Disamina accurata e realistica. Come creatrice di immagini ho fatto un passo indietro rispetto a questa ubriacatura da digitale. Pur continuando a scattare in digitale e pur adorando la postproduzione, che preferisco chiamare sviluppo, mi sono data delle regole volte a preservare l'aspetto documentativo della foto. Qualche "licenza poetica" ma nessun stravolgimento dell'immagine. Altrimenti non è più fotografia, è grafica e io voglio fare fotografie (ovviamente senza nulla togliere alla grafica!).
Caro Luigi, sempre un piacere ascoltarti permettimi solo delle precisazioni, la manipolazione delle immagini nasce con la fotografia stessa, ben nota erano i fotomontaggi alcuni dei quali hanno fatto scalpore e storia ... la differenza fra ieri ed oggi è solo nella sua semplicità, ma questa semplicità porta anche a manipolazioni molto approssimative da persone poco esperte tanto che è facile individuarle, certo un professionista della Post produzione è difficile da scovare il trucco, ma un professionista della CO faceva la stessa cosa ... l'IA non è fotografia, ma una forma d'arte espressiva che parte da un'idea di cosa voglio realizzare, se volgiamo è più simile alla pittura ... qualcuno molto più quotato di noi dice che l'IA come la pittura si possono realizzare in una stanza dalle pareti grigie e senza finestre perché la fantasia è l'artefice della realizzazione mentre la fotografia ha necessità di uscire ed avere una cosa da fotografare anche se poi si elabora, ma parte da una realtà e da una luce con dei colori, ecco credo che il nostro errore sia assimilare le immagini create con l'IA alla fotografia mentre vanno assimilate alla pittura o come propria arte figurativa e piano piano (usciti dalla novità) pittura, fotografia ed intelligenza artificiale impareranno a convivere come ha imparato (e come hai giustamente ricordato) a convivere pittura e fotografia, anche alla fine del 1800 ed inizi del '900 si riteneva la pittura finita e che sarebbe stata soppiantata dalla fotografia, certo ha avuto un ridimensionamento sì, ma non è sparita, anzi forse si è elevata parimenti prevedo che presto la fotografia commerciale di alcuni settori sparirà (molto più facile ed economico realizzare una brochure pubblicitaria di un sito esotico con IA che non mandare fotografo sul posto o piè facile e veloce fotografare una modella con il vestito firmato e poi completare l'immagine sulle spiagge caraibiche invece di portare vestito, truccatori, scenografi, fotografo, modella, ecc ai Caraibi) a favore dell'IA come alcuni generi di pittura sono spariti (o quasi) e rimarrà più una fotografia matura e d'autore ... quelli che io definisco gli operai della fotografia inevitabilmente convergeranno verso l'IA lasciando la fotografia autoriale a far da padrona ... non necessariamente i cambiamenti sono un male, vanno solo saputi capire ed interpretati
Caro Ivan, sempre completi e puntuali i tuoi commenti! Siamo d'accordo sul fatto che la manipolazione è sempre stata presente in fotografia, ma richiedeva tempo e competenze, oggi è molto facile e ancora di più se si usano strumenti d AI come la cancellazione o la generazione generativa, sono processi facili alla portata di chi abbia anche poche competenze, e sono difficili da individuare per diversi motivi; le foto sono viste per pochi secondi, e la maggior parte dei fruitori non ha competenze ne tecniche ne di cultura dell'immagine, quindi con conseguenze di cattiva informazione molto alte! L'intelligenza artificiale, se correttamente usata, porterà a una diversa forma espressiva che avrà la sua dignità; il paragone con la pittura è calzante solo in parte, è vero che offre libertà espressive simili, ma manca completamente la "materialità", quel fluido tra cervello, mano e pennello sulla tela che crea la pittura. La fotografia troverà strade come quelle che tu hai giustamente indicato, ma il lato di documentazione, come dice Scianna è perso per sempre! A noi non rimane che percorrere le strade che più ci sono consone, ciao e a presto🤗
