'è uscita con :"Tutti i maschi devono chiedere scusa anche NO." Questo è solo servito ad accentuare ulteriormente una assurda lotta tra maschi e femmine che nemmeno dovrebbe esistere. E secondo me questo caso è stato trattato in maniera scandalosa. E ho letto i commenti di femministe quasi compiaciute di avere un motivo in più per dire che i maschi sono tutti brutti e cattivi. E lo dico da donna. Questa è una tragedia e andrebbe rispettata, non strumentalizzata. E no, non ha diffuso consapevolezza ma solo altro odio e astio tra i due generi. Anche questo libro. Perché invece non impariamo a parlare e a portare alla luce uomini che le donne le sanno rispettare, (o donne che sanno rispettare gli uomini) perché con tutti gli esempi virtuosi di rapporti sani e persone meravigliose, invece di parlare di queste storie e portarle come esempio si usano tragedie come questa solo per seminare altro odio?!?
La scrittura è da sempre usata come auto-medicazione della nostra coscienza, in proporzione è quello che facciamo quando scriviamo un diario... Non mi stupisce che Cecchettin abbia scritto un libro, né lo trovo un atto particolarmente coraggioso. Trovo anche banale la scelta di mettere in ombra la figura dell'omicida, una persona che viveva vicino a loro e frequentava la loro casa, per concentrarsi donchisciottescamente su un nemico pervasivo ma invisibile, il patriarcato. E' una autoassoluzione che si danno i familiari della vittima che posso capire su un piano umano, ma non credo andrebbe "celebrata" o ammirata a livello sociale... Turetta era un concentrato di red flag da fare spavento, ed è incredibile che né il padre né la sorella lo abbiano capito prima. Vale la regola che prima di pensare a cambiare il mondo magari proviamo a guardare chi ci sta più vicino.
Beato/a te che sai riconoscere le red flag immediatamente e prendere le distanze alla velocità della luce dalle persone con cui hai istaurato un legame. Io non sono così fortunata, e non ho mai conosciuto persone cosi lucide nella gestione di rapporti che sono alimentati da un sentimento.
@@lhascrittounafemmina Alt! Io non sto dicendo che dovesse rendersene conto Giulia, che nella "relazione" c'era dentro... dico che dovevano rendersene conto la sorella e il padre, quelli che oggi mettiamo sul pulpito a predicare. Abbiamo letto tutti le chat di Turetta con Elena, ed è incredibile che persone esterne ma che avevano a cuore la ragazza non si siano rese conto della piega presa. Quelle stesse persone che , a distanza di qualche mese, ci vogliono spiegare come va riformata la società? Siamo sempre lì, perché si deve riconoscere l'autorevolezza di chi ha come unica credenziale l'essere stato sorella o genitore di una vittima?
@@numenorbased9395 Guarda io non so se tu hai mai avuto esperienza di persone care in relazioni tossiche, ma ti assicuro che "da manuale" non puoi semplicemente dire alla persona "stai con uno stronzo, mollalo" perché non funziona. È molto più delicato, c'è gente che ci lavora anni per cercare di aiutare persone in relazioni del genere. A parte il fatto che, di nuovo: alcune cose sono red flag per certe persone e normalizzate per altre. Lì sta il problema, in cosa normalizziamo come società.
Non ho voglia di leggere questo libro…. Mi dispiace ma da quando è uscito l’idea non mi è piaciuta! Questa storia che ci ha tenuti tutti col fiato sospeso… per le motivazioni che tu hai appena elencato, Carolina, ha avuto un inizio…. e siccome vedo che si tratta di una famiglia non del tutto sprovveduta… dov’erano quando questa tragedia si insinuava nelle loro vite giorno dopo giorno? Ho molta stima e rispetto per il loro dolore… ma il libro a me non serve… ma è solo il mio modesto parere… e come tale si è liberissimi di contestarlo.
Non ho letto il libro, ma sono abbastanza sicura che anche loro si siano posti la stessa domanda che poni tu. Il fatto che si mettano in discussione pubblicamente e non solo in privato credo sia molto utile, per loro ma anche per tutti, oltre a dimostrare una forza che per me è solo ammirevole. Parere mio.
Salvatore ,tu ti credi onnipotente, ma è una patologia.. Purtroppo sui Social i malevoli si sentono liberi di scrivere cattiverie assurde, come hai fatto tu.😢
@@maddalenafiore9359mi sa che li hai tu i problemi, oltre ad essere una persona ottusa. Meglio chi dubita rispetto a chi pensa di avere la verità in tasca7.
