Buongiorno Sergio, da quando le scuole sono diventate vere e proprie aziende, ciò che hai così chiaramente descritto è endemico anche in quei contesti tra dirigenti e docenti. Quello che salva molti insegnanti è il fatto che siamo fortunati a lavorare con materiale umano prezioso e perciò abituati a personizzare e ad instaurare relazioni di livello 2 in ogni istante. Grazie sempre Sergio, a sabato
Cara Flavia, lavorando spesso con le perle giovani, non posso che essere d’accordo con te. Proprio oggi ho tenuto un modulo didattico in un’azienda splendida, già a livello 2 da anni, e tra i discenti c’erano 4 ragazzi tra i 18 e i 22 anni. Proprio loro, al termine della giornata, si sono avvicinati per abbracciarmi e ringraziarmi, chiedendomi se posso rimanere disponibile per loro. Ovviamente ho detto sì, mentre il mio sistema emotivo godeva come non mai.
Ciao Sergio. Prima di vedere il video nella sua interezza, già al solo leggere del titolo, mi ero dato la mia personale risposta: Nelle aziende manca la visione del dipendente come una risorsa e non come un male necessario. In certe aziende i dipendenti devono dare l'anima sentendosi di troppo e star lì a pendere dalle labbra di chi pagherà lo stipendio perché è così che vuole assoggettato il dipendente, il capo In molte realtà purtroppo non c'è proprio nulla riguardante la creazione di uno spirito di squadra, non ci sono leadership volte a sviluppare un' intelligenza gruppale ma i dipendenti vengono concepiti come bestie da soma e sorvegliati come se avessero un peccato originale, da scontare, sapendo che prima o poi un peccato lo commetteranno e allora una motivazione per la lavata di capo arriverà. E per carità, mica che sia per l'errore commesso al lavoro!!! Diamine!!! Il rimprovero sarà sempre volto alla persona e mai al suo operato e difficilmente sarà formativo. Piuttosto sarà svilente. Perché è lì che si vuole arrivare. All'umiliazione. Un po' come nei film del ragionier Ugo Fantozzi. A certi livelli è come se chi ha raggiuto un posizione di potere, veda i suoi dipendenti come delle non persone, esattamente il contrario di quello detto da te Sergio. L'apoteosi si ha quando il dipendente diventa capro espiatorio delle frustrazioni del suo dirigente o titolare. Una volta mi capitò di dire a un mio titolare di pagare la psicologa a una sua responsabile perché io non intendevo fare da sacco da boxe per la sua dipendente frustrata dai suoi problemi. La cosa che si deve ritrovare è l'idea che siamo tutte persone e che la mia vita vale esattamente come la tua, né più né meno. E il comportamento di un buon lleader , di un buon capo azienda, è esattamente quello che dici tu Sergio, in questo video avanti coi tempi. Sono contento che il fenomeno delle dimissioni da posti di lavoro in cui si era privi di dignità abbia preso piede, e se ne stanno vedendo le conseguenze. Dai che forse qualcosa cambia (?)
Mi sento abbastanza fortunato di lavorare in un contesto scuola in cui le relazioni tra colleghi e Dirigente sono di livello 2... Trovo tanta verità e buon senso in quello che dici e posso solo immaginare la sensazione di gioia profonda che hanno provato quei ragazzi che ti hanno regalato il loro abbraccio!! D'altronde la mia serenità si offusca quando ascolto le testimonianze di miei amici che lavorano in certi ambienti tossici....anche in senso letterale....puoi immaginare qui a Taranto di quale azienda parlo,e dei rapporti di livello 1 e -1 che purtroppo spingono molti lavoratori tra cui i miei amici fraterni a vivere un disagio così grande da influire negativamente sulla qualità della loro vita anche sul piano relazionale e famigliare. Ancora una volta,Sergio, ti esprimo la mia gratitudine per ciò che mi aiuti a capire in questi video che spero di non perdere mai....un abbraccio " perenne" ...Giò
Grazie ! Interessante davvero …
Grazie
Buongiorno Sergio, da quando le scuole sono diventate vere e proprie aziende, ciò che hai così chiaramente descritto è endemico anche in quei contesti tra dirigenti e docenti. Quello che salva molti insegnanti è il fatto che siamo fortunati a lavorare con materiale umano prezioso e perciò abituati a personizzare e ad instaurare relazioni di livello 2 in ogni istante. Grazie sempre Sergio, a sabato
Cara Flavia, lavorando spesso con le perle giovani, non posso che essere d’accordo con te. Proprio oggi ho tenuto un modulo didattico in un’azienda splendida, già a livello 2 da anni, e tra i discenti c’erano 4 ragazzi tra i 18 e i 22 anni. Proprio loro, al termine della giornata, si sono avvicinati per abbracciarmi e ringraziarmi, chiedendomi se posso rimanere disponibile per loro. Ovviamente ho detto sì, mentre il mio sistema emotivo godeva come non mai.
