Bellissima storia. Sono d’accordo con lei sui calibri odierni, anche se sicuramente più esclusivi dei semplici Eta di qualche anno fa, questi almeno hanno qualcosa in più solo per Longines. A livello estetico tuttavia, pur rimanendo sempre sul classico, trovo che Longines proponga tutt’ora dei pezzi molto belli
Grazie Marco per questo video. Longines rappresenta una delle tre case che amo di più in assoluto (assieme ad Omega e la inarrivabile Vacheron Constantin). Vedere quella carrellata di calibri a carica manuale solo tempo e cronografi lascia veramente senza fiato. Sopratutto quel capolavoro chiamato 13zn, ormai inarrivabile. Anche il 30CH lo reputo incredibile. 12.68z e 30L forse i migliori carica manuale di sempre, ma con finiture superiori per il primo. Tra gli automatici invece reputo un capolavoro il calibro 431 a 36.000 alternanze/ora che ha degli accorgimenti tecnici, materiali e finiture notevoli. Arrivando ai giorni odierni...posseggo un Hydroconquest da 43 mm e lo reputo un bel pezzo, sopratutto pensando al prezzo d'acquisto e quello che offre (non è esente da difetti ed è ancora migliorabile sopratutto per quanto riguarda il bracciale), ma mi sale comunque un senso di tristezza propio pensando alla Longines che fu. Il posizionamento attuale non rispecchia purtroppo quello che questa casa a saputo dare come contributo al mondo dell'orologeria. Nel mio piccolo spero di veder risalire al più presto Longines e di ritrovare suoi movimenti all'interno di futuri orologi. Una buona serata Marco. E alla prossima.
Grazie Marco!!!! Amo Longines da sempre e non posso che continuare a riguardare il suo video, che ho salvato tra quelli da conservare a lungo. Complimenti davvero!!!
I Longines odierni hanno difetti grossolani che fanno venire il nervoso per ciò che POTREBBE essere Longines, ma sfoggiano design veramente notevoli e calibri ETA molto migliorati che potrebbero essere tranquillamente COSC (il mio HQ con L888, monitorato costantemente per una settimana, perde 1 secondo ogni due giorni, calibro pazzesco!). Poi, tutti i calibri ante-1978 sono quasi sempre grandiosi, ho un vintage con un 1583 e solo alla vista è grandioso. me lo terrò stretto.
Non conoscevo la storia di questa casa e ne sono rimasto ammaliato dal suo passato . Il movimento cronografico manuale é veramente meraviglioso , non pensavo avesse avuto questi livelli . Il paragone con il mondo dell’auto l’ho trovato quanto mai pertinente . Anche se Longines per nella produzione di serie aveva mantenuto una eccellenza notevole . Cosa non facile da fare .
Grazie Marco, hai raccontato la storia di questo Marchio che ho sempre amato, perché visto al polso di un mio caro zio e poi tramandatomi, e proprietario dal 93 di un crono Admiral che ancora adesso marcia in modo perfetto.
Grazie per la lezione , è sempre un piacere ascoltarla,imparo sempre qualcosa.Non ho le conoscenze dei vari calibri ma sono un estimatore di Longines e possessore felice di un crono Grand Vitesse del 2009 credo monti un 7750 modificato . Grazie,al prossimo video.
Bellissimo video, molto pertinente il paragone con il settore auto, ci vedo tuttora tanti aspetti in comune. A proposito di F1, ricordo bene che dopo il Titolo 1979 di Scheckter la Ferrari passò come sponsor da Heuer a Longines. Il giusto tributo ad un nobilissimo Marchio, e, per quanto nel contesto da Lei perfettamente riassunto Swatch stia lavorando tutto sommato bene, da appassionato penso che Longines può anzi deve avere di più!
Bella disamina. Continua così. Longines Marchio comunque sempre al top. Certo in passato si lavorava meglio. L' artigianalità sempre una spanna sopra ai prodotti industriali.
Grazie per il video! Di longines posseggo un solo tempo in oro rosa de ‘66 con calibro 19.4, molto sottile ed elegante, e un hydroconquest da 39mm per l’uso spensierato.
Interesantissimo video sulla storia di Longines, ricordo molto bene il marchio in formula uno, sponsor che capeggiava sulle Ferrari degli anni 80 e sulla macchina del leggendario Gilles Villeneuve .
Bellissima storia e come sempre dalle sue parole e dal modo di esporre risulta evidente la grande passione che ha per la materia !!! Dal 2009 al 2018 ho avuto modo di valorare per il gruppo sw e confermo che quella differenza, distanza, tra omega e Longines era molto evidente nel peso delle casse oro che realizzavo, la prima, a parità di misura, pesava sempre il doppio o addirittura il triplo della seconda… colgo l’occasione per segnalarle le bellissime cipolle prodotte da longines dal 2015, cassa oro in tirature limitatissime presentate a Basilea in quegli anni, che si rifacevano a modelli del passato, di fattura notevole per il periodo moderno
Perfetta presentazione, interessante il paragone con l'auto e il cenno degli Agnelli. Apprezzo molto il Suo eloquio forbito : passato remoto, congiuntivo, condizionale e futuro. La bellezza della lingua italiana, di cui sono un appassionato cultore. Grazie
buongiorno Marco, le faccio i complimenti per questo video che reputo preziosissimo per i nuovi appassionati come me. sarebbe molto bello se riuscisse a farne altri simili sui marchi che adesso vanno per la maggiore come rolex, omega, zenith, breitling, ecc. in questo modo, chi conosce l'orologeria da poco e ha la percezione solo della dimensione presente, potrebbe mettere in prospettiva storica il valore dei vari brand.
Grande Marco, come sempre, da appassionato di longines sono dispiaciuto Dell attuale posizionamento del brand nel gruppo swatch, trovo abbiano sminuito la storia e il prestigio di longines, come per certi versi accaduto anche a tissot...
Grazie ma è diverso. Tissot era un marchio economico già dagli anni 30, poi è vero che montava calibri che oggi sarebbero di lusso. Ma nel conglomerato che possedeva Omega e Tissot , Tissot era la base gamma. Longines era una eccellenza.
@@vintagelife la storia era importante. I suoi calibri di manifattura non erano male. Ma se Longines ha fatto la fine che fatto, come puoi pensare che Tissot me facesse una diversa? Sono pure nello stesso gruppo.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi anche se ultimamente stanno provando a rilanciarla, premetto, collocandola in un altra fascia di prezzo/qualità rispetto ad allora. Il gruppo vuole collocare il marchio subito dopo omega, un pò come rolex sta facendo con tudor. Poi il calibro L888.4 a mio parere non è malvagio, certo è industriale però mi sembra ben fatto. Lo stesso per lo spirit in titanio, peccato che sia 40 o 42 mm e spesso 12 e mezzo (cosa che non ha un senso visto che il calibro che incassa è spesso 3.85mm e l'orologio è impermeabile 10bar con corona a vite). Forse sono io che non mi accontento mai, ma lo stesso spirit in titanio, con lo stesso calibro e dimensioni da 37/38 con spessore da 10 verrebbe un muletto super, leggero e comodo, sicuramente non un orologio di classe che longines faceva allora ma sicuramente un orologio degno di nota per i tempi moderni.
@@vintagelife direi che Tissot storicamente tendeva molto alla sperimentazione di nuovi materiali: il progenitore degli Swatch secondo me è stato proprio il modello Idea2001,in plastica. Anche per quanto riguarda la spirale in silicio, se non erro nel gruppo Swatch è stata proprio Tisdot a montarla per prima. Comunque sia, Tissot ha avuto in generale la sua importanza, nella storia degli orologi, su questo concordo.
Hai ragione longines è stata il top. Purtroppo oggi comprare un 30 ch o un 13 zn ad un prezzo accettabile e tenuto bene e’ praticamente impossibile. Peccato...
Buonasera, super interessante, semplice e coinciso, complimenti. Da appassionato della immensa Longines, ne sono rimasto entusiasta. Tutto vero purtroppo sulle sue sorti, mi sentirei di dire che è stata inferiore a Patek e Vacheron solo per nobiltà di finiture e forse habillage. Grazie Marco a presto.
