Bei tempi passati non ho più 12anni ne ho 84 ma mi piace ancora sentire queste belle poesie e ripassarle ma un po' le ho dimenticate ditemele voi quando potete grazie rosetta
Questa poesia di Carducci, studiata a scuola da ragazzo, non ha perduto fascino e suggestione, che ben risaltano grazie alla voce dialogante e aggraziata dell'indimenticabile Gino Cervi.
Poesia di uno spessore altissimo che solo un Sommo Poeta poteva partorire,bellissima ,piena di tutta quella inquietudine che appartiene a quelle persone ricche di quei valori, sentimenti, emozioni, ormai di pochi.Mi emoziona ancora leggerla,sentirla, mi commuove.
Che capolavoro! Brividi lungo la schiena e il cuore che mi trema ogni volta che dopo tanto tempo la ascolto. La nonna Lucia! I cipressi! Che spettacolo! E che recitazione di Gino Cervi! Grazie, grazie infinite.
Togliamoci, umilmente, il cappello di fronte ad un'interpretazione magistrale del nostro ben amato "Peppone". I commenti sono ambivalenti; mi dispiace... Io dico solo: "ce ne fossero, d'attorio così"...
Ogni tanto rivado col pensiero a questa poesia! E mi soffermo sul: " ben lo sappiamo-un pover'uom tu se'- ben lo sappiamo e il vento ce lo disse-che rapisce degli uomini il sospir-come dentro al tuo petto eterne risse ardon-che tu né sai, né puoi lenir.... e ....MEDITO sulla nostra ...umanità così fragile nella sua presunzione !! :-)
Questo paesaggio, mi ricorda Fiesole dal Colle lunato, la poesia è una delle più importanti che sono state scritte, a maggior ragione declamate da un attore del calibro di Gino Cervi, che bellezza risentire la sua stupenda voce. Grazie
grande Gino Cervi attore mio preferito.Chi può interpretare questa poesia unica al mondo meglio di te? nessuno sei e sarai sempre il mio attore preferito. Unico Unico.
Lettura apollinea, armoniosa, equilibrata, con l'accento emiliano ineliminabile e piacevole, a rendere scorrevole la narrazione. E qui è il punto: la poesia è fatta di continui a capo, che possono forse essere resi dalla visione di un attore che percorre un foglio su un leggio, ma che in audio vanno rappresentati in altro modo.
Il miglior Carducci è questo, quello di "Pianto antico", di "San Martino"ecc., insomma quando abbandona i toni del retore trombone e del vate autoproclamato e si scopre uomo con le sue vicende personali e i suoi pensieri intimi.
Comunque ( e ne chiedo perdono) la recitazione di Cervi, a cui pure mi inchino, ma pure , a mio avviso, ...corre troppo via, senza soffermarsi con rimarcar di voce, tanti punti ,,,salienti !! :-(
sette paia di scarpe ho consumato, sette verghe di ferro ho logorato per appoggiarmi nel fatale andare.,....sette lunghi anni di lacrime amare..tu dormi alle mie grida disperate e il gallo canta e non ti vuoi svegliare..
ho un'insegnante all'antica che ci ha dato da studiare in tre blocchi questa poesia più la parafrasi in un colpo solo, quasi un suicidio, ma bel video, con buona recitazione!
La poesia è una delle più belle di sempre, Gino è Cervi un grandissimo, però in questo caso non mi pare una recitazione a dovere, sembra una "lettura parlata" a cui manca la giusta intonazione.
Questa poesia di giosuè Carducci è molto bella significativa. Mi è piaciuta molto parte quando parla con gli alberi. A me non piacie il modo in cui esprime la poesia perché le sue parole sono fredde e sintetiche
Scusate una domanda.. lo chiedo a tutti... Alle medie anch'io, come molti, ho studiato a memoria questa bellissima poesia, fra l'altro interpretata stupendamente da Gino Cervi. Ma io ricordo nettamente che dicevo Bolghèri, con l'accento sulla e. Hanno sbagliato ad insegnarla, si puo' dire in tutti e due i modi ? magari a Roma si dice Bolghèri e a Bologna, per esempio Bòlgheri ?Grazie se qualcuno lo sa.
Fa parte delle poesie che, sino a 50-60 anni fa, gli insegnanti ci obbligavano a imparare a memoria e in qualche misura anche ad amare, per la loro musicalità supportata da una discreta dose di retorica. Ma poi abbiamo preso le distanze e imparato a scrivere versi differenti, forse senza musicalità, ma con un gusto più vicino al sentire attuale, che non lascia spazio a tanti arzigogoli...
L'asino che rosicchia il cardo che viene menzionato alla fine dell'opera letteraria è una figura allegorica : rappresenta l'indifferenza di fronte al progresso (il treno)
Gino Cervi a mio parere non esprime passione in questa recita, va bene per interpretare Peppone. Questa poesia è ben altro che una lunga lista parole mal recitate
Ho amato questa poesia dalla prima volta che l'ho letta per studiarla a memoria tanti anni fa e ancora l'amo, come amo Bolgheri e i cipressi.
