Un beneficio immenso della tecnologia di oggi. La miglior dizione di Paolo e Francesca di Alighieri, s’ebbe quel giorno. Vittorio già maturo, ma non vecchio, arrivò a far suo quel testo, ed a porgerlo a noi, totale, come nessuno aveva mai fatto, né dopo fece. Traccia ne rimane qui, dello sguardo, della voce, dei mutamenti sublimi di tono e ritmo, dell’accento su alcuni passi, e dello scorrere che sembra naturale, quasi lieve, ma non lo è: è Maestria, è dizione a lungo meditata, sentita in ciascuna frase e parola, così perfetta, lui e Dante l’autore; che noi, italiani, ci sentiamo grati: è lei, italia, la nostra lingua madre, che ci consente di sentire, di apprezzare, di far nostra, questa bellezza, la musica avvolgente della parola. La commozione per quanto è nostro, e di nessun altro, e solo chi parla da bambino, da madre, l’italiano, può, ed è capace, di provare. Vittorio. Vittorio.
Io non farei confronti, Gassman è quanto di meglio si possa avere, mentre Benigni che ammiro molto ti fa amare il poema per la sua spiegazione semplice e accorata. Al tempo dei miei studi lo avessi avuto come insegnante. Concludo con il dire che ambedue sono immensi a loro modo.
Una delle cose che mi rendono FIERO di essere ITALIANO. Dante Alighieri e Vittorio Gassman. Un connubio perfetto. Delizia per le orecchie, la mente e l'anima.
Qui non possiamo parlare di "grande attore", perchè il Maestro Gassman va al di là della grandezza e del sublime. Quando un artista di questa caratura interpreta una grande Opera di un altrettanto immenso Poeta, non siamo più nell'umano, ma saliamo a un livello superiore.
Una recitazione Plastica, Vibrante, Sentita, Umana, Avvincente .... che ci comunica una sola amarezza ....la certezza di non poter mai più udire simile arte in niuno altro
sul piano della recitazione non esiste confronto tra Gassman e Benigni: il primo ti fa venire la pelle d'oca! Benigni affascina quando racconta, non quando recita. Grandi entrambi, in modo diverso
Ecco una lettura del grande attore..Dante , resta intimorito, non può comprendere l'amore, la passione dei due amanti, resta annichilito e sviene. In tutta la Commedia l'occhio del divin poeta alza segreti sipari su f'una dimensione e sapere che ci son preclusi . Lui interpreta, spiega , condanna, prova pena e pietà, ma tutto ciò non accade con Paolo e Francesca, difatti con loro si tocca l'intangibilità dell'amore, passione, che sono umane e divine.,...
La giusta intepretazione è ancora più bella, e contraria: il poeta comprende perfettamente l'Amore che ha condotto i due alla dannazione, tanto che brama ogni dettaglio, come colui che non è mai sazio del proprio piacere, ed empatizza al punto che gli è impossibile sostenere la pesantezza della punizione divina, quasi aliena. È la condanna celeste dell'amor carnale, per quanto giusta, ad essere incomprensibile fino in fondo, per l'uomo. Qui sta la grande bellezza di questi versi.
Un attore si vede sul piano della recitazione che è un'altissima Arte se esercitata come si deve, con talento e tecnica. E allora tra Gassman e Benigni , è vero, non esiste confronto. Grandi tutti e due? Acquisito che Gassman, in quanto artista è grande, la stessa cosa non si potrà certo dire di Benigni, che sarà grande in qualcosa d'altro che però io non conosco ; la fascinazione? Siamo sempre lì: attiene all'Arte, e non è proprio il caso di Benigni.
Sono state due opere totalmente diversa, qui si decanta una leggenda, Benigni provava a “portarla a tutti”, chiaro che tra i due vi è un abisso, Vittorio non si batte
Sono d'accordo con te, attorissimi, e permettimi una piccola estensione del tuo discorso. Ho sempre pensato che Benigni interpreta Dante come lo si interpreterebbe alle scuole medie, Gassman come lo si interpreterebbe al liceo ma, se si vuole ascoltare una versione universitaria, allora bisogna ascoltare Carmelo Bene!
