Questo video mi è molto d'ispirazione, sarà la terza volta che lo vedo 😂 Credo che la soluzione debba essere per forza un'altra purtroppo, magari agire sulla genetica andando a liberare maschi sterili che con le varie generazione potrebbero ridurre notevolmente il quantitativo di animali...ma ci sono vari problemi di etica dietro...vedremo
Hahahaha :D ottimo, ci fa piacere che ti sia piaciuto così tanto!! Si è vero è un tema dalle svariate soluzioni e dalle molteplici sfaccettature, staremo a vedere come verrà arginato anche qui in Italia
Per quello che mi riguarda l'unica soluzione è l'abbattimento di questi parrocchetti che vivono anche in Italia, nella mia città e nel giardino di casa mia! Tu cosa ne pensi Diorama Nature?
Si vero la soluzione migliore sarebbe l'eradicazione come anche per i gatti ferali, altra vera piaga per la biodiversità, purtroppo questa soluzione non è estranea a complicazioni, come per esempio il peso dell'opinione pubblica, che spesso osteggia questo tipo di iniziative.
@@dioramanature purtroppo gli animali un tempo domestici e poi inselvatichiti sono un vero disastro per la biodiversitá! Come ad esempio i gatti randagi che purtroppo stanno trasformando sempre di più i gatti selvatici verso un misto di razze ibride, portando così all'estinzione della razza pura. Purtroppo la gente comune che vede questi parrocchetti, ignara del grave errore, dà loro da mangiare semplicemente perché i parrocchetti sono degli animali simpatici e graziosi, per questo tali problemi vengono così trascurati.
@@dioramanature Qui dovrebbe rientrare l'importantissimo ruolo dei divulgatori ed educatori che dovrebbero sensibilizzare e far capire la pericolosità di queste specie invasive. Purtroppo peró è vero che è difficile far accettare che dobbiamo uccidere "innocenti e carini parrocchetti".
@@BioTheHuman eh si è difficile ed ha a che fare con la percezione che comunemente le persone hanno dei vari animali. Diciamo che bisognerebbe dare all'opinione pubblica una motivazione comunemente accettata come un beneficio per poter far accettare un compromesso così forte
Sapevo che il parrocchetto dal collare era invasivo( Italia compresa) ma che fosse un killer di pipistrelli. PS ormai non e' il rossetto egiziano il pipistrello più grosso d' Europa ? Mi dicono che c' e' in Grecia e forse anche in Sicilia
Il parrocchetto dal collare è una specie piuttosto aggressiva, spesso "il nido" ad alcune specie di uccelli che nidificano nelle cavità dei tronchi e lo fa spesso sfruttando la superiorità numerica e il suo becco che funge da vera e propria pinza. Tra le sue vittime ci sono anche alcune specie di pipistrello come per esempio i membri del genere "Nyctalus" che spesso riposano nei tronchi cavi. A Siviglia molti esemplari di nottola gigante sono stati uccisi dai parrocchetti, ma le specie che soffrono a causa della loro aggressività sono molte di più. Per quanto riguarda il rossetto egiziano, sì è il chirottero più grande d'Europa, se consideriamo anche il Nord Africa ed il vicino Oriente, facenti parte dell'ecoregione mediterranea come "Europa". Non sapevo del rossetto in Grecia ed in Sicilia, per la Grecia forse si tratta di esemplari provenienti dalla Turchia o Cipro, e per quanto riguarda la Sicilia è possibile che siano esemplari importati. Tradizionalmente si considerano i chirotteri più grandi d'Europa la Nottola Gigante ed i Molosso di Cestoni :)
Riguardo l'introduzione di un predatore, non si possono usare dei falconieri specializzati nell'allontanamento (o caccia) di altri uccelli nocivi? Sarebbe un metodo efficace senza dover effettivamente andare ad introdurre un nuovo animale che potrebbe alterare ulteriormente l'ecosistema già snaturato dall'introduzione del parrocchetto.
