È uno dei tuoi video che ho apprezzato di più.. un'analisi profonda, priva di preconcetti, e che da risalto alla reale capacità di pensiero e di approfondimento di un uomo che ha amato la conoscenza scientifica.. "additare" le idee altrui come "superate", e ciò semplicemente rispetto alla nostra attuale conoscenza, è un atteggiamento mentale miope.. ma al contrario, oltre ad essere un fisico ed un divulgatore in gamba, tu sei certamente una persona capace di analizzare in profondità le conclusioni a cui sono giunti uomini di scienza del passato, persone di straordinario acume!
Sono d'accordo con l'analisi storica sull'etere. In generale c'è molta fretta di catalogare le "teorie di passaggio" come errori, e questo lascia sempre l'impressione che nel presente la scienza sia corretta. Un approccio più misurato ci porta a sfruttare meglio le idee del passato e capire meglio quelle presenti
Tralasciando per un momento la discussione sulla paternità e l’interpretazione delle formule “E=mv²” VS “E=mc²” è determinante leggere le parole usate da Olinto De Pretto per spiegare il significato della sua intuizione e come avesse predetto l’esistenza dell’energia nucleare con il sogno di poterla sfruttare. Ecco alcuni passi del saggio pubblicato da Olinto Pagine 29-30-31. Pag. 29 ""Nei capitoli precedenti, abbiamo tentato di definire l'etere e di spiegare la sua azione sulla materia. In questo fluido risiede tutta l'energia dell' Universo, energia che si può dire veramente infinita, come sono infiniti gli spazi, ed è l'energia sotto la forma più semplice ed originaria, mentre tutte le altre forme di energia, cioè la luce, l'elettricità, il calore ecc. non sono che derivati e come prodotti secondari, provocati dai movimenti della materia. La formula [mv2] tenuto conto dell'immensa velocità [V] di vibrazione dell'etere, ci dà, se non la misura, almeno l'idea dell'immensità della forza che esso rappresenta. Omissis ……………… Ora se tutta l'intima compagine di un corpo è animata da movimenti infinitesimi, ma rapidissimi, al pari forse dell'etere, movimenti a cui nessuna particella si sottrae, si dovrebbe concludere che la materia di un corpo qualunque, contiene in se stessa una somma di energia rappresentata dall'intera massa del corpo, che si muovesse tutta unita ed in blocco nello spazio, colla medesima velocità delle singole particelle. Pag. 30 Ma tale deduzione ci conduce a delle conseguenze inattese ed incredibili. Un chilogrammo di materia, lanciato con la velocità della luce, rappresenterebbe una somma di tale energia da non poterla né anche concepire. La formula [mv2] ci dà la forza viva e la formula [8338 x mv2] ci dà, espressa in calorie, tale energia. Dato adunque m = 1 e v uguale a trecentomila chilometri per secondo, cioè 300 milioni di metri, che sarebbe la velocità della luce, ammessa anche per l'etere, ciascuno potrà vedere che si ottiene una quantità di calorie rappresentata da 10794 seguito da 9 zeri e cioè oltre dieci milioni di milioni. A quale risultato spaventoso ci ha mai condotto il nostro ragionamento? Nessuno vorrà facilmente ammettere che immagazzinata ed allo stato latente, in un chilogrammo di materia qualunque, completamente nascosta a tutte le nostre investigazioni, si celi una tale somma di energia, equivalente alla quantità che si può svolgere da milioni e milioni di chilogrammi di carbone; l'idea sarà senz'altro giudicata da pazzi. Omissis …………….. Che cosa è al confronto la forza che si può ricavare dal più ricco dei combustibili e dalle più energiche reazioni chimiche. Per noi è già meraviglioso un combustibile che sviluppi otto o diecimila calorie per ogni chilogrammo e non potrà facilmente entrarci l'idea che questo stesso combustibile, anche dopo bruciato, contenga in se stesso, cioè nelle scorie, nelle ceneri e nei gas della combustione, ben altra energia allo stato latente"".
Se mi è concesso vorrei mettere un po’ in ordine alcuni riferimenti storici con la speranza di rendere più credibile una vicenda che tanto scalpore ha suscitato. Dott. Olinto De Pretto (1857 - 1921) nacque e visse nella città di Schio provincia di Vicenza. A quei tempi la principale economia di Schio era costituita dalla lavorazione della lana, insistevano numerosi importanti lanifici, primo fra tutti lo storico e celebre LANEROSSI conosciuto in tutto il mondo ed inoltre della lavorazione della carta, si ricorda la cartiera ROSSI. Sesto di sette tra fratelli e sorelle fu un ricercatore eclettico sebbene molto riservato. Con l’azione dei suoi fratelli contribuì significativamente all’economia della Città di Schio. Laureato in agraria fu amministratore dell’azienda fondata dal Fratello Cav. Ing. Silvio De Pretto la società "Ing. Silvio De Pretto & C." (Produzione Turbine Pelton e macchine per lavorazione della carta) Di Schio fondata nell’anno 1888. Olinto si dedicava, per passione, allo studio della fisica, dell’astronomia e della geologia. Fu corrispondente di Schiaparelli presso l’Osservatorio Astronomico di Brera. Instancabile ricercatore di fossili (diversi reperti sono conservati al museo di Padova), scrisse n.6 saggi sulla geologia del comprensorio della città di Schio. Amante della montagna fu fondatore, con il fratello Silvio De Pretto della sezione CAI di Schio. Predisse, prima di tutti, la frana del monte Tok nell’invaso della diga del Vajont (50 anni prima della costruzione della diga) documentando l’analisi con un disegno che riproduce esattamente come si è realmente verificata la frana. E altro ancora. Singolare rilevare che l’azienda fondata dal fratello Silvio è l’unica rimasta ancora attiva tra tutte di quel periodo. Anzi dalla stessa sono usciti diversi tecnici che hanno avviato piccole aziende artigiane. La zona industriale di Schio rappresenta un esempio per l’imprenditoria Veneta. Dopo le vicende della prima guerra mondiale Silvio De Pretto dovette cederla al gruppo Escher Wyss svizzera, rimanendo presidente fino alla morte 1933, In seguito fu rilevata dalla MAN. Il Martedì 10 Ott. 1989 il Giornale di Vicenza pubblicò un articolo nel quale veniva illustrata la scoperta, ad opera di due ricercatori Piero Zorzi e Omero Speri, del libro scritto da Olinto De Pretto “IPOTESI DELL'ETERE NELLA VITA DELL'UNIVERSO” dato alle stampe nel 1903. Nel suo libro, dove vengono affrontati argomenti di astronomia, Olinto illustra la sua interpretazione della forza di gravità attraverso la sua spiegazione della natura dell’etere. Alle pagine 28-29-30 si scopre che aveva enunciato la formula E= "mv²" dove, la lettera “v”, rappresenta la velocità della luce. Ciò che impressiona non è solo la formula ma le parole con cui Olinto la documenta parole che predicono inequivocabilmente l’idea della energia nucleare. “”Dato adunque m = 1 e v uguale a trecentomila chilometri per secondo, cioè 300 milioni di metri, che sarebbe la velocità della luce, ammessa anche per l'etere, ciascuno potrà vedere che si ottiene una quantità di calorie rappresentata da 10794 seguito da 9 zeri e cioè oltre dieci milioni di milioni. A quale risultato spaventoso ci ha mai condotto il nostro ragionamento? Nessuno vorrà facilmente ammettere che immagazzinata ed allo stato latente, in un chilogrammo di materia qualunque, completamente nascosta a tutte le nostre investigazioni, si celi una tale somma di energia, equivalente alla quantità che si può svolgere da milioni e milioni di chilogrammi di carbone; l'idea sarà senz'altro giudicata da pazzi””. Quindi due anni prima che Einstein