Lectio magistralis. Possiedo ul longines da tasca appartenuto a mio nonno perfettamente funzionante. Quanto alla "rivalità" con Omega, pur possedendo due speedmaster di cui uno reduce con singolare metallo dorato su ghiera e sfondo dei tre contatori ( il che compromette la leggibilità in piena luce), sono attratto dalla serie master collection di Longines considerato che i prezzi dei nuovi speedmaster sono francamente a mio avviso sproporzionati tanto da "drogare" lo stesso mercato delle aste sul quale ormai speedmaster degli anni 80 o 70 non si trovano ad una base inferiore ai 2.ooo 3.000 euro... Lei cosa pensa della serie master collection? La ringrazio per il suo autorevolissimo punto di vista.
I Longines Master Collection sono orologi classici reinterpretati solo tempo, cronografi, o con piccole complicazioni. Niente di favoloso ma neppure di terribile. Certo Omega costa di più ma almeno sul piano meccanico è superiore.
Strano,a mio parere che non abbia menzionato il calibro 19A del 1953 ,di cui ho un esemplare e che ha una storia certificata dall'archivio LONGINES ; che le descrivo in breve: fu inviato dalla LONGINES negli U:S:A. e precisamente alla casa WITTNAUER ove fu assemblato e da qui portato da un agente a CUBA precisamente nella capitale ' L Avana qui la casa CUERVO & SOBRINO'S realizzò il quadrante, infatti sul quadrante oltre al marchio LONGINES, sopra i piccoli secondi vi è inscritto il marchio semitondo di CUERVO & SOBRINO'S. Gran bella storia quella di LONGINES........grazie.
Grazie. No, non è strano, è normale: condensare in un video di lunghezza accettabile una storia così significa che non puoi soffermarti su tutto, anche ciò che è di grande valore.
Grazie per questo video, molto atteso. Tuttavia un aspetto mi rimane oscuro, riguardo la descrizione fatta all'inizio. Davvero i pastori avevano competenze ed attrezzature per produrre pezzi di micromeccanica? E se avevano tutto ciò, perché sfruttarlo solo d'inverno? Puoi espandere un po' la trattazione, oppure già si trova in altro video?
Avevano competenze artigianali, non chissà quali attrezzi. E li sapevano utilizzare. Non si dimentichi che gli Ugonotti che lasciarono la Francia erano molto spesso orologiai. La loro principale occupazione restava altra, forse non comprendevano cosa avrebbe potuto portare la loro attività se naturalmente sviluppata.
Non sono da buttar via, anche per il loro prezzo ancora contenuto, gli automatici come ad esempio il raro 890 che ha i due bariletti sovrapposti anzichè complanari che carica molto bene e non ha problemi, al contrario del 990 (poi Lemania 880) che faceva impazzire i riparatori. Un altro automatico interessante è quello con il rotore libero ed azionamento a cuore e tiranti che precorre il Pellaton, di questo non ricordo la referenza e non voglio aprire l'orologio.
Come sempre considerazioni puntuali e istruttive. Credo che la "sfortuna" di Longines sia stata non aver mai annoverato tra i suoi modelli un segnatempo cosiddetto "iconico". Questo le avrebbe garantito un posizionamento diverso all'interno dello Swatch group e del mercato. In realtà, dando una scorsa al catalogo, si naviga tra modelli anonimi e altri che strizzano l'occhio all'heritage( ma questo è ormai un vezzo di tutte le case).In buona sostanza, un "vero" Longines appartiene al passato...
Ciao Marco, nei tuoi video citi più volte Parmigiani Fleurier, ci sarà prossimamente un video su questo produttore indipendente? Grazie e buona domenica
Ciao a Marco ed a tutti gli amici del canale, provo a rimettere il commento di prima senza errori. Sfruttando un prezioso consiglio che Marco aveva dato in un video ho acquistato un Longines cassa oro del 1953, il calibro è il 27 O (O sta per oro il calibro e' dorato ed equipaggiava, a detta di L., gli orologi in oro, mentre sugli altri veniva montato il 27 M). Longines mi ha inviato anche 2 pagine di un suo libro in inglese in cui si spiega che il calibro 27 era un upgrade del 12.68 citato nel video. Qui non riesco a mettere allegati ma se Marco o qualcun altro fosse interessato posso inviare il materiale + foto del calibro via mail. Un altro punto a favore della Longines attuale è il Dipartimento Vintage, basta inviare 3 foto: quadrante, movimento e parte interna del fondello e ti dicono l'anno ed il mese in cui L. ha effettuato la vendita di quell'orologio solitamente fatto all'importatore del brand; il servizio è gratuito e rispondono in 48 ore. Buona domenica.
Felicissimo che lei parli di Longines. Da neofita e non potendomi permettere cifre molto alte vedo in Longines un ancora di salvezza. Parlando di nuovo, posso permettermi un diver, per ora, e un crono in futuro spendendo una cifra per le mie tasche già considerevole (2000/2500 euro). Ho 2 domande: Non ritiene che piuttosto di avere una marea di orologi da 500 euro (parlo di meccanici) oppure di marche semisconosciute sia meglio comunque puntare su Longines? Anche se non più coi fasti del tempo, non ritiene che Longines abbia comunque motivo di esistere e magari in futuro poter proporre qualcosa di interessante? Ringraziandola ancora per ciò che mi insegna.
Un blasone di per sé non garantisce niente. Garantisce un filo di più il fatto che sia del gruppo Swatch. Sicuramente è abbastanza solido, se il settore regge. A me generalmente non piace e convince troppo come Swatch sta gestendo i suoi marchi. E neppure i nuovi Longines mi convincono molto, anche se hanno un successo in crescita. I prezzi si stanno alzando per i contenuti che offrono. Dando per scontato che ormai il posizionamento è quello, si potrebbe fare di meglio, credo
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi potrebbero sicuramente posizionare più in alto longines sui classici e i pilot (dove omega ha poco o nulla), ma evidentemente si fa fatica a toccare una macchina che funziona bene essendo leader di mercato nella sua fascia di prezzo. Certo, niente a che vedere col suo heritage, ma sono felice possessore di un L688.2 che è un prodotto superiore alla media di tutte le maison nella fascia 1-4k e come dice lei con maggiore esclusività (e sicura affidabilità, cosa che non so se si possa dire dei tanti movimenti di manifattura di questi giorni, vedasi Oris).
io ho avuto la fortuna di comprare un zn13 destinato alla aviazione della romania in un antiquario di bucarest prima della rivoluzione ..... di cui ho ricostruito anche la sua storia e la sua assegnazione , se ne ha piacere posso condividerlo con lei di cui apprezzo sempre e molto i suoi interventi. per i quali la ringrazio
Buongiorno Marco ho una curiosità: tu dici che il 12.68z è meglio del 30L. È una tua valutazione personale o c’è dietro anche una questione meccanica? Grazie
Grazie per questo racconto di storia, ho imparato tanto. Io ho un Longines hydro conquest cronografo L3. 6514 mi piacerebbe avere una vostra opinione. Complimenti per la sua competenza👍
Video interessantissimo ma "calibro cibernetico" non si puo sentire.. diciamo che era un calibro elettronico a componenti discreti anziché con integrati. Si tratta di una scorciatoia di progetto per tenere bassi il time to market e i costi. Questo perché all'epoca gli integrati andavano prodotti "custom" e costavano parecchio soprattutto per bassi numeri di produzione in quanto il disegno logico, fisico e la costruzione delle maschere fotolitografiche sono praticamente una tantum e si ammortizzano sui volumi. Per contro i componenti discreti sono veloci da assemblare ma molto fragili, meno accurati nel tempo e con prestazioni inferiori
Bellissima storia! Complimenti! Volevo da lei un consiglio, sarei intenzionato ad acquistare un longines Spirit con il nuovo calibro L888.4! Secondo lei è un buon orologio? Listino costa 2050 , se riuscissi a prenderlo con uno sconto del 20/30 % ne varrebbe la pena?
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi va bene la ringrazio! Con quella cifra lei mi consiglia qualcos'altro? Anche altri brand? Purtroppo non sono un grande esperto di orologi!