Non mi sembra giusto *nei confronti di Giulia* fare finta su determinate dinamiche squallide come questa: *perché è ovvio e assodato che Elena e il resto della famiglia abbiano fin da subito iniziato a lucrare e sfruttare la tragica morte della povera Giulia.* Film dei primi minuti in cui era arrivata la notizia. Parole e azioni pronunciate fino ad oggi da parte di queste persone hanno palesato *solo una continua volontà di pubblicizzarsi al pubblico* per conquistare fama, vendite e attenzioni attraverso social, media e ideologia tossica (come l'odierno Femminismo Intersezionale). Un occasione d'oro per emergere... e uno *sciacallaggio* senza ne cuore né ritegno.
Momento momento, per anni ci avete insegnato e quasi imposto che dovevamo empatizzare col carnefice, capirlo, perchè poverino, lui non era cattivo ma era stato ridotto così dalla società, non era veramente colpa sua se aveva ammazzato , rapinato etc e adesso mi si ribalta la situazione...ho capito bene?cioè come funziona?quand'è che dobbiamo empatizzare con la vittima e quando col carnefice?la regola cambia in base al genere?alla razza?o al fatto che ci riguardi anche indirettamente?
Le questioni sistemiche non sono una giustificazione o un attenuante, tanto meno giuridica per le colpe del carnefice. Portare l'attenzione sull'ovvietà che è la società ad educare alla misoginia e alla cultura dello stupro non significa nulla di quello che hai scritto. Ci sono le responsabilità sistemiche e quelle personali.
Io personalmente empatizzo con le vittime. Punto. Tutti noi ci siamo trovati almeno una volta nella vita nella situazione di poter potenzialmente commettere un reato (rubare un oggetto incustodito, trovare un portafoglio a terra, avere la possibilità di rubare in un negozio quando il commerciante era distratto, picchiare qualcuno, ecc ecc) eppure PER SCELTA non lo abbiamo fatto. Non credo affatto che la società, l'educazione ecc si sostituiscano alla nostra volontà e al nostro libero arbitrio. Chi commette un reato, fino all'omicidio, lo fa per scelta, ben consapevole di quel che fa. Che poi lo faccia pensando che sia suo diritto farlo solo perché ha avuto una vita grama è secondo me una aggravante e non una attenuante. Moltissima gente ha x esempio fatto la fame (penso ai nostri nonni in tempo di pace e di guerra) senza per questo diventare delinquente. Chi delinque lo fa per scelta consapevole. Quindi scusatemi ma per quanto mi riguarda empatizzerò sempre con le vittime, specialmente quando le vittime diventano tali solo perché volevano riprendersi la loro vita.
@@federicamaccioni5811 d'accordissimo, alla fine quello che conta è la propria coscienza, uno ce l'ha?e allora agirà a prescindere da quello che gli dice la società, che siano cose buone o cattive, uno non ce l'ha?e allora agirà in base a come viene indottrinato dal gruppo/società/scuola/etc, che sia un indottrinamento "buono" o "cattivo" ...
Temo che la tua analisi sia parziale. Questa storia e' stata molto strumentalizzata ( e non per il bene di uomini e donne) e quel libro certamente non l ha scritto Cecchettin.
Se mi morisse una figlia o una sorella in qurl modo non sarei serto in grado di oensare a scrivere un libro, ma non diamo tutti ugusli c'e chi cavalca l'onda
In questo mondo che non fa altro che parlare dei carnefici era, secondo me, urgente parlare della vittima, della vita innocente spezzata e che mai più sarà! Dovremmo tutti chinare la testa di fronte al dolore e alla dignità nel dolore di queste persone. Non so se ci hanno lucrato e non mi importa, hanno fatto il meglio che potevano in una situazione che non si augura a nessuno, e sempre secondo me, hanno fatto bene! ❤ Grazie Carolina!!
Ma se è stato uno dei casi nel quale la vittima è stata idolatrata e trattata di serie A, rispetto a tutte le altre donne morte prima?? Per due mesi martellavano ovunque in continuazione parlando solo di lei di quanto fosse buona, brava, perfetta ecc ecc.
Infatti... e la famiglia di lei è spaventosa! Altro che dignità, io mi sarei vergognata ad avere una "famiglia" così @@Giulia71578
Concordo con Daniela.
Sto piangendo. Bisogna ridare dignità e valore a tutte le vittime. Grazie della lettura!
Sto piangendo anch'io. Non credo che riuscirò a leggere il libro, perciò grazie Carolina per avermelo raccontato
Ti assicuro che il libro va letto
perché insegna....
Grazie Carolina
Questo è il secondo autore maschio di cui parli da che ti seguo. L''altro è Edoardo Albinati, con La scuola cattolica.