Poesia stupenda. Ogni volta che la leggo sento un'emozione particolare.
... Ricordi felici delle elementari... La sapevo tutta a memoria... Stupenda, un monumento incrollabile.
Molta poesia in queste parole, grazie Carducci.
Bei tempi passati non ho più 12anni ne ho 84 ma mi piace ancora sentire queste belle poesie e ripassarle ma un po' le ho dimenticate ditemele voi quando potete grazie rosetta
Queste sì che sono poesie, non le schifezze d'oggi
Splendida poesia e Splendida Splendida recitazione
Questa poesia di Carducci, studiata a scuola da ragazzo, non ha perduto fascino e suggestione, che ben risaltano grazie alla voce dialogante e aggraziata dell'indimenticabile Gino Cervi.
Magnifica interpretazione di Gino Cervi dai toni dolci e piani ,molto rievocativi .
Grazie mille per la gentile notifica di approvazione.
Mi ha fatto tornare indietro nel tempo quando le poesie si imparavano a memoria
Poesia di uno spessore altissimo che solo un Sommo Poeta poteva partorire,bellissima ,piena di tutta quella inquietudine che appartiene a quelle persone ricche di quei valori, sentimenti, emozioni, ormai di pochi.Mi emoziona ancora leggerla,sentirla, mi commuove.
Meraviglioso ricordo della mia infanzia . Rimpiango i ragazzini di oggi che non hanno questo scrigno della nostra cultura italiana
Sì, che perdita!
Che capolavoro! Brividi lungo la schiena e il cuore che mi trema ogni volta che dopo tanto tempo la ascolto. La nonna Lucia! I cipressi! Che spettacolo! E che recitazione di Gino Cervi! Grazie, grazie infinite.
Perché i cipressi son alberi da viale per cimiteri. Lunghi e stretti, dai fusti alti, sembran dire; " guardate al cielo"
Una delle poche poesie che riesce a commuovermi.
Di fronte a questi versi,non oso dedicare alcun commento,solo dico:grazie maestro.
Togliamoci, umilmente, il cappello di fronte ad un'interpretazione magistrale del nostro ben amato "Peppone". I commenti sono ambivalenti; mi dispiace... Io dico solo: "ce ne fossero, d'attorio così"...
Concordo appieno, il migliore tra gli attori italiani di sempre, non solo per Peppone
Ogni tanto rivado col pensiero a questa poesia! E mi soffermo sul: " ben lo sappiamo-un pover'uom tu se'- ben lo sappiamo e il vento ce lo disse-che rapisce degli uomini il sospir-come dentro al tuo petto eterne risse ardon-che tu né sai, né puoi lenir.... e ....MEDITO sulla nostra ...umanità così fragile nella sua presunzione !! :-)
Gtazie per queste belle posie ricordo degli anni della scuola e della giovinezza
Si leggono sempre con piacere e con uno spirito diverso da allora
Il massimo della poesia in questa lirica del Carducci, per me estasi
Che nostalgia!
Il grande NS. Poeta G.CARDUCCI....😘🌹✌️🍀
Questo paesaggio, mi ricorda
Fiesole dal Colle lunato,
la poesia è una delle più importanti
che sono state scritte, a maggior ragione declamate da un attore
del calibro di Gino Cervi,
che bellezza risentire la
sua stupenda voce. Grazie
Grazie mi è servita per l’interrogazione. Bravissimo!
stupenda....risveglia sentimenti fortissimi sempre..
riasoltarla è una magia
Bellissima poesia e ancor più bella interpretazione
Stupenda composizione ,imparata a memoria in II media,e che ricorderò per tutta la vita.
❤❤ C'è il mio cuore lassù ❤❤
Divi no …Carducci …grazie di queste chicche che ci hai lasciato !!!!!!!
grande Gino Cervi attore mio preferito.Chi può interpretare questa poesia unica al mondo meglio di te? nessuno sei e sarai sempre il mio attore preferito. Unico Unico.
Grandissimo. Palcoscenico o set, nessuna differenza, una presenza scenica autorevole, una intensità interpretativa assoluta e commovente. Arte pura.
Mi dispiace che i giovani d oggi non meritino poeti come Carducci
poesie bellissime ....scritte con sentimento
Brividi
Versamente bella
Il Grande Gino Cervi che non ha mai perso la sua bolognesità ed è ancora nei nostri cuori!
Lettura apollinea, armoniosa, equilibrata, con l'accento emiliano ineliminabile e piacevole, a rendere scorrevole la narrazione. E qui è il punto: la poesia è fatta di continui a capo, che possono forse essere resi dalla visione di un attore che percorre un foglio su un leggio, ma che in audio vanno rappresentati in altro modo.
