A distanza di 40 anni ricordo ancora l’esclamazione di una compagna di classe, durante una gita, mentre guardava il mare dal finestrino del pullman “ Ecco il “mare color del vino” di cui parla Sciascia!” ; guardai anche io e lo vidi effettivamente, in un’ora vicina al crepuscolo, color violaceo :)
Questo video è un capolavoro... tralasciando il colore effettivo dell'acqua e del fatto che il fuoco è lo spettro dell'elemento che brucia, questo tuo contributo è una passeggiata nella foresta buia che finisce in un panorama luminoso. Sono stato condotto per mano nel tuo ragionamento e ne sono uscito più ricco. Grazie davvero...
Bellissimo il modo che hai di muovere le parole, scollando l'uso comune dalla percezione. Hai ragione, non è importante scoprire l'ipotesi più azzeccata per capire la percezione dei Greci antichi, ma aprire il ventaglio, o meglio, l'arcobaleno delle possibilità 🌈
Grazie Roberto per il tuo video. A volte l'ambiguità dà fascino alla prosa. Il mare spesso prende il colore del cielo e tutti sanno cosa significhi - all'imbrunire -. Il Sole salì, lasciando il mare bellissimo, nel cielo di bronzo. [Odissea III, I]
Questo video ha un tempismo perfetto: meno di due ore fa mia figlia di 4 anni e mezzo mi ha detto che il fuoco è rosso e io, dopo averci pensato un attimo, l'ho corretta dicendo che il fuoco è anche un po' giallo e un po' arancione (penso le farò vedere questo video quando sarà un po' più grande😊). Complimenti per i video che fai, sempre pieni di spunti interessanti!
In realtà il "colore del fuoco" inteso come calore della combustione dipende dalla temperatura a cui brucia un combustibile. Basta fare questo esperimento. La fiamma del gas è blu più vicina alla fonte e tende al rosso/arancio e poi al giallo man mano che ci si allontana dal maggior volume di combustibile. Se si pone al fuoco una barretta di rame, il colore della fiamma tende al verde. Stessa cosa per la legna, la fiamma è rosso/arancio vicino alla base e tende al giallo man mano che si allontana dalla legna. La brace, è tendenzialmente di colore rosso.
Io ricordo un altro colore omerico che mi lasciò perplesso: nella vicenda di Polifemo c'è questo montone particolarmente bello e pregiato il cui vello viene descritto come viola, ora dubito che il montone si facesse la tinta, per cui dopo una risata iniziale conseguente a questa idea la mia ipotesi è stata che fosse di un nero lucente, di quello che pare avere riflessi viola.
Grazie Roberto per il video di filosofia del colore. Volevo proporti questo ragionamento a completamento del tuo, formulando quella che potremmo chiamare l’ipotesi impressionistica. Gli impressionisti fanno spesso uso di tinte insolite per rendere le ombre, per esempio scegliendo il viola, il violetto, o anche l'azzurro quando queste si proiettano su superfici chiare, per esempio sulla neve. In questa operazione c’è sia un senso del vero molto spiccato, l’osservazione dei toni per come sono, inedita fino ad allora, che richiede indipendenza da come si è stati soliti pensare le ombre, rimettendosi alla sola vista, sia un’esasperazione a fini espressivi, scegliendo tinte al limite della percezione. Che in fondo è un’operazione poetica. Le ipotesi che attribuiscono ai Greci diverse capacità percettive dalle nostre, così come anche quelle che attribuiscono loro un diverso modo di parlare dei colori, hanno l’effetto indiretto, magari involontario, di non riconoscere che Omero (quella collettività di poeti che è stata Omero) possa essere stato capace di un’autentica capricciosa operazione poetica. Come se avesse dovuto per forza descrivere alla lettera quello che vedeva o vi fosse condotto da maniere di parlare acquisite. Mi sembra di osservare (in tutta onestà) che il mare è viola solo molto raramente, in certe sfumature attorno agli scogli per via della vita organica e in certe sfumature in controluce in cui il sotto dell’onda si imporporisce, e qui solo con molta fantasia (ma appunto!). Nel suo complesso non è viola, anche al variare delle condizioni luminose. E per quanto al tempo dei Greci potesse essere diverso, e magari ci sono condizioni luminose che non conosco, tutto mi fa pensare che il mare non fosse diverso e che in fondo le sfumature del mare sono quelle. Eppure nulla toglie che Omero (strano a dirsi) fosse un poeta, capace di vedere fantasiosamente il colore del mare, esasperandone l'impressione. Il mare in tempesta come in un’ebbrezza, eccetera. Il fuoco, che non è rosso, ma ha degli aloni rossatri, o i succhi gastrici, che pure non sono verdi ma danno un'impressione verdognola, o le fragole che in sezione possono presentare aloni rosa. Queste si possono chiamare delle operazioni impressionistiche. Come quando Neruda chiama dorato il limone. Esaltandone ancora di più la luminescenza. Ma quando un limone è veramente (veramente) dorato? Perché Omero deve essere stato da meno? Vero che l'impressionismo è una conquista dell'ottocento. Ma (1) episodicamente queste operazioni possono essere appartenute alla poesia da sempre. (2) Di lì a qualche tempo i Greci sono stati in grado di immaginare che tutto fosse fatto d'acqua (l'enormità di questo pensiero), che sfida può rappresentare a una mente capace di questo immaginare l'acqua colore del vino?
Glauca notte rutilante d'oro. Nelle notti di Luna piena ci si vede benissimo, la notte è chiara e luminosa, in quei momenti la Luna risplende come un grande disco d'oro sospeso. Ci vedo questo, non solo Ravenna, le frasi non sono frasi. Alcune volte sono quello che ci vediamo, e nelle notti chiare illuminate dalla luce intensa della Luna d'oro si potrebbe vedere anche un grande mare calmo e vinoso.
La riflessione è molto bella e, come al solito, apre a un sacco di strade. Se è verissimo, come dici, che talvolta usiamo i colori in maniera imprecisa e istintuale, in poesia secondo me subentra proprio la ricerca, da parte dell'autore, di immagini particolarmente evocative e originali. In poesia si usano figure retoriche, come l'ossimoro, proprio per sparigliare la realtà, creando contrasti volutamente assurdi. Come un "illustre" non può essere "sconosciuto" (ma l'accostamento dei due termini porta a un terzo significato ironico), o un "silenzio" non può essere "assordante" (e in questo caso l'aggettivo enfatizza il soggetto), allo stesso modo un mare può essere color del vino. D'altronde troviamo il "buio bianco", il "buio luminoso", il "cielo nero", il cielo d'oro" etc etc., e ogni accostamento del significante ha un perché nel contesto del significato.
È interessante notare che, dal punto di vista squisitamente scientifico (in particolare della fisica), i colori NON esistono in natura. Nello specifico senso che essi non sono altro che l'interpretazione fornita dalla nostra retina (coni e bastoncelli) alle onde elettromagnetiche corrispondenti ad uno specifico intervallo di lunghezza d’onda, NON a caso chiamato: “spettro del visibile”: da 380-450 nanometri (violetto) a 625-750 nanometri (rosso). In altre parole, i colori NON sono altro che una rielaborazione delle informazioni ricevute dalla riflessione della luce. Naturalmente, esistono delle curiose particolarità. Ad esempio, il color porpora NON corrisponde a nessuna lunghezza d’onda della luce visibile, ma noi lo percepiamo come una combinazione di rosso e violetto. Negli animali, invece, le cose cambiano notevolmente. Per esempio, le api riescono a vedere nell’ultravioletto (cosa che noi non riusciamo a fare), mentre i bovini NON vedono il rosso della muleta (che invece noi, solitamente, vediamo benissimo).
Però queste frequenze sono emesse dalla materia, perchè? E verso cosa è rivolto il colore? Dire che sono informazioni celebrali non fà capire però perchè vedo, ma solo il processo della visione. Cioè indichi la strada, ma non che cosa collega la strada, nè chi prenderà l'informazione. Perchè posso essere certo che l'io vede una coperta, e la vede verde, come processo capisco che c'entra l'occhio e i neuroni ma come... senso del sè? Fisicamente vedo qualcosa come fossi davanti a un dipinto.
ma in realtà esistono ... sono frequenze che tu puoi interpretare, ma loro esistono eccome, e la frequenza del rosso sempre la frequenza del rosso sarà, poi ovvio che a seconda della visione soggettiva arriverà un diverso colore, ma in realtà è sempre lui, è come parlare lingue diverse, e dire che la parola "casa" non esista, esiste, è ovvio poi che in inglese dicono home, ma sempre è quella parola, non so se mi spiego, il concetto di casa diciamo così, è la frequenza e non cambia mai, la parola è il colore percepito con cui ci si riferisce ad esso e può cambiare, ma non il concetto nè la frequenza possono realmente cambiare, sempre loro sono, ergo il colore vero(la frequenza o qualunque sia il termine tecnico) non cambia mai.
