Sono d'accordo con te. Il fatto è che in Italia (soprattutto), I gialli, i thriller, i fantasy, horror, fantascienza, sono messi sotto la dicitura "letteratura d'evasione", come dire letteratura di serie b. Nello stesso tempo però l'elite culturale di questo paese si lamenta che in Italia ci sono pochi lettori. Basta vedere i premi letterari che vi si svolgono:hai mai visto un fantasy o un giallo premiato in queste "kermesse"? No, solo grande letteratura impegnata che dopo due settimane dalla premiazione nessuno ricorda più. Cancellati dallo spazio e dal tempo (ovviamente tranne qualche rara eccezione). Invece si dovrebbe invogliare la lettura in ogni modo tra i più giovani, iniziando proprio da questi generi che ho citato su. Poi comunque è come dici tu, molti, anzi quasi tutti questi generi trascendono il loro"campo"e alimentano solo una sana conoscenza e cultura. Ricordo anni fa di aver visto un film intitolato "nelle terre estreme" diretto da S. Penn e mi era piaciuto talmente che ho acquistato il libro da cui era tratto, in quel libro erano menzionati altri autori (Thoreau e London) e per me si aperto un altro filone d'interesse :il grande nord. Quindi ho letto parecchio di London e il Walden di Thoreau. Questo per dire che per me ogni libro è come un seme che ha dentro altri semi pronti all'evenienza ad attecchire in ogni terreno fertile. Un altro esempio :It di king. Letto 30 anni fa tra le tante cose ha dentro un Haiku (poesia breve giapponese), che secondo me è tra gli haiku più famosi del globo :quante migliaia di persone si sono appassionate a quella forma poesia "attraverso" IT?
Sono molto d’accordo con quello che dici. Fa il paio con la stupidità degli snob culturali, quelli che solo Tolstoj è un classico, non riuscendo a vedere la grandezza di alcuni fumetti; uno per tutti: Corto Maltese di Hugo Pratt. Onestamente, oggi trovo molta più qualità nel genere che non nella letteratura mainstream, esattamente come dici tu dei vincitori dei concorsi che lasciano il tempo che trovano. Ormai sono romanzi che si avviluppano su se stessi e autoreferenziali. Ci vorrà tempo e magari un nuovo Eco, con un nuovo Nome della rosa, ma confido che prima o poi il valore di certi autori verrà riconosciuto.
Sono bene o male d'accordo con ciò che dici, il genere è qualcosa che facilita la catalogazione dei libri in ambito commerciale, però io credo ci sia pure un'utilità critica. Mi spiego meglio, quando tu dici che ad esempio il nome della Rosa non è solo un giallo storico ma anche un saggio sul medioevo, noi probabilmente non capiremmo l'importanza del libro se non avessimo in mente cosa sia un giallo, cosa sia un romanzo storico, cosa sia un saggio sul medioevo, perché la forza del libro sta pure nel varcare gli orizzonti di quei generi lì. E' importante capire cosa siano i generi per inquadrare meglio il contesto dei libri e il loro valore, vederli come dei colori di una tavolozza piuttosto che un "monocromo", perché tanti libri si distinguono dagli altri nelle combinazioni di questi colori. Poi però convengo con te che una volta capito in cosa consistano i generi bisogna un po' "lasciarli da parte", evitare che limitino i nostri gusti per spaziare tra i generi
Sì, io forse sono stato un po’ rapido nel trattare un tema così grande. Concordo anche io che il genere abbia una sua importanza e una sua ricaduta pratica anche per il lettore. Forse l’ho espresso male, ma volevo dire che assimilare la letteratura di genere alla “serie B” è un errore marchiano. In più, ho preso l’esempio del capolavoro di Eco proprio per far vedere come spesso i generi si contaminino. Volevo dire che, al di là dell’appartenenza a un genere, quello che conta è che vale la pena di sottolineare, è che l’importante è se si è davanti a un bel libro o a un capolavoro oppure no, a prescindere dal genere. Simenon è letteratura. Colin Dexter è letteratura. E chi lo nega, per come la vedo io, ha una prospettiva chiusa e una visione ottusa della letteratura, al pari di chi relega i fumetti a cose per bambini.
