Prima di tutto ti faccio gli auguri per il tuo libro, poi come sempre ti faccio i complimenti e per finire una riflessione: la ricostruzione quanto più fedele del rito in un culto sarebbe molto interessante per "gli esterni" che si dilettano di storia delle religioni, ma soprattutto per coloro che dedicano seriamente all' antropologia religiosa. A presto Super Viotti! 💪
se hai pazienza ancora qualche tempo uscirà il mio libro con citate tutte le fonti! Compresa quella ;-) Comunque la chiusura rituale prevede una semplice formula :-)
Questo video, tra i tuoi, è forse quello che ho trovato più interessante. Tuttavia credo che dietro al tuo ragionamento vi sia una visione un po' troppo semplificata (non ti offendere): quelli della nostra generazione sono cresciuti senza cogliere a fondo cosa sia la complessità di un rito, prevalentemente a causa degli eretici modernisti che governano le gerarchie ecclesiastiche. A me, da cattolico tradizionalista, piace molto cercare le continuità, piuttosto che le rotture, nel passaggio tra paganesimo e cristianesimo: e se c'è una cosa che credo di aver capito è che la centralità del RITO è quella cosa prettamente romana, che si è trasmessa al cattolicesimo (e agli altri cristianesimi "tradizionali"/orientali). Il vero rito cattolico ha una complessità ed una stratificazione di significati (non solo nel sacrificio della Messa, ma pure nelle ore canoniche e nei vari rituali e benedizioni) che noi giovani a stento riusciamo a percepire. E penso che fosse così anche per l'antico paganesimo. Esempio Supponiamo (per assurdo, visto che l'umanità non durerà ancora molto) che tra qualche secolo qualcuno voglia "ricostruire il rito cattolico" dopo che si è estinto e le fonti sono state perdute. Deve partire da qualche dipinto che mostra l'elevazione eucaristica; da qualche brano di una parte secondaria della messa che fortunosamente si è conservata (supponiamo l'introito); e magari da qualche ora canonica che si dice una volta l'anno in un rito particolare minoritario (aquileiese o ambrosiano). Ecco... immagina se uno volesse ricostruire la complessità del rito a partire da questi frammenti... cosa ne verrebbe fuori? CONCLUSIONE: Stimo immensamente questo genere di ricerca precisa e specifica del rituale, ma in una religione come quella romana, dove l'ortoprassi era considerata fondamentale (alcuni riti pubbilici sai che furono ripetuti da capo per l'omissione di una parola o altre piccole inezie), non mi fiderei a pregare quegli Dei "a braccio": metti il caso che sbagli una parola, e magari la prendono più male che bene...
Ho messo un placet prima di vedere il video, sulla fiducia. Son contento per te e, più egoisticamente, per me. :D Ho già comprato il calendario e l'ho trovato molto ben scritto... non vedo l'ora di avere fra le mani quest'altro. Per quanto riguarda il "recupero" dei riti, naturalmente è vero che le fonti letterarie sono gran parte di quanto abbiamo... e in questo siamo più fortunati di celti e germani, sui cui riti si sa sensibilmente di meno. Ma anche l'archeologia da una mano. Basti pensare all'analisi chimica di avanzi di sacrifici, le preziosissime (per noi) fosse dove i sacerdoti riponevano gli ex-voto... perfino le decine e decine di defixiones ritrovate in tombe e fonti d'acqua. Anche luoghi di disgrazie come Ercolano e Pompei ci danno una mano. Davvero: non credo che qualcuno, conoscendo anche solo un poco la Storia, potrebbe pensare che non abbiamo fonti a sufficienza per sapere come i riti si svolgessero. Fra fonti letterarie e archeologiche straripiamo di elementi su cui basarci. L'unica cosa che mi perlime un poco è non tanto il pensiero che le figure di Dei antichi ed arcaici non siano adattabili ai nostri tempi (ho letto qualcuno parlare di Sterculus, e non condivido l'obiezione. Al massimo si può dire che è un dio che un cittadino difficilmente si mette a pregare tanto quanto un moderno contadino, che col concime ci ha a che fare tutti i giorni) quanto il fatto che per noi è arduo considerare quali Dei si sono adattati a cosa e come. Non fosse altro perché le nostre considerazioni in merito sono state interrotte da 1700 anni di cristianità. Però anche questo si supera, dai... ^__^
concordo su tutta la linea! Ma aggiungo che il cittadino della Roma antica pregava un dio della produzione agricola, tanto quanto lo facciamo noi oggi! Il rigattiere della suburra del I sec. dc, aveva con l'agricoltura lo stesso rapporto che ha il programmatore di computer oggi. In effetti il "problema" si evince quando dobbiamo cercare gli Dèi negli strumenti che non c'erano in antichità... per esempio: quale dio sarebbe adatto alla protezione del volo degli aeroplani?