Furono i Greci i primi a rendersi conto del potere del mare sul vino. Il loro approccio non riguardava l’affinamento ma comunque vanno citati perché nessuno prima di loro aveva girato la testa verso il mare immaginando un mondo che unisse acqua e vino. 2.500 anni fa per l’appunto, gli isolani di Chio, un’isola greca dell’Egeo orientale, avevano un ingrediente segreto nel loro modo di fare il vino: lasciavano infatti per qualche giorno gli acini raccolti a mollo in mare, così da eliminare quel velo sottile che ricopre la buccia detto Pruina, così da rendere il successivo appassimento delle uve più veloce. Inoltre si riteneva che questa tecnica aiutasse l’uva a esaltare le proprie caratteristiche aromatiche.
Io ho sempre pensato che acido fosse un aggettivo e non una similitudine e quindi può esistere anche un giallo acido o un rosa acido inteso come acceso, quasi fosforescente. Ma forse sono solo io. Grande Roberto comunque!
C'è una terza ipotesi sul "mare color del vino", ispirata al vasellame. Alcuni kantharoi attici avevano una barchetta dipinta sul bordo. Ce ne sono degli esemplari anche a Ferrara, al Museo Archeologico Nazionale. Quando veniva riempito di vino nei banchetti e tutti inserivano la loro coppa, il vino diventava come il mare, perché si andavano a creare delle onde. In ogni caso la tua ipotesi è logica anche perchè Omero, ammesso che fosse una sola persona e non un collettivo, era probabilmente un aedo cieco ed è probabile che ragionasse a sentimenti.
Fu William Ewart Gladstone il primo a rendersi conto della “anomalia cromatica” presente nell’intero testo omerico. Dapprima Gladstone ipotizzò un difetto visivo in Omero (e almeno in tutti i Greci) ipotesi che poi culminò nelle ricerche di Lazarus Geiger e Hugo Magnus, che approfondendo le cause dell’incidente ferroviario di Lagerlunda (Svezia, 1875), propose di spiegare la cosa in termini di evoluzione storica della percezione umana del colore. A questa ipotesi naturalista si oppose quella culturalista secondo cui tutto dipendeva dalla incapacità delle lingue antiche di esprimere adeguatamente i concetti cromatici. Nel bellissimo libro “La lingua colora il mondo” Deutscher scrive che la differenza linguistica può davvero generare una differenza percettiva ma non a causa di limitazioni intrinseche alla lingua, bensì proprio per l’effetto contrario: cioè non a causa di ciò che la lingua ci impedisce di pensare, ma a causa di ciò che la lingua ci impone di pensare.
Mi hai ricordato che quando andavo a scuola, un'insegnante ci disse che il colore verde un tempo non si vedeva mai nelle pubblicità, perché era associato alla miseria (essere al verde) ma poi gli spot hanno cominciato ad utilizzarlo perché ha cambiato significato, rappresentando l'ecologia
Da associare alla carta da parati color miseria, di cui parla Gadda in una lettera, con riferimento alla carta da parati della casa dove era a pensione.
In "cromorama" di Falcinelli questa e molte altre storie sul colore sono trattate in maniera molto interessante e approdondita, te lo consiglio percje è un libro molto bello!
Caro Mercadini, grazie del video! Lessi il volume di Sciascia anni fa e non ero assolutamente a conoscenza del rimando omerico, si spiega forse così anche la storia che da il titolo al libro. Grazie mille!
Forse intendeva che il mare fosse inebriante, o contestualmente che guardava il mare al tramonto... Potrebbero essere un sacco di cose, ma ho apprezzato tantissimo tutte le tue riflessioni. Ammiro la tua apertura mentale che non esclude nulla e si immerge nell'esplorazione di tutto!
Da grande appassionata dei poemi omerici ho passato molto tempo al liceo a leggere e a riflettere di questa questione dei colori, grazie per questo bellissimo video, mi hai fatto fare un bel tuffo nel passato del greco mare purpureo ❤
Ciao Roberto sono un nuovo iscritto.....volevo farti notare che i succhi gastrici[acido cloridico] sono verdi.... e il colore del fuoco dipende dalla temperatura della combustione combustione. Ti saluto,è sempre un piacere ascoltarti
Grande, è sempre interessante ascoltarti. Anche noi anni fa abbiamo fatto una puntata sul colore blu, della sua percezione e del fatto che la sua comparsa nella nostra cultura è relativamente recente :D Sempre in gamba Mercadini!
Ho pensato alla giraffa di colore giallo per tutta la durata del video. Tutto cio che dici è bellissimo, grazie Roberto per questi regali di cultura che ci fai!
Due commenti: - credo che "verde acido" derivi proprio dall'acido cloridrico: cloro (khlōrós) in greco significa verde. In realtà non è verde l'acido cloridrico, ma il cloro gassoso. - il fuoco potrebbe essere anche rosso (ricordo il saggio alla fiamma dello stronzio), oppure blu (ad esempio nella combustione del metano). La questione buffa è che, diversamente dall'interpretazione artistica che diamo al rosso (colore caldo) e al blu (colore freddo), fisicamente è l'opposto: la luce rossa è a temperatura inferiore rispetto alla luce blu che indica un'emissione a temperatura più elevata. Grazie Roberto per le tue riflessioni che fanno riflettere!
Ciao Roberto ti seguo da un po' e trovo i tuoi video originali ed interessanti !!!! Grazie per i contenuti che tratti e complimenti come li spieghi bene !!!!! 🤗👋
Ascoltarti è sempre interessante, e che bello leggere commenti di persone NORMALI sotto i tuoi video, commenti di persone che discutono e commentano senza insultarsi ed attaccarsi a vicenda, cosa che oggi sembra quasi necessaria dopo aver visto un video qualunque
Complimenti per il video Roberto. In una nota a piè di pagina dei poemi omerici mi ricordo che lessi che il "colore del vino" si riferiva alla superficie specchiante/multicolore/ iridescente che assumono sia il vino (rosso) (immaginando di guardarlo in un bicchiere, dall'alto), sia il mare (pensiamo alla superficie delle onde quando siamo al largo, hanno riflessi arcobaleno/ iridescenti) sia i tessuti pregiati (pensiamo alle stoffe colorate di porpora, specie le stoffe lisce, se piegate/ondulate e guardate da varie angolazioni assumono riflessi variopinti). In effetti da subito accolsi questa spiegazione come logica, per quanto fantasiosa/poetica, ma che resta a ben pensarci di grande realismo. Sperando di essere stato utile, un caro saluto!
Ciao Roberto, grazie per il bellissimo video! Vorrei solo aggiungere che le antiche civiltà mediterranee non possedevano i termini che abbiamo a disposizione oggi per indicare colori specifici, come appunto il colore azzurro. Erano perlopiù limitati al bianco e nero, con riferimenti più vaghi rispetto ai nostri per colori come giallo e rosso. Forse anche per questo Omero ha utilizzato il termine vino per descrivere il mare, oltre alla bellissima natura evocativa del termine che hai brillantemente spiegato.
Per il nucleare verde c'è una ragione storica, si usava il radio nelle vernici fluorescenti delle lancette degli orologi per farle brillare di notte, purtroppo questa vicenda è anche legata alla morte di tutte le donne che dipingevano queste lancette, dato che appuntivano i pennelli con la bocca, ingerendo radio (per queste donne ci fu la prima class action della storia)
Grazie, grazie, GRAZIE! La percezione cromatica e la conseguente formulazione logica e lessicale (o viceversa!!!) è uno degli argomenti che mi piace di più e che tantissime volte ho provato a tirare fuori qui su RUclips e su alcune pagine di divulgazione su Istagram. Sono incappato in questo dilemma quando ho scoperto la separazione culturale tra blu e verde, di come i greci abbiano iniziato a distinguerli solo grazie alle squadre di bighe bizantine (quindi tardissimo), ovvero i Ventoi e Prasinoi. È mozzafiato pensare che noi PERCEPIAMO il colore o una sua sfumatura solo se abbiamo una parola che lo indica, ovvero solo se il nostro cervello ha una funzione linguistica unica per quel colore o sfumatura. In molte lingue orientali non c'è distinzione tra verde e blu (ad esempio in coreano) e si usano termini presi in prestito da altre lingue. È una tana del Bianconiglio, se si entra non si esce più. Grazie ancora per le riflessioni molto romantiche!
Al primo 'glauco' mi l'istinto mi ha ricordato un fumetto di Manara. Elettra, terzo libro mi pare delle laudi , purtroppo, causa il nazionalismo politico del tempo è un libro stupendo. Lo trovai a 2 € edizione anni 40 :). Grande Robi! Ah e grazie di avermi fatto conoscere i ' sonetti sacri " di Donne e non sai quanto altro; come per esempio un certo Amleto di Meno. !😊 Sei stato davvero un tramite inconsapevole delle luci accese , che servan sempre.
Amo molto questi video. Guardare un video del genere è come guardare un bimbo con i suoi giocattoli, solo che i giocattoli di Mercadini sono le parole.
