Credo che il corto raggio sia quello che abbiamo imparato anni fa, con curve il più strette possibile sul ripido, che ora non si insegna più ( ma a me piace sempre fare, nonostante i 70 anni). La curva condotta a raggio corto livello 7 è un’altra cosa, pure bellissima.
Andrea devo farti i complimenti. I tuoi video sono sempre molto interessanti, e cosa molto importante, in un mondo di fenomeni, tu non fai mai il fenomeno. Qualità che apprezzo davvero molto. In bocca al lupo per il tuo canale/blog. Ti auguro tutto il meglio :) 👍
Mi stavo domandando se io con i miei Master Hero M17 avessi mai potuto fare le curve come te... poi quando hai fatto il video con gli sci da gara da Gigante... allora mi sono azzittito... Bravo bravissimo!!!
Ho qui un volumetto della F.I.S.I. edizione 1969; per molti anni è stato il mio Vangelo: lo studiavo e ripetevo gli esercizi preparatori e di base indicati. Nella classe sesta internazionale F parla della serpentina e della riduzione progressiva del raggio di curva fino al corto raggio: " lo sciatore scenda sulla linea di massima pendenza, senza allontanarsene, il busto resta rivolto a valle, sci e gambe effettuano movimento pendolare..." . La figura poi è chiarissima. Come è cambiato lo sci ! Sicuramente la tecnica moderna dà emozioni più profonde, in conseguenza di accelerazioni di intensità maggiore.
Davvero molto interessante! Hai fatto una notevole evoluzione sul corto. Ottimo! E hai detto bene...per eseguire un ottimo corto raggio serve saper fare tantissime altre cose... Ricordando la Tua chiusa sul video dedicato al corto raggio: progressione didattica, sviluppo del vincolo, equilibrio antero-posteriore, ecc ...Un bel po' di cose a cui prestare attenzione Grazie Andrea!
ottimo video, sei un po' severo con te stesso, ma fai un'analsi onesta della tua progressione tecnica. in primis penso che il cortoraggio sia "utile" su un pendio ripido per procedere anche in sicurezza. il cortoraggio "condotto" può essere bello da vedere su una rossa, ma su un muro.... come fai? Riguardo al "tergicristallo" è vero.... mi capita spesso.... poi chi mi vede mi dice che in realtà vado diritto, accennando le curve, ma senza chiuderle. penso sia la foga di procedere veloce, ma con "tecnica". ho notato anch'io l'utilità della direzionalità dello sguardo che poi mi trascina anche la parte alta del corpo e a seguire quella bassa e quindi i piedi... peccato che faccio fatica ad abbandonare le abitudini viziate. PS: grazie ancora per i tuoi utilissimi video.
Tutto chiaro e grazie per il video, come sempre. Però dissento da quanto affermi in questo. Imho, a prescindere dalle descrizioni "ufficiali", stai parlando di curve diverse, con scopi diversi e sensazioni diverse. Il corto super-ritmato resta imho una curva valida, divertente, molto versatile sia per pendii ripidi, ma anche per nevi e superfici irregolari. Pochi lo sanno fare (bene). A mio gusto pure più bello ed entusiasmante da fare (se fatto bene) del corto-raggio più "lento" insegnato spesso oggi.
@@LoSkiBum Dissento nel senso che non vedo il "corto meno corto" (per intenderci) come un punto di arrivo o anche un'evoluzione del "corto-corto". Vedo i due gesti come diversi, entrambi da saper padroneggiare e utilizzare a seconda del pendio e della voglia. In generale si vede poco corto raggio sulle piste, oggi come oggi. Ma di corto-corto, con ritmo incalzante, se ne vede veramente pochissimo. Parlando con più maestri e buoni sciatori ho avuto come l'impressione che sia uno gesto tecnico ormai desueto. E, secondo me, è un peccato. Anche perchè, se l'argomento è (riporto alcune delle argomentazioni che mi sono state dette) che "non si sfrutta la geometria dello sci", allora il passo effettivamente coerente sarebbe il "corto-carvato". My 2 cents... :-)
Scusa una domanda, anche in relazione al video dove fai vedere atleti di coppa del mondo in slalom: non fai esattamente il contrario di quello che fanno gli atleti in speciale ? In quel video fai notare come rivolgano lo sguardo (e questo aiuta anche la parte superiore a svincolarsi prima per la porta successiva) dalla parte opposta rispetto alla curva. Ho capito male io ? Sono 2 cose diverse ?