@@AdMaioraVertite Mmmhm... l'unico che ci si avvicina è Mercurio, in quanto protettore sia dei viaggi, che del commercio (e, visto il comportamento disonesto delle compagnie aeree, anche dei ladri). Ma lì è ancora facile. A chi faccio sacrifici quando mando un curriculum a qualcuno? Quale Dio o Dea ha preso sotto la propria egida Internet? :P Se ti può essere di spunto per un video... ho fatto il tentativo di un piiiiccolo rito, qualche giorno fa, alla Dea Fortuna (e probabilmente nemmeno mi è riuscito -_-). L'unica, deputata a tenere lontani gli effetti della legge di Murphy, oggi come forse in epoca preromana. P.s. Colgo l'occasione per farti una domanda. Dal momento che l'incenso è una sostanza orientale (contando anche il medio oriente) e che perfino in epoca romana sesso veniva importato... cosa si usava al posto dell'incenso in epoche più arcaiche? O anche solo alto-repubblicane? Ricordo di aver letto che si usavano delle erbe, foglie di certi alberi... ma non ho mai trovato approfondimenti degni di nota, in merito. Sei per caso incappato in qualche informazione di più? A me verrebbe da dire - ma questa è una pura intuizione, non suffragata da alcuna fonte - che forse si usavano, gettandole nel fuoco, piante, erbe e sostanze specifiche per ogni divinità... ma anche in quel caso, ammesso e non concesso che sia così: quali piante e/o sostanze sono sacre a quali divinità?
@@TitusGalliusMontanus esatto. Plinio ci dice che prima dell'incenso si usava l'erba sabina (forse il ginepro sabino), ma non si trova in commercio... si dovrebbe comprare direttamente la pianta, e poi -quando lignifica- raccogliere da sé la resina. Ma non sono ancora riuscito a trovarla dalle mie parti... sto valutando di scendere in sabinia per prendermene una ahahahahahah Per il resto delle piante anche qui è giusto, bisogna valutare pianta per pianta. Ma non sempre le fonti sono sufficienti, ed è un passo più in là rispetto al punto di partenza che è il generico uso dell'incenso ;-) Ma non avevo capito che adesso pratichi regolarmente. È così? :)
@@AdMaioraVertite regolarmente è un parolone... Per ora ci provo, in attesa di veder accendersi quella fiamma, cercando di non fare disastri nel frattempo.
È davvero un peccato che sia così complicato risalire a queste conoscenze. Sarebbe davvero bello vedere come si svolgono questi riti e vederne la parte metafisica e capire la logica delle formule. Complimenti, per il libro 💪🏻💪🏻
Non ho più trovato la fonte dove lessi questa cosa. Cosa ne pensi del fatto che il rito cattolico deve avere a che fare con quello romano più che quello semitico? Ha senso ricostruire il rito romano guardando quello cattolico? Tralaltro vedo delle congruenze anche dalle cose esposte nel tuo video.
col termine "rito romano" si intende anche il rito della chiesa cattolica. Ma a parte questo non c'è nessuna somiglianza tra il rito utilizzato dai romani, e quello cattolico. Sul rito in uso presso gli ebrei non ho alcuna idea, mi dispiace! Sicuramente comunque non ha alcun senso guardare al rito cattolico per ricostruire quello romano, perché non abbiamo dubbi riguardo a come si eseguano i riti romani... e quindi non c'è alcun bisogno di cercare elementi esterni per integrarlo ;-)
Forse si intendeva che i cristiani una volta preso il potere integrarono elementi della tradizione romana per farsi accettare. Ad esempio i primi cristiani non ammettevano raffigurazioni del loro dio e di Cristo mentre poi iniziarono a farlo. I primi cristiani ritenevano il bruciare l'incenso un atto empio e invece l'incenso diventò un elemento anche dei loro riti. Ma i primi cristiani erano come o forse peggiori dei telabani, è chiaro che dovessero adeguarsi per integrarsi in una civiltà millenaria sviluppata, colta, culturalmente avanzata ed estremamente diversa dal mondo da cui proveniva il cristianesimo. Ma dal punto di vista del rito, forse tolto appunto l'incenso, non c'è altro...basti pensare che in chiesa si sta a capo scoperto e per pregare ci si inginocchia.
