Ciao Paola. Sei stata molto brava nella tua spiegazione grazie, ma tuttavia mi piacerebbe chiederti ,( se Fossi possibe), se mi potresti fare degli esempi con la congiunzione modales comunque, sucede che non riesco a capirla. Sebbene abbia visto alcuni esempi sulla internet ,quelli non sono propio chiaro.Scusami per disturbarti con questa domanda e grazie mille in anticipo.
Ciao Marcelo! Mi dispiace aver letto solo ora il tuo commento. Esempi di subordinate modali sono: Mi ha risposto / sorridendo. Principale + (come?) sub. modale Il cane camminava / zoppicando. Principale + (come?) sub. modale Come puoi vedere, ciò che accade nella modale caratterizza l'azione espressa nella reggente (in altre parole, spiega COME si realizzano le azioni della principale). Spero di essere stata chiara. Un caro saluto, PMR
@@PaolaMartinaRegiani se ancora terrà lezioni sull'analisi del periodo, La seguirò molto volentieri. Tra l'altro, per me, è occasione per riesumare le mie reminiscenze in merito. Son sempre stato molto bravo in grammatica italiana e mi son sempre interessati casi particolari, eccezioni e altro. A tal proposito, spero che affronti anche una lezione sulle tecniche di individuazione,all'interno di un periodo, della reggente della principale e del grado delle subordinate annesse. Grazie ancora!
@@PaolaMartinaRegiani Un'ultima questione da porLe: vorrei sapere, per quanto riguarda il latino, come si leggono le parole che non presentano graficamente alcun accento, né breve né lungo. Come faccio a valutare su quale vocale cade l'accento? Grazie!
@@PC-po1jq In genere ci sono alcune regole da seguire. Ad esempio, per statuto in latino non esistono parole tronche, ovvero con accento che cade sull'ultima sillaba della parola. In secondo luogo, bisogna seguire degli assunti imprescindibili, come la cosiddetta "legge della penultima", che dice che, se l'accento della penultima sillaba è lungo, l'accento tonico della parola cade proprio sulla penultima sillaba; invece se è breve, cade sulla terzultima sillaba. Magari nei prossimi giorni espliciterò questa regola in un nuovo video. Un caro saluto nel frattempo! PMR
Ciao Paola. Sei stata molto brava nella tua spiegazione grazie, ma tuttavia mi piacerebbe chiederti ,( se Fossi possibe), se mi potresti fare degli esempi con la congiunzione modales comunque, sucede che non riesco a capirla. Sebbene abbia visto alcuni esempi sulla internet ,quelli non sono propio chiaro.Scusami per disturbarti con questa domanda e grazie mille in anticipo.
Ciao Marcelo! Mi dispiace aver letto solo ora il tuo commento. Esempi di subordinate modali sono:
Mi ha risposto / sorridendo.
Principale + (come?) sub. modale
Il cane camminava / zoppicando.
Principale + (come?) sub. modale
Come puoi vedere, ciò che accade nella modale caratterizza l'azione espressa nella reggente (in altre parole, spiega COME si realizzano le azioni della principale).
Spero di essere stata chiara.
Un caro saluto,
PMR
Caterina se gessit sicut mater ei dixit.🙂
Com’è bella la lingua latina!
Un caro saluto,
PMR
È bravissima e chiarissima, Prof.ssa! È un vero piacere seguirLa! Un genitore
Ne sono felice! Mille grazie!
PMR
@@PaolaMartinaRegiani se ancora terrà lezioni sull'analisi del periodo, La seguirò molto volentieri. Tra l'altro, per me, è occasione per riesumare le mie reminiscenze in merito. Son sempre stato molto bravo in grammatica italiana e mi son sempre interessati casi particolari, eccezioni e altro. A tal proposito, spero che affronti anche una lezione sulle tecniche di individuazione,all'interno di un periodo, della reggente della principale e del grado delle subordinate annesse. Grazie ancora!
@@PaolaMartinaRegiani Un'ultima questione da porLe: vorrei sapere, per quanto riguarda il latino, come si leggono le parole che non presentano graficamente alcun accento, né breve né lungo. Come faccio a valutare su quale vocale cade l'accento? Grazie!
@@PC-po1jq In genere ci sono alcune regole da seguire. Ad esempio, per statuto in latino non esistono parole tronche, ovvero con accento che cade sull'ultima sillaba della parola. In secondo luogo, bisogna seguire degli assunti imprescindibili, come la cosiddetta "legge della penultima", che dice che, se l'accento della penultima sillaba è lungo, l'accento tonico della parola cade proprio sulla penultima sillaba; invece se è breve, cade sulla terzultima sillaba.
Magari nei prossimi giorni espliciterò questa regola in un nuovo video.
Un caro saluto nel frattempo!
PMR