Certo il dolore "si sente". Ma ad essere interpretazione e' tutto ciò che crediamo riguardo ad esso ovvero che sia l'effetto di una certa causa; che sia a sua volta portatore di altri stati d'animo. Appare la volontà che esso cessi. Sono tutte facce della stessa fede nel divenire. Quindi il dolore è una forma contraddittoria ed impossibile. Qui termino la mia risposta che si basa su alcuni scritti del filosofo Severino per il quale nulla diviene ma tutto è eterno ed appare e scompare dalla coscienza singola. Ma sinceramente, riguardo al dolore, ciò to ancora...studiando. Non perché non riconosca a Severino l'incontrovertibilita della sua teoresi ( almeno o fino ad ora), ma perché è un concetto che mi è ancora solo parzialmente chiaro. Grazie per la riflessione Ps: uno degli scritti in cui si affronta questo argomento è Destino della necessità (Adelphi)
Non credo sia solo un interpretazione dello stato emotivo in cui ci troviamo bensì le cause del dolore come la sua manifestazione sono reali
Certo il dolore "si sente". Ma ad essere interpretazione e' tutto ciò che crediamo riguardo ad esso ovvero che sia l'effetto di una certa causa; che sia a sua volta portatore di altri stati d'animo. Appare la volontà che esso cessi. Sono tutte facce della stessa fede nel divenire. Quindi il dolore è una forma contraddittoria ed impossibile. Qui termino la mia risposta che si basa su alcuni scritti del filosofo Severino per il quale nulla diviene ma tutto è eterno ed appare e scompare dalla coscienza singola. Ma sinceramente, riguardo al dolore, ciò to ancora...studiando. Non perché non riconosca a Severino l'incontrovertibilita della sua teoresi ( almeno o fino ad ora), ma perché è un concetto che mi è ancora solo parzialmente chiaro.
Grazie per la riflessione
Ps: uno degli scritti in cui si affronta questo argomento è Destino della necessità (Adelphi)