Nel video lo sciatore di coppa fa esattamente quello che ho fatto io per migliorare nel corto raggio (guarda il punto dove dovrà curvare), solo che lui lo fa molto in anticipo (e di conseguenza distoglie lo sguardo da quel punto molto in anticipo), noi non ne abbiamo bisogno, possiamo mantenere lo sguardo su quel punto più a lungo, e di conseguenza guardare il punto successivo molto più in ritardo. Spero di essere stato chiaro.
Scusa, detto da uno sciatore in evoluzione!, ma per il corto raggio, molto corto, bisogna tenere il busto e le spalle sempre rivolte verso valle, per le carvate larghe invece bisogna tenerle verso la direzione in cui si va e sempre allineate alle gambe. Tu, correggetemi se sbaglio, mi sembra che quando "guardi più in la" tieni anche il tronco in quella direzione, anche se per poco tempo.. o no?
Tenere il busto rivolto verso valle non è un must assoluto... Di sicuro preferisco seguire un po' di busto ma fare curve rotonde, piuttosto che tenere il busto fermo e fare il tergicristallo con gli sci.
Interessanti i tuoi video! li vedo volentieri ...complimenti! Mi permetto solo di osservare che sei un po' troppo preoccupato del giudizio che gli altri possano avere su te stesso, il mio personale consiglio è di "liberarti" da questo e centrarti solo sull'insegnamento....
Be' complimenti per le spiegazioni e la modestia. Il trucco dello sguardo lo uso in gigante dove mi immagino ci siano le porte. Una curiosità, nella tua evoluzione ha influito il tipo di sci? Mi piace molto la curva quando hai usato 190 raggio 27 gara, nel successivo ai miei occhi pare chiaro che lo sci dia risposte diverse , un po' peggiori...
Ciao Andrea, a me i problemi sorgono su neve dura e ghiacciata, le lamine non entrano bene nel raggio di curva e lo sci esterno derapa portando poi tutto il movimento a dover frenare per ripartire. Mi vienene a mancare la continuità, che invece, paradossalmente su neve primaverile e lenta viene bene, Sto ovviamente parlando di ripido.
Il fatto che sul fondo duro sia più difficile è assolutamente normale, soprattutto nelle curve condotte dove lo sci non deve vincolare al 100% sulla neve, ma dove c'è sempre un po' di sbandata controllata.
Sono effettivamente sempre stato un po' un tergicristallo. Lo sguardo è effettivamente la prima causa di tutto: guardo SEMPRE e SOLO giù dal pendio di fronte a me. Tutto iniziò quando un amico di famiglia mi disse: "Si scia guardando sempre di fronte a sè, la traiettoria più pendente; guarda giù dalla massima pendenza e scendi facendo più curve che puoi". Mi piace molto le sciate dalla "2" in poi; sulla "3" si nota chiaramente l'impegno nel mantenere il controllo su una pendenza importante come quella del Miramonti.
In realtà non direi che è la causa di tutto, è giusto guardare avanti quando si scia normalmente, lo sguardo nella direzione della curva serve solo per correggere l'errore, va considerato come un "esercizio".
ciao Andrea, grazie del video. io avevo capito (e mi è stato detto quasi sempre) che lo sguardo deve essere fisso in un punto a valle e mantenuto tale durante la discesa. capisco che la tua tecnica di guardare di lato in un punto più esterno della curva ti è servita per migliorare il tuo corto raggio ed evitare l'effetto tergicristallo. si possono conciliare le due cose?
