Sintesi eccellente, unico appunto, si parla sempre di giovani che emigrano . . . ci sono anche i meno giovani, come me che, a 45 anni senza prospettive nel Bel Paese, sono emigrato. Aprendo una StartUp oltre oceano, che ci da alcune soddisfazioni . . . solo che il pessimismo accentuato dello Stivale, riesce a polverizzare ogni entusiasmo imprenditoriale . . ho parlato ad amici di un nuovo progetto, quelli Italiani mi hanno invitati a desistere, quelli stranieri, curiosamente lo hanno trovato interessante . . Siamo vittime di noi stessi . . che peccato da mangiarsi le mani
Invece io l'ho trovato perfetto proprio perchè ha placato un po' i toni, che spesso, dal mio punto di vista, tendono a dipingerlo estremamente arrogante, nonostante sottoscriva quello che dice!
Manco a farlo apposta, chi parla di "cervelli in fuga" è, egli stesso, un ex cervello in fuga il quale, a distanza di anni, per certi versi è stato grato verso chi ne ha osteggiato la carriera in Italia.
Stima per l'intervista a Canale 40, ci sarebbe un lunghissimo capitolo su come è stata gestita la crisi del polo industriale di Portovesme dal 2008 a oggi
Da sardo do totalmente ragione al professore, nella mia terra c'è una forte tendenza alla lamentela e all'assistenzialismo. Ricordo una canzone scritta da un gruppo di cittadini del quartiere cagliaritano di Sant'Elia, il ritornello diceva "E si che mi lamento, si che mi lamento"....
Buonasera professore. Potrei chiederle per favore di argomentare la risposta lunga relativa alla domanda intorno ai 13:24? Perché non c'è un partito italiano che rispecchi realtà produttive, pubbliche e private, che intendano costruire un paese dinamico e ottimista con responsabilità? P.S.: se è effettivamente poco pratico e forse "dispersivo" scriverla qui, potrei eventualmente chiederle dei rimandi opportuni, per favore, di modo da provvedere autonomamente? La ringrazio in anticipo.
Mi è spiaciuto veder naufragare l'esperienza politica di Fare, è stato l'ultimo voto convinto che ho dato. Non so se "ci azzecco" ma credo che il poco seguito fu dovuto anche alla mancanza di un registro linguistico comprensibile dalla massa...
un mesetto fa il professore ha tenuto insieme alla Fornero una conferenza all' università di Trieste. non lo conoscevo molto bene prima ma mi ha dato l idea di uno che è sicuro di avere tutte le soluzioni per risolvere ogni problema ma alla prova dei fatti non ci è riuscito
Perché molti problemi italiani sono oggettivi e scientifici, "facilmente" risolvibili con studi e paper scientifici già vecchi. Poi che il prof sia un po' arrogante è vero, ma ciò non dovrebbe influire veramente sul discorso. Se una persona arrogante dice delle cose vere, queste cose rimangoni vere :)
Sono in genere d’accordo con boldrin, ma siamo sicuri che l’impresa che delocalizza lo fa pagando sempre 100 per il bene del lavoratore che si intasca 60 con minore pressione fiscale? Forse l’impresa delocalizza per pagare 60 con il lavoratore che si intasca comunque 30....
Sempre un piacere ascoltarla. Riguardo la liberalizzazione dei trasporti: mi sono ascoltato l'intervento all'università di Cagliari (come fa il Giappone o l'Inghilterra semplice ma illuminante), quello di Sassari e nella diretta tramite zoom le avevo chiesto un parere sulla continuità territoriale sarda. Premetto che sono a favore del libero mercato e contro questa continuità territoriale, che avvantaggia le ex compagnie di bandiera piene di debiti (aiuti di stato mascherati imo), però non è già presente, o è il solito libero mercato all'italiana? Inoltre quello che viene contestato in particolare dai sardi e da siciliani, e loro non hanno manco contributi regionali, è che nei periodi di picco, es. Natale, i voli costano uno sproposito (si dice spesso che Milano-Catania costa quanto Milano-New York). Visto che in tali periodi la domanda è molto alta come mai i prezzi sono sempre alti? Domanda e offerta non dovrebbero incontrarsi? Inoltre nelle varie tratte non c'è concorrenza (es. da Cagliari per Bergamo opera solo Ryanair, Malpensa AirItaly, Linate Alitalia etc.). E' possibile creare libero mercato in presenza di monopolio delle tratte? Se si come? Ingrandendo gli aeroporti? Penso che ci sia troppa confusione su questa tematica, sarebbe interessante se faceste un dibattito a tema (o se qualcuno vuole rispondere qua ben accetto), perché ogni anno, soprattutto nel periodo natalizio, escono le solite valanghe di articoli ma se si va a leggerli non viene mai approfondito il problema ma c'è sempre la soluzione pronta, ovvero che la regione/stato metta soldi.