Io con glauco ho sempre inteso il grigio-verde tipico di alcune varietà di salvia, i cui bordi e la parte superiore assumono toni argentei sotto particolari condizioni di luce. Ciao Roberto, grazie e complimenti per il video 😊
Ciao Roberto, ho letto due tuoi libri, ma andando a ritroso, ovvero sono partito dall'ultimo, "La donna che rise di dio", per poi fiondarmi su "Bomba atomica". Il primo l'ho trovato racconto affascinante e mi ha dato molti spunti sul come guardare, da una altra angolazione, il racconto della Bibbia; nell'altro ho ammirato il modo in cui hai sviscerato l'evento, partendo dalla storia di ogni personaggio e poi ricucendoli insieme piano piano. Fantastico ritrovare il modo di raccontare che usi, proprio qui nei tuoi video, anche nello stampato scritto, e leggere di due argomenti che, si percepiva, ti appassionavano. Un caro saluto.
Grazie Roberto! Se poi come da tradizione si presume che Omero fosse cieco, tutto diventa ancora più interessante: chissà quale colore davvero possa avere inteso essere quello del mare color del vino...
Su questo tema mi aveva incuriosito Andrea Marcolongo nel suo libro "La lingua geniale". Interessante questo video per le considerazioni sul nostro modo di considerare i colori ma resta la curiosità di come i greci considerassero i colori. Anche gli articoli in descrizioni dicono che è un campo di studio ancora tutto da affrontare.
Ciao Roberto, intanto grazie per aver arricchito il mio pensiero con il tuo punto di vista molto interessante 😊. Stavo riflettendo sul punto dei colori sbagliati e penso che potrebbe avere senso se parliamo in senso metaforico o per stimolare un pensiero. Tuttavia, bisogna dire che non esiste il ‘rosa fragola’ nei codici colore, ma esiste il ‘rosso fragola’ (#d53032, Codice Colore Hex). Per quanto riguarda il fuoco, è vero che la fiamma di un fiammifero è gialla, ma il colore del fuoco varia in base alla temperatura: le fiamme calde sono bianche, mentre quelle più fredde sono rosse. Per quanto riguarda il ‘verde acido’, sono pienamente d’accordo con la tesi che il nome non abbia alcuna relazione con l’acido.
il mare è acqua e quindi trasparente. la superficie del mare è uno specchio riflettente: la notte è scuro come il cielo, nel pomeriggio estivo è azzurro o blu come il cielo, al tramonto è rosso e arancio (o violaceo) come il cielo. è "verde acqua" quando non è limpido e le correnti trasportano i pigmenti verdi delle alghe.
Ciao grandissimo Roberto! Come sempre video super interessante! Grazie! Solo un paio di cose: L'acido cloridrico quando libera il cloro diventa verde (clorofilla, verde, prende il nome proprio dal cloro gassoso) Le cose radiattive, immaginate verdi, credo facciano riferimento al pervasivo utilizzo in passato di composti contenenti materiali radioattivi per renderli fosforescenti, come le lancette delle sveglie. 😅 Non volevo fare la maestrina...invece...😅😂
Grandissimo video come al solito. Stimatissimo Roberto, volevo dirti che personalmente ho sempre inteso la "glauca notte" di D'Annunzio come una notte "luminescente, appunto "rutilante", e non "blu". Cosa ne pensi?
Fantastico come sempre. Possiedo un libro dal titolo Colore, una biografia (tra arte, storia e chimica, la bellezza e i misteri del mondo del colore), di Philip Ball. Nel primo capitolo si parla proprio del misterioso mare “color del vino” citato nell’Odissea. Ti piacerebbe un sacco e te lo consiglio vivamente. Salutoni e grazie di tutto!
I Greci antichi come altri popoli antichi non avevano un termine per indicare il colore del mare. Il lessico condiziona la rappresentazione e talvolta in qualche misura la percezione . Gli esquimesi hanno una moltitudine di termini per denominare le varie sfumature di quello che per noi è "bianco"' che loro hanno imparato a distinguere mentre noi ne distinguiamo poche e quelle poche ci sembrano solo piccole varianti di uno stesso colore Gli antichi greci distinguevano i colori più in base alla loro luminosità che alla loro tonalità , a questo punto se una cosa è scura, che sia blu, nera o viola scuro poco importa
Dai miei lontani ricordi di chimica, attingo che i colori di una fiamma dipendono dalla sostanza, solida, liquida o gassosa, che brucia. Se si esamina lo spettro luminoso, si può identificare in modo preciso cosa sta bruciando. È la base di varie analisi chimiche qualitative. Se non ricordo male... Grazie Roberto!!!
Greci: Il mare stasera è stupendo, con questo tramonto riflesso sembra color vino… che frase poetica penso proprio di scriverla Noi 2000 anni dopo: Scherzo, video super interessante come sempre ❤️
Non parlo a nome di un intero popolo, ma personalmente essendo un siciliano trasferito al nord ti posso dire che ho notato delle differenze. Il ghiaccio che tipicamente io riesco a vedere solo sull’Etna è totalmente bianco, e ti acceca pure perché è direttamente colpito dal sole. Al nord la neve o il ghiaccio formatosi (penso a Merano/Moena) era tendente all’azzurro perché il cielo è quasi sempre coperto. E pure le piante hanno colori diversi. In Veneto gli alberi e l’erba sono verdi. Giù tendono al giallo che ho sempre considerato verde. Quando scendo giù per le vacanze questa cosa la noto sempre, e quindi la definizione di verde sarebbe differente. Poi il mio mare è blu scurissimo perché c’è un fondale e una riva lavica (oltre ad essere profondo già a 10 centimetri dalla riva), a Siracusa è moooolto più chiaro. Ps: il 26/3 al ristori sei stato magistrale. Spero di rivederti presto ❤
Ciao Roberto sarebbe interessante nel tuo nuovo lavoro sulla scienza un capitolo dedicato al fatto che i colori, per come noi li conosciamo, siano in realtà solo una NOSTRA percezione degli stessi.. quindi non dati oggettivi ma SOGGETTIVI rispetto alla percezione che ne ha la specie umana. Sappiamo ad esempio che gli insetti hanno una percezione diversa dei colori rispetto a noi.. e i cani pare vedano in bianco e nero..ecc.. sarebbe interessante un tuo approfondimento all'interno de tuo nuovo lavoro. Grazie per quello che fai, come ti dissi di persona all'evento di Toritto, la divulgazione culturale in questo periodo storico di grande decadimento e "recessione culturale" è necessaria come l'acqua per gli assetati. Spero possano seguirti sempre più ragazzi delle nuove generazioni perché sogno una società futura fondata sulla Cultura e non sull'ignoranza. Grazie ancora.
Ciao Roberto mi hai fatto venire in mente un documentario trasmesso dalla BBC (mi pare) intitolato: "Horizon Do you see what i see", nel quale viene mostrato tra l'atro di come il linguaggio influenzi la percezione stessa dei colori. L'esempio che mi ha stupito di più è quello di un gruppo etnico, gli Himba, e di come siano in grado di distinguere alcune tonalità di colore per noi quasi impercettibili e viceversa. Purtroppo non so se le fonti sono attendibili.
Ciao Roberto! Sempre belli i tuoi video. Il fuoco non è giallo e neanche arancione, il fuoco come fenomeno di combustione ha colori diversi in pochissimo spazio, a secondo di cosa sta bruciando, e dove sta bruciando, in che contesto, il fuoco è indescrivibile, quasi che non ha senso parlare del colore del fuoco. Il blu è il colore più ampio e indescrivibile. Il rosso fuoco esiste solo grazie al marketing, come tanti altri colori in effetti. Il colore esiste grazie alla comunicazione (intesa in senso ampio dalla pittura alla pubblicità) se non ce lo indicano non sapremmo riconoscerlo. Poi è molto interessante pensare che il vino "rosso" italiano in molte zone, quelle più rurali in verità, è chiamato "nero" e in effetti è più simile al nero se lo guardi mentre lo fai, in una cantina tendenzialmente in ombra col torchio che gira, diventa "rosso" se lo osservi in una situazione diversa e più luminosa tipo in un ristorante o in una degustazione di vini. Se fai il vino in casa sono violacee le uve ma è nero il vino perché lo vedi di notte, in un garage, dentro un torchio, tutto diventa mutevole!
Lo sa, signor Mercadini che ho appena visto il video del fumettista Chris Hallbeck in cui sostiene che la parola "blu" è una parola moderna, che è nata in epoche relativamente recenti, e lui spiegava così il fatto che nell'Odissea la parola blu non viene mai menzionata, e il mare diventa color "del vino". A proposito, il Prof Boldrin ci ha chiesto di dirle che vuole fare un video con lei. Lo contatti, che non ricordo più l'argomento.
Buona Pasquetta Professor Mercadini….. volevo chiederle una cosa….pure se non c’entra nulla col video…e visto che sono una sua grande fan….. ma sta scrivendo un nuovo libro? Se sì, di cosa tratterà??? Io spero VIVAMENTE che lo stia scrivendo ❤. Grazie 🙏🏼.