pubblicasse la sua formula E=mc² dove la lettera “c” (definita Costante Universale) indicava, anch’essa, la velocità della luce. La domanda dei ricercatori si erano posti era: come era possibile che A. Einstein fosse arrivato a tale intuizione se non vi fosse stato un collegamento con le teorie di Maxwell. Il collegamento sarebbe stato appunto il saggio di Olinto De Pretto. E quindi cercarono di dimostrare come Einstein fosse venuto a conoscenza della teoria di Olinto De Pretto. La prova più accreditata è dovuta al fatto che lo scienziato Michele Besso era amico e frequentatore della famiglia De Pretto e, nel contempo, amico e consulente scientifico di A. Einstein. Senza contare che Einstein viveva spesso in Italia presso la famiglia che risiedeva a Verona. Il Prof. Umberto Bartocci (Docente di storia della matematica Università di Perugia) raccolse l’eredità dei suoi amici Zorzi e Omero scomparsi e scrisse un libro intitolato: "A. Einstein e O. De Pretto: la vera storia della formula più famosa del mondo" (Gennaio 1999) Nel suo testo Bartocci documenta il vissuto curriculum di Olinto, contesto storico della famiglia, dell’economia della città di Schio le ragioni per cui Einstein quasi certamente aveva potuto leggere la ricerca di Olinto De Pretto, prima del 1905 anno in cui ha pubblicato la famosa formula. Sempre all’interno del suo libro ha inserito la copia riscritta del saggio di Olinto “IPOTESI DELL'ETERE NELLA VITA DELL'UNIVERSO”. I seguito alla pubblicazione del Prof. Bartocci molti periodici italiani pubblicarono la scoperta e in seguito l’evento venne ripreso in tutto il mondo. Addirittura il Giappone voleva acquistarne i diritti. Non vi è assolutamente l’intenzione di voler discutere il valore dello scienziato Einstein ma è sicuramente giusto che venga reso merito su quanto, ancora una volta, il pensiero italiano sia stato fonte di ispirazione e impulso per il progresso scientifico mondiale. Si invita a leggere tutto il testo di Olinto riscritto, in chiave attuale, dal nostro instancabile e puntuale relatore. Un minimo di gratitudine per tanta passione e preparazione scientifica.
grazie, è sempre utile capire che la scienza è anche storia della scienza, e negli errori (non solo nelle scienze, ma anche in certe mitologie e antichi testi religiosi) sono nascoste intuizioni e spunti che qualcun altro ha saputo sviluppare in modo rigoroso, facendone la nostra "provvisoria" conoscenza
Con l'intuizione che aveva, se De Pretto avesse studiato fisica invece che agraria e geologia, credo che sarebbe stato lui a scrivere la relatività ristretta e generale qualche anno prima di Albert.
Ti stimo moltissimo proprio per la tua curiosita' e il tuo "scetticismo" e senso critico! La tua lucidita' e rigorosita' mi fan capire argomenti che altri, con metafore, tendono a farmi restare prigioniero di esse. Questo video e' fantastico.
Il fatto che il concetto di campo elettromagnetico quantistico sia una sorta di "evoluzione" del vecchio concetto di etere è una cosa che avevo pensato anche io, perché, nonostante ci siano grosse differenze fra i due (per cui non si possono assolutamente considerare lo stesso concetto), vedevo comunque una certa somiglianza di fondo. Sentirlo dire da un altro fisico mi fa sentire meno pazzo, grazie! (sono comunque consapevole che queste rimangono opinioni)
Un bel video, davvero. Tanti scienziati hanno anticipato qualche concetto o qualche cenno di qualche scoperta scientifica, ma, chiaramente non è un qualcosa che hanno fatto per intero per cui concordo con te. Quindi, è vero magari che De Pretto abbia riflettuto e abbia anticipato qualcosina della meccanica quantistica ma poi venne per intero dimostrato e formalizzato da Einstein.
Complimenti per qsto video! Era ora che qualcuno parlasse delle idee di Olinto De Pretto sull'energia "nascosta" in una massa m!!! Nulla giustifica il fatto che nessuno, ma proprio nessuno, a livello ufficiale, parli del fatto che l'idea che a una massa m possa essere associata un'energia pari a mc^2 (a parte il fattore 1/2) fu per primo sviluppata da Olinto De Pretto, a prescindere dalla natura del ragionamento che lo portò a quella conclusione. Se non altro per ragioni storiche! Come disse quello, che stinco di santo non era, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca! Tanto più che nella scrittura dell'articolo sulla Relatività Ristretta del 1905, Einstein fu aiutato, come dice lui stesso al termine dell'articolo stesso, da Michele Besso, che con buona probabilità sarebbe potuto venire a conoscenza dell'articolo di De Pretto perché frequentava il Veneto. Proprio su qsta vicenda Einstein-De Pretto, è stato pubblicato un libro ad opera del Prof. Umberto Bartocci, dal titolo "Albert Einstein ed Olinto De Pretto: La vera storia della formula più famosa del mondo", Edizioni Andromeda, 2a Ed. 2006.
@@renfuji2356 si, ma DE Pretto era un agronomo mica un fisico e né un matematica e dubito che utilizzasse il calcolo tesoriale così come lo si usa nella RR o nella RG
Anch'io penso che il nostro concetto di campo elettromagnetico sia per lo più un "cambio di nome" del concetto di "etere", dopo che all'etere è stata tolta la proprietà di produrre il vento d'etere. Il cambio di nome c'è stato non perché i concetti sono sostanzialmente diversi, ma per dare un taglio col passato dopo l'esperimento di Michelson e Morley. Non possiamo affermare con certezza che quello che intendevano i fisici del tempo con etere era da loro immaginato in modo sostanzialmente differente da come noi immaginiamo il campo magnetico. Su molti aspetti tra l'altro la descrizione matematica è uguale: quello che era una specie di coefficiente di elasticità dell'etere a sollecitazioni longitudinali e trasversali si è trasformato in ciò che noi chiamiamo permettività elettrica e permeabilità magnetica del vuoto, ma alla fine nelle formule sono costanti che occupano il medesimo posto. D'altra parte il concetto di campo elettromagnetico intuito da me non è lo stesso concetto di campo elettromagnetico intuito da te o da chiunque altro, anche se poi le nostre descrizioni matematiche di esso sono uguali, come potrebbe confermare qualsiasi filosofo del linguaggio. Dal punto di vista concettualista/costruttivista (il realismo fisico secondo me è molto controproducente) il concetto di etere ha la stessa dignità di quello di campo elettromagnetico, e il nome è solo una convenzione linguistica, e si sceglie l'uno piuttosto che l'altro solo per risultare meno ambigui. È l'uso che si fa del concetto ed è la sua utilità nel prevedere e spiegare fenomeni che sancisce la sua validità
La relatività speciale è concettualmente distante dall'analisi di De Pretto, per come è stata proposta. L'analisi critica di Einstein sui fondamenti assiomatici della meccanica Newtoniana e la ridefinizione operativa di simultaneità sono contenuti originali e inediti nel panorama culturale di inizio '900 (pochi avrebbero proceduto nel rimaneggiare una teoria così feconda come quella Newtoniana)
Geazie, video molto interessante. Concordo sul fatto che gli scienziati di inizio novecento erano molto più disposti a proporre idee originali e a mettere in dubbio le conoscenze allora note. Questo si traduce in articoli davvero densi di concetti profondi, anche se poco matematici. Dello stesso genere, per esempio, è l'articolo di Eddington del 1926 sull'energia delle stelle, dove si propongono idee e ragionamenti davvero interessanti, senza neppure una formula.