Disegna, nel piano cartesiano dove le ascisse sono la quantita' e le ordinate il prezzo, due curve. Quella di offerta, che e' crescente: piu' alto e' il prezzo piu' alta e' l'offerta. Quella della domanda, che e' decrescente: piu' basso e' il prezzo piu' si domanda. Ora, cosa succede a Natale (ed in agosto)? Che la domanda si sposta a destra perche' tante persone vogliono volare, molto piu' dell'usuale. Questo ti mostra che, in equilibrio, il prezzo cresce ed anche la quantita'. Tu dirai: e perche' anche l'offerta non si sposta a destra? Perche' COSTA MOLTO SPOSTARLA: devi mettere piu' aerei (toglierli da altre linee) ed ampliare aeroporti eccetera, per periodi che, in totale, fanno meno di due mesi. Non conviene proprio. Non succede solo in Sardegna, succede IN TUTTO IL MONDO! A thanksgiving i prezzi degli aerei negli USA diventano impossibili perche' tutti si vogliono spostare. L'equilibrio di mercato cosi' si crea quando l'offerta e' fissa per ragioni di forza maggiore e la domanda oscilla! Altra questione e' la concorrenza, ovvero libera entrata. Questo occorre chiederlo a chi sussidia Alitalia :)
@@MicheleBoldrin la ringrazio per la risposta per la pazienza, mi faccia sapere quanto viene la consulenza!!! :) Ho provato a ragionare un po' ma evito di scrivere corbellerie per il suo bene! Alla fine l'unica soluzione che mi è venuta in mente, più che combattere i prezzi dei biglietti con sussidi o altro, sarebbe tagliare pozzi senza fondo come Alitalia, snellire la burocrazia, aumentare la produttività per avere stipendi migliori, aprire alla concorrenza etc. Perché immagino che in Germania o Francia, dove operano gli stessi vettori low cost che ci sono da noi, i biglietti a parità di ore di volo non saranno molto diversi da quelli italiani ma lo stipendio medio si, quindi se l'insegnate catanese spende una mensilità per fare Milano-Catania a Natale, l'omonimo tedesco per fare una distanza simile in Germania nello stesso periodo spenderà in rapporto meno (se ho detto castronerie mi perdoni!). Comunque approfondirò per conto mio, la ringrazio ancora!
A parte la cosa che le élite si sono legate al "social-comunismo" (social-comunismo cosa che ha sempre governato la Democrazia Cristiana) tutto molto condivisibile
Ci sarà qualche volta che potrò non condividere alcune tue idee? Potrei anche farlo ma sarebbe una bugia, poiché sono portato a non farlo, devo dire che sono particolarmente contento di ascoltarlo.
@@MicheleBoldrin Scherzavo, è che in molte live insieme a Rick Dufer l'ho sentita dire che non è liberale e da lì è partita la "battuta provocazione". Comunque, se vuole
Non conosco l'argomento tasse e evasione ma leggendo in giro sembra che le aziende di grandi dimensioni siano in grado di pagare poche tasse in modo legale aggirando il sistema. Se questa premessa fosse vera, non e' comunque una perdita nelle entrate? Se guardiamo allo scopo della tassazione e cioe' di contribuire alle risorse dello stato in relazione a quanto si possiede, raggirare potrebbe non essere un reato ma di fatto e' contrario ai fini della comunita'.
Il problema sostanziale è che le grandi aziende multinazionali, per loro stessa natura, non interessa fare parte di una comunità, perché i loro interessi sono transnazionali e intercontinentali, quindi il possibile ritorno, per loro, sarebbe irrisorio
@@alessandromestri9004 Non mi riferisco solo a aziende multinazionali. E comunque non credo che le aziende debbano essere delle entita' al di fuori della legge di uno stato. Se hanno profitti in uno stato devono contribuire alle risorse di quello stato come fanno i cittadini. Non solo di indotto.