Paolo Zanza giusta osservazione! Ma poi la ritualità cristiana ruota attorno all’eucarestia, che rappresenta il sacrificio di gesù per la salvezza dell’anima degli uomini (cioè un sacrificio espiatorio). Mentre nel rito romano gli uomini sacrificano agli Dèi per mantenere la pax deorum! Quindi il concetto è totalmente ribaltato.
Visto che le fonti sono tante, ma. È pur vero che se ne sono perse purtroppo infinitamente di più di quante ce ne siano arrivate. E visto che la parte metafisica della religione romana è quella meno comprensibile, secondo te ha senso prendere spunto dalla meditazione induista, visto che di fatto, si tratta dell'unica religione indoeuropea (che ha anche molte similitudini con quella romana) ad aver resistito all'espandersi delle religioni semitiche e ad essere arrivata fino a noi con una pratica ininterrotta?
Ciao Paolo! Grazie del commento! La tua è una giusta osservazione, ed alcuni tradizionalisti romani seguono questa strada. Io la penso diversamente da loro. Sebbene le due religioni abbiano la stessa origine, non significa che siano la stessa cosa. Sulla pagina fb facemmo un meme utilizzando questo paragone: la gallina ed il pinguino derivano entrambi dai dinosauri, ma nessuno si sognerebbe di dire che sono la stessa cosa! Parallelamente, religione romana ed induista derivano entrambe da quella indoeuropea, ma non sono la stessa cosa. Io credo che sia molto più utile sforzarsi praticando correttamente, che non andare a pescare da altre religioni. Ciò per due motivi: il primo perché “pescando” si rischia di prendere dei granchi clamorosi; il secondo è perché nello sforzo si apprendono delle competenze. Scrivere i riti e verificarne gli effetti, sperimentare, confrontarsi con altri praticanti, vivere l’esperienza mistica, entrare in diretto contatto con la natura, ascoltarsi ed ascoltare quello avviene fuori (anche durante il rito), e cercare nelle fonti delle scintille che ci aiutino a comprendere. Tutto questo credo che sia molto più utile, e tradizionale, che non fare quello che in antropologia è definito “il supermercato delle religioni”. Soprattutto è utile non tanto agli studiosi o ai divulgatori (come noi), ma ad ogni singolo praticante. Tutti i tradizionalisti romani dovrebbero leggere le fonti latine! I testi davvero importanti saranno una quindicina... nessuno si aspetta che ci si legga la storia naturale di Plinio, ma la prima decade di Livio, le opere morali di Seneca, ed alcuni testi di Cicerone, quelli si! Premesso questo, se uno trova utile fare degli esercizi meditativi, in parallelo alla pratica romana, non ci trovo nulla di male! Ma pensare di usare quelli come sostituto dell’esperienza che si acquisisce direttamente con la pratica rituale, non credo che aiuti a raggiungere lo scopo 😉
@@AdMaioraVertite sono d'accordo con te. Non credo che lo yoga possa essere inserito in un contesto di ritualità romana e, premettendo di non averlo mai praticato e di non saperne molto, mi era venuto il dubbio se, vista l'enorme distruzione dei testi classici, soprattuto a carattere religiosa, perpetrata dai cristiani, possa essersi perso qualcosa che descrivesse delle pratiche non simili a quelle indusite, ma magari con lo stesso scopo. Ho parlato infatti di "prendere spunto" perchè è chiaro che non possa essere inserito lo yoga così come è, ma può darsi che aiuti nella concentrazione e nell'autodisciplina... Insomma una cosa in più, non una sostituzione. Detto questo, evviva per il libro, non vedo l'ora. E complimenti per i calendari che negli ultimi due anni sono stati molto utili!
