Se ho ben capito le particelle virtuali producono effetti reali, ma non si possono rilevare neppure in linea di principio diversamente, ad esempio, dalla materia oscura che prima o poi dovrebbe essere individuata. Devo dire che, in questi termini, mi sembrano un espediente matematico dietro il quale si cela qualcosa che, al momento, ci sfugge del tutto ( o sono semplicemete io a non cogliere la questione correttamente). In ogni caso un altro "mi piace " è inevitabile!
se vuoi le particelle virtuali sono dei pezzi che entrano nel conto matematico per descrivere correttamente la fisica. comunque si' e' un espediante matematico, sopratutto quello per togliere gli infiniti....
Di cosa è fatto il vuoto? Bella domanda professore. Prima di tutto, senza tanti raggiri , bisogna specificare se intendiamo vuoto nello spazio esente da tutte le particelle e loro manifestazioni, o togliere pure lo spazio-tempo, visto che anch’esso è un campo che si distorce e manifesta un potenziale. La parola vuoto diventa ambigua e bisognerebbe capire cosa ci fosse prima del big-beng, ma temo che non sia alla nostra portata. Cordiali saluti
Ciao ottimo video. Avrei una domanda/precisazione da proporti. Quando dici che tutta la somma dell'energia di punto zero di tutti i possibili campi quantistici universali dà come risultato un valore infinito per me risulta improprio questo termine. Mi spiego. Come tu stesso asserisci infinito o energia infinita corrisponderebbe come difatti sostengo anche io a uno stato di zero assoluto e quindi ad una costante di valore che non muta nel suo stesso spazio e tempo di espressione o evento che dir si voglia. Questo come suggerisci anche nel video è impossibile come si evince teoricamente sia dal principio di indeterminazione di Heisenberg e poi sperimentalmente dall' effetto Casimir. Asserire pertanto che la somma di energia di punto zero equivale ad infinita energia risulta solo una forzatura linguistica da noi adottata, una approssimazione attributiva nominale, ma significativamente errata per descrivere una somma di valore comunque non nullo ergo mai infinito. Proporrei al posto di illimitato. Questo perché al minimo stato di qualsiasi campo di vuoto quantistico può esserci solo un continuo (illimitato appunto, e non infinito) stato/valore di indeterminazione di energia diverso da zero (fluttuazioni di valore finito del medesimo campo). Morale non esiste vuoto assoluto, o valore pari a Infinito/zero assoluto di energia, quindi al minimo possibile solo illimitati termini di valore/evento finiti.
Viene dall'integrale di Feynman, in realtà è un numero enorme ma non infinito e comunque non è chiarissimo che voglia dire.... Ci dovrei fare un video.. .
Grazie per il tuo commento e per le domande stimolanti che hai posto sul finire del tuo video. Vorrei proporti una possibile spiegazione teorica, che affronta alcuni dei quesiti irrisolti che hai evidenziato. Si tratta di un'ipotesi speculativa, ma che credo possa offrire spunti interessanti. Immaginiamo un modello in cui il vuoto quantistico sia completamente mediato gravitazionalmente. In altre parole, tutte le fluttuazioni quantistiche del vuoto verrebbero quantificate e correlate all'interno di un campo gravitazionale. Questo campo, su scala fondamentale, manterrebbe una coerenza perfetta, in cui ogni fluttuazione rappresenta una continua e casuale espressione di energia diversa da zero. Essendo tutte correlate, non ci sarebbe interazione tra le singole fluttuazioni, in quanto queste fluttuazioni rappresentano diverse manifestazioni dello stesso valore indeterminato di energia all'interno del medesimo campo gravitazionale. In questo contesto, l'interazione non avverrebbe tra le fluttuazioni, ma come autointerazione di ciascuna fluttuazione con la propria espressione. Questo meccanismo potrebbe portare ogni fluttuazione verso uno stato di decoerenza quantistica man mano che la scala di espressione aumenta. In altre parole, su scala fondamentale, il sistema rimane coerente e correlato, ma a scale più grandi, l'autointerazione di ciascuna fluttuazione porterebbe a una decoerenza, facendo emergere eventi più complessi. Ora, se applichiamo questo quadro a eventi cosmologici come il Big Bang o le singolarità, potremmo ipotizzare che tali fenomeni non siano altro che manifestazioni di una fluttuazione di energia finita che, attraverso l’autointerazione, evolve in un evento di maggiore decoerenza. Questo evento potrebbe essere l’origine del