@@distico però è anche vero che obbligare un' entità ad una spesa senza che essa possa avere alcun ritorno interessante per dal suo punto di vista è alquanto discutibile
@@alessandromestri9004 Discutibile mi pare eccessivo come termine :) La si puo' vedere diversamente ma in uno stato di diritto moderno chi ha di piu' sopperisce per chi ha meno e questo non dovrebbe esimere le entita' astratte come le aziende. Certo, altre soluzioni sono possibili ma questi sono i principi attuali delle democrazie europee.
9:13 - L'export intra-UE ne ha guadagnato, ma quello extra-UE (che vale il 70% del nostro bilancio) è andato completamente a puttane grazie alle limitazioni, alle sanzioni ed ai dazi UE su Cina, Russia ed USA. In pratica abbiamo mandato a puttane 3 fra i nostri migliori mercati per tenerci l'orticello franco-tedesco che ogni anno si perde il 3% di PIL per strada, per l'EUROSTAT, tanto che l'UE-27 è il terzo mercato al mondo per grandezza (da che era il secondo nel 2004) ma l'ottavo per crescita ed opportunità (3° nel 2004). Bel guadagno del cazzo. Per quanto riguarda i "guadagni" dell'entrata nell'Euro, bisogna ricordare due cose fondamentali: il cambio al momento dell'entrata, come è stato portato avanti e cosa è successo realmente "per strada". Il cambio fu fissato, su consiglio della Commissione Europea, dal Consiglio dell'Unione (2866/98 (EC)) qualunque risultasse il valore al 31 Dicembre '98: questo portò al cambio 1,95 DM per ogni Euro per la Germania che stava vivendo un momento estremamente favorevole, in pieno boom dell'automotive e dei servizi. A noi, invece, portò al malefico 1936,27 £IT a causa dell' opinione comune dei mercati ancora scossa da Tangentopoli, la caduta di Berlusconi, le manovre "lacrime e sangue" di Dini e Prodi per tentare di rimettere a posto quello schifo di debito pubblico ereditato dalla gestione Craxi. Dato questo, il cambio è stato portato avanti nella maniera più imbecille possibile: basta vedere come in Germania ogni Marco possa essere ancora cambiato (quindi non hanno perso che una piccolissima frazione del capitale) ancora oggi, mentre grazie a Monti tutte le Lire rimaste in giro sono letteralmente capitale sprecato poiché non si possono più cambiare dal 2012. Per quanto riguarda la situazione "in strada", non credo ci sia bisogno di ricordare la follia dei commercianti che, vedendo una possibilità di arricchirsi, raddoppiarono i prezzi delle merci e dei servizi: i controlli furono lenti e lacunosi, quindi ci siamo ritrovati, tra gennaio e febbraio 2002, con una inflazione del 100% sui prezzi reali, che non è stata mai azzerata o controllata.
Grande Professore, stima infinita! Mai stato così fiero di far parte di una minoranza.
fantastico, breve, chiaro, conciso, pragmatico, senza pregiudizi e faziosità.
Ragione da vendere. Ed un microfono che si sente bene anche.
Applausi.
Sintesi eccellente, unico appunto, si parla sempre di giovani che emigrano . . . ci sono anche i meno giovani, come me che, a 45 anni senza prospettive nel Bel Paese, sono emigrato. Aprendo una StartUp oltre oceano, che ci da alcune soddisfazioni . . . solo che il pessimismo accentuato dello Stivale, riesce a polverizzare ogni entusiasmo imprenditoriale . . ho parlato ad amici di un nuovo progetto, quelli Italiani mi hanno invitati a desistere, quelli stranieri, curiosamente lo hanno trovato interessante . . Siamo vittime di noi stessi . . che peccato da mangiarsi le mani
Fossi un tuo amico in questo caso ti esorterei ad andare avanti.
Forse ti raggiungerei pure. 😄
Grazie prof.
Fin troppo moderato prof! Che dire, sottoscrivo in pieno!
Invece io l'ho trovato perfetto proprio perchè ha placato un po' i toni, che spesso, dal mio punto di vista, tendono a dipingerlo estremamente arrogante, nonostante sottoscriva quello che dice!
Standing ovation!
Ottimo! Sono cose talmente ovvie che non si capisce come la gente non le capisca.
ovvie de che? non ho mai sentito una marea di cazzate come in questo video
Un discorso di 20 minuti che purtroppo fuori da internet verrà ascoltato poco. Vinco gli slogan. Magari si diffondesse.
