Devo ritornare su quello che ho detto molto tempo fa. Queste persone abbiano il coraggio di fare opere personali rischiando successi o insuccessi. Senza devastare successi di altri, facendoli propri. Gente piccolina. Bravo come sempre
Buongiorno maestro. Visto ieri sera. Cast della prima. Condivido ogni parola della sua analisi. Mi permetto di aggiungere una lode speciale per il tenore che i pezzi più impegnativi nella seconda parte dell’opera (quando la stanchezza inizia a farsi sentire). La direzione è stata, a parer mio, eccezionale. Quasi 40 anni fa avevo amato quella di Muti che mi aveva stregato. Questa ha colori diversi, dinamiche diverse, una duttilità diversa nel suono. L’esito è davvero emozionante. Amai molto l’allestimento di ronconi con i video di Rotunno (quello pure criticato). Lo ritenevo e lo ritengo un grande lavoro, perché faceva quello che - secondo me - un allestimento operistico deve fare: non pretendeva di dire o dimostrare nulla, ma evocava sensazioni, suggeriva emozioni. Lasciava che l’immaginazione di noi spettatori si confrontasse con il canto e con la musica, senza prevaricazioni e distrazioni. Tutto ciò non è successo ieri. Allestimento e regia di questa edizione sono esattamente tutto quello che Lei ha detto. Ieri sera, alla fine del terzo atto, fischi e critiche senza appello da loggione, gallerie e palchi.
Sarebbe bello un video sul meraviglioso finale dell'Opera che non considero un capolavoro ma una grandiosa prova di maestria di un genio assoluto. Vi colgo anticipazioni di tecnica dello spettacolo dei giorni nostri.
Grazie infinite per il tuo canale, sto facendo il passaparola. Pino Caruso diceva che "il regista è uno che disturba le prove" sto scherzando ma mi fa sempre ridere . Grazie ancora e W la musica!!!
Buon giorno maestro. Ho recuperato ieri sera lo streaming del Tell Scaligero su La Scala.tv. parte musicale da urlo. M. Mariotti si conferma interprete di statura storica di questa partitura. Orchestra e coro in grandissimo spolvero. Ottimo cast con un immenso inossidabile M. Pertusi Stra festeggiato al termine di Sois Immobile. Korchak mi ha stupito..avevo dei dubbi invece ha fatto veramente bene. Bene tutti gli altri. La tanto criticata regia non l'ho trovata così terribile. L'idea di base c'era e in alcuni punti realizzata con grande efficacia. Certe scene erano veramente forti. Quello che posso imputarle è un certo eccesso di simbologie che cozzano spesso con la crudezza delle scene realistiche che erano poi la vera forza di questa regia. Se C. Muti avesse seguito in toto la strada del Realismo avrebbe ricevuto molti più apprezzamenti. Quello che tu dici che a volte quello che si vede cozza con la musica è vero,ma non sempre per me è un fastidio. Es. Nel primo atto ho apprezzato come certi scorci musicali apparentemente lirici sereni, venivano qui resi con scene decisamente crude( come lo stupro delle tre spose mentre gli svizzeri si muovevano come automi). In realtà questo contrasto sottolinea ( almeno così l'ho interpretato) come la serenità e la felicità di quei momenti sia in realtà fallace per gli svizzeri in quanto felicità piagata dal servaggio e la schiavitù agli austriaci. Non è lo spettacolo della mia vita,ma non l'ho trovato nemmeno così terribile soprattutto a fronte di certe emerite schifezze che si vedono in tanti luoghi blasonati. Un caro saluto
Da pesarese, ho avuto il privilegio di poter ascoltare due volte il "Guglielmo Tell" nella mia città. Ricordo ancora quello del 1995, con la regia molto tradizionale e molto bella di Pizzi, Gelmetti sul podio, Pertusi, Kunde, Dessì e... Alessandra Ferri! Versione integralissima, talmente integrale che tra secondo e terzo atto servivano le lasagne nel parcheggio del Palafestival. Ho ricordi meno belli dell'allestimento del 2013, nonostante Flórez e nonostante Mariotti, bravissimo. In quel caso regia discutibile, anche se poi la musica è talmente bella da far dimenticare tutto il resto.
A quello del 2013 c'ero e l'ho trovato memorabile. La regia di Vick era difficile concettualmente,ma di straordinaria efficacia. Il terzo atto era veramente un pugno nello stomaco
@@amedeofolco9988 Nel complesso fu uno spettacolo di alto livello, non c'è dubbio. Non è il tipo di regia che mi fa impazzire, ma è anche una questione di gusti. Comunque ce l'ho in Blu-ray, me lo riguardo volentieri.
Complimenti per.la tua recensione. Io c ero e condivido in pieno quanto da te riportato. Spero di rivederti alla Scala. Io ho l abbonamento alle prime e sono in galleria. Sei veramente bravo.
Tutto condivisibilissimo come sempre. Un’esecuzione splendida funestata da una regia non del tutto sciocca o brutta, ma sicuramente inadeguata in troppe cose. Resta il grande piacere di esserci conosciuti di persona :)
Caro Maestro, È più che evidente la sua profonda conoscenza e passione per l'opera lirica, e il suo commento si distingue per la sua raffinata sensibilità e la sua capacità di cogliere i dettagli più sfumati. Sono rimasto colpito dalla sua franchezza e onestà riguardo alla regia, esprimendo la sua delusione per ciò che per lei è stata un'occasione persa. Tuttavia, apprezzo il suo equilibrio nel riconoscere gli elementi positivi della rappresentazione, come l'interpretazione dei cantanti, l'impeccabile direzione orchestrale e la vivace partecipazione del pubblico. La sua critica costruttiva nei confronti della regia, benché negativa, è formulata con moderazione evidenziando il rispetto per il lavoro artistico e il desiderio di miglioramento. È incoraggiante vedere qualcuno che si prende il tempo di analizzare così attentamente ogni aspetto dello spettacolo, dimostrando un profondo impegno nel preservare e arricchire l'arte dell'opera lirica. Mi congratulo con Lei per la sua capacità di cogliere la complessità e la bellezza dell'opera, e per il modo in cui trasmette il suo amore per questo genere artistico così affascinante. 🙏🏻
Grazie mille. D’altronde credo che se ci si arroga il diritto di criticare bisogna anche accollarsi il dovere di motivare. Anche a costo di qualche lungaggine…
Non sono lungaggini - almeno non per quanto mi riguarda- ma considerazioni personali illuminanti , da un professionista serio e rispettoso -anche quando non è in accordo con certe scelte- del lavoro altrui. Grazie per il suo impegno nel diffondere L opera lirica con partecipazione, professionalità , e vorrei dire , quasi con affetto . Solo così si può trasmettere la propria passione .
L'ho visto ieri ed ero in galleria. Il direttore Mariotti è stato strepitoso, l'ouverture per me è stata pura emozione, così come il finale dell'opera. A me sono piaciuti tantissimo Pertusi, che è stato meraviglioso, e Korchak. Jicia non mi è dispiaciuta anche se in un paio di momenti non mi è apparsa proprio centrattissima. Già al primo attimo è partito un bu che ha avuto come risposta "Aspetta che ancora non hai visto niente!". Ed infatti la contestazione lunga, e non sono con i bu, è partita al terzo atto. La regia mi è sembrata confusa, con troppi elementi messi insieme senza coerenza. È stata un cosa tra il fantasy e la fantascienza. Quando è finito il terzo atto mi veniva da piangere. Alla conclusione della recita sono usciti tutti, ma la regista mi è sembrato che non sia apparsa. Quando un regista viene ingaggiato per allestire un'opera c'è qualcuno della direzione artistica del teatro che possa approvare la realizzazione della messa in scena?
La domanda è legittima ma mal posta: se la direzione artistica ingaggia un certo regista, sa già come lavora e ha un’idea abbastanza precisa di quale sarà il risultato finale.
@@Vito_Lo_Re , grazie per la risposta. Io mi sono appassionato di recente all'opera lirica e, forse, anzi sicuramente avrò idee molto semplici in merito. Ho letto anche altri commenti alla sua recensione e praticamente quasi tutti hanno scritto sulla regia e pochissimo sull'esecuzione della musica e dei cantanti. Anche altre recensioni si sono dilungati sulla regia piuttosto che sui cantanti. Ecco, questo per come la vedo io rappresenta la vittoria del regista, nonostante le contestazioni, e un ridimensionamento dell'opera lirica. Forse il mio è un pensiero semplicistico, ma quando esco dal teatro dopo aver assistito all'opera lirica dovrei avere le orecchie stracolme del bello del canto e della musica e non gli occhi pieni delle immagini della regia. la mia mente dovrebbe ripensare al canto e alla musica e non ad altre cose. Perché altrimenti piuttosto vado al cinema a vedere un film. Poi, una domanda: perché oggi non vengono praticamente più create opere nuove?
Beh...la vittoria della regia fino ad un certo punto: se è vero che "l'importante è che se ne parli" è anche vero che in futuro Chiara Muti non riceverà aprioristicamente tutti i favori del pubblico (perlomeno i miei) e magari ci sarà chi, proprio leggendo il suo nome in cartellone, si asterrà dall'andare a teatro. Dagli oggi e dagli domani a tale regista non sarà poi tanto convenuta questa bislacca regia... Alla fine, come in ogni ambito di "libero mercato", il potere è in mano di chi acquista, se è capace di esercitarlo. Certamente, almeno in Scala, una buona metà dei biglietti è da considerarsi sempre comunque venduta (al solito archetipo "turista giapponese a Milano") per il solo prestigio del teatro, ma non credo che la Direzione del teatro apprezzerebbe molti spazi vuoti in future regie di Chiara Muti. Sta a noi ricordarcene e far sì che ciò accada. (@@fabriziobufalo3866
@@fabriziobufalo3866in teoria i teatri dovrebbero commissionare musica nuova. In pratica lo fanno sempre meno. Le ragioni le abbiamo discusse in diverse live. Ad oggi credo che il teatro che commissiona più opere nuove sia il Coccia di Novara.
