Sono Michele Boldrin. Vedo diversi commenti critici e moralisteggianti sulla questione dei 30 km. Come ogni volta: INVITO AL DIBATTITO E AL CONFRONTO PUBBLICO CON DATI E FATTI. Uno dei commentatori ha, a mio avviso, detto finalmente la verita' ed io concordo con lui. Agli altri che non sembrano capaci di produrre mezzo numero o mezzo argomento se non quello "l'hanno fatto anche in altre citta'" (!!!) rivolgo un sereno invito: informatevi, studiate gli studi-fatti sul tema e scrivetemi a m.boldrin@liberioltreleillusioni.it Microfono aperto appena un paio di persone di offrono di metterci faccia e dati. Grazie.
@@abbecedario-bx7ionessuno ha detto che non sia un fattore di rischio, certo che lo è, ma il fatto che qualcosa sia un rischio non significa che vada eliminato. Per eliminarlo o ridurlo ci sono dei costi. Ne vale la pena? Mah, chi lo sa
@@abbecedario-bx7ioOk, ma allora perché limitarsi a 30km/h solo per fare cifra tonda e non scendere, che so, a 25km/h? Ma soprattutto, dato che hai mostrato quella bella formula, perché non inserire limiti di velocità diversi in base alla tipologia di mezzo che si guida? Perché uno scooter da circa 120kg dovrebbe andare a 30 all'ora come un SUV che pesa 15 volte tanto? Non è autoevidente che conta l'energia cinetica?
@@gianpira8052 Non si suggeriscono velocità inferiori a 30 perché questo si crede essere un buon compromesso fra una sufficiente sicurezza per gli utenti deboli e la circolazione di veicoli
E i criteri di questo "compromesso" quali sarebbero? L'intuito del politico? La soddisfazione di chi ha problemi mentali? L'odio per la civilta' delle macchine (che vi mantiene)? Cosa, esattamente?
Io sono tendenzialmente di sinistra e mi sono sempre considerato agli antipodi del Prof Boldrin. Seguo LOLI perchè amo sentire chi la pensa diversamente da me, e sono stato PIACEVOLMENTE stupito dalle parole che ho ascoltato. E da oggi mi tocca iscrivermi per rispettare la mia onestà intellettuale. Bravi!
Benvenuto nel club! Anche io sono sempre stato di sinistra nei termini per cui ritenevo che la sinistra fosse depositaria dei valori a me cari; a volte lo penso ancora, ma allora mi ritrovo a pensare a quella parte del PD più centrista e, appunto, liberal/socialdemocratica (che è come ho scoperto di sentirmi politicamente parlando). Mentre invece ho toccato con mano che molti che lamentano una sinistra assente vorrebbero una sinistra più estrema, più comunista - per me il male assoluto, assieme alla sua controparte nera. E l'escalation dell'aggressione russa in ucraina è stato il badile nei denti che mi serviva, purtroppo. Il balsamo per questo violento frontale è stato LiberiOltre con la sua magnifica cricca di intellettuali, tra cui il prof. Boldrin (mi scuso per il nickname anonimo, so che li detesta e infatti mi ha anche bloccato su twitter ma sono un senzanome in buona fede, giuro 😉 e in ogni caso mi chiamo andrea quero). Non significa che "mi piacciano" o sia sempre d'accordo con loro. Anzi, la prova del nove per me è quando apprezzo qualcuno quando non siamo d'accordo. Quindi grazie al prof. Boldrin e a tutti i suoi colleghi, ospiti e interlocutori perché sono un faro nella tenebra della mia ignoranza! E buon ascolto anche a te!
Solo una cosa: la questione dei sussidi ai contadini è una battaglia ANCHE della sinistra che, magari lo dà meno a vedere, ma quanto gli piace l'idea dei bei prodotti a km 0, del contadino nobile lavoratore da proteggere, dei prodotti no ogm ecc... Molti non se ne rendono conto ma in Italia esiste sempre di più un partito unico antiecologico, antiscientifico e antirazionale che lega le due estremità del parlamento.
@@DT-vo7fg Il rifiuto dei vaccini, degli ogm, del nucleare civile, dei cibi "sintetici", della carne di insetto, delle energie rinnovabili vicino a casa, del potenziamento delle materie stem a scuola.
@@DT-vo7fg Nell'essere contro i vaccini, l'energia nucleare, gli ogm, la carne coltivata, la carne di insetto, l'energia rinnovabile vicino a casa, il potenziamento delle materie stem nelle scuole, il 5G...
@@DT-vo7fg Nell'essere contro i vaccini, l'energia nucleare, gli ogm, l'energia rinnovabile vicino a casa, la carne coltivata, la carne di insetto, il potenziamento delle materie stem a scuola, il 5g...
Io faccio l'autista a Losanna, quindi di giorno vivo una situazione simile (la maggior parte delle strade a 30, quelle principali a 50... non so se il rapporto sia esattamente 70/30 come a Bologna). Di notte c'è il 30 all'ora assoluto, "per ridurre il rumore". Tutti si fermano sempre al semaforo rosso, alle strisce pedonali, gli stop, l'auto davanti che parcheggia, ecc. Sinceramente, non vedo nessuna differenza apprezzabile nè nell'attraversare il residenziale a 30 all'ora ma senza semafori o farlo sulla strada a 50 con traffico e semafori, ma nemmeno facendo di notte tutto a 30 ma senza traffico. Lo so che (in teoria!) un percorso cittadino medio, diciamo 5 chilometri, in teoria lo fai in 6 minuti a 50 km/h e in 10 minuti a 30 km/h: è matematica! però la realtà è che ci si mettono 15-20 minuti sia a 30 che a 50, tra un semaforo e l'altro: l'impressione generica è che come sempre noi italiani siamo abilissimi nel creare "schieramenti" e accanite "tifoserie" su questioni fondamentalmente di nessun conto e molto meno abili nell'applicare soluzioni più dirette ed efficaci (ad esempio, io mi sono reso conto di quanto impattante sia il parcheggiare male - o addirittura in doppia fila - sulla fluidità del traffico, a qualunque velocità... poi un conoscente ha preso 730 franchi di multa a Zurigo per aver parcheggiato con due ruote fuori dalle strisce, e ho anche capito il perchè del mio stupore iniziale). Un punto che vedo considerare molto poco è la sicurezza dei pedoni (come si vede la differenza quando a comandare non sono le assicurazioni :D): a parte la riduzione dei danni gravi/mortali, io ne faccio anche una questione sociale. Nel senso, esiste che per portare (anzi: mandare) a scuola il bambino a piedi DEVO abitare in ZTL, o proprio di fianco alla scuola? Quanto ai sussidi all'agricoltura, se non ricordo male in origine avevano una funzione di riequilibrio interno (la produttività agricola francese era enormemente superiore a quella tedesca), oltre in generale a ricreare un sistema autoctono che era esposto alla concorrenza delle due Americhe. Che si sia trasformato (e non è un'esclusiva italiana) nel classico caso di una piccola ma agguerrita categoria che tiene in ostaggio una collettività, con tanto di sponsor politici ben identificati, è altrettanto vero. Come è vero che l'eccesso di sussidi deprime l'innovazione e la produttività (in un contesto di regolamentazione che non ha pari, nei concorrenti globali... e non sempre nel senso di garantire la qualità). In questo senso i sussidi andrebbero perlomeno ridotti. Tuttavia la cura del territorio, soprattutto in aree montane o a rischio idrogeologico (non ne abbiamo poche), è un servizio fondamentale. E laddove le montagne sono state abbandonate già da decenni i risultati sono stati subottimali per non dire disastrosi: probabilmente bisognerebbe selezionare con attenzione quali sussidi eliminare, quali ridurre e quali modificare, per non gettare l'acqua insieme al neonato.
Ma la Svizzera è un altro discorso. In Italia dove segnali e semafori sono meno rispettati e c'è più traffico il limite di 30 finirà per allungare i tempi solo a chi rispetta la legge, mentre chi se ne infischia continuerà a correre.
Buongiorno Professore. Vivo all'estero e non conosco la situazione di Bologna. Posso dirle che dalle mie parti il limite a 30km/h e' in vigore da anni nelle zone residenziali ma non sulle arterie principali. L'effetto e' che il quartiere e' piu' a misura di pedone e non di automobile. La soluzione non e' pero' solamente abbassare i limiti, ma aggiungere altre forme di trasporto e infrastrutture (parcheggi di scambio, metro, piste ciclabili , trasporti pubblici gratuiti e funzionanti ecc). La saluto e la ringrazio per il suo lavoro.
Le proteste non sono solo per mantenere i sussidi, ma anche contro la sovra regolamentazione che rende l'agricoltura europea meno efficiente rispetto a quella estera. Ad esempio il Farm to Fork plan prevede la riduzione dell'utilizzo di pesticidi chimici del 50%, dei fertilizzati del 20% e che almeno il 25% della superficie agricola sia biologica entro il 2030. In Olanda, ad Ottobre, i contadini hanno dovuto protestare contro il governo per potere raccogliere le patate più tardi: la legge olandese infatti prevede che le patate vadano raccolte non oltre il primo di Ottobre per far posto a coltivazioni azoto fissanti, questo nonostante le patate non fossero ancora mature. Per fortuna sono riusciti a fare una proroga. Sempre in Olanda il governo punta a dimezzare il numero di capi di bestiame per far fronte ai requisiti ecologici europei. Insomma, da un lato si riduce la produttività degli agricoltori, dall'altro gli si toglie i sussidi. Se si vuole evitare di sussidiarli (che è legittimo) almeno li si metta in condizioni di competere coi produttori esteri. Comunque sia, secondo me, un minimo di sussidio nel settore potrebbe comunque essere necessario. Uno stato (o un unione di stati) deve mantenere un minimo di produzione agricola interna, specie in uno scenario internazionale che diviene sempre più caotico; anche a costo di sussidiare. Questo non significa che non ci sia margine per ridurre i sussidi, ma sicuramente l'agricoltura è un settore strategico per un paese e tale questione va affrontata cautamente
che debba mantenere un minimo di agricoltura siamo d'accordo , ma le tendenze attuali mostrano appunto riduzione di consumo di carne per esempio. Preferirei che si dicesse esplicitamente che gli agricoltori custodiscono un certo tipo di paesaggio e vanno pagati per questo. Per esempio l'approccio dell'agricoltura rigenerativa andrebbe in tale senso.
@@LiberiOltre va bene, si tolgano le regolamentazioni contemporaneamente ai sussidi. Mi aspetto che le aziende possano competere sullo stesso piano a livello Internazionale
Sono a favore di una sovranità alimentare il più possibile estesa, perché ogni paese dovrebbe avere una indipendenza alimentare, viste anche le crisi sempre più numerose in molte parti del mondo. Inoltre coltivare la terra serve a presidiare il territorio e a tenerlo coltivato. In onesto disaccordo con Boldrin..
Per l'olanda consiglierei di andare a controllare l'inquinamento di azoto che hanno con relativa eutrofizzazione delle acque. Non so fare una valutazione costi benefici sulla policy della raccolta delle patate ma già con un minimo di contestualizzazione diviene meno assurda. Sull'idea della deregolamentazione in cambio dell'eliminazione dei sussidi possiamo farci una grassa risata: Sicuramente gli agricoltori sarebbero favorevoli a permettere la coltivazione di OGM....
Mio contributo, senza nessuna pretesa. Vengo da una famiglia di imprenditori agricoli (azienda da ca. 150ha, 60 annualmente coltivati, altri in pausa o a semina di grano). L’azienda è nella piana del Campidano, sud Sardegna. Ho vissuto quel mondo fin da bambino e ricordo nei primi ‘90 le campagne piene di aziende agricole, i margini urbani ben tenuti e presidiati, i fiumi puliti, le strade rurali ben tenute. C’è poi stata una crisi profonda, stop alla produzione di barbabietole da zucchero, stop al pomodoro. Probabilmente produzioni rette da forti sussidi. Le aziende sono quasi tutte fallite. Oggi, quando torno giu, trovo le campagne deserte, incolte. Fiumi sporchi, margini urbani abbandonati, strade dissestate. Ovunque spianate di fotovoltaico. I proprietari di terre, oggi ex-agricoltori falliti, vendono i terreni per l’installazione di grandi impianti fotovoltaici. Questo è lo scenario. Io sono contro i sussidi e condivido molti dei punti toccati dal prof. Ma non sono sicuro che basti una casetta in campagna per fare lavori intellettuali a distanza per gestire un agro (come quello in cui sono cresciuto) che è tre volte il centro urbano (sempre meno popolato, con abitanti vecchi). Questo resta un tema. GS
Attenzione perchè le proteste non sono solo sui sussidi ai combustibili ma varie cose -fino al 7% dei terreni dovrà essere tenuto incolto -una riduzione del 20% dei fertilizzanti -riduzione del 50% dei pesticidi -25% dei terreni obbligatoriamente destinati al biologico -apertura incontrollata del mercato europeo ai prodotti stranieri (in particolare ucraini) che non devono sottostare a questi ed altri obblighi e quindi un vantaggio competitivo enorme. Proprio in questo video predichi la maggiore efficienza produttiva degli altri paesi ma queste sono tutte misure che demoliscono la capacità di competere con l'estero
l'urto di soggetto debole (ciclisti e pedoni) con un veicolo è proporzionale al quadrato della velocità e consideri che la velocità media di percorrenza in città è già inferiore a 50 km/h. poi si può differenziare per zona e orario, ma ingegneristicamente ha significato.
Una osservazione da cittadino Milanese: Il problema dei tempi di percorrenza dei mezzi pubblici in cittá é che fanno 5 fermate in 500 metri, non i 50 km/h che tanto non raggiungono mai a causa di incroci o semafori
Questo e un fatto interessante. Il problema è che anche con queste fermate frequenti c'è una grande inefficienza dei tempi di trasporto rispetto alla camminata perché la rete non è sufficientemente fitta e i passaggi non Ono frequenti. In più i mezzi pubblici purtroppo devono servire anche persone meno atte a camminare, anziani, disabili, donne incinte. Penso che potrebbe essere utile, nelle grandi città, dividere i trasporti su due livelli: uno che compra spostamenti lunghi e l'altro per gli spostamenti più brevi. In teoria ci sono già le metro, ma non servono tutte le zone, anzi.
@@M_Marcoi problemi sono lo spazio fisico ed i costi. Se mischi i mezzi al traffico auto peggiori enormemente quest’ultimo, fare le metro costa tanto (e in Italia hai particolari vincoli archeologici). E avere corse ogni 5 minuti in tutte le aree costa tanto per muovere relativamente poca gente. Ora, per il cittadino anche l’auto privata costa, ma offre una flessibilità d’uso che è impossibile avere coi mezzi pubblici, e a parte qualche grande città a me riesce difficile immaginare che in provincia si possa vivere senz’auto. Avresti bisogno di una capillarità e una frequenza dei mezzi che costerebbe come e più che mantenere l’auto privata.
@@Drugo987 che costi più dell'auto privata ne dubito molto. Anche fosse a parità di costo, il servizio pubblico ben fatto è molto più efficiente dell'auto privata. Ci sarebbe un sacco di spazio pubblico ora occupato dalle auto che potrebbe essere messo meglio a frutto con vantaggio di tutti
@@Drugo987 mi rendo conto che non è una affermazione che vale in ogni caso (dipendendo da tante variabili fra cui la densità abitativa, le destinazioni degli utenti eccetera), ma in generale un trasporto pubblico ben fatto trasporta in media più rapidamente un maggior numero di persone . Un esempio tipico è il tram in sede separata fra aeroporto e centro città o fra stazione dei treni e ospedale. In altre situazioni altri sistemi possono essere migliori: la metro è molto efficiente ma costa tanto e le fermate sono più distanziate rispetto al tram; il bus è più flessibile e costa molto meno, ma solitamente è soggetto al traffico veicolare e per questo l’utente continua a preferire la macchina. Ci sono situazioni in cui l’auto è preferibile, ma in media, nelle condizioni ideali, il trasporto pubblico funziona meglio.
Vedo una lunga serie di commenti entusiasti, mi spiace questa volta devo pormi fuori dal coro. Molte questioni abbozzate dal professore meriterebbero ampi approfondimenti, impossibili in un video di pochi minuti. Tralasciamo quindi ogni considerazione relativa a importanza del settore primario come base dell'economia, ruolo sociale dell'agricoltura nelle zone rurali svantaggiate, mantenimento del territorio, trasmissione di valori tradizionali, dieta mediterranea, slow food, ecc... Mi limito a rilevare un aspetto relativo alla salute dei consumatori europei: l'agricoltura in Europa è la più controllata e regolamentata del mondo, e questo se da un lato determina un costo enorme, dall'altro lato garantisce i consumatori europei molto di piu in termini di salubrità degli alimenti, rispetto a quello che succede in qualsiasi parte del resto del mondo. Non solo a livello di produzioni dop, per loro natura costose e se vogliamo destinate a un consumo relativamente di nicchia, ma anche relativamente a prodotto di largo consumo quali latte, farine di cereali, verdura e frutta, carne, ecc. Se questo non è un valore aggiunto... Naturalmente, siamo liberissimi se vogliamo di andare a pranzo e cena nei fast food gestiti dalle multinazionali dell'agroalimentare...
@@960john il vero problema non è solo la qualità, data dal fatto che in Europa non puoi utilizzare determinati tipi di fertilizzanti o pesticidi, ma dalla concorrenza sleale, praticata dalle multinazionali che importano prodotti agroalimentari, da paesi dove c'è sfruttamento della manodopera e controlli inesistenti. Ecco perché paghi meno questi prodotti non UE, mentre gli agricoltori Europei sono costretti a sottostare ad una serie di imposizioni che fanno lievitare il prezzo dei prodotti!!! Saresti contento di sapere che i pomodori che compri a prezzo stracciato provenienti dall'Egitto, sono contaminati di pesticidi, o le noci e le mandorle californiano saturi di aflotossine (per via dei pesticidi oltre la soglia), così come i fichi turchi e i pistacchi iraniani?
Ovviamente intendi che lo sfruttamento della manodopera, in particolare immigrata, sia del tutto debellato dal l’agricoltura sovvenzionata italiana, giusto?
@@960john la tua opinione è giusta e rispettabile, come credo anche quella di qualsiasi altro e spero anche la mia. Ti invito però a valutare il problema da un altro punto di vista: il professore ha sollevato la questione controversa dei contributi all'agricoltura europea. Questi contributi sono decisi dagli amministratori pubblici, dai quali ci si aspetta decisioni che vanno nella direzione del bene pubblico. Quindi argomento del dibattito è anche l'indirizzo dato dalla politica europea alla allocazione delle risorse pubbliche. Credo che la scelta di tutelare la salute dei cittadini - di tutti i cittadini, compresi quelli che non hanno la capacità o la possibilità di fare una scelta consapevole- sia un dovere per un amministratore pubblico. Ritengo quindi apprezzabile lo sforzo dalla politica europea già da diversi decenni, di garantire con sovvenzioni e controlli rigorosi, la tutela della salute e del benessere dei cittadini europei. Parere personale.
Scusa se mi permetto il 99% di chi segue questo video dai commenti non fa testo. Compreso questo opinionista. Parlano di cose di cui non conoscono nulla. Inoltre fanno esempio talmente sciocchi 4 ettari qua km 0 la, ma qua alcuni fingono altri manipolano, il problema è che l'agricoltura italiana in primis deve necessariamente lasciare il posto alle multinazionali. Dove ti permetteranno di coltivare applicheranno regole talmente stringenti..... Allevamenti verranno proibiti, dove si potrà le norme molto peggio di oggi che sono solo fatte x farti incasinare, non ti faranno proprio lavorare. E via con peste suina brucellosi si aviaria sars in Italia ovvio dall'estero arriverà come arriva tutto. E ovviamente le multinazionali non avranno più il 55% del mercato ma il 90%. Di cosa vuoi che parlino questi soggetti. Uno che spazia dall'ucraina alle bandierine ucraine che vorrebbe finanziare magari con i giovani o i nostri figli il nazista ucraino, e ricoprirlo d'oro con i nostri soldi a debito. Ci vogliono centinaia di miliardi x tenere in piedi una vacca morente e diamogli. Poi i sussidi sono il problema??? Ci sono capitato x caso credo che avrò la nausea e la rabbia tutto il giorno. Non capiterà più che guardi simili stupidaggini.