Ho 26 anni e da un pò di anni mi diverto a fare foto. Piano piano credo di starmi facendo un'idea sulla fotografia e quale direzione stia prendendo e non mi fa impazzire. Mi spiego meglio, quando scatto una foto cerco di fare poca post produzione o comunque che non risulti troppo invasiva perchè non vorrei SNATURARE ciò che la mia mente ha visto in fase di scatto. Vedo e uso molto spesso software in grado di svolgere qualsivoglia di "correzione" e di togliere ogni tipo di difetto o componente percepita come tale. Cosa ne emerge? Ne emerge, a mio parere, un piattume terribile, artificiale ma incredibilmente coerente con i tempi i tempi in cui viviamo, dove si ricerca un'idea di perfezione alienante. Dico tutto questo da nativo digitale e da "ragazzo" che passa la stragrande maggioranza del suo tempo su internet. Penso anche per questo culturalmente ci rifugiamo nel passato con il ritorno del vinile, delle polaroid e delle foto in pellicola. Perchè rifiutiamo un'artificiale perfezione in virtù di qualcosa che percepiamo come più "umano". La ringrazio per questo video, è stato un importante spunto di riflessione. La mia soluzione? Trovo gioia nello scattare foto ai miei amici quando usciamo insieme e vedere quanto sono felici quando faccio vedere loro i risultati. A presto!
Condivido le idee espresse nel video, un ottimo sunto della situazione attuale. ... Tempo fa mi ero chiesto quale fosse il valore documentativo e probante ( a livello legale) di una fotografia. Ero giunto alla conclusione che l'unico tipo di fotografia che abbia quste caratteristiche è quella analogica. Aggiungo che anche a livello di conservabilità dell'immagine la fotografia analogica penso superi quella digitale almeno di un fattore 5. A questo proposito si pensi a quanto sia semplice stampare un negativo di oltre 100 anni e a quanto sia complicato leggere un supporto di 40 anni fa.
Ottima riflessione condivisa totalmente. Purtroppo oggi circolano sul web foto talmente ritoccate che sono surreali. Tutto viene modificato per ottenere solo il famoso "like". Grazie
Complimenti Old photographer, concordo sulla pesantezza della prima parte del libro la camera chiara.. comunque penso che ognuno assisterà al cambiamento più o meno consapevolmente e a suo modo.. noi saremo più interessati al cambiamento essendo appassionati..
La fotografia per me è una forma espressiva che si manifesta e si esaurisce come la comunicazione verbale e non verbale. Un tempo rimaneva congelata nella stampa ma ora fluisce nell’immenso mondo WEB Le persone la usano come la parola e personalmente la uso per esprimermi senza nulla pretendere se non comunicare come faccio appunto con la parola.
Grazie del commento! Bisogna però domandarsi se l'entrata nel mare del Web, abbia aumentato la comprensione dell'immagine...cosa di cui dubito fortemente!
Grazie, sono perfettamente d'accordo. Io personalmente quando scato in analogico sviluppo il negativo, faccio la scansioni e ritocco solo l'istogramma portando i neri e i bianchi nella curva. Lo faccio proprio di proposito a non modificare altro, avessi un po' più di spazio stamperei perché ho ancora tutto l'occorrente. A partire dal proiettore un kaiser e altro.
Tutto il processo fotografico analogico dalla ripresa allo sviluppo e stampa è un lavoro che produce l'esclusività delle immagini prodotte,con costi e tempi che pochi possono permettersi, Leica sul digitale è corsa ai ripari dando all'immagine prodotta con le sue recenti fotocamere con una firma digitale di autentica, delle immagini riprese le quali non possono essere corrotte. Ma il punto è che un negativo è stampabile sempre mentre in file digitale è continuamente soggetto ad obsolescenza 🖖👍
Grazie del commento, in unica annotazione : il file digitale non è soggetto tanto ad obsolescenza . cosa no esclusa anche nell'analogico, quanto a continue possibilità di manipolazione del messaggio contenuto nelle immagini.