Grazie. Trovo molto interessanti le Tue disamine , che hanno il pregio di provenire da una persona tecnicamente preparata che conduce l’appassionato anche nella “cucina” dove viene preparata l’esecuzione. Ad esempio l’osservazione sulla disposizione del coro è interessante per capire la ragione degli effetti ottenuti, anche se non ho capito il motivo per cui il coro non dovrebbe poter vedere il direttore, visto che sicuramente la Scala ha un sistema di monitor a circuito chiuso dal quale pressoché ovunque si dovrebbe poter vedere il gesto in tempo reale, anche se fuori scena. Non riesco, per mia colpa e scarsa pratica nei canali RUclips a trovare la modalità di abbonamento, se mi manda un link in risposta le sarei grato.
Intanto mille grazie. Certo: in Scala avranno senz'altro dei monitor; il problema principale è che sentono male l'orchestra e soprattutto il loro suono va verso la quinta invece che verso il pubblico. Detto questo, come situazione temporanea è accettabile. Per abbonarsi può cliccare su ruclips.net/channel/UCjGLjL_w-86wPVh5k5Qc7ugjoin Grazie mille.
Visto ieri sera con lo stesso cast di cui alla recensione, seguo da tempo Michele Mariotti, che al tempo in cui era a Bologna ho anche avuto la fortuna di conoscere: persona di raro spessore umano oltre che professionale. Ieri sera Mariotti, a mio avviso, è stato strepitoso e, solo la sua direzione, è valsa le 5 ore (complessive) di energie. Condivido puntualmente ogni singola riflessione e sensazione da lei espressa; Salome tecnicamente raffinata, ma emozionalmente non è arrivata. Segnalo che allo spettacolo di ieri sera si sono ripetuti i "buuh" al termine della scena di ballo del terzo atto (per intenderci -scena dell'albero e dei vizi) alternati a "orroreee". Personalmente ritengo che "orrore" sia altro, ma anche di aver pensato -dall'inizio del primo atto all'ultimo istante del finale- quanto avrebbe potuto essere bello se, alla bellezza del suono, si fosse accompagnata quella dell'occhio. L'idea in sè della Regia poteva anche essere "valevole", ma è andata troppo oltre nella decontestualizzazione e nella ricerca costante di "topos metaforici". Quello che mi sono infine chiesta, scherzando tra me e me, è stato: ma il voluto richiamo ai pascoli svizzeri del Rossini…in che cosa sará mai stato trasformato?!
chiedo un milione d scuse,ma mi diresti qualcosa sul quadro (mi piace moltissimo ) che hai alle spalle ?Quanto a te sei bravissimo. Complimenti e grazie.
Insopportabili e inguardabili le regie che non rispettino il libretto delle opere che hanno sempre, lo ricordo a questi registi, trama e parole già scritte e non modificabili.
C’ero anch’io ieri sera in loggione e ho avuto impressioni molto simili (su Gessler e sull’ambiente giovanile e competente in primis): mi dispiace che non conoscessi questo canale e che, quindi, non ti abbia riconosciuto, ma ti seguirò molto volentieri. PS: ero quello che al termine dei ballabili del terzo atto ha gridato “Brava l’orchestra”.
Sono D' accordo con quanto ha detto; condivido tutto però mi stupisco che abbia notato solo ora che in prima galleria e nel loggione si senta meglio😂! Vi è stato un solo cast! Ho assistito alle Recite del 26-3, 6-4 purtroppo ne avrei viste di piu ma non ho potuto,peccato! Sarei stato più pesante con Salomè Jicia ( Marina Rebeca di un altra categoria ,ascoltata a Roma e Pesaro)Tittoto nella Recita del 6 è stato molto applaudito ! Comunque Dimitri Corchak dal vivo è il miglior Arnold che abbia mai udito fin D' ora! Forse i miei conoscenti del loggione per Arnold cosa vogliono un Mix di lauri Volpi, Kunde,Corchak?😂
Condivido pienamente. In particolare la critica alla regia teatrale. C’è un limite nello “sbalordire” la provocazione, e soprattutto nell’appropriarsi così gratuitamente di una musica, di una storia, di parole e di scene che la regia ha malsanamente in parte offeso e non rispettato. Poteva, anzi doveva inventarsi una nuova produzione, composta da un programma e con una trama auto-firmata, senza appropriarsi impunemente del grande Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini !
Abita a Toro to on Canada a volte Vado a vedere l oper e devo dire che per la maghior parte mudicalmente molto ben I temperate ma delle regime e stenographer piu' che disastrose Delle volte rigiuto di andarci proprio per le nesse I. Scena. Mi sembra che I registered abbiamo delle convinzioni politiche e filosofiche proprie che sovrainpongono alla realta' dell'opera distruggendola completamente.
Concordo assolutamente su tutto, e mi rendo conto che il peggio non è mai morto: ho assistito ad una settantina di opere in mezza Europa, ed è la prima volta che dal pubblico sento partire una selva di buuuuuuuh a scena aperta .............meritatissimi. La signora Muti ha sbagliato mestiere, speriamo che il babbo le consigli a tornare di recitare anziché distruggere le opere liriche
Sono entusiasta di aver avuto l'opportunità di assistere alla rappresentazione di 'Guglielmo Tell' di Rossini alla Scala, eseguita magnificamente nella sua lingua originale, il francese. Questa scelta linguistica ha aggiunto un'autenticità che ho particolarmente apprezzato. Il direttore Michele Mariotti ha fatto un lavoro splendido, guidando con maestria l'orchestra attraverso le complesse partiture rossiniane. Il coro e i solisti hanno offerto una performance eccezionale, con una menzione speciale per il tenore Korchak, la cui voce ha brillato nel teatro. Tuttavia, non posso dire lo stesso per il personaggio di Mathilde, la cui interpretazione non ha risuonato con me al livello sperato. Dal punto di vista scenografico, le scene erano di forte impatto visivo, belle esteticamente e cariche di simbolismi che giocavano abilmente con il contrasto tra luce e oscurità, rappresentando metaforicamente il conflitto tra gli oppressi svizzeri e gli oppressori austriaci. Sebbene questa sia stata un'idea brillante, avrei preferito un approccio diverso nello sviluppo di questi temi, magari più vicino alle innovative visioni di Graham Vick che ho ammirato durante il Rof di Pesaro. Un aspetto che non mi è piaciuto particolarmente riguarda i movimenti scenici durante i pezzi ballabili; in alcuni momenti, questi si sono spinti verso un registro quasi comico, che mal si adatta alla serietà e alla grandiosità di un'opera come il 'Guglielmo Tell'. Tale scelta registica ha, a mio avviso, minato l'integrità stilistica dell'opera in quei frangenti. In conclusione, nonostante alcune riserve, sono profondamente grato per l'esistenza di capolavori come 'Guglielmo Tell'. La genialità di Rossini continua a illuminare il nostro mondo culturale, rendendolo decisamente più ricco e meno monotono. Ringraziamo Rossini per averci regalato un'opera di tale calibro, che continua a emozionare e ispirare pubblico e artisti di tutto il mondo.
Sono totalmente d'accordo. Una regia fa tanto in un'opera, soprattutto dal punto di vista dello spettatore. Ad esempio la regia del Don Carlo era tradizionale ma aveva delle punte molto moderne. Una brutta regia violenta la musica (e lo spettatore)
Buongiorno Maestro, ho scoperto il suo canale un paio di giorni fa e mi ha riacceso "la fiamma d'amore" per l'opera e la musica classica. Vista la sua competenza, mi piacerebbe qualche vedeo-consiglio su incisioni da avere nella propria collezione di opere famose. Ad esempio, io adoro l'edizione del Rigoletto diretta dal Maestro Gianandrea Gavazzeni edita da Ricordi nel '69. Però, non essendo un esperto, non so se è davvero buona o se è solo il mio gusto personale. E le assicuro che del Rigoletto ne ho ascoltate numerose versioni, tra dischi e video. In ogni caso, auguro lunga vita a lei e al canale e continuo a divorare i suoi video 🥰
Complimenti per la recensione! Io l'ho vista il 6 aprile, dove la Jicia, anche a detta di chi aveva visto la prima, ha fatto molto meglio: coloratura sul fiato, stile rossiniamo perfetto. Sono d'accordissimo sulla regia. Mariotti fantastico. A me Korchak non piace. Canta bene, ha acuti muscolosi, ma tende a urlare e secondo me ha una voce proprio sgraziata. Brutta. Mi era piaciuto molto nella Rusalka, ma Rossini e' permaloso, non ci si puo' permettere niente. Globalmente serata fantastica comunque.
Vito, grazie della recensione! Io andrò e ti farò sapere. Sai di che cosa sono molto contento?… che si esegua in francese! È giusto così perché è un’opera che ha un gusto e una drammaturgia francese.
È vero. Un’amica cantante francese mi disse: “fattene una ragione: è un’opera francese”. Io le risposi: “ci sta. Allora però nozze, don Giovanni e così fan tutte sono opere italiane”. Mi raccomando: quando l’hai vista scrivi qui nei commenti il tuo giudizio.
