Devo dire che mi ha emozionato. Come appassionato di battaglie la conoscevo è ne avevo letto vari resoconti. Ma come mi è stata raccontato in questo video mi ha commosso e reso un fautore della causa scozzese! Un sincero grazie
Splendida esposizione, precisa e dettagliata di una battaglia e dei suoi precedenti che da anni mi avevano affascinato, e comunque suggestiva narrazione e sentimenti condivisi. Una piccolissima, modesta correzione, da parte di un dilettante di storia militare e superficiale studioso di uniformologia: il rosso scelto dai Britannici per le loro giubbe (neanche, peraltro per tutti i reparti) non era per una sfida "antimimetica", come non lo erano gli altrettanto antimimetici blu dei Prussiani (e poi del Regno di Sardegna) o il bianco della Francia monarchica e dell'Austria imperiale, ma serviva a far distinguere immediatamente e senza equivoci i vari reparti avanzanti, anche a distanza di alcune centinaia di metri al loro comandante che guidava il combattimento da un punto leggermente più in quota e irraggiungibile anche dai cannoni da campagna ... Altra considerazione: la canzone che parla del possibile ritorno del Re Stuart in Scozia m'ha ricordato quell'altro canto monarchico, però francese, che più o meno diceva (siamo sicuramente dopo il 1831): "Siete ben triste... Sì, io rimpiango il Re Carlo X, che si è appena imbarcato..." "Egli tornerà forse, per consolarci, e porterà con sé Enrico il Beneamato [l'ultimo erede degli Orleans] e noi ammaineremo questo straccio macchiato, ed isseremo l'adorato bianco vessillo..." Cordialmente e con stima Paolo Cau, da Cagliari
Visto solamente ora.Affascinato da sempre dalla Scozia la sua storia e tradizioni. Visitata con tour in auto anni orsono desideroso di tornarci. LIBERTÀ. COMPLIMENTI.
Spigazione della battaglia ottima. Premessa veramente pleonastica e faziosa. Adesso non è che laddove ci sia un cattolico ci sia una brava persona nel XVII/XVIII secolo a maggior ragione. Il libro l'ho letto e presenta tratti diversi dalla conferenza. Il libro contiene commenti dell'autore ma sono ben contestualizzati. Nella conferenza c'è tutta una sequela di motivazioni pro cattoliche che vanno oltre la bonaria simpatia di parte. Ma questo non perchè io sia fazioso all'opposto anzi, ma trovo che mitighino l'obbiettività di un lavoro e di un autore che io stimo profondamente.
Il bello dei perdenti, degli sconfitti fuori tempo massimo dico, dal Principe Carlo Edoardo ai bianchi dell'ammiraglio Kolčak, è che sono ipotetici come gli amori incompiuti, sono belissimi a prescindere. E niente è più romanticamente sconfitto del cattolicesimo dell'Ancien Régime, così slegato dall'etica e dalla morale protestante che ha segnato il mondo moderno. Per questo è bello anche quando vive male e muore alcolizzato lasciandosi una storia di fallimenti sul groppone 😘
@@tolomeofiscone1678 detto ciò perdonami che l'idea che Bonnie Prince Charlie marci su londra in memoria ed a nome dei cattolici britannici e che dopo la Scozia voglia liberare l'inghilterra è fuorviante. Carlo Edoardo voleva UNICAMENTE Londra, non auspicava al destino autodeterminista degli scozzesi e li considerava semplici alleati. Avrebbe potuto difendersi come da sempre tra Falkirk ed Edinburg ma lui voieva il trono inglese. Era una guerra prettamente dinastica non religiosa. Ormai nel 1746 la questione religiosa era pura propèaganda erano lontani i tempi delle guerre ugonotte. ah nota, gli inglesi non erano il quadruplo. Erano in 8000 effettivi di cui 6400 di fanteria tra linea e granatieri.
Forse il senso della conferenza non è propriamente raccontare la storia ma cantare il mito. Magari lo era in origine poi è scappata la mano e quel beone dello Steuart è diventato qualcosa d'altro, un eroe romantico con il fiato al profumo di violetta (invece beveva come una spugna anche da giovane, tanto da scandalizzare i suoi capitani il che è tutto dire visto che erano scozzesi, i rapporti con il quadro ufficiali erano già compromessi prima di Derby e la battaglia finì a insulti). Un po' come la ragazza del liceo che era una troia assurda ma che malinconia ricordarla ora..gli scozzesi, il popolino per sua fortuna lo conosceva solo di vista il principe e, alla fine, ne ha fatto un idolo.