Manco a farlo apposta, chi parla di "cervelli in fuga" è, egli stesso, un ex cervello in fuga il quale, a distanza di anni, per certi versi è stato grato verso chi ne ha osteggiato la carriera in Italia.
Stima per l'intervista a Canale 40, ci sarebbe un lunghissimo capitolo su come è stata gestita la crisi del polo industriale di Portovesme dal 2008 a oggi
Da sardo do totalmente ragione al professore, nella mia terra c'è una forte tendenza alla lamentela e all'assistenzialismo. Ricordo una canzone scritta da un gruppo di cittadini del quartiere cagliaritano di Sant'Elia, il ritornello diceva "E si che mi lamento, si che mi lamento"....
La dotta citazione di a sbaffo è fantastica. Oltre all’utilizzo del termine CIALTRONE.
Buonasera professore. Potrei chiederle per favore di argomentare la risposta lunga relativa alla domanda intorno ai 13:24? Perché non c'è un partito italiano che rispecchi realtà produttive, pubbliche e private, che intendano costruire un paese dinamico e ottimista con responsabilità?
P.S.: se è effettivamente poco pratico e forse "dispersivo" scriverla qui, potrei eventualmente chiederle dei rimandi opportuni, per favore, di modo da provvedere autonomamente? La ringrazio in anticipo.
La triste verità. La verità fa male ma è la verità...
Grazie
Se solo i tuoi video avessero sempre un microfono e una videocamera decenti come questi..
Mi è spiaciuto veder naufragare l'esperienza politica di Fare, è stato l'ultimo voto convinto che ho dato. Non so se "ci azzecco" ma credo che il poco seguito fu dovuto anche alla mancanza di un registro linguistico comprensibile dalla massa...
MATTEO BAGATIN concordo. Dire cose scomode necessità di un linguaggio semplice e chiaro.
Anche lo scandalo delle finte lauree non ha aiutato
MATTEO BAGATIN magari era meglio evitare di inserire nel curriculum lauree inesistenti
Boldrin, io vorrei vederla lavorare con Calenda per il nostro paese. Vedo più convergenze che divergenze, escludendo il caratteraccio
un mesetto fa il professore ha tenuto insieme alla Fornero una conferenza all' università di Trieste. non lo conoscevo molto bene prima ma mi ha dato l idea di uno che è sicuro di avere tutte le soluzioni per risolvere ogni problema ma alla prova dei fatti non ci è riuscito
Perché molti problemi italiani sono oggettivi e scientifici, "facilmente" risolvibili con studi e paper scientifici già vecchi.
Poi che il prof sia un po' arrogante è vero, ma ciò non dovrebbe influire veramente sul discorso.
Se una persona arrogante dice delle cose vere, queste cose rimangoni vere :)
Sono in genere d’accordo con boldrin, ma siamo sicuri che l’impresa che delocalizza lo fa pagando sempre 100 per il bene del lavoratore che si intasca 60 con minore pressione fiscale? Forse l’impresa delocalizza per pagare 60 con il lavoratore che si intasca comunque 30....
penso che Boldrin si riferisse a lavoratori con alto valore aggiunto
Che dire? Condivido tutto!
Sempre un piacere ascoltarla.
Riguardo la liberalizzazione dei trasporti: mi sono ascoltato l'intervento all'università di Cagliari (come fa il Giappone o l'Inghilterra semplice ma illuminante), quello di Sassari e nella diretta tramite zoom le avevo chiesto un parere sulla continuità territoriale sarda.
Premetto che sono a favore del libero mercato e contro questa continuità territoriale, che avvantaggia le ex compagnie di bandiera piene di debiti (aiuti di stato mascherati imo), però non è già presente, o è il solito libero mercato all'italiana?
Inoltre quello che viene contestato in particolare dai sardi e da siciliani, e loro non hanno manco contributi regionali, è che nei periodi di picco, es. Natale, i voli costano uno sproposito (si dice spesso che Milano-Catania costa quanto Milano-New York).
Visto che in tali periodi la domanda è molto alta come mai i prezzi sono sempre alti? Domanda e offerta non dovrebbero incontrarsi?
Inoltre nelle varie tratte non c'è concorrenza (es. da Cagliari per Bergamo opera solo Ryanair, Malpensa AirItaly, Linate Alitalia etc.). E' possibile creare libero mercato in presenza di monopolio delle tratte? Se si come? Ingrandendo gli aeroporti?
