Innanzitutto complimenti x il video. Premetto che ho iniziato nel 1978, da amatore e tale sono rimasto. Nel digitale sono entrato relativamente tardi, nel 2008.Di questo video condivido praticamente tutto, tranne il discorso tetapeutico e meditativo. Il mio rapporto psicologico con il digitale è lo stesso dell'analogico.In digitale fotografo sempre in manuale, ho ottiche manuali tipo lo Zeiss Planar 50mm f 1.4,non guardo mai il risultato dopo lo scatto.I miei scatti sono sempre il risultato di meditazione, sia con la pellicola che col sensore. L'unico motivo per il ritorno all'analogico a mio avviso, deve essere la diversità qualitativa rispetto al digitale, soprattutto nel bianconero. Tutti i tecnicismi del digitale vanno bene x chi li usa. Io uso quelli strettamente necessari. Sia in fase di scatto che al computer. Tornando alla meditazione e al beneficio tetapeutico, il discorso cambia in camera oscura, questa fa la differenza.Qui si crea, non ci sono scuse. La fotografia con la effe maiuscola si fa qui. Tempo fa, guardando un'intervista al maestro Berengo Gardin, mio preferito, il suddetto dichiarava di aver frequentato la camera oscura per 60 anni.Penso che ogni commento sia superfluo... 📷📷📷📷
Amen. Io quando, di proposito, esco con l'analogica, sento e percepisco un cambio radicale nell'atteggiamento mentale e fisico nell'approccio alla fotografia, mi sento realmente libero di fare, ed ogni scatto con l'analogica è unico, irripetibile anche se scatti a raffica, le più moderne lo permettono. E quando rientro, il passaggio in camera oscura è il naturale passo successivo, con tutto quello che ne consegue come hai ampiamente e chiaramente detto nel video. Sei tu e la tua pellicola.
Sacrosanto !!! basta con queste assurdità del digitale!!! Uno mi ha obiettato che qualsiasi laboratorio alla prima stampa di un rullino in automatico applica valori medi di esposizione...e così via ...e persino questa sarebbe post produzione!!! E allora vogliamo fare di tutta l' erba un fascio ? E assimilare queste briciole alle mostruosità perpetrate dai software di fotoritocco ???ma basta! Torniamo all'analogico ...io non me ne sono mai andato !!! Grazie e scusami ! Giuseppe (Pino) Pagani
Condivido in pieno, ho grande nostalgia delle serate passate in camera oscura. Era un momento magico, da apprendista stregone, in cui pensiero, alchimia, mistero e artigianalità si fondevano in una esperienza non riproducibile con le moderne tecniche digitali. Tra l’altro, le foto stampate sono le uniche che rimarranno per i nostri pronipoti. Tutto ciò che rimane in forma digitale andrà irrimediabilmente perso.
Che bel argomento! Alcune considerazioni: Partendo dal finale la camera oscura come momento catartico- una sorte di opera alchemica dove dal negativo si passa al positivo - la luce rossa come il fuoco dell’atanor - ci si può scrivere volumi sulla camera obscura . Ma anche processo prima dell’atto finale ha connotati mistici/ esoterici: la pre- visualizzazione, lo scatto ( interessante che in inglese è shot come il colpo di pistola) l’immagine “latente” quasi ectoplasmatica - lo sviluppo le rotazioni inversioni … ce n’è per tutti i gusti - altro che momento meditativo qui siamo all’iniziazione … Un saluto / Danilo
Buongiorno e grazie per I contenuti sempre molto interessanti. Se posso... I quadri che vedo in secondo piano sono bellissimi. Colori fenomenali, so che sono fuori tema ma ci tenevo a segnalarlo. Buona serata. Quando sempre volentieri questo meraviglioso canale. 🎉🎉🎉
@@AndreaCostaGallery Grazie del commento e dell'apprezzamento per la mia modesta pittura! Cosa curiosa; in fotografia prediligo il B&N mentre la mia pittura è tutta basata sull'uso del colore!