Dite quello che volete, Sarà che io ho un gusto classico, ma esteticamente preferisco Longines ad Omega. Posizionandola sotto Omega mi hanno fatto un favore 😅 con 2000€ circa mi porto a casa un orologio, che mi piace di più, di uno che costa 5000 di un azienda posizionata su fascia più alta. Con la stessa cifra, Piuttosto comprerei 3 Longines, ma mai un Rolex, perché per me, non vale quel che costa, perché oggi, in questo mondo si vende più il nome che l’oggetto, ed io compro l’oggetto min piace e non il nome.
buonasera, posso chiederle quale mi consiglierebbe tra il Longines Heritage Military (38,5 che si ispira al modello della RAF) e il Longines Heritage Military 1938 (43 mm nero) ? La ringrazio
Da grande estimatore di Longines, ringrazio per la ricostruzione storica e per gli approfondimenti, ma non posso non fare delle importanti precisazioni e critiche. In primo luogo, quando si dice che gli automatici Longines non sono al livello dei manuali (mi limito ai solotempo), si dice una inesattezza e si fa una grave ingiustizia. Mi spiego: se parliamo del cal. 22as e derivati ci può stare. Se parliamo dei manuali 19.4 e 428 allora vale lo stesso discorso. Se parliamo di perle dell’orologeria come il 340, poi migliorato nel 350 ma anche del 431 UltraChron, allora sig. Beltramdi proprio non ci siamo e piego il perché. Il 22 a detta di molti era un adattamento di un movimento manuale con l’aggiunta dell’automatico. Quindi sin dall’inizio nasceva “viziato”. Il 340, poi 350 presenta un rotore decentrato a cremagliera che per progettarlo ci vollero più di due anni e mirava a ridurre lo spessore del calibro, facendolo competere non con altri automatici, ma con i manuali, in anni in cui la ricerca della raffinatezza applicata sui dress watches era determinante. La particolare cremagliera aumentava anche l’efficienza di ricarica. Vogliamo parlare del 341 UltraChron? Si perche nel video sono stati fatti solo due cenni. 36.000 alternanze orarie per resistere a interazioni (“colpi”) gravitazionali; (e qui sottolinea che i Longines a 36k vennero subito dopo i GP, ma a differenza di questi furono i primi veramente affidabili a tali velocità); parte esterna in carburo di tugsteno, con un peso specifico maggiore dell’acciaio al fine di aumentarne l’inerzia e, quindi, l’efficienza di ricarica; lubrificazione al bisolfuro di molibdeno per l’elevatissima oscillazione; segmentazione a forma di clessidra alata del rotore per creare una sorta di camera d’aria per attutire gli urti; ingranaggi del sistema automatico in materiali amagnetici; ruota di scappamento con 21 denti in luogo dei canonici 15; lavorazione del rotore a côte de Genève circulaire. E mi si viene a dire ancora che gli automatici Longines non erano all’altezza? Veniamo al 30L. Come dice il suo stesso nome era di 30 mm anziche di 27 mm come il 12.68z. Ok aveva il ponte della ruota di scappamento senza angolo rientrante, ma sui prima 30l le lavorazioni ad anglage c’erano eccome, oltreché sistemi antiurto più moderni ed efficienti; una struttura del ponte centrale più sicura in quanto ancorata con viti su entrambe le estremità anziché su una sola e un bilanciere che i 12.68z non ebbero mai, quasi unanimemente adorato da tutti gli orologiai. Grave dimenticanza: il cal. 27.0 che era contemporaneo al 12.68z, ma per me più bello se vogliamo e con lo stesso ponte della ruota di scappamento. Per il resto, grazie infinite per il video, che non può che arricchire l’enciclopedia delle fonti sulle case orologiere, con mio grande piacere, con una esposizione ottima e uno stesso grado di simpatia personale per il sig. Beltrandi.😉
Accolgo volentieri le sue precisazioni. Ma come sa sugli automatici Longines le opinioni sono diverse, e io non ho ragioni per mutare le mie. Invece sui cronografi, chissà perché, tutti sono d’accordo. Forse questo qualche domanda dovrebbe portarla.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi sui cronografi manuali Longines non si discute. Concordo pienamente con Lei. Forse, però, l’equivoco sugli automatici solotempo nasce dal fatto che negli anni 50 e 60, la linea di punta dei solotempo Longines fosse il Conquest (che all’epoca faceva concorrenza al Constellation serie 5xx di Omega) che veniva equipaggiato prevalemtemente con il cal 22 e, quindi, questo sfortunato calibro venne montato dapprima, e revisionato poi, da tantissimi orologiai che ne deprecavano la consistenza. In effetti sul cal. 22, il rotore ha un diametro insolitamente molto più grande rispetto al movimento sottostante e questo ha rafforzato il pregiudizio sugli automatici Longines, che si è poi generalizzato.
@@lucaiannuzzi8988 per me, oltre a quanto dice, che mi sembra pacifico, forse va considerato anche un certo conservatorismo di Longines, una sua natura elitaria in un certo senso, che la poneva un po’ fuori tempo su alcuni aspetti, in una epoca in cui l’innovazione nel settore contava moltissimo ( magari fosse così anche oggi) . Poi era una tradizione sovente di eccellenza vera, però anche questo penso abbia contato.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi mi dispiace ma dissento. Studi approfonditamente il cal 431 UltraChron e si renderà conto in prima persona della forte e ferma volontà di Longines di innovare in maniera radicale con investimenti tra l’altro notevoli su una tecnologia quasi del tutto inesplorata, quale l’alta frequenza, la precisione, i lubrificanti, i materiali e molte altre soluzioni inedite che poco hanno a che fare con il conservatorismo di cui parla... per il 340 poi 350 questa caratteristica è addirittura il fine ultimo
@@lucaiannuzzi8988 ciao Luca, come ben sai siamo in disaccordo su quasi tutto a proposito di Longines; volevo magari aggiungere una cosa: quando Longines tirò fuori il suo 36.000 alternanze, le 36.000 alternanze erano già quasi obsolete nel mondo dell'orologeria, quindi Longines arrivò tardi pure lì: nello stesso periodo la Schild (non mi venire a dire che era l'ultima arrivata in fatto di movimenti...) produsse il suo 1920 Chronospeed in pochissimi esemplari e sai perchè lo produsse in pochissimi esemplari interrompendone la produzione? perchè le 36.000 alternanze davano una marea di problemi di continue manutenzioni e i clienti si erano leggermente rotti le balle di portare gli orologi in assistenza. Che poi l'Ultrachron possa piacere per altri motivi, ci stà tranquillamente: ma all'epoca le cose erano come ti ho detto.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi infatti in metallo di solito sono anni 50 quando si riciclavano anche i calcinacci dei bombardamenti per le nuove costruzioni...
Buonasera, vorrei inviarle delle foto di un Longines rettangolare in oro, ma non so come fare, perché mi piacerebbe sapere notizie di questo segnatempo ed eventuale stima, grazie se vorrà rispondermi
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi parlo del 20h By 1876, Lugrin had already taken up a patent for a chronograph module that could, with adjustment, be added on to pocket watch movements. This module was used by both Waltham and Longines. Census records, from 1880, show that Lugrin was living in New York City at the time, and that he lived with his family which included two sons and his wife Christina (née Marquardt). Lugrin supervised the production of the Waltham chronographs which required attachment of his chronograph module to the 14-size Waltham movements of that era. Production of these pieces began in 1877. Jacques Eugène Robert, who was the Longines representative in New York at the time, brokered a deal with Lugrin in order that Longines could, from 1879 onwards, make use of the Lugrin patent in the production of Longines’ first chronograph movement, the calibre 20H. In 1884 Lugrin, now back in Switzerland, founded a workshop in Le Sentier specializing in chronographs (and likely other types of complications). In 1886 he moved his expanding workshop to l’Orient. The site is currently home to the Nouvelle Lémania Company. Lugrin’s daughter, Jane, was born from Lugrin’s second marriage to Alice Sophie (née Aubert), and it was Jane who married Marius Meylan. Meylan would eventually lead the company after Lugrin’s death in 1920 and would christen it “Lemania” some time in the 1920s.
@@stefanogagliardini6850 si è vero anche se il brevetto era di Lugrin che penso sia stato il fondatore di Lemania, anche se il nome Lemania fu dato da suo genero Meylan
Restando nel paragone che hai fatto, ricordo la Fiat di quarant'anni fa, produceva e competeva alla pari con la Volkswagen, poi hai visto come è finita...