Mercadini sei troppo forte. Potresti parlare del nulla cosmico essendo comunque mai banale ma estremamente interessante, capace di istillare l'osservazione e la riflessione laterali sul mondo. Davvero, grazie
Buongiorno Roberto, avevo sempre associato il colore verde dell'acido alla soluzione che si utilizza nei processi di incisione composta da HCl e H2O2. L'esausto di questa soluzione, se si utilizza per incidere rame, è il CuCl2 che è di gradazione da marrone fino a verde fluo a seconda della quantità di H2O2 presente nella soluzione.
Primo: il video è interessantissimo. Secondo: voglio dire che il colore del fuoco dipende da cosa bruccia. Per esempio; il litio bruccia con una fiamma rossa, però il legno bruccia con una fiamma gialla
Salve Roberto, la fragola è rossa esternamente, non internamente (tagliata a metà in verticale è sia bianca che rossiccia/rosa). Potrebbero intenderlo così il color "rosa fragola". Grazie per questi video molto coinvolgenti!
Io sono daltonico, e con i colori ho una relazione d'amore/odio 😅 Un po' imparando le lingue, specie quelle che mettono alla prova le capacita' espressive delle lingue tradizionali (tipo il Lojban).. Un po' interfacciandomi con persone piene di sgomento nel momento in cui non concordo con il colore che associano ad una determinata cosa/concetto.. Sono d'accordo con il titolo di questo video. O meglio, son d'accordo con l'idea che la maggior parte delle persone faccia un uso psicologico e/o letterario dei colori. Io per dire, l'ultima volta che ho chiesto al parrucchiere di fare la tinta, per non sbagliare gli ho fatto avere il colore che volevo in formato RGB. Perche' fondamentalmente i colori si possono vedere in due modi a mio giudizio: - per l'effetto fisico della luce, e quindi hanno una lambda associata precisa, su cui non si puo' discutere; - per l'analisi che i nostri cervelli fanno, piu' o meno analitica e se non altro influenzata da noi stessi. In Lojban dove non esistono verbi, avverbi, ed aggettivi, la "parola" `xrule` vuol dire "x e' rosso/ha un attributo di natura _rossa_". La sola definizione racchiude in un certo senso l'intero senso del video: dei colori noi ci facciamo quel che vogliamo
i colori sono strettamente personali... come potrei spiegare ad un altro come è quel colore, uso un nome (rosso), un altra persona può concordare (è rosso!). Ma non potrò mai capire se vediamo la stessa cosa. il fatto che le persone distinguono i colori (test della visibilità del numero....) non significa che vediamo gli stessi colori. Ragioniamo per assurdo: se per "magia" (da un certo momento in poi) vedessi i colori verde e rossi invertiti me ne accorgerei (per confronto con esperienza passata). MA se nascessi con percezioni dei colori invertita, non me accorgerei .... le fragole sarebbero rosse (perché il colore delle fragole è rosso!), in realtà io le vedrei verdi. è un rompicapo, ma è un po come le emozioni, la nostra interiorità non è trasferibile, la comunicazione (il rosso) è un accordo, non significa che stiamo vedendo la stessa cosa...
Molto interessante. Andrebbe aggiunto che nel buio i colori non esistono e che nella luc variano completamente a seconda di come la luce investe gli oggetti, quindi il tempo li modfica. D casa mia vedo il mare e talvolta, all'imbrunire, diventa del colore del vino: purpureo ! 😊
Ricordo ancora che al liceo il nostro professore di filosofia per farci capire quanto la lingua potesse influenzare il modo di pensare (e viceversa) ci disse che culture diverse possono avere centinaia di parole differenti per indicare cose che per noi europei sono considerate uguali. Ci disse, per esempio, che alcune popolazioni del sud America hanno fino a 150 parole per indicare gli equini, mentre noi ne usiamo molte meno: giumenta, cavallo, stallone, ecc. Un altro esempio che ci fece era proprio inerente ai colori: ci disse che alcune popolazioni dell'Africa hanno sviluppato nella loro lingua moltissimi vocaboli per indicare sfumature del verde. In particolare il nostro professore ci raccontò di un esperimento svolto da un ricercatore inglese proprio sulla popolazione degli Himba che popolano la Namibia. Il ricercatore prese dieci tonalità di verde chiaro e una tonalità di blu scuro, gli Himba non riuscivano a notare la differenza di tonalità. Questa è una cosa che a noi occidentali appare assurdo. Di conseguenza il ricercatore prese 10 quadrati della stessa tonalità di verde e uno di una tonalità leggermente diversa, il risultato fu che gli Himba identificavano nettamente il quadrato con tonalità più chiara, mentre gli occidentali erano convinti che fossero tutti e 11 uguali. Quindi si, è vero che la cultura influenza radicalmente il modo in cui percepiamo il mondo, fino a portarci a vedere cose che per altre culture nemmeno esistono. Se si estende questo pensiero dai colori a qualsiasi altro aspetto culturale (non solo linguistico) secondo me ci si perde pensando a quanto alcune culture possano essere diverse tra loro. Buana pasqua a tutti! P.s: vi lascio due link interessanti se volete: www.iltascabile.com/scienze/dare-un-nome-ai-colori/ e anche questo: gondwana-collection.com/blog/how-do-namibian-himbas-see-colour
Bel video, come sempre. Mentre parlavi mi è venuta in mente un'altra espressione inglese che ha a che fare coi colori. L'espressione è "Out of the blue" che si usa quando accade all'improvviso qualcosa di inaspettato, "fuori dal nulla" diremmo noi. Mi sono sempre chiesto perché si dica così. Chissà se c'è qualcuno qui nei commenti che ne conosce l'origine e potrebbe spiegarmela.
Si però quando usiamo i colori nel modo sbagliato lo facciamo sempre partendo da una qualche analogia. L' associazione tra il verde e l'acido penso abbia per noi una valenza simile a quello dell'aposematismo, pensando alla decomposizione del cibo, che diventa prima acido e poi verde (per la muffa solitamente) e che ingerito può uccidere. Il rosso fuoco è dato dal fatto che il calore intenso, sullo spettro, appare rosso e si intende quindi il rosso più rosso che si può ottenere. C'è quindi sempre dietro una spiegazione, e la domanda è: qual è la spiegazione che portava i greci ad indicare il colore del mare con quello del vino? Perchè qui è come dire "Giallo Hulk" e non avere la più pallida idea di qual è il motivo per cui esiste un giallo che viene identificato con qualcuno che di base è verde. Cioè, manca la spiegazione del motivo dietro, non della logica in sè e per sé.
A distanza di 40 anni ricordo ancora l’esclamazione di una compagna di classe, durante una gita, mentre guardava il mare dal finestrino del pullman “ Ecco il “mare color del vino” di cui parla Sciascia!” ; guardai anche io e lo vidi effettivamente, in un’ora vicina al crepuscolo, color violaceo :)
Bello!
Questo video è un capolavoro... tralasciando il colore effettivo dell'acqua e del fatto che il fuoco è lo spettro dell'elemento che brucia, questo tuo contributo è una passeggiata nella foresta buia che finisce in un panorama luminoso. Sono stato condotto per mano nel tuo ragionamento e ne sono uscito più ricco. Grazie davvero...
Sempre affascinanti i tuoi viaggi mentali: si parte che ci sono solo nodi, ma poi si sciolgono tutti con chiarezza.
Grande Rob... e buona Pasqua.
Bellissimo il modo che hai di muovere le parole, scollando l'uso comune dalla percezione. Hai ragione, non è importante scoprire l'ipotesi più azzeccata per capire la percezione dei Greci antichi, ma aprire il ventaglio, o meglio, l'arcobaleno delle possibilità 🌈
Grazie Roberto per il tuo video. A volte l'ambiguità dà fascino alla prosa. Il mare spesso prende il colore del cielo e tutti sanno cosa significhi - all'imbrunire -. Il Sole salì, lasciando il mare bellissimo, nel cielo di bronzo. [Odissea III, I]
Questo video ha un tempismo perfetto: meno di due ore fa mia figlia di 4 anni e mezzo mi ha detto che il fuoco è rosso e io, dopo averci pensato un attimo, l'ho corretta dicendo che il fuoco è anche un po' giallo e un po' arancione (penso le farò vedere questo video quando sarà un po' più grande😊). Complimenti per i video che fai, sempre pieni di spunti interessanti!
In realtà il "colore del fuoco" inteso come calore della combustione dipende dalla temperatura a cui brucia un combustibile. Basta fare questo esperimento. La fiamma del gas è blu più vicina alla fonte e tende al rosso/arancio e poi al giallo man mano che ci si allontana dal maggior volume di combustibile. Se si pone al fuoco una barretta di rame, il colore della fiamma tende al verde. Stessa cosa per la legna, la fiamma è rosso/arancio vicino alla base e tende al giallo man mano che si allontana dalla legna. La brace, è tendenzialmente di colore rosso.
@@antoniosavio3480 grazie per il comento!
Roberto, ogni tuo video è un capolavoro. Grazie.