Einstein soggiorno' in quegli anni a Pavia, sapeva parlare, leggere e scrivere in italiano, è possibile che abbia potuto leggere l'articolo di De Pretto?
Aggiungo anche che Maxwell in un suo discorso divulgativo si era già chiesto prima di De Pretto se l etere fosse un mezzo continuo o molecolare. Infine condivo al 100% l'osservazione finale sui ricercatori vecchio stampo che non avevano fretta di pubblicare ma erano molto più portati d approfondire a ragionare, e aggiungo, forse erano anche più portati al dialogo e al confronto anche con chi non era un ricercatore "professionista" visto che ad Einstein furono accettati degli articoli innovativi pur essendo lui solo un impiegato dell ufficio brevetti
Video molto interessante Nell'ultimo mezzo secolo è crollato il numero di pubblicazioni che indirizzano un campo di ricerca verso una nuova direzione e questo dovrebbe far riflettere
Chiarissimo- grazie. Sto leggendo le parole scritte da P. T. De Chardin ( geologo paleontologo) sul Cosmico e Le Energie contenute ~ parlava della Evoluzione del “Fenomeno Umano”
Devo dire che il tuo format è diventato con il tempo un perfetto equilibrio tra divulgazione e approfondimenti sulle notizie nel mondo della fisica, ovviamente io da semplice appassionato e neofita devo tanto ai divulgatori che spiegano l abc in maniera intuitiva (che di per sé e un ossimoro),però ora preferisco il tuo canale che tratta argomenti meno inflazionati e concetti più avanzati provando cmq a semplificarli ,..P.Sso che magari è una stupidaggini e costa tempo, ma una semplice lavagna se non vuoi editare pure tutta. La parte animata , sarebbe d aiuto (ci sara un perché se continuano a insegnare con le lavagne😅)...complimenti e grazie ancora
mi pare che comunque, anche se ci possono essere delle interessanti intuizioni nel lavoro di De pretto, le considerazioni con cui arriva Einstein ad elaborare la equazione sono dovute alle differenze di energia dovute ai diversi sistemi di riferimento che sono completamente mancanti nelle idee dell'italiano
Sarebbe interessante trovare una trasmissione radio che ascoltai tanto tempo fa in cui si parlò del periodo torinese di Einstein e della possibile influenza dello stesso nella formulazione della famosa ed iconica formula dell'energia. Il
Sarebbe interessante tradurre l`aricolo di De Pretto in inglese, per renderlo accessibile ad altri studiosi e sorattutto gli storici che si interessano di queste cose. Purtroppo se non sono in inglese molte cose interessanti vengono ignorate dai non Italiani. Non per malizia ma per difficolta` di accesso.
Einstain aveva sicuramente mezzi e contatti per fare ciò che a De Pretto non era possibile. Sta di fatto che, probabilmente grazie al suo amico Besso, evenuto a conoscenza di Una Formula e di Quei Concetti che gli sono stati fondamentalmentali per sviluppare la sua Teoria della Relatività... sebbene prima o poi ci saremmo comunque arrivati, chissà come sarebbe andata ad Einstein se non avesse letto l'articolo di De Pretto!? O se Besso gli l'avesse fatto la soffiata?!🤔
Lo stesso Einstein ammise che la relatività speciale ai suoi tempi era nell' aria e che, per fare un esempio, Poincare' ci era praticamente arrivato. Oggi noi sappiamo che Poincare' non ebbe il coraggio che ebbe Einstein di affermare che l'etere non esisteva. Proprio perché Einstein diceva che la relatività speciale era "nell'aria in quegli anni" lui non gradiva che la teoria gli fosse attribuita in esclusiva. Andava invece fiero della relatività generale, che sentiva totalmente sua.
Se il fotone avesse massa = 0 dalla formula E = mc^2 avrebbe E = 0. Ma il fotone ha una energia diversa da zero. Come si spiega questa contraddizione? Inoltre, il fotone viene deviato dal campo gravitazionale dei pianeti, la gravitazione (fino a prove contrarie) agisce su corpi con massa. Siamo sicuri che il fotone NON ha massa?
@@elia0162 non c'è nessuna lettera, prova, abbozzo di prova che Einstein conoscesse il lavoro senza formule poi di de Pretto, come pensare che Leibniz abbia copiato Newton per il calcolo infinitesimale. O che Einstein sapesse del lavoro di Bachelier, certe volte le soluzioni sono vicine, e la relatività generale era nell'aria, nel senso i lavori di Hilbert e Lorentz erano puntati lì.
Avrebbe potuto conoscerlo non Einstein direttamente ma Michele Besso, passato alla storia per essere stato citato da Einstein in chiusura dell'articolo del 1905, per l'aiuto che gli aveva dato nello sviluppo delle idee lì riportate. Questo è verosimile, perché Michele Besso frequentava il Veneto e come (quantomeno) cultore della fisica non poteva non essere al corrente delle pubblicazioni negli Atti del "Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti", e l'articolo fu pubblicato nel febbraio del 1904.
Michele besso frequentava la famiglia De Pretto e sicuramente ha ricevuto una copia del libro. inoltre il saggio di De Pretto “IPOTESI DELL'ETERE NELLA VITA DELL'UNIVERSO" fu pubblicato ufficialmente dalla Academia delle Scienze di Venezia e fu recensito con lode dal periodico URANIA. Il padre di Einstein dirigeva una piccola centrale elettrica a Verona e il fratello di Olinto Ing. Silvio De Pretto aveva fondato, a Schio, una azienda che produceva turbine Pelton della quale Olinto era amministratore. Einstein era spesso in Italia e parlava perfettamente l'italiano. Sicuramente Einstein era a caccia di pubblicazioni scientifiche.
Mi sembra strano che abbia fatto un errore grossolano come dimenticare 1/2 nella formula, tra l'altro azzeccandoci. Probabilmente fece un ragionamento diverso rispetto al semplice calcolo dell'energia cinetica.
Infatti Olinto, da uomo di industria, era perfettamente a conoscenza di ciò che scriveva. Così come Einstein non ha moltiplicato per 1/2. L'appiglio viene sfruttato perché si vuole a tutti i costi annullare l'analisi del De Pretto. Si cerca di sfruttare tutti i mezzi, da non credere. Anche se Einstein non ha letto il libro di Olinto dal titolo “IPOTESI DELL'ETERE NELLA VITA DELL'UNIVERSO” perché non leggere il testo e ammettere il valore del contenuto dove Olinto predice l'energia nucleare. Non stiamo parlando di appunti trovati per caso. Il libro è stato edito ufficialmente nell’anno 1904 dal “Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti” di Venezia. Con tanto di recensione della rivista scientifica URANIA. Se vede ho riportato le parti del testo che più colpiscono.
Buon video. Sono un po'critico sull affermazione la materia contiene energia ma preferirei piuttosto la materia è energia , sono entrambe forme diverse della stessa entità.
Corretto, negli anni 50 si usava dire che la materia è energia condensata. Io preferisco dire che contiene energia per non confondere troppo le idee a livello divulgativo, ma di fatto è una forma in cui viene immagazzinata l'energia.