Dal mio punto di vista, e sono anche benevolo, Longines è deceduta da almeno 40 anni. Detto questo, ho sempre avuto un dubbio: sarebbe in qualche modo potuta cambiare la storia di Longines se, in quei famosi test della NASA, invece che con un Valjoux 72 si fosse presentata con il 30CH? E soprattutto: perchè non si è presentata con il 30CH che all'epoca dei test della NASA era ancora in produzione? In ultimo: comprendo bene cosa vuoi dire quando affermi che Longines insieme a Patek e a Vacheron era il punto di riferimento nel settore dell'alta orologeria dell'epoca; ma io aggiungerei IWC (faceva cose spettacolari) e LeCoultre (forniva calibri a tutto il mondo dell'alta orologeria). Un saluto e grazie per questo video
Sono d’accordo su tutto, ma JLC un gradino sotto. Iwc faceva splendidi calibri, ma forse non era al livello di eccellenza della migliore Longines. Io lo so perché non hanno usato il 30CH. Perché ormai avevano deciso che il 30CH sarebbe morto. Anche se impoverito nelle finiture probabilmente neppure lo producevano più, avranno montato le ultime rimanenze su alcuni cronografi ai primi anni 70. Ormai la situazione era compromessa economicamente, i calibri di manifattura stavano cessando ovunque.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi posso dire di non aver mai visto un LeCoultre carica manuale con lavorazione a ponti separati, parlo di orologi da polso; IWC faceva ottime lavorazioni in questo ambito; poi con queste caratteristiche bisognava guardare verso Patek e Vacheron, ma molti dei loro movimenti erano di LeCoultre. IWC secondo me era molto superiore a Longines, cronografi a parte, naturalmente: IWC con Pellaton tolse la ruota modulare dei secondi centrali indiretti (con il calibro 89) e tirò fuori il sistema di carica Pellaton che non è stata roba di poco conto, oltre ad altri splendidi movimenti.
@@stefanogagliardini6850 sul Pellaton la penso come Stefano. Iwc superiore soprattutto con il cal. 852: basta vedere la lavorazione dei ponti e della platina. Addirittura Iwc riportava il marchio di qualità “Probus Scafusiae”. Qui parliamo naturalmente di solotempo. Sul punto invito a seguire le revisioni degli Iwc sul canale Vintage Watch Services. Li per ora ci sono revisioni di un 8541 e di un 89. Su Jlc non posso che dire che fu la Manifattura delle Manifatture. Inventava, progettava e forniva movimenti alle dee dell’olimpo degli orologi, tenendosi umilmente per se calibri non lavorati o a volte neanche quelli (vd Jlc 920)
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi eh coi 30L c'è da stare attenti. Molto difficile trovarli con quadrante originale e cassa originale: i 30L sono molto spesso reincassati. Suggerisco prudenza quando si trova un Longines 30L a 250 euro...
@@stefanogagliardini6850 come suggerito da Marco sempre meglio infatti comprare da un orologiaio professionista spendendo un po’ di più ma dal quale si può anche imparare.
salve signor marco io possiedo un longines lindberg del 1987 carica manuale la reedizione del lindberg del 1927 .secondo il mio parere monta il calibro 12.68z .antecedente al calibro 30 L Venendo alle caratteristiche tecniche, il “piccolo” capolavoro della casa di St. Imier, ha un diametro di 12″‘ (27mm) e uno spessore di 4,25mm, che vanno a giustificare le conseguenti piccole dimensioni delle casse dei primi modelli (per i polsi grandi ci sono anche gli oversize). Il calibro ha una riserva di carica di 41 ore e una frequenza di 18000 a/h e 17 gioielli.veniva montato in piccoli orologi da tasca .longines per il 60esimo anniversario monto? tale calibro ,lei da intenditore cosa ne pensa? grazie anzitempo
Se fosse io 12.68z sarebbe un gran calibro, poi bisogna vedere se le finiture erano curatissime come quelle d’epoca. Strano davvero che Longines abbia riutilizzato per calibro, magari erano rimanenze in piccoli numeri. Se ha quel calibro li ne penso benissimo.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi grazie mille signor marco so che longines nel depliant del tempo scrisse che utilizzo un calibro scoperto in cassetti dell' azienda un po' come fece zenith
@@ivanfoschi3624 È possibilissimo. Dubito che lo possono aver rifinito come facevano all’epoca, ma , anche fosse così, rimarrebbe uno splendido calibro, bello da vedere, uno dei migliori solotempo della storica Longines degli anni d’oro.
Grandezza perduta? Attualmente la.linea heritage a livello di contenuti da 2 giri a marchi che costano il doppio (Vedasi breitling e Tudor con i suoi quadranti disallineati), e si pone uno scalino sotto Omega!
Forse dovresti riguardare il mio video. La Longines storica dava i giri ad Omega, Rolex e anche a case ancora più blasonate. Quella di oggi? Stendiamo un velo pietoso .
Buonasera, mio figlio è prossimo alla laurea e vorrei regalargli un orologio, budget max 1000/1500. Meglio un orologio sportivo, le sarei grato se lei potesse indicarmi una marca/ modello che potesse essere un orologio di qualità e tecnica che potesse essere un buon ricordo da parte dei suoi genitori. Grazie
È difficile per me rispondere ad una simile domanda. Sul nuovo orologi meccanici di qualità sono rari. Si potrebbe regalare un Seiko sportivo o Diver meccanico ce ne sono di tutti i prezzi, ma può non essere semplici da trovare in vendita in negozi fisici mentre online ce ne sono ovunque. Forse un Longines meccanico nuovo a quel prezzo si può comprare. Oppure un Hamilton kakhi Field per esempio, orologio versatile braccialato facile da reperire. Certo i Nomos sono di livello ben superiore a tutto questo ma non sono sportivi.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi Grazie per la sua risposta, ma mi chiedevo se era valida la possibilità di poter valutare orologi di marca Mido, Tissot o Certina. Oppure sono solo ormai marchi vuoti e il loro valore è legato solo al marchio? Grazie ancora
Longines non ha mai perduto la sua grandezza. Mai la perderà. Einstein sa che oggi prenderebbe i longines con età movement. Perché? Perché è un brand che decreta la grandezza e il suo modo di costruire orologi. Questa politica di fare orologi di grande livello non sarà mai perduto. Che siano età i movimenti o in house.
Наука
Bellissima storia. Sono d’accordo con lei sui calibri odierni, anche se sicuramente più esclusivi dei semplici Eta di qualche anno fa, questi almeno hanno qualcosa in più solo per Longines. A livello estetico tuttavia, pur rimanendo sempre sul classico, trovo che Longines proponga tutt’ora dei pezzi molto belli
grazie per tutti i bellissimi video
Grazie Marco per questo video. Longines rappresenta una delle tre case che amo di più in assoluto (assieme ad Omega e la inarrivabile Vacheron Constantin).
Vedere quella carrellata di calibri a carica manuale solo tempo e cronografi lascia veramente senza fiato. Sopratutto quel capolavoro chiamato 13zn, ormai inarrivabile.
Anche il 30CH lo reputo incredibile. 12.68z e 30L forse i migliori carica manuale di sempre, ma con finiture superiori per il primo.
Tra gli automatici invece reputo un capolavoro il calibro 431 a 36.000 alternanze/ora che ha degli accorgimenti tecnici, materiali e finiture notevoli.
Arrivando ai giorni odierni...posseggo un Hydroconquest da 43 mm e lo reputo un bel pezzo, sopratutto pensando al prezzo d'acquisto e quello che offre (non è esente da difetti ed è ancora migliorabile sopratutto per quanto riguarda il bracciale), ma mi sale comunque un senso di tristezza propio pensando alla Longines che fu.
Il posizionamento attuale non rispecchia purtroppo quello che questa casa a saputo dare come contributo al mondo dell'orologeria.
Nel mio piccolo spero di veder risalire al più presto Longines e di ritrovare suoi movimenti all'interno di futuri orologi.
Una buona serata Marco. E alla prossima.
Standing ovation! Ti sei superato, bellissimo video
Grazie Marco!!!! Amo Longines da sempre e non posso che continuare a riguardare il suo video, che ho salvato tra quelli da conservare a lungo. Complimenti davvero!!!
I Longines odierni hanno difetti grossolani che fanno venire il nervoso per ciò che POTREBBE essere Longines, ma sfoggiano design veramente notevoli e calibri ETA molto migliorati che potrebbero essere tranquillamente COSC (il mio HQ con L888, monitorato costantemente per una settimana, perde 1 secondo ogni due giorni, calibro pazzesco!). Poi, tutti i calibri ante-1978 sono quasi sempre grandiosi, ho un vintage con un 1583 e solo alla vista è grandioso. me lo terrò stretto.
Non conoscevo la storia di questa casa e ne sono rimasto ammaliato dal suo passato .
Il movimento cronografico manuale é veramente meraviglioso , non pensavo avesse avuto questi livelli .
Il paragone con il mondo dell’auto l’ho trovato quanto mai pertinente .
Anche se Longines per nella produzione di serie aveva mantenuto una eccellenza notevole .
Cosa non facile da fare .