Anch'io la sapevo come andrea piermartini. Sono un po' in disaccordo con la tesi del video. Da un punto di vista tattico sull'arco stretto l'anticipo dello sguardo...boh. Da un punto di vista tecnico tenere lo sguardo fermo su un punto aiuta a tenere il busto fermo e a creare una controrotazione naturale. Vero anche che il corto negli ultimi anni è stato allargato, però stavolta sono un po' scettico. Meno male che ci sono questi video, comunque, così almeno parliamo di sci visto che sciare non possiamo !
Hai parlato di "attacchi settati troppo bassi"... dato che mi sono ritrovato in varie situazioni a perdere lo sci esterno nonostante mi sentissi di avere tutto sotto controllo sia fisicamente che tecnicamente, potresti gentilmente fare un breve video a riguardo?
In quel caso avevo gli attacchi settati per la pista, non ho pensato di stringerli per il gigante, che tra l'altro era devastato, con vasche tipo pista da bob... Se perdi lo sci una volta ok può essere un caso... Se capita una seconda volta nel giro di poco, verificherei che l'attacco sia a posto, quindi lo stringerei (+1).
Indubbiamente la parte più difficile tenere la linea più stretta su pendenze più accentuate. Ci vuole anche una buona condizione fisica che ti sostiene 🤪
per me invece funziona guardare un punto lontano di arrivo fisso perche è molto meglio per stabilizzare il busto fisso verso quel punto e non ruotarlo e per avanzare verso quel punto, non capisco come si possa avere stabilità e direzione se cambi punto di riferimento ad ogni curva...follia
Se il tuo problema è quello di non cambiare direzione a sufficienza, che aiuto può darti prendere un riferimento fisso? Suvvia, cercate di capire di cosa si sta parlando. Ad uno che ruota troppo il busto farò fare l'esercizio che indichi tu, a chi ha il problema opposto farò fare l'esercizio indicato. Secondo te gli slalomisti prendono un riferimento fisso, oppure guardano il palo successivo? Sono forse folli?
@@LoSkiBum chi fa pali da slalom ha già la tecnica inoltre studiano il tracciato prima ed i pali sono comunque relativamente sulla stessa linea , tu parli di cercare riferimenti improvvisati nel mentre che uno scende su una pista oppure gli dici prima curva guarda la baita la seconda il pino a destra del larice la terza il canone laggiù... Sono follie.. Il fatto che uno gira poco gli sci nel raggio corto dipende solo dal fatto che avanza poco o niente.
@@CostantinoLenzi "oppure gli dici prima curva guarda la baita la seconda il pino a destra del larice la terza il canone laggiù" questa cosa ovviamente te la sei inventata tu, io non l'ho mai detta e mettermi in bocca cose che non ho mai detto è uno dei pochissimo motivi che chiude la discussione, all'istante.
Beh, è un corto raggio (meglio dire una curva condotta stretta) da sciatore cittadino di buon livello, non certo da maestro: l'interno è sempre scarico e ciò toglie il parallelismo fra i due legni; inoltre manca il contromivimento del tronco che spesso è fuori baricentro (e purtroppo non sei Stefano Gross che se lo può permettere) e ciò ti fa partire ulteriormente via l'esterno.
La tua opinione è rispettabile come quella di tutti, tuttavia vorrei farti notare che io sono maestro di sci, e sia all'esame finale che alle selezioni nel corto raggio ho preso la sufficienza sebbene il corto raggio sia la mia curva in assoluto peggiore. Sono il primo a dire nel video che il mio corto raggio fa schifo, tuttavia ti chiedo: in base a quali dati oggettivi affermi che il mio corto raggio del 2014 e 2015 è da "sciatore cittadino di buon livello"? Io ai cittadini di buon livello insegno spesso, e non mi è mai capitato uno che sapesse fare il corto raggio meglio di me (ma manco lontanamente). Non escludo che esista, ma diciamo che è raro. E sono pronto a scommettere che il mio corto raggio del 2019, quello dove perdo l'esterno, non sarebbe lontano dalla sufficienza in una selezione per maestro di sci, fatta oggi. Secondo me voi (cioè quelli che fanno commenti del genere) avete un'idea completamente distorta rispetto al livello di sciata medio dei maestri di sci, vedete i fenomeni su youtube e credete che quello debba essere lo standard di normalità. La realtà, però, è ben diversa.