Penso che ci sia troppa confusione su questa tematica, sarebbe interessante se faceste un dibattito a tema (o se qualcuno vuole rispondere qua ben accetto), perché ogni anno, soprattutto nel periodo natalizio, escono le solite valanghe di articoli ma se si va a leggerli non viene mai approfondito il problema ma c'è sempre la soluzione pronta, ovvero che la regione/stato metta soldi.
Disegna, nel piano cartesiano dove le ascisse sono la quantita' e le ordinate il prezzo, due curve. Quella di offerta, che e' crescente: piu' alto e' il prezzo piu' alta e' l'offerta. Quella della domanda, che e' decrescente: piu' basso e' il prezzo piu' si domanda. Ora, cosa succede a Natale (ed in agosto)? Che la domanda si sposta a destra perche' tante persone vogliono volare, molto piu' dell'usuale. Questo ti mostra che, in equilibrio, il prezzo cresce ed anche la quantita'.
Tu dirai: e perche' anche l'offerta non si sposta a destra? Perche' COSTA MOLTO SPOSTARLA: devi mettere piu' aerei (toglierli da altre linee) ed ampliare aeroporti eccetera, per periodi che, in totale, fanno meno di due mesi. Non conviene proprio. Non succede solo in Sardegna, succede IN TUTTO IL MONDO! A thanksgiving i prezzi degli aerei negli USA diventano impossibili perche' tutti si vogliono spostare. L'equilibrio di mercato cosi' si crea quando l'offerta e' fissa per ragioni di forza maggiore e la domanda oscilla!
Altra questione e' la concorrenza, ovvero libera entrata. Questo occorre chiederlo a chi sussidia Alitalia :)
@@MicheleBoldrin la ringrazio per la risposta per la pazienza, mi faccia sapere quanto viene la consulenza!!! :)
Ho provato a ragionare un po' ma evito di scrivere corbellerie per il suo bene!
Alla fine l'unica soluzione che mi è venuta in mente, più che combattere i prezzi dei biglietti con sussidi o altro, sarebbe tagliare pozzi senza fondo come Alitalia, snellire la burocrazia, aumentare la produttività per avere stipendi migliori, aprire alla concorrenza etc.
Perché immagino che in Germania o Francia, dove operano gli stessi vettori low cost che ci sono da noi, i biglietti a parità di ore di volo non saranno molto diversi da quelli italiani ma lo stipendio medio si, quindi se l'insegnate catanese spende una mensilità per fare Milano-Catania a Natale, l'omonimo tedesco per fare una distanza simile in Germania nello stesso periodo spenderà in rapporto meno (se ho detto castronerie mi perdoni!). Comunque approfondirò per conto mio, la ringrazio ancora!
Bene prof, adesso però lo faccia sto benedetto video "Perché non sono liberale", che io non ci sto capendo più un ca😂
L'ha fatto. :)
Mi viene da piangere perche fotografa dei dati reali che oramai sono risaputi e su cui nessuno vuole fare niente in Italia. Una palude.
Penso che ne abbia un giudizio negativo, ma che ne pensa del libro "l'economia della ciambella" di kate raworth?
Sarebbe molto interessante approfondire i motivi che tengono lontane dalla politica le classi produttive.
Complimenti al prof.
Una possibile ragione puó essere che se lavori sodo, difficilmente hai tempo ne energie per altro.
@@francescopiana9375 così come sui social sono drammaticamente assenti medici, notai ed ingegneri, ad esempio.
@@FabioReghellin io infatti uso solo RUclips. Non ho ne FB ne altri.
Prof. Niente omelia oggi??
A parte la cosa che le élite si sono legate al "social-comunismo" (social-comunismo cosa che ha sempre governato la Democrazia Cristiana) tutto molto condivisibile
20k per questo video. Molto bene.
Ci sarà qualche volta che potrò non condividere alcune tue idee?
Potrei anche farlo ma sarebbe una bugia, poiché sono portato a non farlo, devo dire che sono particolarmente contento di ascoltarlo.
Video attualissimo. Mettete like! Diffondete!
solito professore che proclama teorie irrealizzabili
Mio commento tattico
ASCOLTATE PAOLO BARNARD, quella e' informazione.