L'idea di un comparto agricolo bucolico da quadretto anni 50 è parecchio inesatto. Il comparto agricolo europeo è fortemente meccanizzato, altamente produttivo in relazione al territorio sfruttato, parecchio energivoro e subisce le penalità di politiche energetiche dipendenti da altre economie. per assurdo è il più lanciato verso quel progresso tecnologico per mantenere una produttività maggiore che lei si auspica. È vero che esistono storture, (penso al comparto vinicolo della mia regione) ma non ammazzerei un asset del genere visto lo spettro di una crisi alimentare.senza contare l'attuale disponibilità di cibi freschi su tutto il territorio; cosa che si da per scontato ma nel resto del mondo non lo è: addirittura sulla stragrande maggioranza del suolo US il cibo processato è l'unico reperibile a meno di non essere particolarmente benestanti (e stiamo parlando della nazione con il rapporto di occupazione suolo agricolo più alto al mondo). Mi scuso per la lunghezza del messaggio concludendo che i sussidi negli altri paesi ci sono eccome e parecchio aggressivi... Anche solo il Jones act statunitense garantisce i loro produttori. noi abbiamo scelto la via esclusiva dei sussidi (la peggiore). In altre parti non si chiamano sussidi ma quando i maggiori latifondisti sudamericani siedono ai vertici di governo o hanno rappresentanti in essi direi che è sensata una ricca dose di protezionismo. (Sud America mi pare sia il secondo esportatore agricolo al mondo )
abito all'estero e ho notato una grande differenza tra Italia e Paesi Bassi: qui il limite di 50km/h (o 30 in alcune strade con scuole, ecc.) è rispettato da quasi tutti bene o male. C'è sempre il pistola che supera ma è un caso particolare. Quelle poche volte che guido in Italia, invece, nelle strade a 50km/h è impossibile non litigare se si cerca di rispettare il limite. Non che io sia un amante dei limiti, ma per quieto vivere ho deciso di evitare multe e non passare il tempo a guardarmi attorno per evitare autovelox. E ora, si passa dai 50 finti (in realtà 60/70 almeno) a 30. Il rischio è che finisca come prima, cioè che vadano tutti a 50-60, e il solito sfortunato che becca la telecamera a sorpresa o non conosce a menadito dove sono posizionate viene massacrato. Già ora infatti sento dire "eh ma abbiamo dato solo 3 multe". Cosa vuole dire, se il limite c'è si deve considerare che tutti bene o male lo rispetteranno, non creare una lotteria e lasciare fare salvo ai pochi a cui va di sfiga. Il prossimo step, che tempo prima o poi succederà, è fare come in Germania in cui sono vietate le app che segnalano limiti e telecamere, per massimizzare il brivido dell'incertezza dell'automobilista
Salve, generalmente non scrivo mai commenti su RUclips, ma il video del professore mi ha trovato completamente d'accordo con lui; mio padre fa il burocrate per la Regione Piemonte ormai da più di 10 anni, e praticamente la sua funzione è quella di controllare e verificare se le aziende agricole sono idonee per la PAC (molto spesso gli alti funzionari vogliono che siano molto blandi nei controlli e nelle sanzioni), io ho passato al meno 10 anni a sentire mio padre lamentarsi in primis delle alte sfere della Regione che fanno di tutto per essere accomodanti con gli agricoltori e dall'altra parte le truffe che fanno gli agricoltori stessi per ingannare la burocrazia per intascarsi i soldi della comunità europea, e sinceramente a me stupisce tantissimo vedere giornali e notiziari dipingerli come delle vittime
Come sempre analisi lucida e controcorrente, sono sarda, e da sempre assisto ai contributi che incessantemente vengono erogati ai pastori che , non si sa mai per quali arcane cause, non riescono mai a procacciare un reddito dignitoso dalla loro attività. Forse per una sovrapproduzione che il mercato non riesce a sostenere. Mah…dico solo che, nel mio caso, ho perso il lavoro a quasi 60 anni e , per non campare di Naspi o altri “sostegni “ ho lasciato la mia regione e mi sono reinventata, non mi sono incatenata a nessun cancello e non ho chiesto sussidi, vivo discretamente e non devo niente a nessuno. Professore chapeau per la sua analisi che mi trova d’accordo al cento per cento.
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Se può aver senso modulare i limiti in base all'orario (e magari alla zona per cui anche 70 km/h su vie principali e larghe, con marciapiedi ecc), è fuorviante leggere il dato della sola velocità come CAUSA dell'incidente. Gli incidenti dovuti alla pura velocità possono essere pochi, soprattutto in aree urbane, ciò non toglie che, per pure leggi della fisica, la velocità maggiore ha questi EFFETTI: 1) maggiore tempo di reazione, 2) maggiore spazio di frenata, 3) esiti dell'impatto superiori (quindi più probabilità di lesioni gravi e decessi). La causa potrebbe essere la distrazione, l'effetto è però diverso tra una velocità e l'altra (es. OECD/ECMT Transport Research Centre: Speed Management report, Paris 2006). Inoltre: accelerare un veicolo a 50 km/h comporta un maggiore impiego di energia, quindi se si usano auto con motore endotermico, maggiore emissione di gas inquinanti e la relazione tra traffico e decessi da aria inquinata è accertata (vari studi ovunque nel mondo) (in più > PM10 per le frenate da velocità superiori). Ultima cosa, riguardo al tema dei terrei agricoli, non è vero che le campagne non verrebbero abbandonate (foreste aumentate in Italia di mezzo milione di ettari in 10 anni). La terra non lavorata diverrebbe non coltivabile, probabilmente diventando bosco e farla tornare a campagna richiede costi non banali di ritrasformazione del terreno ad uso agricolo).
1) Ficcalo bene in testa così eviti di ridirlo in futuro: il tempo di reazione non è in funzione della velocità. Se vogliamo più la velocità è bassa più si tenderà a rilassarsi abbassando quindi la soglia di attenzione e aumentando la probabilità di incidenti. 2) Freni freddi che si avrebbero con un limite così basso porterebbe all'aumento degli spazi di frenata. 3) un pedone preso a 30 o a 50km/h fa una finaccia in ogni caso. Che poi qualcuno spieghi a questi ca22o di pedoni che in strada ci passano le macchine e loro devono usare i marciapiedi. Quando devono attraversare non si devono buttare, devono guardare e non pensare che siccome sono pedoni il mondo si deve fermare al loro passaggio. Iniziamo da questo. Le foreste sono aumentate per l'auemnto della CO2, ma che te lo dico a fare..
@@4mori77 E' arrivato lo scienziato che spiega come correre riduce gli incidenti gravi e mortali... Allora mettiamo i limiti a 130 anche nei pressi delle scuole visto che è più sicuro.
Io ce l'ho a morte coi mercati a "km 0". Nel comune dove vivevo in Veneto non solo non c'è nessun produttore locale (comuni limitrofi) ma non c'è neanche un produttore proveniente dalla stessa provincia Tutto perché i mercati a Km0 considerano validi i produttori che stanno entro 50km dal luogo del mercato. Davvero, cosa consuma di più? Il piccolo agricoltore di Sandrigo che si fa 50km col furgoncino diesel per venire a vendere i suoi prodotti nel mio comune (prodotti che vende poi alla grande distribuzione) o il fruttivendolo da me che si rifornisce dagli stessi fornitori? Coldiretti è un male da estirpare.
Verissimo, lo penso pure io che compro frutta e verdura da un furgone che da Caldogno passa il mercoledì nel mio comune, e penso sovente il tuo pensiero
Anche avendoci produttori vicini è sempre meno impattante concentrare le risorse in grandi centri di distribuzione vicini alla popolazione. Ci sono numerosi studi sul tema e muoversi in 100 nelle campagne a comprare prodotti singoli è altamente inefficiente.
Completamente D'accordo, da cittadino Bolognese che ha vissuto in città come Napoli e Bari non capisco questa anzia da traffico, il traffico di Bologna lo considero frizionale, non è esagerato ed i tempi di percorrenza sono regolari adifferenza delle altre 2 città che ho citato, inoltre in alcune ore è imbarazzante andare ai 30 km/h, l'altro giorno mi sono sentito come ad un safari ma senza niente di interessante da ammirare nella lenta percorrenza di una strada di città semivuota.
Un unico appunto, a fronte dei sussidi c'è una regolamentazione stringente. In parte il discorso è "ti obbligo a fare cose che non ti converrebbero economicamente" però ti sussidio. Ad esempio non far usare certi fitofarmaci che in altre zone del mondo si possono usare, considerati da noi dannosi per l'ambiente e\o per gli operatori (ma non per i consumatori, vedi dimetoato). A mio avviso sarebbe utile un ridimensionamento in quantità dei sussidi e limitarli per investimenti che aumentino la produttività (e non al mantenimento in vita di imprese improduttive) più che l'eliminazione totale.
Sull’agricoltura. D’accordo sull’efficientamento della produzione, che passa anche dall’aumento della dimensione media delle imprese, d’accordo anche sul principio che i sussidi non vanno bene, ma su tutto il resto, mi dispiace dirlo, ma lei ha dimostrato di non conoscere affatto quel mondo. L’elenco sarebbe molto lungo e se ci riesco farò altri commenti, ne cito uno solo: i prezzi. La dinamica e la formazione dei prezzi, dalla produzione allo scaffale, non è quello che lei racconta.
Forse è meglio che torni a sventolare la bandiera di mariupul russa e pensano sia ucraina. L'agricoltura non ti compete. Non sai di cosa parli. Se non ci fossero sussidi una miriade di aziende sarebbero sparite anche e soprattutto in montagna in Collina. Poi al territorio ci pensi tu a sistemarlo o qualcuno degli 800000 ucraini in Italia che nessuno sa dove siano ma mangiano e bevono e non frugano nei cassonetti come i nostri vecchi. Trasmissioni penosa. Dov'è la gente commenta senza sapere un accidenti di agricoltura. Bella roba
Non è rilevante il meccanismo di trasmissione dei prezzi, il ragionamento era più ampio. Faceva riferimento al confronto di costo tra gli agricoltori europei e quelli esteri.
@@DavideVergnani io sono agricoltore di origine non ho un'azienda con la quale campo, e mio padre ha una piccolissima azienda solo per mantenere i campi e le selve pulite, ho commentato perché conosco quel mondo visto che ci ho passato tutta l'adolescenza, ma non penso che il mio parere in video sarebbe utile
@@DavideVergnani mi dispiace deluderla ma dal commento il tipo non sa un cazzo di agricoltura. Ci sono le commodity che non hanno un gap così alto in qualità media da poter generare azienda per azienda un prezzo più alto, li produci al meglio per venderli al mercato, troppa qualità. E li puoi fare tutta la qualità che vuoi ma poi arriva, ad esempio, il grano canadese, trebbiato in inverno e fatto seccare col glifosate invece che al sole a metà prezzo nonostante debba percorrere 10000 km. Si analizzano e di scopre che le tossine don, sono triple mediamente rispetto al grano italiano e quindi la Ue che fa? Aumenta il limite a 750 ppm per permetterne la commercializzazione. Per inciso noi non possiamo trattare col glifosate il grano per farlo seccare, è vietato. Capisce l'assurdità del video di boldrin e la banalità del commento di uno che non fa l'agricolo?
Da residente a Londra di una zona a 20mph (dove abitavo già prima dell'introduzione del limite) posso dire che praticamente nessun residente vorrebbe tornare indietro. Non so quali strade a Bologna siano a 30 ma a Londra sono tutte zone residenziali e sono escluse dal limite le arterie di scorrimento. Le zone a 30 sono le strade dove già andavano a 30 quasi tutti, il limite è per quei pochi che correvano rendendole pericolose perlomeno alla percezione e io davanti a casa mia preferisco sentirmi sicuro perchè tutte le macchine vanno piano.
ciao Michele, grazie di questo video che riporta un pò di razionalità su un tema che, purtroppo, accende miopi tifi da stadio. PS: il ritorno della coppia Boldrin/Forchielli mi ha fatto godere!
Sono argomenti molto interessanti! La tua visione mi ha reso molto più chiaro l'argomento. Non sapevo i terreni agricoli fossero legati ai proprietari oltre che sussidiati. Io sono un motociclista di Roma non sopporterei il limite ai 30, ma la cosa che mi fa più rabbia è che di nascosto stanno chiudendo Roma con la ztl, ma soprattutto non si può più circolare con le auto e moto d'epoca cosa ne pensa al riguardo? grazie per l'informazione che fa!
Come al solito analisi lucidissima. Sui limiti di velocità mi trovo d'accordo anche se questo è il paese in cui chi vandalizza gli autovelox viene considerato un paladino della difesa delle libertà individuali. 30 km/h non so se aiutino la sicurezza stradale, credo comunque che una riduzione degli incidenti richieda un controllo rigoroso sui limiti di velocità (e di sanzionare chi usa il cellulare alla guida).
90 minuti di applausi, il Prof ha espresso compiutamente riflessioni che mi covavano nel cuore ma che non sarei stato in grado di esprimere così compiutamente
sarei d'accordo essendo io un viticoltore che ha alto margine ma come puó il seminativo italiano competere con le enormi produzioni estere? e ci rendiamo conto di quali sarebbero le conseguenze di un abbandono generale di molti terreni? i terreni incolti come già si puó vedere in alcune aree portano degrado, le bestie selvatiche proliferano, frane, incendi.. poi non ci lamentiamo. I boschi sono sempre peggio, il benessere ha fatto si che non si raccolgano più ramaglie e alberi caduti, prima o poi ci toccherà pagare davvero per tenere pulito il territorio e non 300 € l'ettaro
Credo che all'origine dei sussidi all'agricoltura vi siano timori di natura 'geopolitica', ovvero che senza sussidi il settore possa diventare talmente poco attrattivo da essere costretti a importare gran parte del cibo, rendendo quindi la UE facilmente ricattabile in caso di crisi internazionali come quella russo-ucraina. Naturalmente una situazione di questo tipo renderebbe immediatamente appetibili gli investimenti in agricoltura, per il conseguente aumento dei prezzi, ma sia per la natura stessa del settore che per la perdita di know-how, tutto ciò non avverrebbe in tempi brevi. In pratica si tratta di una salatissima assicurazione per garantirsi da destabilizzazioni nel breve termine. P.S. Io resto comunque contrario, come lo sono da vent'anni.
Esatto, puoi anche riempire i casolari di campagna di nomadi digitali; il problema sorge quando per una ragione o per l'altra ti trovi impossibilitato ad importare alimenti
basta far entrare l'Ucraina in europa, visto che coltivano 36 milioni di ettari, più di qualsiasi paese UE. così con tutto quel cibo la UE è molto meno ricattabile
@lapomazzi44 stai continuando a sparare stronzate, puoi tranquillamente proteggere le grandi aziende che producono di più e tenerle italiane, perché sussidiare i piccoli produttori incapaci? Tolto che tanto dipendiamo da mezzo mondo per fertilizzanti e pesticidi
@@RiccardoVenturi-ov3vl i sussidi sono necessari fintanto che continui ad espandere una regolamentazione che rende anticompetitive le aziende. Non puoi pretendere che le aziende europee usino la metà dei pesticidi, il 20% in meno dei fertilizzanti azotati, il 4% in meno di terreni (perché questa è la legislazione che vogliono introdurre); e che allo stesso tempo competano con paesi dove queste restrizioni non esistono. A parte che i pesticidi vengono prodotti quasi tutti in Germania e i fertilizzanti vengono in buona parte dagli usa e dal Canada. Quindi paesi alleati. Questo cosa cazzo c'entra? A maggior ragione ti serve una solida produzione agricola se questi vengono a mancare.
Ottimi temi e ottime argomentazioni. Voglio approfondire il primo argomento ma non sono in grado di trovare fonti che dicano in che cosa sono stati usati i sussidi agricoltura
Entrambi gli argomenti mi spingono a riportare due dati empirici che ho vissuto in prima persona. Quando, nel 2014, cambiai macchina, studiai un po' di cose per capire se mi conveniva comprare una endotermica tradizionale o una ibrida benzina-elettrico. In quel periodo, scoprii che la velocità media veicolare in Italia, nei centri abitati, stava (e presumo sia ancora così) tra i 13 e i 15 km/h, proprio perché il traffico limita la possibilità di avvicinarsi al massimo teorico del limite. Quindi, se vogliamo fare una disposizione che possa impattare in modo concreto nei momenti più pericolosi (con maggior traffico, appunto), occorre mettere un limite che sia inferiore a quella velocità (poi, ovviamente, occorre studiare che questo impatto sulla velocità si traduca in impatto sulla sicurezza, e che questo impatto sulla sicurezza si traduca in un beneficio generalizzato al netto dei costi). I 30 all'ora rappresentano il doppio di quella velocità. Quindi non possono avere un impatto sui momenti di maggior traffico. Chiaro e semplice. Quando traffico non c'è, non possono migliorare una sicurezza non richiesta. Non sono uno statistico, ma dovendo almeno fare finta di fare l'avvocato, un po' di logica elementare sono solito utilizzarla nella mia attività quotidiana. Seconda esperienza. Mio nonno era un coltivatore diretto, proprietario di una piccola azienda agricola in monferrato. Ha passato gli ultimi anni della sua vita a maledire il mondo perché non rendeva più come una volta. Ai tempi, quando avevo più tempo libero, mi misi a controllare un po' di conti. Rendeva nel complesso perché arrivavano i contributi pac per la non coltivazione a rotazione dei terreni. Dove coltivava, era in perdita, a scanso di annate eccezionali per le vigne. Affrontati con lui e con mio padre, che lo aiutava nei fine settimana, e gli dissi che le scelte erano due. O convertire tutto il convertibile a vigneto, e generare una massa critica tale da garantire una redditività anche negli anni peggiori, sfruttando, a seconda delle annate, la quantità o la qualità, ovviamente rinunciando ai contributi pac, o tenere l'azienda a produzione mista com'era, ma mettendo tutti i terreni a coltura (rinunciando, quindi, ai pac) e passando dal sistema di vendita che utilizzavano ad un accordo con un autotrasportatori che portasse direttamente i prodotti raccolti all'utente finale o ad un trasformatore e, poi, trasformati, all'utente finale (per il grano, per esempio, con trasporto diretto a mulino per la macinatura, poi della farina ad aziende alimentari). Mi guardarono come se parlassi di fantascienza. "E il consorzio?" "Niente consorzio nonno, basta, è una roba da unione sovietica". Va da sé che si rimase nel vecchio sistema. TANTO LA PAC AIUTAVA. Non solo l'agricoltore. Anche un sistema assurdo. Perché ce l'avevo con il consorzio? Non per un'acrimonia personale, ci mancherebbe. Ma perché era il primo tassello di un sistema assurdo e lunghissimo che incasellava una serie di grossisti a schema piramidale per il prodotto raccolto, e poi a piramide inversa per il prodotto trasformato, che decuplicava le aziende che toccavano lo stesso prodotto, ognuna delle quali deve mettere il suo dovuto ricarico per guadagnare. Ecco il motivo perché un kg di grano costa zero virgola e un kg di pane 3 euro. Ma la pac consentiva di mantenere una redditività pur in un sistema così sclerotico. Ed ecco perché mio nonno è mio padre rifiutarlo o sia la soluzione di mettere tutto a vigneto (e lì posso comprendere, l'investimento sarebbe stato enorme), ma anche la soluzione più semplice di mantenere tutto com'era e tagliare la filiera, che invece era molto più semplice e passava solo tramite accordi diretti con poche aziende di trasporto e trasformazione. Perché la pac disincentivava a compiere in essere qualunque attività più complicata del portare il prodotto raccolto al consorzio del paese a fianco.
È pazzesco tutto ciò, per quanto credibile. Troveremo mai un modo bilanciato di gestire determinate questioni, fra i sistemi medievali e l'unica grande azienda multinazionale egemone? Perché questi due sono secondo me gli estremi.
Forse due parole andrebbero spese anche sulla grande distribuzione, faccio un solo esempio, perché un chilo di pomodori vengono pagati pochi centesimi al produttore e rivenduti sul banco del supermercato a 4,50 euro? Se qualcosa non torna in questo meccanismo è possibile che le sovvenzioni che sembrano arricchire i produttori in realtà vadano a ingrassare altri. Mi piacerebbe che Boldrin ne parlasse.
Tutta la prima parte di commento non ha nessun senso, se in città la velocità media è di 15km/h non vuol dire che tutti vanno a 15 km/h sempre e non centra per forza il traffico metti di avere una strada vuota però con dei semafori, tu parti acceleri fino a 50 arrivi al semaforo freni e aspetti che diventi verde, tutto il tempo passato al semaforo abbassa la tua velocità media. Ora se fai la stessa cosa ma andando a 30 ci metterai di più a raggiungere il semaforo ma starai fermo meno tempo col rosso ad esempio, magari la velocità media non cambia ma andando a 30 km/h invece che a 50 è più facile evitare di investire qualcuno o un impatto con un altro veicolo e in caso di incidente è molto più sicuro per le parti coinvolte,con questo non voglio dire che sia per forza giusto imporre questo limite ma dire che per avere un qualunque risultato bisognerebbe abbassare il limite a sotto la velocità media non ha nessun senso
@Loneramaswolf ragionare in termini di velocità media senza considerare la varianza porta a conclusioni completamente fuori dalla realtà. Se le media (nel tempo!) è attorno ai 13-15 km, considerando che ci sono enormi tempi morti in cui si sta fermi, un limite a 30kmh devasterebbe i pochi momenti in cui si scorre con fluidità.
Io ho semplificato moltissimo l'esposizione del mio ragionamento, ovviamente hai ragione. Leggila così, in una frase: il limite a 30 è troppo per quando c'è traffico intensissimo, quindi non cambia nulla a livello di sicurezza, e non impatta sulla sicurezza quando traffico non ce n'è e la sicurezza particolare dunque non è richiesta".
Buongiorno Michele. ti lascio le mie considerazioni sulla base delle mie conoscenze: - io vengo dalla zona valpolicella/soave e in particolare vivo in un paese dove 80% delle partite iva sono agricole,, per quanto riguarda la situazione della gestione dei terreni agricoli da parte dei consorzi nell’arco degli ultimi 20 anni, sono state fatte scelte che hanno incrementato la superficie coltivata a discapito della produttività per ettaro, la motivazione di facciata è quella di aumentare la qualità, anche se quella reale è stata più quella di incrementare il valore dei terreni e del prodotto finito. di fatto si è venuta a creare una situazione di (quasi) monopolio della viticoltura sulle altre coltivazioni perché è quella più (anzi l’unica) redditizia e che ha permesso il maggior mantenimento di aziende agricole operative (ad esempio la cadis ha oltre 4000 soci e produce da sola più vino del trentino alto adige e del friuli!).. - tale situazione ha permesso anche ad altre aziende che producono beni e servizi correlati all’agricoltura di potersi sviluppare, banche, logistica e metalmeccanico in primo luogo. - qui casca l’asino a parer mio, visto che già si sviluppò la situazione di antonveneta, togliere i sussidi agli agricoltori potrebbe creare una nuova situazione a cascata che potrebbe destabilizzare il sistema bancario.. ma a questo punto aspetto le tue considerazioni visto che l’esperto di economia e finanza sei te. ti auguro una buona domenica!
ah e un’altra cosa:, bisogna tenere a mente che i sussidi ci sono per tamponare una situazione azzoppa a monte sull’utilizzo di tecniche di produzione e prodotti fitosanitari che permetterebbero produttività comparabili a quelle dei paesi da te menzionati.
