"La zona d'interesse" e il cinema della Shoah

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  • Опубликовано: 4 ноя 2024

Комментарии • 6

  • @mina_ophelia.Moonbeam
    @mina_ophelia.Moonbeam 8 месяцев назад +5

    Grazie mille, meravigliosa recensione e grazie per aver parlato di Amis che è un autore che io amo molto. Film indimenticabile, straziante, con questo silenzio che urla tutto il dolore che nasconde dietro i muri e la bellezza dei fiori in giardino. Mi ha lasciato un peso addosso terrificante, ma credo fosse proprio l'intento del regista. La normalità della loro vita quando a fianco si consuma la tragedia, il disinteresse totale o quantomeno il far finta che non ci sia nulla di atroce dietro quei muri è soffocante. Le torri di controllo che svettano dietro di loro e vengono riprese all'interno del salotto, quasi come un monito per ricordare dove sono. Gli sbuffi dei treni che arrivano , si notano a malapena, ma ci sono. Grandioso. Diverso sì dal romanzo, che è altrettanto meravigliosamente tremendo, questo film è un capolavoro, sopratutto nel sonoro. Questo silenzio rumoroso e pieno di terrore è agghiacciante. Non so se lo riguarderò perchè io con i film sull'olocausto, escluso "I Bastardi" ma perchè da grande soddisfazione, fatico a guardarli più volte, sto male per giorni e con questo film sono ancora sconvolta, ma ne consiglio vivamente la visione, perchè sopratutto al giorno d'oggi è importante ricordare e non dimenticare. Grazie ancora per la meravigliosa e perfetta recensione.

  • @sylviatestoni
    @sylviatestoni 8 месяцев назад +3

    Veramente bella e centratissima questa recensione. Ho appena visto il film e mi ha lasciato un'angoscia molto profonda. Lo trovo davvero un capolavoro sia per il linguaggio che per la profondità delle tematiche (aldilà dell'orrore della Shoà) Sarebbe proprio da mostrare a tanti.

  • @bartvanzetti
    @bartvanzetti 8 месяцев назад +2

    grazie caro Roy ottima analisi come sempre

  • @MarcoNassisi
    @MarcoNassisi 8 месяцев назад +4

    Un film semplicemente sorprendente, spiazzante nel suo non mostrare nulla (il che è stata una scelta azzeccatissiva, vista la vasta gamma di opere concernenti l'Olocausto che purtroppo ci hanno abituato a certe immagini), spaventando ugualmente per la cruda messa in scena dell'indifferenza umana a due passi dall'Orrore. Un film come questo, dove a giocare un ruolo fondamentale è il suono, che ci dona una nuova prospettiva sugli avvenimenti, ti lascia un qualcosa che difficilmente ti abbandonerà. Per me uno dei migliori film sull'Olocausto. La scelta di Glazer di trasformare tutto in una specie di macabro reality, ha elevato la performance di ogni attore. Insomma, un film che non scorderò tanto facilmente. Sono abbastanza sicuro che vincerà l'Oscar come miglior film internazionale.

  • @inquadroinquadri
    @inquadroinquadri 8 месяцев назад +4

    Sempre prezioso Prof, a questo giro ero arrivato senza il suo contributo, più o meno, su tutto. Purtroppo però, e credo di essere l'unico al mondo, non mi è piaciuto quasi per nulla. Ho cercato di darmi una spiegazione e probabilmente il fatto che sia profondamente anticinematografico mi ha destabilizzato al punto di sentirmi costantemente spinto fuori dalla "pellicola", sempre più ad ogni minuto che passava. Mi dispiace perché sento di essere dalla parte sbagliata ma se durante la visione ho percepito tutto finto, costruito, artefatto (come oggettivamente sono i film, ma ad esempio non è normale che io avverta il suono come un loop, o la regia come se fosse il grande fratello...non so se mi spiego) posso fare poco o nulla se non riguardarlo alla prima occasione disponibile sperando di poter cambiare idea.

  • @stefaniafalvo1365
    @stefaniafalvo1365 8 месяцев назад +2

    Mi hai incantata, usi molte premesse, subordinate etc ma se uno si concentra guadagna una quantità di informazioni preziose. La fisicità del personaggio e la glacialità delle scene sono descritte a meraviglia. Ho visto il film , l'unico effetto è il "PERTURBANTE" , solo un un'altra occasione ho avuto questa sensazione .... SALÒ , LE 120 GIORNATE DI SODOMA, estetica diversa ma stessa banalità del male. Sempre devastanti.