Il puro e semplice abdicare alla esperienza estetica della musica, in favore di un fumoso e cervellotico obiettivo didascalico e politico. "Musica" ( o meglio non-musica) schiava del dogmatismo e della ideologia, che è servita più che altro a procurare commissioni e prestigio in circoli ristrettissimi e autoreferenziali, bastava avere la tessera di partito. Il mondo musicale ha subito per 50 anni i danni incalcolabili prodotti da questi personaggi, mistificatori e demagoghi, che con l'arte non avevano nulla a che spartire, contribuendo in modo drammatico alla crisi inarrestabile della musica e del rapporto con il pubblico, che giustamente ha preferito disertare le sale da concerto. Anche attraverso atteggiamenti inqualificabili di ostracismo feroce verso la musica tonale o più semplicemente verso chi non la pensava come loro. Per fortuna da anni ci stiamo lentamente scrollando di dosso la loro pesantissima e perniciosa eredità.
Non-musica che ha abdicato alla esperienza estetica (forse anche per manifesta incapacità) in favore di una schiavitù ideologica e politica (che gli ha procurato anche vantaggi).
@@Ivesrocherr la compilation di Sanremo la ascolti tu che forse ti fa anche bene dopo esserti intasato le orecchie con i rumori di Nono, Xenakis o Ferneyhough. Io cerco musica, non scorregge ammantate di intellettualismo.
Luigi Nono ha sacrificato la sua creatività libera di musicista all’ideologia politica ed è finito in alterne forme spesso più propagandistiche che sostanziali e socialmente costruttive…purtroppo.
Verissimo, ma non userei il termine "sacrificato", perché attraverso la cricca (e tessera di partito) comunista ha raggiunto prestigio e ottenuto commissioni, altrimenti neanche lavoravi in quell'ambiente.
Che meraviglia!!!
Grande musicista libero e impegnato. Grazie
Grazie!
L'intervistatore è Alfred Andersch (1914-1980) che ha tra l'altro collaborato con Nono adattando in tedesco il testo di «Intolleranza 1960».
Che abissale miseria. Fortunatamente le intenzioni dell'autore sono sempre inconseguenti.
Il puro e semplice abdicare alla esperienza estetica della musica, in favore di un fumoso e cervellotico obiettivo didascalico e politico. "Musica" ( o meglio non-musica) schiava del dogmatismo e della ideologia, che è servita più che altro a procurare commissioni e prestigio in circoli ristrettissimi e autoreferenziali, bastava avere la tessera di partito. Il mondo musicale ha subito per 50 anni i danni incalcolabili prodotti da questi personaggi, mistificatori e demagoghi, che con l'arte non avevano nulla a che spartire, contribuendo in modo drammatico alla crisi inarrestabile della musica e del rapporto con il pubblico, che giustamente ha preferito disertare le sale da concerto. Anche attraverso atteggiamenti inqualificabili di ostracismo feroce verso la musica tonale o più semplicemente verso chi non la pensava come loro. Per fortuna da anni ci stiamo lentamente scrollando di dosso la loro pesantissima e perniciosa eredità.
L'intervistatore del video non è Carlo Piccardi
Musica inascoltabile.
Non-musica che ha abdicato alla esperienza estetica (forse anche per manifesta incapacità) in favore di una schiavitù ideologica e politica (che gli ha procurato anche vantaggi).
@@ControTuttilascia perdere Nono, ti consiglio la nuova compilation di Sanremo 2024 o qualche aria di qualche mediocre operista italiano
@@Ivesrocherr la compilation di Sanremo la ascolti tu che forse ti fa anche bene dopo esserti intasato le orecchie con i rumori di Nono, Xenakis o Ferneyhough. Io cerco musica, non scorregge ammantate di intellettualismo.
Luigi Nono ha sacrificato la sua creatività libera di musicista all’ideologia politica ed è finito in alterne forme spesso più propagandistiche che sostanziali e socialmente costruttive…purtroppo.
Stai solo dimostrando la tua ignoranza
Verissimo, ma non userei il termine "sacrificato", perché attraverso la cricca (e tessera di partito) comunista ha raggiunto prestigio e ottenuto commissioni, altrimenti neanche lavoravi in quell'ambiente.
Posa il fiasco