Io fotografo ormai solo in digitale perché è più economico,lo ammetto, e poi molti laboratori stampano male i negativi.non amo la postproduzione e per me, che provengo dalle diapositive, prima di fare uno scatto ci penso. Vedo molte foto post prodotte in modo pesante, sono semplicemente ridicole, non sono reali e come tali vanno considerate. Una bella fotografia non ha bisogno di essere scattata con l'ultima trovata di mirrorless, può bastare una Nikon D70 come quella che uso io.
Ha perso il 'prestigio di essere documento' perché prima documento veniva interpretato con enfasi come verità assoluta ed inequivocabile ; si è oggi capito che il documento invece non è e non è mai stato la verità, bensì solo una forma apparente e muta della stessa - la cui veridicità andava anche ieri provata, poiché anche in camera oscura avvenivano e sono sempre avvenute manipolazioni. In secondo luogo, a nessuno più interessano i documenti.. Interessano invece i modi in cui si guarda al mondo, attraverso la fotografia. Accanto a ciò, la decadenza manifesta e avvenuta a velocità esponenziale della qualità culturale collettiva ha fatto ampiamente e drammaticamente diminuire l'intelligente declinazione del mezzo fotografico : oggi è lo strumento primo del nulla. Se non c'è sostanza, anche l'uso del mezzo ne risente.. Ad ogni modo : qual è il futuro della fotografia? Mah.. Grazie del video interessante e complimenti! ❤.. Domenico
Grazie del commento🙏Il nocciolo della questione è che la fotografia certificava il "dove e quando", non certo il senso interpretativo dell'immagine, Barthes si è espresso in modo molto chiaro e condivisibile in questo senso, per il resto concordo pienamente con il senso dell'intervento🙂
Allora innanzitutto considero la fotografia (analogica) una forma di comunicazione non verbale - io vedo , la fotocamera registra quello che visto ,la stampa mostra la registrazione il fruitore/spettatore vede la stampa e vede quello che io ho visto . Non c’è una parola in tutta la catena di eventi - comunicazione non verbale . Una sorta di lingua dei segni ( Barthes permettendo). Quindi l’intelligenza artificiale non ha nulla a che vedere con la fotografia- al massimo si può considerare una sorta d’illustrazione elettronica ma a mio avviso sono più propenso a pensarla allo stesso modo di Noam Chomskji : plagiarismo digitale. La fotografia digitale potrebbe in teoria seguire lo stesso iter della fotografia analogica ma la post produzione è troppo tentatrice ė facile cadere nelle sue tentazioni di manipolazione- quindi è una fotografia falsata, inattendibile - saluti / Danilo
Io uso un po' l' intelligenza artificiale per togliere il rumore e al massimo per togliere un elemento distrattivo dalla foto. Non amo stravolgere le foto proprio perché amo la fotografia che racconta il vero. E devo dire che sto cimentandomi con l' analogico proprio per una questione etica. Sicuramente però ogni epoca ha le sue trasformazioni e se non ci adeguiamo siamo tagliati fuori che ci piaccia o no. D'altronde ogni evoluzione è figlia del cambiamento, ce lo insegna la storia. Ma qui la cosa è un po' più critica, perché non parliamo solo di fotografia. Ma di libri, di musica, di cinema. Ormai questa intelligenza artificiale è entrata a tutta forza nella società e corre e si evolve con una fretta incontrollabile, tanto che già si parla di una super intelligenza artificiale. Non sono contro il progresso perché è innegabile che in molti cose tornerà utilissima ,ma ne ho paura. E il motivo è semplicissimo. Questa " ceratura" è basata su algoritmi basati su dati che noi stessi comunichiamo e che poi vengono elaborati. Ma se interviene una falla in questi dati, che succede ? Oltretutto col tempo non si baserà più su dati attuali, ma sui dati già elaborati in precedenza, insomma finirà che dato nuovo mangerà dato vecchio, insomma un gran casino, fine della realtà e fine della storia, non so semi sono spiegata
Non mi sento a mio agio con i tentativi di codificare, di definire, di impostare, ecc. ecc. , in argomenti che riguardano la creatività, in questo caso strumento che permette espressioni " anche " creative, perchè nulla toglie che possa essere usato con leggerezza, con ingenua ignoranza, infischiandosene di qualsiasi regola, come dei bambini inconsapevoli. Ogni grande artista, di qualsiasi genere, spesso cade nel solito tranello, tipicamente umano, di dettare qualche regola, che magari a senso, ma lui trova fondamentale sottolinearne il peso in senso assoluto. E qui a mio avviso sbaglia, sbagliano tutti, non per errore, ma per aver contribuito ad eliminare la semplicità dell'approccio, creando barriere psicologiche inutili, gli strumenti a nostra disposizione, se usati con costanza, fanno crescere senza bisogno di sessioni teoriche o schemi da applicare. In altro canale, con altre parole, ho espresso la mia opinione in merito a certi grandi fotografi che dovrebbero ispirarci, per me non c'è nulla da imparare da certi scatti, poichè le circostanze spesso sono particolari, posti esotici, viaggi costosi e soggetti vip, tanto per intenderci, non sono cose che possono fare tutti, troppo facile dire bravo . . . La fotografia non va, non viene e non è mai cambiata, è il sistema della comunicazione che la fa muovere. Questo è il mio umile pensiero.
