Non chiamatelo "gioco" d’azzardo

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  • Опубликовано: 17 янв 2025

Комментарии • 4

  • @harryroma
    @harryroma 10 месяцев назад

    Il gioco dell'illusione! Si vince inizialmente e si perde successivamente. La scelta di curarsi è un bisogno, un'esigenza e purtroppo deve essere motivata, dipende principalmente dal giocatore che è esaurito e chiede aiuto. La mente di una persona malata è vulnerabile e imprevedibile, si nutre "tossicamente" nel momento della necessità e la strada della potenziale guarigione arriva, forse in modo più efficace, quando è troppo tardi. 🤔 È una realtà crudele! Argomento interessantissimo! ☺️ Bravissimo Dottore! 🙂 Grazie!

    • @FedericoMaura
      @FedericoMaura  10 месяцев назад

      Ti è piaciuto? Non è andato molto bene il video in termini numerici, ma credo che tratterò di nuovo l'argomento perché mi sta prendendo in modo particolare nell'ultimo perido.
      Grazie mille per il sostegno 💛

  • @harryroma
    @harryroma 10 месяцев назад

    Mi viene in mente Luca Casadei, è il conduttore del Podcast "One More Time". È stato un giocatore d'azzardo, figlio di giocatore d'azzardo e parla della sua rinascita esemplare. Luca Casadei ricorda, durante un'intervista a Benji (il cantante dipendente da droghe che ha deciso finalmente di uscirne), quando era un giocatore accanito e vinceva senza provare piacere, si emozionava solo perdendo... 🤔🙂

    • @FedericoMaura
      @FedericoMaura  10 месяцев назад

      Bellissima puntata!
      Anche Massimo Ceccherini (a "Tintoria" e "Gurulandia"), quando parla di questo tipo di problema, menziona lo stesso pattern emotivo. Parliamo di emozioni che chi ha vissuto in prima persona riesce a trasmettere veramente bene e riesce a farci capire la dimensione interiore della patologia: riusciamo a capire quanto può essere veramente totalizzante all'interno della mente umana.