La tesi, ripresa anche dai seguaci di teorie del complotto[6], non trova alcun riscontro documentale e scientifico e si tratta di mera somiglianza formale, in quanto «De Pretto riportò la formula della forza viva valida a quel tempo, che non era sinonimo dell'energia cinetica bensì del suo doppio.» [...] De Pretto, «se avesse inteso la formula relativa all'energia cinetica del corpo in movimento, avrebbe scritto: E (energia cinetica)=mv²/2; vale a dire la nota formula di fisica classica, che è totalmente diversa dalla mc²»[ Rip wikipedia
Da mero curioso, mi ha sempre incuriosito la somiglianza tra la formula dell'energia cinetica (classica) 1/2mv^2 e quella della trasformazione di Einstein mc^2, al netto del fatto, che la v trova il suo.limite nella velocità della luce. In fondo, la cinetica è il movimento e che siano onde o particelle, che variano nel tempo, la materia nasconde delle "velocità ". Insomma, c'è correlazione tra queste due formule?
Certo, l'energia cinetica classica è l'approssimazione al primo ordine dell'energia cinetica relativistica per valori della velocità v molto piccoli rispetto a c (fatto che si esprime simbolicamente così: v
una volta su un canale complottaro ho letto che Einstein, siccome lavorava all'ufficio brevetti, aveva potuto "rubare il brevetto della relatività" a De Pretto 😀
il saggio di De Pretto dal titolo “IPOTESI DELL'ETERE NELLA VITA DELL'UNIVERSO” può essere scaricato dal sito del Prof Bartocci all'interno della riproduzione originale del suo testo intitolato. "A. Einstein e O. De Pretto: la vera storia della formula più famosa del mondo". Se desidera posso inviarle la fotocopia originale delle pagine del libro di Olinto.
Un po come Nietzsche che provò a dimostrare (senza riuscirci per mancanza di mezzi matematici) il teorema di ricorrenza di Poincare per dare fondatezza scientifica al concetto di "eterno ritorno" filosofico.
Beh il salto concettuale fra le due formulazioni è però enorme, direi che veramente non c'entrano nulla l'una con l'altra. Senza mai dimenticare che la vera formula di Einstein era più complessa e la famosa E=MC^2 è solo una semplificazione
Bisogna anche leggere gli altri articoli dell'epoca, compreso quello di Einstein sull'effetto fotoelettrico, per comprendere che le intuizioni alla base degli scambi di energia fra radiazione e materia sono molto simili. Per quanto riguarda la formula, nell'articolo di Einstein compare proprio quella, anche se scritta come L=mV² dove L è l'energia persa sotto forma di radiazione e V la velocità della luce. La formula "più complessa" a cui ti riferisci tu è quella dell'energia totale relativistica, che si riduce proprio a E=mc² per un corpo fermo.
Bellissimo ed obiettivo contenuto! sei bravo. Grazie ps: sarebbe interessante un video in ITA su come vada compreso lo Spin delle particelle? tipo. saluti e complimenti ruclips.net/video/PdN1mweN2ds/видео.htmlsi=llidiR1dYu9SMPXH
Anche i ricercatori di oggi si fanno aiutare se hanno un dubbio su un'equazione o un modello, ma non significa che partono dalle stesse conoscenze di una persona che non ha mai studiato fisica.
Ma si potrebbe aggiungere qualcosa in più, caro professore. Vi sono persone appassionate di fisica e di ricerca, che per svariati motivi, non hanno potuto conseguire un titolo di studio (laurea, dottorato di ricerca ecc) ma che tuttavia nella loro vita hanno fatto ricerca e scoperto interessanti teorie, che purtroppo non saranno mai rese note; questo è deplorevole. Ma tale situazione esiste e tali ricerche sono destinate a rimanere nel “cassetto”. Tuttavia in seguito altre persone le porteranno a conoscenza ma a scapito di tempi più lunghi. Cordiali saluti
Ancora di più: Cinquanta anni prima della costruzione della diga del Vajont predisse, prima di tutti, la catastrofe causata dalla frana del monte “Tok” documentando l’analisi con un disegno che riproduce esattamente come si è realmente verificato lo smottamento. Olinto si recava spesso a Longarone in quanto i nostri parenti, famiglia dei Proti di Vicenza, vi gestivano un’azienda di produzione della carta e la Ditta “Ing. Silvio De Pretto” produceva, oltre alle turbine Pelton anche macchine per l'industria della carta.
Non ho dubbi che i fisici abbiano sempre voluto approfondire i fenomeni; spesso la loro forza era trasformare la complessità in semplicità derivante non certo da un riduzionismo quanto piuttosto dalla scoperta di fenomeni emergenti
prova a velocizzarlo, se il 2x non è abbastanza prova a considerare una visita per disturbi dell'attenzione (vorrei chiarire subito che non voglio attaccarti personalmente, voglio solo darti un consiglio, anche se non richiesto). te lo dico in quanto anche io qualche anno fa faticavo a mantenere l'attenzione per molto tempo, ma lavorandoci coscienziosamente si può migliorare molto
Condivido quanto è stato detto sul disturbo dell'attenzione. È connesso all'ansia di avere sempre da fare e all'iperattività, non è altro che una costante difficoltà a completare qualsiasi attività che richieda concentrazione. Diciamo che è uno dei problemi attualmente più diffusi e se ne può soffrire a tutte le età. Penso di averlo in parte anch'io, ma soprattutto mio fratello, che non riesce neanche più a vedersi un film dall'inizio alla fine (inutile dirlo, neanche a leggere un libro).
È uno dei tuoi video che ho apprezzato di più.. un'analisi profonda, priva di preconcetti, e che da risalto alla reale capacità di pensiero e di approfondimento di un uomo che ha amato la conoscenza scientifica.. "additare" le idee altrui come "superate", e ciò semplicemente rispetto alla nostra attuale conoscenza, è un atteggiamento mentale miope.. ma al contrario, oltre ad essere un fisico ed un divulgatore in gamba, tu sei certamente una persona capace di analizzare in profondità le conclusioni a cui sono giunti uomini di scienza del passato, persone di straordinario acume!
Sono d'accordo con l'analisi storica sull'etere. In generale c'è molta fretta di catalogare le "teorie di passaggio" come errori, e questo lascia sempre l'impressione che nel presente la scienza sia corretta. Un approccio più misurato ci porta a sfruttare meglio le idee del passato e capire meglio quelle presenti
Tralasciando per un momento la discussione sulla paternità e l’interpretazione delle formule “E=mv²” VS “E=mc²” è determinante leggere le parole usate da Olinto De Pretto per spiegare il significato della sua intuizione e come avesse predetto l’esistenza dell’energia nucleare con il sogno di poterla sfruttare.
Ecco alcuni passi del saggio pubblicato da Olinto Pagine 29-30-31.
Pag. 29
""Nei capitoli precedenti, abbiamo tentato di definire l'etere e di spiegare la sua azione sulla materia. In questo fluido risiede tutta l'energia dell' Universo, energia che si può dire veramente infinita, come sono infiniti gli spazi, ed è l'energia sotto la forma più semplice ed originaria, mentre tutte le altre forme di energia, cioè la luce, l'elettricità, il calore ecc. non sono che derivati e come prodotti secondari, provocati dai movimenti della materia.
La formula [mv2] tenuto conto dell'immensa velocità [V] di vibrazione dell'etere, ci dà, se non la misura, almeno l'idea dell'immensità della forza che esso rappresenta.
Omissis ………………
Ora se tutta l'intima compagine di un corpo è animata da movimenti infinitesimi, ma rapidissimi, al pari forse dell'etere, movimenti a cui nessuna particella si sottrae, si dovrebbe concludere che la materia di un corpo qualunque, contiene in se stessa una somma di energia rappresentata dall'intera massa del corpo, che si muovesse tutta unita ed in blocco nello spazio, colla medesima velocità delle singole particelle.