Io ricordo un altro colore omerico che mi lasciò perplesso: nella vicenda di Polifemo c'è questo montone particolarmente bello e pregiato il cui vello viene descritto come viola, ora dubito che il montone si facesse la tinta, per cui dopo una risata iniziale conseguente a questa idea la mia ipotesi è stata che fosse di un nero lucente, di quello che pare avere riflessi viola.
Caro maestro, ogni tuo video è un dono per noi. Buona Pasqua
Grazie Roberto per il video di filosofia del colore. Volevo proporti questo ragionamento a completamento del tuo, formulando quella che potremmo chiamare l’ipotesi impressionistica. Gli impressionisti fanno spesso uso di tinte insolite per rendere le ombre, per esempio scegliendo il viola, il violetto, o anche l'azzurro quando queste si proiettano su superfici chiare, per esempio sulla neve. In questa operazione c’è sia un senso del vero molto spiccato, l’osservazione dei toni per come sono, inedita fino ad allora, che richiede indipendenza da come si è stati soliti pensare le ombre, rimettendosi alla sola vista, sia un’esasperazione a fini espressivi, scegliendo tinte al limite della percezione. Che in fondo è un’operazione poetica. Le ipotesi che attribuiscono ai Greci diverse capacità percettive dalle nostre, così come anche quelle che attribuiscono loro un diverso modo di parlare dei colori, hanno l’effetto indiretto, magari involontario, di non riconoscere che Omero (quella collettività di poeti che è stata Omero) possa essere stato capace di un’autentica capricciosa operazione poetica. Come se avesse dovuto per forza descrivere alla lettera quello che vedeva o vi fosse condotto da maniere di parlare acquisite. Mi sembra di osservare (in tutta onestà) che il mare è viola solo molto raramente, in certe sfumature attorno agli scogli per via della vita organica e in certe sfumature in controluce in cui il sotto dell’onda si imporporisce, e qui solo con molta fantasia (ma appunto!). Nel suo complesso non è viola, anche al variare delle condizioni luminose. E per quanto al tempo dei Greci potesse essere diverso, e magari ci sono condizioni luminose che non conosco, tutto mi fa pensare che il mare non fosse diverso e che in fondo le sfumature del mare sono quelle. Eppure nulla toglie che Omero (strano a dirsi) fosse un poeta, capace di vedere fantasiosamente il colore del mare, esasperandone l'impressione. Il mare in tempesta come in un’ebbrezza, eccetera. Il fuoco, che non è rosso, ma ha degli aloni rossatri, o i succhi gastrici, che pure non sono verdi ma danno un'impressione verdognola, o le fragole che in sezione possono presentare aloni rosa. Queste si possono chiamare delle operazioni impressionistiche. Come quando Neruda chiama dorato il limone. Esaltandone ancora di più la luminescenza. Ma quando un limone è veramente (veramente) dorato? Perché Omero deve essere stato da meno?
Vero che l'impressionismo è una conquista dell'ottocento. Ma (1) episodicamente queste operazioni possono essere appartenute alla poesia da sempre. (2) Di lì a qualche tempo i Greci sono stati in grado di immaginare che tutto fosse fatto d'acqua (l'enormità di questo pensiero), che sfida può rappresentare a una mente capace di questo immaginare l'acqua colore del vino?
I video di Mercadini sono belli, anche per questi bellissimi commenti.
Glauca notte rutilante d'oro. Nelle notti di Luna piena ci si vede benissimo, la notte è chiara e luminosa, in quei momenti la Luna risplende come un grande disco d'oro sospeso. Ci vedo questo, non solo Ravenna, le frasi non sono frasi. Alcune volte sono quello che ci vediamo, e nelle notti chiare illuminate dalla luce intensa della Luna d'oro si potrebbe vedere anche un grande mare calmo e vinoso.
La riflessione è molto bella e, come al solito, apre a un sacco di strade.
Se è verissimo, come dici, che talvolta usiamo i colori in maniera imprecisa e istintuale, in poesia secondo me subentra proprio la ricerca, da parte dell'autore, di immagini particolarmente evocative e originali.
In poesia si usano figure retoriche, come l'ossimoro, proprio per sparigliare la realtà, creando contrasti volutamente assurdi.
Come un "illustre" non può essere "sconosciuto" (ma l'accostamento dei due termini porta a un terzo significato ironico), o un "silenzio" non può essere "assordante" (e in questo caso l'aggettivo enfatizza il soggetto), allo stesso modo un mare può essere color del vino. D'altronde troviamo il "buio bianco", il "buio luminoso", il "cielo nero", il cielo d'oro" etc etc., e ogni accostamento del significante ha un perché nel contesto del significato.
È interessante notare che, dal punto di vista squisitamente scientifico (in particolare della fisica), i colori NON esistono in natura. Nello specifico senso che essi non sono altro che l'interpretazione fornita dalla nostra retina (coni e bastoncelli) alle onde elettromagnetiche corrispondenti ad uno specifico intervallo di lunghezza d’onda, NON a caso chiamato: “spettro del visibile”: da 380-450 nanometri (violetto) a 625-750 nanometri (rosso). In altre parole, i colori NON sono altro che una rielaborazione delle informazioni ricevute dalla riflessione della luce. Naturalmente, esistono delle curiose particolarità. Ad esempio, il color porpora NON corrisponde a nessuna lunghezza d’onda della luce visibile, ma noi lo percepiamo come una combinazione di rosso e violetto. Negli animali, invece, le cose cambiano notevolmente. Per esempio, le api riescono a vedere nell’ultravioletto (cosa che noi non riusciamo a fare), mentre i bovini NON vedono il rosso della muleta (che invece noi, solitamente, vediamo benissimo).
Verissimo! Mi ricordo su quest'argomento il video "There is no pink light" di MinutePhysics, vale la pena vederlo.
Però queste frequenze sono emesse dalla materia, perchè? E verso cosa è rivolto il colore? Dire che sono informazioni celebrali non fà capire però perchè vedo, ma solo il processo della visione. Cioè indichi la strada, ma non che cosa collega la strada, nè chi prenderà l'informazione. Perchè posso essere certo che l'io vede una coperta, e la vede verde, come processo capisco che c'entra l'occhio e i neuroni ma come... senso del sè? Fisicamente vedo qualcosa come fossi davanti a un dipinto.
Si. Questa cosa andava detta secondo me.
ma in realtà esistono ... sono frequenze che tu puoi interpretare, ma loro esistono eccome, e la frequenza del rosso sempre la frequenza del rosso sarà, poi ovvio che a seconda della visione soggettiva arriverà un diverso colore, ma in realtà è sempre lui, è come parlare lingue diverse, e dire che la parola "casa" non esista, esiste, è ovvio poi che in inglese dicono home, ma sempre è quella parola, non so se mi spiego, il concetto di casa diciamo così, è la frequenza e non cambia mai, la parola è il colore percepito con cui ci si riferisce ad esso e può cambiare, ma non il concetto nè la frequenza possono realmente cambiare, sempre loro sono, ergo il colore vero(la frequenza o qualunque sia il termine tecnico) non cambia mai.
Domanda provocatoria da ignorante: ma seguendo questo ragionamento allora neanche le onde sonore esisterebbero, no?
Furono i Greci i primi a rendersi conto del potere del mare sul vino. Il loro approccio non riguardava l’affinamento ma comunque vanno citati perché nessuno prima di loro aveva girato la testa verso il mare immaginando un mondo che unisse acqua e vino. 2.500 anni fa per l’appunto, gli isolani di Chio, un’isola greca dell’Egeo orientale, avevano un ingrediente segreto nel loro modo di fare il vino: lasciavano infatti per qualche giorno gli acini raccolti a mollo in mare, così da eliminare quel velo sottile che ricopre la buccia detto Pruina, così da rendere il successivo appassimento delle uve più veloce. Inoltre si riteneva che questa tecnica aiutasse l’uva a esaltare le proprie caratteristiche aromatiche.
Io ho sempre pensato che acido fosse un aggettivo e non una similitudine e quindi può esistere anche un giallo acido o un rosa acido inteso come acceso, quasi fosforescente. Ma forse sono solo io. Grande Roberto comunque!
No direi che ha senso! Io che dipingo uso spesso l'aggettivo acido così
C'è una terza ipotesi sul "mare color del vino", ispirata al vasellame. Alcuni kantharoi attici avevano una barchetta dipinta sul bordo. Ce ne sono degli esemplari anche a Ferrara, al Museo Archeologico Nazionale. Quando veniva riempito di vino nei banchetti e tutti inserivano la loro coppa, il vino diventava come il mare, perché si andavano a creare delle onde.
In ogni caso la tua ipotesi è logica anche perchè Omero, ammesso che fosse una sola persona e non un collettivo, era probabilmente un aedo cieco ed è probabile che ragionasse a sentimenti.