Buongiorno a tutti, condivido il Tuo pensiero. Dopo quasi 2 lustri a fotografare in digitale sono tornato alla pellicola. Sviluppo personalmente i miei negativi, non stampo perché al momento non ho uno spazio dedicato. Meglio ancora credo sia riprendere in diapositiva, scatto pensato, meditato e soprattutto in tranquillità! Saluti Dario
Grazie del commento🙏 La foto diapositiva in effetti richiede molta precisione, ma manca il momento introspettivo e creativo che solo la camera oscura può dare!
Fammi capire perché il tuo scatto non lo puoi pensare, meditare e scattare in tranquillità con una digitale. Continuo a credere che la quasi totalità dei fotamatori, più che le immagini, amino lo strumento.
@@1albatro Certo che è possibile anche in digitale, ci ho fatto un video sul canale, e anche un video sull'amore per la tecnologia; in questo ho voluto condividere un punto di vista differente; sono ovviamente mie opinioni e non verità!
Carissimo, ecco un piccolo segnale per un futuro positivo: mia figlia (33 anni), in partenza per una breve vacanza, mi ha chiesto uno dei miei rullini (ha scelto il bianco e nero) da montare sulla sua Olympus analogica. Peraltro ciò che un pò mi è dispiaciuto è che alla mia offerta di regalarle anche una delle mie fotocamere digitali, mi ha risposto "quelle le faccio col telefonino"...ma anche su questo aspetto spero cambi idea. Comunque tra i giovani si è già fatto largo il gusto per una fotografia semplice e dai ritmi lenti. Come sempre complimenti per i tuoi ottimi contenuti! Un caro saluto. Enrico
Il paragone con la Vespucci è azzeccato, chiaramente il digitale è anni luce avanti e non è paragonabile all'analogico sotto nessun aspetto. Penso che nessuno si sognerebbe di andare in guerra con la Vespucci, a livello di insegnamento però, credo sia molto utile perché ti insegna a riflettere prima di scattare. Ogni scatto deve essere studiato perché non sono ammessi errori, lo sviluppo di una singola fotografia è frutto di un lungo lavoro fatto di passaggi lenti e dedizione. Sprecare una foto vuol dire buttar via tutto questo lavoro oltre a soldi, di conseguenza l'analogico può insegnare ad essere più preciso e attento certamente. Personalmente però credo che il digitale dia più spazio alla creatività, si sbaglia con più leggerezza e con i software di sviluppo si può dar spazio a risaltare il significato dello scatto.
Grazie del commento. Sostanzialmente concordo, unica cosa nel digitale, se non si hanno solide basi, "se non si ha navigato a vela..." si rischia di eccedere con gli eccessi di post. produzione, e fare dei veri e propri pasticci!
Sono senza parole. All'inizio volevo dire qualcosa, ma proseguendo la visione ho annullato ogni pensiero. E' difficile immaginare di spiegare meglio certi concetti, il grazie è obbligatorio.
Quando gli scatti si pagavano ovviamente si fotografa di meno ma si ragionava di piu'. Il passaggio in camera oscura era d'obbligo e richiedeva comunque anni di apprendistato. Ore e ore davanti all'ingranditore. Esistevano i circoli fotografici dotati di camera oscura dove i soci piu' esperti trasmettevano la loro conoscenza ai più giovani. Oggi e' replicabile tutto questo? Io ho provato ad allestire una camera oscura di livello abbastanza elevato. Cercando anche di coinvolgere altre persone interessate. Alla fine ho rinunciato perché nessuno aveva la possibilità o la voglia di dedicare un tempo molto piu' lungo ed un approfondimento tecnico culturale rispetto alla postproduzione digitale.
Grazie 🙏 del commento. In effetti la fretta è la velocità sono uno dei grandi problemi, io penso, della società attuale. Quindi non vi è più il tempo per una fotografia più ragionata, bisogna fare tutto rapidamente, e il digitale, magari anche senza post produzione diviene la scelta di elezione!
Sono titornato dalleta di 25 anni ad oggi a 74 anni allinteresse per la fotografia acquistando divetse camere dia analogicheche digitali usate . Cio che sento di dire e che non ho intenzione di usare il tempo per post produrre i fili digitali uno per uno . Un rullino ha 36 pose .
Grazie del commento! Però anche con l'analogico, se si effettua il processo completo, esiste la post produzione, in particolare nel momento più "topico" che è quello della stampa in camera oscura!