Su "Van Dine secondo me non sono gialli di qualità" posso anche abbandonare. Da un certo punto di vista è quello che ha più qualità di tutti, poiché è stato un esteta, uno scrittore colto, che apparteneva, nel suo genere ovviamente, agli esponenti dell'estetismo, cioè coloro che ricercano il bello classico, l'art pour l' art, quindi i più noti Gautier, i D'Annunzio, gli Huysmans, ma se per voi lo stile è solo ingarbugliamento interiorizzato capisco che questo filone possa non piacere
Detto così suona male, hai ragione. Soprattutto, è troppo sintetico come giudizio. Ma di Van Dine ho parlato in modo più esteso nel video dedicato alla prima avventura di Philo Vance.
@@Librarsi lo guarderò. Intanto ti faccio i complimenti per la tua grande capacità oratoria, i video sono molto ben fatti a prescindere se si è d'accordo o meno sui contenuti
Non so com'è all'estero ma credo che in Italia ci sia molto snobismo riguardo i generi letterari. La narrativa "pura" è considerata ok, il resto "... è di genere", è automaticamente di serie B. Una schifezza in partenza, quindi. È snobismo puro e semplice. Sarà per questo che non leggo italiani ...? 🤔 Comunque.... Il romanzo di genere semplicemente deve rispondere a dei canoni, a delle regole ben precise. E non tutti gli scrittori sono capaci di farlo. Molti scrittori snob sono convinti di poterlo fare in qualsiasi momento...e quando ci provano ...Dio ce ne scampi .. Oddio a volte magari l'esperimento riesce, e pure bene, altre volte invece il libro è brutto due volte, come giallo ..e come libro in sé. Sono d'accordo quando dici che "la porta" può essere qualunque genere e qualunque libro, anche un Harmony, perché no, poi se a una persona piace leggere "si sale naturalmente". Anche per me la porta sono stati gli Harmony, li leggevo in estate quando ero una ragazzina. Poi sono passata alla Christie, poi ai Maigret. .. Ora, con una laurea in lingue, passo da un classico, a un giallo... anche a un romanzetto rosa, dipende dal momento. Per esempio, dal romanzetto rosa cerco "il non dover pensare" e il divertimento. Se non mi diverte ...ciao prima della fine! Non riesco più a leggere Harmony, mi è capiti provare, ma non ce la faccio più. Non li disprezzo però, perché ci sono persone che magari non hanno gli strumenti culturali sufficienti o non sono abituate a leggere e quelli se li godono. Meglio che leggano quelli che niente. In effetti sono anche utili a chi non è abituato a leggere, perché credo che il più grande problema di queste persone quando hanno un libro in mani sia quello di rimanere seduti e concentrati e seguire una storia qualunque. Quindi servono. Non mi vergogno a dire che a volte cerco il romanzetto o qualcosa di leggero ... c'è anche il momento in cui cerco Heinrich Boll, un classico dell' 800, Simenon, Dexter, la Christie..., bella letteratura... ce n'è tanta se si ha voglia di cercare. Leggiamo pure di tutto quindi, consapevoli di cosa leggiamo, cerchiamo di salire qualche gradini ogni tanto se ci riesce, ma leggiamo sempre e comunque quelli che ci piace. La lettura è e deve rimanere un piacere. Leggiamo comunque. Saremo più felici. 🙂