Grazie Marco, hai raccontato la storia di questo Marchio che ho sempre amato, perché visto al polso di un mio caro zio e poi tramandatomi, e proprietario dal 93 di un crono Admiral che ancora adesso marcia in modo perfetto.
Bravissimo!! 39 minuti di video passati ad ascoltare con interesse...
Ciao Marco
Ottimo video con molte delucidazioni i vecchi calibri Longines sono veramente più che degni di nota.
.....casa che ha fatto storia!!!
Grazie 🙏
Complimenti Marco video sempre molto interessanti. Longines secondo me molto sottovalutata.
Argomento interessante e molto ben trattato: il parallelo con la nascita dell'industria automobilistica è veramente gustoso! Bravo!
Gran servizio, porterò i longines che ho con maggior coscienza del grande marchio che è stato
Grazie per la lezione , è sempre un piacere ascoltarla,imparo sempre qualcosa.Non ho le conoscenze dei vari calibri ma sono un estimatore di Longines e possessore felice di un crono Grand Vitesse del 2009 credo monti un 7750 modificato . Grazie,al prossimo video.
Un video davvero molto istruttivo e interessante. Complimenti
Bellissimo video, molto pertinente il paragone con il settore auto, ci vedo tuttora tanti aspetti in comune.
A proposito di F1, ricordo bene che dopo il Titolo 1979 di Scheckter la Ferrari passò come sponsor da Heuer a Longines.
Il giusto tributo ad un nobilissimo Marchio, e, per quanto nel contesto da Lei perfettamente riassunto Swatch stia lavorando tutto sommato bene, da appassionato penso che Longines può anzi deve avere di più!
Realmente son bellísimos relojes muy finos me re gustan y muy buena la historia de estos relojes besos mil !!!
I tuoi video non sono mai lunghi, sono solo pieni del giusto contenuto. È sempre un piacere ascoltare pezzi di storia raccontati da te.
Bella disamina. Continua così. Longines Marchio comunque sempre al top. Certo in passato si lavorava meglio. L' artigianalità sempre una spanna sopra ai prodotti industriali.
Bellissimo video. Un marchio ricco di storia, stupendi pezzi, peccato per la fine che ha fatto.
Video spettacolare.
Grazie di questo video veramente interessante
Una bella storia, bravo
Grazie per il video! Di longines posseggo un solo tempo in oro rosa de ‘66 con calibro 19.4, molto sottile ed elegante, e un hydroconquest da 39mm per l’uso spensierato.
Grazie Maestro
Bellissimo video, da possessore di un 1268 del 1949 ho rivissuto la storia del brand con interesse personale. Un saluto 👋
Interesantissimo video sulla storia di Longines, ricordo molto bene il marchio in formula uno, sponsor che capeggiava sulle Ferrari degli anni 80 e sulla macchina del leggendario Gilles Villeneuve .
grazie!!
Bellissima storia e come sempre dalle sue parole e dal modo di esporre risulta evidente la grande passione che ha per la materia !!!
Dal 2009 al 2018 ho avuto modo di valorare per il gruppo sw e confermo che quella differenza, distanza, tra omega e Longines era molto evidente nel peso delle casse oro che realizzavo, la prima, a parità di misura, pesava sempre il doppio o addirittura il triplo della seconda… colgo l’occasione per segnalarle le bellissime cipolle prodotte da longines dal 2015, cassa oro in tirature limitatissime presentate a Basilea in quegli anni, che si rifacevano a modelli del passato, di fattura notevole per il periodo moderno
Non le conoscevo, grazie per la segnalazione!
ruclips.net/video/EocfMgL7CAI/видео.html
bellissimo video. . . .da Bolognese a Bolognese!!!
questo sarà un grandissimo video!
Perfetta presentazione, interessante il paragone con l'auto e il cenno degli Agnelli. Apprezzo molto il Suo eloquio forbito : passato remoto, congiuntivo, condizionale e futuro. La bellezza della lingua italiana, di cui sono un appassionato cultore. Grazie
In effetti nell'ambito della politica italiana è sprecato.
buongiorno Marco, le faccio i complimenti per questo video che reputo preziosissimo per i nuovi appassionati come me. sarebbe molto bello se riuscisse a farne altri simili sui marchi che adesso vanno per la maggiore come rolex, omega, zenith, breitling, ecc. in questo modo, chi conosce l'orologeria da poco e ha la percezione solo della dimensione presente, potrebbe mettere in prospettiva storica il valore dei vari brand.
Li ho già fatti quasi tutti quelli che ha citato. Eccetto Rolex, basta che cerchi.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi ho trovato zenith e heuer, cercherò ancora grazie mille
Cerchi e vedrà che ne trova tanti di storia delle case. Tanti tanti.
Grande Marco, come sempre, da appassionato di longines sono dispiaciuto Dell attuale posizionamento del brand nel gruppo swatch, trovo abbiano sminuito la storia e il prestigio di longines, come per certi versi accaduto anche a tissot...
Grazie ma è diverso. Tissot era un marchio economico già dagli anni 30, poi è vero che montava calibri che oggi sarebbero di lusso. Ma nel conglomerato che possedeva Omega e Tissot , Tissot era la base gamma. Longines era una eccellenza.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi concordo ma trovo comunque troppo sminuita tissot che ha storia importante
@@vintagelife la storia era importante. I suoi calibri di manifattura non erano male. Ma se Longines ha fatto la fine che fatto, come puoi pensare che Tissot me facesse una diversa? Sono pure nello stesso gruppo.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi anche se ultimamente stanno provando a rilanciarla, premetto, collocandola in un altra fascia di prezzo/qualità rispetto ad allora. Il gruppo vuole collocare il marchio subito dopo omega, un pò come rolex sta facendo con tudor. Poi il calibro L888.4 a mio parere non è malvagio, certo è industriale però mi sembra ben fatto. Lo stesso per lo spirit in titanio, peccato che sia 40 o 42 mm e spesso 12 e mezzo (cosa che non ha un senso visto che il calibro che incassa è spesso 3.85mm e l'orologio è impermeabile 10bar con corona a vite). Forse sono io che non mi accontento mai, ma lo stesso spirit in titanio, con lo stesso calibro e dimensioni da 37/38 con spessore da 10 verrebbe un muletto super, leggero e comodo, sicuramente non un orologio di classe che longines faceva allora ma sicuramente un orologio degno di nota per i tempi moderni.
@@vintagelife direi che Tissot storicamente tendeva molto alla sperimentazione di nuovi materiali: il progenitore degli Swatch secondo me è stato proprio il modello Idea2001,in plastica. Anche per quanto riguarda la spirale in silicio, se non erro nel gruppo Swatch è stata proprio Tisdot a montarla per prima. Comunque sia, Tissot ha avuto in generale la sua importanza, nella storia degli orologi, su questo concordo.
Marchio con una storia e un livello assoluto nella meccanica dei propri calibri. Un peccato l'involuzione che ha avuto fino ai giorni nostri.
Hai ragione longines è stata il top. Purtroppo oggi comprare un 30 ch o un 13 zn ad un prezzo accettabile e tenuto bene e’ praticamente impossibile. Peccato...
Sarà un attesa estenuante! Non vedo l’ora...;) (sono serio!)
si!! il "fintage" è una bella intuizione bisognerebbe ampliarla ...
Buonasera, super interessante, semplice e coinciso, complimenti. Da appassionato della immensa Longines, ne sono rimasto entusiasta. Tutto vero purtroppo sulle sue sorti, mi sentirei di dire che è stata inferiore a Patek e Vacheron solo per nobiltà di finiture e forse habillage. Grazie Marco a presto.
Lectio magistralis.
Possiedo ul longines da tasca appartenuto a mio nonno perfettamente funzionante.
Quanto alla "rivalità" con Omega, pur possedendo due speedmaster di cui uno reduce con singolare metallo dorato su ghiera e sfondo dei tre contatori ( il che compromette la leggibilità in piena luce), sono attratto dalla serie master collection di Longines considerato che i prezzi dei nuovi speedmaster sono francamente a mio avviso sproporzionati tanto da "drogare" lo stesso mercato delle aste sul quale ormai speedmaster degli anni 80 o 70 non si trovano ad una base inferiore ai 2.ooo 3.000 euro...
Lei cosa pensa della serie master collection?
La ringrazio per il suo autorevolissimo punto di vista.
I Longines Master Collection sono orologi classici reinterpretati solo tempo, cronografi, o con piccole complicazioni. Niente di favoloso ma neppure di terribile. Certo Omega costa di più ma almeno sul piano meccanico è superiore.