Ah no, ho fatto terapia fotografica per decine di anni, e adesso che non devo buttare soldi in bagni, carte da stampa e rullini, non torno certo indietro.
Ho iniziato a 14 anni nel reparto fotolito in una azienda grafica,la magia della camera oscura è indescrivibile.ingra ditore 30x40,di negativo,plancia aspirante vasche termostatate ecc..insomma una ca era oscura professionale.dopo 2 anni di lavoro sui negativi altrui,decisi di fare qualche scatto.dramma la fotocamera formato più piccolo che conoscevo era una linof 9x12 usata dal grande capo mi sono trovato in mano una lubitel aguardare dentro un francobollo 6x6.sviluppare i rullini problema,abituato alla pellicola piana.Ma,nonostante le difficoltà,vedere affiorare la tua creatura,correggerla aumentando il contrasto,ecc..provoca una emozione indescrivibile.con l arrivo del digitale ho smesso sia lavoro sia fotografare.ora a 72 anni sto riprendendo arte del comporre con la luce.zeiss ikon priml anni 50,un cavalletto u a manciata di tempi e diaframmi,un 120 tutto approssimativo.la sorpresa e più golosa.
Ho sempre e solo fotografato in analogico, vadi avanti da 40 anni e non intendo smettere ! !😂...per me la fotografia 'vera' ...vogliate perdonarmi ...resta quella a pellicola !!! Il resto sono diavolerie che attengono quasi più alla grafica e all'informatica che alla fotografia intesa in senso proprio e classico ! La fotografia va pensata ...e va gestita con tutto il tempo necessario ...fatene poche e fatele buone ... ma che siano fotografie ...FOTOGRAFIE!!!! ....non delle elaborazioni grafico informatiche simili ai manifesti pubblicitari ....con cieli color fucsia ( per il colore) ...o (per il bianco e nero) con contrasti surreali (bianchi esasperati o neri piombo...) inesistenti in natura !!! Aggiungo questo : io non posso installare una camera oscura in casa...allora mi servo di un laboratorio che si occupa di fotografia analogica e rispetta i contenuti indicati dall'autore e soprattutto dal negativo tratto da pellicola per bianco e nero...!!! ( evitiamo le conversioni di foto a colori e altre assurdità...!!!) E gia cosi mi diverto tantissimo e tutto e' sotto il mio controllo ...perché col laboratorio ho un dialogo continuo...mi fanno visionare i provini prima di giungere alla stampa finale...scelgo la carta e le opzioni di stampa ...e così via ! Grazie - Giuseppe (Pino) Pagani
Ti ringrazio!!! Non ho il tempo materiale ..ma esistono laboratori artigianali ai quali e' possibile delegare le fasi successive alla ripresa ...interagendo e dialogando col laboratorio stesso ...! Sono laboratori artigianali con i quali è possibile tenere un rapporto diretto ...indicando i dati di esposizione in ripresa (tempi e diaframmi ) in relazione ad ogni singolo scatto che si sottopone al laboratorio perché giudicato interessante dall'autore ..mi ringrazio per il tuo canale e le tue riflessioni...Pino
Innanzitutto complimenti x il video. Premetto che ho iniziato nel 1978, da amatore e tale sono rimasto. Nel digitale sono entrato relativamente tardi, nel 2008.Di questo video condivido praticamente tutto, tranne il discorso tetapeutico e meditativo. Il mio rapporto psicologico con il digitale è lo stesso dell'analogico.In digitale fotografo sempre in manuale, ho ottiche manuali tipo lo Zeiss Planar 50mm f 1.4,non guardo mai il risultato dopo lo scatto.I miei scatti sono sempre il risultato di meditazione, sia con la pellicola che col sensore. L'unico motivo per il ritorno all'analogico a mio avviso, deve essere la diversità qualitativa rispetto al digitale, soprattutto nel bianconero. Tutti i tecnicismi del digitale vanno bene x chi li usa. Io uso quelli strettamente necessari. Sia in fase di scatto che al computer. Tornando alla meditazione e al beneficio tetapeutico, il discorso cambia in camera oscura, questa fa la differenza.Qui si crea, non ci sono scuse. La fotografia con la effe maiuscola si fa qui. Tempo fa, guardando un'intervista al maestro Berengo Gardin, mio preferito, il suddetto dichiarava di aver frequentato la camera oscura per 60 anni.Penso che ogni commento sia superfluo... 📷📷📷📷
Grazie del commento 🙏e dei complimenti 😊Vedo che sostanzialmente siamo in sintonia!
