Qual è il SEGRETO per vivere bene il TENNIS?
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- Опубликовано: 18 окт 2024
- C’è un elemento che caratterizza il tennis sia per chi lo pratica - ad ogni livello - sia per chi invece lo osserva. È qualcosa che esiste in altri sport e in altre attività umane diciamo ma che il tennis espone in modo particolare. E la sua comprensione è forse il segreto per vivere questo maledetto sport un po' più serenamente.
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C’è un elemento che caratterizza il tennis sia per chi lo pratica - ad ogni livello - sia per chi invece lo osserva. È qualcosa che esiste in altri sport e in altre attività umane diciamo ma che il tennis espone in modo particolare. E la sua comprensione è forse il segreto per vivere questo maledetto sport un po' più serenamente.
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non so quale sia la risposta del pubblico a video del genere, ma personalmente ti invito a continuare nel farli (senza escludere le analisi pre e post match)
Davvero apprezzato ❤️ un abbraccio
Grazie
Grande tonio
Video verissimo e utilissimo!
Che bella visione!È talmente giusta e condivisibile che si può applicare a tanti aspetti della vita.BRAVO!
grazie
Il tennis è la migliore metafora della vita umana: spesso sei solo con te stesso, a volte con le tue gioie incontenibili, a volte con le tue frustrazioni e i tuoi fantasmi; poi c’è sempre il Caso (il Kaos greco) che aleggia sopra un mondo in cui pensi che certi effetti dipendano razionalmente da certi gesti e certe cause: il nastro che decide da che parte mandare la pallina, il colpo improvvisamente steccato, l’errore che arriva quando meno te lo aspetti e pensi di aver fatto bene il tuo movimento… È vero perciò quanto ci dice il nostro Emanuele: solo in un apprezzabile arco temporale puoi valutare la portata effettiva di queste oscillazioni e capire quanto bene la tua volontà abbia lavorato per dominare, da un lato, questa energia caotica che è data dalla pallina, dall’altro, la materia complessa e spesso imprevedibile delle nostre emozioni.
A mio parere un elemento molto distintivo del Tennis, che ne alimenta la complessità di esecuzione, di lettura, di preparazione, di apprendimento e (quindi) anche di gestione mentale è il fatto che sia uno Sport "innaturale". Comporta l'utilizzo di attrezzi che non sono soliti in altre attività umane. Richiede gesti tecnicamente e fisicamente scomodi e inediti. E non da ultimo, va compiuto direttamente contro un avversario (lo sci ed il tiro con l'arco ad esempio "ignorano" questo aspetto). È insomma lo Sport del Diavolo.
sì, certo ma quello è un aspetto che solo osserva non può percepire e cogliere
Osservare le settimane, mesi e anni, mentre nella singola giornata fare con quel che si ha in quella giornata, senza pensare "ma perché non metto un dritto in campo oggi, ieri mi usciva pure mentre facevo la verticale, bendato e con la sinistra?".
Quanto tempo era che cercavo un canale come questo. Complimenti
grazie!
Bisognerebbe essere dei maestri Zen...! 😅
Un libro stampato...avrei posto una minima enfasi sul fatto che a tennis non vinci mai fino all' ultimo punto! Ho perso una volta da 62 50 40/15.....una settimana senza dormire! Cmq bravissimo, come sempre!
È un po' come nella pittura ad acquarello, specialmente con certe tecniche dove utilizzi più acqua. La presenza dell'acqua, come anche la scelta di alcuni materiali piuttosto che altri o diverse variabili ambientali, rendono tutto imprevedibile. Ovviamente più ti eserciti e studi, più il risultato sarà buono e "gestibile", ma mai completamente. Bisogna sempre tenerne conto.
Contenuto davvero chiaro e preciso. Però riflettendo bene ( seguendo molti altri sport ), questo tratto non so ora se in modo simile o quanto diversamente si trova in quasi ogni altro sport di squadra e non . Quante volte un pallavolista anche nella stessa partita non azzecca per due set una battuta e poi nel tie break ti fa 2 ace perfetti e mille altri esempi del genere.
In sostanza personalmente questa caratteristica da andamento azionario lo riscontro quotidianamente in molte discipline.
Che ne pensi ?
la differenza sta nel quanto questa volatilità sia esposta. Per esperienza diretta pratica negli sport di squadra ci sono dei ritmi di competizione, dei filtri, dei nascondigli, delle alternative che nel tennis non ci sono. E poi la questione della complessità tecnica è molto rilevante nel rendere il tennis particolarmente soggetto a questa volatilità
Quanto hai ragione
video bellissimo e giusto, condivido pienamente (ho rotto la racchetta in allenamento due giorni fa)
Bisognerebbe spiegare come vivere bene il tennis anche a quei tifosi / appassionati che tendono a viverlo sentenziando senza un domani su tutti e su tutto, quando invece, appunto, il tennis è dannatamente complesso e tirarci fuori con sicumena una incrollabile certezza o una verità assoluta, è quasi sempre da stolti.
direi che sono i principale destinatari del video (almeno nelle intenzioni)
😅
@@slicepodcastingok, l'ho vissuto più come tennista che come appassionato, chiedo venia. Comunque, bel video.
Chi lo vive sentenziando, semplicemente, non ha MAI preso una racchetta in mano!
Il tennis ha molto a che vedere col biliardo, è un gioco sicuramente di talento, atletico e tecnico ma che col biliardo ha sicuramente qualcosa in comune: la capacità mnemonica. Mnemonica tecnica, nel gesto e nella situazione, che è l'unica costante nelle infinite variabili in ogni colpo eseguito.
Come sempre video interessante. Ma ho una domanda. Perché alcuni (tipo Sinner) si iscrivono anche ai tornei di doppio in contemporanea al singolare? Perché spendere energie per una pratica in cui si è 350° in classifica e non allenarsi per gli incontri in cui si eccelle? Ad es. Alcaraz non è nemmeno in classifica di doppio. Grazie della risposta.
Perché in realtà lo vivono proprio come un allenamento
@@slicepodcasting Sì, ma giocoforza poi si trovano a dovervi rinunciare se vanno avanti nel singolare, per un problema di calendario. Boh. Per me non ha molto senso.
Distinguerei nettamente tra dilettanti e professionisti. Il dilettante è in balia continua, giorno dopo giorno, di alti e bassi, ma ciò deriva, prima di tutto, dalla scarsa preparazione tecnica e atletica. Diverso è il discorso per i professionisti di un certo livello che, grazie a solide basi tecniche e atletiche possono esprimere con più continuità il loro livello di gioco, anche se nell'arco di una stagione avranno periodi migliori e altri peggiori. Ma, esclusi giocatori "mentalmente particolari", le oscillazioni nei professionisti sono meno frequenti e meno repentine. Dopodiché, nel tennis così come in tutti gli sport individuali, la grossa differenza è data dalla maturità, intelligenza e forza caratteriale dell'atleta. Tant'è che periodi della stagione buoni o meno, derivano spesso non da un miglioramento o un peggioramento tecnico e/o atletico, ma dal livello di fiducia che ha in quel momento il giocatore. E la fiducia nei propri mezzi consente di solito anche di esprimersi serenamente.
Non scommetterci dietro, stop.
Non c'è nulla di male nell'attività delle scommesse, se fatta legalmente e con capacità di giudizio.
Chi offende un atleta perché ci ha scommesso a favore o contro è un poveretto, ma non per colpa delle scommesse.