Cosa intendi per "templi"? :) Il templum è uno spazio consacrato che ha un valore pubblico, e richiede un augure ed un rito lungo almeno un anno per essere fatto. Un legge di età repubblicana imponeva che il rito di consacrazione venisse fatta da un magistrato avente imperium (cioè il comando militare) e su ordine del Senato. Quindi un templum in senso stretto non può essere costruito senza indicazione del parlamento. Un aedes, cioè un edificio dedicato ad una divinità può essere fatto anche da un singolo privato. Perciò quello di che può essere costruito. Una comunità abbastanza solida può costruirsi il proprio aedes dedicato ad una divinità. Ma nella situazione italiana attuale non ne vedo un grande senso, perché le comunità che ne avrebbero davvero bisogno sono poche... ed i riti si possono fare in qualunque luogo, l'edificio templare non è necessario. ;-)
@@AdMaioraVertite Intendevo dei "templi" politeisti in senso generale, non solo riguardo la situazione della religione romana, ma anche slava, norrena eccetera.
@@masterjunky863 un tempio ha soprattutto una funzione sociale, perché gli Dèi sono ovunque. Quindi se c'è una comunità abbastanza solida allora può farsi il suo tempio, non ci vedo nulla di male. Ma è difficile che ci sia un solo tempio riconosciuto da tutti.
@@Alpha-bf2gp a me risulta che si concimi ancora, quindi Sterculus vale ancora per la sua funzione. Similmente si ara ancora, quindi Vervactor ha ancora la sua utilità. E così via. Per quel che concerne la guerra: la strategia militare è ancora un fatto, quindi Minerva è pienamente funzionale; similmente la difesa bellica, e con essa Marte; e così anche il doppio obbiettivo di scongiurare la guerra e di renderla vittoriosa se scoppia (Bellona). Non vedo dov'è che viene meno la loro utilità. Anche durante la storia di Roma si sono avuti sviluppi tecnologici. La guerra dell'età monarchica non era la stessa dell'età imperiale, erano molto diverse, eppure quegli Dèi si continuavano a venerare. Non è mai esistito il dio dell'aratura con vomere di bronzo trainato da buoi... esisteva il dio dell'aratura (punto). ;-)
Il tuo modo di spiegare e raccontare, a prescindere dal credo, é chiaro e lineare. Bravissimo! Video sempre interessantissimi.
Grazie😁
Complimenti per il video, il tuo canale è un vero dono degli Dèi!
Grazie dei complimenti😁❤️
Sono felice per la prossima uscita del libro! Sicuramente sarà ottimo come i tuoi video, complimenti!
grazie mille Elio :D
Grandissimo Emanuele.
Prima di tutto ti faccio gli auguri per il tuo libro, poi come sempre ti faccio i complimenti e per finire una riflessione: la ricostruzione quanto più fedele del rito in un culto sarebbe molto interessante per "gli esterni" che si dilettano di storia delle religioni, ma soprattutto per coloro che dedicano seriamente all' antropologia religiosa. A presto Super Viotti! 💪
grazie mille per tutto :D
Credo che nel libro troverai aspetti molto interessanti a riguardo ;-)
PLACET ❤️ solo una curiosità fa differenza se il rito viene fatto in italiano o in latino?
Video davvero bello, e complimenti per la novità! 😊
è meglio usare il latino, per via del potere della musicalità della parole ;-)
Non vedo l'ora di leggere il libro!! Congratulazioni!
graaaaazieeeee :D
Sarà sicuramente uno dei video più interessanti mai fatti da AMV.
Grazie interessante!
Complimenti per il lavoro che fai!!! Convinta che il libro sarà bellissimo! 👍
Grazieeeee :D :D :D
Parole chiare. Grazie per il tuo lavoro ed impegno.
Grazie mille Francesco😀
Ottimo video, come sempre!
Grazie mille Mario 😁
Complimenti per il video, molto significativo, e per il libro .
grazie :D
Oggi ho fatto tardi. Ho visito la parte mancante. Complimenti per la realizzazione del libro, sarà solo su Amazon o in libreria ?