Amen. Io quando, di proposito, esco con l'analogica, sento e percepisco un cambio radicale nell'atteggiamento mentale e fisico nell'approccio alla fotografia, mi sento realmente libero di fare, ed ogni scatto con l'analogica è unico, irripetibile anche se scatti a raffica, le più moderne lo permettono. E quando rientro, il passaggio in camera oscura è il naturale passo successivo, con tutto quello che ne consegue come hai ampiamente e chiaramente detto nel video. Sei tu e la tua pellicola.
Sacrosanto !!! basta con queste assurdità del digitale!!! Uno mi ha obiettato che qualsiasi laboratorio alla prima stampa di un rullino in automatico applica valori medi di esposizione...e così via ...e persino questa sarebbe post produzione!!! E allora vogliamo fare di tutta l' erba un fascio ? E assimilare queste briciole alle mostruosità perpetrate dai software di fotoritocco ???ma basta! Torniamo all'analogico ...io non me ne sono mai andato !!! Grazie e scusami ! Giuseppe (Pino) Pagani
Cos'è rivisitazione del mussoliniano: libro e moschetto? De gustibus certo
Ma la canzone di Modugno non era: je mammeta e tu? Manca un terzo visto che tria sunt perfectionem, no?
Condivido in pieno, ho grande nostalgia delle serate passate in camera oscura. Era un momento magico, da apprendista stregone, in cui pensiero, alchimia, mistero e artigianalità si fondevano in una esperienza non riproducibile con le moderne tecniche digitali. Tra l’altro, le foto stampate sono le uniche che rimarranno per i nostri pronipoti. Tutto ciò che rimane in forma digitale andrà irrimediabilmente perso.
@@audiolibrilorenzopieri5513 Grazie del commento che sostiene quanto espresso nel video!
Grazie per il tempo che dedica e arricchisce l arte fotografica.
Grazie del commento, è un tempo di crescita anche per me!
Grazie, sempre argomenti molto interessanti.
concordo sempre co te
Che bel argomento!
Alcune considerazioni:
Partendo dal finale la camera oscura come momento catartico- una sorte di opera alchemica dove dal negativo si passa al positivo - la luce rossa come il fuoco dell’atanor - ci si può scrivere volumi sulla camera obscura .
Ma anche processo prima dell’atto finale ha connotati mistici/ esoterici: la pre- visualizzazione, lo scatto ( interessante che in inglese è shot come il colpo di pistola) l’immagine “latente” quasi ectoplasmatica - lo sviluppo le rotazioni inversioni … ce n’è per tutti i gusti - altro che momento meditativo qui siamo all’iniziazione …
Un saluto / Danilo
Grazie dell'interpretazione più esoterica!
Anche io ho avuto questo identico pensiero esoterico!
Questa è fotografia ragazzi !!! Lasciate perdere il digitale !
Buongiorno e grazie per I contenuti sempre molto interessanti. Se posso... I quadri che vedo in secondo piano sono bellissimi. Colori fenomenali, so che sono fuori tema ma ci tenevo a segnalarlo. Buona serata. Quando sempre volentieri questo meraviglioso canale. 🎉🎉🎉
@@AndreaCostaGallery Grazie del commento e dell'apprezzamento per la mia modesta pittura! Cosa curiosa; in fotografia prediligo il B&N mentre la mia pittura è tutta basata sull'uso del colore!
Buongiorno a tutti, condivido il Tuo pensiero. Dopo quasi 2 lustri a fotografare in digitale sono tornato alla pellicola. Sviluppo personalmente i miei negativi, non stampo perché al momento non ho uno spazio dedicato. Meglio ancora credo sia riprendere in diapositiva, scatto pensato, meditato e soprattutto in tranquillità! Saluti Dario
Grazie del commento🙏 La foto diapositiva in effetti richiede molta precisione, ma manca il momento introspettivo e creativo che solo la camera oscura può dare!