Vero che era una guerra dinastica ma la confessione religiosa vi giocava un ruolo fondamentale. Come del resto è stato, ed in parte ancora è, per la questione irlandese. Gli Stuart detronizzati avrebbero potuto conservare tranquillamente il potere, e le due corone separate, se non avessero optato per l'abiura e non c'era cattolico in Gran Bretagna che in cuor suo non fosse un legittimista.
Mi permetto di consigliare William Cobbett, la sua opera sulla rivoluzione protestante che ha un nome troppo lungo perché possa ricordarlo, ed un'altra sulle condizioni penose dell'Inghilterra nella sua epoca.
Imprecisione storico-militare: i granatieri erano una specialità della fanteria di tutti gli eserciti europei, non erano necessariamente i più alti, ma erano tendenzialmente i piu' esperti ed addestrati del reggimento da cui provenivano ed il titolo di granatieri non dipendeva più dal fatto che lanciassero granate a miccia (questo accadeva ai tempi di Marlborough), ma era semplicemente onorifico per una compagnia per battaglione. L'armamento era identico alle compagnie fuciliere, cioe' moschetto con baionetta e corta sciabola.
Napoleone creò i Granatieri a Cavallo specialità della Cavalleria pesante Francese appartenenti alla Guardia Imperiale e presente solo nell'Esercito Francese e in nessun altro esercito.
nella SERIE TV " Outlander" e' dedicato molto spazio questa battaglia e a molte delle informazioni che lei ha esposto (la struttura dei clan , le clearances...le ballate a tema ... . Chiaramente non e' un documentario storico ma una serie tv.. ma da li personalmente ho voluto approfondire .
Bella conferenza, molto interessante. L'annuncio pubblicitario che l'ha preceduto invece era sublime..la Stelvio dell'Alfa è semplicemente grandiosa 😁😁😁
Ho iniziato a guardare questo video con entusiasmo, perchè mi interessa questa parte della storia e perchè su you tube non girano molti video su questo argomento. Ma fin dalle prime battute mi sono accorta dove volesse andare a parare . Poi leggendo i commenti,non ho avuto più dubbi. Ora mi chiedo e vi chiedo:si può fare una conferenza storica senza palesare le proprie inclinazioni politiche,religiose o altro?Si può essere completamente obiettivi ,almeno per un'ora e raccontare semplicemente come sono andati i fatti?
Esiste un mondo in cui la casata degli Hannover può vantare diritti sul trono di Scozia? Perchè se esiste allora gli inglesi non sono gli stronzi che invece sembrano..
È come farsi raccontare da un bardo la storia-mito del Grande Torino , mica ci interessa cosa ne pensa il super-titolato e super fighetto club della Juventus...
Hai presente cos'è il tempo? Quella cosa che se ne sbatte i coglioni di come la pensi tu, di come la penso io e che va avanti come se niente fosse. La storia invece è il racconto imparziale dei fatti per quanto i documenti dell'epoca consentano, mica il racconto in tono ispirato di una metà delle cose omettendo quello che è scomodo per il tono della narrazione o per i fini del narratore. Infatti questo signore fa lo scrittore, non lo storico. Si percepisce anche bene, mi viene da notare.
Forcuto Colonnati esatto, i fatti dicono che gli inglesi si sono macchiati dei più grandi crimini contro L umanità, per secoli. In Irlanda ed in Scozia i protestanti hanno fatto tutto ciò che era necessario per essere odiati dai cattolici.
Mah, basterebbe un po' di chiarezza. Se il signore si fosse presentato col titolo "il mito della battaglia Culloden nella memoria cattolica e giacobita" allora l'avrei ascoltato più volentieri. Certo, quando parla uno come Marco Cimmino, anche se traspare chiaramente che è un uomo di destra, si sente altrettanto chiaramente l'intento imparziale nella narrazione dello storico.
giusto una precisazioni: nel 1745 la GB non aveva ancora assunto le dimensioni di un Impero e di prima potenza mondiale, che verrà raggiunto con la vittoria nella guerra dei 7 anni negli anni 50 del secolo , quando sconfisse la Francia e i suoi allerati e la soppiantò . Era sulla buona strada diciamo, avviandosi a.... L'origine della uniforme rossa degli inglesi deriva dal fatto che fosse una tinta a buon mercato, e quindi scelta sin dai tempi del New Model Army del 1600 ma non certo per ottenere una "visibilita". Del resto portata e cadenza di tiro dei moschetti di allora non giustificava il portare uniformi "mimetiche"....