@@LoSkiBum Premesso che se inviti a fare considerazioni non te la puoi prendere tanto... Le mie considerazioni sono basate, come peraltro le tue, sulle riprese video che ti sono state fatte. Non sono un maestro di sci, ma diciamo che ho un buon occhio con tutto ciò che ha a che fare con la biomeccanica, dato che "un po' ho studiato". Sicuramente i legni da gigante non ti aiutano in quanto vanno lavorati parecchio nel corto raggio. Infine il paragone non lo fo guardando video in giro come dici tu, ma avendo visto dal vivo amici allenatori, maestri ed agonisti del Veneto e del Trentino Alto Adige. Sinceramente, se vuoi aggiungo oltre le osservazioni che ho già fatto, ti manca fluidità, morbidezza, parallelismo fra le gambe (la gamba è la regione fra ginocchio e caviglia), mancano i binari (ovviamente sempre basandomi sulle riprese video da te mostrate).
@@marcoguandalini2329 non me la prendo, figurati, puoi dire quello che vuoi e io posso dire la mia su quello che hai detto. Ripeto: secondo me hai un'idea un po' distorta di come scia un Maestro di sci. Tu hai detto che il mio corto raggio non è degno di un Maestro di sci. E invece quel corto raggio è stato giudicato sufficiente sia alle selezioni che all'esame di maestro di sci. E questi sono fatti, poi ci sono le tue, rispettabili, opinioni. E non mi metto a discutere nel specifico... Tuttavia... "Mancano i binari', nel corto raggio? I BINARI?
@@LoSkiBum Può essere un corto raggio come dici tu sufficiente per passare il corso maestri - e ciò fra l'altro mi rincuora avendo io la mosca al naso di diventare maestro...un giorno, forse - ma non è un corto raggio morbido e senza imprecisioni tecniche. Il dato di fatto oggettivo, e ciò ci accomuna, è che o si nasce sulle piste (esistono sempre le eccezioni, guarda Alberto Tomba, Shaun White nello snowboard) oppure i "piedi" sono differenti purtroppo.
@@marcoguandalini2329 Se vuoi diventare maestro in età "avanzata" come ho fatto io (maestro a 38 anni) il corto raggio è l'ultimo dei tuoi problemi, lo scoglio grosso è il gigante. Se hai i punti per passare un eurotest, il corto raggio poi lo aggiusti anche se non è la tua curva, come non lo era e non lo è la mia. Però se sei questo Marco Guandalini con l'età forse sei un po' agli sgoccioli: facebook.com/marco.guandalini.9/photos
Non penso che lo sguardo mi è venuto tanta volte anche in automatico proverò bene quest'anno qua sulle montagnette svedesi dove sono venuto anche altre volte avendo la famiglia qua salutoni
Credo che il corto raggio sia quello che abbiamo imparato anni fa, con curve il più strette possibile sul ripido, che ora non si insegna più ( ma a me piace sempre fare, nonostante i 70 anni). La curva condotta a raggio corto livello 7 è un’altra cosa, pure bellissima.
Andrea devo farti i complimenti. I tuoi video sono sempre molto interessanti, e cosa molto importante, in un mondo di fenomeni, tu non fai mai il fenomeno. Qualità che apprezzo davvero molto.
In bocca al lupo per il tuo canale/blog. Ti auguro tutto il meglio :) 👍
Grazie!
Complimenti, nel video con gli sci da gigante ed in quello alla Paganella eri veramente bello da vedere!
Grazie per i consigli e speriamo di riuscire a metterli presto in pratica.
Figata pazzesca di video!! Braviissimo, utilissimo...... complimenti!
Mi stavo domandando se io con i miei Master Hero M17 avessi mai potuto fare le curve come te... poi quando hai fatto il video con gli sci da gara da Gigante... allora mi sono azzittito... Bravo bravissimo!!!
Complimenti, spiegazione fino ai minimi dettagli.