Fammi capire perché il tuo scatto non lo puoi pensare, meditare e scattare in tranquillità con una digitale. Continuo a credere che la quasi totalità dei fotamatori, più che le immagini, amino lo strumento.
@@1albatro Certo che è possibile anche in digitale, ci ho fatto un video sul canale, e anche un video sull'amore per la tecnologia; in questo ho voluto condividere un punto di vista differente; sono ovviamente mie opinioni e non verità!
Carissimo, ecco un piccolo segnale per un futuro positivo: mia figlia (33 anni), in partenza per una breve vacanza, mi ha chiesto uno dei miei rullini (ha scelto il bianco e nero) da montare sulla sua Olympus analogica. Peraltro ciò che un pò mi è dispiaciuto è che alla mia offerta di regalarle anche una delle mie fotocamere digitali, mi ha risposto "quelle le faccio col telefonino"...ma anche su questo aspetto spero cambi idea. Comunque tra i giovani si è già fatto largo il gusto per una fotografia semplice e dai ritmi lenti.
Come sempre complimenti per i tuoi ottimi contenuti!
Un caro saluto. Enrico
Grazie del commento con una notizia incoraggiante, trovo anche interessante il commento "quelle le faccio con il telefonino..." da riflettere!
Il paragone con la Vespucci è azzeccato, chiaramente il digitale è anni luce avanti e non è paragonabile all'analogico sotto nessun aspetto. Penso che nessuno si sognerebbe di andare in guerra con la Vespucci, a livello di insegnamento però, credo sia molto utile perché ti insegna a riflettere prima di scattare. Ogni scatto deve essere studiato perché non sono ammessi errori, lo sviluppo di una singola fotografia è frutto di un lungo lavoro fatto di passaggi lenti e dedizione. Sprecare una foto vuol dire buttar via tutto questo lavoro oltre a soldi, di conseguenza l'analogico può insegnare ad essere più preciso e attento certamente. Personalmente però credo che il digitale dia più spazio alla creatività, si sbaglia con più leggerezza e con i software di sviluppo si può dar spazio a risaltare il significato dello scatto.
Grazie del commento. Sostanzialmente concordo, unica cosa nel digitale, se non si hanno solide basi, "se non si ha navigato a vela..." si rischia di eccedere con gli eccessi di post. produzione, e fare dei veri e propri pasticci!
bellissimo video
Grazie🙏
Bel video la penso pari pari a te👍🏻
Il processo.
Sono senza parole. All'inizio volevo dire qualcosa, ma proseguendo la visione ho annullato ogni pensiero.
E' difficile immaginare di spiegare meglio certi concetti, il grazie è obbligatorio.
Grazie del lusinghiero commento🙏😊
Quando gli scatti si pagavano ovviamente si fotografa di meno ma si ragionava di piu'. Il passaggio in camera oscura era d'obbligo e richiedeva comunque anni di apprendistato. Ore e ore davanti all'ingranditore. Esistevano i circoli fotografici dotati di camera oscura dove i soci piu' esperti trasmettevano la loro conoscenza ai più giovani. Oggi e' replicabile tutto questo? Io ho provato ad allestire una camera oscura di livello abbastanza elevato. Cercando anche di coinvolgere altre persone interessate. Alla fine ho rinunciato perché nessuno aveva la possibilità o la voglia di dedicare un tempo molto piu' lungo ed un approfondimento tecnico culturale rispetto alla postproduzione digitale.
Grazie 🙏 del commento. In effetti la fretta è la velocità sono uno dei grandi problemi, io penso, della società attuale. Quindi non vi è più il tempo per una fotografia più ragionata, bisogna fare tutto rapidamente, e il digitale, magari anche senza post produzione diviene la scelta di elezione!
Ma si trova ancora il materiale necessario per fotografare in modo analogico? Pellicola, acido per sviluppo compresa la tank, e tutto il rest
Certo si trova tutto facilmente su internet, nelle grandi città, ma anche in alcune piccole, si trovano facilmente i rullini.