Sicuramente uscirà il libreria, per amazon non lo so. Questo libro mi è stato commissionato dall’editore, quindi faranno tutto loro xD
Molto interessante 📚
grazie
Bel video! Volevo chiederti, in quale parte del De divinatione viene descritta la chiusura del rito? E in che consisteva essenzialmente?
se hai pazienza ancora qualche tempo uscirà il mio libro con citate tutte le fonti! Compresa quella ;-)
Comunque la chiusura rituale prevede una semplice formula :-)
Molto interessante
Questo video, tra i tuoi, è forse quello che ho trovato più interessante. Tuttavia credo che dietro al tuo ragionamento vi sia una visione un po' troppo semplificata (non ti offendere): quelli della nostra generazione sono cresciuti senza cogliere a fondo cosa sia la complessità di un rito, prevalentemente a causa degli eretici modernisti che governano le gerarchie ecclesiastiche.
A me, da cattolico tradizionalista, piace molto cercare le continuità, piuttosto che le rotture, nel passaggio tra paganesimo e cristianesimo: e se c'è una cosa che credo di aver capito è che la centralità del RITO è quella cosa prettamente romana, che si è trasmessa al cattolicesimo (e agli altri cristianesimi "tradizionali"/orientali). Il vero rito cattolico ha una complessità ed una stratificazione di significati (non solo nel sacrificio della Messa, ma pure nelle ore canoniche e nei vari rituali e benedizioni) che noi giovani a stento riusciamo a percepire. E penso che fosse così anche per l'antico paganesimo.
Esempio
Supponiamo (per assurdo, visto che l'umanità non durerà ancora molto) che tra qualche secolo qualcuno voglia "ricostruire il rito cattolico" dopo che si è estinto e le fonti sono state perdute. Deve partire da qualche dipinto che mostra l'elevazione eucaristica; da qualche brano di una parte secondaria della messa che fortunosamente si è conservata (supponiamo l'introito); e magari da qualche ora canonica che si dice una volta l'anno in un rito particolare minoritario (aquileiese o ambrosiano). Ecco... immagina se uno volesse ricostruire la complessità del rito a partire da questi frammenti... cosa ne verrebbe fuori?
CONCLUSIONE: Stimo immensamente questo genere di ricerca precisa e specifica del rituale, ma in una religione come quella romana, dove l'ortoprassi era considerata fondamentale (alcuni riti pubbilici sai che furono ripetuti da capo per l'omissione di una parola o altre piccole inezie), non mi fiderei a pregare quegli Dei "a braccio": metti il caso che sbagli una parola, e magari la prendono più male che bene...
Ho messo un placet prima di vedere il video, sulla fiducia. Son contento per te e, più egoisticamente, per me. :D
Ho già comprato il calendario e l'ho trovato molto ben scritto... non vedo l'ora di avere fra le mani quest'altro.
Per quanto riguarda il "recupero" dei riti, naturalmente è vero che le fonti letterarie sono gran parte di quanto abbiamo... e in questo siamo più fortunati di celti e germani, sui cui riti si sa sensibilmente di meno. Ma anche l'archeologia da una mano. Basti pensare all'analisi chimica di avanzi di sacrifici, le preziosissime (per noi) fosse dove i sacerdoti riponevano gli ex-voto... perfino le decine e decine di defixiones ritrovate in tombe e fonti d'acqua. Anche luoghi di disgrazie come Ercolano e Pompei ci danno una mano.
Davvero: non credo che qualcuno, conoscendo anche solo un poco la Storia, potrebbe pensare che non abbiamo fonti a sufficienza per sapere come i riti si svolgessero. Fra fonti letterarie e archeologiche straripiamo di elementi su cui basarci.
L'unica cosa che mi perlime un poco è non tanto il pensiero che le figure di Dei antichi ed arcaici non siano adattabili ai nostri tempi (ho letto qualcuno parlare di Sterculus, e non condivido l'obiezione. Al massimo si può dire che è un dio che un cittadino difficilmente si mette a pregare tanto quanto un moderno contadino, che col concime ci ha a che fare tutti i giorni) quanto il fatto che per noi è arduo considerare quali Dei si sono adattati a cosa e come. Non fosse altro perché le nostre considerazioni in merito sono state interrotte da 1700 anni di cristianità.