Grazie del commento. La fotografia è una forma di comunicazione semantica, in cui i segni sono le. immagini, che in alcuni casi può essere creativa e molto più raramente un espressione artistica ( farò un contenuto al riguardo). La fotografia aha quindi in prima istanza una vocazione documentativa. Ho sempre affermato che le regole devono essere prese come dei suggerimenti, e ho anche espresso il mio pensiero sulla catalogazione. Fatte queste premesse, comprendo poco il senso del commento in questo contesto, pur apprezzandone certe espressioni se espresse in un contesto differente. Grazie di aver voluto comunque condividere il tuo pensiero.
Disamina accurata e realistica. Come creatrice di immagini ho fatto un passo indietro rispetto a questa ubriacatura da digitale. Pur continuando a scattare in digitale e pur adorando la postproduzione, che preferisco chiamare sviluppo, mi sono data delle regole volte a preservare l'aspetto documentativo della foto. Qualche "licenza poetica" ma nessun stravolgimento dell'immagine. Altrimenti non è più fotografia, è grafica e io voglio fare fotografie (ovviamente senza nulla togliere alla grafica!).
Grazie del commento! Approccio giusto e condivisibile!
Caro Luigi, sempre un piacere ascoltarti permettimi solo delle precisazioni, la manipolazione delle immagini nasce con la fotografia stessa, ben nota erano i fotomontaggi alcuni dei quali hanno fatto scalpore e storia ... la differenza fra ieri ed oggi è solo nella sua semplicità, ma questa semplicità porta anche a manipolazioni molto approssimative da persone poco esperte tanto che è facile individuarle, certo un professionista della Post produzione è difficile da scovare il trucco, ma un professionista della CO faceva la stessa cosa ... l'IA non è fotografia, ma una forma d'arte espressiva che parte da un'idea di cosa voglio realizzare, se volgiamo è più simile alla pittura ... qualcuno molto più quotato di noi dice che l'IA come la pittura si possono realizzare in una stanza dalle pareti grigie e senza finestre perché la fantasia è l'artefice della realizzazione mentre la fotografia ha necessità di uscire ed avere una cosa da fotografare anche se poi si elabora, ma parte da una realtà e da una luce con dei colori, ecco credo che il nostro errore sia assimilare le immagini create con l'IA alla fotografia mentre vanno assimilate alla pittura o come propria arte figurativa e piano piano (usciti dalla novità) pittura, fotografia ed intelligenza artificiale impareranno a convivere come ha imparato (e come hai giustamente ricordato) a convivere pittura e fotografia, anche alla fine del 1800 ed inizi del '900 si riteneva la pittura finita e che sarebbe stata soppiantata dalla fotografia, certo ha avuto un ridimensionamento sì, ma non è sparita, anzi forse si è elevata parimenti prevedo che presto la fotografia commerciale di alcuni settori sparirà (molto più facile ed economico realizzare una brochure pubblicitaria di un sito esotico con IA che non mandare fotografo sul posto o piè facile e veloce fotografare una modella con il vestito firmato e poi completare l'immagine sulle spiagge caraibiche invece di portare vestito, truccatori, scenografi, fotografo, modella, ecc ai Caraibi) a favore dell'IA come alcuni generi di pittura sono spariti (o quasi) e rimarrà più una fotografia matura e d'autore ... quelli che io definisco gli operai della fotografia inevitabilmente convergeranno verso l'IA lasciando la fotografia autoriale a far da padrona ... non necessariamente i cambiamenti sono un male, vanno solo saputi capire ed interpretati