Era già un impero bello grosso ma non era ancora L'IMPERO. Certo quella degli scozzesi aveva tutta l'apparenza di una corsa disperata contro il tempo e con scarsissime possibilità di successo
narrazione interessante, soprattutto dal punto di vista militare. A proposito delle logge massoniche c'è però da dire che tutta la vicenda del Bonne Prince Charles ha fatto da sostrato, fra le altre cose, a un importante branca della Massoneria che è, appunto, il Rito Scozzese Antico e Accettato
Il rebellion del 45 non era una ribellione Scozzese, era un ribellione Jacobite - si ribellavano anche tanti inglesi. Niente a che fare con indipendenza.
la rivolta del 45 ha a che fare con l'assetto dello stato che la dinastia Stuart incarnava, ovvero quello tradizionale e perciò in antitesi con l'atto di unione del 1707. Il giacobinismo è gelosamente attaccato all'idea di una Scozia indipendente, apparato legislativo suo proprio , una fiscalità autonoma e un diverso esercito. Separata dall'Inghilterra ma retta assieme a questa in unione personale dal sovrano legittimo. La stessa dinamica che si ripeterà, pressoché identica, con le guerre carliste del XIX secolo in Spagna.
@@domusorobica2014 mi sembrava, ma, se non erro, hanno scelto di rimanere nell'UK. Vero è che, allora, si trattava anche di rimanere nella UE, di cui comunqua anche la GB faceva parte. Forse, dopo la Brexit, mutato il quadro, il referendum andrebbe ripetuto. Ma la questione è un'altra: se le guerre di religione sono state una tragedia così dilianante e profonda, è il caso di rinnovare oggi simili lacerazioni o non è Preferibile cercare di sanarle attraverso una politica di tolleranza e di reciproca comprensione? Tanto piu in un'epoca in cui si cerca il superamento di nazionalismi e sovranismi?
non vedo cosa c'entrino la sovranità e l'indipendenza della Scozia odierna con tutto questo, ognuno si comporterà come meglio crede. Sono uomini liberi..
Però, vede, posso avere sbagliato, ma mi è sembrato di cogliere nella Sua interessantissima e gradita conferenza un certo rimpiianto per una Scozia cattolica ed indipendente, magari egemone sul continente americano ..
Guglielmo d'Orange era di madre Stuart ed era il marito di Maria II, la figlia primogenita di Giacomo II. I diritti del ramo cattolico Stuart alla morte del fratello cardinale di Carlo Edoardo passarono ai Savoia in quanto Vittorio Amedeo II aveva sposato l'unica figlia della duchessa d'Orleans Enrichetta Stuart sorella di Giacomo II, moglie di Filippo d'Orleans, il fratello del Re Sole. Attraverso la figlia maggiore di Vittorio Emanuele I i diritti passarono poi agli Asburgo Este, ed oggi sarebbero appannaggio dei Wittelsbach di Baviera. Intanto in Gran Bretagna anche grazie all'immigrazione europea, latinoamericana e di altre contrade la Chiesa Cattolica si è molto ripresa.
In verità la storiografia anglosassone, in ordine al periodo compreso tra il 1704 ed il 1783, parla di "first British Empire". Probabilmente l'apogeo delle fortune inglesi nel XVIII° secolo fu raggiunto nel periodo compreso tra la battaglia di Plassey del 1757 ed il trattato di Parigi del 1763. Ad ogni modo ben prima di Culloden il parlamento inglese vantava diritti di varia natura su possedimenti in 5 continenti (Europa, America Settentrionale e Caraibi, Africa, Asia ed Oceania). Teneva Gibilterra dal 1713, le colonie americane, la Giamaica, Bombay e la costa del Maharashtra dalla meta del secolo precedente, basi nell'Africa Atlantica e si apprestava a dominare i traffici marittimi tra gli oceani minori. Quanto alle dimensioni degli eserciti certo è che la corona poteva mettere in campo sul continente armate di decine di migliaia di uomini già ai tempi del Marlborough e della guerra di secessione austriaca. Non sono i numeri della rivolta giacobita ma forniscono comunque una misura dei mezzi e delle capacità di Londra. Comunque, se tutto va bene, dovremmo avere a breve un incontro con un esperto in materia su un tema inerente. Cercheremo di strappargli un parere in proposito 😉
All'inizio dice che:" i preti devono fare quello che lo stato decide un po' quello che succede adesso" della serie vorrebbe il contrario? Mi pare un po' schierato......e con un ritmo e un tono che fa dormire.uno storico poi non si schiera così spudoratamente. sull'Irlanda del nord non parla dell'IRA. Questo può fare solo catechismo