Si per quanto riguarda l'eradicazione si possono usare anche squadre di cacciatori e di falconieri, si fa anche uso di varie trappole che però rischiano di essere meno selettive. Se ti interessa approfondire questo discorso sul trattamento delle specie aliene ti consiglio due documenti della Life Asap che parlano proprio di questo, i PDF si trovano facilmente :)
La soluzione migliore sarebbe proprio la liberazione di questa popolazione di parrocchetti altrove, possibilmente nel loro abitat d'origine anche se molto difficile e dispendioso. Questo purtroppo uno dei tanti cambiamenti che l'uomo a provocato alla fauna del pianeta da quando è comparso. Come per ogni altra specie che é apparsa sul pianeta quella umana ha portato all'estinzione di altre specie, ma per il fatto che l'uomo non è una specie qualsiasi, ma una che ha la capacità di rendersi conto di quello che fa dovrebbe tutelare la biodiversità del pianeta. L'altra soluzione che potrebbe a mio parere essere messa in pratica, una soluzione non accettata dagli animalisti, è la completa eradicazione della specie, che verrebbe soppressa. Anche se non si potesse arrivare ad una soluzione prima che la nottola gigante scompaia in quella zona, rimarrebbero comuque in europa altre polazioni. La soluzione migliore comunque sarebbe catturare e liberare l'intera popolazione, anche se molto difficile e dispendiosa come misura, nei loro habitat originari.
Grazie del commento! Hai sollevato due argomenti interessanti. Il primo riguarda il ruolo che l'uomo ha come specie in relazione al grande impatto che ha il suo operato, ruolo di cui spesso non siamo pienamente consci e di cui non vogliamo prenderci la piena responsabilità. Il secondo tema riguarda gli animalisti. Spesso la logica animalista tende a preferire la sopravvivenza del singolo animale o della singola popolazione dell'animale in questione, trascurando completamente l'impatto che quell'individuo o quella popolazione ha sul territorio che abita e sulle specie con cui condivide quel territorio. Molto spesso, soprattutto nel caso delle specie invasive, prendere le difese anche della specie aliena comporta mettere a serio repentaglio la sopravvivenza della specie autoctona, che di solito è la più debole. Nel caso della Nottola Gigante, chiudere gli occhi ed evitare di prendere provvedimenti anche drastici per limitare l'impatto dei parrocchetti, può significare dire addio ad un'importante e nutrita popolazione di chirotteri. La protezione ambientale e la salvaguardia delle specie non sono temi facili e sono dei percorsi che potrebbero presentare delle scelte difficili da compiere andando a coinvolgere l'etica. D'altronde la responsabilità spetta solo a noi uomini dato che siamo l'unica specie che ha il potere di fare la differenza. speriamo che il giorno in cui ce ne renderemo conto e in cui decideremo di assumerci questa responsabilità non arrivi troppo tardi .
@@Castellace89 sono d'accordo con te, l'eradicazione in quanto a logica non si batte, forse però rimane abbastanza dispendiosa e complessa, soprattutto per non recare altri danni all'ecosistema invaso o ai suoi abitanti autoctoni. Per quanto riguarda la zoonosi, hai ragione è un problema bello grosso
@@dioramanature certo, l'eradicazione deve seguire un protocollo preciso dopo il dovuto censimento e monitoraggio delle specie autoctone ed alloctone! È un lavoro che coinvolge naturalisti, biologi e veterinari... Si è dispendioso! Purtroppo ogni errore umano, figlio dell'ignoranza poi ha ripercussioni esponenziali... Per quanto possa essere dispendioso però, le perdite della biodiversità sono sempre da limitare, ad ogni costo! Ps: vi stimo tanto! Grazie per quello che fate! Forse presto, dopo la laurea, vedrete qualche mio video...
Si fa partire l'hashtag #CucinaIlParrocchetto e si spera nella golosità delle persone 😆
hahahahah XD oddio consumare animali selvatici ultimamente è un po' rischioso.... però chissà magari escono buoni XD
Questo video mi è molto d'ispirazione, sarà la terza volta che lo vedo 😂
Credo che la soluzione debba essere per forza un'altra purtroppo, magari agire sulla genetica andando a liberare maschi sterili che con le varie generazione potrebbero ridurre notevolmente il quantitativo di animali...ma ci sono vari problemi di etica dietro...vedremo
Hahahaha :D ottimo, ci fa piacere che ti sia piaciuto così tanto!!