Uomini che parlano agli uomini su donne uccise da uomini
Grazie per tutta la tua sensibilità
Un abbraccio
Patrizia ❤
L'ho ascoltato oggi e ogni tanto mi dovevo fermare perché faceva troppo male. Avrei tanta voglia di abbracciare Gino, Elena e Davide in questo momento. Credo che fare un'opera di decostruzione quando si sta ancora elaborando un lutto sia un'impresa titanica, provo un'ammirazione immensa per quest'uomo.
Concordo.
Questa famiglia è stata, ed è, un grande esempio dirompente di dignità, di canalizzazione del dolore su un piano più alto: di civilizzazione della società, ancora troppo patriarcale. Iscritta subito. Grazie ❤
Concordo.
Ma dove? 😂
Padre e sorella due poveracci in cerca di fama e soldi lucrando sulle disgrazie di un familiare
Oggi si piange... Quando Giulia venne uccisa pensai a Marta del Castillo, Siviglia, 2009, scomparsa, qualche giorno dopo l' ex fidanzato confessò che l' aveva uccisa. La cercarono lunghi mesi,che poi divennero anni,non la trovarono mai ed ancora la aspettano, la aspettiamo, sperando che la famiglia possa finalmente avere delle risposte.
Fu esattamente lo stesso, Marta accese una rivoluzione, la gente con quella ricerca estenuante aveva finalmente dato un identità alla vittima. Marta del castillo cambiò molte cose in Spagna. Si iniziò a parlare di femminicidio.
Come consigliò Carolina stò ascoltando su spotify " ricorda il mio nome" storie di femminicidi...
Non sono numeri. Sono persone.
Ciao Giulia ❤
Ciao Marta ❤
Siviglia e' ancora un luogo terribile, dove ha attecchito un femminismo che e' erede del peggior patriarcato ma con la gonna. Stiamo attenti...
Marta del Castillo, la ricordo benissimo purtroppo. Ero arrivata da poco in Spagna e negli anni ho seguito tutta la vicenda, compresa l'attenzione mediatica riservata ai presunti assassini😢
Grazie Carolina. Lacrime condivise.❤ Questo libro dovremmo regalarlo a tutti gli uomini che conosciamo perché loro non lo compreranno di sicuro.
Grazie! La tua fatica nel parlarne è arrivata tutta. Grazie ancora
Sono riuscito a resistere fino alla lettura delle parole di Elena: lì non ce l'ho fatta e sono crollato in lacrime. Ammirerò per sempre questa famiglia, a cui vorrei solo dare un abbraccio. Grazie Carolina❤️
Grazie grazie grande Carolina. Girerò questo tuo contributo ai miei ragazzi e alla mia classe.
Grazie mille Carolina!!!! Serviva, serve, sì!
Buongiorno Carolina, non ho ancora finito di ascoltare il tuo video e già dopo pochi minuti sento di dire qualcosa. Vivo a Padova e i posti di Giulia li conosco così bene e la penso tutte le volte che scendo dal tram di fronte il liceo da lei frequentato. Ti cito Isabella Noventa anche lei era vicina al mio mondo. Il dolore è così forte che non riesco a darmi pace. Grazie veramente ❤️❤️❤️
Ho pianto. Grazie a te (e a loro) per aver risvegliato dall'apatia il mio patos, la mia empatia, che troppo spesso giace latente.
Empatizzo sempre con le vittime... quando queste sono bambini indifesi, donne con un bambino in grembo che a un certo punto sono diventate scomode... Giulia. Un pò la figlia di tutti noi 50enni (parlo per me) Siamo stati col fiato sospeso, sperando che quella dolce ragazza col sorriso aperto, fosse ancora viva da qualche parte, brividi, angoscia e turbamento quando abbiamo saputo. Lei che si preoccupava per lui, che non voleva ferirne i sentimenti, lei che si fidava e si confidava senza che purtroppo qualcuno abbia potuto aiutarla. Lei che si meritava di stare qui ora, a realizzare i suoi sogni. I sensi di colpa di un padre mi arrivano, mi sembra quasi di condividerli. Spero davvero che questa terribile storia, come purtroppo ce ne sono altre, possa in qualche modo aiutare ad aprire gli occhi alle ragazze, o a chiunque percepisce che in qualche modo la sua liberta viene in qualche modo limitata dall'altra persona. Non è amore. Inizialmente non ho "approvato" l'atteggiamento di questa famiglia, in particolare mi è sembrato poco opportuna l'uscita del libro della nonna in quel momento specifico. Invece questo libro mi è venuta voglia di acquistarlo e ammiro Elena e Gino, che stanno tentando di trasformare il loro dolore in un qualcosa che rompe questi schemi nocivi o quantomeno ci prova ❤ Perché ci siano sempre meno Giulia e sempre meno ex che danno di matto perché non accettano che una storia possa finire. Grazie ❤
Concordo.
