Il benessere “positivo” nella bovina da latte

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  • Опубликовано: 13 сен 2024
  • Sono ormai decenni che si parla di benessere animale per varie ragioni. La più importante, che dovremmo dare per scontata, è che far star bene gli animali, ossia evitare loro sofferenze psico-fisiche, è un fattore determinante in senso positivo per la produzione.
    Se gli animali stanno bene producono, si riproducono e si ammalano di meno, e questo va a beneficio loro e dell’allevatore.
    Non dobbiamo neppure dare per scontato di sapere esattamente cosa può far star bene gli animali d’allevamento e le bovine da latte in particolare.
    Facendo un esempio per quanto riguarda il benessere dei bambini, non moltissimo tempo fa i neonati si fasciavano stretti pensando di fare loro del bene o si toglievano le tonsille anche quando non era strettamente necessario.
    Allo stato attuale, per benessere animale s’intende l'assenza di malessere. Alcuni sistemi di valutazione del benessere, come l’italiano ClassyFarm, utilizzano indicatori di rischio indiretti e diretti, anche detti animal based, ossia basati sull’osservazione degli animali.
    Questo metodo ha sicuramente limitato le condizioni estreme di sofferenza animale e pertanto è stato giudicato positivamente sia dal Ministero della Salute che dal SSN, ma è difficile dire se abbia realmente migliorato la qualità della vita degli animali e rassicurato l’opinione pubblica.
    Il benessere, anche se è considerato uno dei claim più importanti e ricercati dai consumatori sulle etichette dei prodotti di origine animale, poco sta facendo per evitare la perdita ormai costante di consumo dei derivati della carne e del latte.
    L’interesse verso il concetto di benessere positivo sta crescendo sia nella comunità scientifica che nell’industria di trasformazione e distribuzione, con l'obiettivo di migliorare decisamente la qualità di vita degli animali d’allevamento e portare benefici per gli allevatori, come una maggiore produttività, una migliore qualità dei prodotti e una maggiore accettazione da parte dei consumatori che sono sempre più attenti al benessere animale.
    Ma cosa significa questo in pratica? Lo scopo del benessere positivo negli allevamenti è migliorare la qualità della vita degli animali allevati, andando oltre la semplice assenza di malessere e sofferenza e promuovendo condizioni che favoriscano il loro benessere psicologico e fisico.
    Per approfondire il significato di questo termine abbiamo chiesto aiuto alla Prof.ssa Silvana Mattiello del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Milano.

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