Oh dio!!!!!!!!!!!!!!! Che cazzata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Gassman è stato uno dei più garndi artisti della scena mai esistiti, un AUTENTICO GENIO che ancora vive (e sempre vivrà) di luce eterna propria; Bernigni è solo un buffoncello di corte reso popolare dalla massa ignorante, senza di essa non esiste! IMPARA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E l'oscar che cos'è mai??? E' solo un premio che viene assegnato dallo star sistem per ragioni meramente economiche. Qui, e solo qui sta l'arroganza, soprattutto quella di coloro che cascando nella truffa la sventolano come dimostrazione di valore. Gassman non ha mai vinto l'oscar, ma ha vinto un qualcosa di ben più alto: L'ARTE ASSOLUTA. E questa non la assegna l'umano: l'assegna il Divino.
mi giudichi con troppa benevolenza! la mia sensibilità si ferma molto più in basso, più o meno ad Alvaro Vitali, ma mi sforzerò di vivere anche con questo limite!
Due giganti?????????????? Ma è follia!!!!!!!!!!!!!!! Gassman è si un GIGANTE, Benigni al confronto non è neanche una pulce. Pathos in Benigni? E dove sta? Nell'elencazione monotona tipo "vispa teresa"? In Gassman si che c'è, eccome! Non diciamo eresie: Gassman è uno dei più grandi attori mai esistiti, Benigni è solo un cabarettista-cinematografaro che giusto una cultura degenerata può salutare come artista. Questa non è opinione, è REALTA' pura . Cerchiamo di rispettare le proporzioni!
Piccolissimo e giustamente presto dimenticato,stai tranquillo: E' Gassman ad essere entrato nella GRANDE STORIA DELLA SCENA. Anche tu: IMPARA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Un GIGANTE e un pigmeo. E BASTA lo posso dire io, che capisco, non tu che non sai distinguere! Quindi: BASTA! Non si accettano repliche iinadeguate, Fine.
Una persona che come te si fregia di allori per il gusto fine della bellezza, un sapiente dei nostri tempi, un arguto amatore della grande Arte e dei suoi più valorosi interpreti, come può così lapidariamente appropriarsi di una verità soggettiva urlandola come universale, con tanta bambinesca avidità ? Chi chioserà con la parola fine le proprie frasi non sarà mai degno di poter apprendere la grande bellezza dell'arte, il cui splendore dimora nelle plurime e infinite diversità e nella mutevolezza dei suoi riflessi. Un'arte radicata, come le tue idee, diverrebbe dogma e ciò , credo, ci romperebbe i coglioni.
indubbiamente il confronto sorge spontaneo tra questi due giganti della recitazione: Gassman e Benigni. Il punto di vista di ciascuno di noi non può che essere "personale". Gassman è "limpido", nella recitazione; tecnica insuperabile, perfetta. Qui sta il punto. Per me Benigni ci mette dentro quel pizzico di pathos interno, in più, che me lo fa preferire. aiello.salvatore@tiscali.it
secondo me benigni riesce meglio di chiunque altro a raccontare con leggerezza ogni sfumatura del sentire umano: chi ti parla del dolore, della rabbia, dell'amore facendoti anche sorridere ha una dote che non è comune. non so se questa capacità rientri nel campo dell'arte o meno, ma il fatto di essere piuttosto rara fa di benigni un grande, quantomeno per me.
Un beneficio immenso della tecnologia di oggi. La miglior dizione di Paolo e Francesca di Alighieri, s’ebbe quel giorno. Vittorio già maturo, ma non vecchio, arrivò a far suo quel testo, ed a porgerlo a noi, totale, come nessuno aveva mai fatto, né dopo fece. Traccia ne rimane qui, dello sguardo, della voce, dei mutamenti sublimi di tono e ritmo, dell’accento su alcuni passi, e dello scorrere che sembra naturale, quasi lieve, ma non lo è: è Maestria, è dizione a lungo meditata, sentita in ciascuna frase e parola, così perfetta, lui e Dante l’autore; che noi, italiani, ci sentiamo grati: è lei, italia, la nostra lingua madre, che ci consente di sentire, di apprezzare, di far nostra, questa bellezza, la musica avvolgente della parola. La commozione per quanto è nostro, e di nessun altro, e solo chi parla da bambino, da madre, l’italiano, può, ed è capace, di provare. Vittorio. Vittorio.