19:15 semmai "che tipo di imprenditoria puo' crescere in Ogliastra". L' Olgiata è un quartiere di Roma. :)
Meritava blnkay
In cuor tuo sai di essere un liberale, ma non vuoi ammetterlo 🤭
No, non lo sono. Un giorno devo proprio spiegare perché. I mean it.
@@MicheleBoldrin sì, per favore
@@MicheleBoldrin Scherzavo, è che in molte live insieme a Rick Dufer l'ho sentita dire che non è liberale e da lì è partita la "battuta provocazione".
Comunque, se vuole
Non conosco l'argomento tasse e evasione ma leggendo in giro sembra che le aziende di grandi dimensioni siano in grado di pagare poche tasse in modo legale aggirando il sistema. Se questa premessa fosse vera, non e' comunque una perdita nelle entrate?
Se guardiamo allo scopo della tassazione e cioe' di contribuire alle risorse dello stato in relazione a quanto si possiede, raggirare potrebbe non essere un reato ma di fatto e' contrario ai fini della comunita'.
Il problema sostanziale è che le grandi aziende multinazionali, per loro stessa natura, non interessa fare parte di una comunità, perché i loro interessi sono transnazionali e intercontinentali, quindi il possibile ritorno, per loro, sarebbe irrisorio
@@alessandromestri9004 Non mi riferisco solo a aziende multinazionali. E comunque non credo che le aziende debbano essere delle entita' al di fuori della legge di uno stato. Se hanno profitti in uno stato devono contribuire alle risorse di quello stato come fanno i cittadini. Non solo di indotto.
@@distico però è anche vero che obbligare un' entità ad una spesa senza che essa possa avere alcun ritorno interessante per dal suo punto di vista è alquanto discutibile
@@alessandromestri9004 Discutibile mi pare eccessivo come termine :) La si puo' vedere diversamente ma in uno stato di diritto moderno chi ha di piu' sopperisce per chi ha meno e questo non dovrebbe esimere le entita' astratte come le aziende. Certo, altre soluzioni sono possibili ma questi sono i principi attuali delle democrazie europee.
9:13 - L'export intra-UE ne ha guadagnato, ma quello extra-UE (che vale il 70% del nostro bilancio) è andato completamente a puttane grazie alle limitazioni, alle sanzioni ed ai dazi UE su Cina, Russia ed USA. In pratica abbiamo mandato a puttane 3 fra i nostri migliori mercati per tenerci l'orticello franco-tedesco che ogni anno si perde il 3% di PIL per strada, per l'EUROSTAT, tanto che l'UE-27 è il terzo mercato al mondo per grandezza (da che era il secondo nel 2004) ma l'ottavo per crescita ed opportunità (3° nel 2004). Bel guadagno del cazzo.
Per quanto riguarda i "guadagni" dell'entrata nell'Euro, bisogna ricordare due cose fondamentali: il cambio al momento dell'entrata, come è stato portato avanti e cosa è successo realmente "per strada". Il cambio fu fissato, su consiglio della Commissione Europea, dal Consiglio dell'Unione (2866/98 (EC)) qualunque risultasse il valore al 31 Dicembre '98: questo portò al cambio 1,95 DM per ogni Euro per la Germania che stava vivendo un momento estremamente favorevole, in pieno boom dell'automotive e dei servizi. A noi, invece, portò al malefico 1936,27 £IT a causa dell' opinione comune dei mercati ancora scossa da Tangentopoli, la caduta di Berlusconi, le manovre "lacrime e sangue" di Dini e Prodi per tentare di rimettere a posto quello schifo di debito pubblico ereditato dalla gestione Craxi.
Dato questo, il cambio è stato portato avanti nella maniera più imbecille possibile: basta vedere come in Germania ogni Marco possa essere ancora cambiato (quindi non hanno perso che una piccolissima frazione del capitale) ancora oggi, mentre grazie a Monti tutte le Lire rimaste in giro sono letteralmente capitale sprecato poiché non si possono più cambiare dal 2012.
Per quanto riguarda la situazione "in strada", non credo ci sia bisogno di ricordare la follia dei commercianti che, vedendo una possibilità di arricchirsi, raddoppiarono i prezzi delle merci e dei servizi: i controlli furono lenti e lacunosi, quindi ci siamo ritrovati, tra gennaio e febbraio 2002, con una inflazione del 100% sui prezzi reali, che non è stata mai azzerata o controllata.