Ho aspettato diversi giorni ad ascoltarti, sapevo che sarebbe stato difficile, ma ti ringrazio di cuore per il tuo sguardo molto empatico, ma anche molto razionale. Mi sono commossa, ma era davvero necessario. Grazie ❤
Bravissima Carolina come sempre!
Grazie per aver parlato di questo libro; anche io ammiro molto il coraggio e la forza con cui questa famiglia sta attraversando il suo dolore, un dolore privato, che nasce dalla cultura della nostra società e quindi da un problema pubblico che ci riguarda tuttə
Grazie Carolina per averne parlato e condiviso, è importante e prezioso quello che fai e come lo fai. Non so se sarò in grado di leggere il libro perché temo di non reggerlo emotivamente ma grazie a te, parlandone nel giusto modo, hai ridato vita a Giulia come hanno fatto suo papà e sua sorella. Ogni volta che si parla nel modo giusto di Giulia lei vive in un nuovo ricordo e tu l’ha reso benissimo e possibile. bravissima, grazie
Leggere il libro è un dovere perché il dolore non capita solo agli altri....
lacrime copiose alle parole di Elena e grazie per avermi fatto soffirire nonostante io abbia la tua stessa idea sul non infliggemri ulteriore dolore qiuando penso di avere consapevolezza di qualcosa. eppure serve serve anche aumentare quel dolore. serve sempre.
Grazie.
Ho questo libro lì pronto per essere ascoltato ma avevo paura della sua potenza. Per celebrare la storia di Giulia, e di tutte le Giulia, sicuramente ne varrà la pena 🩷🩷 Grazie come sempre per aver condiviso il tuo pensiero.
Mai avere paura della verità!
Grazie
Sono riuscita a commuovermi anche stavolta. Non so se avrò la forza di leggere mai questo libro, perciò ti ringrazio del lavoro che fai!
Il coraggio di conoscere il dolore del prossimo bisogna trovarlo per essere migliori.
Questa storia ha un potenziale esplosivo sulle coscienze, per questo la parte contraria al cambiamento (che sono quelli tanatofobici, ipocondriaci, bloccati all'infanzia a causa di genitori repressori) si è accanita particolarmente, tanto da aver fatto emergere dal cappello a cilindro, all'attenzione dell'opinione pubblica un personaggio ignobile come Vannacci, uno che paventa il cambiamento del modello sociale tanto da arrivare a cosnsigliarr la discriminazione dei diversamente abili, colpevoli di far regredire la società. Sono proprio i Vannacci ad ostacolare il progresso civile dell'umanità intera.
Bisogna dedicare attenzione alle vittime chiedendosi come mai finiscono in bocca al lupo; gli vanno incontro.
Gli italiani hanno una coscienza collettiva disastrata a causa della Chiesa Cattolica che rappresenta l'autoritarismo androcentrico ed è una falsa religione, basata su un falso Gesù in quanto dalla parte dei primi e dei ricchi. Prima che lo capiate, campa cavallo. Non è il momento di fare gli inegnui. La Chiesa uccide per conservare il suo potere. Non affatto pacifista, mai stata, tranne che a parole. Peculiarità del male è proprio la dissimulazione dei suoi intenti. Attenzione agli ingannatori. Dice ik vero Gesu. Ingannano la moltitudine e persino i santi.
Grazie Carolina. Sono riuscita a guardare il video con l'attenzione che merita adesso. Metterò in lista l'audiolibro. Anch'io ho ammirato e ammiro la dignità di questo papà e la forza sua e di Elena, ma non avevo ancora pensato di leggerlo o ascoltarlo. Oltre alla profonda tristezza, la morte preannunciata di Giulia mi aveva lasciato molta rabbia, un senso di impotenza e grande sfiducia (che purtroppo continuo ad avere... Un account instagram francese, feminicidespar, riporta i numeri delle donne uccise da ex compagni o mariti ogni giorno solo qui e non oso immaginare nel resto del mondo e no, non si riesce ad avere fiducia). Per sopravvivere e rendere costruttivo un dolore così grande, credo non ci sia mezzo più potente della scrittura e del raccontare in generale. Parlare di Giulia persona è un gesto politico, come politico, nel senso più alto del termine, è il tuo portare avanti queste tematiche e renderle vicine anche con le emozioni. È stata tosta, ma tu, sempre con tanta forza e grazia, a trovare le parole e i toni giusti anche quando non è semplice, sei grande ❤.
Grazie Vale per il contributo all' intelligenza delle persone.
Grazie 🥹🥹
Giulia somigliava alla mia migliore amica del liceo, con la quale ho perso un po' i contatti ma che continuo a voler bene. Forse anche un po' per questo il suo femminicidio mi ha un po' spezzato il cuore, oltre che per il fatto che certe dinamiche tossiche le ho vissute in passato
Grazie Carolina 🙏❤
Grazie ❤️
Brava Carolina, Grazie!