Pag. 30
Ma tale deduzione ci conduce a delle conseguenze inattese ed incredibili. Un chilogrammo di materia, lanciato con la velocità della luce, rappresenterebbe una somma di tale energia da non poterla né anche concepire.
La formula [mv2] ci dà la forza viva e la formula [8338 x mv2] ci dà, espressa in calorie, tale energia.
Dato adunque m = 1 e v uguale a trecentomila chilometri per secondo, cioè 300 milioni di metri, che sarebbe la velocità della luce, ammessa anche per l'etere, ciascuno potrà vedere che si ottiene una quantità di calorie rappresentata da 10794 seguito da 9 zeri e cioè oltre dieci milioni di milioni.
A quale risultato spaventoso ci ha mai condotto il nostro ragionamento? Nessuno vorrà facilmente ammettere che immagazzinata ed allo stato latente, in un chilogrammo di materia qualunque, completamente nascosta a tutte le nostre investigazioni, si celi una tale somma di energia, equivalente alla quantità che si può svolgere da milioni e milioni di chilogrammi di carbone; l'idea sarà senz'altro giudicata da pazzi.
Omissis ……………..
Che cosa è al confronto la forza che si può ricavare dal più ricco dei combustibili e dalle più energiche reazioni chimiche. Per noi è già meraviglioso un combustibile che sviluppi otto o diecimila calorie per ogni chilogrammo e non potrà facilmente entrarci l'idea che questo stesso combustibile, anche dopo bruciato, contenga in se stesso, cioè nelle scorie, nelle ceneri e nei gas della combustione, ben altra energia allo stato latente"".
Un capolavoro di onestà intellettuale, logica scientifica, apertura mentale, chiarezza, mancanza di condizionamenti. Bravo!
Se mi è concesso vorrei mettere un po’ in ordine alcuni riferimenti storici con la speranza di rendere più credibile una vicenda che tanto scalpore ha suscitato.
Dott. Olinto De Pretto (1857 - 1921) nacque e visse nella città di Schio provincia di Vicenza.
A quei tempi la principale economia di Schio era costituita dalla lavorazione della lana, insistevano numerosi importanti lanifici, primo fra tutti lo storico e celebre LANEROSSI conosciuto in tutto il mondo ed inoltre della lavorazione della carta, si ricorda la cartiera ROSSI.
Sesto di sette tra fratelli e sorelle fu un ricercatore eclettico sebbene molto riservato. Con l’azione dei suoi fratelli contribuì significativamente all’economia della Città di Schio.
Laureato in agraria fu amministratore dell’azienda fondata dal Fratello Cav. Ing. Silvio De Pretto la società "Ing. Silvio De Pretto & C." (Produzione Turbine Pelton e macchine per lavorazione della carta) Di Schio fondata nell’anno 1888.
Olinto si dedicava, per passione, allo studio della fisica, dell’astronomia e della geologia.
Fu corrispondente di Schiaparelli presso l’Osservatorio Astronomico di Brera. Instancabile ricercatore di fossili (diversi reperti sono conservati al museo di Padova), scrisse n.6 saggi sulla geologia del comprensorio della città di Schio. Amante della montagna fu fondatore, con il fratello Silvio De Pretto della sezione CAI di Schio.
Predisse, prima di tutti, la frana del monte Tok nell’invaso della diga del Vajont (50 anni prima della costruzione della diga) documentando l’analisi con un disegno che riproduce esattamente come si è realmente verificata la frana. E altro ancora.
Singolare rilevare che l’azienda fondata dal fratello Silvio è l’unica rimasta ancora attiva tra tutte di quel periodo. Anzi dalla stessa sono usciti diversi tecnici che hanno avviato piccole aziende artigiane. La zona industriale di Schio rappresenta un esempio per l’imprenditoria Veneta.
Dopo le vicende della prima guerra mondiale Silvio De Pretto dovette cederla al gruppo Escher Wyss svizzera, rimanendo presidente fino alla morte 1933, In seguito fu rilevata dalla MAN.
Il Martedì 10 Ott. 1989 il Giornale di Vicenza pubblicò un articolo nel quale veniva illustrata la scoperta, ad opera di due ricercatori Piero Zorzi e Omero Speri, del libro scritto da Olinto De Pretto “IPOTESI DELL'ETERE NELLA VITA DELL'UNIVERSO” dato alle stampe nel 1903.
Nel suo libro, dove vengono affrontati argomenti di astronomia, Olinto illustra la sua interpretazione della forza di gravità attraverso la sua spiegazione della natura dell’etere.
Alle pagine 28-29-30 si scopre che aveva enunciato la formula E= "mv²" dove, la lettera “v”, rappresenta la velocità della luce.
Ciò che impressiona non è solo la formula ma le parole con cui Olinto la documenta parole che predicono inequivocabilmente l’idea della energia nucleare.
“”Dato adunque m = 1 e v uguale a trecentomila chilometri per secondo, cioè 300 milioni di metri, che sarebbe la velocità della luce, ammessa anche per l'etere, ciascuno potrà vedere che si ottiene una quantità di calorie rappresentata da 10794 seguito da 9 zeri e cioè oltre dieci milioni di milioni.
A quale risultato spaventoso ci ha mai condotto il nostro ragionamento? Nessuno vorrà facilmente ammettere che immagazzinata ed allo stato latente, in un chilogrammo di materia qualunque, completamente nascosta a tutte le nostre investigazioni, si celi una tale somma di energia, equivalente alla quantità che si può svolgere da milioni e milioni di chilogrammi di carbone; l'idea sarà senz'altro giudicata da pazzi””.
Quindi due anni prima che Einstein pubblicasse la sua formula E=mc² dove la lettera “c” (definita Costante Universale) indicava, anch’essa, la velocità della luce.
La domanda dei ricercatori si erano posti era: come era possibile che A. Einstein fosse arrivato a tale intuizione se non vi fosse stato un collegamento con le teorie di Maxwell. Il collegamento sarebbe stato appunto il saggio di Olinto De Pretto.
E quindi cercarono di dimostrare come Einstein fosse venuto a conoscenza della teoria di Olinto De Pretto. La prova più accreditata è dovuta al fatto che lo scienziato Michele Besso era amico e frequentatore della famiglia De Pretto e, nel contempo, amico e consulente scientifico di A. Einstein. Senza contare che Einstein viveva spesso in Italia presso la famiglia che risiedeva a Verona.
Il Prof. Umberto Bartocci (Docente di storia della matematica Università di Perugia) raccolse l’eredità dei suoi amici Zorzi e Omero scomparsi e scrisse un libro intitolato: "A. Einstein e O. De Pretto: la vera storia della formula più famosa del mondo" (Gennaio 1999)
Nel suo testo Bartocci documenta il vissuto curriculum di Olinto, contesto storico della famiglia, dell’economia della città di Schio le ragioni per cui Einstein quasi certamente aveva potuto leggere la ricerca di Olinto De Pretto, prima del 1905 anno in cui ha pubblicato la famosa formula.
Sempre all’interno del suo libro ha inserito la copia riscritta del saggio di Olinto “IPOTESI DELL'ETERE NELLA VITA DELL'UNIVERSO”.
I seguito alla pubblicazione del Prof. Bartocci molti periodici italiani pubblicarono la scoperta e in seguito l’evento venne ripreso in tutto il mondo. Addirittura il Giappone voleva acquistarne i diritti.