Si è vero è un tema dalle svariate soluzioni e dalle molteplici sfaccettature, staremo a vedere come verrà arginato anche qui in Italia
Per quello che mi riguarda l'unica soluzione è l'abbattimento di questi parrocchetti che vivono anche in Italia, nella mia città e nel giardino di casa mia! Tu cosa ne pensi Diorama Nature?
Si vero la soluzione migliore sarebbe l'eradicazione come anche per i gatti ferali, altra vera piaga per la biodiversità, purtroppo questa soluzione non è estranea a complicazioni, come per esempio il peso dell'opinione pubblica, che spesso osteggia questo tipo di iniziative.
@@dioramanature purtroppo gli animali un tempo domestici e poi inselvatichiti sono un vero disastro per la biodiversitá! Come ad esempio i gatti randagi che purtroppo stanno trasformando sempre di più i gatti selvatici verso un misto di razze ibride, portando così all'estinzione della razza pura.
Purtroppo la gente comune che vede questi parrocchetti, ignara del grave errore, dà loro da mangiare semplicemente perché i parrocchetti sono degli animali simpatici e graziosi, per questo tali problemi vengono così trascurati.
@@dioramanature Qui dovrebbe rientrare l'importantissimo ruolo dei divulgatori ed educatori che dovrebbero sensibilizzare e far capire la pericolosità di queste specie invasive.
Purtroppo peró è vero che è difficile far accettare che dobbiamo uccidere "innocenti e carini parrocchetti".
@@BioTheHuman eh si è difficile ed ha a che fare con la percezione che comunemente le persone hanno dei vari animali. Diciamo che bisognerebbe dare all'opinione pubblica una motivazione comunemente accettata come un beneficio per poter far accettare un compromesso così forte
Sapevo che il parrocchetto dal collare era invasivo( Italia compresa) ma che fosse un killer di pipistrelli. PS ormai non e' il rossetto egiziano il pipistrello più grosso d' Europa ? Mi dicono che c' e' in Grecia e forse anche in Sicilia
Il parrocchetto dal collare è una specie piuttosto aggressiva, spesso "il nido" ad alcune specie di uccelli che nidificano nelle cavità dei tronchi e lo fa spesso sfruttando la superiorità numerica e il suo becco che funge da vera e propria pinza.
Tra le sue vittime ci sono anche alcune specie di pipistrello come per esempio i membri del genere "Nyctalus" che spesso riposano nei tronchi cavi.
A Siviglia molti esemplari di nottola gigante sono stati uccisi dai parrocchetti, ma le specie che soffrono a causa della loro aggressività sono molte di più.
Per quanto riguarda il rossetto egiziano, sì è il chirottero più grande d'Europa, se consideriamo anche il Nord Africa ed il vicino Oriente, facenti parte dell'ecoregione mediterranea come "Europa".
Non sapevo del rossetto in Grecia ed in Sicilia, per la Grecia forse si tratta di esemplari provenienti dalla Turchia o Cipro, e per quanto riguarda la Sicilia è possibile che siano esemplari importati.
Tradizionalmente si considerano i chirotteri più grandi d'Europa la Nottola Gigante ed i Molosso di Cestoni :)
io preferirei introdurre un predatore, come un falco, magari addestrato, decima un pò i parrocchetti e il gioco è fatto. Tu che ne dici?
Riguardo l'introduzione di un predatore, non si possono usare dei falconieri specializzati nell'allontanamento (o caccia) di altri uccelli nocivi? Sarebbe un metodo efficace senza dover effettivamente andare ad introdurre un nuovo animale che potrebbe alterare ulteriormente l'ecosistema già snaturato dall'introduzione del parrocchetto.
Si per quanto riguarda l'eradicazione si possono usare anche squadre di cacciatori e di falconieri, si fa anche uso di varie trappole che però rischiano di essere meno selettive. Se ti interessa approfondire questo discorso sul trattamento delle specie aliene ti consiglio due documenti della Life Asap che parlano proprio di questo, i PDF si trovano facilmente :)
@@dioramanature Vado subito a cercarli, grazie mille della risposta.
Il vostro è davvero un bel canale che spero di veder crescere!
