Pietro Annigoni. Sessant'anni con la pittura

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  • Опубликовано: 30 янв 2011
  • Sessant'anni di pittura e un numero sconfinato di opere, 18mila. Una retrospettiva, a palazzo Corbelli di Fano, racconta il pittore milanese Pietro Annigoni fino al 13 febbraio.
    Visi, sguardi, pose, lineamenti. Un mondo mutevole ed eterogeneo, descritto in tutte le tecniche, fatto di una passione viscerale per l'anatomia del volto e il genere umano. Pietro Annigoni scava con il pennello nelle vite altrui e celebra con la realtà - in opposizione all'arte astratta - il coraggio e la dignità di sopravvivere.
    Una selezione di cento opere narra a palazzo Corbelli di Fano, nuova sede espositiva della città, sessant'anni di pittura del maestro milanese. Accanto a opere celeberrime, sono esposti lavori per niente conosciuti provenienti da collezioni private italiane ed estere.
    Il pittore, estremamente irrequieto e anticonformista, manifesta sin da giovanissimo un raro talento nel cogliere l'aspetto più profondo della natura, assistito da una notevole abilità tecnica. Anacoreti nel deserto, del 1947, ne è un manifesto.
    Poi una carrellata di ritratti, il genere che più di ogni altro rese famoso l'artista. Per Annigoni posaro i personaggi più famosi del 900.
    Il lavoro sull'Anima che il maestro compiva per molti ritratti veniva poi utilizzato anche per dare volto ai personaggi dei suoi grandi cicli di affreschi: l'abbazia di Montecassino, la chiesa del Santo a Padova, il convento di san marco a firenze.
    Tra i documenti esposti a fano anche lo scambio epistolare con Giorgio De Chirico che, in un primo momento, aveva aderito come Annigoni al "Manifesto dei pittori moderni della realtà", estrema difesda del valore del figurativo in arte.
    Il servizio di Beatrice Bergari per la rubrica "Mosaico" di TV2000.

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