Però anche questo si supera, dai... ^__^
concordo su tutta la linea!
Ma aggiungo che il cittadino della Roma antica pregava un dio della produzione agricola, tanto quanto lo facciamo noi oggi! Il rigattiere della suburra del I sec. dc, aveva con l'agricoltura lo stesso rapporto che ha il programmatore di computer oggi.
In effetti il "problema" si evince quando dobbiamo cercare gli Dèi negli strumenti che non c'erano in antichità... per esempio: quale dio sarebbe adatto alla protezione del volo degli aeroplani?
@@AdMaioraVertite Mmmhm... l'unico che ci si avvicina è Mercurio, in quanto protettore sia dei viaggi, che del commercio (e, visto il comportamento disonesto delle compagnie aeree, anche dei ladri). Ma lì è ancora facile. A chi faccio sacrifici quando mando un curriculum a qualcuno?
Quale Dio o Dea ha preso sotto la propria egida Internet? :P
Se ti può essere di spunto per un video... ho fatto il tentativo di un piiiiccolo rito, qualche giorno fa, alla Dea Fortuna (e probabilmente nemmeno mi è riuscito -_-). L'unica, deputata a tenere lontani gli effetti della legge di Murphy, oggi come forse in epoca preromana.
P.s. Colgo l'occasione per farti una domanda. Dal momento che l'incenso è una sostanza orientale (contando anche il medio oriente) e che perfino in epoca romana sesso veniva importato... cosa si usava al posto dell'incenso in epoche più arcaiche? O anche solo alto-repubblicane? Ricordo di aver letto che si usavano delle erbe, foglie di certi alberi... ma non ho mai trovato approfondimenti degni di nota, in merito. Sei per caso incappato in qualche informazione di più? A me verrebbe da dire - ma questa è una pura intuizione, non suffragata da alcuna fonte - che forse si usavano, gettandole nel fuoco, piante, erbe e sostanze specifiche per ogni divinità... ma anche in quel caso, ammesso e non concesso che sia così: quali piante e/o sostanze sono sacre a quali divinità?
@@TitusGalliusMontanus esatto. Plinio ci dice che prima dell'incenso si usava l'erba sabina (forse il ginepro sabino), ma non si trova in commercio... si dovrebbe comprare direttamente la pianta, e poi -quando lignifica- raccogliere da sé la resina. Ma non sono ancora riuscito a trovarla dalle mie parti... sto valutando di scendere in sabinia per prendermene una ahahahahahah
Per il resto delle piante anche qui è giusto, bisogna valutare pianta per pianta. Ma non sempre le fonti sono sufficienti, ed è un passo più in là rispetto al punto di partenza che è il generico uso dell'incenso ;-)
Ma non avevo capito che adesso pratichi regolarmente. È così? :)
@@AdMaioraVertite regolarmente è un parolone... Per ora ci provo, in attesa di veder accendersi quella fiamma, cercando di non fare disastri nel frattempo.
@@TitusGalliusMontanus ottimo! Se hai domande puoi scrivermi anche via mail
admaioravertite@gmail.com ;-)
Ottimo video!!!
Grazieeee
Interessante davvero
grazie!
resto/restiamo in spasmodica attesa del libro! :-)
@@massimilianoa.polichetti1192 grazie mille Massimiliano :D
È davvero un peccato che sia così complicato risalire a queste conoscenze. Sarebbe davvero bello vedere come si svolgono questi riti e vederne la parte metafisica e capire la logica delle formule. Complimenti, per il libro 💪🏻💪🏻
Grazie mille 😊
Io penso che, comunque, usando un po’ la testa e praticando, anche quell’aspetto si svela😉
molto interessante...
Bene, grazie
grazie a te del commento 🙂
Grazie
Non vedo l'ora di comprare il libro :)
graaaazieee :D
HAHAAAAAA! Lo sapevo! Assolutamente ne voglio una copia autografata!!!!
Sicuramente avremo modo di presentarlo in varie città ;-)
Non ho più trovato la fonte dove lessi questa cosa. Cosa ne pensi del fatto che il rito cattolico deve avere a che fare con quello romano più che quello semitico?