Strano,a mio parere che non abbia menzionato il calibro 19A del 1953 ,di cui ho un esemplare e che ha una storia certificata dall'archivio LONGINES ; che le descrivo in breve: fu inviato dalla LONGINES negli U:S:A. e precisamente alla casa WITTNAUER ove fu assemblato e da qui portato da un agente a CUBA precisamente nella capitale ' L Avana qui la casa CUERVO & SOBRINO'S realizzò il quadrante, infatti sul quadrante oltre al marchio LONGINES, sopra i piccoli secondi vi è inscritto il marchio semitondo di CUERVO & SOBRINO'S. Gran bella storia quella di LONGINES........grazie.
Grazie. No, non è strano, è normale: condensare in un video di lunghezza accettabile una storia così significa che non puoi soffermarti su tutto, anche ciò che è di grande valore.
Grazie per questo video, molto atteso. Tuttavia un aspetto mi rimane oscuro, riguardo la descrizione fatta all'inizio. Davvero i pastori avevano competenze ed attrezzature per produrre pezzi di micromeccanica? E se avevano tutto ciò, perché sfruttarlo solo d'inverno? Puoi espandere un po' la trattazione, oppure già si trova in altro video?
Avevano competenze artigianali, non chissà quali attrezzi. E li sapevano utilizzare. Non si dimentichi che gli Ugonotti che lasciarono la Francia erano molto spesso orologiai. La loro principale occupazione restava altra, forse non comprendevano cosa avrebbe potuto portare la loro attività se naturalmente sviluppata.
Quale Longines consigli di comprare oggi ? Video molto bello 👏
Longines anni 50 e precedenti ottimi, anni 60 ancora molto buoni. Dopo…finisce tutto.
Non sono da buttar via, anche per il loro prezzo ancora contenuto, gli automatici come ad esempio il raro 890 che ha i due bariletti sovrapposti anzichè complanari che carica molto bene e non ha problemi, al contrario del 990 (poi Lemania 880) che faceva impazzire i riparatori. Un altro automatico interessante è quello con il rotore libero ed azionamento a cuore e tiranti che precorre il Pellaton, di questo non ricordo la referenza e non voglio aprire l'orologio.
I suoi video sono sempre delle perle, però per favore, potrebbe regolare meglio la racchetta dell'audio? Davvero sono poco godibili.
Grazie
Come sempre considerazioni puntuali e istruttive. Credo che la "sfortuna" di Longines sia stata non aver mai annoverato tra i suoi modelli un segnatempo cosiddetto "iconico". Questo le avrebbe garantito un posizionamento diverso all'interno dello Swatch group e del mercato. In realtà, dando una scorsa al catalogo, si naviga tra modelli anonimi e altri che strizzano l'occhio all'heritage( ma questo è ormai un vezzo di tutte le case).In buona sostanza, un "vero" Longines appartiene al passato...
Purtroppo è così, ormai innovazione zero. Qualità “base”, nulla di più. Purtroppo ha ragione.
Ciao Marco, nei tuoi video citi più volte Parmigiani Fleurier, ci sarà prossimamente un video su questo produttore indipendente? Grazie e buona domenica
Ne ho già in parte parlato sia per gli automi sia per il mio Ovale Pantograph
Ciao a Marco ed a tutti gli amici del canale, provo a rimettere il commento di prima senza errori. Sfruttando un prezioso consiglio che Marco aveva dato in un video ho acquistato un Longines cassa oro del 1953, il calibro è il 27 O (O sta per oro il calibro e' dorato ed equipaggiava, a detta di L., gli orologi in oro, mentre sugli altri veniva montato il 27 M). Longines mi ha inviato anche 2 pagine di un suo libro in inglese in cui si spiega che il calibro 27 era un upgrade del 12.68 citato nel video. Qui non riesco a mettere allegati ma se Marco o qualcun altro fosse interessato posso inviare il materiale + foto del calibro via mail. Un altro punto a favore della Longines attuale è il Dipartimento Vintage, basta inviare 3 foto: quadrante, movimento e parte interna del fondello e ti dicono l'anno ed il mese in cui L. ha effettuato la vendita di quell'orologio solitamente fatto all'importatore del brand; il servizio è gratuito e rispondono in 48 ore. Buona domenica.
Si, Longines negli ultimi anni è diventata molto efficiente nel certificare gli orologi, una delle rarissime case che non ha smarrito i registri.
Felicissimo che lei parli di Longines. Da neofita e non potendomi permettere cifre molto alte vedo in Longines un ancora di salvezza. Parlando di nuovo, posso permettermi un diver, per ora, e un crono in futuro spendendo una cifra per le mie tasche già considerevole (2000/2500 euro). Ho 2 domande:
Non ritiene che piuttosto di avere una marea di orologi da 500 euro (parlo di meccanici) oppure di marche semisconosciute sia meglio comunque puntare su Longines?
Anche se non più coi fasti del tempo, non ritiene che Longines abbia comunque motivo di esistere e magari in futuro poter proporre qualcosa di interessante?
Ringraziandola ancora per ciò che mi insegna.
Un blasone di per sé non garantisce niente. Garantisce un filo di più il fatto che sia del gruppo Swatch. Sicuramente è abbastanza solido, se il settore regge. A me generalmente non piace e convince troppo come Swatch sta gestendo i suoi marchi. E neppure i nuovi Longines mi convincono molto, anche se hanno un successo in crescita. I prezzi si stanno alzando per i contenuti che offrono. Dando per scontato che ormai il posizionamento è quello, si potrebbe fare di meglio, credo
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi potrebbero sicuramente posizionare più in alto longines sui classici e i pilot (dove omega ha poco o nulla), ma evidentemente si fa fatica a toccare una macchina che funziona bene essendo leader di mercato nella sua fascia di prezzo.
Certo, niente a che vedere col suo heritage, ma sono felice possessore di un L688.2 che è un prodotto superiore alla media di tutte le maison nella fascia 1-4k e come dice lei con maggiore esclusività (e sicura affidabilità, cosa che non so se si possa dire dei tanti movimenti di manifattura di questi giorni, vedasi Oris).
Longines big eye acciaio? Esteticamente mi sconfinfera! Mi farebbe piacere una tua opinione🙏 ringrazio anticipatamente.
Complimenti davvero!!
Sull’estetica anche per me non è male.
io ho avuto la fortuna di comprare un zn13 destinato alla aviazione della romania in un antiquario di bucarest prima della rivoluzione ..... di cui ho ricostruito anche la sua storia e la sua assegnazione , se ne ha piacere posso condividerlo con lei di cui apprezzo sempre e molto i suoi interventi. per i quali la ringrazio
Grazie mi piacerebbe molto.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi se mi manda un recapito le invio tutto volentieri la saluto
Longines è una grande casa e con i nuovi modelli 2023 davvero farà concorrenza a case molto blasonate, date un occhiata ai nuovi Conquest!!!
Le ho viste le novità. Un po’ meglio. Ma i prezzi sono folli per quello che offrono. Prima di far concorrenza a case blasonate ce ne vuole.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi nessun prezzo folle 25%
Buongiorno Marco ho una curiosità: tu dici che il 12.68z è meglio del 30L. È una tua valutazione personale o c’è dietro anche una questione meccanica? Grazie
È una questione meccanica, ma molto di estetica e pure di finiture. Ci sono finiture più costose sul 12.68z
Grazie mille della risposta!
Grazie per questo racconto di storia, ho imparato tanto. Io ho un Longines hydro conquest cronografo L3. 6514 mi piacerebbe avere una vostra opinione. Complimenti per la sua competenza👍
Orologio discreto, nulla di più e di meno, per me. Esteticamente convincente.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi grazie per la risposta
Buongiorno Marco, a parità di altre condizioni, quale consiglia tra un 12.68Z incabloc e un 30L? Grazie mille
1268, finiture più accurate, disegno dei punti per me più bello.
Video interessantissimo ma "calibro cibernetico" non si puo sentire.. diciamo che era un calibro elettronico a componenti discreti anziché con integrati. Si tratta di una scorciatoia di progetto per tenere bassi il time to market e i costi. Questo perché all'epoca gli integrati andavano prodotti "custom" e costavano parecchio soprattutto per bassi numeri di produzione in quanto il disegno logico, fisico e la costruzione delle maschere fotolitografiche sono praticamente una tantum e si ammortizzano sui volumi. Per contro i componenti discreti sono veloci da assemblare ma molto fragili, meno accurati nel tempo e con prestazioni inferiori
Bellissima storia! Complimenti! Volevo da lei un consiglio, sarei intenzionato ad acquistare un longines Spirit con il nuovo calibro L888.4! Secondo lei è un buon orologio? Listino costa 2050 , se riuscissi a prenderlo con uno sconto del 20/30 % ne varrebbe la pena?