Se i preti facessero quello che decide lo stato il più delle volte non farebbero quel che vuole il loro Dio. La chiesa anglicana è l'esempio più lampante in una storia piena di casi simili, uno più triste dell'altro
@@walterscavi2781 è la religione che è triste a parte ovviamente qualcuno in buona fede che si occupa dei disperati ,i vertici sarebbero da spazzare. Di tutte le religioni,oppio dei popoli. Il messaggio originale è andato perso da mo'
Bella conferenza ma sembra un poco sbilanciata (per usare un gentile eufemismo). Se debbo tifare, personalmente io sto dalla parte dei granadiers e godo immensamente della sconfitta dei giacobiti. Per quel che so quel codardo del Pretendente se ne fuggí lasciando massacrare i suoi, balordo. Al limite, anche il ruolo del Billy butcher mi si confà, diciamo... Ma la ricostruzione é mirabilmente viva e godibile al netto della tifoseria/ senso di appartenenza (incomprensibile). Complimenti
@@fernandovalley5789 per essere chiari io volevo solo scherzare sul carattere comicamente partigiano del conferenziere che si identifica coi giacobiti del 700 ("non canterei mai l inno God save the King" ahahahah...) . Ho idea che a casa abbia il plastico coi soldatini e nei fine settimana giochi a rifare la battaglia per fare vincere gli scozzesi, come fosse una vicenda dell' altro giorno. Mi mette di buon umore comunque ... La conferenza era in ogni caso spettacolare ed accuratissima, l'unica di questo livello reperita online sulla battaglia
Comprensibilissimi sia la "tifoseria" che il senso di appartenenza. Basta andarsi a leggere un pur breve curriculum del narratore per rendersi conto del perchè dice e soprattutto non dice certe cose. Se uno scrive sull'Osservatore Romano, non è che ci si aspetti che elogi l'anglicanesimo e porti in trionfo Guglielmo III e la (per lui, probabilmente, non granchè) Gloriosa Rivoluzione.
Certo lo ha detto in modo chiaro. I fatti sono quelli. Ha parlato del valore dei granatieri . A fort william in scozia 🏴 in un edificio pubblico hanno una scritta su la brutalità della Battaglia di Culloden.
Il clan Domus Orobica
Penso che sia una delle più belle conferenze del canale. 👏🏻👍🏻
Devo dire che mi ha emozionato. Come appassionato di battaglie la conoscevo è ne avevo letto vari resoconti. Ma come mi è stata raccontato in questo video mi ha commosso e reso un fautore della causa scozzese! Un sincero grazie
Condivido le tue parole... Stesso sentimento!!!🏴
Sese
Splendida esposizione, precisa e dettagliata di una battaglia e dei suoi precedenti che da anni mi avevano affascinato, e comunque suggestiva narrazione e sentimenti condivisi. Una piccolissima, modesta correzione, da parte di un dilettante di storia militare e superficiale studioso di uniformologia: il rosso scelto dai Britannici per le loro giubbe (neanche, peraltro per tutti i reparti) non era per una sfida "antimimetica", come non lo erano gli altrettanto antimimetici blu dei Prussiani (e poi del Regno di Sardegna) o il bianco della Francia monarchica e dell'Austria imperiale, ma serviva a far distinguere immediatamente e senza equivoci i vari reparti avanzanti, anche a distanza di alcune centinaia di metri al loro comandante che guidava il combattimento da un punto leggermente più in quota e irraggiungibile anche dai cannoni da campagna ...
Altra considerazione: la canzone che parla del possibile ritorno del Re Stuart in Scozia m'ha ricordato quell'altro canto monarchico, però francese, che più o meno diceva (siamo sicuramente dopo il 1831): "Siete ben triste... Sì, io rimpiango il Re Carlo X, che si è appena imbarcato..." "Egli tornerà forse, per consolarci, e porterà con sé Enrico il Beneamato [l'ultimo erede degli Orleans] e noi ammaineremo questo straccio macchiato, ed isseremo l'adorato bianco vessillo..."
Cordialmente e con stima
Paolo Cau, da Cagliari
Grazie per avermi deliziato e commosso.
Visto solamente ora.Affascinato da sempre dalla Scozia la sua storia e tradizioni. Visitata con tour in auto anni orsono desideroso di tornarci. LIBERTÀ. COMPLIMENTI.