Tranquillo prof! I nostri politici e giornalisti mangiano urbanistica, teoria delle code, notazione di Kandall e Markov chains per colazione. Come per la geopolitica! 😂
Che boccata d'aria! wow. Sono un semplice ingegnere dei trasporti. D'accordo con lei, è una stronzata! Per ridurre il numero di incidenti stradali o togliere le macchine o gli altri (pedoni, ciclisti, etc ...) : i metodi sono vari. Ovviamente, i dati, sconosciuti.
Complimenti Professore, pienamente d'accordo sia su Agricoltura che sui limiti di velocità urbani. Su quest' ultimo aspetto, si parte sempre da concetti sbagliati: personalmente sono favorevole al blocco totale di TUTTE le vetture, assicurando però un Servizio di Trasporto Pubblico efficiente, capillare e disponibile 24h al giorno, ovviamente considerando il 99% dei venerdì dell'anno, ormai diventata "giornata nazionale dello sciopero preventivo".😉
Professore, capisco le sue perplessità sulle zone 30, soprattutto per come sono state propagandate da media, movimenti e politici dopo l’adozione a Bologna. Nel mio piccolo, da consigliere comunale di una città di 73.000 abitanti, ho sostenuto e sostengo (con risultati alterni) l’adozione delle zone 30 e lo faccio sulla base di dati e ragionamenti non di tipo ideologico (nella piena consapevolezza che tra politici favorevoli e contrari l’ideologia solitamente si spreca a pentoloni). Disponibile ad un confronto, se ne ha voglia
@@4mori77 dato che non ho espresso le motivazioni alla base della mia scelta, desumo che lei sia in grado di leggermi nella mente. Ottimo, le possiede una capacità sicuramente speciale.
Quando hanno messo il limite per monopattini elettrici a 20 km/h tutti gli automobilisti hanno applaudito perché nessuno di loro ne usava uno. Adesso che si parla di limitare a 30 km/h nei centri tutti frignano, begli ipocriti. Se l'approvano oppure no ci adegueremo, in ogni cosa ci sono vantaggi e svantaggi; anche a me pesa differenziare la spazzatura per per strada non ci sono cassonetti, scacchi di spazzatura in giro e puzza. E vogliamo parlare del divieto di fumare? Non vedo quasi più cicche per terra.
Su, lo ammetta che è la solita idea per fare cassa. Come si fa a considerare ragionevole un limite di 30, se le macchine moderne sono progettate con un cruise control che parte da 35/40 e tenere il limite manualmente è difficilissimo? Come al solito voi politici imponete nuovi soprusi a noi poveri disgraziati cittadini invece di cercare compromessi e soluzioni condivise (ad esempio 40 km/h su tutte le strade sarebbe stato preferibile ai 30 e 50 alternati, che fanno solo impazzire chi è al volante per ricordarsi il limite giusto).
@@Neldot guardi, una zona 30 si crea principalmente con dissuasori di velocità e un'architettura stradale che impedisce di andare forte. Non con il vigile che sta li a fare multe con il velox. Tralascio la distinzione "voi politici" "noi poveri cittadini" come se io politico che nel fare un'attività di semi-volontariato non fossi anche un cittadino che, nel mio caso come in quello più generale dei consiglieri comunali, sarà poi sottoposto alle medesime "vessazioni" di cui lei parla
La questione si potrebbe ridurre a questo: azzeriamo i sussidi ma anche tutti i regolamenti che ti dicono cosa produrre, quanto, ecc. Detto questo l' agricoltura e' importante per un paese.
sul discorso lavoro a distanza, tra poco con la traduzione quasi simultanea con le AI si può fare di tutto avendo lo spazio e un minimo di set up audio/video, bello mettersi in campagna a lavorare così per chi può farlo, anche interfacciandosi comodamente con l'altra parte del mondo
Tutto giusto riguarda agli agricoltori, a parte il fatto che le piccole proprietà agricole siano "belle e rendono bella la nostra campagna!" Putroppo anche questo assunto fa parte della retorica romantica ,opposta alla realtà . Frazionare un fondo in 100 ettari, vuol dire 100 trattori, quindi 100 annessi agricoli, che hanno un impatto paesaggistico enorme (anche perchè spesso sono strutture precarie e impattanti). Se si tiene conto che molto spesso gli agricoltori si son fatti la casa dentro stesso fondo (in larghe zone di italia in maniera abusiva)si ha un ulteriore impatto, con l'aggiunta di una rete infrastrutturale ipertrofica. Questo oltre al danno ambientale impedisce la crescita dimensionale delle aziende dato che abbiamo campi abitati, edificati, e non semplicemente adibiti a coltivazione.
E se io volessi mangiare carne sintetica in nome di preoccupazioni ecologiche e di benessere animale i grandi signori ell'ortodossia culinaria mi impediscono di farlo, perché il business agroalimentare è intoccabile.
Città 30 non è solo abbassare un limite. Significa rendere più fruibile a tutti lo spazio urbano, sempre più occupato da automobili che restano parcheggiate il 97% del tempo (in Italia anche in maniera selvaggia). Per chi abita in periferia (tipo me) esiste l’intermodalità: (bici+metro) Chi invece è obbligato a spostarsi in auto troverebbe solo che benefici in una città che disincentiva l’automobile. Troverebbe (dopo alcuni anni in cui cambierebbero le abitudini) le strade più libere da persone, che con la città 30, si sentiranno più sicure di poter usare un altro mezzo al posto dell’auto.
Cioè, secondo te chi non va a lavorare in bici pur teoricamente potendo, oggi non lo fa perchè ha paura delle auto che van veloce?”rendere più fruibile lo spazio urbano per tutti” invece, in concreto, che significa? Che al posto delle righe blu pianti un albero così il cagnolino del pensionato ci può fare la pisciatina? Se vuoi che la gente non vada in auto devi offrire un’alternativa equiparabile, non vietare l’auto sperando che le esigenze di spostamento si attacchino al piffero.
@@Drugo987chi non va a lavorare in bici pur potendo non lo fa per diversi motivi: l’inerzia tipica nel cambiare le proprie abitudini, la mancanza di percorsi sicuri rispetto al traffico veicolare (e qui c’entra anche la velocità), la mancanza di percorsi diretti (ovvero ciclabili diffuse e ben collegate fra di loro). Per qualche motivo l’unico mezzo che ha diritto ad un percorso diretto è l’auto, e se il ciclista prova a usare lo stesso percorso si trova accanto mezzi da una tonnellata che vanno al doppio o al triplo della sua velocità. Le poche zone trenta della mia città, che sarebbero zone di traffico promiscuo fra bici e auto, hanno sempre qualcuno che sorpassa il limite, e io che ci devo passare ogni santo giorno mi trovo a dover essere schiacciato verso il marciapiede con il rischio di prendere uno dei tanti tombini che non sono a livello della strada. Non è anche nostra la strada? Perché io che cerco di fare una scelta di mobilità diversa devo essere disincentivato?
@@RealHogweed allora chiedi che si costruiscano ciclabili, invece di rompere i cosiddetti a chi deve andare in auto. Io abito in una città di provincia piena di ciclabili, chi vive e lavora in città può andare in bici senza problemi. Ma se piove? Se nevica? E soprattutto tutti quelli che non abitano o non lavorano in città? Gli vuoi far fare 20km in bici? O peggio ancora in autobus, così invece che un quarto d'ora ci metti un'ora e mezza, perché i paesi limitrofi non sono collegati?
@@Drugo987 magari si facessero ciclabili fatte bene, ma ogni volta che ci si prova c’è una sollevazione popolare. Mi sono rotto le scatole della discorso che “c’è gente che non può andare in bici”, ne sono perfettamente consapevole e non ho mai detto di eliminare tutte le auto, vorrei solo che alle auto non andasse il 95% della superficie stradale. Sui trasporti pubblici sono d’accordissimo, dovrebbero essere pervasivi. Indovina chi è che si oppone quando si vogliono fare corsie preferenziali o linee di tram (che sono vastamente più efficienti dell’auto privata)?
Signor Boldrin gli agricoltori non c'entrano niente con i sussidi che sono stati creati dalla comunità Europea per guidare le produzioni agricole secondo dettami prettamente politici e in questo momento i contadini lottano per avere maggiore libertà di coltivare come e quello che vuole il mercato
Esattamente quello che penso io.. ma qui in Italia appena vedono una forma di protesta si esaltano, poi se sentono la parola Ue vanno in brodo di giuggiole
Che dire Grazie professore. Entrambi i temi trattati con una lucidità e chiarezza di contenuti quasi imbarazzante. Gli occupati nel settore agricolo riguardano si e no il 3% contro migliaia di lavoratori con reddito dai 30 ai 40 mila che nella stragrande maggioranza dei casi non può permttersi prodotti che il settore di " qualità agricolo italiano " produce e che attraverso i sussidi finanzia. Una constatazione che vivo sulla mia pelle ogni giorno. Non posso cge essere p S
Buongiorno, menzionerei anche un altro "danno" causato dal vantaggio fiscale in primis, e dai vari sussidi in secundis, assegnati all'agricoltura: incrementarne l'attrattività come investimento a danno di settori tecnologicamente più avanzati, e come tali più critici per lo sviluppo dell'economia del paese. L'esito è che molto spesso, quando la buona borghesia professionale decide di diversificare i propri investimenti oltre l'immobiliare, finisce non con l'acquisire quote di un' impresa attiva - ad esempio - nell'AI, ma con il comprarsi un vigneto...
Prima parte del video: completamente d'accordo. Sui 30 km/h in ampie zone di alcune città (ad esempio con ampia presenza di ciclabili, mezzi pubblici, pedoni) io, in base a varii fattori (gioco di parole in tema ;-)) sono abbastanza favorevole, o almeno aperto alla considerazione, e non solo per la sicurezza, ma pure per rendere il traffico piu' lento ma anche piu' scorrevole (e con velocità media che non crolla necessariamente), e per l'inquinamento sonoro e lo stress mentale in generale. Certo imporre i 30 h24 su tutta la rete stradale di una città mi pare come minimo un po' prematuro, se non proprio sbagliato. Spero non ne venga fatta (non dico qui, ma la fuori) un'ulteriore arena, ma un'occasione di discussione costruttiva. Cmq ... ormai ci sono diverse città, ad esempio Zurich, nel quale si sta sperimentando. Vediamo un po' come vanno le cose e poi valutiamo senza frenesia, tenendo conto dei costi e dei benefici di tutti, proprio come dice il prof.
Riguardo al fatto della riduzione ai 50km/h, posso riportare la mia esperienza vivendo a Berlino dove questa norma è stata applicata in molte strade della città. La norma funziona. Cercando di rispondere a quello che dice Boldrin: - Tempi di percorrenza: I tempi di percorrenza non si alzano, anzi posso assicurare che è più veloce guidare 5km a Berlino(3.6mln) con il car sharing piuttosto che a Martina Franca-TA (40K) per 2km. Stessa cosa vale per gli autobus. Il tempo viene perso principalmente nelle code, piuttosto che per la differenza di 20km/h in più o in meno. La congestione delle strade italiane rispetto a quelle tedesche (parlando della capitale e non del paesino in provincia) è impressionante. - Decongestione del traffico: qui c'è molto meno traffico che in tutte le città italiane in cui sono stato. La maggior parte della gente si muove in bici o a piedi, perchè c'è molto spazio dedicato a loro piuttosto che alle auto. - Tariffe dei taxi: non sono basate sui tempi ma sui km percorsi + disponibilità delle auto. Oltre a questo, qui nessuno usa i taxi, ma si usa Bolt o Uber e sappiamo tutti qual'è il problema dei taxi in italia. Credo che questo sia l'ultimo problema onestamente. - La povera gente paga tutto questo: qui muoversi con i mezzi pubblici (metro, bus, treni cittadini, tram) o in bici è il modo migliore e più economico per tutti, specialmente per la così detta "povera gente". Anche perhè non capisco bene come fa la "povera gente" a permettersi di girare in macchina piuttosto che in bici o con la metro. Sinceramente questo punto non l'ho ben capito da parte di Boldrin. Per quanto riguarda i sussidi ai contadini invece, per me si potrebbero togliere tutti domani mattina :D
A parte il primo punto e quello dei taxi, che da noi sono basati proprio sui tempi, il resto dipende da com'è amministrata Berlino, e non una conseguenza diretta del limite a 30 (non a 50, come ti hanno fatto notare). Quindi semmai sono argomenti per sostenere che non ha senso ridurre il limite se questo provvedimento non è accompagnato da altri volti a rendere più semplice fare a meno della macchina.
@@overthinker1776 sicuramente ci saranno altri fattori che contribuiscono ai benefici della viabilità berlinese, ma è innegabile che la velocità delle macchine ridotta sia uno di questi. Se usi la bici, c'è molta differenza nel sapere che in una strada non principale leggermente più piccola delle altre, le macchine vanno ad una velocità limitata e non ti sfrecceranno accanto. Per esempio io mi sono sempre sentito in difficoltà nell'usare la bici a Bari, che ha anche altri problemi di viabilità sicuramente, ma dove le macchine sfrecciano ovunque. Qui invece prendi bici e monopattini con tranquillità e arrivi ovunque
@@aleningi96 Lì si apre anche un altro problema, cioè quello del mettere sulla stessa carreggiata veicoli completamente diversi, quali bici e macchine. Se io sto in macchina è anche comprensibile che non debba stare ai comodi di chi va infinitamente più lento; e tantomeno posso essere costretto a prendere un mezzo come la bicicletta, che posso non voler usare per un motivo qualsiasi, da quelli fisici al non voler essere esposto alle intemperie al dover portare carichi con me e così via. La chiave per ridurre l'utilizzo delle macchine è potenziare in primis il trasporto pubblico, ma anche incentivare sistemi alternativi come il car sharing. Provvedimenti come la velocità ridotta, da soli, ostacolano solo, perché di fatto una seria alternativa alla macchina non c'è e mettere i bastoni tra le ruote a chi guida, senza offrirgli un'alternativa percorribile, contribuirà solo ad aumentare il malcontento.
Sul limite a 30 km/h si possono andare a vedere i numeri riportati dalle città che hanno già abbassato il limite. Bruxelles probabilmente ha i numeri più precisi. In genere nessuno è tornato indietro e tutti riportano meno incidenti. Questo naturalmente al netto di chi fa incidenti per altre ragioni che verranno contrastate in altri modi
Ma vedi ridurre la velocità non è tanto importante per ridurre il numero degli incidenti (cosa che comunque avviene) ma soprattutto per ridurre la severità, quand'anche non si riducessero in numero, avremmo comunque molti meno feriti e molti meno decessi, anche a parità di incidenti.
Io direi che si riducono sia in numero che in gravita'. Basta pensare che lo spazio di frenata per una macchina ai 30 sono 6 metri. Se vai ai 50 ne servono 16 di metri.
Stessa cosa per Berlino, in città il traffico è molto meno congestionato rispetto a qualsiasi città italiana. Se voglio andare in periferia ci posso andare in qualsiasi modo e la macchina è ancora il modo più veloce. Onestamente non capisco perchè ci sia tutta sta diffidenza verso il limite a 30km/h. Mi sa che Boldrin rivedrà le sue opinioni quand andrà a vedere cosa succede nelle città che hanno già implementato la misura
@@aleningi96hai guidato a 30? Sono di Bologna, è demenziale a dir poco, credi che le auto siano state progettate per fare i 30? Se vuoi ridurre il numero di incidenti dai la patente solo a chi sa guidare BENE
@@Albertobecci la misura non punta a diminuire gli incidenti (che comunque diminuiscono se guidi più lento, visto che è più facile controllare la macchina), ma a diminuire il traffico. Nella mia esperienza funziona e comunque le auto non perdono di efficacia, solo che c'è più spazio per tutto il resto dei mezzi tipo le biciclette. Se ti compri la bici elettrica diventa facilissimo spostarsi ovunque velocemente, visto che è praticamente quasi un motorino
Il problema dell'agricoltura e allevamento è che chi fa le leggi non è né agronomo, né allevatore e né veterinario. Troppa burocrazia, leggi inutili e spesso dannose.
Bisogna, anche, far sì che GDO paghi meglio gl'agricoltori. Nella mia provincia hanno fatto una statistica, con orari e tempo, in cui avvengono incidente. È veramente interessante.
Vivo a Bruxelles e i 30 ci sono da un po', a tutte le ore. Lo scopo era ridurre la mortalità degli incidenti verso i cosidetti utenti vulnerabili della strada. Ha funzionato sotto questo aspetto? Si, la mortaità è diminuita, poi si può dibattere se ha senso o meno, i dati si trovano online. MA: - qui la regola della precedenza da destra è molto importante perchè molti incroci minori hanno zero regolamentazione e molto spesso la gente nemmeno si ferma come si deve, guarda parzialmente, e forse un aggiornamento di queste scelte sarebbe stato sufficiente. - il traffico è sempre stato pessimo quindi la differenza sulla velocità reale è stata molto bassa. Il traffico fa pena come sempre, ma il problema è l'infrastruttura che è costruita su idee vecchie (semafori ogni 50 metri, non sincronizzati). - le strade più grosse sono ancora a 50km/h quindi fanno da via di spostamento preferenziale fra le zone delle città, i 30 sono solo nelle strade più piccole dove forse i 50 sarebbero comunque alti, lo spazio laterale è risibile, poca visibilità nelle intersezion, ecc. qualche eccezione c'è, ma la maggior parte delle strade segue quanto descritto. - l'inquinamento con motori a combustione peggiora (si metta l'anima in pace chi crede che minori velocità implicano meno consumi. C'è una velocità di minimo consumo del veicolo che tipicamente sta da qualche parta tra i 50 e i 70 km/h a seconda del mezzo. Quindi andare a 30km/h implica maggiori consumi per km percorso. poi mi pare più una scelta politica che pratica. Si, certo si riduce la mortalità diretta ma aumentando i consumi si alza quella indiretta...
Zona 30 non ha il semplice e solo obbiettivo di ridurre gli incidenti ma anche quello di stimolare l'uso di mezzi ecosostenibili (mezzi pubblici, biciclette, monopattini elettrici, motorini in-sharing). E' solo una delle varie azioni per rendere Bologna una "città 30" che è un concetto più ampio. Sui dati lei dice chi deve spostarsi in centro non usa la macchina, falso metà dei viaggi sono interni alla zona di metropolitana. Altro dato è quello sulla velocità media, lei dice giustamente che è l'andamento incostante di velocità ad aumentare i tempi di percorrimento, infatti consideri che l'andamento medio del 80% dei viaggi nella città di bologna avviene già sotto ai 30 km/h, quindi con zona 30 si dovrebbe avere per la maggioranza dei casi un andamento più costante in strada, difficile che si verifiche un aumento dei tempi di percorrenza (sulla diminuzione questa è poco probabile ma non è nemmeno uno dei punti di zona 30). Sulle morti invece dobbiamo considerare che si vuole tutelare pedoni e ciclisti ,gli utenti deboli. Per capire che questi numeri potrebbero diminuire basta vedere i dati relativi all'andamento dei morti e pedoni nelle altre città europee con zona 30. RImane difficile dire se questa politica riuscirà a produrre lo shift modale sperato però se si vuole ridurre le emissioni questa è la strada no?
Ho una seconda casa nella campagna di terracina, quando ci andai la prima volta venti anni fa ero molto interessato alla vita di campagna e avevo una idea bucolica di quella realtà. Mi sbagliavo, il sistema agricolo è basato sul caporalato più orrendo, l’inquinamento più totale, il completo disprezzo delle regole di sicurezza, l’evasione fiscale assoluta e un assitenzialismo clientelare e mafioso capillare. L’ultimo punto lo spiego meglio, il sistema è quasi completamente gestito da una miriade di imprese familiari che amministrano a volte anche meno di un ettaro di terreno in modo totalmente inefficiente, queste persone spesso per non dire sempre hanno una miriade di indennità di invalidità, un familiare o due impiegato nello stato o nel comune e vivono in case abusive per le quali non pagano un cent di tasse e nonostante questo sono costantemente di cattivo umore speso “brilli” pervasi da un sentimento vittimista e aggressivo allo stesso modo. Ovviamente fascistissimi con tanto di busto del duce da qualche parte in casa o i meno esibizionisti medagliette dello stesso conservate gelosamente nei cassetti, “sarei felice se tornasse lui!!!” ripetono continuamente. I più di questi imprenditori sono quasi analfabeti, non sanno compilare un modulo o un assegno e per questo girano nelle case “amici di famiglia” (non sono commercialisti ma una figura molto più mafiosa) che sbrigano per loro le pratiche burocratiche che non capiscono e che ritengano siano tutte forme di sopruso. Alla viglia delle elezioni comincia per le case un pellegrinaggio incessante di candidati (solo fdi, lega e forza Italia) che promettono sussidi, di cancellare una multa, la strada asfaltata sul viale di casa (abusiva), un contratto di 6 mesi al Conad per la nipote diciottenne ma soprattutto gli danno importanza! Cosa voglio dire?, spinto dalla curiosità mi sono infiltrato dal mio vicino in un paio di queste comparsate del signore delle tesse di turno, e gran parte del tempo faceva finta di ascoltare e annuiva continuamente alle boiate più totali che questi dicevano. Più di ogni cosa questa gente ha un immenso complesso di inferiorità non capiscono il mondo e hanno paura di essere giudicati stupiti e incapaci anche più della povertà. Alla fine provo per loro fifty fifty compassione e disprezzo. Tutto qui P. S. Hanno quasi tutti animali da cortile ma anche vacche che macellano ovviamente abusivamente, una volta vidi ammazzare un maiale dal mio vicino. Sono diventato vegetariano! e vengo da una famiglia di macellai.
Perchè aziende 10 volte più grandi si presume siano gestite da gente alfabetizzata, che non sarà migliore umanamente ma che non necessita di soldi pubblici per andare avanti. Aggiungiamo che per aziende 10 volte più grandi non conviene rovinarsi per "piccole" irregolarità@@abbecedario-bx7io
@@abbecedario-bx7io Le grandi aziende riescono a creare maggiore valore aggiunto, quindi necessitano di minori sussidi. Inoltre è molto più semplice controllare meno imprese, ma più grandi, che più imprese, ma più piccole.