Vista Mercoledì 3. Concordo pienamente sulla regia. Aggiungo che per un opera che spinge molto sul concetto di natura=patria=libertà, come da spirito romantico, è mancato totalmente l’elemento naturale: seguendo il suo concetto di come non ci deve essere contrapposizione tra scena e parole/musica, non si possono apprezzare i ranze des vaches o i temi “temporaleschi” senza neanche un accenno ad un’altura innevata, ad un prato, o al Lago di Costanza Manca tutto l’elemento pastorale, gli Svizzeri sono ridotti a dei cloni grigi senza stemma e bandiere scialbe e spente. Una mancata occasione. Orchestra ottima e anche i cantanti
Io ho letto molte critiche su questo Tell che elogiavano anche la regia ( parlo anche di feroci detrattori della Muti). Io la vedrò il 7 in streaming (in realtà lo streaming è il 6,ma il 6 canto da solista a Novara nella Messa k 220 di Mozart). M. Mariotti l'ho ascoltato a Pesaro nel Tell e penso siamo di fronte ad uno degli interpreti storici di quest' opera
Concordo pienamente sul discorso introduttivo sulle regie. Non ho visto ancora lo spettacolo , mi rifarò con lo streaming del 6 Aprile. Mi piacerebbe avere la sua opinione sul Guillaume Tell andato in scena a Vienna ( che io ho visto dal vivo ) Si trova lo streaming della recita del 16 marzo ✌️✌️✌️
Buon giorno Maestro, da quello che si è visto, la regia non è stata particolarmente apprezzata, anche se è opera della figlia del "Maestrissimo": io non sono un talebano strenuo difensore degli allestimenti tradizionali, ma uno stravolgimento dell'azione ovvero una decontestualizzazione di quello che vedi con quello che senti ovvero un ambiente completamente estraneo alla trama dell'opera, secondo me è comunque inaccettabile. Va bene che quello che c'è scritto nel libretto non è un dogma di fede, ma a tutto c'è un limite. Si sono già visti i mitra e gli aggeggi elettronici che nulla c'entrano con la storia rappresentata: chissà quando vedremo un Guglielmo Tell magari ambientato in una stazione spaziale, la mela e la balestra sostituite da qualche aggeggio elettronico e un fucile a laser; viste le tendenze attuali delle regie moderne non ci sarebbe niente da stupirsi. Non condivido l'affermazione di molti quando dicono che un bravo attore potrebbe essere un mediocre cantante: ci sono dei ruoli dove essere bravi attori è del tutto fondamentale, così come non si può prescindere dall'essere contemporaneamente dei bravi cantanti (opere di Rossini su tutte oppure L'Elisir d'amore con Dulcamara); quindi un bravo cantante che sia anche un valido attore è sicuramente una qualità che va premiata. Sui cantanti, quindi, tutto sommato, un cast che non ha demeritato e che merita una lode. Che orchesta e coro siano stati bravi non deve stupire: da un complesso come quello della Scala è quello che ci si deve sempre aspettare. Sul direttore d'orchestra, a me personalmente Mariotti piace, quindi non mi sorprende che abbia diretto bene, anche per l'impegno che un'opera come il Guglielmo Tell richiede. Un caro saluto e aspettiamo il prossimo video e la live di domenica pomeriggio
Caro Maestro, premetto che la penso esattamente come lei sulle regie, ma le “innovazioni” che i registi pensano di poter fare sono un malanno che affligge la Lirica da moooooolto tempo… ha presente il confronto tra Cosima Wagner e Adolphe Appia…?🤪😂
Che aggiungere? Assistetti alla generale domenica scorsa e ne trassi esattamente le stesse conclusioni, specialmente per lo scempio coreografico del "Pas de six"...che Lei ed io si sia la stessa persona?
Carissimo Vito buonasera 🌟 Grazie per la tua preziosissima e dettagliatissima recensione sul Guillaume Tell 👏🙏🌟 Condivido tutto appieno, sarei stato solo un po’ più “clemente “ sulla regia: in una società stressante e frenetica come la nostra che causa vari problemi alla salute, regie come quella di ieri sera sarebbero salutari come una tisana di Cascara, Frangula, Senna, Malva e Rabarbaro, Menta e Tarassaco… favoriscono la salute e la funzionalità dell’organismo ….🤭🤭🤣🤣
Ho avuto occasione di vedere dal vivo nella regia di Chiara Muti prima il Così fan tutte al San Carlo poi il Don Giovanni al Regio di Torino, entrambi sotto la bacchetta del padre. A mio modesto parere furono due bellissimi spettacoli, innovativi e coerenti al tempo stesso. Probabilmente era dovuto anche al magistero del padre. In ogni caso la reazione del pubblico scaligero è come al solito esagerata e non degna della Muti che rimane comunque una regista intelligente e capace. Ha ragione lei però a dire che non ha sfruttato altrettanto intelligentemente la sua prima occasione in Scala
Vito permettimi di correggere il il mio commento rilasciato tre giorni violetta875 fa e mi scuso se è apparso un commento sconclusionato ti bacio, ti bramo e ti adoro, e ripeto in maniera pedissequa la tua frase. Grazie v.v. -:) P.S. mia madre non era disattenta ma mi ha inculcato quella che veniva definita "la buona creanza" e soprattutto non siamo nati nella corte di San Giacomo💗💓💓.
Dai tutto sommato allora è andata bene 😊 Per quanto riguarda la regia mi domando: ma i registi di un opera non dovrebbero essere competenti o quasi su tutto ? O prendono cani e gatti? Mi fermo qui,se no i commenti non sarebbero carini... nonostante non sia così rigida sullo schema.
La Muti ha fatto due ottime regie mozartiane, soprattutto per merito del padre, che l'ha istruita su come ambientare fedelmente i due capolavori di Mozart.. E gli spettacoli hanno avuto un giusto successo... Nel caso del Guglielmo Tell, ha agito da sola, devo ammettere coraggiosamente, ma la resa non è stata delle migliori... L'ho visto online e devo ammettere che non mi ha rapito, come invece mi è successo con la versione originale con regia di Pierluigi Pizzi eseguito a Pesaro
Vito ti premetto che non ho visto l'opera non ho il televisore in camera ma mio marito che è teledipendente ho sbirciato il televisore e come al solito che cosa ho visto chi si voleva è chi c'era tutti al foyer aindovina un pò ,redo
Maestro lo sostengo da sempre i registi sono inutili. Basterebbe solo ricalcare o ricopiare come preferisce le regie di Visconti o di Guido Cantelli che essendo , nel caso di Visconti un violoncellista e nel caso di Guido Cantelli considerato da Toscanini come un figlio e prematuramente deceduto nell'incidente aereo di Orly ma che anche se breve era un talento allo stato puro. (il canale Cuini films) che Lei sicuramente conosce . Pertanto che dire? a mio avviso un buon regista deve avere studiato musica. Non la tedio oltre Maestro e La ringrazio v.v. (quella del parente inutile) che mi sembra un bel tema di riflessione o no?
Essendo il Tell ambientato in un pese occupato non è che sia così difficile da attualizzare..... Che ci siano dubbi sui cantanti invece è grave, con tutti i grandi contanti rossiniani che ci sono oggi. Non faccio nomi , ma basta fare riferimento alle edizioni del festival di Pesaro per farsene un' idea , per chi già non è avvezzo. Infatti Mariotti arriva da li.
Una volta a Pesaro si poteva ascoltare il gotha del canto rossiniano. Sulle sponde dell'Adriatico si sono visti davvero tutti, dalla Horne a Flórez, passando per Devia, Valentini, Blake, Merritt, Ramey... Oggi si punta di più sui giovani, il che significa tante belle voci ma pochi fuoriclasse. So bene che, dicendo così, rischio di fare la figura del nostalgico, ma la realtà è questa. Ormai anche da noi si preferisce spendere i soldi nelle regie, con tutto ciò che ne consegue.
Ma infatti non ho mai capito perché tutte le recensioni delle opere parlino prima della regia poi delle scene poi dei costumi poi della direzione poi poi poi e alla fine in due righe liquidano i cantanti che a me personalmente è la prima cosa che mi interessa 😂😂😂
Ha ragione. Personalmente credo che, soprattutto quando una cosa non piace (e la regia spesso divide) ci sia il diritto alla critica ma anche il dovere di motivarla e articolarla e ciò allunga i tempi.
Forse perché sono.pochi i critici che hanno l'autorevolezza per elaborare giudizi *tecnici* sui cantanti e direttori d'orchestra mentre è più facile e, a mio avviso troppe volte superficiale, esprimersi apertamente du regia, costumi, scenografie ecc. La *cultura musicale* in Italia purtroppo si va sempre più atrofizzandosi e annichilendosi. Grazie dunque maestro Lo Re, per questo suo instancabile impegno.
Guglielmo Tell è un capolavoro assoluto, composto da uno dei più grandi geni (per me il più grande insieme a Mozart) della musica. Basta con le regie che decontestualizzano l' epoca storica, si può essere geniali e, soprattutto, di buon gusto senza stravolgere tutto. Ricordo una ignobile regia della Semiramide al Rossini Opera Festival in cui la vicenda era ambientata in una ipotetica sede dell' ONU, ipertecnologgizzata e con il presentarsi in scena di terroristi armati. Che schifo!
Quindi, da quello che capisco, è uno spettacolo che ha del blasfemo e del volgare. Non possiamo essere lieti dei giovani che vanno a vedere una rappresentazione così...
Ieri pomeriggio sono andata a vedere la Fanciulla del West di Puccini al Teatro Regio di Torino ambientata sul set di un film di Sergio Leone con tanto di staff cinematografico e figurante che interpretava il leggendario regista. Credo di non aver mai assistito a qualcosa di così tanto brutto e oserei dire disturbante.
Certo, si chiama "Musica a contrasto" e nel cinema si usa spessissimo. Non vuol dire però che tutte le musiche allegre possano commentare bene tutte le musiche drammatiche.
Andavano fuori tempo o, meglio, in quella coreografia non importava proprio del tempo musicale! I corpi si muovevano intenzionalmente su accenti diversi da quelli della musica. Ora, vorrei ricordare che l'opera lirica rientra nel teatro musicale, non nel teatro e basta, a cui venga giustapposta una musica a caso. Questo, al di là del fatto che la lievità di quelle battute-capolavoro di Rossini stridessero come un gessetto sulla lavagna con la grevità di quanto si vedeva rappresentato contemporaneamente (che può anche essere una "scelta artistica", per quanto molto discutibile), chiarisce purtroppo molto sulle intenzioni della regia, secondo cui non è la regia che si deve piegare alle esigenze narrative come scritte in partitura ma il contrario! A me pare il colmo!
Poi io seguo con grande interesse questo canale, ma non coprendo perché su 26 minuti di video, 13 sono usati per fare una filippica contro la categoria dei registi da parte di un musicista, è come se io (che ho studiato teatro), parlassi senza saperne molto di quanto non mi piacciono certi direttori, certo ho un opinione a riguardo, ma non avendo studiato mai teoria musicale o direzione d'orchestra mi tengo i giudizi per me. Mi sembra spesso che invece dall'altra parte ci sia molta gente che ne capisce molto di musica, ma si occupa solo di attaccare i registi il più aspramente possibile....
