🔆Alessandro Barbero - STORIA DEL PIEMONTE (2011)

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  • Опубликовано: 2 окт 2024
  • 🔆TUTTO BARBERO🔆➤ • 🔆ALESSANDRO BARBERO
    CITTATTIVA 2011
    CASTELLO, Piazza Hope, CISTERNA D’ASTI,
    “LA ‘STORIA DEL PIEMONTE AL CASTELLO DI CISTERNA D’ASTI”
    "Il primo problema che si è dovuto affrontare è capire che cos’era il Piemonte e da quanto definiva la regione che oggi è denominata con questo termine. Infatti, al tempo degli antichi Romani e dei Longobardi, questa parola non esisteva, ma si è formata in tempi relativamente recenti. Parlare oggi della storia del Piemonte, quindi, vuol dire partire da quella di diverse frazioni di territorio che, però, non hanno vissuto vicende storiche unitarie. Per secoli, infatti, il termine Piemonte ha indicato solo i possedimenti dei Savoia al di là delle Alpi. Il Piemonte come lo intendiamo oggi, nasce ufficialmente nel 1948, al momendo del distacco della regione Val d’Aosta che fino ad allora ne faceva parte. Perfino il Carducci in una celebrazione della nostra regione la faceva partire dalla città di Aosta. Ma chi ha abitato anticamente questi territori? A sud erano presenti diverse tribù di Liguri. Per molto tempo e strenuamente cercarono di resistere agli attacchi dei Romani che, alla fine, ebbero la meglio e li respinsero sui colli. A questo punto il sud del Piemonte venne occupato da popolazioni “deportate” da altre parti della penisola: veterani ma anche genti conquistate in altri territori. Poi i Romani incontrarono i Galli Insubri che, sotto la guida unitaria di un re, trattarono con i conquistatori e, proprio per questo, non vennero sterminati ma incorporati tanto da diventare, poco a poco, essi stessi Romani. Seguirono poi i Longobardi e, in tempi molto più vicini a noi, si arrivò alla definizione di Piemonte come vasta distesa circondata dalle montagne. Ma era solo un modo di dire, non circoscriveva un’entità politica e amministrativa. Solo con l’avvento dei Savoia si avrà un utilizzo meno generico di questo termine per indicare quelli che, però, sono i loro possedimenti. Ciò significa che monferrini e piemontesi di allora, tra di loro, sono stranieri così come lo sono gli abitanti della Langa. Modi, tradizioni, leggi e statuti molto diversi, popolazioni che si uniscono o che si combattono, gocce di sangue che si incrociano per tanti secoli fino a portare, oggi, ad una regione moderna, ricca di contraddizioni ma anche di un grande patrimonio culturale. A dimostrazione del fatto che, nel tempo, le diversità dei popoli che per mille ragioni si sono incontrati o scontrati non sono stati motivo di decadenza ma la vera ricchezza del nostro territorio"
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