Ciao Carolina, grazie per aver fatto questo video che come tutti gli altri è un ottimo spunto di riflessione. Mi sono interrogata anche io sulle ragioni di questo libro, non solo per chi lo legge ma anche per chi lo ha scritto. Se lo scopo è ricordare, celebrare e dare valore alla vita di Giulia probabilmente assolve il suo compito, mi sono chiesta però se - come qualcuno ha detto - sia anche un libro di divulgazione e/o sensibilizzazione e se ci fossero i tempi e gli strumenti giusti per farlo. Ovviamente nutro la massima stima nei confronti della famiglia Cecchettin per come si è esposta, per come non ha mai dato il fianco a parole di odio o racconti pruriginosi, ho solo il dubbio che per ci voglia più tempo e più competenze per poter diventare un esperto del tema.
Motivo in più per acquistare e leggere il libro, anche per dimostrare empatia per una famiglia che cerca di sopravvivere, come è giusto che sia.
Grazie...❤
"Dobbiamo conoscere le donne e capire che perdita è"💔
Mi hai convinto, lo regalo a mio padre. Conta che il libro che voleva comprarsi era quello di Vannacci. Quindi io ci provo, poi vediamo come va. Ti faccio sapere. 😅
Nel dubbio, lo prendo anche per me
Prova a salvarlo ahah
😂 attendo notizie allora
le parti iniziali e finali sono molto belle
@@lhascrittounafemmina dice che l'ha letto, perché non voleva deludermi, e che si è commosso. Speriamo che qualche seme germogli
Grazie Carolina ❤
Come si farà a scrivere che la famiglia abbia lucrato su tale disgrazia, come si fa ad avere la sfacciataggine di affermare , essere convinti, di questo, chi esprime questo pensiero o non è padre , sorella madre ,o è sciocco , cattivo,penso questo sono convinta che bisogna parlarne parlarne parlarne con ogni mezzo non fare finta di niente , non deve rimanere una morta così in totale discrezione in totale silenzio la vita non l ha persa per malattia ma per ben altro purtroppo.
Grazie, mostri sempre altri punti di vista, anzi, di sguardo.
C' è un solo punto di vista razionale: inorridire per un omicidio orribile.
ci siamo commosse nello stesso momento ❤️❤️❤️
Mi sono appena svegliata e ho deciso di guardare il tuo video, ancor prima di iniziare la giornata ed essere catapultata nelle routine quotidiane, perché volevo essere attenta. Che dire? La commozione è stata tanta, come tanta è la rabbia che provo quando viene strappata la vita a una ragazza, donna solo perché tale. Verrà mai un giorno in cui le donne non saranno più sottomesse, sminuite, violate, umiliate, screditate ,additate, giudicate, disprezzate? Io ho 60 anni, quel giorno lo vedo ancora lontanissimo, come un miraggio, e non so se mai ci sarà, o se io ci sarò a vederlo. Voglio non perdere la speranza. Ogni giorno noi donne subiamo piccoli o grandi abusi, ingiustizie, e purtroppo, spesso senza rendercene neppure conto. Giustifichiamo comportamenti inaccettabili,non reagiamo, facciamo finta di niente. Questo ci hanno insegnato a fare. Le bambine si educavano così, questo non vuole dire che non si possa cambiare. non è mai troppo tardi.Ognuna di noi, nel suo piccolo, deve impegnarsi a cambiare questa società patriarcale, innanzitutto, se madre, educando i propri figli a sentirsi pari alle proprie sorelle, figlie, amiche, madri, cugine, compagne, mogli, colleghe, convinti che sia sacrosanto avere gli stessi diritti e gli stessi doveri.
Ciao Carolina, grazie davvero per tutto quello che fai. ...Prima o poi troverò anche il coraggio di inviare le mia testimonianza a Yes All Women, di cui non perdo mai un episodio. Un bacio nel vento a tutte le Giulie del mondo❤
Concordo.
❤
❤😢
C'è un altro libro da leggere anzi ascoltare (non ho trovato una copia cartacea o in ebook) insieme a quello di Gino Cecchettin, «L'ho uccisa perché l'amavo». Falso! di Michela Murgia e Loredana Lipperini (di cui tu hai parlato in un altro video, se non sbaglio). Non so dove questo padre trovi la forza, ma ha tutta la mia ammirazione e affetto insieme a Elena 💙
Il padre si impegna con forza e coraggio a dare un senso intelligente al dolore inevitabile della sua famiglia.Distrugger si sarebbe più facile, ma inutile e vile.Il dolore va affrontato e attraversato. 12:58
Carolina grazie per questo video! Li adoro e li ascolto ogni mattino. Ero indecisa sul leggere o meno questo libro e resto, senza alcun intento polemico, molto dubbiosa.