@@abbecedario-bx7io Nessuna persona sana di mente proporrebbe di sostituire tutte le pizzerie con dei Pizza Hut. Un Pizza Hut ha una economia di scala, riesce a creare maggiore valore aggiunto rispetto al kebabbaro. Una multinazionale è più controllata della microimpresa, ovvero sei più sicuro andando a magiare in quel posto. Una multinazionale investe in R&D, quindi porta a innovazioni, a differenza della microimpresa. La multinazionale non evade (elude ed evadere sono due concetti diversi). Ci sono mille ragioni per le quali introdurre una multinazionale porta benefici al consumatore
@@abbecedario-bx7io Le multinazionali creano anche concorrenza con le piccole imprese, quindi portano a migliorare le piccole attività, ma almeno hai più scelta così. Dire che l'evasione e l'elusione sono la stessa cosa è una enorme inesattezza. Se evadi eludi, ma non vale il contrario.
Non bisognerebbe perdere di vista il fatto che l'agricoltura è il più fondamentale dei settori produttivi: senza saremmo tutti morti. Va tutelata, ma non voglio dire che non vi siano storture da correggere.
Mi scusi ma per quanto riguarda le campagne mi sembra che il suo punto di vista scarseggi di conoscenza. Con rispetto. Le faccio un esempio: lei dice che i contadini oggi non le vendono un campo o una casa perché lei ci faccia la sua dimora ... guardi che nulla vieta loro di farlo e se non lo fanno non è per i sussidi. Poi mi spieghi chi le curerebbe la campagna attorno ... veramente non la capisco e reputo molto superficiale la sua ricostruzione
La campagna ritornerebbe bosco, meglio per gli animali selvatici... Non è che l'uomo deve per forza vivere DOVUNQUE, anche in terre a meno 30° quasi tutto l'anno (per esempio come i russi fanno in Siberia).
mi fa ribrezzo come ci sia gente come Shy che parla tanto di problemi sociali, ma su queste questioni fa orecchie da mercante e dice praticamente "deal with it"
la questione è molto complessa, comunque una collisione a 50km/h distrugge completamente l'auto e investire qualcuno quasi sicuramente lo uccide. 20km/h di differenza sono tanti. In alcuni centri di guida sicura le fanno provare un impatto a 10km/h, le assicuro molto convincente
@@waltertriacchini7280 Walter, che un incidente a 50 km/h sia più pericoloso e dannoso di uno a 30 km/h è un fatto assodato e banale. Il punto è che non è stata presentata alcuna evidenza che vi sia un problema di incidenti stradali connessi direttamente al limite di 50 km/h (perché la gente è costretta a moderare la velocità in base al traffico), senza considerare distrazioni o stati di alterazione. È invece palese che vi siano costi sociali in termini di tempistiche dei trasporti, costi dei taxi a tariffa oraria, disagi con le multe. Io non sono di base contro o a favore: pretendo solo che a fronte di costi sociali vi siano benefici evidenti e comprovati. Altrimenti una norma così non si fa.
@@verandoscotti2907 in tutta europa ci sono questi limiti e già anche in molte città italiane, la questione mi pare più che altro strumentale, consideando che la velocità media in città come Milano e di circa 15km/h
Ho terreno in campagna a Roccamonfina ( Campania ) , dove si fanno le castagne sono 4 ettari. Così abbiamo messo un colono con un contratto di fitto registrato. Il colono in questione ha un sacco di terreni. Per ogni terreno prende 5000 € euro dall unione europea per la produzione biologica. Inutile dirlo sono 7 anni orami che i nostri terreni sono diventati boschi. E tu non lo puoi toccare
Se hai modo di procedere legalmente fallo, proprio in questi giorni si è chiusa una causa di un mio conoscente per motivi simili, alla fine è riuscito a cacciare il colono
Ciao Michele. Sui 30 km/h non sono d’accordo. Vivo a Berlino e la direzione che città come questa e credo anche altre città europee prenderanno saranno proprio in questa direzione. Parcheggi sempre a pagamento anche per i residenti che cambiano zona e aumento di piste ciclabili e mezzi car sharing il tutto supportato metro , tram e bus. Trovo che le zone 30 abbino migliorato davvero la vita dei cittadini adulti e non. Berlino è per mio avviso una città con non gravi problemi di traffico e questo soprattutto per l‘ottima rete del servizio pubblico dei mezzi ed una grande rete ciclabile. 30 km/h serve anche a rendere sempre più sicuri pedalare e anche i pedoni. È un tema lungo , ma volevo dirti che non sono davon quello che dici. Mio padre vive nei pressi di Bologna e secondo me la città può averne bisogno di un divieto tale. Saluti e grazie per le tue riflessioni. Cristian
Grazie graziella... Berlino ha un ottimo servizio pubblico, piste ciclabili da per tutto, intermodalità (puoi salire con la bici in tram/autobus, treno...) qui NO
Berlino è abbastanza un unicum, vista come si è evoluta (ad esempio unendo due reti che già funzionavano da sole), ma nel contempo è anche vero che Berlino ha una superficie molto ampia. E d’altra parte a Berlino vedi molte persone che si muovono normalmente in bici, durante tutto l’anno
La Pac copre 1/3 del budget ue. La piccola proprietà agricola italiana è stata spinta con leggi dall’inizio della repubblica con l’idea (antica) di combattere latifondo e bracciantato, sia da parte dei cattolici che socialisti e comunisti
La pac ha riportato i latifondisti. Chi ha 60-70 ettari ha uno stipendio fisso 25-30 Mila euro l anno. Il problema è che anche se non guadagna con l azienda a lui se ne frega tanto ha lo stipendio fissi
Se non ci vanno a vivere è perché non offrono nulla in termini di servizi, tipo se serve andare in ospedale quanto tempo ti ci vuole? Anche per fare arrivare un ambulanza? In ogni caso è da anni che si stanno svuotando, molto prima di queste polemiche agricoli-sussidi. Non c'entrano nulla le politiche comunitarie odierne, non si stanno svuotando per quello .. Si svuotano perché non c'è più convenienza e comodità a vivere lì.
Al netto del fatto che la prima città 30 in Italia l'ha portata un'amministrazione di destra (Olbia), dobbiamo capire quali parametrindobbiamo analizzare. Chi propone la città 30 parla di emissioni, minore mortalità degli incidenti e numero (perché okay gli incidenti non sono causati direttamente dalla velocità ma lo spazio dinfrenata cala quadraticamente con la velocità). Se poi vogliamo parlare di tempi di percorrenza gli srudi sono pochi e i modelli sul traffico hanno la tendenza a dare risultati controintuitivi ma fi base sembrerebbe che le città 30 non fanno particolare danno. In generale però l'idea è di proporre un'urbanistica che disincentivi le auto in generale e quindi la città 30 sembra corrente con gli scopi che si propone, poi se non si è d'accordo sui fini è un altro discorso
Se non gli lasci coltivare sfruttando al meglio la tecnologia moderna come ad esempio OGM, pesticidi e concimi allora li devi anche sussidiare, altrimenti stai solo facendo terra bruciata di un settore strategico più di quello dei combustibili fossili, secondo me
Abito a Bologna e uso l'auto tutti i giorni in città, favorevole ai 30, con questo provvedimento molti si sono dati una calmata pur non rispettando il limite in senso assoluto, e il traffico non ne risente affatto, basta con queste posizioni ideologiche, di chi nemmeno conosce la situazione particolare.
il video che conferma la mia scelta di associarmi a LO, gli agricoltori europei sono forse la categoria più dopata di sussidi (secondi solo ai pensionati con metodo retributivo). 20 anni fa mi ricordo caso di quando operavo nel settore del compost per uso agricolo che veniva da raccolta differenziata e che veniva venduto a prezzi simbolici (tipo 10€/ton): La coldiretti ebbe il coraggio di chiedere un contributo regionale per utilizzarlo.. Altra testimonianza.. campioni di zona agricola ad alto pregio in Francia con quantità di diossina più alta di area circostante inceneritore perché i contadini bruciavano stoppie sature di pesticidi che erano loro forniti a costi totalmente sussidiati e che quindi sprecavano
@@RiccardoVenturi-ov3vl no prob, professionalmente ho solo questi due episodi su lato agricolo oltre a interesse personale per la mia formazione di base in scienze naturali sul rapporto paesaggio naturale e paesaggio antropizzato
Come sempre grande Prof. Tuttavia, non riesco a comprendere come questi imprenditori agricoli, nonostante sovvenzioni ed esenzioni di ogni tipo, non riescano a produrre valore aggiunto ovvero profitto per le proprie imprese . Dal mio punto di vista invece, la maggior parte di questi soggetti, che non hanno nemmeno l’obbligo di redazione del bilancio, non se la passano così male come ce la raccontano ..
Le rispondo da "figlio della campagna". Comprendo il suo dubbio, ma da parente di imprenditori agricoli si vedono cose che alla città sfuggono dalla vista. Sputando nel piatto in cui mangio (visto che anche mio padre gestisce un'impresa agricola microscopica), condivido il punto di vista del prof. Boldrin ma, per quanto riguarda almeno il nord-est (mia zona di provenienza, non so a che livelli sia il resto dell'agricoltura italiana), secondo me alla base c'è un grosso problema: di tutti questi presunti imprenditori forse un decimo, se non di meno, sa fare impresa... E tutti gli altri? Si tengono un fazzoletto di terra perché è di famiglia, o per passare il weekend coltivando areali microscopici per divertimento; in questi due casi si sente spesso l'affermazione "ma tanto per quello che devo fare io mi basta". Oppure molti, non riuscendo a trarre un reddito soddisfacente dalla terra, la lasciano incolta piuttosto di venderla (se non per prezzi folli) o darla in affitto a chi ha capacità e voglia di espandersi. Aggiungo la categoria di tutti quelli che difendono una fantomatica superiorità dell'agricoltura di una volta, o di coloro (tantissimi) che maledicono l'Europa per averli rovinati (non è chiaro il motivo) mentre continuano a ricevere la PAC, o di tutti coloro che hanno cavalcato la moda del Km0 e simili soltanto per vendere una miseria di prodotti, coltivati con metodi da terzo mondo, a prezzi folli e spillare una montagna di sussidi all'Europa, molto spesso spesi male in investimenti che neanche si ripagherebbero. A situazione economica non saprei, tutti piangono il morto ma nessuno molla l'osso o decide di svoltare. Bisogna ammettere però che, almeno qui nel Pordenonese, ci sono un po' di imprese capaci che potrebbero tranquillamente fare a meno delle esenzioni e di tanti sussidi... Probabilmente levandogli aiuti e regolamenti stringenti sarebbero in grado di spiccare ancora di più rispetto ai casi descritti precedentemente.
Condivido solo in parte la riflessione riguardo la orotesta degli agricoltori. Il comparto agricolo è una parte fondamental del tessuto economico di un paese. Garantisce l'approvvigionamento alimentare, una funzione vitale. Poi svolge diverse altre funzioni, come per esempio il mantenimento del territorio. Con questo non voglio negare che ci siano enormi problemi, ma la soluzione non credo che sia cosi semplice.
Interessante, come fa ad essere parte integrante del tessuto economico se vive solo grazie ai sussidi? Il contrario di quello che dici, come dimostra il contrario il fatto che occupi una parte minima della popolazione.
Follia. Non vi rendete che scrivete follie con questa menata della sovranità alimentare??? Nemmeno l'Italia, per non parlare di Svezia o Inghilterra o Irlanda etc potrebbero ottenere questo! Nemmeno la Cina!! Follie assurde
@@edoardolagrasta4786 Ma poi... Prendono sussidi e sono ricchi, ricchissimi (con macchine da 60.000€) e se gli chiedi come fanno a prenderle ti rispondono con agevolazioni statali e della Comunità europea...
Professore potrebbe dedicare un video all'autonomia differenziata? Lo chiedo perché Shy, aka Breaking Italy, di cui è stato ospite, ha affermato che "spaccherà l'Italia" e balle varie
Cosa ne pensa dell'argomento che i sussidi all'agricoltura servano per mantenere vivo il settore in senso strategico? Non rischiamo di essere dipendenti e sotto scacco di paesi esteri?
Il tema della velocità, semplice concettualmente, e' interessante per la commistione fra fatti ed ideologia. Un esempio interessante e' la Danimarca, in cui mi reco spesso da anni: velocità in citta' 30, 50 e 70; auto, bici e mezzi pubblici. Tutti sono utili ognuno nei singoli contesti. Ne pro, ne contro, ma "It depends". Senza battaglie ideologiche e narrazione semplificate. La sicurezza, l'ecologia, la velocità, l'economicita' dello spostamento sono target multipli che richiedono scelte non di tipo bianco o nero. Un esempio: vivo nei suburbs di Milano vicino al più grande centro commerciale del Milanese (ex stabilimento Alfa Romeo di Arese) nessun mezzo pubblico. Ad Atene l'equivalente e' posto lungo la linea rossa metropolitana oltre che la strada veloce. Et et. Pure la Grecia ci supera. Viale de Missaglia a Milano, 3 corsie per 4 km. Non una casa o negozio in affaccio, per presenza di controviali. Velocità 50 con tutor. 50 ideologico! Di fronte alla ideologia zone 30 la sua affermazione e' utile. Ma l'obiettivo sarebbe, per me, It depends. Ma l'ideologia non ammette "il dipende" dalla situazione (es suo giorno e notte) chiave logica di tatti aspetti della società moderna
Indagine 'alla report' questa volta. Contributi ai contadini oddio no, ma invece all'Ucraina daghene a gas in fondo! Vivendoci non credo proprio che le campagne siano così in auge, spr per mettere a posto i vecchi casolari (tipica attività da sottopretariato moderno)... Confuso Michele questa volta
Riprendo il riferimento a un titolo ANSA che ho già trovato in vari articoli: "Città 30, a Bologna in due settimane -21% degli incidenti". Chiunque sappia due virgole di statistica inorridisce davanti a un titolo del genere, qui siamo ai livelli di Mentana che da una settimana all'altra mostra i sondaggi politici dicendo "questo partito va male, perde lo 0,1% dei voti". In un intervallo di tempo così breve, e proprio considerando l'impatto di questo provvedimento, NON si può ottenere alcun risultato statisticamente significativo! Le cause possono essere molteplici: in questi 15 giorni ci sono state (finalmente) TANTE pattuglie stradali in servizio; c'è stato un martellamento mediatico che, molto probabilmente, ha portato a una maggiore attenzione alla guida da parte di tutti; c'è stato l'effetto novità e forse un effetto di sostituzione di chi anziché guidare in condizioni da Inquisizione Spagnola ha preferito fare in altro modo (quindi meno veicoli in circolazione?). Si aggiunga inoltre che, passato il periodo natalizio/capodanno, da inizio gennaio c'è comunque un minor traffico nelle strade (meno spostamenti per viaggi, vacanze, eventi ecc.) e il meteo incide moltissimo nelle fluttuazioni giornaliere e settimanali (se piove il traffico quadruplica, se c'è freddo la gente si muove meno, ecc.). Voler considerare tutto ceteris paribus per poter dire subito "Visto?? Avevamo ragione noi!" è intellettualmente disonesto.
Per i 30 km non sarei così talebano in quanto la riduzione della velocità riduce in modo esponenziale la gravità del danno in caso di incidente. Secondo me ci sono zone delle nostre città che è veramente pericoloso andare a più di 30 ma l'estensione generalizzata penso sia una follia.
Mi sfugge la differenza tra sussidio e stipendiare figure che non servono a nulla a chi veramente produce. A cosa serve dare soldi a certe facoltà? se proprio vogliono esistere che si finanzino da sole.
Bravo Michele. Concordo pienamente. Fuori Europa spesso i limiti in città sono di 60 kmh e sulle statali si viaggia a 100. E non è che si vedano grandi stragi. Piuttosto ci sono controlli frequenti e mobili (radar) che dissuadono dal fare i furbi. Ma qui pretendere delle pattuglie che facciano quello che dovrebbero è un utopia: tutti negli uffici a riempire scartoffie. Per quanto riguarda l'agricoltura posso solo guardarmi attorno (vivo in montagna): allevatori che sopravvivono con 10-15 bovini in tutto grazie ai sussidi sono la regola.
Completamente d'accordo sui sussidi all'agriocoltura aggiungerei solo che in Italia oltre ai sussidi europei gli agricoltori beneficiano di una tassazione che è molto prossima allo zero.
Sui 30 kmh non ha studiato, ha preso il sopravvento la parte emotiva ed ideologica purtroppo, i dati ci sono e sono tanti. In molte città europee si applica da anni, basterebbe analizzare quei dati.
Purtroppo un discorso semplicistico su un aspetto complesso. Meriterebbe una riflessione collettiva piuttosto che una predica. Si riascolti in modo distaccato e senza pregiudizi e forse capita la mia critica
In questo preciso momento la tv è accesa su Geo and Geo e sento di pastori trentini che ripetono la retorica (oramai molto di moda e che è sta diventando davvero stomachevole) che la gente debba "dedicare tempo per andare a prendere i loro prodotti" e come loro preferiscono garantire "la qualità alla quantità". Grazie, Michele, per fare informazione controcorrente.
vedrete che la prossima frontiera del sovranismo agricolo anti UE sarà la campagna per eradicazione dei grandi predatori, considerati ormai flagello biblico..in Svezia il nuovo governo con i sovranisti dentro ha già iniziato. Che i predatori debbano essere gestiti in un'ottica generale avanzata scientificamente, magari prevdendo anche abbattimenti selettivi, è logico, ma che ora costituiscano pericolo mortale è altra narrativa totalmente falsa e ascientifica
Professore mi potrebbe fornire qualche lettura sul tema della rivoluzione agricola di cui parla nella prima metà del video (per esempio sul miglioramento della qualità del cibo e la rendita dei terreni e la riduzione dei consumi)? La questione mi interessa particolarmente. Grazie in anticipo
Adesso ho capito perché l'altra settimana l'autobus che mi doveva portare al aeroporto di Bologna, andava come una 🐌 lumaca, con la strada libera davanti 🤨.....mi ha fatto un nervoso?! sono arrivata alla destinazione con la tachicardia per paura di nn perdere il volo.....incredibile!?!? Stiamo creando un Modo PAZZO....😢
Ma guardi che non è propriamente così. In Italia le piccole realtà sono più produttive rispetto alle grandi cooperative e non sono affatto privilegiate. E non si tratta di poche realtà virtuose.
E ci si conosce dal vivo e ci si rispetta perché li ci sono i sacrifici fatti e chi come me con tre figli maschi e non ho avuto la possibilità di avere i grandi sussudii che si nomina
Sono Michele Boldrin. Vedo diversi commenti critici e moralisteggianti sulla questione dei 30 km. Come ogni volta: INVITO AL DIBATTITO E AL CONFRONTO PUBBLICO CON DATI E FATTI.
Uno dei commentatori ha, a mio avviso, detto finalmente la verita' ed io concordo con lui. Agli altri che non sembrano capaci di produrre mezzo numero o mezzo argomento se non quello "l'hanno fatto anche in altre citta'" (!!!) rivolgo un sereno invito: informatevi, studiate gli studi-fatti sul tema e scrivetemi a m.boldrin@liberioltreleillusioni.it
Microfono aperto appena un paio di persone di offrono di metterci faccia e dati. Grazie.
@@abbecedario-bx7ionessuno ha detto che non sia un fattore di rischio, certo che lo è, ma il fatto che qualcosa sia un rischio non significa che vada eliminato. Per eliminarlo o ridurlo ci sono dei costi. Ne vale la pena? Mah, chi lo sa
@@abbecedario-bx7ioOk, ma allora perché limitarsi a 30km/h solo per fare cifra tonda e non scendere, che so, a 25km/h?
Ma soprattutto, dato che hai mostrato quella bella formula, perché non inserire limiti di velocità diversi in base alla tipologia di mezzo che si guida? Perché uno scooter da circa 120kg dovrebbe andare a 30 all'ora come un SUV che pesa 15 volte tanto?
Non è autoevidente che conta l'energia cinetica?
@@gianpira8052 Non si suggeriscono velocità inferiori a 30 perché questo si crede essere un buon compromesso fra una sufficiente sicurezza per gli utenti deboli e la circolazione di veicoli
Allora fermiamoci del tutto...immagini le vite risparmiate.
@@abbecedario-bx7io
E i criteri di questo "compromesso" quali sarebbero?
L'intuito del politico? La soddisfazione di chi ha problemi mentali? L'odio per la civilta' delle macchine (che vi mantiene)? Cosa, esattamente?
Io sono tendenzialmente di sinistra e mi sono sempre considerato agli antipodi del Prof Boldrin.
Seguo LOLI perchè amo sentire chi la pensa diversamente da me, e sono stato PIACEVOLMENTE stupito dalle parole che ho ascoltato.
E da oggi mi tocca iscrivermi per rispettare la mia onestà intellettuale. Bravi!
Sogno un mondo con più persone come lei
Benvenuto/a.
Benvenuto nel club! Anche io sono sempre stato di sinistra nei termini per cui ritenevo che la sinistra fosse depositaria dei valori a me cari; a volte lo penso ancora, ma allora mi ritrovo a pensare a quella parte del PD più centrista e, appunto, liberal/socialdemocratica (che è come ho scoperto di sentirmi politicamente parlando). Mentre invece ho toccato con mano che molti che lamentano una sinistra assente vorrebbero una sinistra più estrema, più comunista - per me il male assoluto, assieme alla sua controparte nera. E l'escalation dell'aggressione russa in ucraina è stato il badile nei denti che mi serviva, purtroppo. Il balsamo per questo violento frontale è stato LiberiOltre con la sua magnifica cricca di intellettuali, tra cui il prof. Boldrin (mi scuso per il nickname anonimo, so che li detesta e infatti mi ha anche bloccato su twitter ma sono un senzanome in buona fede, giuro 😉 e in ogni caso mi chiamo andrea quero). Non significa che "mi piacciano" o sia sempre d'accordo con loro. Anzi, la prova del nove per me è quando apprezzo qualcuno quando non siamo d'accordo.