Ho qui un volumetto della F.I.S.I. edizione 1969; per molti anni è stato il mio Vangelo: lo studiavo e ripetevo gli esercizi preparatori e di base indicati. Nella classe sesta internazionale F parla della serpentina e della riduzione progressiva del raggio di curva fino al corto raggio: " lo sciatore scenda sulla linea di massima pendenza, senza allontanarsene, il busto resta rivolto a valle, sci e gambe effettuano movimento pendolare..." . La figura poi è chiarissima.
Come è cambiato lo sci ! Sicuramente la tecnica moderna dà emozioni più profonde, in conseguenza di accelerazioni di intensità maggiore.
Davvero molto interessante! Hai fatto una notevole evoluzione sul corto. Ottimo!
E hai detto bene...per eseguire un ottimo corto raggio serve saper fare tantissime altre cose...
Ricordando la Tua chiusa sul video dedicato al corto raggio: progressione didattica, sviluppo del vincolo, equilibrio antero-posteriore, ecc
...Un bel po' di cose a cui prestare attenzione
Grazie Andrea!
quante perle di saggezza che ci stai donando grazie Andrea
ottimo video, sei un po' severo con te stesso, ma fai un'analsi onesta della tua progressione tecnica. in primis penso che il cortoraggio sia "utile" su un pendio ripido per procedere anche in sicurezza. il cortoraggio "condotto" può essere bello da vedere su una rossa, ma su un muro.... come fai? Riguardo al "tergicristallo" è vero.... mi capita spesso.... poi chi mi vede mi dice che in realtà vado diritto, accennando le curve, ma senza chiuderle. penso sia la foga di procedere veloce, ma con "tecnica". ho notato anch'io l'utilità della direzionalità dello sguardo che poi mi trascina anche la parte alta del corpo e a seguire quella bassa e quindi i piedi... peccato che faccio fatica ad abbandonare le abitudini viziate. PS: grazie ancora per i tuoi utilissimi video.
Nice...as always! E anche a me hai fatto venire una voglia di sci... :- )
Sempre molto interessanti e tecnici i tuoi video!!
Grazie!
Video veramente bellissimo e ultra comprensibile.
Tutto chiaro e grazie per il video, come sempre. Però dissento da quanto affermi in questo. Imho, a prescindere dalle descrizioni "ufficiali", stai parlando di curve diverse, con scopi diversi e sensazioni diverse. Il corto super-ritmato resta imho una curva valida, divertente, molto versatile sia per pendii ripidi, ma anche per nevi e superfici irregolari. Pochi lo sanno fare (bene). A mio gusto pure più bello ed entusiasmante da fare (se fatto bene) del corto-raggio più "lento" insegnato spesso oggi.
Non ho capito in cosa dissenti.
@@LoSkiBum Dissento nel senso che non vedo il "corto meno corto" (per intenderci) come un punto di arrivo o anche un'evoluzione del "corto-corto". Vedo i due gesti come diversi, entrambi da saper padroneggiare e utilizzare a seconda del pendio e della voglia. In generale si vede poco corto raggio sulle piste, oggi come oggi. Ma di corto-corto, con ritmo incalzante, se ne vede veramente pochissimo. Parlando con più maestri e buoni sciatori ho avuto come l'impressione che sia uno gesto tecnico ormai desueto. E, secondo me, è un peccato. Anche perchè, se l'argomento è (riporto alcune delle argomentazioni che mi sono state dette) che "non si sfrutta la geometria dello sci", allora il passo effettivamente coerente sarebbe il "corto-carvato". My 2 cents... :-)
bellissimo corto raggio sull'Olimpionica 2....una curiosità: con quale sci e raggio l'hai fatta?
Carpani Maestro Light 176 cm R18
Scusa una domanda, anche in relazione al video dove fai vedere atleti di coppa del mondo in slalom: non fai esattamente il contrario di quello che fanno gli atleti in speciale ? In quel video fai notare come rivolgano lo sguardo (e questo aiuta anche la parte superiore a svincolarsi prima per la porta successiva) dalla parte opposta rispetto alla curva. Ho capito male io ? Sono 2 cose diverse ?