Io non farei confronti, Gassman è quanto di meglio si possa avere, mentre Benigni che ammiro molto ti fa amare il poema per la sua spiegazione semplice e accorata. Al tempo dei miei studi lo avessi avuto come insegnante. Concludo con il dire che ambedue sono immensi a loro modo.
Una delle cose che mi rendono FIERO di essere ITALIANO. Dante Alighieri e Vittorio Gassman. Un connubio perfetto. Delizia per le orecchie, la mente e l'anima.
Qui non possiamo parlare di "grande attore", perchè il Maestro Gassman va al di là della grandezza e del sublime. Quando un artista di questa caratura interpreta una grande Opera di un altrettanto immenso Poeta, non siamo più nell'umano, ma saliamo a un livello superiore.
Una recitazione Plastica, Vibrante, Sentita, Umana, Avvincente .... che ci comunica una sola amarezza ....la certezza di non poter mai più udire simile arte in niuno altro
Nessuno legge questo brano conme Gassmann. È insuperabile, eccelso, senz'altro il suo cavallo di battaglia!
Recita! Non legge
Che meraviglia......
Immenso 👏👏👏👏👏👏
sul piano della recitazione non esiste confronto tra Gassman e Benigni: il primo ti fa venire la pelle d'oca! Benigni affascina quando racconta, non quando recita. Grandi entrambi, in modo diverso
GENIO..HOMBRE Y SER HUMANO EXTRAORDINARIO. GRAXIEEE..POR SIEMPRE. !!!
Stupendo….
Immenso
Divino. Unico.
Rispetto a Benigni, Gassman è di un altro pianeta: il primo scandisce le rime senza alcun pathos, il secondo RECITA.
Bellissimo
piccolo Benigni, impara, se mai lo puoi, da questo GRANDISSIMO, da questo DIO!!!
Immenso VITTORIO!!!!!!!!!'
Teresópolis RJ,
Bellissimo 🥰
Grande Vittorio
Grandissimo artista.
Unico e insostituibile
2:47
Grandissimo!!!
Ineguagliabile!
Ecco una lettura del grande attore..Dante , resta intimorito, non può comprendere l'amore, la passione dei due amanti, resta annichilito e sviene. In tutta la Commedia l'occhio del divin poeta alza segreti sipari su f'una dimensione e sapere che ci son preclusi . Lui interpreta, spiega , condanna, prova pena e pietà, ma tutto ciò non accade con Paolo e Francesca, difatti con loro si tocca l'intangibilità dell'amore, passione, che sono umane e divine.,...
La giusta intepretazione è ancora più bella, e contraria: il poeta comprende perfettamente l'Amore che ha condotto i due alla dannazione, tanto che brama ogni dettaglio, come colui che non è mai sazio del proprio piacere, ed empatizza al punto che gli è impossibile sostenere la pesantezza della punizione divina, quasi aliena. È la condanna celeste dell'amor carnale, per quanto giusta, ad essere incomprensibile fino in fondo, per l'uomo. Qui sta la grande bellezza di questi versi.
Che abisso tra Vittorio e Alessandro Gassman
beautiful
Un attore si vede sul piano della recitazione che è un'altissima Arte se esercitata come si deve, con talento e tecnica. E allora tra Gassman e Benigni , è vero, non esiste confronto.
Grandi tutti e due? Acquisito che Gassman, in quanto artista è grande, la stessa cosa non si potrà certo dire di Benigni, che sarà grande in qualcosa d'altro che però io non conosco ; la fascinazione? Siamo sempre lì: attiene all'Arte, e non è proprio il caso di Benigni.
Sono state due opere totalmente diversa, qui si decanta una leggenda, Benigni provava a “portarla a tutti”, chiaro che tra i due vi è un abisso, Vittorio non si batte
Sono d'accordo con te, attorissimi, e permettimi una piccola estensione del tuo discorso. Ho sempre pensato che Benigni interpreta Dante come lo si interpreterebbe alle scuole medie, Gassman come lo si interpreterebbe al liceo ma, se si vuole ascoltare una versione universitaria, allora bisogna ascoltare Carmelo Bene!