Quindi grazie al prof. Boldrin e a tutti i suoi colleghi, ospiti e interlocutori perché sono un faro nella tenebra della mia ignoranza!
E buon ascolto anche a te!
Progressisti filoboldrin!
Perdonatemi la boutade, ma in estrema sintesi anch’io potrei definirmi così…
@@LiberiOltre eh, purtroppo mi posso solo iscrivere al canale yt. Ho appena perso il lavoro e sono in difficoltà.
Solo una cosa: la questione dei sussidi ai contadini è una battaglia ANCHE della sinistra che, magari lo dà meno a vedere, ma quanto gli piace l'idea dei bei prodotti a km 0, del contadino nobile lavoratore da proteggere, dei prodotti no ogm ecc... Molti non se ne rendono conto ma in Italia esiste sempre di più un partito unico antiecologico, antiscientifico e antirazionale che lega le due estremità del parlamento.
In cosa sarebbe antiecologico, antirazionale o antiscientifico questo partito unico?
Verissimo, tra la destra sovranista alimentare e la sinistra slow food cambia la retorica ma le preferenze in fondo sono le stesse.
@@DT-vo7fg Il rifiuto dei vaccini, degli ogm, del nucleare civile, dei cibi "sintetici", della carne di insetto, delle energie rinnovabili vicino a casa, del potenziamento delle materie stem a scuola.
@@DT-vo7fg Nell'essere contro i vaccini, l'energia nucleare, gli ogm, la carne coltivata, la carne di insetto, l'energia rinnovabile vicino a casa, il potenziamento delle materie stem nelle scuole, il 5G...
@@DT-vo7fg Nell'essere contro i vaccini, l'energia nucleare, gli ogm, l'energia rinnovabile vicino a casa, la carne coltivata, la carne di insetto, il potenziamento delle materie stem a scuola, il 5g...
Io faccio l'autista a Losanna, quindi di giorno vivo una situazione simile (la maggior parte delle strade a 30, quelle principali a 50... non so se il rapporto sia esattamente 70/30 come a Bologna). Di notte c'è il 30 all'ora assoluto, "per ridurre il rumore". Tutti si fermano sempre al semaforo rosso, alle strisce pedonali, gli stop, l'auto davanti che parcheggia, ecc. Sinceramente, non vedo nessuna differenza apprezzabile nè nell'attraversare il residenziale a 30 all'ora ma senza semafori o farlo sulla strada a 50 con traffico e semafori, ma nemmeno facendo di notte tutto a 30 ma senza traffico. Lo so che (in teoria!) un percorso cittadino medio, diciamo 5 chilometri, in teoria lo fai in 6 minuti a 50 km/h e in 10 minuti a 30 km/h: è matematica! però la realtà è che ci si mettono 15-20 minuti sia a 30 che a 50, tra un semaforo e l'altro: l'impressione generica è che come sempre noi italiani siamo abilissimi nel creare "schieramenti" e accanite "tifoserie" su questioni fondamentalmente di nessun conto e molto meno abili nell'applicare soluzioni più dirette ed efficaci (ad esempio, io mi sono reso conto di quanto impattante sia il parcheggiare male - o addirittura in doppia fila - sulla fluidità del traffico, a qualunque velocità... poi un conoscente ha preso 730 franchi di multa a Zurigo per aver parcheggiato con due ruote fuori dalle strisce, e ho anche capito il perchè del mio stupore iniziale). Un punto che vedo considerare molto poco è la sicurezza dei pedoni (come si vede la differenza quando a comandare non sono le assicurazioni :D): a parte la riduzione dei danni gravi/mortali, io ne faccio anche una questione sociale. Nel senso, esiste che per portare (anzi: mandare) a scuola il bambino a piedi DEVO abitare in ZTL, o proprio di fianco alla scuola?
Quanto ai sussidi all'agricoltura, se non ricordo male in origine avevano una funzione di riequilibrio interno (la produttività agricola francese era enormemente superiore a quella tedesca), oltre in generale a ricreare un sistema autoctono che era esposto alla concorrenza delle due Americhe. Che si sia trasformato (e non è un'esclusiva italiana) nel classico caso di una piccola ma agguerrita categoria che tiene in ostaggio una collettività, con tanto di sponsor politici ben identificati, è altrettanto vero. Come è vero che l'eccesso di sussidi deprime l'innovazione e la produttività (in un contesto di regolamentazione che non ha pari, nei concorrenti globali... e non sempre nel senso di garantire la qualità). In questo senso i sussidi andrebbero perlomeno ridotti. Tuttavia la cura del territorio, soprattutto in aree montane o a rischio idrogeologico (non ne abbiamo poche), è un servizio fondamentale. E laddove le montagne sono state abbandonate già da decenni i risultati sono stati subottimali per non dire disastrosi: probabilmente bisognerebbe selezionare con attenzione quali sussidi eliminare, quali ridurre e quali modificare, per non gettare l'acqua insieme al neonato.
Ma la Svizzera è un altro discorso. In Italia dove segnali e semafori sono meno rispettati e c'è più traffico il limite di 30 finirà per allungare i tempi solo a chi rispetta la legge, mentre chi se ne infischia continuerà a correre.
Buongiorno Professore. Vivo all'estero e non conosco la situazione di Bologna. Posso dirle che dalle mie parti il limite a 30km/h e' in vigore da anni nelle zone residenziali ma non sulle arterie principali. L'effetto e' che il quartiere e' piu' a misura di pedone e non di automobile. La soluzione non e' pero' solamente abbassare i limiti, ma aggiungere altre forme di trasporto e infrastrutture (parcheggi di scambio, metro, piste ciclabili , trasporti pubblici gratuiti e funzionanti ecc). La saluto e la ringrazio per il suo lavoro.
Le proteste non sono solo per mantenere i sussidi, ma anche contro la sovra regolamentazione che rende l'agricoltura europea meno efficiente rispetto a quella estera. Ad esempio il Farm to Fork plan prevede la riduzione dell'utilizzo di pesticidi chimici del 50%, dei fertilizzati del 20% e che almeno il 25% della superficie agricola sia biologica entro il 2030. In Olanda, ad Ottobre, i contadini hanno dovuto protestare contro il governo per potere raccogliere le patate più tardi: la legge olandese infatti prevede che le patate vadano raccolte non oltre il primo di Ottobre per far posto a coltivazioni azoto fissanti, questo nonostante le patate non fossero ancora mature. Per fortuna sono riusciti a fare una proroga. Sempre in Olanda il governo punta a dimezzare il numero di capi di bestiame per far fronte ai requisiti ecologici europei.
Insomma, da un lato si riduce la produttività degli agricoltori, dall'altro gli si toglie i sussidi. Se si vuole evitare di sussidiarli (che è legittimo) almeno li si metta in condizioni di competere coi produttori esteri. Comunque sia, secondo me, un minimo di sussidio nel settore potrebbe comunque essere necessario. Uno stato (o un unione di stati) deve mantenere un minimo di produzione agricola interna, specie in uno scenario internazionale che diviene sempre più caotico; anche a costo di sussidiare. Questo non significa che non ci sia margine per ridurre i sussidi, ma sicuramente l'agricoltura è un settore strategico per un paese e tale questione va affrontata cautamente
che debba mantenere un minimo di agricoltura siamo d'accordo , ma le tendenze attuali mostrano appunto riduzione di consumo di carne per esempio. Preferirei che si dicesse esplicitamente che gli agricoltori custodiscono un certo tipo di paesaggio e vanno pagati per questo. Per esempio l'approccio dell'agricoltura rigenerativa andrebbe in tale senso.
Se accetti di essere sussidiato accetti anche di essere regolato. E' la vita del servo parassitico. Non gli va bene? Restituiscano 70 anni di sussidi.
@@LiberiOltre va bene, si tolgano le regolamentazioni contemporaneamente ai sussidi. Mi aspetto che le aziende possano competere sullo stesso piano a livello Internazionale
Sono a favore di una sovranità alimentare il più possibile estesa, perché ogni paese dovrebbe avere una indipendenza alimentare, viste anche le crisi sempre più numerose in molte parti del mondo. Inoltre coltivare la terra serve a presidiare il territorio e a tenerlo coltivato. In onesto disaccordo con Boldrin..
Per l'olanda consiglierei di andare a controllare l'inquinamento di azoto che hanno con relativa eutrofizzazione delle acque. Non so fare una valutazione costi benefici sulla policy della raccolta delle patate ma già con un minimo di contestualizzazione diviene meno assurda.
Sull'idea della deregolamentazione in cambio dell'eliminazione dei sussidi possiamo farci una grassa risata: Sicuramente gli agricoltori sarebbero favorevoli a permettere la coltivazione di OGM....
Mio contributo, senza nessuna pretesa.
Vengo da una famiglia di imprenditori agricoli (azienda da ca. 150ha, 60 annualmente coltivati, altri in pausa o a semina di grano). L’azienda è nella piana del Campidano, sud Sardegna. Ho vissuto quel mondo fin da bambino e ricordo nei primi ‘90 le campagne piene di aziende agricole, i margini urbani ben tenuti e presidiati, i fiumi puliti, le strade rurali ben tenute.
C’è poi stata una crisi profonda, stop alla produzione di barbabietole da zucchero, stop al pomodoro. Probabilmente produzioni rette da forti sussidi.
Le aziende sono quasi tutte fallite. Oggi, quando torno giu, trovo le campagne deserte, incolte. Fiumi sporchi, margini urbani abbandonati, strade dissestate. Ovunque spianate di fotovoltaico. I proprietari di terre, oggi ex-agricoltori falliti, vendono i terreni per l’installazione di grandi impianti fotovoltaici.
Questo è lo scenario. Io sono contro i sussidi e condivido molti dei punti toccati dal prof. Ma non sono sicuro che basti una casetta in campagna per fare lavori intellettuali a distanza per gestire un agro (come quello in cui sono cresciuto) che è tre volte il centro urbano (sempre meno popolato, con abitanti vecchi).
Questo resta un tema.
GS
Attenzione perchè le proteste non sono solo sui sussidi ai combustibili ma varie cose
-fino al 7% dei terreni dovrà essere tenuto incolto
-una riduzione del 20% dei fertilizzanti
-riduzione del 50% dei pesticidi
-25% dei terreni obbligatoriamente destinati al biologico
-apertura incontrollata del mercato europeo ai prodotti stranieri (in particolare ucraini) che non devono sottostare a questi ed altri obblighi e quindi un vantaggio competitivo enorme.
Proprio in questo video predichi la maggiore efficienza produttiva degli altri paesi ma queste sono tutte misure che demoliscono la capacità di competere con l'estero
Senza considerare che anche gli altri paesi dannoincentivi alle produzioni agricole...
Grandissima inculata, non capisco perché gente come Boldrin difenda questo sistema
Non solo i sussidi, pure il vantaggio competitivo 😂
l'urto di soggetto debole (ciclisti e pedoni) con un veicolo è proporzionale al quadrato della velocità e consideri che la velocità media di percorrenza in città è già inferiore a 50 km/h. poi si può differenziare per zona e orario, ma ingegneristicamente ha significato.
allora tutti a piedi
Una osservazione da cittadino Milanese:
Il problema dei tempi di percorrenza dei mezzi pubblici in cittá é che fanno 5 fermate in 500 metri, non i 50 km/h che tanto non raggiungono mai a causa di incroci o semafori
Questo e un fatto interessante. Il problema è che anche con queste fermate frequenti c'è una grande inefficienza dei tempi di trasporto rispetto alla camminata perché la rete non è sufficientemente fitta e i passaggi non Ono frequenti. In più i mezzi pubblici purtroppo devono servire anche persone meno atte a camminare, anziani, disabili, donne incinte. Penso che potrebbe essere utile, nelle grandi città, dividere i trasporti su due livelli: uno che compra spostamenti lunghi e l'altro per gli spostamenti più brevi. In teoria ci sono già le metro, ma non servono tutte le zone, anzi.
@@M_Marcoi problemi sono lo spazio fisico ed i costi. Se mischi i mezzi al traffico auto peggiori enormemente quest’ultimo, fare le metro costa tanto (e in Italia hai particolari vincoli archeologici). E avere corse ogni 5 minuti in tutte le aree costa tanto per muovere relativamente poca gente. Ora, per il cittadino anche l’auto privata costa, ma offre una flessibilità d’uso che è impossibile avere coi mezzi pubblici, e a parte qualche grande città a me riesce difficile immaginare che in provincia si possa vivere senz’auto. Avresti bisogno di una capillarità e una frequenza dei mezzi che costerebbe come e più che mantenere l’auto privata.
@@Drugo987 che costi più dell'auto privata ne dubito molto. Anche fosse a parità di costo, il servizio pubblico ben fatto è molto più efficiente dell'auto privata. Ci sarebbe un sacco di spazio pubblico ora occupato dalle auto che potrebbe essere messo meglio a frutto con vantaggio di tutti
@@RealHogweed cosa vuol dire che è più efficiente?
@@Drugo987 mi rendo conto che non è una affermazione che vale in ogni caso (dipendendo da tante variabili fra cui la densità abitativa, le destinazioni degli utenti eccetera), ma in generale un trasporto pubblico ben fatto trasporta in media più rapidamente un maggior numero di persone . Un esempio tipico è il tram in sede separata fra aeroporto e centro città o fra stazione dei treni e ospedale. In altre situazioni altri sistemi possono essere migliori: la metro è molto efficiente ma costa tanto e le fermate sono più distanziate rispetto al tram; il bus è più flessibile e costa molto meno, ma solitamente è soggetto al traffico veicolare e per questo l’utente continua a preferire la macchina. Ci sono situazioni in cui l’auto è preferibile, ma in media, nelle condizioni ideali, il trasporto pubblico funziona meglio.
Vedo una lunga serie di commenti entusiasti, mi spiace questa volta devo pormi fuori dal coro. Molte questioni abbozzate dal professore meriterebbero ampi approfondimenti, impossibili in un video di pochi minuti.
Tralasciamo quindi ogni considerazione relativa a importanza del settore primario come base dell'economia, ruolo sociale dell'agricoltura nelle zone rurali svantaggiate, mantenimento del territorio, trasmissione di valori tradizionali, dieta mediterranea, slow food, ecc...
Mi limito a rilevare un aspetto relativo alla salute dei consumatori europei: l'agricoltura in Europa è la più controllata e regolamentata del mondo, e questo se da un lato determina un costo enorme, dall'altro lato garantisce i consumatori europei molto di piu in termini di salubrità degli alimenti, rispetto a quello che succede in qualsiasi parte del resto del mondo. Non solo a livello di produzioni dop, per loro natura costose e se vogliamo destinate a un consumo relativamente di nicchia, ma anche relativamente a prodotto di largo consumo quali latte, farine di cereali, verdura e frutta, carne, ecc.
Se questo non è un valore aggiunto...
Naturalmente, siamo liberissimi se vogliamo di andare a pranzo e cena nei fast food gestiti dalle multinazionali dell'agroalimentare...
@@960john il vero problema non è solo la qualità, data dal fatto che in Europa non puoi utilizzare determinati tipi di fertilizzanti o pesticidi, ma dalla concorrenza sleale, praticata dalle multinazionali che importano prodotti agroalimentari, da paesi dove c'è sfruttamento della manodopera e controlli inesistenti. Ecco perché paghi meno questi prodotti non UE, mentre gli agricoltori Europei sono costretti a sottostare ad una serie di imposizioni che fanno lievitare il prezzo dei prodotti!!! Saresti contento di sapere che i pomodori che compri a prezzo stracciato provenienti dall'Egitto, sono contaminati di pesticidi, o le noci e le mandorle californiano saturi di aflotossine (per via dei pesticidi oltre la soglia), così come i fichi turchi e i pistacchi iraniani?
Ovviamente intendi che lo sfruttamento della manodopera, in particolare immigrata, sia del tutto debellato dal l’agricoltura sovvenzionata italiana, giusto?
@@000beggar000 il caporalato in Europa è ancora un reato...questo purtroppo non vale in tutto il resto del mondo.
@@960john la tua opinione è giusta e rispettabile, come credo anche quella di qualsiasi altro e spero anche la mia. Ti invito però a valutare il problema da un altro punto di vista: il professore ha sollevato la questione controversa dei contributi all'agricoltura europea. Questi contributi sono decisi dagli amministratori pubblici, dai quali ci si aspetta decisioni che vanno nella direzione del bene pubblico. Quindi argomento del dibattito è anche l'indirizzo dato dalla politica europea alla allocazione delle risorse pubbliche.
Credo che la scelta di tutelare la salute dei cittadini - di tutti i cittadini, compresi quelli che non hanno la capacità o la possibilità di fare una scelta consapevole- sia un dovere per un amministratore pubblico. Ritengo quindi apprezzabile lo sforzo dalla politica europea già da diversi decenni, di garantire con sovvenzioni e controlli rigorosi, la tutela della salute e del benessere dei cittadini europei. Parere personale.
Scusa se mi permetto il 99% di chi segue questo video dai commenti non fa testo. Compreso questo opinionista. Parlano di cose di cui non conoscono nulla. Inoltre fanno esempio talmente sciocchi 4 ettari qua km 0 la, ma qua alcuni fingono altri manipolano, il problema è che l'agricoltura italiana in primis deve necessariamente lasciare il posto alle multinazionali. Dove ti permetteranno di coltivare applicheranno regole talmente stringenti..... Allevamenti verranno proibiti, dove si potrà le norme molto peggio di oggi che sono solo fatte x farti incasinare, non ti faranno proprio lavorare. E via con peste suina brucellosi si aviaria sars in Italia ovvio dall'estero arriverà come arriva tutto. E ovviamente le multinazionali non avranno più il 55% del mercato ma il 90%. Di cosa vuoi che parlino questi soggetti. Uno che spazia dall'ucraina alle bandierine ucraine che vorrebbe finanziare magari con i giovani o i nostri figli il nazista ucraino, e ricoprirlo d'oro con i nostri soldi a debito. Ci vogliono centinaia di miliardi x tenere in piedi una vacca morente e diamogli. Poi i sussidi sono il problema??? Ci sono capitato x caso credo che avrò la nausea e la rabbia tutto il giorno. Non capiterà più che guardi simili stupidaggini.
L'idea di un comparto agricolo bucolico da quadretto anni 50 è parecchio inesatto. Il comparto agricolo europeo è fortemente meccanizzato, altamente produttivo in relazione al territorio sfruttato, parecchio energivoro e subisce le penalità di politiche energetiche dipendenti da altre economie. per assurdo è il più lanciato verso quel progresso tecnologico per mantenere una produttività maggiore che lei si auspica. È vero che esistono storture, (penso al comparto vinicolo della mia regione) ma non ammazzerei un asset del genere visto lo spettro di una crisi alimentare.senza contare l'attuale disponibilità di cibi freschi su tutto il territorio; cosa che si da per scontato ma nel resto del mondo non lo è: addirittura sulla stragrande maggioranza del suolo US il cibo processato è l'unico reperibile a meno di non essere particolarmente benestanti (e stiamo parlando della nazione con il rapporto di occupazione suolo agricolo più alto al mondo). Mi scuso per la lunghezza del messaggio concludendo che i sussidi negli altri paesi ci sono eccome e parecchio aggressivi... Anche solo il Jones act statunitense garantisce i loro produttori. noi abbiamo scelto la via esclusiva dei sussidi (la peggiore). In altre parti non si chiamano sussidi ma quando i maggiori latifondisti sudamericani siedono ai vertici di governo o hanno rappresentanti in essi direi che è sensata una ricca dose di protezionismo. (Sud America mi pare sia il secondo esportatore agricolo al mondo )
abito all'estero e ho notato una grande differenza tra Italia e Paesi Bassi: qui il limite di 50km/h (o 30 in alcune strade con scuole, ecc.) è rispettato da quasi tutti bene o male. C'è sempre il pistola che supera ma è un caso particolare.
Quelle poche volte che guido in Italia, invece, nelle strade a 50km/h è impossibile non litigare se si cerca di rispettare il limite. Non che io sia un amante dei limiti, ma per quieto vivere ho deciso di evitare multe e non passare il tempo a guardarmi attorno per evitare autovelox.
E ora, si passa dai 50 finti (in realtà 60/70 almeno) a 30. Il rischio è che finisca come prima, cioè che vadano tutti a 50-60, e il solito sfortunato che becca la telecamera a sorpresa o non conosce a menadito dove sono posizionate viene massacrato. Già ora infatti sento dire "eh ma abbiamo dato solo 3 multe". Cosa vuole dire, se il limite c'è si deve considerare che tutti bene o male lo rispetteranno, non creare una lotteria e lasciare fare salvo ai pochi a cui va di sfiga.
Il prossimo step, che tempo prima o poi succederà, è fare come in Germania in cui sono vietate le app che segnalano limiti e telecamere, per massimizzare il brivido dell'incertezza dell'automobilista
Salve, generalmente non scrivo mai commenti su RUclips, ma il video del professore mi ha trovato completamente d'accordo con lui; mio padre fa il burocrate per la Regione Piemonte ormai da più di 10 anni, e praticamente la sua funzione è quella di controllare e verificare se le aziende agricole sono idonee per la PAC (molto spesso gli alti funzionari vogliono che siano molto blandi nei controlli e nelle sanzioni), io ho passato al meno 10 anni a sentire mio padre lamentarsi in primis delle alte sfere della Regione che fanno di tutto per essere accomodanti con gli agricoltori e dall'altra parte le truffe che fanno gli agricoltori stessi per ingannare la burocrazia per intascarsi i soldi della comunità europea, e sinceramente a me stupisce tantissimo vedere giornali e notiziari dipingerli come delle vittime
Come sempre analisi lucida e controcorrente, sono sarda, e da sempre assisto ai contributi che incessantemente vengono erogati ai pastori che , non si sa mai per quali arcane cause, non riescono mai a procacciare un reddito dignitoso dalla loro attività. Forse per una sovrapproduzione che il mercato non riesce a sostenere. Mah…dico solo che, nel mio caso, ho perso il lavoro a quasi 60 anni e , per non campare di Naspi o altri “sostegni “ ho lasciato la mia regione e mi sono reinventata, non mi sono incatenata a nessun cancello e non ho chiesto sussidi, vivo discretamente e non devo niente a nessuno. Professore chapeau per la sua analisi che mi trova d’accordo al cento per cento.