Spigazione della battaglia ottima. Premessa veramente pleonastica e faziosa. Adesso non è che laddove ci sia un cattolico ci sia una brava persona nel XVII/XVIII secolo a maggior ragione. Il libro l'ho letto e presenta tratti diversi dalla conferenza. Il libro contiene commenti dell'autore ma sono ben contestualizzati. Nella conferenza c'è tutta una sequela di motivazioni pro cattoliche che vanno oltre la bonaria simpatia di parte. Ma questo non perchè io sia fazioso all'opposto anzi, ma trovo che mitighino l'obbiettività di un lavoro e di un autore che io stimo profondamente.
Il bello dei perdenti, degli sconfitti fuori tempo massimo dico, dal Principe Carlo Edoardo ai bianchi dell'ammiraglio Kolčak, è che sono ipotetici come gli amori incompiuti, sono belissimi a prescindere. E niente è più romanticamente sconfitto del cattolicesimo dell'Ancien Régime, così slegato dall'etica e dalla morale protestante che ha segnato il mondo moderno. Per questo è bello anche quando vive male e muore alcolizzato lasciandosi una storia di fallimenti sul groppone 😘
@@tolomeofiscone1678 sottoscrivo in pieno. Uno dei motivi per cui ad esempio si amano i confederati della civil war :)
@@tolomeofiscone1678 detto ciò perdonami che l'idea che Bonnie Prince Charlie marci su londra in memoria ed a nome dei cattolici britannici e che dopo la Scozia voglia liberare l'inghilterra è fuorviante. Carlo Edoardo voleva UNICAMENTE Londra, non auspicava al destino autodeterminista degli scozzesi e li considerava semplici alleati. Avrebbe potuto difendersi come da sempre tra Falkirk ed Edinburg ma lui voieva il trono inglese. Era una guerra prettamente dinastica non religiosa. Ormai nel 1746 la questione religiosa era pura propèaganda erano lontani i tempi delle guerre ugonotte.
ah nota, gli inglesi non erano il quadruplo. Erano in 8000 effettivi di cui 6400 di fanteria tra linea e granatieri.
Forse il senso della conferenza non è propriamente raccontare la storia ma cantare il mito. Magari lo era in origine poi è scappata la mano e quel beone dello Steuart è diventato qualcosa d'altro, un eroe romantico con il fiato al profumo di violetta (invece beveva come una spugna anche da giovane, tanto da scandalizzare i suoi capitani il che è tutto dire visto che erano scozzesi, i rapporti con il quadro ufficiali erano già compromessi prima di Derby e la battaglia finì a insulti). Un po' come la ragazza del liceo che era una troia assurda ma che malinconia ricordarla ora..gli scozzesi, il popolino per sua fortuna lo conosceva solo di vista il principe e, alla fine, ne ha fatto un idolo.
Vero che era una guerra dinastica ma la confessione religiosa vi giocava un ruolo fondamentale. Come del resto è stato, ed in parte ancora è, per la questione irlandese. Gli Stuart detronizzati avrebbero potuto conservare tranquillamente il potere, e le due corone separate, se non avessero optato per l'abiura e non c'era cattolico in Gran Bretagna che in cuor suo non fosse un legittimista.
C’è una lista di testi in merito che potete suggerire? Grazie
Mi permetto di consigliare William Cobbett, la sua opera sulla rivoluzione protestante che ha un nome troppo lungo perché possa ricordarlo, ed un'altra sulle condizioni penose dell'Inghilterra nella sua epoca.
Imprecisione storico-militare: i granatieri erano una specialità della fanteria di tutti gli eserciti europei, non erano necessariamente i più alti, ma erano tendenzialmente i piu' esperti ed addestrati del reggimento da cui provenivano ed il titolo di granatieri non dipendeva più dal fatto che lanciassero granate a miccia (questo accadeva ai tempi di Marlborough), ma era semplicemente onorifico per una compagnia per battaglione. L'armamento era identico alle compagnie fuciliere, cioe' moschetto con baionetta e corta sciabola.
Napoleone creò i Granatieri a Cavallo specialità della Cavalleria pesante Francese appartenenti alla Guardia Imperiale e presente solo nell'Esercito Francese e in nessun altro esercito.
bellissimo il dettaglio riportato sul nuovo stile di combattimento inglese nel corpo a corpo: è ben visibile nel celebre dipinto di Morier
Grazie per questi video interessanti, sono di latina w la domus e gli storici.
nella SERIE TV " Outlander" e' dedicato molto spazio questa battaglia e a molte delle informazioni che lei ha esposto (la struttura dei clan , le clearances...le ballate a tema ... . Chiaramente non e' un documentario storico ma una serie tv.. ma da li personalmente ho voluto approfondire .