Caro Ivan, sempre completi e puntuali i tuoi commenti! Siamo d'accordo sul fatto che la manipolazione è sempre stata presente in fotografia, ma richiedeva tempo e competenze, oggi è molto facile e ancora di più se si usano strumenti d AI come la cancellazione o la generazione generativa, sono processi facili alla portata di chi abbia anche poche competenze, e sono difficili da individuare per diversi motivi; le foto sono viste per pochi secondi, e la maggior parte dei fruitori non ha competenze ne tecniche ne di cultura dell'immagine, quindi con conseguenze di cattiva informazione molto alte! L'intelligenza artificiale, se correttamente usata, porterà a una diversa forma espressiva che avrà la sua dignità; il paragone con la pittura è calzante solo in parte, è vero che offre libertà espressive simili, ma manca completamente la "materialità", quel fluido tra cervello, mano e pennello sulla tela che crea la pittura. La fotografia troverà strade come quelle che tu hai giustamente indicato, ma il lato di documentazione, come dice Scianna è perso per sempre!
A noi non rimane che percorrere le strade che più ci sono consone, ciao e a presto🤗
Ho 26 anni e da un pò di anni mi diverto a fare foto. Piano piano credo di starmi facendo un'idea sulla fotografia e quale direzione stia prendendo e non mi fa impazzire. Mi spiego meglio, quando scatto una foto cerco di fare poca post produzione o comunque che non risulti troppo invasiva perchè non vorrei SNATURARE ciò che la mia mente ha visto in fase di scatto. Vedo e uso molto spesso software in grado di svolgere qualsivoglia di "correzione" e di togliere ogni tipo di difetto o componente percepita come tale. Cosa ne emerge? Ne emerge, a mio parere, un piattume terribile, artificiale ma incredibilmente coerente con i tempi i tempi in cui viviamo, dove si ricerca un'idea di perfezione alienante. Dico tutto questo da nativo digitale e da "ragazzo" che passa la stragrande maggioranza del suo tempo su internet. Penso anche per questo culturalmente ci rifugiamo nel passato con il ritorno del vinile, delle polaroid e delle foto in pellicola. Perchè rifiutiamo un'artificiale perfezione in virtù di qualcosa che percepiamo come più "umano". La ringrazio per questo video, è stato un importante spunto di riflessione. La mia soluzione? Trovo gioia nello scattare foto ai miei amici quando usciamo insieme e vedere quanto sono felici quando faccio vedere loro i risultati. A presto!
Grazie del commento🙏 Mi fa piacere leggere queste parole condivisibili, da un giovane! Vuol dire che c'è ancora speranza!
@@Oldphotographer-tt7jj sempre speranza nel futuro 🤞La ringrazio
Condivido le idee espresse nel video, un ottimo sunto della situazione attuale.
...
Tempo fa mi ero chiesto quale fosse il valore documentativo e probante ( a livello legale) di una fotografia. Ero giunto alla conclusione che l'unico tipo di fotografia che abbia quste caratteristiche è quella analogica. Aggiungo che anche a livello di conservabilità dell'immagine la fotografia analogica penso superi quella digitale almeno di un fattore 5. A questo proposito si pensi a quanto sia semplice stampare un negativo di oltre 100 anni e a quanto sia complicato leggere un supporto di 40 anni fa.
Grazie del commento che condivido.