@@SergioOmassi lo immagino Sergio,la possibilità di vivere queste esperienze ci rende privilegiati💖
Ciao Sergio. Prima di vedere il video nella sua interezza, già al solo leggere del titolo, mi ero dato la mia personale risposta:
Nelle aziende manca la visione del dipendente come una risorsa e non come un male necessario. In certe aziende i dipendenti devono dare l'anima sentendosi di troppo e star lì a pendere dalle labbra di chi pagherà lo stipendio perché è così che vuole assoggettato il dipendente, il capo
In molte realtà purtroppo non c'è proprio nulla riguardante la creazione di uno spirito di squadra, non ci sono leadership volte a sviluppare un' intelligenza gruppale ma i dipendenti vengono concepiti come bestie da soma e sorvegliati come se avessero un peccato originale, da scontare, sapendo che prima o poi un peccato lo commetteranno e allora una motivazione per la lavata di capo arriverà.
E per carità, mica che sia per l'errore commesso al lavoro!!! Diamine!!! Il rimprovero sarà sempre volto alla persona e mai al suo operato e difficilmente sarà formativo. Piuttosto sarà svilente. Perché è lì che si vuole arrivare.
All'umiliazione.
Un po' come nei film del ragionier Ugo Fantozzi.
A certi livelli è come se chi ha raggiuto un posizione di potere, veda i suoi dipendenti come delle non persone, esattamente il contrario di quello detto da te Sergio.
L'apoteosi si ha quando il dipendente diventa capro espiatorio delle frustrazioni del suo dirigente o titolare.
Una volta mi capitò di dire a un mio titolare di pagare la psicologa a una sua responsabile perché io non intendevo fare da sacco da boxe per la sua dipendente frustrata dai suoi problemi.
La cosa che si deve ritrovare è l'idea che siamo tutte persone e che la mia vita vale esattamente come la tua, né più né meno.
E il comportamento di un buon lleader , di un buon capo azienda, è esattamente quello che dici tu Sergio, in questo video avanti coi tempi.
Sono contento che il fenomeno delle dimissioni da posti di lavoro in cui si era privi di dignità abbia preso piede, e se ne stanno vedendo le conseguenze.
Dai che forse qualcosa cambia (?)
Mi sento abbastanza fortunato di lavorare in un contesto scuola in cui le relazioni tra colleghi e Dirigente sono di livello 2...
Trovo tanta verità e buon senso in quello che dici e posso solo immaginare la sensazione di gioia profonda che hanno provato quei ragazzi che ti hanno regalato il loro abbraccio!!
D'altronde la mia serenità si offusca quando ascolto le testimonianze di miei amici che lavorano in certi ambienti tossici....anche in senso letterale....puoi immaginare qui a Taranto di quale azienda parlo,e dei rapporti di livello 1 e -1 che purtroppo spingono molti lavoratori tra cui i miei amici fraterni a vivere un disagio così grande da influire negativamente sulla qualità della loro vita anche sul piano relazionale e famigliare.
Ancora una volta,Sergio, ti esprimo la mia gratitudine per ciò che mi aiuti a capire in questi video che spero di non perdere mai....un abbraccio " perenne" ...Giò
Adoro e mando spesso gli abbracci “perenni”. Ricambio con il cuore. Grazie
✌️✌️✌️
Illuminante...decisamente