Nel video lo sciatore di coppa fa esattamente quello che ho fatto io per migliorare nel corto raggio (guarda il punto dove dovrà curvare), solo che lui lo fa molto in anticipo (e di conseguenza distoglie lo sguardo da quel punto molto in anticipo), noi non ne abbiamo bisogno, possiamo mantenere lo sguardo su quel punto più a lungo, e di conseguenza guardare il punto successivo molto più in ritardo. Spero di essere stato chiaro.
@@LoSkiBum Grazie Mille e Complimenti per i video
Scusa, detto da uno sciatore in evoluzione!, ma per il corto raggio, molto corto, bisogna tenere il busto e le spalle sempre rivolte verso valle, per le carvate larghe invece bisogna tenerle verso la direzione in cui si va e sempre allineate alle gambe.
Tu, correggetemi se sbaglio, mi sembra che quando "guardi più in la" tieni anche il tronco in quella direzione, anche se per poco tempo.. o no?
Tenere il busto rivolto verso valle non è un must assoluto... Di sicuro preferisco seguire un po' di busto ma fare curve rotonde, piuttosto che tenere il busto fermo e fare il tergicristallo con gli sci.
Bravissimo, complimenti, se fossi meno prolisso e ripetitivo saresti veramente perfetto!!!
Interessanti i tuoi video! li vedo volentieri ...complimenti!
Mi permetto solo di osservare che sei un po' troppo preoccupato del giudizio che gli altri possano avere su te stesso, il mio personale consiglio è di "liberarti" da questo e centrarti solo sull'insegnamento....
Be' complimenti per le spiegazioni e la modestia. Il trucco dello sguardo lo uso in gigante dove mi immagino ci siano le porte. Una curiosità, nella tua evoluzione ha influito il tipo di sci? Mi piace molto la curva quando hai usato 190 raggio 27 gara, nel successivo ai miei occhi pare chiaro che lo sci dia risposte diverse , un po' peggiori...
Ero io che sciavo meglio, avevo le anche più a posto e per questo la risposta dello sci era migliore.
Ciao Andrea, a me i problemi sorgono su neve dura e ghiacciata, le lamine non entrano bene nel raggio di curva e lo sci esterno derapa portando poi tutto il movimento a dover frenare per ripartire. Mi vienene a mancare la continuità, che invece, paradossalmente su neve primaverile e lenta viene bene, Sto ovviamente parlando di ripido.
Il fatto che sul fondo duro sia più difficile è assolutamente normale, soprattutto nelle curve condotte dove lo sci non deve vincolare al 100% sulla neve, ma dove c'è sempre un po' di sbandata controllata.
Sono effettivamente sempre stato un po' un tergicristallo.
Lo sguardo è effettivamente la prima causa di tutto: guardo SEMPRE e SOLO giù dal pendio di fronte a me.
Tutto iniziò quando un amico di famiglia mi disse: "Si scia guardando sempre di fronte a sè, la traiettoria più pendente; guarda giù dalla massima pendenza e scendi facendo più curve che puoi".
Mi piace molto le sciate dalla "2" in poi; sulla "3" si nota chiaramente l'impegno nel mantenere il controllo su una pendenza importante come quella del Miramonti.
In realtà non direi che è la causa di tutto, è giusto guardare avanti quando si scia normalmente, lo sguardo nella direzione della curva serve solo per correggere l'errore, va considerato come un "esercizio".
ciao Andrea, grazie del video. io avevo capito (e mi è stato detto quasi sempre) che lo sguardo deve essere fisso in un punto a valle e mantenuto tale durante la discesa. capisco che la tua tecnica di guardare di lato in un punto più esterno della curva ti è servita per migliorare il tuo corto raggio ed evitare l'effetto tergicristallo. si possono conciliare le due cose?
È un esercizio che serve per chiudere di più la curva, una volta ottenuto il risultato, quando scii "normalmente", guardi a valle.
Anch'io la sapevo come andrea piermartini. Sono un po' in disaccordo con la tesi del video. Da un punto di vista tattico sull'arco stretto l'anticipo dello sguardo...boh. Da un punto di vista tecnico tenere lo sguardo fermo su un punto aiuta a tenere il busto fermo e a creare una controrotazione naturale. Vero anche che il corto negli ultimi anni è stato allargato, però stavolta sono un po' scettico.