Oh dio!!!!!!!!!!!!!!! Che cazzata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Gassman è stato uno dei più garndi artisti della scena mai esistiti, un AUTENTICO GENIO che ancora vive (e sempre vivrà) di luce eterna propria; Bernigni è solo un buffoncello di corte reso popolare dalla massa ignorante, senza di essa non esiste! IMPARA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
D'accordo !
E l'oscar che cos'è mai??? E' solo un premio che viene assegnato dallo star sistem per ragioni meramente economiche. Qui, e solo qui sta l'arroganza, soprattutto quella di coloro che cascando nella truffa la sventolano come dimostrazione di valore. Gassman non ha mai vinto l'oscar, ma ha vinto un qualcosa di ben più alto: L'ARTE ASSOLUTA. E questa non la assegna l'umano: l'assegna il Divino.
2:32 parte intermedia a 3:13
Bravo bene bis mi trovi pienamente d'accordo
02:33
mi giudichi con troppa benevolenza! la mia sensibilità si ferma molto più in basso, più o meno ad Alvaro Vitali, ma mi sforzerò di vivere anche con questo limite!
E chi ti impedisce di continuare così? Evidentemente la tua sensibilità si ferma a Benigni, le grandezze vere non fanno per te. Auguri.
Solo Carmelo Bene!
Due giganti?????????????? Ma è follia!!!!!!!!!!!!!!! Gassman è si un GIGANTE, Benigni al confronto non è neanche una pulce. Pathos in Benigni? E dove sta? Nell'elencazione monotona tipo "vispa teresa"? In Gassman si che c'è, eccome! Non diciamo eresie: Gassman è uno dei più grandi attori mai esistiti, Benigni è solo un cabarettista-cinematografaro che giusto una cultura degenerata può salutare come artista. Questa non è opinione, è REALTA' pura . Cerchiamo di rispettare le proporzioni!
Piccolissimo e giustamente presto dimenticato,stai tranquillo: E' Gassman ad essere entrato nella GRANDE STORIA DELLA SCENA. Anche tu: IMPARA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ben detto!
No: meraviglioso ARTISTA; il 'professionista' si trova a livello ben più basso.
Ok
Un GIGANTE e un pigmeo. E BASTA lo posso dire io, che capisco, non tu che non sai distinguere! Quindi: BASTA! Non si accettano repliche iinadeguate, Fine.
Una persona che come te si fregia di allori per il gusto fine della bellezza, un sapiente dei nostri tempi, un arguto amatore della grande Arte e dei suoi più valorosi interpreti, come può così lapidariamente appropriarsi di una verità soggettiva urlandola come universale, con tanta bambinesca avidità ? Chi chioserà con la parola fine le proprie frasi non sarà mai degno di poter apprendere la grande bellezza dell'arte, il cui splendore dimora nelle plurime e infinite diversità e nella mutevolezza dei suoi riflessi. Un'arte radicata, come le tue idee, diverrebbe dogma e ciò , credo, ci romperebbe i coglioni.
indubbiamente il confronto sorge spontaneo tra questi due giganti della recitazione: Gassman e Benigni. Il punto di vista di ciascuno di noi non può che essere "personale". Gassman è "limpido", nella recitazione; tecnica insuperabile, perfetta. Qui sta il punto. Per me Benigni ci mette dentro quel pizzico di pathos interno, in più, che me lo fa preferire. aiello.salvatore@tiscali.it
indubbiamente il confronto non sorge per nulla , muore sul nascere , può vivere solo nella testa di chi non ha alcun rudimento di arte teatrale
secondo me benigni riesce meglio di chiunque altro a raccontare con leggerezza ogni sfumatura del sentire umano: chi ti parla del dolore, della rabbia, dell'amore facendoti anche sorridere ha una dote che non è comune. non so se questa capacità rientri nel campo dell'arte o meno, ma il fatto di essere piuttosto rara fa di benigni un grande, quantomeno per me.
Tranquillo, Attorissimi! DUE GIGANTI ... e basta!
Lo metteri al pari di Carmelo bene grandissimi unic...
E stato una grande attore ...ma a me personalmente ..non piaceva tanto ❣️
Pessima interpretazione. A momenti si rimpiange il figlio....
Carmelo bene era meglio
Grandissimo !
Unico e insostituibile
Ps