Sono titornato dalleta di 25 anni ad oggi a 74 anni allinteresse per la fotografia acquistando divetse camere dia analogicheche digitali usate . Cio che sento di dire e che non ho intenzione di usare il tempo per post produrre i fili digitali uno per uno . Un rullino ha 36 pose .
Grazie del commento! Però anche con l'analogico, se si effettua il processo completo, esiste la post produzione, in particolare nel momento più "topico" che è quello della stampa in camera oscura!
@@MaurizioMoscatelli-photo D'accordo su tutto, tranne che sulla durata eterna del file digitale.
Io quando ho un po’ di tempo prendo la mia Leica r4 e scatto! In effetti la foto, magari brutta, la sento più mia.
Grazie del commento🙏
La fotografia analogica è un pianoforte a coda,quella digitale una tastiera sintetizzata.
@@lelloaversa3108 Bel paragone!
@@Oldphotographer-tt7jj 🙏
Ah no, ho fatto terapia fotografica per decine di anni, e adesso che non devo buttare soldi in bagni, carte da stampa e rullini, non torno certo indietro.
Grazie del commento, ognuno segue i percorsi che gli sono più congeniali!
Ho iniziato a 14 anni nel reparto fotolito in una azienda grafica,la magia della camera oscura è indescrivibile.ingra ditore 30x40,di negativo,plancia aspirante vasche termostatate ecc..insomma una ca era oscura professionale.dopo 2 anni di lavoro sui negativi altrui,decisi di fare qualche scatto.dramma la fotocamera formato più piccolo che conoscevo era una linof 9x12 usata dal grande capo mi sono trovato in mano una lubitel aguardare dentro un francobollo 6x6.sviluppare i rullini problema,abituato alla pellicola piana.Ma,nonostante le difficoltà,vedere affiorare la tua creatura,correggerla aumentando il contrasto,ecc..provoca una emozione indescrivibile.con l arrivo del digitale ho smesso sia lavoro sia fotografare.ora a 72 anni sto riprendendo arte del comporre con la luce.zeiss ikon priml anni 50,un cavalletto u a manciata di tempi e diaframmi,un 120 tutto approssimativo.la sorpresa e più golosa.
@@cesarezola6154 Grazie 🙏 del racconto di questa straordinaria esperienza!
Ho sempre e solo fotografato in analogico, vadi avanti da 40 anni e non intendo smettere ! !😂...per me la fotografia 'vera' ...vogliate perdonarmi ...resta quella a pellicola !!! Il resto sono diavolerie che attengono quasi più alla grafica e all'informatica che alla fotografia intesa in senso proprio e classico ! La fotografia va pensata ...e va gestita con tutto il tempo necessario ...fatene poche e fatele buone ... ma che siano fotografie ...FOTOGRAFIE!!!! ....non delle elaborazioni grafico informatiche simili ai manifesti pubblicitari ....con cieli color fucsia ( per il colore) ...o (per il bianco e nero) con contrasti surreali (bianchi esasperati o neri piombo...) inesistenti in natura !!! Aggiungo questo : io non posso installare una camera oscura in casa...allora mi servo di un laboratorio che si occupa di fotografia analogica e rispetta i contenuti indicati dall'autore e soprattutto dal negativo tratto da pellicola per bianco e nero...!!! ( evitiamo le conversioni di foto a colori e altre assurdità...!!!) E gia cosi mi diverto tantissimo e tutto e' sotto il mio controllo ...perché col laboratorio ho un dialogo continuo...mi fanno visionare i provini prima di giungere alla stampa finale...scelgo la carta e le opzioni di stampa ...e così via ! Grazie - Giuseppe (Pino) Pagani
Grazie del commento! Un peccato non poter stampare direttamente, a volte basta poco per poter allestire una camera oscura, anche se "volante".
Ti ringrazio!!! Non ho il tempo materiale ..ma esistono laboratori artigianali ai quali e' possibile delegare le fasi successive alla ripresa ...interagendo e dialogando col laboratorio stesso ...! Sono laboratori artigianali con i quali è possibile tenere un rapporto diretto ...indicando i dati di esposizione in ripresa (tempi e diaframmi ) in relazione ad ogni singolo scatto che si sottopone al laboratorio perché giudicato interessante dall'autore ..mi ringrazio per il tuo canale e le tue riflessioni...Pino