Fu William Ewart Gladstone il primo a rendersi conto della “anomalia cromatica” presente nell’intero testo omerico. Dapprima Gladstone ipotizzò un difetto visivo in Omero (e almeno in tutti i Greci) ipotesi che poi culminò nelle ricerche di Lazarus Geiger e Hugo Magnus, che approfondendo le cause dell’incidente ferroviario di Lagerlunda (Svezia, 1875), propose di spiegare la cosa in termini di evoluzione storica della percezione umana del colore. A questa ipotesi naturalista si oppose quella culturalista secondo cui tutto dipendeva dalla incapacità delle lingue antiche di esprimere adeguatamente i concetti cromatici. Nel bellissimo libro “La lingua colora il mondo” Deutscher scrive che la differenza linguistica può davvero generare una differenza percettiva ma non a causa di limitazioni intrinseche alla lingua, bensì proprio per l’effetto contrario: cioè non a causa di ciò che la lingua ci impedisce di pensare, ma a causa di ciò che la lingua ci impone di pensare.
Grazie Roberto ,e grazie a tutti i commentatori di questo gruppo che non sono da meno ,si impara sempre 😊 fantastico!!!
Nel mio dialetto - il cagliaritano - per indicare un colore indefinibile, diciamo "color'e cani fuendi": "colore di cane che fugge".
Anche da noi nel nuorese è così😂😂
@@saratetanoSe solo Omero ce lo avesse chiesto prima di scrivere l'Iliade
Mio suocero parlava del colore della pancia della madre badessa. Un colore che nessuno mai aveva o avrebbe potuto vedere.
Geniale!
Si dice in maniera simile anche in Sicilia
Mi hai ricordato che quando andavo a scuola, un'insegnante ci disse che il colore verde un tempo non si vedeva mai nelle pubblicità, perché era associato alla miseria (essere al verde) ma poi gli spot hanno cominciato ad utilizzarlo perché ha cambiato significato, rappresentando l'ecologia
Da associare alla carta da parati color miseria, di cui parla Gadda in una lettera, con riferimento alla carta da parati della casa dove era a pensione.
E se l'associazione fosse alla bile?
In "cromorama" di Falcinelli questa e molte altre storie sul colore sono trattate in maniera molto interessante e approdondita, te lo consiglio percje è un libro molto bello!
Caro Mercadini, grazie del video! Lessi il volume di Sciascia anni fa e non ero assolutamente a conoscenza del rimando omerico, si spiega forse così anche la storia che da il titolo al libro. Grazie mille!
Forse intendeva che il mare fosse inebriante, o contestualmente che guardava il mare al tramonto... Potrebbero essere un sacco di cose, ma ho apprezzato tantissimo tutte le tue riflessioni. Ammiro la tua apertura mentale che non esclude nulla e si immerge nell'esplorazione di tutto!
Da grande appassionata dei poemi omerici ho passato molto tempo al liceo a leggere e a riflettere di questa questione dei colori, grazie per questo bellissimo video, mi hai fatto fare un bel tuffo nel passato del greco mare purpureo ❤
Ciao Roberto sono un nuovo iscritto.....volevo farti notare che i succhi gastrici[acido cloridico] sono verdi.... e il colore del fuoco dipende dalla temperatura della combustione combustione. Ti saluto,è sempre un piacere ascoltarti
In realtà i succhi gastrici sono bianchi
il colore dei succhi gastrici dipende dal cibo che c'è dentro, se separi l'acido dal resto oppure lo sintetizzi in laboratorio è incolore
Grande, è sempre interessante ascoltarti.
Anche noi anni fa abbiamo fatto una puntata sul colore blu, della sua percezione e del fatto che la sua comparsa nella nostra cultura è relativamente recente :D
Sempre in gamba Mercadini!
Ho pensato alla giraffa di colore giallo per tutta la durata del video.
Tutto cio che dici è bellissimo, grazie Roberto per questi regali di cultura che ci fai!
Due commenti:
- credo che "verde acido" derivi proprio dall'acido cloridrico: cloro (khlōrós) in greco significa verde. In realtà non è verde l'acido cloridrico, ma il cloro gassoso.
- il fuoco potrebbe essere anche rosso (ricordo il saggio alla fiamma dello stronzio), oppure blu (ad esempio nella combustione del metano). La questione buffa è che, diversamente dall'interpretazione artistica che diamo al rosso (colore caldo) e al blu (colore freddo), fisicamente è l'opposto: la luce rossa è a temperatura inferiore rispetto alla luce blu che indica un'emissione a temperatura più elevata.
Grazie Roberto per le tue riflessioni che fanno riflettere!
Ciao Roberto ti seguo da un po' e trovo i tuoi video originali ed interessanti !!!! Grazie per i contenuti che tratti e complimenti come li spieghi bene !!!!! 🤗👋
16:50 caspita, che super mani!
Ascoltarti è sempre interessante, e che bello leggere commenti di persone NORMALI sotto i tuoi video, commenti di persone che discutono e commentano senza insultarsi ed attaccarsi a vicenda, cosa che oggi sembra quasi necessaria dopo aver visto un video qualunque
Che bello trovare un tuo video. Grazie ✨😊
Complimenti per il video Roberto. In una nota a piè di pagina dei poemi omerici mi ricordo che lessi che il "colore del vino" si riferiva alla superficie specchiante/multicolore/ iridescente che assumono sia il vino (rosso) (immaginando di guardarlo in un bicchiere, dall'alto), sia il mare (pensiamo alla superficie delle onde quando siamo al largo, hanno riflessi arcobaleno/ iridescenti) sia i tessuti pregiati (pensiamo alle stoffe colorate di porpora, specie le stoffe lisce, se piegate/ondulate e guardate da varie angolazioni assumono riflessi variopinti). In effetti da subito accolsi questa spiegazione come logica, per quanto fantasiosa/poetica, ma che resta a ben pensarci di grande realismo. Sperando di essere stato utile, un caro saluto!
Grande,Roberto.E' sempre una festa godersi un tuo video
Ciao Roberto, grazie per il bellissimo video!
Vorrei solo aggiungere che le antiche civiltà mediterranee non possedevano i termini che abbiamo a disposizione oggi per indicare colori specifici, come appunto il colore azzurro. Erano perlopiù limitati al bianco e nero, con riferimenti più vaghi rispetto ai nostri per colori come giallo e rosso. Forse anche per questo Omero ha utilizzato il termine vino per descrivere il mare, oltre alla bellissima natura evocativa del termine che hai brillantemente spiegato.
L’acqua non è verde
Non è verde acqua?
Citazione per veri intenditori
Sta citando Croix89😂@@RobertoMercadini
L'acqua non è verde
L'acqua riflette il fondo su cui si estende
Per il nucleare verde c'è una ragione storica, si usava il radio nelle vernici fluorescenti delle lancette degli orologi per farle brillare di notte, purtroppo questa vicenda è anche legata alla morte di tutte le donne che dipingevano queste lancette, dato che appuntivano i pennelli con la bocca, ingerendo radio (per queste donne ci fu la prima class action della storia)
Ad esempio, per me tu sei di un azzurro puro ma anche rosso sanguigno . Sostanzialmente uno spettacolo! Grazie.
Grazie, grazie, GRAZIE!
La percezione cromatica e la conseguente formulazione logica e lessicale (o viceversa!!!) è uno degli argomenti che mi piace di più e che tantissime volte ho provato a tirare fuori qui su RUclips e su alcune pagine di divulgazione su Istagram.
Sono incappato in questo dilemma quando ho scoperto la separazione culturale tra blu e verde, di come i greci abbiano iniziato a distinguerli solo grazie alle squadre di bighe bizantine (quindi tardissimo), ovvero i Ventoi e Prasinoi.
È mozzafiato pensare che noi PERCEPIAMO il colore o una sua sfumatura solo se abbiamo una parola che lo indica, ovvero solo se il nostro cervello ha una funzione linguistica unica per quel colore o sfumatura. In molte lingue orientali non c'è distinzione tra verde e blu (ad esempio in coreano) e si usano termini presi in prestito da altre lingue.
È una tana del Bianconiglio, se si entra non si esce più.
Grazie ancora per le riflessioni molto romantiche!
Buona Pasqua Rob, sempre un piacere ascoltarti!
Al primo 'glauco' mi l'istinto mi ha ricordato un fumetto di Manara.
Elettra, terzo libro mi pare delle laudi , purtroppo, causa il nazionalismo politico del tempo è un libro stupendo.
Lo trovai a 2 € edizione anni 40 :).
Grande Robi!
Ah e grazie di avermi fatto conoscere i ' sonetti sacri " di Donne e non sai quanto altro; come per esempio un certo Amleto di Meno.
!😊
Sei stato davvero un tramite inconsapevole delle luci accese , che servan sempre.
Amo molto questi video. Guardare un video del genere è come guardare un bimbo con i suoi giocattoli, solo che i giocattoli di Mercadini sono le parole.
grazie Roberto per questa tua gradita sorpresa pasquale 😊
Io con glauco ho sempre inteso il grigio-verde tipico di alcune varietà di salvia, i cui bordi e la parte superiore assumono toni argentei sotto particolari condizioni di luce. Ciao Roberto, grazie e complimenti per il video 😊
Intuizione super interessante!