Primo: non dovrebbe interessare a nessuno che Cecchettin fosse una brava ragazza. Mi spiego: lo so già che era una brava ragazza e non ho interesse a leggere dettagli privati della vita di una ragazza morta ammazzata. Un assassino l'ha uccisa in quanto essere umano libero e senziente, poco importa che fosse una "brava ragazza" (e lo era, ripeto, non lo metto in discussione) o una che magari bestemmiava in 7 lingue, aveva 27 amanti o veniva bocciata a scuola. È pericoloso fare queste categorizzazioni, perché alimentano il discorso speculare "se una non è una brava ragazza allora due schiaffoni eh vedi se li è meritati". Per non parlare poi delle sex worker. Quindi chiedo: il libro si concentra solo sulla vita di Cecchettin precedente la sua morte? In questo caso non credo lo leggerò.
Secondo: parli giustamente di come il padre di Giulia, imparando dall'altra sua figlia, abbia scritto questo libro per mettersi in discussione. Per me un uomo che a seguito del femminicidio della figlia si mette in discussione, vuol dire che si guarda allo specchio e in un libro scrive "Ho sottovalutato le red flags x, y e z" o indicazioni pratiche in tema. Non ho interesse a leggere dell'ennesimo uomo che mi racconta di quanto suo padre fosse misogino, lo era anche il mio: ho bisogno che aggiunga qualcosa al discorso, che partecipi alla nostra sorellanza provando a prevenire, a parlare nelle scuole, a spiegare ad altri padri come sostenere le proprie figlie. Altrimenti ricorderemo con affetto Giulia mentre tra 5 minuti ne ammazzano un'altra. Se tutto ciò non è presente nel libro, mi spiace so che sembrerò dura e stronza ma no, non lo leggerò.
Non si racconta la vita di Giulia perché è una brava ragazza, tutte le vite delle donne uccise andrebbero raccontate, bisognerebbe che chi rimane avesse sempre la possibilità di portare avanti la narrazione di chi non c’è più. Giulia era una ragazza normalissima. E semplicemente è accaduto che la nostra società, che si scaglia subito contro le vittime, non abbia potuto fare ciò che fa sempre. Di tutte le donne dovremmo parlare, e proprio per questo credo che la strada indicata sia quella giusta.
Gino Cecchettin in realtà fa proprio quello che dici. Perché non condona i propri comportamenti, anzi, e parte proprio da se stesso per arrivare agli altri.
Capisco bene l'intento di un padre di mantenere la memoria della figlia uccisa, intendiamoci, ci mancherebbe non sono io a decidere come una persona abbia il diritto di esprimere il proprio dolore. E aggiungo che sarei d'accordo sulla stesura di libri su tutte le vittime di femminicidio.
Tuttavia non riesco ancora a capire quanto il libro sia narrazione a sé della vita di questa ragazza e della sua famiglia, e quanto invece aggiunga in termini concreti e pratici alle vite delle donne ancora vive oggi. Sarà che vengo da un saggio totalmente diverso e dirompente come Fare Femminismo di Siviero 😅
E mi viene da chiedermi, tra l'altro, se, quanto e come si ritrovi nel libro la voce bellissima e potente dell'altra figlia Cecchettin.
Non so, le domande sono troppe: credo che ascolterò l'istinto tra qualche tempo e deciderò se leggerlo o meno. Un saluto!
E stato bellissimo anche che aras vincitore dell isola dei famosi abbia donato metà della vincita alla fondazione giulia cechettin.....grazie aras ❤
Vittima perfetta fino a un certo punto, visto che ho letto orrendi "vademecum" in cui i laureati all'università dei social scrivevano che "non si va all'ultimo appuntamento" e "se una persona ti stalkera devi lasciarla e denunciarla". Finché andremo avanti così non ce la faremo mai.
Ah vabbè, certo. Un po’ deve essere sempre colpa della vittima.
Scusa ma che c'è di male a dire a una persona di lasciare e denunciare colui che la stalkera?Non sarà patriarcato anche denunciare ora?
@@vaasmontenegro9671 c'è di male che anziché continuare a concentrarsi su quello che la vittima avrebbe dovuto o potuto fare per evitare la violenza si potrebbe insegnare agli uomini a non commetterla, tipo? E anche evitare di fare domande scontate?
@@veroniquejeanneaghios certo perché tutti gli uomini sono delle bestie, vero?
@@vaasmontenegro9671 se lo dici a una tua mica a tua sorella o alla tua compagna va benissimo, se è la prima cosa che ti viene da dire rispetto a una ragazza morta, sì, è victim blaming. Anche patriarcato, se preferisci,
Cara Carolina, il giorno in cui hai condiviso questo video specificavi che le donne uccise fino a quel momento nel 2024 fossero 33.