@@HyenaZombiedi nulla!! Grazie a te del supporto
Errata corrige volevo dire non killer, mi sono dimenticato il non
La soluzione migliore sarebbe proprio la liberazione di questa popolazione di parrocchetti altrove, possibilmente nel loro abitat d'origine anche se molto difficile e dispendioso. Questo purtroppo uno dei tanti cambiamenti che l'uomo a provocato alla fauna del pianeta da quando è comparso. Come per ogni altra specie che é apparsa sul pianeta quella umana ha portato all'estinzione di altre specie, ma per il fatto che l'uomo non è una specie qualsiasi, ma una che ha la capacità di rendersi conto di quello che fa dovrebbe tutelare la biodiversità del pianeta. L'altra soluzione che potrebbe a mio parere essere messa in pratica, una soluzione non accettata dagli animalisti, è la completa eradicazione della specie, che verrebbe soppressa. Anche se non si potesse arrivare ad una soluzione prima che la nottola gigante scompaia in quella zona, rimarrebbero comuque in europa altre polazioni. La soluzione migliore comunque sarebbe catturare e liberare l'intera popolazione, anche se molto difficile e dispendiosa come misura, nei loro habitat originari.
Grazie del commento!
Hai sollevato due argomenti interessanti.
Il primo riguarda il ruolo che l'uomo ha come specie in relazione al grande impatto che ha il suo operato, ruolo di cui spesso non siamo pienamente consci e di cui non vogliamo prenderci la piena responsabilità.
Il secondo tema riguarda gli animalisti.
Spesso la logica animalista tende a preferire la sopravvivenza del singolo animale o della singola popolazione dell'animale in questione, trascurando completamente l'impatto che quell'individuo o quella popolazione ha sul territorio che abita e sulle specie con cui condivide quel territorio.
Molto spesso, soprattutto nel caso delle specie invasive, prendere le difese anche della specie aliena comporta mettere a serio repentaglio la sopravvivenza della specie autoctona, che di solito è la più debole.
Nel caso della Nottola Gigante, chiudere gli occhi ed evitare di prendere provvedimenti anche drastici per limitare l'impatto dei parrocchetti,
può significare dire addio ad un'importante e nutrita popolazione di chirotteri.
La protezione ambientale e la salvaguardia delle specie non sono temi facili e sono dei percorsi che potrebbero presentare delle scelte difficili da compiere andando a coinvolgere l'etica.
D'altronde la responsabilità spetta solo a noi uomini dato che siamo l'unica specie che ha il potere di fare la differenza.
speriamo che il giorno in cui ce ne renderemo conto e in cui decideremo di assumerci questa responsabilità non arrivi troppo tardi .
sbagliato... ci sta il problema zoonosi... l'eradicazione è la più logica ed ecologicamente sostenibile...
@@Castellace89 sono d'accordo con te, l'eradicazione in quanto a logica non si batte, forse però rimane abbastanza dispendiosa e complessa, soprattutto per non recare altri danni all'ecosistema invaso o ai suoi abitanti autoctoni.
Per quanto riguarda la zoonosi, hai ragione è un problema bello grosso
@@dioramanature certo, l'eradicazione deve seguire un protocollo preciso dopo il dovuto censimento e monitoraggio delle specie autoctone ed alloctone!
È un lavoro che coinvolge naturalisti, biologi e veterinari...
Si è dispendioso!
Purtroppo ogni errore umano, figlio dell'ignoranza poi ha ripercussioni esponenziali... Per quanto possa essere dispendioso però, le perdite della biodiversità sono sempre da limitare, ad ogni costo!
Ps: vi stimo tanto! Grazie per quello che fate! Forse presto, dopo la laurea, vedrete qualche mio video...
@@Castellace89 hai ragione!
Grazie!! Siamo contenti che i nostri contenuti ti piacciano :)
in bocca al lupo per tutto :D
esistono dei falchi addestrati per decimare i piccioni, che sarranno mai dei parrocchetti, no?
Intendi falchi addestrati accompagnati da relativo falconiere?
Sì
Comunque piacere Diorama, mi chiamo Ricky, è da un pò che seguo il tuo canale
Mi piacciono un sacco i tuoi disegni, come quelli del gipeto
@@riccardonaccari8151 Molto piacere :) Ti ringrazio!! Mi fa molto piacere che ti piaccia quello che facciamo :D
Perdonami, ma alloctono ed invasivo non sono sinonimi, i banani in Sicilia sono alloctoni ma non invasivi.
Pardon deve essermi sfuggito parlando, grazie comunque della precisazione