Se a lei piace….Ma cerchi di stare sul 30 per cento di sconto…
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi va bene la ringrazio! Con quella cifra lei mi consiglia qualcos'altro? Anche altri brand? Purtroppo non sono un grande esperto di orologi!
Dite quello che volete, Sarà che io ho un gusto classico, ma esteticamente preferisco Longines ad Omega. Posizionandola sotto Omega mi hanno fatto un favore 😅 con 2000€ circa mi porto a casa un orologio, che mi piace di più, di uno che costa 5000 di un azienda posizionata su fascia più alta. Con la stessa cifra, Piuttosto comprerei 3 Longines, ma mai un Rolex, perché per me, non vale quel che costa, perché oggi, in questo mondo si vende più il nome che l’oggetto, ed io compro l’oggetto min piace e non il nome.
buonasera, posso chiederle quale mi consiglierebbe tra il Longines Heritage Military (38,5 che si ispira al modello della RAF) e il Longines Heritage Military 1938 (43 mm nero) ? La ringrazio
Non la so proprio consigliare . L’importante è che lo paghi poco.
Da grande estimatore di Longines, ringrazio per la ricostruzione storica e per gli approfondimenti, ma non posso non fare delle importanti precisazioni e critiche. In primo luogo, quando si dice che gli automatici Longines non sono al livello dei manuali (mi limito ai solotempo), si dice una inesattezza e si fa una grave ingiustizia. Mi spiego: se parliamo del cal. 22as e derivati ci può stare. Se parliamo dei manuali 19.4 e 428 allora vale lo stesso discorso. Se parliamo di perle dell’orologeria come il 340, poi migliorato nel 350 ma anche del 431 UltraChron, allora sig. Beltramdi proprio non ci siamo e piego il perché. Il 22 a detta di molti era un adattamento di un movimento manuale con l’aggiunta dell’automatico. Quindi sin dall’inizio nasceva “viziato”. Il 340, poi 350 presenta un rotore decentrato a cremagliera che per progettarlo ci vollero più di due anni e mirava a ridurre lo spessore del calibro, facendolo competere non con altri automatici, ma con i manuali, in anni in cui la ricerca della raffinatezza applicata sui dress watches era determinante. La particolare cremagliera aumentava anche l’efficienza di ricarica. Vogliamo parlare del 341 UltraChron? Si perche nel video sono stati fatti solo due cenni. 36.000 alternanze orarie per resistere a interazioni (“colpi”) gravitazionali; (e qui sottolinea che i Longines a 36k vennero subito dopo i GP, ma a differenza di questi furono i primi veramente affidabili a tali velocità); parte esterna in carburo di tugsteno, con un peso specifico maggiore dell’acciaio al fine di aumentarne l’inerzia e, quindi, l’efficienza di ricarica; lubrificazione al bisolfuro di molibdeno per l’elevatissima oscillazione; segmentazione a forma di clessidra alata del rotore per creare una sorta di camera d’aria per attutire gli urti; ingranaggi del sistema automatico in materiali amagnetici; ruota di scappamento con 21 denti in luogo dei canonici 15; lavorazione del rotore a côte de Genève circulaire. E mi si viene a dire ancora che gli automatici Longines non erano all’altezza? Veniamo al 30L. Come dice il suo stesso nome era di 30 mm anziche di 27 mm come il 12.68z. Ok aveva il ponte della ruota di scappamento senza angolo rientrante, ma sui prima 30l le lavorazioni ad anglage c’erano eccome, oltreché sistemi antiurto più moderni ed efficienti; una struttura del ponte centrale più sicura in quanto ancorata con viti su entrambe le estremità anziché su una sola e un bilanciere che i 12.68z non ebbero mai, quasi unanimemente adorato da tutti gli orologiai. Grave dimenticanza: il cal. 27.0 che era contemporaneo al 12.68z, ma per me più bello se vogliamo e con lo stesso ponte della ruota di scappamento. Per il resto, grazie infinite per il video, che non può che arricchire l’enciclopedia delle fonti sulle case orologiere, con mio grande piacere, con una esposizione ottima e uno stesso grado di simpatia personale per il sig. Beltrandi.😉
Accolgo volentieri le sue precisazioni. Ma come sa sugli automatici Longines le opinioni sono diverse, e io non ho ragioni per mutare le mie. Invece sui cronografi, chissà perché, tutti sono d’accordo. Forse questo qualche domanda dovrebbe portarla.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi sui cronografi manuali Longines non si discute. Concordo pienamente con Lei. Forse, però, l’equivoco sugli automatici solotempo nasce dal fatto che negli anni 50 e 60, la linea di punta dei solotempo Longines fosse il Conquest (che all’epoca faceva concorrenza al Constellation serie 5xx di Omega) che veniva equipaggiato prevalemtemente con il cal 22 e, quindi, questo sfortunato calibro venne montato dapprima, e revisionato poi, da tantissimi orologiai che ne deprecavano la consistenza. In effetti sul cal. 22, il rotore ha un diametro insolitamente molto più grande rispetto al movimento sottostante e questo ha rafforzato il pregiudizio sugli automatici Longines, che si è poi generalizzato.
@@lucaiannuzzi8988 per me, oltre a quanto dice, che mi sembra pacifico, forse va considerato anche un certo conservatorismo di Longines, una sua natura elitaria in un certo senso, che la poneva un po’ fuori tempo su alcuni aspetti, in una epoca in cui l’innovazione nel settore contava moltissimo ( magari fosse così anche oggi) . Poi era una tradizione sovente di eccellenza vera, però anche questo penso abbia contato.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi mi dispiace ma dissento. Studi approfonditamente il cal 431 UltraChron e si renderà conto in prima persona della forte e ferma volontà di Longines di innovare in maniera radicale con investimenti tra l’altro notevoli su una tecnologia quasi del tutto inesplorata, quale l’alta frequenza, la precisione, i lubrificanti, i materiali e molte altre soluzioni inedite che poco hanno a che fare con il conservatorismo di cui parla... per il 340 poi 350 questa caratteristica è addirittura il fine ultimo
@@lucaiannuzzi8988 ciao Luca, come ben sai siamo in disaccordo su quasi tutto a proposito di Longines; volevo magari aggiungere una cosa: quando Longines tirò fuori il suo 36.000 alternanze, le 36.000 alternanze erano già quasi obsolete nel mondo dell'orologeria, quindi Longines arrivò tardi pure lì: nello stesso periodo la Schild (non mi venire a dire che era l'ultima arrivata in fatto di movimenti...) produsse il suo 1920 Chronospeed in pochissimi esemplari e sai perchè lo produsse in pochissimi esemplari interrompendone la produzione? perchè le 36.000 alternanze davano una marea di problemi di continue manutenzioni e i clienti si erano leggermente rotti le balle di portare gli orologi in assistenza. Che poi l'Ultrachron possa piacere per altri motivi, ci stà tranquillamente: ma all'epoca le cose erano come ti ho detto.
Una domanda Marco: perché alcuni 12.68z si trovano in metallo ed altri in finitura dorata? C’è differenza di lavorazione e di pregio?
Non lo so. Il 12 68 è stato prodotto anche in epoca subito post guerra . E questo conta.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi infatti in metallo di solito sono anni 50 quando si riciclavano anche i calcinacci dei bombardamenti per le nuove costruzioni...
Buonasera, vorrei inviarle delle foto di un Longines rettangolare in oro, ma non so come fare, perché mi piacerebbe sapere notizie di questo segnatempo ed eventuale stima, grazie se vorrà rispondermi
Ciao Marco, io pensavo che il primo calibro cronografico di Longines fosse derivato da un brevetto di Lugrin fondatore di Lemania; è corretto?
Non avevo mai sentito questa cosa. Ma parli di un calibro da tasca ? O forse del 13.33?
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi parlo del 20h
By 1876, Lugrin had already taken up a patent for a chronograph module that could, with adjustment, be added on to pocket watch
movements. This module was used by both Waltham and Longines. Census records, from 1880, show that Lugrin was living in New York City at the time, and that he lived with his family which included two sons and his wife Christina (née Marquardt). Lugrin supervised the production of the Waltham chronographs which required attachment of his chronograph module to the 14-size Waltham movements of that era. Production of these pieces began in 1877.