Meno male che ci sono questi video, comunque, così almeno parliamo di sci visto che sciare non possiamo !
Grazie andrea ho preso anche io il libro di fabretto.. Molto bello
Hai parlato di "attacchi settati troppo bassi"... dato che mi sono ritrovato in varie situazioni a perdere lo sci esterno nonostante mi sentissi di avere tutto sotto controllo sia fisicamente che tecnicamente, potresti gentilmente fare un breve video a riguardo?
In quel caso avevo gli attacchi settati per la pista, non ho pensato di stringerli per il gigante, che tra l'altro era devastato, con vasche tipo pista da bob... Se perdi lo sci una volta ok può essere un caso... Se capita una seconda volta nel giro di poco, verificherei che l'attacco sia a posto, quindi lo stringerei (+1).
@@LoSkiBum grazie!
Tecnica dello sguardo che ho usato con molto profitto per migliorare la chiusura curva medie ed ampie
Gran video chiaro. E su belle piste.
Effettivamente sulla nera folgarida sembri un po in preda alla velocitá non controllata
Indubbiamente la parte più difficile tenere la linea più stretta su pendenze più accentuate.
Ci vuole anche una buona condizione fisica che ti sostiene 🤪
Con tutto il rispetto e la stima credo che il corto-raggio sia una cosa diversa dal livello 7 curva a raggio corto
Non ho capito cosa intendi, puoi essere più chiaro?
Il cortoraggio però dovrebbe essere dentro una striscia di battipista!
Certo, perché ho detto qualcosa di diverso?
Ma quando la pista è affollata come si fa'
Se è talmente affollata da non trovare un corridoio per fare un corto, è meglio andare in rifugio.
per me invece funziona guardare un punto lontano di arrivo fisso perche è molto meglio per stabilizzare il busto fisso verso quel punto e non ruotarlo e per avanzare verso quel punto, non capisco come si possa avere stabilità e direzione se cambi punto di riferimento ad ogni curva...follia
Se il tuo problema è quello di non cambiare direzione a sufficienza, che aiuto può darti prendere un riferimento fisso? Suvvia, cercate di capire di cosa si sta parlando. Ad uno che ruota troppo il busto farò fare l'esercizio che indichi tu, a chi ha il problema opposto farò fare l'esercizio indicato. Secondo te gli slalomisti prendono un riferimento fisso, oppure guardano il palo successivo? Sono forse folli?
@@LoSkiBum chi fa pali da slalom ha già la tecnica inoltre studiano il tracciato prima ed i pali sono comunque relativamente sulla stessa linea , tu parli di cercare riferimenti improvvisati nel mentre che uno scende su una pista oppure gli dici prima curva guarda la baita la seconda il pino a destra del larice la terza il canone laggiù... Sono follie.. Il fatto che uno gira poco gli sci nel raggio corto dipende solo dal fatto che avanza poco o niente.
@@CostantinoLenzi "oppure gli dici prima curva guarda la baita la seconda il pino a destra del larice la terza il canone laggiù" questa cosa ovviamente te la sei inventata tu, io non l'ho mai detta e mettermi in bocca cose che non ho mai detto è uno dei pochissimo motivi che chiude la discussione, all'istante.
Comunque anche il tergicristallo io non lo butterei mica via. Nello sci è come nella vita, cioè come nel maiale: non si butta via niente.
Beh, è un corto raggio (meglio dire una curva condotta stretta) da sciatore cittadino di buon livello, non certo da maestro: l'interno è sempre scarico e ciò toglie il parallelismo fra i due legni; inoltre manca il contromivimento del tronco che spesso è fuori baricentro (e purtroppo non sei Stefano Gross che se lo può permettere) e ciò ti fa partire ulteriormente via l'esterno.