Oggi, 12 luglio 2024 sono 57.
Quasi il doppio in due mesi.
Com'è possibile che non riusciamo a fermare questo sterminio?
Brava,comunque a quando un bel video contro la misandria ormai dilagante
Aspetta che arrivo ♥️
Tostissima ma grazie 🙏
io lo ho letto, le parti iniziali e finali le ho trovate belle ma quella centrale la ho trovata irritante magari le ha scritte in buonafede, e chi lo accusa di fare soldi col libro dice il falso poichè non lo ha pubblicato fuori confine.
❤️🩹
Mi dispiace ma non sono totalmente d'accordo. Capisco la rabbia ma quando la sorella se n'è uscita con :"Tutti i maschi devono chiedere scusa anche NO." Questo è solo servito ad accentuare ulteriormente una assurda lotta tra maschi e femmine che nemmeno dovrebbe esistere. E secondo me questo caso è stato trattato in maniera scandalosa. E ho letto i commenti di femministe quasi compiaciute di avere un motivo in più per dire che i maschi sono tutti brutti e cattivi. E lo dico da donna. Questa è una tragedia e andrebbe rispettata, non strumentalizzata. E no, non ha diffuso consapevolezza ma solo altro odio e astio tra i due generi. Anche questo libro. Perché invece non impariamo a parlare e a portare alla luce uomini che le donne le sanno rispettare, (o donne che sanno rispettare gli uomini) perché con tutti gli esempi virtuosi di rapporti sani e persone meravigliose, invece di parlare di queste storie e portarle come esempio si usano tragedie come questa solo per seminare altro odio?!?
La scrittura è da sempre usata come auto-medicazione della nostra coscienza, in proporzione è quello che facciamo quando scriviamo un diario... Non mi stupisce che Cecchettin abbia scritto un libro, né lo trovo un atto particolarmente coraggioso.
Trovo anche banale la scelta di mettere in ombra la figura dell'omicida, una persona che viveva vicino a loro e frequentava la loro casa, per concentrarsi donchisciottescamente su un nemico pervasivo ma invisibile, il patriarcato. E' una autoassoluzione che si danno i familiari della vittima che posso capire su un piano umano, ma non credo andrebbe "celebrata" o ammirata a livello sociale... Turetta era un concentrato di red flag da fare spavento, ed è incredibile che né il padre né la sorella lo abbiano capito prima. Vale la regola che prima di pensare a cambiare il mondo magari proviamo a guardare chi ci sta più vicino.
Beato/a te che sai riconoscere le red flag immediatamente e prendere le distanze alla velocità della luce dalle persone con cui hai istaurato un legame. Io non sono così fortunata, e non ho mai conosciuto persone cosi lucide nella gestione di rapporti che sono alimentati da un sentimento.
@@lhascrittounafemmina Alt! Io non sto dicendo che dovesse rendersene conto Giulia, che nella "relazione" c'era dentro... dico che dovevano rendersene conto la sorella e il padre, quelli che oggi mettiamo sul pulpito a predicare. Abbiamo letto tutti le chat di Turetta con Elena, ed è incredibile che persone esterne ma che avevano a cuore la ragazza non si siano rese conto della piega presa. Quelle stesse persone che , a distanza di qualche mese, ci vogliono spiegare come va riformata la società? Siamo sempre lì, perché si deve riconoscere l'autorevolezza di chi ha come unica credenziale l'essere stato sorella o genitore di una vittima?
@@numenorbased9395 Guarda io non so se tu hai mai avuto esperienza di persone care in relazioni tossiche, ma ti assicuro che "da manuale" non puoi semplicemente dire alla persona "stai con uno stronzo, mollalo" perché non funziona. È molto più delicato, c'è gente che ci lavora anni per cercare di aiutare persone in relazioni del genere. A parte il fatto che, di nuovo: alcune cose sono red flag per certe persone e normalizzate per altre. Lì sta il problema, in cosa normalizziamo come società.
Il tuo commento è sgradevole è assurdo , colpevolizzare verso le vittime.
@@maddalenafiore9359 Nah, sto solo negando che Cecchettin e figlia siano in qualunque posizione utile ad insegnare alcunché.
Non ho voglia di leggere questo libro…. Mi dispiace ma da quando è uscito l’idea non mi è piaciuta!
Questa storia che ci ha tenuti tutti col fiato sospeso… per le motivazioni che tu hai appena elencato, Carolina, ha avuto un inizio…. e siccome vedo che si tratta di una famiglia non del tutto sprovveduta… dov’erano quando questa tragedia si insinuava nelle loro vite giorno dopo giorno?
Ho molta stima e rispetto per il loro dolore… ma il libro a me non serve… ma è solo il mio modesto parere… e come tale si è liberissimi di contestarlo.