Dici una cosa molto intelligente e la penso come te. Leggere qualsiasi cosa, anche un Harmony, è meglio che non negare nulla. Ai tempi di ironizzava sul fatto che tra leggere Moccia e non leggere fosse meglio la seconda opzione. Non sono mai stato s’accordo, pur non amando Moccia. Quello che dico io è che se uno ha gli strumenti per leggere e capire qualcosa di meglio di Moccia, perché no? Ci sono bellissime letture (bellissimi film, bellissime canzoni…) che sono leggere e di evasione, ma non per questo di bassa qualità. Per fare un esempio: Lupin III è ottimo intrattenimento, ma è leggero. I cinepanettoni sono pessimo intrattenimento. E non è che guardare Lupin richieda l’impegno di un Kiéslowski. Voglio dire che anche i prodotti per gli strati meno “colti” della popolazione devono essere fatti come si deve. Se no si finisce nell’errore di dire che la letteratura young adult (per esempio) è spazzatura. C’è quella fatta bene e c’è la spazzatura anche lì, ma non credo che sia giusto far leggere “soazzatura” a un ragazzino solo perché è tale. Non che ti stessi dicendo il contrario, sia chiaro 🙂 ma volevo solo dire come la penso su questo, visto che nel video non ne ho parlato
@@Librarsi tranquillo 🙂 ho capito il tuo ragionamento. È difficile fare un discorso articolato (come necessiterebbe) in qualche post su RUclips. Certo anche io amo la qualità (ad esempio uno dei miei libri preferiti è "Sostiene Pereira", uno dei miei autori preferiti è Heinrich Boll), diciamo che a volte ho bisogno di "pause" a volte (ultimamente, purtroppo, spesso), ma sono sempre in cerca del bel libro... Poi ti ho detto, anche con la qualità più bassa anche io ho un limite 😀 Il problema è la consapevolezza, c'è chi lo è e chi no. Ripeto, ho capito il tuo ragionamento, e l'argomento richiederebbe un'ampia e articolata discussione, che qui è impossibile fare e che in Italia (almeno)... è come una battaglia contro i mulini a vento... Temi. 🙂 Alla prossima. 👋
Sono d'accordo con te. Il fatto è che in Italia (soprattutto), I gialli, i thriller, i fantasy, horror, fantascienza, sono messi sotto la dicitura "letteratura d'evasione", come dire letteratura di serie b. Nello stesso tempo però l'elite culturale di questo paese si lamenta che in Italia ci sono pochi lettori. Basta vedere i premi letterari che vi si svolgono:hai mai visto un fantasy o un giallo premiato in queste "kermesse"? No, solo grande letteratura impegnata che dopo due settimane dalla premiazione nessuno ricorda più. Cancellati dallo spazio e dal tempo (ovviamente tranne qualche rara eccezione). Invece si dovrebbe invogliare la lettura in ogni modo tra i più giovani, iniziando proprio da questi generi che ho citato su. Poi comunque è come dici tu, molti, anzi quasi tutti questi generi trascendono il loro"campo"e alimentano solo una sana conoscenza e cultura. Ricordo anni fa di aver visto un film intitolato "nelle terre estreme" diretto da S. Penn e mi era piaciuto talmente che ho acquistato il libro da cui era tratto, in quel libro erano menzionati altri autori (Thoreau e London) e per me si aperto un altro filone d'interesse :il grande nord. Quindi ho letto parecchio di London e il Walden di Thoreau. Questo per dire che per me ogni libro è come un seme che ha dentro altri semi pronti all'evenienza ad attecchire in ogni terreno fertile. Un altro esempio :It di king. Letto 30 anni fa tra le tante cose ha dentro un Haiku (poesia breve giapponese), che secondo me è tra gli haiku più famosi del globo :quante migliaia di persone si sono appassionate a quella forma poesia "attraverso" IT?
Sono molto d’accordo con quello che dici. Fa il paio con la stupidità degli snob culturali, quelli che solo Tolstoj è un classico, non riuscendo a vedere la grandezza di alcuni fumetti; uno per tutti: Corto Maltese di Hugo Pratt.