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Se può aver senso modulare i limiti in base all'orario (e magari alla zona per cui anche 70 km/h su vie principali e larghe, con marciapiedi ecc), è fuorviante leggere il dato della sola velocità come CAUSA dell'incidente. Gli incidenti dovuti alla pura velocità possono essere pochi, soprattutto in aree urbane, ciò non toglie che, per pure leggi della fisica, la velocità maggiore ha questi EFFETTI: 1) maggiore tempo di reazione, 2) maggiore spazio di frenata, 3) esiti dell'impatto superiori (quindi più probabilità di lesioni gravi e decessi). La causa potrebbe essere la distrazione, l'effetto è però diverso tra una velocità e l'altra (es. OECD/ECMT Transport Research Centre: Speed Management report, Paris 2006).
Inoltre: accelerare un veicolo a 50 km/h comporta un maggiore impiego di energia, quindi se si usano auto con motore endotermico, maggiore emissione di gas inquinanti e la relazione tra traffico e decessi da aria inquinata è accertata (vari studi ovunque nel mondo) (in più > PM10 per le frenate da velocità superiori).
Ultima cosa, riguardo al tema dei terrei agricoli, non è vero che le campagne non verrebbero abbandonate (foreste aumentate in Italia di mezzo milione di ettari in 10 anni). La terra non lavorata diverrebbe non coltivabile, probabilmente diventando bosco e farla tornare a campagna richiede costi non banali di ritrasformazione del terreno ad uso agricolo).
Meglio per gli animali selvatici, i veri abitanti della montagna.
1) Ficcalo bene in testa così eviti di ridirlo in futuro: il tempo di reazione non è in funzione della velocità. Se vogliamo più la velocità è bassa più si tenderà a rilassarsi abbassando quindi la soglia di attenzione e aumentando la probabilità di incidenti. 2) Freni freddi che si avrebbero con un limite così basso porterebbe all'aumento degli spazi di frenata. 3) un pedone preso a 30 o a 50km/h fa una finaccia in ogni caso. Che poi qualcuno spieghi a questi ca22o di pedoni che in strada ci passano le macchine e loro devono usare i marciapiedi. Quando devono attraversare non si devono buttare, devono guardare e non pensare che siccome sono pedoni il mondo si deve fermare al loro passaggio. Iniziamo da questo. Le foreste sono aumentate per l'auemnto della CO2, ma che te lo dico a fare..
@@4mori77 E' arrivato lo scienziato che spiega come correre riduce gli incidenti gravi e mortali...
Allora mettiamo i limiti a 130 anche nei pressi delle scuole visto che è più sicuro.
@@4mori77 vai a quel paese povero represso
Io ce l'ho a morte coi mercati a "km 0". Nel comune dove vivevo in Veneto non solo non c'è nessun produttore locale (comuni limitrofi) ma non c'è neanche un produttore proveniente dalla stessa provincia Tutto perché i mercati a Km0 considerano validi i produttori che stanno entro 50km dal luogo del mercato. Davvero, cosa consuma di più? Il piccolo agricoltore di Sandrigo che si fa 50km col furgoncino diesel per venire a vendere i suoi prodotti nel mio comune (prodotti che vende poi alla grande distribuzione) o il fruttivendolo da me che si rifornisce dagli stessi fornitori?
Coldiretti è un male da estirpare.
Verissimo, lo penso pure io che compro frutta e verdura da un furgone che da Caldogno passa il mercoledì nel mio comune, e penso sovente il tuo pensiero
Anche avendoci produttori vicini è sempre meno impattante concentrare le risorse in grandi centri di distribuzione vicini alla popolazione. Ci sono numerosi studi sul tema e muoversi in 100 nelle campagne a comprare prodotti singoli è altamente inefficiente.
Completamente D'accordo, da cittadino Bolognese che ha vissuto in città come Napoli e Bari non capisco questa anzia da traffico, il traffico di Bologna lo considero frizionale, non è esagerato ed i tempi di percorrenza sono regolari adifferenza delle altre 2 città che ho citato, inoltre in alcune ore è imbarazzante andare ai 30 km/h, l'altro giorno mi sono sentito come ad un safari ma senza niente di interessante da ammirare nella lenta percorrenza di una strada di città semivuota.
Un unico appunto, a fronte dei sussidi c'è una regolamentazione stringente. In parte il discorso è "ti obbligo a fare cose che non ti converrebbero economicamente" però ti sussidio. Ad esempio non far usare certi fitofarmaci che in altre zone del mondo si possono usare, considerati da noi dannosi per l'ambiente e\o per gli operatori (ma non per i consumatori, vedi dimetoato). A mio avviso sarebbe utile un ridimensionamento in quantità dei sussidi e limitarli per investimenti che aumentino la produttività (e non al mantenimento in vita di imprese improduttive) più che l'eliminazione totale.
Sull’agricoltura. D’accordo sull’efficientamento della produzione, che passa anche dall’aumento della dimensione media delle imprese, d’accordo anche sul principio che i sussidi non vanno bene, ma su tutto il resto, mi dispiace dirlo, ma lei ha dimostrato di non conoscere affatto quel mondo. L’elenco sarebbe molto lungo e se ci riesco farò altri commenti, ne cito uno solo: i prezzi. La dinamica e la formazione dei prezzi, dalla produzione allo scaffale, non è quello che lei racconta.
Forse è meglio che torni a sventolare la bandiera di mariupul russa e pensano sia ucraina. L'agricoltura non ti compete. Non sai di cosa parli. Se non ci fossero sussidi una miriade di aziende sarebbero sparite anche e soprattutto in montagna in Collina. Poi al territorio ci pensi tu a sistemarlo o qualcuno degli 800000 ucraini in Italia che nessuno sa dove siano ma mangiano e bevono e non frugano nei cassonetti come i nostri vecchi. Trasmissioni penosa. Dov'è la gente commenta senza sapere un accidenti di agricoltura. Bella roba
Non è rilevante il meccanismo di trasmissione dei prezzi, il ragionamento era più ampio. Faceva riferimento al confronto di costo tra gli agricoltori europei e quelli esteri.
sono figlio di agricoltori, e chi fa dei veri prodotti di qualità, non ha bisogno dei sussidi
Sarebbe interessante sentire il parere di agricoltori italiani (favorevoli o contrari) come te in video con Michele.
@@DavideVergnani io sono agricoltore di origine non ho un'azienda con la quale campo, e mio padre ha una piccolissima azienda solo per mantenere i campi e le selve pulite, ho commentato perché conosco quel mondo visto che ci ho passato tutta l'adolescenza, ma non penso che il mio parere in video sarebbe utile
Finalmente un commento onesto.
@@DavideVergnania protestare sono quelli che pretendono di fare la bella vita coltivando 3 pomodori e mungendo 4 mucche. Sono rimasti agli anni 50
@@DavideVergnani mi dispiace deluderla ma dal commento il tipo non sa un cazzo di agricoltura. Ci sono le commodity che non hanno un gap così alto in qualità media da poter generare azienda per azienda un prezzo più alto, li produci al meglio per venderli al mercato, troppa qualità. E li puoi fare tutta la qualità che vuoi ma poi arriva, ad esempio, il grano canadese, trebbiato in inverno e fatto seccare col glifosate invece che al sole a metà prezzo nonostante debba percorrere 10000 km. Si analizzano e di scopre che le tossine don, sono triple mediamente rispetto al grano italiano e quindi la Ue che fa? Aumenta il limite a 750 ppm per permetterne la commercializzazione. Per inciso noi non possiamo trattare col glifosate il grano per farlo seccare, è vietato. Capisce l'assurdità del video di boldrin e la banalità del commento di uno che non fa l'agricolo?
Da residente a Londra di una zona a 20mph (dove abitavo già prima dell'introduzione del limite) posso dire che praticamente nessun residente vorrebbe tornare indietro. Non so quali strade a Bologna siano a 30 ma a Londra sono tutte zone residenziali e sono escluse dal limite le arterie di scorrimento. Le zone a 30 sono le strade dove già andavano a 30 quasi tutti, il limite è per quei pochi che correvano rendendole pericolose perlomeno alla percezione e io davanti a casa mia preferisco sentirmi sicuro perchè tutte le macchine vanno piano.
Quante città hanno un sistema di trasporti minimamente paragonabile a Londra? Milano forse.
ciao Michele, grazie di questo video che riporta un pò di razionalità su un tema che, purtroppo, accende miopi tifi da stadio. PS: il ritorno della coppia Boldrin/Forchielli mi ha fatto godere!
Sono argomenti molto interessanti! La tua visione mi ha reso molto più chiaro l'argomento. Non sapevo i terreni agricoli fossero legati ai proprietari oltre che sussidiati. Io sono un motociclista di Roma non sopporterei il limite ai 30, ma la cosa che mi fa più rabbia è che di nascosto stanno chiudendo Roma con la ztl, ma soprattutto non si può più circolare con le auto e moto d'epoca cosa ne pensa al riguardo? grazie per l'informazione che fa!
Come al solito analisi lucidissima.
Sui limiti di velocità mi trovo d'accordo anche se questo è il paese in cui chi vandalizza gli autovelox viene considerato un paladino della difesa delle libertà individuali.
30 km/h non so se aiutino la sicurezza stradale, credo comunque che una riduzione degli incidenti richieda un controllo rigoroso sui limiti di velocità (e di sanzionare chi usa il cellulare alla guida).
90 minuti di applausi, il Prof ha espresso compiutamente riflessioni che mi covavano nel cuore ma che non sarei stato in grado di esprimere così compiutamente
sarei d'accordo essendo io un viticoltore che ha alto margine ma come puó il seminativo italiano competere con le enormi produzioni estere? e ci rendiamo conto di quali sarebbero le conseguenze di un abbandono generale di molti terreni? i terreni incolti come già si puó vedere in alcune aree portano degrado, le bestie selvatiche proliferano, frane, incendi.. poi non ci lamentiamo. I boschi sono sempre peggio, il benessere ha fatto si che non si raccolgano più ramaglie e alberi caduti, prima o poi ci toccherà pagare davvero per tenere pulito il territorio e non 300 € l'ettaro
Li riempi di faggi e ci fai il legname
Credo che all'origine dei sussidi all'agricoltura vi siano timori di natura 'geopolitica', ovvero che senza sussidi il settore possa diventare talmente poco attrattivo da essere costretti a importare gran parte del cibo, rendendo quindi la UE facilmente ricattabile in caso di crisi internazionali come quella russo-ucraina. Naturalmente una situazione di questo tipo renderebbe immediatamente appetibili gli investimenti in agricoltura, per il conseguente aumento dei prezzi, ma sia per la natura stessa del settore che per la perdita di know-how, tutto ciò non avverrebbe in tempi brevi. In pratica si tratta di una salatissima assicurazione per garantirsi da destabilizzazioni nel breve termine. P.S. Io resto comunque contrario, come lo sono da vent'anni.
Esatto, puoi anche riempire i casolari di campagna di nomadi digitali; il problema sorge quando per una ragione o per l'altra ti trovi impossibilitato ad importare alimenti
basta far entrare l'Ucraina in europa, visto che coltivano 36 milioni di ettari, più di qualsiasi paese UE. così con tutto quel cibo la UE è molto meno ricattabile
@lapomazzi44 stai continuando a sparare stronzate, puoi tranquillamente proteggere le grandi aziende che producono di più e tenerle italiane, perché sussidiare i piccoli produttori incapaci? Tolto che tanto dipendiamo da mezzo mondo per fertilizzanti e pesticidi
@@RiccardoVenturi-ov3vl i sussidi sono necessari fintanto che continui ad espandere una regolamentazione che rende anticompetitive le aziende. Non puoi pretendere che le aziende europee usino la metà dei pesticidi, il 20% in meno dei fertilizzanti azotati, il 4% in meno di terreni (perché questa è la legislazione che vogliono introdurre); e che allo stesso tempo competano con paesi dove queste restrizioni non esistono.
A parte che i pesticidi vengono prodotti quasi tutti in Germania e i fertilizzanti vengono in buona parte dagli usa e dal Canada. Quindi paesi alleati. Questo cosa cazzo c'entra? A maggior ragione ti serve una solida produzione agricola se questi vengono a mancare.
@@lapomazzi44 daccordissimo con te!è quello il cortocircuito e il motivo della protesta!
Grazie prof. Boldrin. Riflessioni utilissime nonché delucidazioni importanti.
È sempre un piacere ascoltare i suoi ragionamenti dettati dalla logica invece delle solita stupida retorica.
Grazie professore.
Ottimi temi e ottime argomentazioni.
Voglio approfondire il primo argomento ma non sono in grado di trovare fonti che dicano in che cosa sono stati usati i sussidi agricoltura
Domanda : ma l’agricoltura è anche un bene strategico?
Possiamo permetterci in futuro di dipendere da stati poco stabili e democratici?
Entrambi gli argomenti mi spingono a riportare due dati empirici che ho vissuto in prima persona.
Quando, nel 2014, cambiai macchina, studiai un po' di cose per capire se mi conveniva comprare una endotermica tradizionale o una ibrida benzina-elettrico. In quel periodo, scoprii che la velocità media veicolare in Italia, nei centri abitati, stava (e presumo sia ancora così) tra i 13 e i 15 km/h, proprio perché il traffico limita la possibilità di avvicinarsi al massimo teorico del limite. Quindi, se vogliamo fare una disposizione che possa impattare in modo concreto nei momenti più pericolosi (con maggior traffico, appunto), occorre mettere un limite che sia inferiore a quella velocità (poi, ovviamente, occorre studiare che questo impatto sulla velocità si traduca in impatto sulla sicurezza, e che questo impatto sulla sicurezza si traduca in un beneficio generalizzato al netto dei costi). I 30 all'ora rappresentano il doppio di quella velocità. Quindi non possono avere un impatto sui momenti di maggior traffico. Chiaro e semplice. Quando traffico non c'è, non possono migliorare una sicurezza non richiesta. Non sono uno statistico, ma dovendo almeno fare finta di fare l'avvocato, un po' di logica elementare sono solito utilizzarla nella mia attività quotidiana.
Seconda esperienza. Mio nonno era un coltivatore diretto, proprietario di una piccola azienda agricola in monferrato. Ha passato gli ultimi anni della sua vita a maledire il mondo perché non rendeva più come una volta. Ai tempi, quando avevo più tempo libero, mi misi a controllare un po' di conti. Rendeva nel complesso perché arrivavano i contributi pac per la non coltivazione a rotazione dei terreni. Dove coltivava, era in perdita, a scanso di annate eccezionali per le vigne. Affrontati con lui e con mio padre, che lo aiutava nei fine settimana, e gli dissi che le scelte erano due. O convertire tutto il convertibile a vigneto, e generare una massa critica tale da garantire una redditività anche negli anni peggiori, sfruttando, a seconda delle annate, la quantità o la qualità, ovviamente rinunciando ai contributi pac, o tenere l'azienda a produzione mista com'era, ma mettendo tutti i terreni a coltura (rinunciando, quindi, ai pac) e passando dal sistema di vendita che utilizzavano ad un accordo con un autotrasportatori che portasse direttamente i prodotti raccolti all'utente finale o ad un trasformatore e, poi, trasformati, all'utente finale (per il grano, per esempio, con trasporto diretto a mulino per la macinatura, poi della farina ad aziende alimentari). Mi guardarono come se parlassi di fantascienza. "E il consorzio?" "Niente consorzio nonno, basta, è una roba da unione sovietica". Va da sé che si rimase nel vecchio sistema. TANTO LA PAC AIUTAVA. Non solo l'agricoltore. Anche un sistema assurdo. Perché ce l'avevo con il consorzio? Non per un'acrimonia personale, ci mancherebbe. Ma perché era il primo tassello di un sistema assurdo e lunghissimo che incasellava una serie di grossisti a schema piramidale per il prodotto raccolto, e poi a piramide inversa per il prodotto trasformato, che decuplicava le aziende che toccavano lo stesso prodotto, ognuna delle quali deve mettere il suo dovuto ricarico per guadagnare. Ecco il motivo perché un kg di grano costa zero virgola e un kg di pane 3 euro. Ma la pac consentiva di mantenere una redditività pur in un sistema così sclerotico. Ed ecco perché mio nonno è mio padre rifiutarlo o sia la soluzione di mettere tutto a vigneto (e lì posso comprendere, l'investimento sarebbe stato enorme), ma anche la soluzione più semplice di mantenere tutto com'era e tagliare la filiera, che invece era molto più semplice e passava solo tramite accordi diretti con poche aziende di trasporto e trasformazione. Perché la pac disincentivava a compiere in essere qualunque attività più complicata del portare il prodotto raccolto al consorzio del paese a fianco.
È pazzesco tutto ciò, per quanto credibile. Troveremo mai un modo bilanciato di gestire determinate questioni, fra i sistemi medievali e l'unica grande azienda multinazionale egemone? Perché questi due sono secondo me gli estremi.
Forse due parole andrebbero spese anche sulla grande distribuzione, faccio un solo esempio, perché un chilo di pomodori vengono pagati pochi centesimi al produttore e rivenduti sul banco del supermercato a 4,50 euro? Se qualcosa non torna in questo meccanismo è possibile che le sovvenzioni che sembrano arricchire i produttori in realtà vadano a ingrassare altri. Mi piacerebbe che Boldrin ne parlasse.
Tutta la prima parte di commento non ha nessun senso, se in città la velocità media è di 15km/h non vuol dire che tutti vanno a 15 km/h sempre e non centra per forza il traffico metti di avere una strada vuota però con dei semafori, tu parti acceleri fino a 50 arrivi al semaforo freni e aspetti che diventi verde, tutto il tempo passato al semaforo abbassa la tua velocità media. Ora se fai la stessa cosa ma andando a 30 ci metterai di più a raggiungere il semaforo ma starai fermo meno tempo col rosso ad esempio, magari la velocità media non cambia ma andando a 30 km/h invece che a 50 è più facile evitare di investire qualcuno o un impatto con un altro veicolo e in caso di incidente è molto più sicuro per le parti coinvolte,con questo non voglio dire che sia per forza giusto imporre questo limite ma dire che per avere un qualunque risultato bisognerebbe abbassare il limite a sotto la velocità media non ha nessun senso
@Loneramaswolf ragionare in termini di velocità media senza considerare la varianza porta a conclusioni completamente fuori dalla realtà. Se le media (nel tempo!) è attorno ai 13-15 km, considerando che ci sono enormi tempi morti in cui si sta fermi, un limite a 30kmh devasterebbe i pochi momenti in cui si scorre con fluidità.
Io ho semplificato moltissimo l'esposizione del mio ragionamento, ovviamente hai ragione. Leggila così, in una frase: il limite a 30 è troppo per quando c'è traffico intensissimo, quindi non cambia nulla a livello di sicurezza, e non impatta sulla sicurezza quando traffico non ce n'è e la sicurezza particolare dunque non è richiesta".
Buongiorno Michele.
ti lascio le mie considerazioni sulla base delle mie conoscenze:
- io vengo dalla zona valpolicella/soave e in particolare vivo in un paese dove 80% delle partite iva sono agricole,, per quanto riguarda la situazione della gestione dei terreni agricoli da parte dei consorzi nell’arco degli ultimi 20 anni, sono state fatte scelte che hanno incrementato la superficie coltivata a discapito della produttività per ettaro, la motivazione di facciata è quella di aumentare la qualità, anche se quella reale è stata più quella di incrementare il valore dei terreni e del prodotto finito.
di fatto si è venuta a creare una situazione di (quasi) monopolio della viticoltura sulle altre coltivazioni perché è quella più (anzi l’unica) redditizia e che ha permesso il maggior mantenimento di aziende agricole operative (ad esempio la cadis ha oltre 4000 soci e produce da sola più vino del trentino alto adige e del friuli!)..
- tale situazione ha permesso anche ad altre aziende che producono beni e servizi correlati all’agricoltura di potersi sviluppare, banche, logistica e metalmeccanico in primo luogo.
- qui casca l’asino a parer mio, visto che già si sviluppò la situazione di antonveneta, togliere i sussidi agli agricoltori potrebbe creare una nuova situazione a cascata che potrebbe destabilizzare il sistema bancario.. ma a questo punto aspetto le tue considerazioni visto che l’esperto di economia e finanza sei te.
ti auguro una buona domenica!
ah e un’altra cosa:, bisogna tenere a mente che i sussidi ci sono per tamponare una situazione azzoppa a monte sull’utilizzo di tecniche di produzione e prodotti fitosanitari che permetterebbero produttività comparabili a quelle dei paesi da te menzionati.
Tranquillo prof! I nostri politici e giornalisti mangiano urbanistica, teoria delle code, notazione di Kandall e Markov chains per colazione. Come per la geopolitica! 😂
Che boccata d'aria! wow. Sono un semplice ingegnere dei trasporti. D'accordo con lei, è una stronzata! Per ridurre il numero di incidenti stradali o togliere le macchine o gli altri (pedoni, ciclisti, etc ...) : i metodi sono vari. Ovviamente, i dati, sconosciuti.