Non ho letto il libro, ma sono abbastanza sicura che anche loro si siano posti la stessa domanda che poni tu. Il fatto che si mettano in discussione pubblicamente e non solo in privato credo sia molto utile, per loro ma anche per tutti, oltre a dimostrare una forza che per me è solo ammirevole. Parere mio.
Salvatore ,tu ti credi onnipotente, ma è una patologia.. Purtroppo sui Social i malevoli si sentono liberi di scrivere cattiverie assurde, come hai fatto tu.😢
,salvatore, l' ignoranza è imbattibile.
Certo.Anche Turretta si è sentito libero di uccidere.
Le parole possono essere pietre che ci tirano quando siamo troppo buoni.
Anche Turretta si è sentito liberissimo di progettare come uccidere una ragazza che era stata la sua fidanzata.
Sarà tutto vero?
Domanda vergognosa e da ignorante. Ti compatisco
antonella se dubiti, hai dei gravi problemi.
@@maddalenafiore9359mi sa che li hai tu i problemi, oltre ad essere una persona ottusa.
Meglio chi dubita rispetto a chi pensa di avere la verità in tasca7.
Non mi sembra giusto *nei confronti di Giulia* fare finta su determinate dinamiche squallide come questa: *perché è ovvio e assodato che Elena e il resto della famiglia abbiano fin da subito iniziato a lucrare e sfruttare la tragica morte della povera Giulia.*
Film dei primi minuti in cui era arrivata la notizia.
Parole e azioni pronunciate fino ad oggi da parte di queste persone hanno palesato *solo una continua volontà di pubblicizzarsi al pubblico* per conquistare fama, vendite e attenzioni attraverso social, media e ideologia tossica (come l'odierno Femminismo Intersezionale).
Un occasione d'oro per emergere... e uno *sciacallaggio* senza ne cuore né ritegno.
Ah ok, ti stavo rispondendo poi ho letto ideologia tossica 😃
Momento momento, per anni ci avete insegnato e quasi imposto che dovevamo empatizzare col carnefice, capirlo, perchè poverino, lui non era cattivo ma era stato ridotto così dalla società, non era veramente colpa sua se aveva ammazzato , rapinato etc e adesso mi si ribalta la situazione...ho capito bene?cioè come funziona?quand'è che dobbiamo empatizzare con la vittima e quando col carnefice?la regola cambia in base al genere?alla razza?o al fatto che ci riguardi anche indirettamente?
Le questioni sistemiche non sono una giustificazione o un attenuante, tanto meno giuridica per le colpe del carnefice. Portare l'attenzione sull'ovvietà che è la società ad educare alla misoginia e alla cultura dello stupro non significa nulla di quello che hai scritto.
Ci sono le responsabilità sistemiche e quelle personali.
Io personalmente empatizzo con le vittime. Punto. Tutti noi ci siamo trovati almeno una volta nella vita nella situazione di poter potenzialmente commettere un reato (rubare un oggetto incustodito, trovare un portafoglio a terra, avere la possibilità di rubare in un negozio quando il commerciante era distratto, picchiare qualcuno, ecc ecc) eppure PER SCELTA non lo abbiamo fatto. Non credo affatto che la società, l'educazione ecc si sostituiscano alla nostra volontà e al nostro libero arbitrio. Chi commette un reato, fino all'omicidio, lo fa per scelta, ben consapevole di quel che fa. Che poi lo faccia pensando che sia suo diritto farlo solo perché ha avuto una vita grama è secondo me una aggravante e non una attenuante. Moltissima gente ha x esempio fatto la fame (penso ai nostri nonni in tempo di pace e di guerra) senza per questo diventare delinquente. Chi delinque lo fa per scelta consapevole. Quindi scusatemi ma per quanto mi riguarda empatizzerò sempre con le vittime, specialmente quando le vittime diventano tali solo perché volevano riprendersi la loro vita.
@@federicamaccioni5811 d'accordissimo, alla fine quello che conta è la propria coscienza, uno ce l'ha?e allora agirà a prescindere da quello che gli dice la società, che siano cose buone o cattive, uno non ce l'ha?e allora agirà in base a come viene indottrinato dal gruppo/società/scuola/etc, che sia un indottrinamento "buono" o "cattivo" ...
Temo che la tua analisi sia parziale. Questa storia e' stata molto strumentalizzata ( e non per il bene di uomini e donne) e quel libro certamente non l ha scritto Cecchettin.
Se mi morisse una figlia o una sorella in qurl modo non sarei serto in grado di oensare a scrivere un libro, ma non diamo tutti ugusli c'e chi cavalca l'onda
Grazie ❤
Grazie Carolina ❤
❤
Grazie ❤
❤
❤