Onestamente, oggi trovo molta più qualità nel genere che non nella letteratura mainstream, esattamente come dici tu dei vincitori dei concorsi che lasciano il tempo che trovano. Ormai sono romanzi che si avviluppano su se stessi e autoreferenziali.
Ci vorrà tempo e magari un nuovo Eco, con un nuovo Nome della rosa, ma confido che prima o poi il valore di certi autori verrà riconosciuto.
Sono bene o male d'accordo con ciò che dici, il genere è qualcosa che facilita la catalogazione dei libri in ambito commerciale, però io credo ci sia pure un'utilità critica. Mi spiego meglio, quando tu dici che ad esempio il nome della Rosa non è solo un giallo storico ma anche un saggio sul medioevo, noi probabilmente non capiremmo l'importanza del libro se non avessimo in mente cosa sia un giallo, cosa sia un romanzo storico, cosa sia un saggio sul medioevo, perché la forza del libro sta pure nel varcare gli orizzonti di quei generi lì. E' importante capire cosa siano i generi per inquadrare meglio il contesto dei libri e il loro valore, vederli come dei colori di una tavolozza piuttosto che un "monocromo", perché tanti libri si distinguono dagli altri nelle combinazioni di questi colori. Poi però convengo con te che una volta capito in cosa consistano i generi bisogna un po' "lasciarli da parte", evitare che limitino i nostri gusti per spaziare tra i generi
Sì, io forse sono stato un po’ rapido nel trattare un tema così grande. Concordo anche io che il genere abbia una sua importanza e una sua ricaduta pratica anche per il lettore.
Forse l’ho espresso male, ma volevo dire che assimilare la letteratura di genere alla “serie B” è un errore marchiano.
In più, ho preso l’esempio del capolavoro di Eco proprio per far vedere come spesso i generi si contaminino.
Volevo dire che, al di là dell’appartenenza a un genere, quello che conta è che vale la pena di sottolineare, è che l’importante è se si è davanti a un bel libro o a un capolavoro oppure no, a prescindere dal genere.
Simenon è letteratura.
Colin Dexter è letteratura.
E chi lo nega, per come la vedo io, ha una prospettiva chiusa e una visione ottusa della letteratura, al pari di chi relega i fumetti a cose per bambini.
Su "Van Dine secondo me non sono gialli di qualità" posso anche abbandonare. Da un certo punto di vista è quello che ha più qualità di tutti, poiché è stato un esteta, uno scrittore colto, che apparteneva, nel suo genere ovviamente, agli esponenti dell'estetismo, cioè coloro che ricercano il bello classico, l'art pour l' art, quindi i più noti Gautier, i D'Annunzio, gli Huysmans, ma se per voi lo stile è solo ingarbugliamento interiorizzato capisco che questo filone possa non piacere
Detto così suona male, hai ragione. Soprattutto, è troppo sintetico come giudizio. Ma di Van Dine ho parlato in modo più esteso nel video dedicato alla prima avventura di Philo Vance.
@@Librarsi lo guarderò. Intanto ti faccio i complimenti per la tua grande capacità oratoria, i video sono molto ben fatti a prescindere se si è d'accordo o meno sui contenuti
Non so com'è all'estero ma credo che in Italia ci sia molto snobismo riguardo i generi letterari. La narrativa "pura" è considerata ok, il resto "... è di genere", è automaticamente di serie B. Una schifezza in partenza, quindi. È snobismo puro e semplice. Sarà per questo che non leggo italiani ...? 🤔 Comunque.... Il romanzo di genere semplicemente deve rispondere a dei canoni, a delle regole ben precise. E non tutti gli scrittori sono capaci di farlo. Molti scrittori snob sono convinti di poterlo fare in qualsiasi momento...e quando ci provano ...Dio ce ne scampi .. Oddio a volte magari l'esperimento riesce, e pure bene, altre volte invece il libro è brutto due volte, come giallo ..e come libro in sé.