Non vi è assolutamente l’intenzione di voler discutere il valore dello scienziato Einstein ma è sicuramente giusto che venga reso merito su quanto, ancora una volta, il pensiero italiano sia stato fonte di ispirazione e impulso per il progresso scientifico mondiale.
Si invita a leggere tutto il testo di Olinto riscritto, in chiave attuale, dal nostro instancabile e puntuale relatore. Un minimo di gratitudine per tanta passione e preparazione scientifica.
Grazia per aver dato visibilità e giustizia ad un nostro connazionale pressoché sconosciuto dai più
grazie, è sempre utile capire che la scienza è anche storia della scienza, e negli errori (non solo nelle scienze, ma anche in certe mitologie e antichi testi religiosi) sono nascoste intuizioni e spunti che qualcun altro ha saputo sviluppare in modo rigoroso, facendone la nostra "provvisoria" conoscenza
Con l'intuizione che aveva, se De Pretto avesse studiato fisica invece che agraria e geologia, credo che sarebbe stato lui a scrivere la relatività ristretta e generale qualche anno prima di Albert.
Ti stimo moltissimo proprio per la tua curiosita' e il tuo "scetticismo" e senso critico! La tua lucidita' e rigorosita' mi fan capire argomenti che altri, con metafore, tendono a farmi restare prigioniero di esse. Questo video e' fantastico.
Il fatto che il concetto di campo elettromagnetico quantistico sia una sorta di "evoluzione" del vecchio concetto di etere è una cosa che avevo pensato anche io, perché, nonostante ci siano grosse differenze fra i due (per cui non si possono assolutamente considerare lo stesso concetto), vedevo comunque una certa somiglianza di fondo. Sentirlo dire da un altro fisico mi fa sentire meno pazzo, grazie!
(sono comunque consapevole che queste rimangono opinioni)
Questo l'ho pensato anch'io
Video stupendo e inaspettato. Grazie mille e complimenti professore
Un bel video, davvero. Tanti scienziati hanno anticipato qualche concetto o qualche cenno di qualche scoperta scientifica, ma, chiaramente non è un qualcosa che hanno fatto per intero per cui concordo con te. Quindi, è vero magari che De Pretto abbia riflettuto e abbia anticipato qualcosina della meccanica quantistica ma poi venne per intero dimostrato e formalizzato da Einstein.
Complimenti per qsto video! Era ora che qualcuno parlasse delle idee di Olinto De Pretto sull'energia "nascosta" in una massa m!!!
Nulla giustifica il fatto che nessuno, ma proprio nessuno, a livello ufficiale, parli del fatto che l'idea che a una massa m possa essere associata un'energia pari a mc^2 (a parte il fattore 1/2) fu per primo sviluppata da Olinto De Pretto, a prescindere dalla natura del ragionamento che lo portò a quella conclusione. Se non altro per ragioni storiche!
Come disse quello, che stinco di santo non era, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca! Tanto più che nella scrittura dell'articolo sulla Relatività Ristretta del 1905, Einstein fu aiutato, come dice lui stesso al termine dell'articolo stesso, da Michele Besso, che con buona probabilità sarebbe potuto venire a conoscenza dell'articolo di De Pretto perché frequentava il Veneto.
Proprio su qsta vicenda Einstein-De Pretto, è stato pubblicato un libro ad opera del Prof. Umberto Bartocci, dal titolo "Albert Einstein ed Olinto De Pretto: La vera storia della formula più famosa del mondo", Edizioni Andromeda, 2a Ed. 2006.
De Pretto non aveva gli strumenti matematici di Einstein, ma aveva una grande intuizione.
Veramente il calcolo tensoriale e poi l'analisi tensoriale è nata tra la fine dell '800 ed i primi anni del '900
Ma se era quasi un contemporaneo, come non aveva gli stessi strumenti matematici? Era un fisico anche lui
De Pretto era laureato in agraria, ha studiato la geologia come autodidatta ma non aveva assolutamente le basi matematico-fisiche di Einstein.
@@renfuji2356 si, ma DE Pretto era un agronomo mica un fisico e né un matematica e dubito che utilizzasse il calcolo tesoriale così come lo si usa nella RR o nella RG
@@RandomPhysics e allora è ancora più "grande"....se avesse avuto le basi fisico-matematiche giuste,forse la relatività era sua.👍
Lavorare all'ufficio brevetti portava e porta vantaggi enormi ad una visione di
Anch'io penso che il nostro concetto di campo elettromagnetico sia per lo più un "cambio di nome" del concetto di "etere", dopo che all'etere è stata tolta la proprietà di produrre il vento d'etere. Il cambio di nome c'è stato non perché i concetti sono sostanzialmente diversi, ma per dare un taglio col passato dopo l'esperimento di Michelson e Morley. Non possiamo affermare con certezza che quello che intendevano i fisici del tempo con etere era da loro immaginato in modo sostanzialmente differente da come noi immaginiamo il campo magnetico. Su molti aspetti tra l'altro la descrizione matematica è uguale: quello che era una specie di coefficiente di elasticità dell'etere a sollecitazioni longitudinali e trasversali si è trasformato in ciò che noi chiamiamo permettività elettrica e permeabilità magnetica del vuoto, ma alla fine nelle formule sono costanti che occupano il medesimo posto.
D'altra parte il concetto di campo elettromagnetico intuito da me non è lo stesso concetto di campo elettromagnetico intuito da te o da chiunque altro, anche se poi le nostre descrizioni matematiche di esso sono uguali, come potrebbe confermare qualsiasi filosofo del linguaggio.
Dal punto di vista concettualista/costruttivista (il realismo fisico secondo me è molto controproducente) il concetto di etere ha la stessa dignità di quello di campo elettromagnetico, e il nome è solo una convenzione linguistica, e si sceglie l'uno piuttosto che l'altro solo per risultare meno ambigui. È l'uso che si fa del concetto ed è la sua utilità nel prevedere e spiegare fenomeni che sancisce la sua validità
Complimenti: può essere il punto di partenza di un'interessantissimo progetto di ricerca in filosofia di scienza!
La relatività speciale è concettualmente distante dall'analisi di De Pretto, per come è stata proposta. L'analisi critica di Einstein sui fondamenti assiomatici della meccanica Newtoniana e la ridefinizione operativa di simultaneità sono contenuti originali e inediti nel panorama culturale di inizio '900 (pochi avrebbero proceduto nel rimaneggiare una teoria così feconda come quella Newtoniana)
Opinione tua sul concetto di etere che io, da non fisico ma dotato di un certo intuito, condivido pienamente.
Geazie, video molto interessante. Concordo sul fatto che gli scienziati di inizio novecento erano molto più disposti a proporre idee originali e a mettere in dubbio le conoscenze allora note. Questo si traduce in articoli davvero densi di concetti profondi, anche se poco matematici. Dello stesso genere, per esempio, è l'articolo di Eddington del 1926 sull'energia delle stelle, dove si propongono idee e ragionamenti davvero interessanti, senza neppure una formula.
Bravissimo.Spiegazione eccezionale! 👏👏👏
Einstein soggiorno' in quegli anni a Pavia, sapeva parlare, leggere e scrivere in italiano, è possibile che abbia potuto leggere l'articolo di De Pretto?
