Leonardo (1452-1519), nacque a Vinci, e Michelangelo Buonarroti (1475-1564) a Caprese nella Val Tiberina, territorio della Repubblica di Firenze. Divisi da ventitré anni e una distanza di novanta chilometri, con la città di Firenze in mezzo. Come due satelliti orbiteranno sempre intorno al capoluogo toscano, per planare alla fine, Leonardo in Francia dal re Francesco I, e Michelangelo a Roma dal Papa. Di comune avevano il genio, l’ambidestrismo, una forza fisica non comune, il patrimonio culturale della Firenze rinascimentale, e un volto somigliante al termine della vita. Il genio ha sempre qualcosa di misterioso nella sua genesi e nelle sue manifestazioni. Il loro talento, pur manifestandosi in modo differente, fu più affine di quanto si creda comunemente. Si esprimeva spesso attraverso processi inclusivi, speculari. Il moltiplicarsi all’infinito dell’immagine di un oggetto posto tra due specchi piani paralleli, ne è una tipica situazione. Effetto ottico che i geni, in vari modi, ricreano nelle loro opere. Caratteristica peculiare di questo tipo di genialità è il prodursi, in modo quasi magico, del non finito in campo artistico. Il non finito nell’arte nasce con le statue di Michelangelo, e con l’elaborazione critica che ne fece il pittore, scultore e soprattutto biografo Giorgio Vasari (1511-1574). Ma lo ritroviamo anche nelle opere di Leonardo. Il non finito di Michelangelo ha affinità con lo sfumato in pittura di Leonardo. In un caso non è chiaro il confine tra la statua e il marmo che ancora la trattiene, nell’altro tra il personaggio raffigurato e il paesaggio che lo avvolge. Molte figure dei due artisti hanno un carattere androgino. I due artisti realizzeranno, in modo indipendente, pur con tecniche e approcci diversi e quasi opposti, motivi iconografici simili e analoghi. Tra i molti descritti: Entrambi eseguirono caricature di volti, Michelangelo ne realizzò diversi, addirittura, nell’abito della Madonna nella Pietà Vaticana. Il panneggio della Vergine, a uno sguardo attento, ricorda gli affollati fogli di Leonardo con molteplici caricature o volti grotteschi. Questo fatto assieme ad altre considerazioni fa supporre che sia Maria Maddalena a sorreggere Gesù morto. Una giovane donna sostiene Gesù nella Pietà vaticana, ed è presente alla destra di Gesù nel Cenacolo. Nella Pietà vaticana Gesù e la Madonna sembrano coetanei, come rappresenterà Leonardo in un suo ultimo dipinto simili per età: Maria e sua madre Anna. Michelangelo collegherà il Gesù del Giudizio Universale con il precedente Aman crocefisso della Volta, tramite la somiglianza fisica delle due figure, e Leonardo il quadro del Salvator Mundi con la futura Gioconda tramite analoga somiglianza fisica. Ma i figli maschi assomigliano alle madri, dicevano i latini. www.amazon.it/Leonardo-Michelangelo-vita-opere-GENIO-ebook/dp/B01B2J1ELQ/
uno degli ultimi progetti di Zeffirelli (+, di 15 anni fa) era un film sulla contrapposizione tra Leonardo e Michelangelo a Firenze, purtroppo non se ne e' fatto niente, forse nemmeno la sceneggiatura
@@antoniosansone517 certo, ma Leo ha ragione quando dice a Mike che "sul David ha solo copiato di classici" (gran bel copiare ovviamente), senza innovazioni stilistiche rinascimentali che invece compariranno nella Pietà
I DUE PIU GRANDI GENI AL MONDO ,CHE ANCORA OGGI SI SENTONO LE LORO MARTELLATE E GRAFFI SUI FOGLI
Leonardo (1452-1519), nacque a Vinci, e Michelangelo Buonarroti (1475-1564) a Caprese nella Val Tiberina, territorio della Repubblica di Firenze. Divisi da ventitré anni e una distanza di novanta chilometri, con la città di Firenze in mezzo. Come due satelliti orbiteranno sempre intorno al capoluogo toscano, per planare alla fine, Leonardo in Francia dal re Francesco I, e Michelangelo a Roma dal Papa. Di comune avevano il genio, l’ambidestrismo, una forza fisica non comune, il patrimonio culturale della Firenze rinascimentale, e un volto somigliante al termine della vita. Il genio ha sempre qualcosa di misterioso nella sua genesi e nelle sue manifestazioni. Il loro talento, pur manifestandosi in modo differente, fu più affine di quanto si creda comunemente. Si esprimeva spesso attraverso processi inclusivi, speculari. Il moltiplicarsi all’infinito dell’immagine di un oggetto posto tra due specchi piani paralleli, ne è una tipica situazione. Effetto ottico che i geni, in vari modi, ricreano nelle loro opere. Caratteristica peculiare di questo tipo di genialità è il prodursi, in modo quasi magico, del non finito in campo artistico.
Il non finito nell’arte nasce con le statue di Michelangelo, e con l’elaborazione critica che ne fece il pittore, scultore e soprattutto biografo Giorgio Vasari (1511-1574). Ma lo ritroviamo anche nelle opere di Leonardo. Il non finito di Michelangelo ha affinità con lo sfumato in pittura di Leonardo. In un caso non è chiaro il confine tra la statua e il marmo che ancora la trattiene, nell’altro tra il personaggio raffigurato e il paesaggio che lo avvolge. Molte figure dei due artisti hanno un carattere androgino.
I due artisti realizzeranno, in modo indipendente, pur con tecniche e approcci diversi e quasi opposti, motivi iconografici simili e analoghi. Tra i molti descritti: Entrambi eseguirono caricature di volti, Michelangelo ne realizzò diversi, addirittura, nell’abito della Madonna nella Pietà Vaticana. Il panneggio della Vergine, a uno sguardo attento, ricorda gli affollati fogli di Leonardo con molteplici caricature o volti grotteschi. Questo fatto assieme ad altre considerazioni fa supporre che sia Maria Maddalena a sorreggere Gesù morto. Una giovane donna sostiene Gesù nella Pietà vaticana, ed è presente alla destra di Gesù nel Cenacolo. Nella Pietà vaticana Gesù e la Madonna sembrano coetanei, come rappresenterà Leonardo in un suo ultimo dipinto simili per età: Maria e sua madre Anna. Michelangelo collegherà il Gesù del Giudizio Universale con il precedente Aman crocefisso della Volta, tramite la somiglianza fisica delle due figure, e Leonardo il quadro del Salvator Mundi con la futura Gioconda tramite analoga somiglianza fisica. Ma i figli maschi assomigliano alle madri, dicevano i latini. www.amazon.it/Leonardo-Michelangelo-vita-opere-GENIO-ebook/dp/B01B2J1ELQ/
manca il pezzo dove Michelangelo dice
"Leonardo non e' fatto per far la voce grossa"
uno degli ultimi progetti di Zeffirelli (+, di 15 anni fa) era un film sulla contrapposizione tra Leonardo e Michelangelo a Firenze, purtroppo non se ne e' fatto niente, forse nemmeno la sceneggiatura
@@yallowrosa si ma Micheleangelo sulle sculture lo batte a Leonardo
@@antoniosansone517 certo, ma Leo ha ragione quando dice a Mike che "sul David ha solo copiato di classici" (gran bel copiare ovviamente), senza innovazioni stilistiche rinascimentali che invece compariranno nella Pietà
Michelangiolo sembra barbaricino...
E chi gliel ha detto che é andata proprio cosí..cn tutti gli anni che sn passati..
È riportato da Vasari questo incontro