Mi creda: non è il mio caso. Sono solo contento se posso dire che tutto ciò che ho visto e sentito mi è piaciuto! Ammetto forse che l’attacco può essere stato eccessivo ma non era contro I registi, dato che in oltre 100 produzioni liriche ho lavorato con dozzine di registi e ne conosco di bravissimi. Non mi piacciono CERTI registi e mi arrogo il diritto di dirlo; esattamente come noi musicisti siamo criticati da gente che spesso la musica non l’ha neanche mai studiata.
Mi permetto di dire che l'opera è un sistema complesso. Quando un compositore doveva musicare un libretto, in accordo o meno col librettista, l'impresario teatrale, l'orchestra, i cantanti, i coreografi, i costumisti e chiunque contribuisse alla bontà della messinscena stava facendo un lavoro immenso. Forse di questo non ci rendiamo conto completamente a secoli (o decenni) di distanza. Sta di fatto che la musica e la messinscena rappresentano un tutt'uno. Se la regia è completamente discorde e staccata dalla musica c'è qualcosa, anzi molto, che non va, che non funziona. E per dire questo non credo serva essere ne musicista ne regista teatrale, ma avere un minimo di buongusto e soprattutto buonsenso.
@@Vito_Lo_Re no ma questo concetto lo condivido, dico semplicemente che a volte c'è un rifiuto da parte dei loggionisti soprattutto dal primo minuto in cui si alza il sipario. È più un fastidio che sento in generale non voleva essere un attacco a lei che ripeto, seguo con grande piacere!
Dovrò, a questo punto non posso piu scrivere vorrò, vedere quest'opera alla Scala il 3 aprile peossimo, preparato al peggio...Già da un po sto maturando l'idea che quest'opera dia il meglio di se nell'ouverture strumentale e nel finale, entrambi da "sballo" per la loro bellezza, e che tutto quello che avviene in mezzo si collochi piuttosto in una routine di buona musica, ma nel complesso abbastanza convenzionale, non a caso l'opera nel corso della sua storia è stata "scorciata". Ma l'idea di affrontare 4 ore di regia scollata con i contenuti drammatici e musicali mi atterrisce non poco. Lo scrissi già a proposito dell'Alcina rappresentata in forma di concerto alla Scala di recente, un'esecuzione vibrante, freschissima e tutt'altro che noiosa. La risposta all'arrogante ignoranza di registi omologati e autobanalizzati. In realtà non provocano nessuno, sono soltanto disgustosi. VIVA LA FORMA DI CONCERTO!!!
Beh, io non ho una visone così estremistica né di quest'opera né delle rappresentazioni in generale. Se può però essere di conforto ieri sera, all'inizio del secondo atto, qualcuno in platea ha gridato: "Bravo il Maestro ma facciamola in forma di concerto!"😀😀
@@breberto sono perfettamente consapevole che Guillaume Tell sia un capolavoro, me ne guardo bene dal sottostimato. Ho voluto soltanto esprimere il mio parere su ouverture e finale che, secondo me sono superlativi, di un'altezza musicale ed espressiva ineguagliabili. Soltanto la parte di violoncello solo nell'ouverture ne decreta il pregio, si potrebbe ascoltarlo decine di volte a bocca aperta, così come il finale impostato su semplici anabasi di seste maggiori protese all'infinito testimonia una volontà di catarsi collettiva potentissima. Volevo solo dire che a fronte di questi due episodi "da brivido" è difficile scrivere un'opera di 4 ore sempre su questa temperatura. Forse Rossini ha dato troppo all'inizio e alla fine...
Grazie maestro! Mi ha dato un'idea: è molto probabile che gridero' anch'io: "Fate le opere in forma di concerto", non offendo nessuno e non lancio proclami politici
La prego, si ricreda. Faccia come feci io nelle settimane scorse: prima di andare alla Scala ascolti l'opera integrale (Le consiglio la versione diretta da Pappano), con libretto in mano. Lo faccia più volte se ne ha tempo e modo: scoprirà l'immensità di tutte le 4 ore di composizione rossiniana, un incredibile compendio di 100 anni di opera lirica, per certi versi riassuntrice (del tardo '700 e del bel canto), per altri incredibilmente anticipatrice (di Verdi, di Wagner, financo di Puccini!) È un capolavoro di 4 ore che mai stanca anche nei recitativi, che comunque sono grandemente minoritari nel complesso, e che (al di là delle bellissime arie) stordisce ed incanta per le sue grandiosità corali. E per fortuna questa versione scaligera musicalmente è eccellente. Ci faccia per piacere conoscere le Sue impressioni quando vi avrà assistito.
Questo è un suo pensiero, legittimo, ma è solo il suo pensiero. Non mi riferisco alla regia della Muti perchè non ho visto lo spettacolo, ma le osservazioni che lei fa sulle regie cosiddette" innovative", con tutto il rispetto, è assai banalotto!!
A mio onestissimo parere c'è un grosso problema, l'opera lirica è già vista come una cosa lontanissima dal nostro tempo che non racconta più un bel niente rispetto alla contemporaneità. Ovviamente chi la fischia è tutta gente che in scala ci va spessissimo, ma senza essere sgarbato li definirei tutti "diversamente giovani". Io quest'opera non l'ho vista ma faccio un discorso in generale: sicuramente a volte i fischi sono più che dovuti ad esempio con alcune regie davvero senza un'idea (non faccio esempi per evitare di essere falcidiato), ma spesso mi è capitato di vedere opere che oltre ad una musica eseguita magistralmente avessero anche un'idea forte dal punto di vista registico che andava a raccontare della contemporaneità e la rendeva interessante a chi di questa contemporaneità si interessa, eppure veniva fischiata perché c'era un PC in scena banalmente. Mi dispiace ma io in una regia di Zeffirelli o Liliana Cavani (presupposto il fatto che sono stati due grandissimi registi del loro tempo) oggi, nel 2024 mi sembrano la cosa più superflua e noiosa del mondo, un modo per rendere l'opera un fatto museale morto, come se fosse una mummia del museo egizio. Ma se il teatro è un'arte viva che accade nel momento in cui la si sta facendo allora perché devo spendere 300 euro per vedere una roba che è scaduta già 50 anni fa come significato? Nel teatro di prosa oggi come oggi quasi nessuno si sognerebbe di rappresentare Shakespeare con costumi cinquecenteschi, perché tratta temi incredibilmente attuali che verrebbero uccisi in pochi secondi dall'uso di una gorgiera ad esempio. Non capisco perché il mondo dell'opera debba rimanere freezato in una bolla di ambientazioni barocche e ultra fedeli al testo, ma senza nessun tipo di idea. Se bastasse ambientare tutto come l'ha scritto il librettista a livello scenografico e situativo allora i registi nel mondo a quest'ora sarebbero 7 miliardi, non servirebbe alcun tipo di capacità!
Ma nessuno dice che non si possano fare regie attualizzate; non io, almeno. Ho visto sia dal podio che dalla platea regie bellissime che di “tradizionale” non avevano nulla. Chiedo solo che quello che vedo non faccia a pugni con quello che sento. Chiedo troppo?
Ma allora *attualizziamo* tutto: il testo del libretto, nseriamo in orchestra un po' di tecnomusic e facciamoli cantare con l'autotune!! Perché questa *libertà* di azione deve essere prerogativa esclusiva del regista?????
Il problema è che non va bene niente.. quello a cui assistiamo è la rappresentazione del vuoto assoluto! Gente che non ha nulla da dire. che non è creativa, che non sa raccontare e continua ad inventarsi cose e storie che nulla hanno a che vedere con la realtà che ci viene rappresentata. e tutto per stupire.
Lei è anche una bella persona, se mi permette, si vede da come si pone , educato, corretto e competente !! Grazie infinite
Troppo gentile!
Devo ritornare su quello che ho detto molto tempo fa. Queste persone abbiano il coraggio di fare opere personali rischiando successi o insuccessi. Senza devastare successi di altri, facendoli propri. Gente piccolina. Bravo come sempre
Buongiorno maestro. Visto ieri sera. Cast della prima.
Condivido ogni parola della sua analisi.
Mi permetto di aggiungere una lode speciale per il tenore che i pezzi più impegnativi nella seconda parte dell’opera (quando la stanchezza inizia a farsi sentire).
La direzione è stata, a parer mio, eccezionale. Quasi 40 anni fa avevo amato quella di Muti che mi aveva stregato. Questa ha colori diversi, dinamiche diverse, una duttilità diversa nel suono. L’esito è davvero emozionante.
Amai molto l’allestimento di ronconi con i video di Rotunno (quello pure criticato). Lo ritenevo e lo ritengo un grande lavoro, perché faceva quello che - secondo me - un allestimento operistico deve fare: non pretendeva di dire o dimostrare nulla, ma evocava sensazioni, suggeriva emozioni. Lasciava che l’immaginazione di noi spettatori si confrontasse con il canto e con la musica, senza prevaricazioni e distrazioni. Tutto ciò non è successo ieri.
Allestimento e regia di questa edizione sono esattamente tutto quello che Lei ha detto.
Ieri sera, alla fine del terzo atto, fischi e critiche senza appello da loggione, gallerie e palchi.
Grazie mille del feedback.
Sarebbe bello un video sul meraviglioso finale dell'Opera che non considero un capolavoro ma una grandiosa prova di maestria di un genio assoluto. Vi colgo anticipazioni di tecnica dello spettacolo dei giorni nostri.
Grazie Maestro le sue recensioni sono sempre molto buone e competenti
Grazie infinite per il tuo canale, sto facendo il passaparola.
Pino Caruso diceva che "il regista è uno che disturba le prove" sto scherzando ma mi fa sempre ridere . Grazie ancora e W la musica!!!
Grazie a te!