Alba gu bràth!
Un vero Re non può essere altro che cattolico.
E non fugge come bonny prince
@@lucaabram5915
Manutenzione per fare felici gli imbecilli da tastiera!
Mi dispiace ma non ce la faccio a seguire tutta la conferenza. La mia anima scottish non regge.
Neppure la mia anima romano cattolica...
Complimenti davvero
L'ultima battaglia campale combattuta su suolo scozzese.
Di più, l'ultima battaglia campale combattuta sul territorio delle isole britanniche
Bella conferenza, molto interessante. L'annuncio pubblicitario che l'ha preceduto invece era sublime..la Stelvio dell'Alfa è semplicemente grandiosa 😁😁😁
Ho iniziato a guardare questo video con entusiasmo, perchè mi interessa questa parte della storia e perchè su you tube non girano molti video su questo argomento. Ma fin dalle prime battute mi sono accorta dove volesse andare a parare . Poi leggendo i commenti,non ho avuto più dubbi. Ora mi chiedo e vi chiedo:si può fare una conferenza storica senza palesare le proprie inclinazioni politiche,religiose o altro?Si può essere completamente obiettivi ,almeno per un'ora e raccontare semplicemente come sono andati i fatti?
sono andati diversamente da come raccontati?
È come fare commentare un derby ad un ultras del Milan o viceversa , molto obbiettivo, complimenti
Esiste un mondo in cui la casata degli Hannover può vantare diritti sul trono di Scozia? Perchè se esiste allora gli inglesi non sono gli stronzi che invece sembrano..
È come farsi raccontare da un bardo la storia-mito del Grande Torino , mica ci interessa cosa ne pensa il super-titolato e super fighetto club della Juventus...
La cosa stupefacente è sentir l'accusa di faziosità. Ma avete in mente quello che hanno fatto in Irlanda e Scozia i protestanti?
Hai presente cos'è il tempo? Quella cosa che se ne sbatte i coglioni di come la pensi tu, di come la penso io e che va avanti come se niente fosse. La storia invece è il racconto imparziale dei fatti per quanto i documenti dell'epoca consentano, mica il racconto in tono ispirato di una metà delle cose omettendo quello che è scomodo per il tono della narrazione o per i fini del narratore. Infatti questo signore fa lo scrittore, non lo storico.
Si percepisce anche bene, mi viene da notare.
Forcuto Colonnati esatto, i fatti dicono che gli inglesi si sono macchiati dei più grandi crimini contro L umanità, per secoli. In Irlanda ed in Scozia i protestanti hanno fatto tutto ciò che era necessario per essere odiati dai cattolici.
@@goffredo744ma anche dagli indiani e dai pakistani
Sono sempre più convinto che la storia la dovrebbero raccontare gli storici ...
Dipende ... La storia è una cosa troppo bella per lasciarla solo nelle mani degli accademici ...
Omero dixit. ;-)
Mah, basterebbe un po' di chiarezza. Se il signore si fosse presentato col titolo "il mito della battaglia Culloden nella memoria cattolica e giacobita" allora l'avrei ascoltato più volentieri.
Certo, quando parla uno come Marco Cimmino, anche se traspare chiaramente che è un uomo di destra, si sente altrettanto chiaramente l'intento imparziale nella narrazione dello storico.
Magistrale
Mi spiegate meglio cosa è domus orobica? Perche mi sto davvero appassionando a questo canale ma non ne so nulla
cerca in rete, c'è più del necessario 😉
Amaro racconto epico...
I Romani possono vestire i colori degli Stuart con decreto reale
Complimenti al vostro canale e a tutti gli storici che hanno partecipato alle vostre conferenze.
giusto una precisazioni: nel 1745 la GB non aveva ancora assunto le dimensioni di un Impero e di prima potenza mondiale, che verrà raggiunto con la vittoria nella guerra dei 7 anni negli anni 50 del secolo , quando sconfisse la Francia e i suoi allerati e la soppiantò . Era sulla buona strada diciamo, avviandosi a....
L'origine della uniforme rossa degli inglesi deriva dal fatto che fosse una tinta a buon mercato, e quindi scelta sin dai tempi del New Model Army del 1600 ma non certo per ottenere una "visibilita". Del resto portata e cadenza di tiro dei moschetti di allora non giustificava il portare uniformi "mimetiche"....
