Grazie mille per questi bellissimi video. Male, sofferenza e morte sono stati il tema della mia tesi di laurea e di quella di dottorato. Un vero piacere ascoltare la lucidità e chiarezza con cui questi complessi temi vengono presentati.
Spiegazione meravigliosa come sempre ... ho seguito più volte tutte le sue lezioni di filosofia e mi piacerebbe poter ascoltare una sua video-lezione su Gunther Anders... se tante volte ne avesse voglia :-)
Buonasera,ribaltando tutto o quasi,ovvero,il non volere oltre la misura, oltre l' essenziale, che correlazione Trova nella rappresentazione* il desiderio di dissolvenza e l' enigmatico ma simbolico " il mio nome è nessuno",con l' unica certezza ,volontà nel desiderare la pace,data dall' evoluzione? La sofferenza dell' oltre uomo,è necessaria per ogni conflitto ?Aspetto la Sua sintesi.
La differenza a mio giudizio è nella finalità. Ovviamente per un ateo la sofferenza è fine a se stessa, mentre per un credente è escatologica. Se l'uomo fosse realmente razionale non dovrebbe più riprodursi
Su un punto non mi trovo molto d'accordo con Schopenhauer: lui sostiene che il piacere non può esistere senza il dolore e il desiderio, tuttavia è vero anche il contrario: il dolore e la mancanza presuppongono anch'essi un piacere stesso. Tutto ciò che ci circonda è animato proprio da questo paradosso, essere o non essere...è questo il dilemma. Una cosa non può esistere senza l'altro. Tuttavia concordo su una cosa: il dolore può essere un qualcosa di molto più duraturo e intenso se non soddisfatto, invece il piacere dura pochissimo e si prepara ad una nuova mancanza, ovvero dolore. È un paradosso infinito che va oltre i concetti stessi di spazio e tempo.
E quelli che invece non soffrono minimamente affatto per il fatto che di vivere su questa terra perché non gli frega niente, ma anzi al contrario se ne vorrebbero andare il prima possibile (chiaramente non ho intenzione di uccidermi PERCHè credo nella legge del Karman,) questa che tipo di sofferenza è?
Grazie mille per questi bellissimi video. Male, sofferenza e morte sono stati il tema della mia tesi di laurea e di quella di dottorato. Un vero piacere ascoltare la lucidità e chiarezza con cui questi complessi temi vengono presentati.
Grande Barbasophia confronto tra 2 giganti i miei preferiti
Grazie prof sempre interessante
Interessante. Consiglio il geniale pamphlet di Schopenhauer L'arte di ottenere ragione (Eristische Dialektik)
Spiegazione meravigliosa come sempre ... ho seguito più volte tutte le sue lezioni di filosofia e mi piacerebbe poter ascoltare una sua video-lezione su Gunther Anders... se tante volte ne avesse voglia :-)
Si può
Buonasera,ribaltando tutto o quasi,ovvero,il non volere oltre la misura, oltre l' essenziale, che correlazione Trova nella rappresentazione* il desiderio di dissolvenza e l' enigmatico ma simbolico " il mio nome è nessuno",con l' unica certezza ,volontà nel desiderare la pace,data dall' evoluzione? La sofferenza dell' oltre uomo,è necessaria per ogni conflitto ?Aspetto la Sua sintesi.
2:10 Matrix
professore, voce suadente a parte, lei potrebbe fare l'attore!
In pratica nessuno è contento, buon 2024!
La differenza a mio giudizio è nella finalità.
Ovviamente per un ateo la sofferenza è fine a se stessa, mentre per un credente è escatologica.
Se l'uomo fosse realmente razionale non dovrebbe più riprodursi
Su un punto non mi trovo molto d'accordo con Schopenhauer: lui sostiene che il piacere non può esistere senza il dolore e il desiderio, tuttavia è vero anche il contrario: il dolore e la mancanza presuppongono anch'essi un piacere stesso. Tutto ciò che ci circonda è animato proprio da questo paradosso, essere o non essere...è questo il dilemma. Una cosa non può esistere senza l'altro. Tuttavia concordo su una cosa: il dolore può essere un qualcosa di molto più duraturo e intenso se non soddisfatto, invece il piacere dura pochissimo e si prepara ad una nuova mancanza, ovvero dolore. È un paradosso infinito che va oltre i concetti stessi di spazio e tempo.
E quelli che invece non soffrono minimamente affatto per il fatto che di vivere su questa terra perché non gli frega niente, ma anzi al contrario se ne vorrebbero andare il prima possibile (chiaramente non ho intenzione di uccidermi PERCHè credo nella legge del Karman,) questa che tipo di sofferenza è?
Non riusciamo ad essere autentici