Buon giorno maestro. Ho recuperato ieri sera lo streaming del Tell Scaligero su La Scala.tv. parte musicale da urlo. M. Mariotti si conferma interprete di statura storica di questa partitura. Orchestra e coro in grandissimo spolvero. Ottimo cast con un immenso inossidabile M. Pertusi Stra festeggiato al termine di Sois Immobile. Korchak mi ha stupito..avevo dei dubbi invece ha fatto veramente bene. Bene tutti gli altri. La tanto criticata regia non l'ho trovata così terribile. L'idea di base c'era e in alcuni punti realizzata con grande efficacia. Certe scene erano veramente forti. Quello che posso imputarle è un certo eccesso di simbologie che cozzano spesso con la crudezza delle scene realistiche che erano poi la vera forza di questa regia. Se C. Muti avesse seguito in toto la strada del Realismo avrebbe ricevuto molti più apprezzamenti. Quello che tu dici che a volte quello che si vede cozza con la musica è vero,ma non sempre per me è un fastidio. Es. Nel primo atto ho apprezzato come certi scorci musicali apparentemente lirici sereni, venivano qui resi con scene decisamente crude( come lo stupro delle tre spose mentre gli svizzeri si muovevano come automi). In realtà questo contrasto sottolinea ( almeno così l'ho interpretato) come la serenità e la felicità di quei momenti sia in realtà fallace per gli svizzeri in quanto felicità piagata dal servaggio e la schiavitù agli austriaci. Non è lo spettacolo della mia vita,ma non l'ho trovato nemmeno così terribile soprattutto a fronte di certe emerite schifezze che si vedono in tanti luoghi blasonati. Un caro saluto
Da pesarese, ho avuto il privilegio di poter ascoltare due volte il "Guglielmo Tell" nella mia città. Ricordo ancora quello del 1995, con la regia molto tradizionale e molto bella di Pizzi, Gelmetti sul podio, Pertusi, Kunde, Dessì e... Alessandra Ferri! Versione integralissima, talmente integrale che tra secondo e terzo atto servivano le lasagne nel parcheggio del Palafestival.
Ho ricordi meno belli dell'allestimento del 2013, nonostante Flórez e nonostante Mariotti, bravissimo. In quel caso regia discutibile, anche se poi la musica è talmente bella da far dimenticare tutto il resto.
A quello del 2013 c'ero e l'ho trovato memorabile. La regia di Vick era difficile concettualmente,ma di straordinaria efficacia. Il terzo atto era veramente un pugno nello stomaco
@@amedeofolco9988 Nel complesso fu uno spettacolo di alto livello, non c'è dubbio. Non è il tipo di regia che mi fa impazzire, ma è anche una questione di gusti.
Comunque ce l'ho in Blu-ray, me lo riguardo volentieri.
Pesaro 1995...c'ero anche io.Bellissimo ricordo.
Complimenti per.la tua recensione.
Io c ero e condivido in pieno quanto da te riportato.
Spero di rivederti alla Scala.
Io ho l abbonamento alle prime e sono in galleria.
Sei veramente bravo.
Grazie! Ci sarò per cavalleria. In palco, in questo caso.
Tutto condivisibilissimo come sempre.
Un’esecuzione splendida funestata da una regia non del tutto sciocca o brutta, ma sicuramente inadeguata in troppe cose.
Resta il grande piacere di esserci conosciuti di persona :)
Piacere reciproco!
Caro Maestro,
È più che evidente la sua profonda conoscenza e passione per l'opera lirica, e il suo commento si distingue per la sua raffinata sensibilità e la sua capacità di cogliere i dettagli più sfumati.
Sono rimasto colpito dalla sua franchezza e onestà riguardo alla regia, esprimendo la sua delusione per ciò che per lei è stata un'occasione persa. Tuttavia, apprezzo il suo equilibrio nel riconoscere gli elementi positivi della rappresentazione, come l'interpretazione dei cantanti, l'impeccabile direzione orchestrale e la vivace partecipazione del pubblico.
La sua critica costruttiva nei confronti della regia, benché negativa, è formulata con moderazione evidenziando il rispetto per il lavoro artistico e il desiderio di miglioramento. È incoraggiante vedere qualcuno che si prende il tempo di analizzare così attentamente ogni aspetto dello spettacolo, dimostrando un profondo impegno nel preservare e arricchire l'arte dell'opera lirica.
Mi congratulo con Lei per la sua capacità di cogliere la complessità e la bellezza dell'opera, e per il modo in cui trasmette il suo amore per questo genere artistico così affascinante. 🙏🏻
Grazie mille. D’altronde credo che se ci si arroga il diritto di criticare bisogna anche accollarsi il dovere di motivare. Anche a costo di qualche lungaggine…
@@Vito_Lo_Re lungaggine? Io l’ascolterei per ore. È un piacere :)
Non sono lungaggini - almeno non per quanto mi riguarda- ma considerazioni personali illuminanti , da un professionista serio e rispettoso -anche quando non è in accordo con certe scelte- del lavoro altrui. Grazie per il suo impegno nel diffondere L opera lirica con partecipazione, professionalità , e vorrei dire , quasi con affetto . Solo così si può trasmettere la propria passione .
L'ho visto ieri ed ero in galleria. Il direttore Mariotti è stato strepitoso, l'ouverture per me è stata pura emozione, così come il finale dell'opera. A me sono piaciuti tantissimo Pertusi, che è stato meraviglioso, e Korchak. Jicia non mi è dispiaciuta anche se in un paio di momenti non mi è apparsa proprio centrattissima.
Già al primo attimo è partito un bu che ha avuto come risposta "Aspetta che ancora non hai visto niente!". Ed infatti la contestazione lunga, e non sono con i bu, è partita al terzo atto. La regia mi è sembrata confusa, con troppi elementi messi insieme senza coerenza. È stata un cosa tra il fantasy e la fantascienza. Quando è finito il terzo atto mi veniva da piangere.
Alla conclusione della recita sono usciti tutti, ma la regista mi è sembrato che non sia apparsa.
Quando un regista viene ingaggiato per allestire un'opera c'è qualcuno della direzione artistica del teatro che possa approvare la realizzazione della messa in scena?
La domanda è legittima ma mal posta: se la direzione artistica ingaggia un certo regista, sa già come lavora e ha un’idea abbastanza precisa di quale sarà il risultato finale.
@@Vito_Lo_Re , grazie per la risposta. Io mi sono appassionato di recente all'opera lirica e, forse, anzi sicuramente avrò idee molto semplici in merito. Ho letto anche altri commenti alla sua recensione e praticamente quasi tutti hanno scritto sulla regia e pochissimo sull'esecuzione della musica e dei cantanti. Anche altre recensioni si sono dilungati sulla regia piuttosto che sui cantanti. Ecco, questo per come la vedo io rappresenta la vittoria del regista, nonostante le contestazioni, e un ridimensionamento dell'opera lirica. Forse il mio è un pensiero semplicistico, ma quando esco dal teatro dopo aver assistito all'opera lirica dovrei avere le orecchie stracolme del bello del canto e della musica e non gli occhi pieni delle immagini della regia. la mia mente dovrebbe ripensare al canto e alla musica e non ad altre cose. Perché altrimenti piuttosto vado al cinema a vedere un film.
Poi, una domanda: perché oggi non vengono praticamente più create opere nuove?
Beh...la vittoria della regia fino ad un certo punto: se è vero che "l'importante è che se ne parli" è anche vero che in futuro Chiara Muti non riceverà aprioristicamente tutti i favori del pubblico (perlomeno i miei) e magari ci sarà chi, proprio leggendo il suo nome in cartellone, si asterrà dall'andare a teatro. Dagli oggi e dagli domani a tale regista non sarà poi tanto convenuta questa bislacca regia...
Alla fine, come in ogni ambito di "libero mercato", il potere è in mano di chi acquista, se è capace di esercitarlo. Certamente, almeno in Scala, una buona metà dei biglietti è da considerarsi sempre comunque venduta (al solito archetipo "turista giapponese a Milano") per il solo prestigio del teatro, ma non credo che la Direzione del teatro apprezzerebbe molti spazi vuoti in future regie di Chiara Muti. Sta a noi ricordarcene e far sì che ciò accada. (@@fabriziobufalo3866
@@fabriziobufalo3866in teoria i teatri dovrebbero commissionare musica nuova. In pratica lo fanno sempre meno. Le ragioni le abbiamo discusse in diverse live. Ad oggi credo che il teatro che commissiona più opere nuove sia il Coccia di Novara.
Grazie
Mondiale! Concordo assolutamente con le sue considerazioni in merito alle regie.
Grazie. Trovo molto interessanti le Tue disamine , che hanno il pregio di provenire da una persona tecnicamente preparata che conduce l’appassionato anche nella “cucina” dove viene preparata l’esecuzione. Ad esempio l’osservazione sulla disposizione del coro è interessante per capire la ragione degli effetti ottenuti, anche se non ho capito il motivo per cui il coro non dovrebbe poter vedere il direttore, visto che sicuramente la Scala ha un sistema di monitor a circuito chiuso dal quale pressoché ovunque si dovrebbe poter vedere il gesto in tempo reale, anche se fuori scena. Non riesco, per mia colpa e scarsa pratica nei canali RUclips a trovare la modalità di abbonamento, se mi manda un link in risposta le sarei grato.
Intanto mille grazie. Certo: in Scala avranno senz'altro dei monitor; il problema principale è che sentono male l'orchestra e soprattutto il loro suono va verso la quinta invece che verso il pubblico. Detto questo, come situazione temporanea è accettabile.
Per abbonarsi può cliccare su ruclips.net/channel/UCjGLjL_w-86wPVh5k5Qc7ugjoin
Grazie mille.
Visto ieri sera con lo stesso cast di cui alla recensione, seguo da tempo Michele Mariotti, che al tempo in cui era a Bologna ho anche avuto la fortuna di conoscere: persona di raro spessore umano oltre che professionale. Ieri sera Mariotti, a mio avviso, è stato strepitoso e, solo la sua direzione, è valsa le 5 ore (complessive) di energie. Condivido puntualmente ogni singola riflessione e sensazione da lei espressa; Salome tecnicamente raffinata, ma emozionalmente non è arrivata. Segnalo che allo spettacolo di ieri sera si sono ripetuti i "buuh" al termine della scena di ballo del terzo atto (per intenderci -scena dell'albero e dei vizi) alternati a "orroreee". Personalmente ritengo che "orrore" sia altro, ma anche di aver pensato -dall'inizio del primo atto all'ultimo istante del finale- quanto avrebbe potuto essere bello se, alla bellezza del suono, si fosse accompagnata quella dell'occhio. L'idea in sè della Regia poteva anche essere "valevole", ma è andata troppo oltre nella decontestualizzazione e nella ricerca costante di "topos metaforici". Quello che mi sono infine chiesta, scherzando tra me e me, è stato: ma il voluto richiamo ai pascoli svizzeri del Rossini…in che cosa sará mai stato trasformato?!
chiedo un milione d scuse,ma mi diresti qualcosa sul quadro (mi piace moltissimo ) che hai alle spalle ?Quanto a te sei bravissimo. Complimenti e grazie.