Sono d'accordo quando dici che "la porta" può essere qualunque genere e qualunque libro, anche un Harmony, perché no, poi se a una persona piace leggere "si sale naturalmente". Anche per me la porta sono stati gli Harmony, li leggevo in estate quando ero una ragazzina. Poi sono passata alla Christie, poi ai Maigret. .. Ora, con una laurea in lingue, passo da un classico, a un giallo... anche a un romanzetto rosa, dipende dal momento. Per esempio, dal romanzetto rosa cerco "il non dover pensare" e il divertimento. Se non mi diverte ...ciao prima della fine! Non riesco più a leggere Harmony, mi è capiti provare, ma non ce la faccio più. Non li disprezzo però, perché ci sono persone che magari non hanno gli strumenti culturali sufficienti o non sono abituate a leggere e quelli se li godono. Meglio che leggano quelli che niente. In effetti sono anche utili a chi non è abituato a leggere, perché credo che il più grande problema di queste persone quando hanno un libro in mani sia quello di rimanere seduti e concentrati e seguire una storia qualunque. Quindi servono. Non mi vergogno a dire che a volte cerco il romanzetto o qualcosa di leggero ... c'è anche il momento in cui cerco Heinrich Boll, un classico dell' 800, Simenon, Dexter, la Christie..., bella letteratura... ce n'è tanta se si ha voglia di cercare.
Leggiamo pure di tutto quindi, consapevoli di cosa leggiamo, cerchiamo di salire qualche gradini ogni tanto se ci riesce, ma leggiamo sempre e comunque quelli che ci piace. La lettura è e deve rimanere un piacere. Leggiamo comunque. Saremo più felici. 🙂
Dici una cosa molto intelligente e la penso come te. Leggere qualsiasi cosa, anche un Harmony, è meglio che non negare nulla. Ai tempi di ironizzava sul fatto che tra leggere Moccia e non leggere fosse meglio la seconda opzione. Non sono mai stato s’accordo, pur non amando Moccia.
Quello che dico io è che se uno ha gli strumenti per leggere e capire qualcosa di meglio di Moccia, perché no? Ci sono bellissime letture (bellissimi film, bellissime canzoni…) che sono leggere e di evasione, ma non per questo di bassa qualità.
Per fare un esempio: Lupin III è ottimo intrattenimento, ma è leggero.
I cinepanettoni sono pessimo intrattenimento.
E non è che guardare Lupin richieda l’impegno di un Kiéslowski.
Voglio dire che anche i prodotti per gli strati meno “colti” della popolazione devono essere fatti come si deve.
Se no si finisce nell’errore di dire che la letteratura young adult (per esempio) è spazzatura. C’è quella fatta bene e c’è la spazzatura anche lì, ma non credo che sia giusto far leggere “soazzatura” a un ragazzino solo perché è tale.
Non che ti stessi dicendo il contrario, sia chiaro 🙂 ma volevo solo dire come la penso su questo, visto che nel video non ne ho parlato
@@Librarsi tranquillo 🙂 ho capito il tuo ragionamento. È difficile fare un discorso articolato (come necessiterebbe) in qualche post su RUclips. Certo anche io amo la qualità (ad esempio uno dei miei libri preferiti è "Sostiene Pereira", uno dei miei autori preferiti è Heinrich Boll), diciamo che a volte ho bisogno di "pause" a volte (ultimamente, purtroppo, spesso), ma sono sempre in cerca del bel libro... Poi ti ho detto, anche con la qualità più bassa anche io ho un limite 😀 Il problema è la consapevolezza, c'è chi lo è e chi no. Ripeto, ho capito il tuo ragionamento, e l'argomento richiederebbe un'ampia e articolata discussione, che qui è impossibile fare e che in Italia (almeno)... è come una battaglia contro i mulini a vento... Temi. 🙂 Alla prossima. 👋