Tutto estremamente interessante. Due domande: 1) ma perché solo start up e solo solo in ambito digital? E in ambito tech/mech dove già abbiamo eccellenze mondiali? E in ambito agri food dove ci sono praterie tecnologiche da scoprire? 2) la questione della mancanza di domanda e’ centrale. In Italia, paese eccessivamente costoso e regolamentato, non ci sono aziende grandi/ grandissime. E quelle che ci sono sono estremamente arretrate/difficili. In Europa ci sono gruppi più interessanti ma il sistema di ricerca di fondi è complessissimo… Cosa si può fare ? PS: parlo per esperienza diretta professionale in ambito agrifood tech. Grazie per la risposta e ancora complimenti
Devo ancora finire di guardare ma faccio lo stesso una domanda, punto osservato anche da Michele in passato. Si è detto all'inizio che "manca la domanda" perché le imprese italiane sono mediamente arretrate e non interessate ai prodotti innovativi delle startup. Ma perché non venderli ad altri in tutti il mondo? Se un prodotto è digitale, perché non vendere al mercato internazionale rimanendo in Italia? C'è qualche problema burocratico?
Servirebbe anche una serie riforma sugli Arbitrati. Materia in molti casi per la risoluzione delle dispute. Purtroppo però in Italia c'è molta riluttanza verso gli arbitrato perché la magistratura non accetta che un non giudice emetta un lodo e che quindi abbia i loro stessi poteri.
Non voglio fare il pessimista (non mi sarei iscritto se volessi esserlo per definizione). Ma ho veramente paura che sulla questione dei fondi alle imprese sotto forma di tax cuts come suggerito dai commenti intra-video, il problema sia uno. Che la classe politica non potrebbe estorcere potere/rendere favori elettorali senza il controllo e la destinazione dei fondi. Ahimè come sempre in Italia, si riduce tutto a un fottere sistematico il prossimo per sè stesso. I tax cuts avrebbero il vantaggio per la collettività (e lo svantaggio per il politico) di distribuire senza discriminanti le dotazioni per l'innovazione e non prebende. Ma al contempo i tax cuts sono difficilmente attribuibili al politico di turno, perchè fuori dal controllo di esso, e scarsamente di impatto visivo (non nei fatti, ma apparente) sulla vita del contribuente/impresa. Si preferisce mantenere il sistema qui pro quo, così da mantenere ordinato il libro giornale dei favori scambiati per voti (e stipendio). Inoltre, ci sarebbero meno poltrone da regalare nei cda pubblici delle partecipate che distribuiscono questi fondi. Marco ha detto giusto, pensarla alla svizzera, meno intervengo nel sistema innovativo direttamente e più essa avverrà. In trentino (dove vivo e nel cui sistema innovativo ho bazzicato) si buttano ammontari stratosferici per creare enti intermedi di "tech transfer" senza indirizzo. Si buttano 10 milioni su "AI" o "biotech" intese genericamente, si assumono dentro queste strutture quintalate di personale per amicizia che non hanno mai messo mano a una start-up in vita propria. Una cosa esasperante. Tutti i soldi che escono per l'innovazione alla fine sono fondi pubblici per costruire centro x, accelleratore y, in cui non interviene uno che sia uno capitale privato.
Tutto estremamente interessante.
Due domande:
1) ma perché solo start up e solo solo in ambito digital? E in ambito tech/mech dove già abbiamo eccellenze mondiali? E in ambito agri food dove ci sono praterie tecnologiche da scoprire?
2) la questione della mancanza di domanda e’ centrale. In Italia, paese eccessivamente costoso e regolamentato, non ci sono aziende grandi/ grandissime. E quelle che ci sono sono estremamente arretrate/difficili. In Europa ci sono gruppi più interessanti ma il sistema di ricerca di fondi è complessissimo…
Cosa si può fare ?
PS: parlo per esperienza diretta professionale in ambito agrifood tech.
Grazie per la risposta e ancora complimenti
Bella, grazie
Bella live
Devo ancora finire di guardare ma faccio lo stesso una domanda, punto osservato anche da Michele in passato. Si è detto all'inizio che "manca la domanda" perché le imprese italiane sono mediamente arretrate e non interessate ai prodotti innovativi delle startup. Ma perché non venderli ad altri in tutti il mondo? Se un prodotto è digitale, perché non vendere al mercato internazionale rimanendo in Italia? C'è qualche problema burocratico?
Ok, qualche minuto dopo è stata data una risposta. Sostanzialmente "che senso ha aprire in Italia se so già che venderò negli USA o altrove?"
Servirebbe anche una serie riforma sugli Arbitrati. Materia in molti casi per la risoluzione delle dispute. Purtroppo però in Italia c'è molta riluttanza verso gli arbitrato perché la magistratura non accetta che un non giudice emetta un lodo e che quindi abbia i loro stessi poteri.
tatticoo
👍👍⏰⏰
Mio commento tattico
Modello irlandese che ha portato apple e Google
commento tattico
Non voglio fare il pessimista (non mi sarei iscritto se volessi esserlo per definizione). Ma ho veramente paura che sulla questione dei fondi alle imprese sotto forma di tax cuts come suggerito dai commenti intra-video, il problema sia uno. Che la classe politica non potrebbe estorcere potere/rendere favori elettorali senza il controllo e la destinazione dei fondi. Ahimè come sempre in Italia, si riduce tutto a un fottere sistematico il prossimo per sè stesso. I tax cuts avrebbero il vantaggio per la collettività (e lo svantaggio per il politico) di distribuire senza discriminanti le dotazioni per l'innovazione e non prebende. Ma al contempo i tax cuts sono difficilmente attribuibili al politico di turno, perchè fuori dal controllo di esso, e scarsamente di impatto visivo (non nei fatti, ma apparente) sulla vita del contribuente/impresa. Si preferisce mantenere il sistema qui pro quo, così da mantenere ordinato il libro giornale dei favori scambiati per voti (e stipendio). Inoltre, ci sarebbero meno poltrone da regalare nei cda pubblici delle partecipate che distribuiscono questi fondi. Marco ha detto giusto, pensarla alla svizzera, meno intervengo nel sistema innovativo direttamente e più essa avverrà. In trentino (dove vivo e nel cui sistema innovativo ho bazzicato) si buttano ammontari stratosferici per creare enti intermedi di "tech transfer" senza indirizzo. Si buttano 10 milioni su "AI" o "biotech" intese genericamente, si assumono dentro queste strutture quintalate di personale per amicizia che non hanno mai messo mano a una start-up in vita propria. Una cosa esasperante. Tutti i soldi che escono per l'innovazione alla fine sono fondi pubblici per costruire centro x, accelleratore y, in cui non interviene uno che sia uno capitale privato.
Tattico
In un mondo come la descrivete voi non c'è nemmeno la corruzione e le ruberie varie , ci vorranno secoli prima che si avverano quello che dite