Ha senso ricostruire il rito romano guardando quello cattolico? Tralaltro vedo delle congruenze anche dalle cose esposte nel tuo video.
col termine "rito romano" si intende anche il rito della chiesa cattolica. Ma a parte questo non c'è nessuna somiglianza tra il rito utilizzato dai romani, e quello cattolico. Sul rito in uso presso gli ebrei non ho alcuna idea, mi dispiace!
Sicuramente comunque non ha alcun senso guardare al rito cattolico per ricostruire quello romano, perché non abbiamo dubbi riguardo a come si eseguano i riti romani... e quindi non c'è alcun bisogno di cercare elementi esterni per integrarlo ;-)
@@AdMaioraVertite 0
@@gabrielesalini2113 ??? o.O
Forse si intendeva che i cristiani una volta preso il potere integrarono elementi della tradizione romana per farsi accettare. Ad esempio i primi cristiani non ammettevano raffigurazioni del loro dio e di Cristo mentre poi iniziarono a farlo. I primi cristiani ritenevano il bruciare l'incenso un atto empio e invece l'incenso diventò un elemento anche dei loro riti. Ma i primi cristiani erano come o forse peggiori dei telabani, è chiaro che dovessero adeguarsi per integrarsi in una civiltà millenaria sviluppata, colta, culturalmente avanzata ed estremamente diversa dal mondo da cui proveniva il cristianesimo. Ma dal punto di vista del rito, forse tolto appunto l'incenso, non c'è altro...basti pensare che in chiesa si sta a capo scoperto e per pregare ci si inginocchia.
Paolo Zanza giusta osservazione! Ma poi la ritualità cristiana ruota attorno all’eucarestia, che rappresenta il sacrificio di gesù per la salvezza dell’anima degli uomini (cioè un sacrificio espiatorio). Mentre nel rito romano gli uomini sacrificano agli Dèi per mantenere la pax deorum! Quindi il concetto è totalmente ribaltato.
Ottimo. More solito!
grazie mille
SONO CON VOI PAGANI ROMANI......BISOGNA INSISTERE
Visto che le fonti sono tante, ma. È pur vero che se ne sono perse purtroppo infinitamente di più di quante ce ne siano arrivate. E visto che la parte metafisica della religione romana è quella meno comprensibile, secondo te ha senso prendere spunto dalla meditazione induista, visto che di fatto, si tratta dell'unica religione indoeuropea (che ha anche molte similitudini con quella romana) ad aver resistito all'espandersi delle religioni semitiche e ad essere arrivata fino a noi con una pratica ininterrotta?
Ciao Paolo! Grazie del commento!
La tua è una giusta osservazione, ed alcuni tradizionalisti romani seguono questa strada.
Io la penso diversamente da loro. Sebbene le due religioni abbiano la stessa origine, non significa che siano la stessa cosa. Sulla pagina fb facemmo un meme utilizzando questo paragone: la gallina ed il pinguino derivano entrambi dai dinosauri, ma nessuno si sognerebbe di dire che sono la stessa cosa!
Parallelamente, religione romana ed induista derivano entrambe da quella indoeuropea, ma non sono la stessa cosa.
Io credo che sia molto più utile sforzarsi praticando correttamente, che non andare a pescare da altre religioni. Ciò per due motivi: il primo perché “pescando” si rischia di prendere dei granchi clamorosi; il secondo è perché nello sforzo si apprendono delle competenze.
Scrivere i riti e verificarne gli effetti, sperimentare, confrontarsi con altri praticanti, vivere l’esperienza mistica, entrare in diretto contatto con la natura, ascoltarsi ed ascoltare quello avviene fuori (anche durante il rito), e cercare nelle fonti delle scintille che ci aiutino a comprendere. Tutto questo credo che sia molto più utile, e tradizionale, che non fare quello che in antropologia è definito “il supermercato delle religioni”. Soprattutto è utile non tanto agli studiosi o ai divulgatori (come noi), ma ad ogni singolo praticante. Tutti i tradizionalisti romani dovrebbero leggere le fonti latine!
I testi davvero importanti saranno una quindicina... nessuno si aspetta che ci si legga la storia naturale di Plinio, ma la prima decade di Livio, le opere morali di Seneca, ed alcuni testi di Cicerone, quelli si!