Complimenti Professore, pienamente d'accordo sia su Agricoltura che sui limiti di velocità urbani. Su quest' ultimo aspetto, si parte sempre da concetti sbagliati: personalmente sono favorevole al blocco totale di TUTTE le vetture, assicurando però un Servizio di Trasporto Pubblico efficiente, capillare e disponibile 24h al giorno, ovviamente considerando il 99% dei venerdì dell'anno, ormai diventata "giornata nazionale dello sciopero preventivo".😉
Professore, capisco le sue perplessità sulle zone 30, soprattutto per come sono state propagandate da media, movimenti e politici dopo l’adozione a Bologna. Nel mio piccolo, da consigliere comunale di una città di 73.000 abitanti, ho sostenuto e sostengo (con risultati alterni) l’adozione delle zone 30 e lo faccio sulla base di dati e ragionamenti non di tipo ideologico (nella piena consapevolezza che tra politici favorevoli e contrari l’ideologia solitamente si spreca a pentoloni). Disponibile ad un confronto, se ne ha voglia
La tua scelta dei 30km/h è del tutto ideologica e punitiva. Il non capirlo è davvero grave vista anche la posizione che ricopre.
@@4mori77 dato che non ho espresso le motivazioni alla base della mia scelta, desumo che lei sia in grado di leggermi nella mente. Ottimo, le possiede una capacità sicuramente speciale.
Quando hanno messo il limite per monopattini elettrici a 20 km/h tutti gli automobilisti hanno applaudito perché nessuno di loro ne usava uno.
Adesso che si parla di limitare a 30 km/h nei centri tutti frignano, begli ipocriti.
Se l'approvano oppure no ci adegueremo, in ogni cosa ci sono vantaggi e svantaggi; anche a me pesa differenziare la spazzatura per per strada non ci sono cassonetti, scacchi di spazzatura in giro e puzza. E vogliamo parlare del divieto di fumare? Non vedo quasi più cicche per terra.
Su, lo ammetta che è la solita idea per fare cassa. Come si fa a considerare ragionevole un limite di 30, se le macchine moderne sono progettate con un cruise control che parte da 35/40 e tenere il limite manualmente è difficilissimo? Come al solito voi politici imponete nuovi soprusi a noi poveri disgraziati cittadini invece di cercare compromessi e soluzioni condivise (ad esempio 40 km/h su tutte le strade sarebbe stato preferibile ai 30 e 50 alternati, che fanno solo impazzire chi è al volante per ricordarsi il limite giusto).
@@Neldot guardi, una zona 30 si crea principalmente con dissuasori di velocità e un'architettura stradale che impedisce di andare forte. Non con il vigile che sta li a fare multe con il velox.
Tralascio la distinzione "voi politici" "noi poveri cittadini" come se io politico che nel fare un'attività di semi-volontariato non fossi anche un cittadino che, nel mio caso come in quello più generale dei consiglieri comunali, sarà poi sottoposto alle medesime "vessazioni" di cui lei parla
La questione si potrebbe ridurre a questo: azzeriamo i sussidi ma anche tutti i regolamenti che ti dicono cosa produrre, quanto, ecc. Detto questo l' agricoltura e' importante per un paese.
Grazie prof questo è parlare chiaro. Condivido. ❤
sul discorso lavoro a distanza, tra poco con la traduzione quasi simultanea con le AI si può fare di tutto avendo lo spazio e un minimo di set up audio/video, bello mettersi in campagna a lavorare così per chi può farlo, anche interfacciandosi comodamente con l'altra parte del mondo
Tutto giusto riguarda agli agricoltori, a parte il fatto che le piccole proprietà agricole siano "belle e rendono bella la nostra campagna!" Putroppo anche questo assunto fa parte della retorica romantica ,opposta alla realtà . Frazionare un fondo in 100 ettari, vuol dire 100 trattori, quindi 100 annessi agricoli, che hanno un impatto paesaggistico enorme (anche perchè spesso sono strutture precarie e impattanti). Se si tiene conto che molto spesso gli agricoltori si son fatti la casa dentro stesso fondo (in larghe zone di italia in maniera abusiva)si ha un ulteriore impatto, con l'aggiunta di una rete infrastrutturale ipertrofica. Questo oltre al danno ambientale impedisce la crescita dimensionale delle aziende dato che abbiamo campi abitati, edificati, e non semplicemente adibiti a coltivazione.
E se io volessi mangiare carne sintetica in nome di preoccupazioni ecologiche e di benessere animale i grandi signori ell'ortodossia culinaria mi impediscono di farlo, perché il business agroalimentare è intoccabile.
Tu che lavoro fai?, eliminiamo anche il tuo lavoro, vediamo se sei d’accordo poi?
Città 30 non è solo abbassare un limite. Significa rendere più fruibile a tutti lo spazio urbano, sempre più occupato da automobili che restano parcheggiate il 97% del tempo (in Italia anche in maniera selvaggia). Per chi abita in periferia (tipo me) esiste l’intermodalità: (bici+metro)
Chi invece è obbligato a spostarsi in auto troverebbe solo che benefici in una città che disincentiva l’automobile. Troverebbe (dopo alcuni anni in cui cambierebbero le abitudini) le strade più libere da persone, che con la città 30, si sentiranno più sicure di poter usare un altro mezzo al posto dell’auto.
Cioè, secondo te chi non va a lavorare in bici pur teoricamente potendo, oggi non lo fa perchè ha paura delle auto che van veloce?”rendere più fruibile lo spazio urbano per tutti” invece, in concreto, che significa? Che al posto delle righe blu pianti un albero così il cagnolino del pensionato ci può fare la pisciatina? Se vuoi che la gente non vada in auto devi offrire un’alternativa equiparabile, non vietare l’auto sperando che le esigenze di spostamento si attacchino al piffero.
@@Drugo987chi non va a lavorare in bici pur potendo non lo fa per diversi motivi: l’inerzia tipica nel cambiare le proprie abitudini, la mancanza di percorsi sicuri rispetto al traffico veicolare (e qui c’entra anche la velocità), la mancanza di percorsi diretti (ovvero ciclabili diffuse e ben collegate fra di loro). Per qualche motivo l’unico mezzo che ha diritto ad un percorso diretto è l’auto, e se il ciclista prova a usare lo stesso percorso si trova accanto mezzi da una tonnellata che vanno al doppio o al triplo della sua velocità. Le poche zone trenta della mia città, che sarebbero zone di traffico promiscuo fra bici e auto, hanno sempre qualcuno che sorpassa il limite, e io che ci devo passare ogni santo giorno mi trovo a dover essere schiacciato verso il marciapiede con il rischio di prendere uno dei tanti tombini che non sono a livello della strada. Non è anche nostra la strada? Perché io che cerco di fare una scelta di mobilità diversa devo essere disincentivato?
@@RealHogweed allora chiedi che si costruiscano ciclabili, invece di rompere i cosiddetti a chi deve andare in auto. Io abito in una città di provincia piena di ciclabili, chi vive e lavora in città può andare in bici senza problemi. Ma se piove? Se nevica? E soprattutto tutti quelli che non abitano o non lavorano in città? Gli vuoi far fare 20km in bici? O peggio ancora in autobus, così invece che un quarto d'ora ci metti un'ora e mezza, perché i paesi limitrofi non sono collegati?
@@Drugo987 magari si facessero ciclabili fatte bene, ma ogni volta che ci si prova c’è una sollevazione popolare. Mi sono rotto le scatole della discorso che “c’è gente che non può andare in bici”, ne sono perfettamente consapevole e non ho mai detto di eliminare tutte le auto, vorrei solo che alle auto non andasse il 95% della superficie stradale. Sui trasporti pubblici sono d’accordissimo, dovrebbero essere pervasivi. Indovina chi è che si oppone quando si vogliono fare corsie preferenziali o linee di tram (che sono vastamente più efficienti dell’auto privata)?
Signor Boldrin gli agricoltori non c'entrano niente con i sussidi che sono stati creati dalla comunità Europea per guidare le produzioni agricole secondo dettami prettamente politici e in questo momento i contadini lottano per avere maggiore libertà di coltivare come e quello che vuole il mercato
Esattamente quello che penso io.. ma qui in Italia appena vedono una forma di protesta si esaltano, poi se sentono la parola Ue vanno in brodo di giuggiole
Che dire Grazie professore.
Entrambi i temi trattati con una lucidità e chiarezza di contenuti quasi imbarazzante.
Gli occupati nel settore agricolo riguardano si e no il 3% contro migliaia di lavoratori con reddito dai 30 ai 40 mila che nella stragrande maggioranza dei casi non può permttersi prodotti che il settore di
" qualità agricolo italiano "
produce e che attraverso i sussidi finanzia.
Una constatazione che vivo sulla mia pelle ogni giorno.
Non posso cge essere p
S
Buongiorno, menzionerei anche un altro "danno" causato dal vantaggio fiscale in primis, e dai vari sussidi in secundis, assegnati all'agricoltura: incrementarne l'attrattività come investimento a danno di settori tecnologicamente più avanzati, e come tali più critici per lo sviluppo dell'economia del paese.
L'esito è che molto spesso, quando la buona borghesia professionale decide di diversificare i propri investimenti oltre l'immobiliare, finisce non con l'acquisire quote di un' impresa attiva - ad esempio - nell'AI, ma con il comprarsi un vigneto...
Prima parte del video: completamente d'accordo. Sui 30 km/h in ampie zone di alcune città (ad esempio con ampia presenza di ciclabili, mezzi pubblici, pedoni) io, in base a varii fattori (gioco di parole in tema ;-)) sono abbastanza favorevole, o almeno aperto alla considerazione, e non solo per la sicurezza, ma pure per rendere il traffico piu' lento ma anche piu' scorrevole (e con velocità media che non crolla necessariamente), e per l'inquinamento sonoro e lo stress mentale in generale. Certo imporre i 30 h24 su tutta la rete stradale di una città mi pare come minimo un po' prematuro, se non proprio sbagliato. Spero non ne venga fatta (non dico qui, ma la fuori) un'ulteriore arena, ma un'occasione di discussione costruttiva. Cmq ... ormai ci sono diverse città, ad esempio Zurich, nel quale si sta sperimentando. Vediamo un po' come vanno le cose e poi valutiamo senza frenesia, tenendo conto dei costi e dei benefici di tutti, proprio come dice il prof.
Riguardo al fatto della riduzione ai 50km/h, posso riportare la mia esperienza vivendo a Berlino dove questa norma è stata applicata in molte strade della città. La norma funziona. Cercando di rispondere a quello che dice Boldrin:
- Tempi di percorrenza: I tempi di percorrenza non si alzano, anzi posso assicurare che è più veloce guidare 5km a Berlino(3.6mln) con il car sharing piuttosto che a Martina Franca-TA (40K) per 2km. Stessa cosa vale per gli autobus. Il tempo viene perso principalmente nelle code, piuttosto che per la differenza di 20km/h in più o in meno. La congestione delle strade italiane rispetto a quelle tedesche (parlando della capitale e non del paesino in provincia) è impressionante.
- Decongestione del traffico: qui c'è molto meno traffico che in tutte le città italiane in cui sono stato. La maggior parte della gente si muove in bici o a piedi, perchè c'è molto spazio dedicato a loro piuttosto che alle auto.
- Tariffe dei taxi: non sono basate sui tempi ma sui km percorsi + disponibilità delle auto. Oltre a questo, qui nessuno usa i taxi, ma si usa Bolt o Uber e sappiamo tutti qual'è il problema dei taxi in italia. Credo che questo sia l'ultimo problema onestamente.
- La povera gente paga tutto questo: qui muoversi con i mezzi pubblici (metro, bus, treni cittadini, tram) o in bici è il modo migliore e più economico per tutti, specialmente per la così detta "povera gente". Anche perhè non capisco bene come fa la "povera gente" a permettersi di girare in macchina piuttosto che in bici o con la metro. Sinceramente questo punto non l'ho ben capito da parte di Boldrin.
Per quanto riguarda i sussidi ai contadini invece, per me si potrebbero togliere tutti domani mattina :D
Hai scritto riduzione a km/h 50 - Sono invece kmh/30 . Io vivo a Monaco. Che è molto meglio di Berlino.
saluti
A parte il primo punto e quello dei taxi, che da noi sono basati proprio sui tempi, il resto dipende da com'è amministrata Berlino, e non una conseguenza diretta del limite a 30 (non a 50, come ti hanno fatto notare). Quindi semmai sono argomenti per sostenere che non ha senso ridurre il limite se questo provvedimento non è accompagnato da altri volti a rendere più semplice fare a meno della macchina.
@@francescodarin8100 grazie per la correzione
@@overthinker1776 sicuramente ci saranno altri fattori che contribuiscono ai benefici della viabilità berlinese, ma è innegabile che la velocità delle macchine ridotta sia uno di questi. Se usi la bici, c'è molta differenza nel sapere che in una strada non principale leggermente più piccola delle altre, le macchine vanno ad una velocità limitata e non ti sfrecceranno accanto. Per esempio io mi sono sempre sentito in difficoltà nell'usare la bici a Bari, che ha anche altri problemi di viabilità sicuramente, ma dove le macchine sfrecciano ovunque. Qui invece prendi bici e monopattini con tranquillità e arrivi ovunque
@@aleningi96 Lì si apre anche un altro problema, cioè quello del mettere sulla stessa carreggiata veicoli completamente diversi, quali bici e macchine. Se io sto in macchina è anche comprensibile che non debba stare ai comodi di chi va infinitamente più lento; e tantomeno posso essere costretto a prendere un mezzo come la bicicletta, che posso non voler usare per un motivo qualsiasi, da quelli fisici al non voler essere esposto alle intemperie al dover portare carichi con me e così via. La chiave per ridurre l'utilizzo delle macchine è potenziare in primis il trasporto pubblico, ma anche incentivare sistemi alternativi come il car sharing. Provvedimenti come la velocità ridotta, da soli, ostacolano solo, perché di fatto una seria alternativa alla macchina non c'è e mettere i bastoni tra le ruote a chi guida, senza offrirgli un'alternativa percorribile, contribuirà solo ad aumentare il malcontento.
Sul limite a 30 km/h si possono andare a vedere i numeri riportati dalle città che hanno già abbassato il limite.
Bruxelles probabilmente ha i numeri più precisi. In genere nessuno è tornato indietro e tutti riportano meno incidenti.
Questo naturalmente al netto di chi fa incidenti per altre ragioni che verranno contrastate in altri modi
Ma vedi ridurre la velocità non è tanto importante per ridurre il numero degli incidenti (cosa che comunque avviene) ma soprattutto per ridurre la severità, quand'anche non si riducessero in numero, avremmo comunque molti meno feriti e molti meno decessi, anche a parità di incidenti.
Io direi che si riducono sia in numero che in gravita'. Basta pensare che lo spazio di frenata per una macchina ai 30 sono 6 metri. Se vai ai 50 ne servono 16 di metri.
Stessa cosa per Berlino, in città il traffico è molto meno congestionato rispetto a qualsiasi città italiana. Se voglio andare in periferia ci posso andare in qualsiasi modo e la macchina è ancora il modo più veloce. Onestamente non capisco perchè ci sia tutta sta diffidenza verso il limite a 30km/h. Mi sa che Boldrin rivedrà le sue opinioni quand andrà a vedere cosa succede nelle città che hanno già implementato la misura
@@aleningi96hai guidato a 30?
Sono di Bologna, è demenziale a dir poco, credi che le auto siano state progettate per fare i 30?
Se vuoi ridurre il numero di incidenti dai la patente solo a chi sa guidare BENE
@@Albertobecci la misura non punta a diminuire gli incidenti (che comunque diminuiscono se guidi più lento, visto che è più facile controllare la macchina), ma a diminuire il traffico. Nella mia esperienza funziona e comunque le auto non perdono di efficacia, solo che c'è più spazio per tutto il resto dei mezzi tipo le biciclette. Se ti compri la bici elettrica diventa facilissimo spostarsi ovunque velocemente, visto che è praticamente quasi un motorino
Il problema dell'agricoltura e allevamento è che chi fa le leggi non è né agronomo, né allevatore e né veterinario. Troppa burocrazia, leggi inutili e spesso dannose.
Bisogna, anche, far sì che GDO paghi meglio gl'agricoltori. Nella mia provincia hanno fatto una statistica, con orari e tempo, in cui avvengono incidente. È veramente interessante.
Quanto ti adoro Michele ❤️
Vivo a Bruxelles e i 30 ci sono da un po', a tutte le ore. Lo scopo era ridurre la mortalità degli incidenti verso i cosidetti utenti vulnerabili della strada. Ha funzionato sotto questo aspetto? Si, la mortaità è diminuita, poi si può dibattere se ha senso o meno, i dati si trovano online.
MA:
- qui la regola della precedenza da destra è molto importante perchè molti incroci minori hanno zero regolamentazione e molto spesso la gente nemmeno si ferma come si deve, guarda parzialmente, e forse un aggiornamento di queste scelte sarebbe stato sufficiente.
- il traffico è sempre stato pessimo quindi la differenza sulla velocità reale è stata molto bassa. Il traffico fa pena come sempre, ma il problema è l'infrastruttura che è costruita su idee vecchie (semafori ogni 50 metri, non sincronizzati).
- le strade più grosse sono ancora a 50km/h quindi fanno da via di spostamento preferenziale fra le zone delle città, i 30 sono solo nelle strade più piccole dove forse i 50 sarebbero comunque alti, lo spazio laterale è risibile, poca visibilità nelle intersezion, ecc. qualche eccezione c'è, ma la maggior parte delle strade segue quanto descritto.
- l'inquinamento con motori a combustione peggiora (si metta l'anima in pace chi crede che minori velocità implicano meno consumi. C'è una velocità di minimo consumo del veicolo che tipicamente sta da qualche parta tra i 50 e i 70 km/h a seconda del mezzo. Quindi andare a 30km/h implica maggiori consumi per km percorso.
poi mi pare più una scelta politica che pratica. Si, certo si riduce la mortalità diretta ma aumentando i consumi si alza quella indiretta...
Purtroppo sono liberisti e in quanto tali pensano che la morte sia parte del percorso, quindi non debba essere evitata... E qui ho detto tutto...
Zona 30 non ha il semplice e solo obbiettivo di ridurre gli incidenti ma anche quello di stimolare l'uso di mezzi ecosostenibili (mezzi pubblici, biciclette, monopattini elettrici, motorini in-sharing). E' solo una delle varie azioni per rendere Bologna una "città 30" che è un concetto più ampio. Sui dati lei dice chi deve spostarsi in centro non usa la macchina, falso metà dei viaggi sono interni alla zona di metropolitana. Altro dato è quello sulla velocità media, lei dice giustamente che è l'andamento incostante di velocità ad aumentare i tempi di percorrimento, infatti consideri che l'andamento medio del 80% dei viaggi nella città di bologna avviene già sotto ai 30 km/h, quindi con zona 30 si dovrebbe avere per la maggioranza dei casi un andamento più costante in strada, difficile che si verifiche un aumento dei tempi di percorrenza (sulla diminuzione questa è poco probabile ma non è nemmeno uno dei punti di zona 30). Sulle morti invece dobbiamo considerare che si vuole tutelare pedoni e ciclisti ,gli utenti deboli. Per capire che questi numeri potrebbero diminuire basta vedere i dati relativi all'andamento dei morti e pedoni nelle altre città europee con zona 30. RImane difficile dire se questa politica riuscirà a produrre lo shift modale sperato però se si vuole ridurre le emissioni questa è la strada no?
Ho una seconda casa nella campagna di terracina, quando ci andai la prima volta venti anni fa ero molto interessato alla vita di campagna e avevo una idea bucolica di quella realtà. Mi sbagliavo, il sistema agricolo è basato sul caporalato più orrendo, l’inquinamento più totale, il completo disprezzo delle regole di sicurezza, l’evasione fiscale assoluta e un assitenzialismo clientelare e mafioso capillare.
L’ultimo punto lo spiego meglio, il sistema è quasi completamente gestito da una miriade di imprese familiari che amministrano a volte anche meno di un ettaro di terreno in modo totalmente inefficiente, queste persone spesso per non dire sempre hanno una miriade di indennità di invalidità, un familiare o due impiegato nello stato o nel comune e vivono in case abusive per le quali non pagano un cent di tasse e nonostante questo sono costantemente di cattivo umore speso “brilli” pervasi da un sentimento vittimista e aggressivo allo stesso modo. Ovviamente fascistissimi con tanto di busto del duce da qualche parte in casa o i meno esibizionisti medagliette dello stesso conservate gelosamente nei cassetti, “sarei felice se tornasse lui!!!” ripetono continuamente.
I più di questi imprenditori sono quasi analfabeti, non sanno compilare un modulo o un assegno e per questo girano nelle case “amici di famiglia” (non sono commercialisti ma una figura molto più mafiosa) che sbrigano per loro le pratiche burocratiche che non capiscono e che ritengano siano tutte forme di sopruso. Alla viglia delle elezioni comincia per le case un pellegrinaggio incessante di candidati (solo fdi, lega e forza Italia) che promettono sussidi, di cancellare una multa, la strada asfaltata sul viale di casa (abusiva), un contratto di 6 mesi al Conad per la nipote diciottenne ma soprattutto gli danno importanza! Cosa voglio dire?, spinto dalla curiosità mi sono infiltrato dal mio vicino in un paio di queste comparsate del signore delle tesse di turno, e gran parte del tempo faceva finta di ascoltare e annuiva continuamente alle boiate più totali che questi dicevano. Più di ogni cosa questa gente ha un immenso complesso di inferiorità non capiscono il mondo e hanno paura di essere giudicati stupiti e incapaci anche più della povertà. Alla fine provo per loro fifty fifty compassione e disprezzo.
Tutto qui
P. S. Hanno quasi tutti animali da cortile ma anche vacche che macellano ovviamente abusivamente, una volta vidi ammazzare un maiale dal mio vicino. Sono diventato vegetariano! e vengo da una famiglia di macellai.