Ottima riflessione condivisa totalmente. Purtroppo oggi circolano sul web foto talmente ritoccate che sono surreali. Tutto viene modificato per ottenere solo il famoso "like". Grazie
Complimenti Old photographer, concordo sulla pesantezza della prima parte del libro la camera chiara.. comunque penso che ognuno assisterà al cambiamento più o meno consapevolmente e a suo modo.. noi saremo più interessati al cambiamento essendo appassionati..
La fotografia per me è una forma espressiva che si manifesta e si esaurisce come la comunicazione verbale e non verbale.
Un tempo rimaneva congelata nella stampa ma ora fluisce nell’immenso mondo WEB
Le persone la usano come la parola e personalmente la uso per esprimermi senza nulla pretendere se non comunicare come faccio appunto con la parola.
Grazie del commento! Bisogna però domandarsi se l'entrata nel mare del Web, abbia aumentato la comprensione dell'immagine...cosa di cui dubito fortemente!
Grazie, sono perfettamente d'accordo. Io personalmente quando scato in analogico sviluppo il negativo, faccio la scansioni e ritocco solo l'istogramma portando i neri e i bianchi nella curva. Lo faccio proprio di proposito a non modificare altro, avessi un po' più di spazio stamperei perché ho ancora tutto l'occorrente. A partire dal proiettore un kaiser e altro.
Tutto il processo fotografico analogico dalla ripresa allo sviluppo e stampa è un lavoro che produce l'esclusività delle immagini prodotte,con costi e tempi che pochi possono permettersi, Leica sul digitale è corsa ai ripari dando all'immagine prodotta con le sue recenti fotocamere con una firma digitale di autentica, delle immagini riprese le quali non possono essere corrotte.
Ma il punto è che un negativo è stampabile sempre mentre in file digitale è continuamente soggetto ad obsolescenza
🖖👍
Grazie del commento, in unica annotazione : il file digitale non è soggetto tanto ad obsolescenza . cosa no esclusa anche nell'analogico, quanto a continue possibilità di manipolazione del messaggio contenuto nelle immagini.
Io fotografo ormai solo in digitale perché è più economico,lo ammetto, e poi molti laboratori stampano male i negativi.non amo la postproduzione e per me, che provengo dalle diapositive, prima di fare uno scatto ci penso.
Vedo molte foto post prodotte in modo pesante, sono semplicemente ridicole, non sono reali e come tali vanno considerate. Una bella fotografia non ha bisogno di essere scattata con l'ultima trovata di mirrorless, può bastare una Nikon D70 come quella che uso io.
Grazie del commento🙏 Condivido il suo pensiero!
Ha perso il 'prestigio di essere documento' perché prima documento veniva interpretato con enfasi come verità assoluta ed inequivocabile ; si è oggi capito che il documento invece non è e non è mai stato la verità, bensì solo una forma apparente e muta della stessa - la cui veridicità andava anche ieri provata, poiché anche in camera oscura avvenivano e sono sempre avvenute manipolazioni. In secondo luogo, a nessuno più interessano i documenti.. Interessano invece i modi in cui si guarda al mondo, attraverso la fotografia. Accanto a ciò, la decadenza manifesta e avvenuta a velocità esponenziale della qualità culturale collettiva ha fatto ampiamente e drammaticamente diminuire l'intelligente declinazione del mezzo fotografico : oggi è lo strumento primo del nulla. Se non c'è sostanza, anche l'uso del mezzo ne risente.. Ad ogni modo : qual è il futuro della fotografia? Mah.. Grazie del video interessante e complimenti! ❤.. Domenico
Grazie del commento🙏Il nocciolo della questione è che la fotografia certificava il "dove e quando", non certo il senso interpretativo dell'immagine, Barthes si è espresso in modo molto chiaro e condivisibile in questo senso, per il resto concordo pienamente con il senso dell'intervento🙂
@@Oldphotographer-tt7jj ed io concordo con la Sua contro-considerazione, al contempo fondamentale. Grazie, D.