Insopportabili e inguardabili le regie che non rispettino il libretto delle opere che hanno sempre, lo ricordo a questi registi, trama e parole già scritte e non modificabili.
C’ero anch’io ieri sera in loggione e ho avuto impressioni molto simili (su Gessler e sull’ambiente giovanile e competente in primis): mi dispiace che non conoscessi questo canale e che, quindi, non ti abbia riconosciuto, ma ti seguirò molto volentieri. PS: ero quello che al termine dei ballabili del terzo atto ha gridato “Brava l’orchestra”.
Ti ho sentito! Concordo in pieno.
Sono D' accordo con quanto ha detto; condivido tutto però mi stupisco che abbia notato solo ora che in prima galleria e nel loggione si senta meglio😂! Vi è stato un solo cast! Ho assistito alle Recite del 26-3, 6-4 purtroppo ne avrei viste di piu ma non ho potuto,peccato! Sarei stato più pesante con Salomè Jicia ( Marina Rebeca di un altra categoria ,ascoltata a Roma e Pesaro)Tittoto nella Recita del 6 è stato molto applaudito ! Comunque Dimitri Corchak dal vivo è il miglior Arnold che abbia mai udito fin D' ora! Forse i miei conoscenti del loggione per Arnold cosa vogliono un Mix di lauri Volpi, Kunde,Corchak?😂
Condivido pienamente. In particolare la critica alla regia teatrale. C’è un limite nello “sbalordire” la provocazione, e soprattutto nell’appropriarsi così gratuitamente di una musica, di una storia, di parole e di scene che la regia ha malsanamente in parte offeso e non rispettato. Poteva, anzi doveva inventarsi una nuova produzione, composta da un programma e con una trama auto-firmata, senza appropriarsi impunemente del grande Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini !
Nel mio piccolo, assolutamente d'accordo su quanto detto sulla regia.
Abita a Toro to on Canada a volte Vado a vedere l oper e devo dire che per la maghior parte mudicalmente molto ben I temperate ma delle regime e stenographer piu' che disastrose
Delle volte rigiuto di andarci proprio per le nesse I. Scena. Mi sembra che I registered abbiamo delle convinzioni politiche e filosofiche proprie che sovrainpongono alla realta' dell'opera distruggendola completamente.
Io lo andrò a vedere sabato 23, già lo sto aspettando con trepidazione e ora sono veramente curiosissimo
Concordo assolutamente su tutto, e mi rendo conto che il peggio non è mai morto: ho assistito ad una settantina di opere in mezza Europa, ed è la prima volta che dal pubblico sento partire una selva di buuuuuuuh a scena aperta .............meritatissimi. La signora Muti ha sbagliato mestiere, speriamo che il babbo le consigli a tornare di recitare anziché distruggere le opere liriche
Sono entusiasta di aver avuto l'opportunità di assistere alla rappresentazione di 'Guglielmo Tell' di Rossini alla Scala, eseguita magnificamente nella sua lingua originale, il francese. Questa scelta linguistica ha aggiunto un'autenticità che ho particolarmente apprezzato. Il direttore Michele Mariotti ha fatto un lavoro splendido, guidando con maestria l'orchestra attraverso le complesse partiture rossiniane. Il coro e i solisti hanno offerto una performance eccezionale, con una menzione speciale per il tenore Korchak, la cui voce ha brillato nel teatro. Tuttavia, non posso dire lo stesso per il personaggio di Mathilde, la cui interpretazione non ha risuonato con me al livello sperato.
Dal punto di vista scenografico, le scene erano di forte impatto visivo, belle esteticamente e cariche di simbolismi che giocavano abilmente con il contrasto tra luce e oscurità, rappresentando metaforicamente il conflitto tra gli oppressi svizzeri e gli oppressori austriaci. Sebbene questa sia stata un'idea brillante, avrei preferito un approccio diverso nello sviluppo di questi temi, magari più vicino alle innovative visioni di Graham Vick che ho ammirato durante il Rof di Pesaro.
Un aspetto che non mi è piaciuto particolarmente riguarda i movimenti scenici durante i pezzi ballabili; in alcuni momenti, questi si sono spinti verso un registro quasi comico, che mal si adatta alla serietà e alla grandiosità di un'opera come il 'Guglielmo Tell'. Tale scelta registica ha, a mio avviso, minato l'integrità stilistica dell'opera in quei frangenti.
In conclusione, nonostante alcune riserve, sono profondamente grato per l'esistenza di capolavori come 'Guglielmo Tell'. La genialità di Rossini continua a illuminare il nostro mondo culturale, rendendolo decisamente più ricco e meno monotono. Ringraziamo Rossini per averci regalato un'opera di tale calibro, che continua a emozionare e ispirare pubblico e artisti di tutto il mondo.
Grazie, Davide.
@@Vito_Lo_Re Ma ti faccio una domanda: le signorine intorno a Gesler erano i 7 peccati capitali, giusto? O almeno io l’ho letta così…
@@davidecastoldi7606ora lo so anch’io, allora…
@@Vito_Lo_Re Ottimo😂
a Catania, Chiara Muti, ha realizzato una bella regia de "I Puritani" a settembre scorso.
Sono totalmente d'accordo. Una regia fa tanto in un'opera, soprattutto dal punto di vista dello spettatore. Ad esempio la regia del Don Carlo era tradizionale ma aveva delle punte molto moderne. Una brutta regia violenta la musica (e lo spettatore)
Buongiorno Maestro, ho scoperto il suo canale un paio di giorni fa e mi ha riacceso "la fiamma d'amore" per l'opera e la musica classica. Vista la sua competenza, mi piacerebbe qualche vedeo-consiglio su incisioni da avere nella propria collezione di opere famose. Ad esempio, io adoro l'edizione del Rigoletto diretta dal Maestro Gianandrea Gavazzeni edita da Ricordi nel '69. Però, non essendo un esperto, non so se è davvero buona o se è solo il mio gusto personale. E le assicuro che del Rigoletto ne ho ascoltate numerose versioni, tra dischi e video. In ogni caso, auguro lunga vita a lei e al canale e continuo a divorare i suoi video 🥰
Su Rigoletto assolutamente Gobbi-Callas-Di Stefano- Gavazzeni del '55. Con Di Stefano irraggiungibile.
Complimenti per la recensione! Io l'ho vista il 6 aprile, dove la Jicia, anche a detta di chi aveva visto la prima, ha fatto molto meglio: coloratura sul fiato, stile rossiniamo perfetto. Sono d'accordissimo sulla regia. Mariotti fantastico. A me Korchak non piace. Canta bene, ha acuti muscolosi, ma tende a urlare e secondo me ha una voce proprio sgraziata. Brutta. Mi era piaciuto molto nella Rusalka, ma Rossini e' permaloso, non ci si puo' permettere niente. Globalmente serata fantastica comunque.
D’accordo su tutto, avendo partecipato, ho avuto le stesse sue emozioni, e non molto positive..
Vito, grazie della recensione! Io andrò e ti farò sapere. Sai di che cosa sono molto contento?… che si esegua in francese! È giusto così perché è un’opera che ha un gusto e una drammaturgia francese.
È vero. Un’amica cantante francese mi disse: “fattene una ragione: è un’opera francese”. Io le risposi: “ci sta. Allora però nozze, don Giovanni e così fan tutte sono opere italiane”.
Mi raccomando: quando l’hai vista scrivi qui nei commenti il tuo giudizio.
@@Vito_Lo_Re Bella risposta! Hai avuto la prontezza! Certo, scrivo qui!
Vista Mercoledì 3. Concordo pienamente sulla regia. Aggiungo che per un opera che spinge molto sul concetto di natura=patria=libertà, come da spirito romantico, è mancato totalmente l’elemento naturale: seguendo il suo concetto di come non ci deve essere contrapposizione tra scena e parole/musica, non si possono apprezzare i ranze des vaches o i temi “temporaleschi” senza neanche un accenno ad un’altura innevata, ad un prato, o al Lago di Costanza
Manca tutto l’elemento pastorale, gli Svizzeri sono ridotti a dei cloni grigi senza stemma e bandiere scialbe e spente. Una mancata occasione. Orchestra ottima e anche i cantanti
Grazie del feedback.
Io ho letto molte critiche su questo Tell che elogiavano anche la regia ( parlo anche di feroci detrattori della Muti). Io la vedrò il 7 in streaming (in realtà lo streaming è il 6,ma il 6 canto da solista a Novara nella Messa k 220 di Mozart). M. Mariotti l'ho ascoltato a Pesaro nel Tell e penso siamo di fronte ad uno degli interpreti storici di quest' opera
Peccato che il 6 sarò via! In bocca al lupo per la messa novarese.
Concordo pienamente sul discorso introduttivo sulle regie. Non ho visto ancora lo spettacolo , mi rifarò con lo streaming del 6 Aprile. Mi piacerebbe avere la sua opinione sul Guillaume Tell andato in scena a Vienna ( che io ho visto dal vivo ) Si trova lo streaming della recita del 16 marzo ✌️✌️✌️
Ne parlavo proprio stamattina con un amico che l’ha visto. Voci notevolissime. Tanti tagli, purtroppo.
@@Vito_Lo_Re Riccardo ?
Yes!@@guidopalmieri9016
@@Vito_Lo_Re infatti è lui che mi ha mandato questo link. Mi sono iscritto al suo canale ✌✌✌
@@guidopalmieri9016 grande Riccardo!
Maestro se non ricordo male Rossini all'epoca veniva definito "il tedeschino". v.v. :-)
Ricorda benissimo.
Buon giorno Maestro, da quello che si è visto, la regia non è stata particolarmente apprezzata, anche se è opera della figlia del "Maestrissimo": io non sono un talebano strenuo difensore degli allestimenti tradizionali, ma uno stravolgimento dell'azione ovvero una decontestualizzazione di quello che vedi con quello che senti ovvero un ambiente completamente estraneo alla trama dell'opera, secondo me è comunque inaccettabile.