La tua opinione è rispettabile come quella di tutti, tuttavia vorrei farti notare che io sono maestro di sci, e sia all'esame finale che alle selezioni nel corto raggio ho preso la sufficienza sebbene il corto raggio sia la mia curva in assoluto peggiore. Sono il primo a dire nel video che il mio corto raggio fa schifo, tuttavia ti chiedo: in base a quali dati oggettivi affermi che il mio corto raggio del 2014 e 2015 è da "sciatore cittadino di buon livello"? Io ai cittadini di buon livello insegno spesso, e non mi è mai capitato uno che sapesse fare il corto raggio meglio di me (ma manco lontanamente). Non escludo che esista, ma diciamo che è raro.
E sono pronto a scommettere che il mio corto raggio del 2019, quello dove perdo l'esterno, non sarebbe lontano dalla sufficienza in una selezione per maestro di sci, fatta oggi.
Secondo me voi (cioè quelli che fanno commenti del genere) avete un'idea completamente distorta rispetto al livello di sciata medio dei maestri di sci, vedete i fenomeni su youtube e credete che quello debba essere lo standard di normalità. La realtà, però, è ben diversa.
@@LoSkiBum Premesso che se inviti a fare considerazioni non te la puoi prendere tanto...
Le mie considerazioni sono basate, come peraltro le tue, sulle riprese video che ti sono state fatte.
Non sono un maestro di sci, ma diciamo che ho un buon occhio con tutto ciò che ha a che fare con la biomeccanica, dato che "un po' ho studiato".
Sicuramente i legni da gigante non ti aiutano in quanto vanno lavorati parecchio nel corto raggio.
Infine il paragone non lo fo guardando video in giro come dici tu, ma avendo visto dal vivo amici allenatori, maestri ed agonisti del Veneto e del Trentino Alto Adige.
Sinceramente, se vuoi aggiungo oltre le osservazioni che ho già fatto, ti manca fluidità, morbidezza, parallelismo fra le gambe (la gamba è la regione fra ginocchio e caviglia), mancano i binari (ovviamente sempre basandomi sulle riprese video da te mostrate).
@@marcoguandalini2329 non me la prendo, figurati, puoi dire quello che vuoi e io posso dire la mia su quello che hai detto. Ripeto: secondo me hai un'idea un po' distorta di come scia un Maestro di sci.
Tu hai detto che il mio corto raggio non è degno di un Maestro di sci. E invece quel corto raggio è stato giudicato sufficiente sia alle selezioni che all'esame di maestro di sci. E questi sono fatti, poi ci sono le tue, rispettabili, opinioni.
E non mi metto a discutere nel specifico... Tuttavia... "Mancano i binari', nel corto raggio? I BINARI?
@@LoSkiBum Può essere un corto raggio come dici tu sufficiente per passare il corso maestri - e ciò fra l'altro mi rincuora avendo io la mosca al naso di diventare maestro...un giorno, forse - ma non è un corto raggio morbido e senza imprecisioni tecniche.
Il dato di fatto oggettivo, e ciò ci accomuna, è che o si nasce sulle piste (esistono sempre le eccezioni, guarda Alberto Tomba, Shaun White nello snowboard) oppure i "piedi" sono differenti purtroppo.
@@marcoguandalini2329 Se vuoi diventare maestro in età "avanzata" come ho fatto io (maestro a 38 anni) il corto raggio è l'ultimo dei tuoi problemi, lo scoglio grosso è il gigante. Se hai i punti per passare un eurotest, il corto raggio poi lo aggiusti anche se non è la tua curva, come non lo era e non lo è la mia. Però se sei questo Marco Guandalini con l'età forse sei un po' agli sgoccioli:
facebook.com/marco.guandalini.9/photos
La famosa serpentina! Mi piace variare gli archi di curva anche se prediligo le curve tipo slalom!
Cmq condivido quello che dici..anche la parte che non sei un gran che sul corto.
Complimenti ................ SKI .. Moto ........ ruclips.net/video/GLJSQhwSvpE/видео.html .. DOC
Non penso che lo sguardo mi è venuto tanta volte anche in automatico proverò bene quest'anno qua sulle montagnette svedesi dove sono venuto anche altre volte avendo la famiglia qua salutoni
Beato te, ti invidiamo un po' tutti! ;)