Allora innanzitutto considero la fotografia (analogica) una forma di comunicazione non verbale - io vedo , la fotocamera registra quello che visto ,la stampa mostra la registrazione il fruitore/spettatore vede la stampa e vede quello che io ho visto . Non c’è una parola in tutta la catena di eventi - comunicazione non verbale . Una sorta di lingua dei segni ( Barthes permettendo). Quindi l’intelligenza artificiale non ha nulla a che vedere con la fotografia- al massimo si può considerare una sorta d’illustrazione elettronica ma a mio avviso sono più propenso a pensarla allo stesso modo di Noam Chomskji : plagiarismo digitale. La fotografia digitale potrebbe in teoria seguire lo stesso iter della fotografia analogica ma la post produzione è troppo tentatrice ė facile cadere nelle sue tentazioni di manipolazione- quindi è una fotografia falsata, inattendibile - saluti / Danilo
Io uso un po' l' intelligenza artificiale per togliere il rumore e al massimo per togliere un elemento distrattivo dalla foto. Non amo stravolgere le foto proprio perché amo la fotografia che racconta il vero. E devo dire che sto cimentandomi con l' analogico proprio per una questione etica. Sicuramente però ogni epoca ha le sue trasformazioni e se non ci adeguiamo siamo tagliati fuori che ci piaccia o no. D'altronde ogni evoluzione è figlia del cambiamento, ce lo insegna la storia. Ma qui la cosa è un po' più critica, perché non parliamo solo di fotografia. Ma di libri, di musica, di cinema. Ormai questa intelligenza artificiale è entrata a tutta forza nella società e corre e si evolve con una fretta incontrollabile, tanto che già si parla di una super intelligenza artificiale. Non sono contro il progresso perché è innegabile che in molti cose tornerà utilissima ,ma ne ho paura. E il motivo è semplicissimo. Questa " ceratura" è basata su algoritmi basati su dati che noi stessi comunichiamo e che poi vengono elaborati. Ma se interviene una falla in questi dati, che succede ? Oltretutto col tempo non si baserà più su dati attuali, ma sui dati già elaborati in precedenza, insomma finirà che dato nuovo mangerà dato vecchio, insomma un gran casino, fine della realtà e fine della storia, non so semi sono spiegata
Grazie del commento elaborato! Ti sei spiegata benissimo!
Non mi sento a mio agio con i tentativi di codificare, di definire, di impostare, ecc. ecc. , in argomenti che riguardano la creatività, in questo caso strumento che permette espressioni " anche " creative, perchè nulla toglie che possa essere usato con leggerezza, con ingenua ignoranza, infischiandosene di qualsiasi regola, come dei bambini inconsapevoli.
Ogni grande artista, di qualsiasi genere, spesso cade nel solito tranello, tipicamente umano, di dettare qualche regola, che magari a senso, ma lui trova fondamentale sottolinearne il peso in senso assoluto.
E qui a mio avviso sbaglia, sbagliano tutti, non per errore, ma per aver contribuito ad eliminare la semplicità dell'approccio, creando barriere psicologiche inutili, gli strumenti a nostra disposizione, se usati con costanza, fanno crescere senza bisogno di sessioni teoriche o schemi da applicare.
In altro canale, con altre parole, ho espresso la mia opinione in merito a certi grandi fotografi che dovrebbero ispirarci, per me non c'è nulla da imparare da certi scatti, poichè le circostanze spesso sono particolari, posti esotici, viaggi costosi e soggetti vip, tanto per intenderci, non sono cose che possono fare tutti, troppo facile dire bravo . . .
La fotografia non va, non viene e non è mai cambiata, è il sistema della comunicazione che la fa muovere.
Questo è il mio umile pensiero.
Grazie del commento. La fotografia è una forma di comunicazione semantica, in cui i segni sono le. immagini, che in alcuni casi può essere creativa e molto più raramente un espressione artistica ( farò un contenuto al riguardo). La fotografia aha quindi in prima istanza una vocazione documentativa.
Ho sempre affermato che le regole devono essere prese come dei suggerimenti, e ho anche espresso il mio pensiero sulla catalogazione.
Fatte queste premesse, comprendo poco il senso del commento in questo contesto, pur apprezzandone certe espressioni se espresse in un contesto differente. Grazie di aver voluto comunque condividere il tuo pensiero.