Va bene che quello che c'è scritto nel libretto non è un dogma di fede, ma a tutto c'è un limite.
Si sono già visti i mitra e gli aggeggi elettronici che nulla c'entrano con la storia rappresentata: chissà quando vedremo un Guglielmo Tell magari ambientato in una stazione spaziale, la mela e la balestra sostituite da qualche aggeggio elettronico e un fucile a laser; viste le tendenze attuali delle regie moderne non ci sarebbe niente da stupirsi.
Non condivido l'affermazione di molti quando dicono che un bravo attore potrebbe essere un mediocre cantante: ci sono dei ruoli dove essere bravi attori è del tutto fondamentale, così come non si può prescindere dall'essere contemporaneamente dei bravi cantanti (opere di Rossini su tutte oppure L'Elisir d'amore con Dulcamara); quindi un bravo cantante che sia anche un valido attore è sicuramente una qualità che va premiata.
Sui cantanti, quindi, tutto sommato, un cast che non ha demeritato e che merita una lode.
Che orchesta e coro siano stati bravi non deve stupire: da un complesso come quello della Scala è quello che ci si deve sempre aspettare.
Sul direttore d'orchestra, a me personalmente Mariotti piace, quindi non mi sorprende che abbia diretto bene, anche per l'impegno che un'opera come il Guglielmo Tell richiede.
Un caro saluto e aspettiamo il prossimo video e la live di domenica pomeriggio
A domenica, allora!
Che io ricordi il padre di Rossini era cornista. Chissà... 😊
Caro Maestro, premetto che la penso esattamente come lei sulle regie, ma le “innovazioni” che i registi pensano di poter fare sono un malanno che affligge la Lirica da moooooolto tempo… ha presente il confronto tra Cosima Wagner e Adolphe Appia…?🤪😂
Che aggiungere? Assistetti alla generale domenica scorsa e ne trassi esattamente le stesse conclusioni, specialmente per lo scempio coreografico del "Pas de six"...che Lei ed io si sia la stessa persona?
Lo siamo ma sotto mentite spoglie! 🧐
Carissimo Vito buonasera 🌟
Grazie per la tua preziosissima e dettagliatissima recensione sul Guillaume Tell 👏🙏🌟
Condivido tutto appieno, sarei stato solo un po’ più “clemente “ sulla regia: in una società stressante e frenetica come la nostra che causa vari problemi alla salute, regie come quella di ieri sera sarebbero salutari come una tisana di Cascara, Frangula, Senna, Malva e Rabarbaro, Menta e Tarassaco… favoriscono la salute e la funzionalità dell’organismo ….🤭🤭🤣🤣
😳
@@Vito_Lo_Re
Intendevo dire in modo edulcorato che certe regie sono lasxxxive 🫣🤭🤫
Ho avuto occasione di vedere dal vivo nella regia di Chiara Muti prima il Così fan tutte al San Carlo poi il Don Giovanni al Regio di Torino, entrambi sotto la bacchetta del padre. A mio modesto parere furono due bellissimi spettacoli, innovativi e coerenti al tempo stesso. Probabilmente era dovuto anche al magistero del padre. In ogni caso la reazione del pubblico scaligero è come al solito esagerata e non degna della Muti che rimane comunque una regista intelligente e capace. Ha ragione lei però a dire che non ha sfruttato altrettanto intelligentemente la sua prima occasione in Scala
Sono d’accordo con lei Il Don Giovanni di Mozart diretta dal padre non era male. Penso comunque che buare sia di cattivo gusto
Vito permettimi di correggere il il mio commento rilasciato tre giorni violetta875 fa e mi scuso se è apparso un commento sconclusionato ti bacio, ti bramo e ti adoro, e ripeto in maniera pedissequa la tua frase. Grazie v.v. -:) P.S. mia madre non era disattenta ma mi ha inculcato quella che veniva definita "la buona creanza" e soprattutto non siamo nati nella corte di San Giacomo💗💓💓.
Ti permetto qualunque cosa!
😂non pensano mai a chi vede e ascolta x la prima volta un'opera lirica ? Dura capire la vera trama
Proprio per quello faccio le trame raccontate male: così la gente si può preparare!
Di grazia.😊
@@Vito_Lo_Re
Lei in questo è sicuramente geniale, ma andare a teatro con un minimo di *preparazione* non guasterebbe!
Dai tutto sommato allora è andata bene 😊
Per quanto riguarda la regia mi domando: ma i registi di un opera non dovrebbero essere competenti o quasi su tutto ? O prendono cani e gatti? Mi fermo qui,se no i commenti non sarebbero carini... nonostante non sia così rigida sullo schema.
Mah, sulla competenza di alcuni registi ci sarebbe da discutere…
L’orchestra è per contratto tenuta ad aspettare il direttore. Detto ciò Mariotti è un eccellente direttore, e l’orchestra lo apprezza molto.
La Muti ha fatto due ottime regie mozartiane, soprattutto per merito del padre, che l'ha istruita su come ambientare fedelmente i due capolavori di Mozart.. E gli spettacoli hanno avuto un giusto successo... Nel caso del Guglielmo Tell, ha agito da sola, devo ammettere coraggiosamente, ma la resa non è stata delle migliori... L'ho visto online e devo ammettere che non mi ha rapito, come invece mi è successo con la versione originale con regia di Pierluigi Pizzi eseguito a Pesaro
A proposito orchestra verso il direttore...mi ricorda Domingo in Arena per Turandot
Io proprio non sopporto le cosiddette regine "moderne". Speriamo che prima o poi passino di moda.
E mi dispiace per la defezione della Rebeka.
Vito ti premetto che non ho visto l'opera non ho il televisore in camera ma mio marito che è teledipendente ho sbirciato il televisore e come al solito che cosa ho visto chi si voleva è chi c'era tutti al foyer aindovina un pò ,redo
La regia non era né bella né brutta, era semplicemente e disastrosamente sbagliata!
Peccato perché musicalmente è stata una serata da premio Nobel!
Il finale vale le 5 ore....!! Un plauso a noi del pubblico😅😅😅
Maestro oggi sarebbe bello ricordare Maurizio Pollini 😢
Ovviamente. Sempre che riesca ad arrivare, sono bloccato a Milano da uno sciopero dei treni.
Allora in bocca al lupo
Maestro lo sostengo da sempre i registi sono inutili. Basterebbe solo ricalcare o ricopiare come preferisce le regie di Visconti o di Guido Cantelli che essendo , nel caso di Visconti un violoncellista e nel caso di Guido Cantelli considerato da Toscanini come un figlio e prematuramente deceduto nell'incidente aereo di Orly ma che anche se breve era un talento allo stato puro. (il canale Cuini films) che Lei sicuramente conosce . Pertanto che dire? a mio avviso un buon regista deve avere studiato musica. Non la tedio oltre Maestro e La ringrazio v.v. (quella del parente inutile) che mi sembra un bel tema di riflessione o no?
Non sono inutili, devono fare il loro lavoro come si deve.
Essendo il Tell ambientato in un pese occupato non è che sia così difficile da attualizzare..... Che ci siano dubbi sui cantanti invece è grave, con tutti i grandi contanti rossiniani che ci sono oggi. Non faccio nomi , ma basta fare riferimento alle edizioni del festival di Pesaro per farsene un' idea , per chi già non è avvezzo. Infatti Mariotti arriva da li.
Una volta a Pesaro si poteva ascoltare il gotha del canto rossiniano. Sulle sponde dell'Adriatico si sono visti davvero tutti, dalla Horne a Flórez, passando per Devia, Valentini, Blake, Merritt, Ramey... Oggi si punta di più sui giovani, il che significa tante belle voci ma pochi fuoriclasse.
So bene che, dicendo così, rischio di fare la figura del nostalgico, ma la realtà è questa. Ormai anche da noi si preferisce spendere i soldi nelle regie, con tutto ciò che ne consegue.
Ma infatti non ho mai capito perché tutte le recensioni delle opere parlino prima della regia poi delle scene poi dei costumi poi della direzione poi poi poi e alla fine in due righe liquidano i cantanti che a me personalmente è la prima cosa che mi interessa 😂😂😂
Ha ragione. Personalmente credo che, soprattutto quando una cosa non piace (e la regia spesso divide) ci sia il diritto alla critica ma anche il dovere di motivarla e articolarla e ciò allunga i tempi.
Forse perché sono.pochi i critici che hanno l'autorevolezza per elaborare giudizi *tecnici* sui cantanti e direttori d'orchestra mentre è più facile e, a mio avviso troppe volte superficiale, esprimersi apertamente du regia, costumi, scenografie ecc.
La *cultura musicale* in Italia purtroppo si va sempre più atrofizzandosi e annichilendosi.
Grazie dunque maestro Lo Re, per questo suo instancabile impegno.
@@mariangelacaronia4928 in effetti non ci avevo mai pensato 😄
Guglielmo Tell è un capolavoro assoluto, composto da uno dei più grandi geni (per me il più grande insieme a Mozart) della musica. Basta con le regie che decontestualizzano l' epoca storica, si può essere geniali e, soprattutto, di buon gusto senza stravolgere tutto. Ricordo una ignobile regia della Semiramide al Rossini Opera Festival in cui la vicenda era ambientata in una ipotetica sede dell' ONU, ipertecnologgizzata e con il presentarsi in scena di terroristi armati. Che schifo!
Eravamo praticamente seduti a fianco e non sono riuscito a vederla 😭
Urca!
Concordo in tutto.
Come ormai sempre: orrida. Ma è possibile?
Scusate se mi è partito un a me mi ma era la foga😂😂😂
Come stare a scuola. Bisogna portarsi la merendina e fare la fila per il bagno. 😂
Quindi, da quello che capisco, è uno spettacolo che ha del blasfemo e del volgare. Non possiamo essere lieti dei giovani che vanno a vedere una rappresentazione così...
Il ratto delle sabine dell'antica Roma r
Ieri pomeriggio sono andata a vedere la Fanciulla del West di Puccini al Teatro Regio di Torino ambientata sul set di un film di Sergio Leone con tanto di staff cinematografico e figurante che interpretava il leggendario regista. Credo di non aver mai assistito a qualcosa di così tanto brutto e oserei dire disturbante.