Sicuramente
Aggiungo anche che Maxwell in un suo discorso divulgativo si era già chiesto prima di De Pretto se l etere fosse un mezzo continuo o molecolare. Infine condivo al 100% l'osservazione finale sui ricercatori vecchio stampo che non avevano fretta di pubblicare ma erano molto più portati d approfondire a ragionare, e aggiungo, forse erano anche più portati al dialogo e al confronto anche con chi non era un ricercatore "professionista" visto che ad Einstein furono accettati degli articoli innovativi pur essendo lui solo un impiegato dell ufficio brevetti
Video molto interessante
Nell'ultimo mezzo secolo è crollato il numero di pubblicazioni che indirizzano un campo di ricerca verso una nuova direzione e questo dovrebbe far riflettere
Chiarissimo- grazie. Sto leggendo le parole scritte da P. T. De Chardin ( geologo paleontologo) sul Cosmico e Le Energie contenute ~ parlava della Evoluzione del “Fenomeno Umano”
Bella trattazione, obiettiva. Grazie.
Devo dire che il tuo format è diventato con il tempo un perfetto equilibrio tra divulgazione e approfondimenti sulle notizie nel mondo della fisica, ovviamente io da semplice appassionato e neofita devo tanto ai divulgatori che spiegano l abc in maniera intuitiva (che di per sé e un ossimoro),però ora preferisco il tuo canale che tratta argomenti meno inflazionati e concetti più avanzati provando cmq a semplificarli ,..P.Sso che magari è una stupidaggini e costa tempo, ma una semplice lavagna se non vuoi editare pure tutta. La parte animata , sarebbe d aiuto (ci sara un perché se continuano a insegnare con le lavagne😅)...complimenti e grazie ancora
Un giorno potresti parlare dell'effetto Sagnac?
mi pare che comunque, anche se ci possono essere delle interessanti intuizioni nel lavoro di De pretto, le considerazioni con cui arriva Einstein ad elaborare la equazione sono dovute alle differenze di energia dovute ai diversi sistemi di riferimento che sono completamente mancanti nelle idee dell'italiano
Sarebbe interessante trovare una trasmissione radio che ascoltai tanto tempo fa in cui si parlò del periodo torinese di Einstein e della possibile influenza dello stesso nella formulazione della famosa ed iconica formula dell'energia.
Il
Sarebbe interessante tradurre l`aricolo di De Pretto in inglese, per renderlo accessibile ad altri studiosi e sorattutto gli storici che si interessano di queste cose. Purtroppo se non sono in inglese molte cose interessanti vengono ignorate dai non Italiani. Non per malizia ma per difficolta` di accesso.
Con traduttore di google ho provato a tradurre le pagine n. 29 - 30 - 31 che contengono l'enunciazione della formula.
Sarebbe interessante anche il link all'articolo originale. Complimenti per il canale.
Se desidera posso inviarle la fotocopia originale delle pagine del libro di Olinto dal titolo “IPOTESI DELL'ETERE NELLA VITA DELL'UNIVERSO”
Einstain aveva sicuramente mezzi e contatti per fare ciò che a De Pretto non era possibile. Sta di fatto che, probabilmente grazie al suo amico Besso, evenuto a conoscenza di Una Formula e di Quei Concetti che gli sono stati fondamentalmentali per sviluppare la sua Teoria della Relatività... sebbene prima o poi ci saremmo comunque arrivati, chissà come sarebbe andata ad Einstein se non avesse letto l'articolo di De Pretto!? O se Besso gli l'avesse fatto la soffiata?!🤔
Lo stesso Einstein ammise che la relatività speciale ai suoi tempi era nell' aria e che, per fare un esempio, Poincare' ci era praticamente arrivato. Oggi noi sappiamo che Poincare' non ebbe il coraggio che ebbe Einstein di affermare che l'etere non esisteva. Proprio perché Einstein diceva che la relatività speciale era "nell'aria in quegli anni" lui non gradiva che la teoria gli fosse attribuita in esclusiva. Andava invece fiero della relatività generale, che sentiva totalmente sua.
Se il fotone avesse massa = 0 dalla formula E = mc^2 avrebbe E = 0.
Ma il fotone ha una energia diversa da zero. Come si spiega questa contraddizione?
Inoltre, il fotone viene deviato dal campo gravitazionale dei pianeti, la gravitazione (fino a prove contrarie) agisce su corpi con massa. Siamo sicuri che il fotone NON ha massa?
Molto interessante. La domanda che viene spontanea è: Einstein era a conoscenza della pubblicazione di De Pretto?
Direi proprio di no, anche perché il peso della pubblicazione era relativo. O qualcuno pensa che informarsi sui lavori era facile come adesso?
A quanto pare Einstein era solo ad un grado di separazione grazie ad uno zio in svizzera che conosceva einstein
@@elia0162 non c'è nessuna lettera, prova, abbozzo di prova che Einstein conoscesse il lavoro senza formule poi di de Pretto, come pensare che Leibniz abbia copiato Newton per il calcolo infinitesimale. O che Einstein sapesse del lavoro di Bachelier, certe volte le soluzioni sono vicine, e la relatività generale era nell'aria, nel senso i lavori di Hilbert e Lorentz erano puntati lì.
Avrebbe potuto conoscerlo non Einstein direttamente ma Michele Besso, passato alla storia per essere stato citato da Einstein in chiusura dell'articolo del 1905, per l'aiuto che gli aveva dato nello sviluppo delle idee lì riportate. Questo è verosimile, perché Michele Besso frequentava il Veneto e come (quantomeno) cultore della fisica non poteva non essere al corrente delle pubblicazioni negli Atti del "Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti", e l'articolo fu pubblicato nel febbraio del 1904.
Michele besso frequentava la famiglia De Pretto e sicuramente ha ricevuto una copia del libro. inoltre il saggio di De Pretto “IPOTESI DELL'ETERE NELLA VITA DELL'UNIVERSO" fu pubblicato ufficialmente dalla Academia delle Scienze di Venezia e fu recensito con lode dal periodico URANIA. Il padre di Einstein dirigeva una piccola centrale elettrica a Verona e il fratello di Olinto Ing. Silvio De Pretto aveva fondato, a Schio, una azienda che produceva turbine Pelton della quale Olinto era amministratore. Einstein era spesso in Italia e parlava perfettamente l'italiano. Sicuramente Einstein era a caccia di pubblicazioni scientifiche.
Bravo, bellissimo video!!
Grazie mille, non la conoscevo
Mi sembra strano che abbia fatto un errore grossolano come dimenticare 1/2 nella formula, tra l'altro azzeccandoci. Probabilmente fece un ragionamento diverso rispetto al semplice calcolo dell'energia cinetica.
Infatti Olinto, da uomo di industria, era perfettamente a conoscenza di ciò che scriveva. Così come Einstein non ha moltiplicato per 1/2. L'appiglio viene sfruttato perché si vuole a tutti i costi annullare l'analisi del De Pretto. Si cerca di sfruttare tutti i mezzi, da non credere. Anche se Einstein non ha letto il libro di Olinto dal titolo “IPOTESI DELL'ETERE NELLA VITA DELL'UNIVERSO” perché non leggere il testo e ammettere il valore del contenuto dove Olinto predice l'energia nucleare. Non stiamo parlando di appunti trovati per caso. Il libro è stato edito ufficialmente nell’anno 1904 dal “Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti” di Venezia. Con tanto di recensione della rivista scientifica URANIA. Se vede ho riportato le parti del testo che più colpiscono.
Complimenti!!!!
Ma la teoria della relatività almeno una molto simile non l'ha scoperta ancor prima Henri Poincaré.
Buon video. Sono un po'critico sull affermazione la materia contiene energia ma preferirei piuttosto la materia è energia , sono entrambe forme diverse della stessa entità.
Corretto, negli anni 50 si usava dire che la materia è energia condensata. Io preferisco dire che contiene energia per non confondere troppo le idee a livello divulgativo, ma di fatto è una forma in cui viene immagazzinata l'energia.