Premesso questo, se uno trova utile fare degli esercizi meditativi, in parallelo alla pratica romana, non ci trovo nulla di male! Ma pensare di usare quelli come sostituto dell’esperienza che si acquisisce direttamente con la pratica rituale, non credo che aiuti a raggiungere lo scopo 😉
@@AdMaioraVertite sono d'accordo con te. Non credo che lo yoga possa essere inserito in un contesto di ritualità romana e, premettendo di non averlo mai praticato e di non saperne molto, mi era venuto il dubbio se, vista l'enorme distruzione dei testi classici, soprattuto a carattere religiosa, perpetrata dai cristiani, possa essersi perso qualcosa che descrivesse delle pratiche non simili a quelle indusite, ma magari con lo stesso scopo. Ho parlato infatti di "prendere spunto" perchè è chiaro che non possa essere inserito lo yoga così come è, ma può darsi che aiuti nella concentrazione e nell'autodisciplina... Insomma una cosa in più, non una sostituzione.
Detto questo, evviva per il libro, non vedo l'ora. E complimenti per i calendari che negli ultimi due anni sono stati molto utili!
@@paolozanza1367 grazie mille! Stiamo lavorando anche per altre pubblicazioni :D
Secondo te, se ci fossero abbastanza politeisti oggigiorno, avrebbe senso costruire nuovi templi agli Dei?
Cosa intendi per "templi"? :)
Il templum è uno spazio consacrato che ha un valore pubblico, e richiede un augure ed un rito lungo almeno un anno per essere fatto. Un legge di età repubblicana imponeva che il rito di consacrazione venisse fatta da un magistrato avente imperium (cioè il comando militare) e su ordine del Senato. Quindi un templum in senso stretto non può essere costruito senza indicazione del parlamento.
Un aedes, cioè un edificio dedicato ad una divinità può essere fatto anche da un singolo privato. Perciò quello di che può essere costruito.
Una comunità abbastanza solida può costruirsi il proprio aedes dedicato ad una divinità. Ma nella situazione italiana attuale non ne vedo un grande senso, perché le comunità che ne avrebbero davvero bisogno sono poche... ed i riti si possono fare in qualunque luogo, l'edificio templare non è necessario. ;-)
@@AdMaioraVertite Intendevo dei "templi" politeisti in senso generale, non solo riguardo la situazione della religione romana, ma anche slava, norrena eccetera.
@@masterjunky863 un tempio ha soprattutto una funzione sociale, perché gli Dèi sono ovunque. Quindi se c'è una comunità abbastanza solida allora può farsi il suo tempio, non ci vedo nulla di male.
Ma è difficile che ci sia un solo tempio riconosciuto da tutti.
Grazie sei un mito livello lezione Universitaria
Grazie davvero! Sei troppo gentile😁
Placet d'obbligo
Secondo me... No! Non più, il semplice motivo è che moltissime divinità a giorno d'oggi non servono più, i tempi sono cambiati.
Ma come fai a rispondere se il video non è ancora uscito?😂😂😂😂
E poi quali sono le divinità che “non servono più”? Puoi farmi un esempio?🙃
@@AdMaioraVertite tutte quelle divinità che i romani invocano per i campi per le guerre ecc...
@@Alpha-bf2gp lo dici perché i campi non si coltivano più, e non si fanno più guerre? :-)
@@AdMaioraVertite non come a quei tempi
@@Alpha-bf2gp a me risulta che si concimi ancora, quindi Sterculus vale ancora per la sua funzione. Similmente si ara ancora, quindi Vervactor ha ancora la sua utilità. E così via.
Per quel che concerne la guerra: la strategia militare è ancora un fatto, quindi Minerva è pienamente funzionale; similmente la difesa bellica, e con essa Marte; e così anche il doppio obbiettivo di scongiurare la guerra e di renderla vittoriosa se scoppia (Bellona).
Non vedo dov'è che viene meno la loro utilità.
Anche durante la storia di Roma si sono avuti sviluppi tecnologici. La guerra dell'età monarchica non era la stessa dell'età imperiale, erano molto diverse, eppure quegli Dèi si continuavano a venerare.
Non è mai esistito il dio dell'aratura con vomere di bronzo trainato da buoi... esisteva il dio dell'aratura (punto). ;-)