Tumore del colon-retto: Sintomi, Diagnosi, Trattamento e Prevenzione

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  • Опубликовано: 21 авг 2014
  • Com’è possibile riconoscere un tumore del colon-retto? Il video approfondisce i segnali a cui prestare attenzione. Diagnosi e trattamenti disponibili. Prevenzione e screening.
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    In questo video continuiamo a parlare di tumore del colon-retto. Nella precedente puntata abbiamo visto in cosa consiste e perché insorge. Oggi, capiremo com’è possibile riconoscerlo e quali sono le scelte terapeutiche disponibili. Brevemente, prima di continuare Vi riassumo alcuni punti chiave visti nella puntata precedente. Il tumore del colon retto insorge nel tratto terminale dell'intestino a causa di una proliferazione incontrollata di alcune cellule della mucosa; tale proliferazione è dovuta ad una serie di mutazioni che queste cellule accumulano nel tempo, fino ad acquisire caratteri di malignità. Non è chiaro cosa scateni esattamente tale fenomeno, anche se la predisposizione genetica e alcuni fattori dietetici, come l'abuso di carni rosse e la scarsità di fibre, giocano senza dubbio un ruolo favorente. Ad ogni modo, si tratta di un processo lento che passa generalmente per la formazione di un polipo, che poi col lento passare del tempo diviene maligno; i polipi più a rischio sono quelli adenomatosi. Grazie a questa lenta evoluzione, se diagnosticato precocemente, il tumore del colon-retto può essere trattato con ottime possibilità di guarigione.
    Il tumore del colon-retto tende a non dare segni di sé per molto tempo. I primi sintomi, inoltre, sono spesso aspecifici e possono essere confusi, ad esempio, per problemi di emorroidi o ragadi anali. Infatti, il primo campanello d’allarme a cui prestare attenzione è la presenza di tracce di sangue nelle feci o sulla carta igienica, segno caratteristico di queste condizioni molto più comuni. Talvolta, comunque, il sanguinamento associato a un tumore del colon-retto non è visibile ad occhio nudo, per cui può essere rilevato soltanto attraverso un esame delle feci. Il test è noto come ricerca di “sangue occulto nelle feci” e pur essendo piuttosto semplice, richiede il rispetto scrupoloso delle procedure di raccolta dei campioni fecali. Un altro segnale aspecifico ma che merita comunque attenzione è il cambiamento protratto delle abitudini intestinali, quindi l'insorgenza improvvisa e prolungata di stitichezza o diarrea croniche, oppure l'alternanza dei due disturbi. Solo quando il tumore entra nelle fasi più avanzate, in relazione alla sua sede ed estensione, possono comparire dolori addominali, vomito, abbondanti perdite di muco con le feci e tenesmo, ovvero lo stimolo continuo di defecare non accompagnato dall'emissione delle feci. Possono poi comparire altri sintomi, quali stanchezza, anemia, mancanza di appetito, rapida perdita di peso e occlusione intestinale. Il tumore del colon-retto può diffondersi per estensione diretta alle strutture adiacenti e dare metastasi per via linfatica o ematica. Le sedi più spesso interessate dalla diffusione metastatica sono il fegato, i linfonodi regionali, i polmoni e le ossa.
    Dinanzi a sintomi sospetti, il percorso diagnostico comincia con l'esame clinico del paziente. Il medico eseguirà un'esplorazione rettale e palperà l’addome per ricercare eventuali masse a livello dell’intestino, del fegato e dei linfonodi. Ricordo che è proprio a livello del retto e del sigma che si localizza la maggior parte dei tumori del colon-retto, mentre nei restanti tratti del crasso le neoplasie sono meno comuni. Informazioni utili possono derivare anche delle analisi del sangue, che in presenza del tumore possono mostrare l'aumento di marcatori tumorali, come CEA e CA 19.9. Ad ogni modo, è solo con indagini strumentali approfondite che si giunge ad una diagnosi certa e all'eventuale stadiazione del tumore. Oltre ad accertarne la presenza, questi esami consentono quindi di definirne l'estensione, l'aggressività, i rapporti con gli organi circostanti, lo stato dei linfonodi e le eventuali metastasi presenti. Tra queste indagini, l’esame più specifico è la colonscopia, che, grazie alla possibilità di eseguire una biopsia, permette di effettuare un’analisi istologica del tessuto sospetto.
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