Perchè aziende 10 volte più grandi si presume siano gestite da gente alfabetizzata, che non sarà migliore umanamente ma che non necessita di soldi pubblici per andare avanti. Aggiungiamo che per aziende 10 volte più grandi non conviene rovinarsi per "piccole" irregolarità@@abbecedario-bx7io
@@abbecedario-bx7io Le grandi aziende riescono a creare maggiore valore aggiunto, quindi necessitano di minori sussidi. Inoltre è molto più semplice controllare meno imprese, ma più grandi, che più imprese, ma più piccole.
@@abbecedario-bx7io Nessuna persona sana di mente proporrebbe di sostituire tutte le pizzerie con dei Pizza Hut. Un Pizza Hut ha una economia di scala, riesce a creare maggiore valore aggiunto rispetto al kebabbaro. Una multinazionale è più controllata della microimpresa, ovvero sei più sicuro andando a magiare in quel posto. Una multinazionale investe in R&D, quindi porta a innovazioni, a differenza della microimpresa. La multinazionale non evade (elude ed evadere sono due concetti diversi). Ci sono mille ragioni per le quali introdurre una multinazionale porta benefici al consumatore
@@abbecedario-bx7io Le multinazionali creano anche concorrenza con le piccole imprese, quindi portano a migliorare le piccole attività, ma almeno hai più scelta così. Dire che l'evasione e l'elusione sono la stessa cosa è una enorme inesattezza. Se evadi eludi, ma non vale il contrario.
Posso chiedere a qualcuno come si fa ad evadere in agricoltura?
Non bisognerebbe perdere di vista il fatto che l'agricoltura è il più fondamentale dei settori produttivi: senza saremmo tutti morti. Va tutelata, ma non voglio dire che non vi siano storture da correggere.
Mi scusi ma per quanto riguarda le campagne mi sembra che il suo punto di vista scarseggi di conoscenza. Con rispetto. Le faccio un esempio: lei dice che i contadini oggi non le vendono un campo o una casa perché lei ci faccia la sua dimora ... guardi che nulla vieta loro di farlo e se non lo fanno non è per i sussidi. Poi mi spieghi chi le curerebbe la campagna attorno ... veramente non la capisco e reputo molto superficiale la sua ricostruzione
Non è superficiale è scemo
La campagna ritornerebbe bosco, meglio per gli animali selvatici... Non è che l'uomo deve per forza vivere DOVUNQUE, anche in terre a meno 30° quasi tutto l'anno (per esempio come i russi fanno in Siberia).
Ma quello che dice Boldrini è una cavolata, intorno a me ci sono tante campagne in vendita
mi fa ribrezzo come ci sia gente come Shy che parla tanto di problemi sociali, ma su queste questioni fa orecchie da mercante e dice praticamente "deal with it"
È da settimane che sento dire “un incidente a 30km/h uccide meno che a 50km/h quindi bisogna imporre il primo limite”…
la questione è molto complessa, comunque una collisione a 50km/h distrugge completamente l'auto e investire qualcuno quasi sicuramente lo uccide. 20km/h di differenza sono tanti. In alcuni centri di guida sicura le fanno provare un impatto a 10km/h, le assicuro molto convincente
@@waltertriacchini7280 Walter, che un incidente a 50 km/h sia più pericoloso e dannoso di uno a 30 km/h è un fatto assodato e banale.
Il punto è che non è stata presentata alcuna evidenza che vi sia un problema di incidenti stradali connessi direttamente al limite di 50 km/h (perché la gente è costretta a moderare la velocità in base al traffico), senza considerare distrazioni o stati di alterazione.
È invece palese che vi siano costi sociali in termini di tempistiche dei trasporti, costi dei taxi a tariffa oraria, disagi con le multe.
Io non sono di base contro o a favore: pretendo solo che a fronte di costi sociali vi siano benefici evidenti e comprovati. Altrimenti una norma così non si fa.
@@verandoscotti2907 in tutta europa ci sono questi limiti e già anche in molte città italiane, la questione mi pare più che altro strumentale, consideando che la velocità media in città come Milano e di circa 15km/h
A 5 km/h è ancora meno pericolo: imponiamo il limite di velocità di 5 km/h. In autostrada.
@@stefanoparlatore7141 legga bene cosa ho scritto in tutti i miei commenti, ci vuole un minimo di serietà
Ho terreno in campagna a Roccamonfina ( Campania ) , dove si fanno le castagne sono 4 ettari. Così abbiamo messo un colono con un contratto di fitto registrato. Il colono in questione ha un sacco di terreni. Per ogni terreno prende 5000 € euro dall unione europea per la produzione biologica. Inutile dirlo sono 7 anni orami che i nostri terreni sono diventati boschi. E tu non lo puoi toccare
Se hai modo di procedere legalmente fallo, proprio in questi giorni si è chiusa una causa di un mio conoscente per motivi simili, alla fine è riuscito a cacciare il colono
@@Arael_1 e ma se fa qualche ripicca, tipo ci brucia il terreno?
Assolutamente! ❤🎉
Grande live Prof. Grazie!
Ciao Michele. Sui 30 km/h non sono d’accordo. Vivo a Berlino e la direzione che città come questa e credo anche altre città europee prenderanno saranno proprio in questa direzione. Parcheggi sempre a pagamento anche per i residenti che cambiano zona e aumento di piste ciclabili e mezzi car sharing il tutto supportato metro , tram e bus. Trovo che le zone 30 abbino migliorato davvero la vita dei cittadini adulti e non. Berlino è per mio avviso una città con non gravi problemi di traffico e questo soprattutto per l‘ottima rete del servizio pubblico dei mezzi ed una grande rete ciclabile. 30 km/h serve anche a rendere sempre più sicuri pedalare e anche i pedoni. È un tema lungo , ma volevo dirti che non sono davon quello che dici. Mio padre vive nei pressi di Bologna e secondo me la città può averne bisogno di un divieto tale. Saluti e grazie per le tue riflessioni. Cristian
Grazie graziella... Berlino ha un ottimo servizio pubblico, piste ciclabili da per tutto, intermodalità (puoi salire con la bici in tram/autobus, treno...) qui NO
Peccato che a Bologna ci siano solo gli autobus e i filobus, e nelle ore di punta funzionano di m....
Berlino è abbastanza un unicum, vista come si è evoluta (ad esempio unendo due reti che già funzionavano da sole), ma nel contempo è anche vero che Berlino ha una superficie molto ampia. E d’altra parte a Berlino vedi molte persone che si muovono normalmente in bici, durante tutto l’anno
La Pac copre 1/3 del budget ue.
La piccola proprietà agricola italiana è stata spinta con leggi dall’inizio della repubblica con l’idea (antica) di combattere latifondo e bracciantato, sia da parte dei cattolici che socialisti e comunisti
Esattamente, un terzo del bilancio UE per un settore che rappresenta l’1,3% del pil UE.
La pac ha riportato i latifondisti. Chi ha 60-70 ettari ha uno stipendio fisso 25-30 Mila euro l anno. Il problema è che anche se non guadagna con l azienda a lui se ne frega tanto ha lo stipendio fissi
Ha riportato i latifondisti dove?🙄🙄🙄
Appunto, bisogna far tornare i latifondisti?
@@giancarlocaserta con 60-70 ha forse guadagni 25-30k€ al mese, non all’ anno
I paesini ex agricoli intorno a Torino in collina stanno morendo, nessuno ci va ad abitare e i sussidi agricoli non vedo come ne siano la causa.
Se non ci vanno a vivere è perché non offrono nulla in termini di servizi, tipo se serve andare in ospedale quanto tempo ti ci vuole? Anche per fare arrivare un ambulanza?
In ogni caso è da anni che si stanno svuotando, molto prima di queste polemiche agricoli-sussidi.
Non c'entrano nulla le politiche comunitarie odierne, non si stanno svuotando per quello .. Si svuotano perché non c'è più convenienza e comodità a vivere lì.
Sull agricoltura mi sembra una descrizione grossolana
Al netto del fatto che la prima città 30 in Italia l'ha portata un'amministrazione di destra (Olbia), dobbiamo capire quali parametrindobbiamo analizzare. Chi propone la città 30 parla di emissioni, minore mortalità degli incidenti e numero (perché okay gli incidenti non sono causati direttamente dalla velocità ma lo spazio dinfrenata cala quadraticamente con la velocità).
Se poi vogliamo parlare di tempi di percorrenza gli srudi sono pochi e i modelli sul traffico hanno la tendenza a dare risultati controintuitivi ma fi base sembrerebbe che le città 30 non fanno particolare danno. In generale però l'idea è di proporre un'urbanistica che disincentivi le auto in generale e quindi la città 30 sembra corrente con gli scopi che si propone, poi se non si è d'accordo sui fini è un altro discorso
Se non gli lasci coltivare sfruttando al meglio la tecnologia moderna come ad esempio OGM, pesticidi e concimi allora li devi anche sussidiare, altrimenti stai solo facendo terra bruciata di un settore strategico più di quello dei combustibili fossili, secondo me
Grazie, Prof.
D'accordo col Prof. al 1000%. Oggi uno (S)bugiardino top. 👍👍
Aspettavo un'analisi sugli agricoltori da tempo ❤️
Abito a Bologna e uso l'auto tutti i giorni in città, favorevole ai 30, con questo provvedimento molti si sono dati una calmata pur non rispettando il limite in senso assoluto, e il traffico non ne risente affatto, basta con queste posizioni ideologiche, di chi nemmeno conosce la situazione particolare.
il video che conferma la mia scelta di associarmi a LO, gli agricoltori europei sono forse la categoria più dopata di sussidi (secondi solo ai pensionati con metodo retributivo). 20 anni fa mi ricordo caso di quando operavo nel settore del compost per uso agricolo che veniva da raccolta differenziata e che veniva venduto a prezzi simbolici (tipo 10€/ton): La coldiretti ebbe il coraggio di chiedere un contributo regionale per utilizzarlo.. Altra testimonianza.. campioni di zona agricola ad alto pregio in Francia con quantità di diossina più alta di area circostante inceneritore perché i contadini bruciavano stoppie sature di pesticidi che erano loro forniti a costi totalmente sussidiati e che quindi sprecavano
Madonna dimmi che scherzi
@@RiccardoVenturi-ov3vl per nulla..., testimonianze dirette dalla mia vita professionale
La faresti una live col prof per parlarne? Oppure con sergio saia? Sarebbe molto interessante
@@RiccardoVenturi-ov3vl no prob, professionalmente ho solo questi due episodi su lato agricolo oltre a interesse personale per la mia formazione di base in scienze naturali sul rapporto paesaggio naturale e paesaggio antropizzato
Tu sei di quelli che x vivere ti basta uno stipendio 4 salti in padella e il mec Donald di turni. Parla di quello è meglio.
Come sempre grande Prof. Tuttavia, non riesco a comprendere come questi imprenditori agricoli, nonostante sovvenzioni ed esenzioni di ogni tipo, non riescano a produrre valore aggiunto ovvero profitto per le proprie imprese .
Dal mio punto di vista invece, la maggior parte di questi soggetti, che non hanno nemmeno l’obbligo di redazione del bilancio, non se la passano così male come ce la raccontano ..
Le rispondo da "figlio della campagna". Comprendo il suo dubbio, ma da parente di imprenditori agricoli si vedono cose che alla città sfuggono dalla vista. Sputando nel piatto in cui mangio (visto che anche mio padre gestisce un'impresa agricola microscopica), condivido il punto di vista del prof. Boldrin ma, per quanto riguarda almeno il nord-est (mia zona di provenienza, non so a che livelli sia il resto dell'agricoltura italiana), secondo me alla base c'è un grosso problema: di tutti questi presunti imprenditori forse un decimo, se non di meno, sa fare impresa... E tutti gli altri? Si tengono un fazzoletto di terra perché è di famiglia, o per passare il weekend coltivando areali microscopici per divertimento; in questi due casi si sente spesso l'affermazione "ma tanto per quello che devo fare io mi basta".
Oppure molti, non riuscendo a trarre un reddito soddisfacente dalla terra, la lasciano incolta piuttosto di venderla (se non per prezzi folli) o darla in affitto a chi ha capacità e voglia di espandersi.
Aggiungo la categoria di tutti quelli che difendono una fantomatica superiorità dell'agricoltura di una volta, o di coloro (tantissimi) che maledicono l'Europa per averli rovinati (non è chiaro il motivo) mentre continuano a ricevere la PAC, o di tutti coloro che hanno cavalcato la moda del Km0 e simili soltanto per vendere una miseria di prodotti, coltivati con metodi da terzo mondo, a prezzi folli e spillare una montagna di sussidi all'Europa, molto spesso spesi male in investimenti che neanche si ripagherebbero.
A situazione economica non saprei, tutti piangono il morto ma nessuno molla l'osso o decide di svoltare.
Bisogna ammettere però che, almeno qui nel Pordenonese, ci sono un po' di imprese capaci che potrebbero tranquillamente fare a meno delle esenzioni e di tanti sussidi... Probabilmente levandogli aiuti e regolamenti stringenti sarebbero in grado di spiccare ancora di più rispetto ai casi descritti precedentemente.
Grazie per la risposta ! Il problema principale rimane come sempre in Italia, la produttività , non solo in agricoltura
Se tagli incentivi, vedrai come se la passano male,… Lo scopo è proprio quello, vendere tutto alle grandi multinazionali
A protestare non sono gli imprenditori agricoli, ma simil tassisti che rivendicano il privilegio di coltivare il loro hobby a spese dei contribuenti
@@theowilldmann e quindi o sei ricco o chiudi?
Condivido solo in parte la riflessione riguardo la orotesta degli agricoltori. Il comparto agricolo è una parte fondamental del tessuto economico di un paese. Garantisce l'approvvigionamento alimentare, una funzione vitale. Poi svolge diverse altre funzioni, come per esempio il mantenimento del territorio. Con questo non voglio negare che ci siano enormi problemi, ma la soluzione non credo che sia cosi semplice.
Interessante, come fa ad essere parte integrante del tessuto economico se vive solo grazie ai sussidi? Il contrario di quello che dici, come dimostra il contrario il fatto che occupi una parte minima della popolazione.
Follia. Non vi rendete che scrivete follie con questa menata della sovranità alimentare??? Nemmeno l'Italia, per non parlare di Svezia o Inghilterra o Irlanda etc potrebbero ottenere questo! Nemmeno la Cina!! Follie assurde
@@edoardolagrasta4786 Ma poi... Prendono sussidi e sono ricchi, ricchissimi (con macchine da 60.000€) e se gli chiedi come fanno a prenderle ti rispondono con agevolazioni statali e della Comunità europea...
@@Anpi-xx6my ma che agricoltori conosci?😂
Buongiorno prof! Sono appena entrato ti recupero dal inizio
Professore potrebbe dedicare un video all'autonomia differenziata? Lo chiedo perché Shy, aka Breaking Italy, di cui è stato ospite, ha affermato che "spaccherà l'Italia" e balle varie
sei hai già deciso che sono balle a cosa ti serve un video? Per soddisfare i tuoi bias di conferma?
Cosa ne pensa dell'argomento che i sussidi all'agricoltura servano per mantenere vivo il settore in senso strategico? Non rischiamo di essere dipendenti e sotto scacco di paesi esteri?
Ottimo ed interessante 💪💪💪
❤ Hai ragione bravooooo sono con teee!!!
Buongiorno prof .. pausa pranzo assieme a lei
grazie Professore
Il tema della velocità, semplice concettualmente, e' interessante per la commistione fra fatti ed ideologia. Un esempio interessante e' la Danimarca, in cui mi reco spesso da anni: velocità in citta' 30, 50 e 70; auto, bici e mezzi pubblici. Tutti sono utili ognuno nei singoli contesti. Ne pro, ne contro, ma "It depends". Senza battaglie ideologiche e narrazione semplificate. La sicurezza, l'ecologia, la velocità, l'economicita' dello spostamento sono target multipli che richiedono scelte non di tipo bianco o nero.
Un esempio: vivo nei suburbs di Milano vicino al più grande centro commerciale del Milanese (ex stabilimento Alfa Romeo di Arese) nessun mezzo pubblico. Ad Atene l'equivalente e' posto lungo la linea rossa metropolitana oltre che la strada veloce. Et et. Pure la Grecia ci supera. Viale de Missaglia a Milano, 3 corsie per 4 km. Non una casa o negozio in affaccio, per presenza di controviali. Velocità 50 con tutor. 50 ideologico! Di fronte alla ideologia zone 30 la sua affermazione e' utile. Ma l'obiettivo sarebbe, per me, It depends. Ma l'ideologia non ammette "il dipende" dalla situazione (es suo giorno e notte) chiave logica di tatti aspetti della società moderna
Indagine 'alla report' questa volta. Contributi ai contadini oddio no, ma invece all'Ucraina daghene a gas in fondo!
Vivendoci non credo proprio che le campagne siano così in auge, spr per mettere a posto i vecchi casolari (tipica attività da sottopretariato moderno)... Confuso Michele questa volta
Riprendo il riferimento a un titolo ANSA che ho già trovato in vari articoli: "Città 30, a Bologna in due settimane -21% degli incidenti".
Chiunque sappia due virgole di statistica inorridisce davanti a un titolo del genere, qui siamo ai livelli di Mentana che da una settimana all'altra mostra i sondaggi politici dicendo "questo partito va male, perde lo 0,1% dei voti".
In un intervallo di tempo così breve, e proprio considerando l'impatto di questo provvedimento, NON si può ottenere alcun risultato statisticamente significativo!
Le cause possono essere molteplici: in questi 15 giorni ci sono state (finalmente) TANTE pattuglie stradali in servizio; c'è stato un martellamento mediatico che, molto probabilmente, ha portato a una maggiore attenzione alla guida da parte di tutti; c'è stato l'effetto novità e forse un effetto di sostituzione di chi anziché guidare in condizioni da Inquisizione Spagnola ha preferito fare in altro modo (quindi meno veicoli in circolazione?). Si aggiunga inoltre che, passato il periodo natalizio/capodanno, da inizio gennaio c'è comunque un minor traffico nelle strade (meno spostamenti per viaggi, vacanze, eventi ecc.) e il meteo incide moltissimo nelle fluttuazioni giornaliere e settimanali (se piove il traffico quadruplica, se c'è freddo la gente si muove meno, ecc.).
Voler considerare tutto ceteris paribus per poter dire subito "Visto?? Avevamo ragione noi!" è intellettualmente disonesto.
90 minuti di applausi. La coglionata dei 30 Km/h c'è anche in altri stati EU purtroppo!
Per i 30 km non sarei così talebano in quanto la riduzione della velocità riduce in modo esponenziale la gravità del danno in caso di incidente. Secondo me ci sono zone delle nostre città che è veramente pericoloso andare a più di 30 ma l'estensione generalizzata penso sia una follia.
Mi sfugge la differenza tra sussidio e stipendiare figure che non servono a nulla a chi veramente produce. A cosa serve dare soldi a certe facoltà? se proprio vogliono esistere che si finanzino da sole.
Bravo Michele. Concordo pienamente. Fuori Europa spesso i limiti in città sono di 60 kmh e sulle statali si viaggia a 100. E non è che si vedano grandi stragi. Piuttosto ci sono controlli frequenti e mobili (radar) che dissuadono dal fare i furbi. Ma qui pretendere delle pattuglie che facciano quello che dovrebbero è un utopia: tutti negli uffici a riempire scartoffie.
Per quanto riguarda l'agricoltura posso solo guardarmi attorno (vivo in montagna): allevatori che sopravvivono con 10-15 bovini in tutto grazie ai sussidi sono la regola.
Completamente d'accordo sui sussidi all'agriocoltura aggiungerei solo che in Italia oltre ai sussidi europei gli agricoltori beneficiano di una tassazione che è molto prossima allo zero.
Ma magari😂
Condivido tutto al 100%!
Sui 30 kmh non ha studiato, ha preso il sopravvento la parte emotiva ed ideologica purtroppo, i dati ci sono e sono tanti. In molte città europee si applica da anni, basterebbe analizzare quei dati.
Purtroppo un discorso semplicistico su un aspetto complesso. Meriterebbe una riflessione collettiva piuttosto che una predica. Si riascolti in modo distaccato e senza pregiudizi e forse capita la mia critica
In questo preciso momento la tv è accesa su Geo and Geo e sento di pastori trentini che ripetono la retorica (oramai molto di moda e che è sta diventando davvero stomachevole) che la gente debba "dedicare tempo per andare a prendere i loro prodotti" e come loro preferiscono garantire "la qualità alla quantità".
Grazie, Michele, per fare informazione controcorrente.
vedrete che la prossima frontiera del sovranismo agricolo anti UE sarà la campagna per eradicazione dei grandi predatori, considerati ormai flagello biblico..in Svezia il nuovo governo con i sovranisti dentro ha già iniziato. Che i predatori debbano essere gestiti in un'ottica generale avanzata scientificamente, magari prevdendo anche abbattimenti selettivi, è logico, ma che ora costituiscano pericolo mortale è altra narrativa totalmente falsa e ascientifica
Professore mi potrebbe fornire qualche lettura sul tema della rivoluzione agricola di cui parla nella prima metà del video (per esempio sul miglioramento della qualità del cibo e la rendita dei terreni e la riduzione dei consumi)? La questione mi interessa particolarmente. Grazie in anticipo
Ma che ti deve fornire, non sa un cazzo😂
Adesso ho capito perché l'altra settimana l'autobus che mi doveva portare al aeroporto di Bologna, andava come una 🐌 lumaca, con la strada libera davanti 🤨.....mi ha fatto un nervoso?! sono arrivata alla destinazione con la tachicardia per paura di nn perdere il volo.....incredibile!?!? Stiamo creando un Modo PAZZO....😢
Ma guardi che non è propriamente così. In Italia le piccole realtà sono più produttive rispetto alle grandi cooperative e non sono affatto privilegiate. E non si tratta di poche realtà virtuose.
In poche parole ha descritto la realtà, grazie,perché la dove in piccole realtà ci si aiuta
E ci si conosce dal vivo e ci si rispetta perché li ci sono i sacrifici fatti e chi come me con tre figli maschi e non ho avuto la possibilità di avere i grandi sussudii che si nomina