Era già un impero bello grosso ma non era ancora L'IMPERO. Certo quella degli scozzesi aveva tutta l'apparenza di una corsa disperata contro il tempo e con scarsissime possibilità di successo
storicamente impreciso - una favola!
Ha glissato su miriadi di cose presentando una visione chiaramente di parte e non è di certo il primo a farlo fra quelli invitati..
narrazione interessante, soprattutto dal punto di vista militare. A proposito delle logge massoniche c'è però da dire che tutta la vicenda del Bonne Prince Charles ha fatto da sostrato, fra le altre cose, a un importante branca della Massoneria che è, appunto, il Rito Scozzese Antico e Accettato
Ottima conferenza ma la descrizione Geografica lascia a desiderare.. molti errori.
ci faremo perdonare..
Il rebellion del 45 non era una ribellione Scozzese, era un ribellione Jacobite - si ribellavano anche tanti inglesi. Niente a che fare con indipendenza.
la rivolta del 45 ha a che fare con l'assetto dello stato che la dinastia Stuart incarnava, ovvero quello tradizionale e perciò in antitesi con l'atto di unione del 1707. Il giacobinismo è gelosamente attaccato all'idea di una Scozia indipendente, apparato legislativo suo proprio , una fiscalità autonoma e un diverso esercito. Separata dall'Inghilterra ma retta assieme a questa in unione personale dal sovrano legittimo. La stessa dinamica che si ripeterà, pressoché identica, con le guerre carliste del XIX secolo in Spagna.
Il cardinale Henry Stewart cedette il diritto alla successione giacobita ai Savoia.
dopo Culloden non crediamo valesse molto
Sì!
Ma non c'è stato un referendum?
nel 2014
@@domusorobica2014 mi sembrava, ma, se non erro, hanno scelto di rimanere nell'UK. Vero è che, allora, si trattava anche di rimanere nella UE, di cui comunqua anche la GB faceva parte. Forse, dopo la Brexit, mutato il quadro, il referendum andrebbe ripetuto. Ma la questione è un'altra: se le guerre di religione sono state una tragedia così dilianante e profonda, è il caso di rinnovare oggi simili lacerazioni o non è Preferibile cercare di sanarle attraverso una politica di tolleranza e di reciproca comprensione? Tanto piu in un'epoca in cui si cerca il superamento di nazionalismi e sovranismi?
non vedo cosa c'entrino la sovranità e l'indipendenza della Scozia odierna con tutto questo, ognuno si comporterà come meglio crede. Sono uomini liberi..
@@domusorobica2014 si certo, non ne dubito, grazie!
Però, vede, posso avere sbagliato, ma mi è sembrato di cogliere nella Sua interessantissima e gradita conferenza un certo rimpiianto per una Scozia cattolica ed indipendente, magari egemone sul continente americano ..
Solitamente Apprezzo molto il materiale della domus, questo intervento è assolutamente inascoltabile a causa della partigianeria del conferenziere.
Guglielmo d'Orange era di madre Stuart ed era il marito di Maria II, la figlia primogenita di Giacomo II.
I diritti del ramo cattolico Stuart alla morte del fratello cardinale di Carlo Edoardo passarono ai Savoia in quanto Vittorio Amedeo II aveva sposato l'unica figlia della duchessa d'Orleans Enrichetta Stuart sorella di Giacomo II, moglie di Filippo d'Orleans, il fratello del Re Sole.
Attraverso la figlia maggiore di Vittorio Emanuele I i diritti passarono poi agli Asburgo Este, ed oggi sarebbero appannaggio dei Wittelsbach di Baviera.
Intanto in Gran Bretagna anche grazie all'immigrazione europea, latinoamericana e di altre contrade la Chiesa Cattolica si è molto ripresa.