Jacques Eugène Robert, who was the Longines representative in New York at the time, brokered a deal with Lugrin in order that Longines could, from 1879 onwards, make use of the Lugrin patent in the production of Longines’ first chronograph movement, the calibre 20H. In 1884 Lugrin, now back in Switzerland, founded a workshop in
Le Sentier specializing in chronographs (and likely other types of complications). In 1886 he moved his expanding workshop to l’Orient. The site is currently home to the Nouvelle Lémania Company. Lugrin’s daughter, Jane, was born from Lugrin’s second marriage to Alice Sophie (née Aubert), and it was Jane who married Marius
Meylan. Meylan would eventually lead the company after Lugrin’s death in 1920 and would christen it “Lemania” some time in the 1920s.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi un testo preso da un forum che tratta la storia della Lemania
È vero. Ma all'epoca del 20H Lemania non era ancora stata fondata.
@@stefanogagliardini6850 si è vero anche se il brevetto era di Lugrin che penso sia stato il fondatore di Lemania, anche se il nome Lemania fu dato da suo genero Meylan
Restando nel paragone che hai fatto, ricordo la Fiat di quarant'anni fa, produceva e competeva alla pari con la Volkswagen, poi hai visto come è finita...
Dal mio punto di vista, e sono anche benevolo, Longines è deceduta da almeno 40 anni. Detto questo, ho sempre avuto un dubbio: sarebbe in qualche modo potuta cambiare la storia di Longines se, in quei famosi test della NASA, invece che con un Valjoux 72 si fosse presentata con il 30CH? E soprattutto: perchè non si è presentata con il 30CH che all'epoca dei test della NASA era ancora in produzione?
In ultimo: comprendo bene cosa vuoi dire quando affermi che Longines insieme a Patek e a Vacheron era il punto di riferimento nel settore dell'alta orologeria dell'epoca; ma io aggiungerei IWC (faceva cose spettacolari) e LeCoultre (forniva calibri a tutto il mondo dell'alta orologeria).
Un saluto e grazie per questo video
Sono d’accordo su tutto, ma JLC un gradino sotto. Iwc faceva splendidi calibri, ma forse non era al livello di eccellenza della migliore Longines. Io lo so perché non hanno usato il 30CH. Perché ormai avevano deciso che il 30CH sarebbe morto. Anche se impoverito nelle finiture probabilmente neppure lo producevano più, avranno montato le ultime rimanenze su alcuni cronografi ai primi anni 70. Ormai la situazione era compromessa economicamente, i calibri di manifattura stavano cessando ovunque.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi posso dire di non aver mai visto un LeCoultre carica manuale con lavorazione a ponti separati, parlo di orologi da polso; IWC faceva ottime lavorazioni in questo ambito; poi con queste caratteristiche bisognava guardare verso Patek e Vacheron, ma molti dei loro movimenti erano di LeCoultre. IWC secondo me era molto superiore a Longines, cronografi a parte, naturalmente: IWC con Pellaton tolse la ruota modulare dei secondi centrali indiretti (con il calibro 89) e tirò fuori il sistema di carica Pellaton che non è stata roba di poco conto, oltre ad altri splendidi movimenti.
@@stefanogagliardini6850 sul Pellaton la penso come Stefano. Iwc superiore soprattutto con il cal. 852: basta vedere la lavorazione dei ponti e della platina. Addirittura Iwc riportava il marchio di qualità “Probus Scafusiae”. Qui parliamo naturalmente di solotempo. Sul punto invito a seguire le revisioni degli Iwc sul canale Vintage Watch Services. Li per ora ci sono revisioni di un 8541 e di un 89. Su Jlc non posso che dire che fu la Manifattura delle Manifatture. Inventava, progettava e forniva movimenti alle dee dell’olimpo degli orologi, tenendosi umilmente per se calibri non lavorati o a volte neanche quelli (vd Jlc 920)
Marco, ma un 30L secondo te non merita un posto in una collezione?
Si, pagato il giusto prezzo, si. E anche pagati di più del prezzo a cui si vendono.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi eh coi 30L c'è da stare attenti. Molto difficile trovarli con quadrante originale e cassa originale: i 30L sono molto spesso reincassati. Suggerisco prudenza quando si trova un Longines 30L a 250 euro...
@@stefanogagliardini6850 come suggerito da Marco sempre meglio infatti comprare da un orologiaio professionista spendendo un po’ di più ma dal quale si può anche imparare.
salve signor marco io possiedo un longines lindberg del 1987 carica manuale la reedizione del lindberg del 1927 .secondo il mio parere monta il calibro 12.68z .antecedente al calibro 30 L Venendo alle caratteristiche tecniche, il “piccolo” capolavoro della casa di St. Imier, ha un diametro di 12″‘ (27mm) e uno spessore di 4,25mm, che vanno a giustificare le conseguenti piccole dimensioni delle casse dei primi modelli (per i polsi grandi ci sono anche gli oversize). Il calibro ha una riserva di carica di 41 ore e una frequenza di 18000 a/h e 17 gioielli.veniva montato in piccoli orologi da tasca .longines per il 60esimo anniversario monto? tale calibro ,lei da intenditore cosa ne pensa? grazie anzitempo
Se fosse io 12.68z sarebbe un gran calibro, poi bisogna vedere se le finiture erano curatissime come quelle d’epoca. Strano davvero che Longines abbia riutilizzato per calibro, magari erano rimanenze in piccoli numeri. Se ha quel calibro li ne penso benissimo.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi grazie mille signor marco so che longines nel depliant del tempo scrisse che utilizzo un calibro scoperto in cassetti dell' azienda un po' come fece zenith
la mia e' la versione 47 mm costruita in 1000 pezzi
@@ivanfoschi3624 È possibilissimo. Dubito che lo possono aver rifinito come facevano all’epoca, ma , anche fosse così, rimarrebbe uno splendido calibro, bello da vedere, uno dei migliori solotempo della storica Longines degli anni d’oro.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi Grazie mille signor marco a me piace molto lo ritengo l ultimo longines di pregio,un vero longines di manifattura
CANNA del gas
Grandezza perduta? Attualmente la.linea heritage a livello di contenuti da 2 giri a marchi che costano il doppio (Vedasi breitling e Tudor con i suoi quadranti disallineati), e si pone uno scalino sotto Omega!
Forse dovresti riguardare il mio video. La Longines storica dava i giri ad Omega, Rolex e anche a case ancora più blasonate. Quella di oggi? Stendiamo un velo pietoso .
Quando si parla degli agnelli nulla è limpido
Luca Iannuzzi, domani ti invio la mail con il materiale, non so x quale motivo non mi fa rispondere direttamente al tuo post. Buona serata
Se ti va anche a me: beltrandi_m@camera.it
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi certo con molto piacere. Buona serata
Buonasera, mio figlio è prossimo alla laurea e vorrei regalargli un orologio, budget max 1000/1500. Meglio un orologio sportivo, le sarei grato se lei potesse indicarmi una marca/ modello che potesse essere un orologio di qualità e tecnica che potesse essere un buon ricordo da parte dei suoi genitori.
Grazie
È difficile per me rispondere ad una simile domanda. Sul nuovo orologi meccanici di qualità sono rari. Si potrebbe regalare un Seiko sportivo o Diver meccanico ce ne sono di tutti i prezzi, ma può non essere semplici da trovare in vendita in negozi fisici mentre online ce ne sono ovunque. Forse un Longines meccanico nuovo a quel prezzo si può comprare. Oppure un Hamilton kakhi Field per esempio, orologio versatile braccialato facile da reperire. Certo i Nomos sono di livello ben superiore a tutto questo ma non sono sportivi.
@@TempoeMisuraMarcoBeltrandi Grazie per la sua risposta, ma mi chiedevo se era valida la possibilità di poter valutare orologi di marca Mido, Tissot o Certina. Oppure sono solo ormai marchi vuoti e il loro valore è legato solo al marchio?
Grazie ancora
Gli Omega sono quasi tutti brutti
Longines non ha mai perduto la sua grandezza. Mai la perderà. Einstein sa che oggi prenderebbe i longines con età movement. Perché? Perché è un brand che decreta la grandezza e il suo modo di costruire orologi. Questa politica di fare orologi di grande livello non sarà mai perduto. Che siano età i movimenti o in house.
Buona notte. Lei è accecati dal brand, se non si è accorto che Longines non è più quella che era.