Ti ringrazio Roberto, sempre illuminante
Ciao Roberto, ho letto due tuoi libri, ma andando a ritroso, ovvero sono partito dall'ultimo, "La donna che rise di dio", per poi fiondarmi su "Bomba atomica". Il primo l'ho trovato racconto affascinante e mi ha dato molti spunti sul come guardare, da una altra angolazione, il racconto della Bibbia; nell'altro ho ammirato il modo in cui hai sviscerato l'evento, partendo dalla storia di ogni personaggio e poi ricucendoli insieme piano piano. Fantastico ritrovare il modo di raccontare che usi, proprio qui nei tuoi video, anche nello stampato scritto, e leggere di due argomenti che, si percepiva, ti appassionavano. Un caro saluto.
Grazie Roberto!
Se poi come da tradizione si presume che Omero fosse cieco, tutto diventa ancora più interessante: chissà quale colore davvero possa avere inteso essere quello del mare color del vino...
Su questo tema mi aveva incuriosito Andrea Marcolongo nel suo libro "La lingua geniale". Interessante questo video per le considerazioni sul nostro modo di considerare i colori ma resta la curiosità di come i greci considerassero i colori. Anche gli articoli in descrizioni dicono che è un campo di studio ancora tutto da affrontare.
Ciao Roberto, intanto grazie per aver arricchito il mio pensiero con il tuo punto di vista molto interessante 😊. Stavo riflettendo sul punto dei colori sbagliati e penso che potrebbe avere senso se parliamo in senso metaforico o per stimolare un pensiero. Tuttavia, bisogna dire che non esiste il ‘rosa fragola’ nei codici colore, ma esiste il ‘rosso fragola’ (#d53032, Codice Colore Hex). Per quanto riguarda il fuoco, è vero che la fiamma di un fiammifero è gialla, ma il colore del fuoco varia in base alla temperatura: le fiamme calde sono bianche, mentre quelle più fredde sono rosse. Per quanto riguarda il ‘verde acido’, sono pienamente d’accordo con la tesi che il nome non abbia alcuna relazione con l’acido.
Grazie mille per quest'altra perla, Rob❤
il mare è acqua e quindi trasparente. la superficie del mare è uno specchio riflettente: la notte è scuro come il cielo, nel pomeriggio estivo è azzurro o blu come il cielo, al tramonto è rosso e arancio (o violaceo) come il cielo. è "verde acqua" quando non è limpido e le correnti trasportano i pigmenti verdi delle alghe.
bel video roberto! procedo subito a guardarlo
Ciao grandissimo Roberto!
Come sempre video super interessante! Grazie!
Solo un paio di cose:
L'acido cloridrico quando libera il cloro diventa verde (clorofilla, verde, prende il nome proprio dal cloro gassoso)
Le cose radiattive, immaginate verdi, credo facciano riferimento al pervasivo utilizzo in passato di composti contenenti materiali radioattivi per renderli fosforescenti, come le lancette delle sveglie.
😅 Non volevo fare la maestrina...invece...😅😂
Interessante! Grazie per il contributo!
Grandissimo video come al solito.
Stimatissimo Roberto, volevo dirti che personalmente ho sempre inteso la "glauca notte" di D'Annunzio come una notte "luminescente, appunto "rutilante", e non "blu". Cosa ne pensi?
Lo spirituale nell'arte di Kandinsky, è interessante il suo punto di vista sulla percezione dei colori e del rapporto tra colori e forme.
Fantastico come sempre.
Possiedo un libro dal titolo Colore, una biografia (tra arte, storia e chimica, la bellezza e i misteri del mondo del colore), di Philip Ball.
Nel primo capitolo si parla proprio del misterioso mare “color del vino” citato nell’Odissea.
Ti piacerebbe un sacco e te lo consiglio vivamente.
Salutoni e grazie di tutto!
I Greci antichi come altri popoli antichi non avevano un termine per indicare il colore del mare. Il lessico condiziona la rappresentazione e talvolta in qualche misura la percezione . Gli esquimesi hanno una moltitudine di termini per denominare le varie sfumature di quello che per noi è "bianco"' che loro hanno imparato a distinguere mentre noi ne distinguiamo poche e quelle poche ci sembrano solo piccole varianti di uno stesso colore
Gli antichi greci distinguevano i colori più in base alla loro luminosità che alla loro tonalità , a questo punto se una cosa è scura, che sia blu, nera o viola scuro poco importa
complimenti Roberto, ti ascolterei per giornate intere.
Dai miei lontani ricordi di chimica, attingo che i colori di una fiamma dipendono dalla sostanza, solida, liquida o gassosa, che brucia. Se si esamina lo spettro luminoso, si può identificare in modo preciso cosa sta bruciando. È la base di varie analisi chimiche qualitative.
Se non ricordo male...
Grazie Roberto!!!
Confermo! Al liceo ci avevano fatto fare esperimenti proprio di questo tipo
Buongiorno, Sono a metà video e mi e'venuto in mente il ribollir dei tini... Ottimo contenuto come sempre.
Stupendo! Ricerca estrema super interessante 😊
Raga potete metterlo in sottofondo ovunque. spacca comunque.
Il perché del mare color vino di Omero é sempre stato un interrogativo che mi ha incuriosito. Bel video.
Sono sempre felice quando vedo un tuo nuovo video
Finalmente un nuovo video, grande robertoooooooo
Greci: Il mare stasera è stupendo, con questo tramonto riflesso sembra color vino… che frase poetica penso proprio di scriverla
Noi 2000 anni dopo:
Scherzo, video super interessante come sempre ❤️
Non parlo a nome di un intero popolo, ma personalmente essendo un siciliano trasferito al nord ti posso dire che ho notato delle differenze. Il ghiaccio che tipicamente io riesco a vedere solo sull’Etna è totalmente bianco, e ti acceca pure perché è direttamente colpito dal sole. Al nord la neve o il ghiaccio formatosi (penso a Merano/Moena) era tendente all’azzurro perché il cielo è quasi sempre coperto. E pure le piante hanno colori diversi. In Veneto gli alberi e l’erba sono verdi. Giù tendono al giallo che ho sempre considerato verde. Quando scendo giù per le vacanze questa cosa la noto sempre, e quindi la definizione di verde sarebbe differente. Poi il mio mare è blu scurissimo perché c’è un fondale e una riva lavica (oltre ad essere profondo già a 10 centimetri dalla riva), a Siracusa è moooolto più chiaro.
Ps: il 26/3 al ristori sei stato magistrale. Spero di rivederti presto ❤
Video incredibile!!! Grazie roberto
Buona Pasqua e Pasquetta caro Roberto a te e alla tua famiglia 🥰🤗😘💝
Video meraviglioso! Grazie e buona Pasqua
Ciao Roberto sarebbe interessante nel tuo nuovo lavoro sulla scienza un capitolo dedicato al fatto che i colori, per come noi li conosciamo, siano in realtà solo una NOSTRA percezione degli stessi.. quindi non dati oggettivi ma SOGGETTIVI rispetto alla percezione che ne ha la specie umana. Sappiamo ad esempio che gli insetti hanno una percezione diversa dei colori rispetto a noi.. e i cani pare vedano in bianco e nero..ecc.. sarebbe interessante un tuo approfondimento all'interno de tuo nuovo lavoro. Grazie per quello che fai, come ti dissi di persona all'evento di Toritto, la divulgazione culturale in questo periodo storico di grande decadimento e "recessione culturale" è necessaria come l'acqua per gli assetati. Spero possano seguirti sempre più ragazzi delle nuove generazioni perché sogno una società futura fondata sulla Cultura e non sull'ignoranza. Grazie ancora.
Ciao Roberto mi hai fatto venire in mente un documentario trasmesso dalla BBC (mi pare) intitolato: "Horizon Do you see what i see", nel quale viene mostrato tra l'atro di come il linguaggio influenzi la percezione stessa dei colori.
L'esempio che mi ha stupito di più è quello di un gruppo etnico, gli Himba, e di come siano in grado di distinguere alcune tonalità di colore per noi quasi impercettibili e viceversa.
Purtroppo non so se le fonti sono attendibili.
Spettacolare, come sempre! Tommaso
Grazie !!!Roberto Mercadini🩷🧡💛💚💙🩵💜🤎🖤🩶🤍
Ciao Roberto! Sempre belli i tuoi video. Il fuoco non è giallo e neanche arancione, il fuoco come fenomeno di combustione ha colori diversi in pochissimo spazio, a secondo di cosa sta bruciando, e dove sta bruciando, in che contesto, il fuoco è indescrivibile, quasi che non ha senso parlare del colore del fuoco. Il blu è il colore più ampio e indescrivibile. Il rosso fuoco esiste solo grazie al marketing, come tanti altri colori in effetti. Il colore esiste grazie alla comunicazione (intesa in senso ampio dalla pittura alla pubblicità) se non ce lo indicano non sapremmo riconoscerlo. Poi è molto interessante pensare che il vino "rosso" italiano in molte zone, quelle più rurali in verità, è chiamato "nero" e in effetti è più simile al nero se lo guardi mentre lo fai, in una cantina tendenzialmente in ombra col torchio che gira, diventa "rosso" se lo osservi in una situazione diversa e più luminosa tipo in un ristorante o in una degustazione di vini. Se fai il vino in casa sono violacee le uve ma è nero il vino perché lo vedi di notte, in un garage, dentro un torchio, tutto diventa mutevole!