Proibito anche il plaid a chi non era fedele agli hannover
Alba an-asgaidh agus na h-Albannaich, mo chridhe a 'bualadh airson Alba. B 'urrainn dhomh mo bheatha a thor seachad air a shon. 🏴
Impero britannico all’inizio del ‘700? Grandi eserciti? Gulisano deve studiare...comunque apprezzabile il suo impegno
In verità la storiografia anglosassone, in ordine al periodo compreso tra il 1704 ed il 1783, parla di "first British Empire". Probabilmente l'apogeo delle fortune inglesi nel XVIII° secolo fu raggiunto nel periodo compreso tra la battaglia di Plassey del 1757 ed il trattato di Parigi del 1763. Ad ogni modo ben prima di Culloden il parlamento inglese vantava diritti di varia natura su possedimenti in 5 continenti (Europa, America Settentrionale e Caraibi, Africa, Asia ed Oceania). Teneva Gibilterra dal 1713, le colonie americane, la Giamaica, Bombay e la costa del Maharashtra dalla meta del secolo precedente, basi nell'Africa Atlantica e si apprestava a dominare i traffici marittimi tra gli oceani minori. Quanto alle dimensioni degli eserciti certo è che la corona poteva mettere in campo sul continente armate di decine di migliaia di uomini già ai tempi del Marlborough e della guerra di secessione austriaca. Non sono i numeri della rivolta giacobita ma forniscono comunque una misura dei mezzi e delle capacità di Londra. Comunque, se tutto va bene, dovremmo avere a breve un incontro con un esperto in materia su un tema inerente. Cercheremo di strappargli un parere in proposito 😉
All'inizio dice che:" i preti devono fare quello che lo stato decide un po' quello che succede adesso" della serie vorrebbe il contrario? Mi pare un po' schierato......e con un ritmo e un tono che fa dormire.uno storico poi non si schiera così spudoratamente. sull'Irlanda del nord non parla dell'IRA. Questo può fare solo catechismo
Se i preti facessero quello che decide lo stato il più delle volte non farebbero quel che vuole il loro Dio. La chiesa anglicana è l'esempio più lampante in una storia piena di casi simili, uno più triste dell'altro
@@walterscavi2781 è la religione che è triste a parte ovviamente qualcuno in buona fede che si occupa dei disperati ,i vertici sarebbero da spazzare. Di tutte le religioni,oppio dei popoli. Il messaggio originale è andato perso da mo'
@@walterscavi2781 lei vorrebbe che lo stato facesse quello che vogliono i preti? Ha sbagliato millennio.......😷🤕😷😭
@@edwardsmith7935 tu vorresti che i preti facessero quello che vuole lo stato? Sei ben rimasto al 1989
@@walterscavi2781 io vorrei che i preti non ci fossero è molto diverso
🏴
Anche la Spagna era una potenza cattolica ma non era molto più democratica del Inghilterra
la differenza è che non andava in giro a millantare il contrario
No cacchio
Nova Scotia centra 0
Bella conferenza ma sembra un poco sbilanciata (per usare un gentile eufemismo). Se debbo tifare, personalmente io sto dalla parte dei granadiers e godo immensamente della sconfitta dei giacobiti. Per quel che so quel codardo del Pretendente se ne fuggí lasciando massacrare i suoi, balordo.
Al limite, anche il ruolo del Billy butcher mi si confà, diciamo...
Ma la ricostruzione é mirabilmente viva e godibile al netto della tifoseria/ senso di appartenenza (incomprensibile). Complimenti
Ognuno ha le sue segrete perversioni, non sta a noi giudicarti
@@fernandovalley5789 per essere chiari io volevo solo scherzare sul carattere comicamente partigiano del conferenziere che si identifica coi giacobiti del 700 ("non canterei mai l inno God save the King" ahahahah...) . Ho idea che a casa abbia il plastico coi soldatini e nei fine settimana giochi a rifare la battaglia per fare vincere gli scozzesi, come fosse una vicenda dell' altro giorno. Mi mette di buon umore comunque ... La conferenza era in ogni caso spettacolare ed accuratissima, l'unica di questo livello reperita online sulla battaglia
Comprensibilissimi sia la "tifoseria" che il senso di appartenenza. Basta andarsi a leggere un pur breve curriculum del narratore per rendersi conto del perchè dice e soprattutto non dice certe cose. Se uno scrive sull'Osservatore Romano, non è che ci si aspetti che elogi l'anglicanesimo e porti in trionfo Guglielmo III e la (per lui, probabilmente, non granchè) Gloriosa Rivoluzione.
Mi è sembrata una narrazione troppo giudicante. Più per tifosi che per appassionati
Sai è difficile raccontare un evento storico senza giudicare. Prendi le guerre dell'oppio. Narcostati vs povera gente
Certo lo ha detto in modo chiaro. I fatti sono quelli. Ha parlato del valore dei granatieri . A fort william in scozia 🏴 in un edificio pubblico hanno una scritta su la brutalità della Battaglia di Culloden.
"Guglielmo D'Orange quel giorno PURTROPPO ottiene un grande successo". Questa non è una frase da storico.
Outlander