Una stretta di mano, sincera.
bello devo studiarne metà a memoria per domani
comunque grazie il video! mi aiuterà se lo ascolterò tipo 50 volte ahaha
Il miglior Carducci è questo, quello di "Pianto antico", di "San Martino"ecc., insomma quando abbandona i toni del retore trombone e del vate autoproclamato e si scopre uomo con le sue vicende personali e i suoi pensieri intimi.
Che meraviglia.
GRANDE CERVI-BELLISSIMA LA POESIA
mi si stringe sempre il cuore!
Ci sono stato il mese scorso.Il mare , il treno , il viale coi cipressi.Mi sono sentito al centro della poesia.Posso dirlo? Mi sono emozionato.
che bella recitata da Cervi!
Comunque ( e ne chiedo perdono) la recitazione di Cervi, a cui pure mi inchino, ma pure , a mio avviso, ...corre troppo via, senza soffermarsi con rimarcar di voce, tanti punti ,,,salienti !! :-(
Sono della stessa opinione; andrebbe recitata più lentamente e con maggiore enfasi.
sette paia di scarpe ho consumato, sette verghe di ferro ho logorato per appoggiarmi nel fatale andare.,....sette lunghi anni di lacrime amare..tu dormi alle mie grida disperate e il gallo canta e non ti vuoi svegliare..
Tutto fottutamente bello .......
Bravo bravo
é stupendaaaa!!!!!!1
Ammirevolmente belli cipressi ....
bello ascoltarla
ho un'insegnante all'antica che ci ha dato da studiare in tre blocchi questa poesia più la parafrasi in un colpo solo, quasi un suicidio, ma bel video, con buona recitazione!
Idem alle elementari. Anche per me fu un incubo, tanto che ora mi ricordo ancora delle strofe a memoria!
bellissimo numero 1
1oagosto di Giovanni Pascoli
molto bellaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
❤🎉
TOP.
"Ecco la bellezza della vita" (Andrea Chénier, di U. Giordano).
Path of history.
La poesia è una delle più belle di sempre, Gino è Cervi un grandissimo, però in questo caso non mi pare una recitazione a dovere, sembra una "lettura parlata" a cui manca la giusta intonazione.
Beh...il brano è lungo e le esigenze discografiche mettevano i loro paletti, però, essendo la "cronaca" di un dialogo ci trovo la giusta nostalgia.
Mi ai fatto studiare bene
La a con l'h
Questa poesia di giosuè Carducci è molto bella significativa. Mi è piaciuta molto parte quando parla con gli alberi. A me non piacie il modo in cui esprime la poesia perché le sue parole sono fredde e sintetiche
concordo con rumori
E ci vuole arte.
Mi prenos vin kun mi
Campo Carducci
Scusate una domanda.. lo chiedo a tutti... Alle medie anch'io, come molti, ho studiato a memoria questa bellissima poesia, fra l'altro interpretata stupendamente da Gino Cervi. Ma io ricordo nettamente che dicevo Bolghèri, con l'accento sulla e. Hanno sbagliato ad insegnarla, si puo' dire in tutti e due i modi ? magari a Roma si dice Bolghèri e a Bologna, per esempio Bòlgheri ?Grazie se qualcuno lo sa.
No , l' accento è Bòlgheri, secondo la metrica poetica. Prova a recitarla con l' altro accento e sentirai la dissonanza.
Bòlgheri..
l'insegnante
Fa parte delle poesie che, sino a 50-60 anni fa, gli insegnanti ci obbligavano a imparare a memoria e in qualche misura anche ad amare, per la loro musicalità supportata da una discreta dose di retorica. Ma poi abbiamo preso le distanze e imparato a scrivere versi differenti, forse senza musicalità, ma con un gusto più vicino al sentire attuale, che non lascia spazio a tanti arzigogoli...
da bolgherese..quello non è il viale della poesia
Grande Carducci quando attraversa la Toscana!
Questo cambiamento ha fatto sparire la poesia
Fr:. Cervi tanto di cappello
CARDUCCI E VELARDINIELLO
Mi erano venuti due cipressi
condivisa da Luisa
emozionante
C
3:59
I by
Non credo che tu l''hai studiata a memoria alle elementari .L'avrai letta e parafrasata,perchè è troppo lunga...
ah! dimenticavo che ha tagliato (tolto) qualche parte mitologica o qualche cosa di simile!
L'asino che rosicchia il cardo che viene menzionato alla fine dell'opera letteraria è una figura allegorica : rappresenta l'indifferenza di fronte al progresso (il treno)
Che cane!
La parte dell asino la ricordo vivamente a scuola la facevano imparare a memoria....🤣
Gino Cervi a mio parere non esprime passione in questa recita, va bene per interpretare Peppone. Questa poesia è ben altro che una lunga lista parole mal recitate
Passeri no passere
Troppo veloce e freddo. Preferisco di gran lunga la versione di Arnoldo Foa '
troppo veloce e mancano le enfasi
Non ansimare.
Rema rema