Lo sa, signor Mercadini che ho appena visto il video del fumettista Chris Hallbeck in cui sostiene che la parola "blu" è una parola moderna, che è nata in epoche relativamente recenti, e lui spiegava così il fatto che nell'Odissea la parola blu non viene mai menzionata, e il mare diventa color "del vino".
A proposito, il Prof Boldrin ci ha chiesto di dirle che vuole fare un video con lei. Lo contatti, che non ricordo più l'argomento.
Buona Pasquetta Professor Mercadini….. volevo chiederle una cosa….pure se non c’entra nulla col video…e visto che sono una sua grande fan….. ma sta scrivendo un nuovo libro? Se sì, di cosa tratterà???
Io spero VIVAMENTE che lo stia scrivendo ❤.
Grazie 🙏🏼.
Mercadini sei troppo forte. Potresti parlare del nulla cosmico essendo comunque mai banale ma estremamente interessante, capace di istillare l'osservazione e la riflessione laterali sul mondo. Davvero, grazie
Buongiorno Roberto, avevo sempre associato il colore verde dell'acido alla soluzione che si utilizza nei processi di incisione composta da HCl e H2O2. L'esausto di questa soluzione, se si utilizza per incidere rame, è il CuCl2 che è di gradazione da marrone fino a verde fluo a seconda della quantità di H2O2 presente nella soluzione.
Primo: il video è interessantissimo. Secondo: voglio dire che il colore del fuoco dipende da cosa bruccia. Per esempio; il litio bruccia con una fiamma rossa, però il legno bruccia con una fiamma gialla
Ben tornato ❤❤❤❤
Salve Roberto, la fragola è rossa esternamente, non internamente (tagliata a metà in verticale è sia bianca che rossiccia/rosa). Potrebbero intenderlo così il color "rosa fragola".
Grazie per questi video molto coinvolgenti!
Ciao Roberto , interessante disputa cromatica ...
Grazie per questo video che si aggiunge ai regali di Pasqua già ricevuti. Secondo voi si può immaginare un colore mai visto prima?
a parte il fatto che mi fai sempre sentire terribilmente ignorante, è bellissimo ascoltarti :)
Molto interessante come sempre
Io sono daltonico, e con i colori ho una relazione d'amore/odio 😅
Un po' imparando le lingue, specie quelle che mettono alla prova le capacita' espressive delle lingue tradizionali (tipo il Lojban)..
Un po' interfacciandomi con persone piene di sgomento nel momento in cui non concordo con il colore che associano ad una determinata cosa/concetto..
Sono d'accordo con il titolo di questo video.
O meglio, son d'accordo con l'idea che la maggior parte delle persone faccia un uso psicologico e/o letterario dei colori.
Io per dire, l'ultima volta che ho chiesto al parrucchiere di fare la tinta, per non sbagliare gli ho fatto avere il colore che volevo in formato RGB.
Perche' fondamentalmente i colori si possono vedere in due modi a mio giudizio:
- per l'effetto fisico della luce, e quindi hanno una lambda associata precisa, su cui non si puo' discutere;
- per l'analisi che i nostri cervelli fanno, piu' o meno analitica e se non altro influenzata da noi stessi.
In Lojban dove non esistono verbi, avverbi, ed aggettivi, la "parola" `xrule` vuol dire "x e' rosso/ha un attributo di natura _rossa_".
La sola definizione racchiude in un certo senso l'intero senso del video: dei colori noi ci facciamo quel che vogliamo
i colori sono strettamente personali... come potrei spiegare ad un altro come è quel colore, uso un nome (rosso), un altra persona può concordare (è rosso!). Ma non potrò mai capire se vediamo la stessa cosa. il fatto che le persone distinguono i colori (test della visibilità del numero....) non significa che vediamo gli stessi colori. Ragioniamo per assurdo: se per "magia" (da un certo momento in poi) vedessi i colori verde e rossi invertiti me ne accorgerei (per confronto con esperienza passata). MA se nascessi con percezioni dei colori invertita, non me accorgerei .... le fragole sarebbero rosse (perché il colore delle fragole è rosso!), in realtà io le vedrei verdi. è un rompicapo, ma è un po come le emozioni, la nostra interiorità non è trasferibile, la comunicazione (il rosso) è un accordo, non significa che stiamo vedendo la stessa cosa...
Che bel viaggio. Grazie.❤
Molto interessante.
Andrebbe aggiunto che nel buio i colori non esistono e che nella luc variano completamente a seconda di come la luce investe gli oggetti, quindi il tempo li modfica.
D casa mia vedo il mare e talvolta, all'imbrunire, diventa del colore del vino: purpureo ! 😊
Ricordo ancora che al liceo il nostro professore di filosofia per farci capire quanto la lingua potesse influenzare il modo di pensare (e viceversa) ci disse che culture diverse possono avere centinaia di parole differenti per indicare cose che per noi europei sono considerate uguali. Ci disse, per esempio, che alcune popolazioni del sud America hanno fino a 150 parole per indicare gli equini, mentre noi ne usiamo molte meno: giumenta, cavallo, stallone, ecc. Un altro esempio che ci fece era proprio inerente ai colori: ci disse che alcune popolazioni dell'Africa hanno sviluppato nella loro lingua moltissimi vocaboli per indicare sfumature del verde. In particolare il nostro professore ci raccontò di un esperimento svolto da un ricercatore inglese proprio sulla popolazione degli Himba che popolano la Namibia. Il ricercatore prese dieci tonalità di verde chiaro e una tonalità di blu scuro, gli Himba non riuscivano a notare la differenza di tonalità. Questa è una cosa che a noi occidentali appare assurdo. Di conseguenza il ricercatore prese 10 quadrati della stessa tonalità di verde e uno di una tonalità leggermente diversa, il risultato fu che gli Himba identificavano nettamente il quadrato con tonalità più chiara, mentre gli occidentali erano convinti che fossero tutti e 11 uguali. Quindi si, è vero che la cultura influenza radicalmente il modo in cui percepiamo il mondo, fino a portarci a vedere cose che per altre culture nemmeno esistono. Se si estende questo pensiero dai colori a qualsiasi altro aspetto culturale (non solo linguistico) secondo me ci si perde pensando a quanto alcune culture possano essere diverse tra loro. Buana pasqua a tutti! P.s: vi lascio due link interessanti se volete: www.iltascabile.com/scienze/dare-un-nome-ai-colori/ e anche questo: gondwana-collection.com/blog/how-do-namibian-himbas-see-colour
Le fragole sono rosso fuoco!
Buona pasqua Roberto :)
Sul colore ho appena letto Cromorama di Riccardo Falcinelli. Illuminante!
anch'io... veramente fatto bene, mi ha cambiato prospettiva sui colori...
Devo dire che i tempi con cui hai concepito questo video, dall'idea al processo di realizzazione, hanno ripagato.
Oserei dire un video cangiante
Arguto, come sempre. ❤
Hai ragione. I colori non sono i colori a meno che non si voglia dire siano il colore della lingua, delle parole
Troppo forte. Uno scombussolamento totale nella gamma dei colori😅😂 Se bevo blu... sto bevendo Curaçao...
Oggi sorpresa Pasquale senza nemmeno comprare l’uovo, grazie Roberto.
Bel video, come sempre.
Mentre parlavi mi è venuta in mente un'altra espressione inglese che ha a che fare coi colori. L'espressione è "Out of the blue" che si usa quando accade all'improvviso qualcosa di inaspettato, "fuori dal nulla" diremmo noi. Mi sono sempre chiesto perché si dica così.
Chissà se c'è qualcuno qui nei commenti che ne conosce l'origine e potrebbe spiegarmela.
Si però quando usiamo i colori nel modo sbagliato lo facciamo sempre partendo da una qualche analogia.
L' associazione tra il verde e l'acido penso abbia per noi una valenza simile a quello dell'aposematismo, pensando alla decomposizione del cibo, che diventa prima acido e poi verde (per la muffa solitamente) e che ingerito può uccidere. Il rosso fuoco è dato dal fatto che il calore intenso, sullo spettro, appare rosso e si intende quindi il rosso più rosso che si può ottenere. C'è quindi sempre dietro una spiegazione, e la domanda è: qual è la spiegazione che portava i greci ad indicare il colore del mare con quello del vino? Perchè qui è come dire "Giallo Hulk" e non avere la più pallida idea di qual è il motivo per cui esiste un giallo che viene identificato con qualcuno che di base è verde. Cioè, manca la spiegazione del motivo dietro, non della logica in sè e per sé.
Illuminante.