La tesi, ripresa anche dai seguaci di teorie del complotto[6], non trova alcun riscontro documentale e scientifico e si tratta di mera somiglianza formale, in quanto «De Pretto riportò la formula della forza viva valida a quel tempo, che non era sinonimo dell'energia cinetica bensì del suo doppio.» [...] De Pretto, «se avesse inteso la formula relativa all'energia cinetica del corpo in movimento, avrebbe scritto: E (energia cinetica)=mv²/2; vale a dire la nota formula di fisica classica, che è totalmente diversa dalla mc²»[
Rip wikipedia
Quindi la materia po' essere convertita in energia perché vibra?
Quindi non sarebbe propriamente energia a riposo semmai energia a vibrazione stazionaria
Per procedere si deve sempre lavorare assieme, anche per trovare una direzione, da soli non esiste progresso.
Da mero curioso, mi ha sempre incuriosito la somiglianza tra la formula dell'energia cinetica (classica) 1/2mv^2 e quella della trasformazione di Einstein mc^2, al netto del fatto, che la v trova il suo.limite nella velocità della luce.
In fondo, la cinetica è il movimento e che siano onde o particelle, che variano nel tempo, la materia nasconde delle "velocità ".
Insomma, c'è correlazione tra queste due formule?
Certo, l'energia cinetica classica è l'approssimazione al primo ordine dell'energia cinetica relativistica per valori della velocità v molto piccoli rispetto a c (fatto che si esprime simbolicamente così: v
eppure ho sentito dire da qualche fisico, non ricordo chi, che i fotoni hanno una parte infinitesimale di massa...
una volta su un canale complottaro ho letto che Einstein, siccome lavorava all'ufficio brevetti, aveva potuto "rubare il brevetto della relatività" a De Pretto 😀
Fondamentalmente la relatività di Einstein era "nell'aria". Non è nata dal nulla come si immagina. Einstein ha unito per primo i puntini.
La relatività ristretta era nell'aria, quella generale è stato un passo avanti enorme.
mancava il calcolo tensoriale di Ricci
Si potrebbe ottenere quel articolo?.
il saggio di De Pretto dal titolo “IPOTESI DELL'ETERE NELLA VITA DELL'UNIVERSO” può essere scaricato dal sito del Prof Bartocci all'interno della riproduzione originale del suo testo intitolato. "A. Einstein e O. De Pretto: la vera storia della formula più famosa del mondo". Se desidera posso inviarle la fotocopia originale delle pagine del libro di Olinto.
Bravissimo!
Un po come Nietzsche che provò a dimostrare (senza riuscirci per mancanza di mezzi matematici) il teorema di ricorrenza di Poincare per dare fondatezza scientifica al concetto di "eterno ritorno" filosofico.
e poi non dimentichiamoci, aggiungerei, che anche Nietzsche andava a pietzche
Beh il salto concettuale fra le due formulazioni è però enorme, direi che veramente non c'entrano nulla l'una con l'altra.
Senza mai dimenticare che la vera formula di Einstein era più complessa e la famosa E=MC^2 è solo una semplificazione
Bisogna anche leggere gli altri articoli dell'epoca, compreso quello di Einstein sull'effetto fotoelettrico, per comprendere che le intuizioni alla base degli scambi di energia fra radiazione e materia sono molto simili. Per quanto riguarda la formula, nell'articolo di Einstein compare proprio quella, anche se scritta come L=mV² dove L è l'energia persa sotto forma di radiazione e V la velocità della luce. La formula "più complessa" a cui ti riferisci tu è quella dell'energia totale relativistica, che si riduce proprio a E=mc² per un corpo fermo.
Che poi l etere se gli si danno le stesse caratteristiche è il campo spaziotemporale?...p.s 6:37 ora l hai detto tu😂 vabbe elettromagnetico
Leggi “La teoria delle apparenze” ing. Marco Todeschini 1949
Grazie, non lo sapevo...
14:40 Parole sante
Bellissimo ed obiettivo contenuto! sei bravo. Grazie
ps: sarebbe interessante un video in ITA su come vada compreso lo Spin delle particelle?
tipo. saluti e complimenti ruclips.net/video/PdN1mweN2ds/видео.htmlsi=llidiR1dYu9SMPXH
Non capisco però come abbia fatto a scrivere E=mc^2 in principio, quando parlava di quei corpuscoli CON massa che oggi possiamo intendere come fotoni.
Neanche Einstein aveva gli strumenti matematici di Einstein. Si faceva aiutare dai matematici.
Anche i ricercatori di oggi si fanno aiutare se hanno un dubbio su un'equazione o un modello, ma non significa che partono dalle stesse conoscenze di una persona che non ha mai studiato fisica.
Sarebbe interessante sentire qualche tua opinione personale
like per la trascrizione del de pretto
Bellissimo video, a inizio del 1900 la fisica ebbe un grande impulso, bravo De Pretto e tutti gli scienziati Italiani che erano all avvanguardia
Non lo sapevo !
E' assolutamente vero ma è comunque sua
Ma si potrebbe aggiungere qualcosa in più, caro professore. Vi sono persone appassionate di fisica e di ricerca, che per svariati motivi, non hanno potuto conseguire un titolo di studio (laurea, dottorato di ricerca ecc) ma che tuttavia nella loro vita hanno fatto ricerca e scoperto interessanti teorie, che purtroppo non saranno mai rese note; questo è deplorevole. Ma tale situazione esiste e tali ricerche sono destinate a rimanere nel “cassetto”. Tuttavia in seguito altre persone le porteranno a conoscenza ma a scapito di tempi più lunghi. Cordiali saluti
Grazie della spiegazione, anche perché sono proprio di Schio.
Geologi sempre snobbati^^
Ancora di più: Cinquanta anni prima della costruzione della diga del Vajont predisse, prima di tutti, la catastrofe causata dalla frana del monte “Tok” documentando l’analisi con un disegno che riproduce esattamente come si è realmente verificato lo smottamento. Olinto si recava spesso a Longarone in quanto i nostri parenti, famiglia dei Proti di Vicenza, vi gestivano un’azienda di produzione della carta e la Ditta “Ing. Silvio De Pretto” produceva, oltre alle turbine Pelton anche macchine per l'industria della carta.
Non ho dubbi che i fisici abbiano sempre voluto approfondire i fenomeni; spesso la loro forza era trasformare la complessità in semplicità derivante non certo da un riduzionismo quanto piuttosto dalla scoperta di fenomeni emergenti
Video troppo lungo
Non guardarlo allora
prova a velocizzarlo, se il 2x non è abbastanza prova a considerare una visita per disturbi dell'attenzione (vorrei chiarire subito che non voglio attaccarti personalmente, voglio solo darti un consiglio, anche se non richiesto).
te lo dico in quanto anche io qualche anno fa faticavo a mantenere l'attenzione per molto tempo, ma lavorandoci coscienziosamente si può migliorare molto
Condivido quanto è stato detto sul disturbo dell'attenzione. È connesso all'ansia di avere sempre da fare e all'iperattività, non è altro che una costante difficoltà a completare qualsiasi attività che richieda concentrazione. Diciamo che è uno dei problemi attualmente più diffusi e se ne può soffrire a tutte le età. Penso di averlo in parte anch'io, ma soprattutto mio fratello, che non riesce neanche più a vedersi un film dall'inizio alla fine (inutile dirlo, neanche a leggere un libro).
Puoi motivare la tua affermazione? Perché è troppo lungo per te? Quale dovrebbe essere la lunghezza giusta?
Pensavo si trattasse di...Gigi!😂
W De Pretto