Io credo di aver visto di peggio. Ne parliamo tra qualche minuto nella live.
Da questo canale facciamo partire un protesta
Oddìo, forse una scena violenta commentata da una musica allegra ha un suo senso, il contrasto grottesco può sottolineare la drammaticità della scena.
Certo, si chiama "Musica a contrasto" e nel cinema si usa spessissimo. Non vuol dire però che tutte le musiche allegre possano commentare bene tutte le musiche drammatiche.
Andavano fuori tempo o, meglio, in quella coreografia non importava proprio del tempo musicale! I corpi si muovevano intenzionalmente su accenti diversi da quelli della musica.
Ora, vorrei ricordare che l'opera lirica rientra nel teatro musicale, non nel teatro e basta, a cui venga giustapposta una musica a caso.
Questo, al di là del fatto che la lievità di quelle battute-capolavoro di Rossini stridessero come un gessetto sulla lavagna con la grevità di quanto si vedeva rappresentato contemporaneamente (che può anche essere una "scelta artistica", per quanto molto discutibile), chiarisce purtroppo molto sulle intenzioni della regia, secondo cui non è la regia che si deve piegare alle esigenze narrative come scritte in partitura ma il contrario! A me pare il colmo!
Poi io seguo con grande interesse questo canale, ma non coprendo perché su 26 minuti di video, 13 sono usati per fare una filippica contro la categoria dei registi da parte di un musicista, è come se io (che ho studiato teatro), parlassi senza saperne molto di quanto non mi piacciono certi direttori, certo ho un opinione a riguardo, ma non avendo studiato mai teoria musicale o direzione d'orchestra mi tengo i giudizi per me. Mi sembra spesso che invece dall'altra parte ci sia molta gente che ne capisce molto di musica, ma si occupa solo di attaccare i registi il più aspramente possibile....
Mi creda: non è il mio caso. Sono solo contento se posso dire che tutto ciò che ho visto e sentito mi è piaciuto! Ammetto forse che l’attacco può essere stato eccessivo ma non era contro I registi, dato che in oltre 100 produzioni liriche ho lavorato con dozzine di registi e ne conosco di bravissimi. Non mi piacciono CERTI registi e mi arrogo il diritto di dirlo; esattamente come noi musicisti siamo criticati da gente che spesso la musica non l’ha neanche mai studiata.
Mi permetto di dire che l'opera è un sistema complesso. Quando un compositore doveva musicare un libretto, in accordo o meno col librettista, l'impresario teatrale, l'orchestra, i cantanti, i coreografi, i costumisti e chiunque contribuisse alla bontà della messinscena stava facendo un lavoro immenso. Forse di questo non ci rendiamo conto completamente a secoli (o decenni) di distanza.
Sta di fatto che la musica e la messinscena rappresentano un tutt'uno. Se la regia è completamente discorde e staccata dalla musica c'è qualcosa, anzi molto, che non va, che non funziona.
E per dire questo non credo serva essere ne musicista ne regista teatrale, ma avere un minimo di buongusto e soprattutto buonsenso.
@@Vito_Lo_Re no ma questo concetto lo condivido, dico semplicemente che a volte c'è un rifiuto da parte dei loggionisti soprattutto dal primo minuto in cui si alza il sipario. È più un fastidio che sento in generale non voleva essere un attacco a lei che ripeto, seguo con grande piacere!
Dovrò, a questo punto non posso piu scrivere vorrò, vedere quest'opera alla Scala il 3 aprile peossimo, preparato al peggio...Già da un po sto maturando l'idea che quest'opera dia il meglio di se nell'ouverture strumentale e nel finale, entrambi da "sballo" per la loro bellezza, e che tutto quello che avviene in mezzo si collochi piuttosto in una routine di buona musica, ma nel complesso abbastanza convenzionale, non a caso l'opera nel corso della sua storia è stata "scorciata". Ma l'idea di affrontare 4 ore di regia scollata con i contenuti drammatici e musicali mi atterrisce non poco. Lo scrissi già a proposito dell'Alcina rappresentata in forma di concerto alla Scala di recente, un'esecuzione vibrante, freschissima e tutt'altro che noiosa. La risposta all'arrogante ignoranza di registi omologati e autobanalizzati. In realtà non provocano nessuno, sono soltanto disgustosi. VIVA LA FORMA DI CONCERTO!!!
Beh, io non ho una visone così estremistica né di quest'opera né delle rappresentazioni in generale. Se può però essere di conforto ieri sera, all'inizio del secondo atto, qualcuno in platea ha gridato: "Bravo il Maestro ma facciamola in forma di concerto!"😀😀
CON CHE CORAGGIO DI PARLARE MALE DI QUEST'OPERA CHE E' GRANDE DALL'INIZIO ALLA FINE.@@Vito_Lo_Re
@@breberto sono perfettamente consapevole che Guillaume Tell sia un capolavoro, me ne guardo bene dal sottostimato. Ho voluto soltanto esprimere il mio parere su ouverture e finale che, secondo me sono superlativi, di un'altezza musicale ed espressiva ineguagliabili. Soltanto la parte di violoncello solo nell'ouverture ne decreta il pregio, si potrebbe ascoltarlo decine di volte a bocca aperta, così come il finale impostato su semplici anabasi di seste maggiori protese all'infinito testimonia una volontà di catarsi collettiva potentissima. Volevo solo dire che a fronte di questi due episodi "da brivido" è difficile scrivere un'opera di 4 ore sempre su questa temperatura. Forse Rossini ha dato troppo all'inizio e alla fine...
Grazie maestro! Mi ha dato un'idea: è molto probabile che gridero' anch'io: "Fate le opere in forma di concerto", non offendo nessuno e non lancio proclami politici
La prego, si ricreda. Faccia come feci io nelle settimane scorse: prima di andare alla Scala ascolti l'opera integrale (Le consiglio la versione diretta da Pappano), con libretto in mano.
Lo faccia più volte se ne ha tempo e modo: scoprirà l'immensità di tutte le 4 ore di composizione rossiniana, un incredibile compendio di 100 anni di opera lirica, per certi versi riassuntrice (del tardo '700 e del bel canto), per altri incredibilmente anticipatrice (di Verdi, di Wagner, financo di Puccini!)
È un capolavoro di 4 ore che mai stanca anche nei recitativi, che comunque sono grandemente minoritari nel complesso, e che (al di là delle bellissime arie) stordisce ed incanta per le sue grandiosità corali. E per fortuna questa versione scaligera musicalmente è eccellente. Ci faccia per piacere conoscere le Sue impressioni quando vi avrà assistito.
Questo è un suo pensiero, legittimo, ma è solo il suo pensiero. Non mi riferisco alla regia della Muti perchè non ho visto lo spettacolo, ma le osservazioni che lei fa sulle regie cosiddette" innovative", con tutto il rispetto, è assai banalotto!!
Il pensiero di chi altri potrei mai esprimere sul mio canale?
@@Vito_Lo_ReO non ha capito il mio commento, o come penso , fa finta di non capire! Buona serata!
E' stato chiarissimo: faccio osservazioni sulle regie "innovative" assai banalotte. @@1954951
A mio onestissimo parere c'è un grosso problema, l'opera lirica è già vista come una cosa lontanissima dal nostro tempo che non racconta più un bel niente rispetto alla contemporaneità. Ovviamente chi la fischia è tutta gente che in scala ci va spessissimo, ma senza essere sgarbato li definirei tutti "diversamente giovani". Io quest'opera non l'ho vista ma faccio un discorso in generale: sicuramente a volte i fischi sono più che dovuti ad esempio con alcune regie davvero senza un'idea (non faccio esempi per evitare di essere falcidiato), ma spesso mi è capitato di vedere opere che oltre ad una musica eseguita magistralmente avessero anche un'idea forte dal punto di vista registico che andava a raccontare della contemporaneità e la rendeva interessante a chi di questa contemporaneità si interessa, eppure veniva fischiata perché c'era un PC in scena banalmente. Mi dispiace ma io in una regia di Zeffirelli o Liliana Cavani (presupposto il fatto che sono stati due grandissimi registi del loro tempo) oggi, nel 2024 mi sembrano la cosa più superflua e noiosa del mondo, un modo per rendere l'opera un fatto museale morto, come se fosse una mummia del museo egizio. Ma se il teatro è un'arte viva che accade nel momento in cui la si sta facendo allora perché devo spendere 300 euro per vedere una roba che è scaduta già 50 anni fa come significato? Nel teatro di prosa oggi come oggi quasi nessuno si sognerebbe di rappresentare Shakespeare con costumi cinquecenteschi, perché tratta temi incredibilmente attuali che verrebbero uccisi in pochi secondi dall'uso di una gorgiera ad esempio. Non capisco perché il mondo dell'opera debba rimanere freezato in una bolla di ambientazioni barocche e ultra fedeli al testo, ma senza nessun tipo di idea. Se bastasse ambientare tutto come l'ha scritto il librettista a livello scenografico e situativo allora i registi nel mondo a quest'ora sarebbero 7 miliardi, non servirebbe alcun tipo di capacità!
Ma nessuno dice che non si possano fare regie attualizzate; non io, almeno. Ho visto sia dal podio che dalla platea regie bellissime che di “tradizionale” non avevano nulla. Chiedo solo che quello che vedo non faccia a pugni con quello che sento. Chiedo troppo?
@@Vito_Lo_Re certo, ma ci mancherebbe, solo dalle sue parole non capivo quanto fosse labile quel confine, grazie del confronto!
@@lorenzogatto8901 Grazie a lei. I confronti sono sempre benvenuti su questo canale.
Ma allora *attualizziamo* tutto:
il testo del libretto, nseriamo in orchestra un po' di tecnomusic e facciamoli cantare con l'autotune!!
Perché questa *libertà* di azione deve essere prerogativa esclusiva del regista?????
@mariangelacaronia4928 ottimo spunto! Magari ne parliamo nella live di domenica.
Il problema è che non va bene niente.. quello a cui assistiamo è la rappresentazione del vuoto assoluto! Gente che non ha nulla da dire. che non è creativa, che non sa raccontare e continua ad inventarsi cose e storie che nulla hanno a che vedere con la realtà che ci viene rappresentata. e tutto per stupire.