nostro universo in espansione, con il Big Bang che segna l’inizio della fase di decoerenza su larga scala. Da lì in poi, si manifesterebbero l’inflazione, l’espansione accelerata, e così via. Nel tempo, man mano che l'energia si trasforma e l'entropia aumenta, l'espansione raggiungerebbe il suo apice e il sistema inizierebbe a contrarsi. Ma ciò non avverrebbe in un ciclo universale ripetuto, bensì come un fenomeno unico legato alla particolare fluttuazione di energia che ha dato origine all’evento. La contrazione potrebbe culminare in una singolarità, o più probabilmente in un buco nero, che alla fine evapora tramite la radiazione di Hawking, espellendo un valore di energia gravitazionalmente mediata diverso da zero. Questo evento rappresenterebbe semplicemente l’inizio di una nuova fluttuazione casuale all’interno del campo quantistico di vuoto gravitazionale, dando luogo a un’altra sequenza di eventi simili. Quindi, in questo modello speculativo, il nostro universo non sarebbe parte di un ciclo eterno, ma una manifestazione temporanea di una fluttuazione di un campo di vuoto quantistico espresso su scala di evento fondamentale. Ogni "universo" o evento emergente avrebbe la sua storia unica, con una nascita e una morte, all'interno di un contesto più ampio di continua trasformazione del vuoto quantistico. Questo modello potrebbe risolvere alcune questioni aperte della fisica, come la natura della singolarità e la relazione tra gravità e meccanica quantistica, suggerendo che la gravità stessa, su scala fondamentale, potrebbe essere la chiave per comprendere la coerenza e la stabilità del vuoto quantistico. Tra le altre cose spiegherebbe anche per cui al momento saremmo appunto, come evidenzia anche il tuo video, in una fase di evento o valore di energia universale di espressione metastabile.
L'argomento del vacuum decay e della conseguente distruzione dell'universo mi intriga. Il prof Strumia ne ha parlato in qualche suo lavoro, dove ha stimato la densità di energia che sarebbe necessaria per realizzarlo, nel caso uno ce l'abbia a morte con l'universo! Personalmente credo che un pugno di Saitama alla massima potenza sarebbe un buon candidato...
Forse sembrerà solo a me, ma di certezze sulle particelle virtuali e le loro trasformazioni mi sembra che ce ne siano ben poche. Sono molte di più le domande che restano senza risposta che quelle a cui si dà un risposta definitiva. Con la scusa che in un tempo piccolissimo possa accadere di tutto, l'importante che poi in un tempo discreto (integrale) tutto torni a rispettare le leggi della Fisica, non si fa altro che cercare di nascondere le lacune delle teorie ufficiali. Es: Il principio di conservazione dell'energia è sempre valido, siccome certe interazioni lo violano, si dice che in tempi piccolissimi esso possa essere violato. Invece è nettamente falso, il principio di conservazione dell'energia non può essere violato neanche per un istante, la realtà è che si sa ben poco di come interagiscono realmente le particelle, questo perché, le interazioni vengono mediate da particelle estremamente piccole che non possono essere rilevate con gli strumenti che abbiamo. Complimenti al prof. ma la Fisica mi sembra ancora all'età della pietra.
È possibile che sia lo spaziotempo a “coagularsi” nelle particelle con massa? È possibile che le particelle virtuali siano tentativi falliti dello spaziotempo di coagularsi?
Mi rimane un dubbio sulle fluttuazioni quantistiche nel vuoto ed i diagrammi di Feynman associati a particelle virtuali. Quando si dice "i diagrammi di Feynman possibili sono infiniti", il dubbio è questo, le particelle in gioco ed i tipi di interazioni e combinazioni possibili sono moltissime, però sono un numero finito. L'infinito deriva dal fatto che posso ampliare a piacere il numero di questi diagrammi per lo stesso tipo di interazione? Faccio un esempio, entra un fotone virtuale e decade in una coppia positrone-elettrone che poi ricombina in un altro fotone virtuale. Ora, posso prendere questo diagramma ed aggiungere un infinità di volte il processo reiterato ? Tipo fotone virtuale decade positrone-elettrone si ricombinano in fotone virtuale che poi decade... e via all'infinito per arrivare coraggiosamente dove nessuno è mai giunto prima?
no, non sono infiniti, o meglio sono infiniti ma seguono una logica. il problema e' che lla somme degli integrali dieverge e tocca are un trucco jedi per la "rinormalizzaizone". anche qui ci vorrebbe un video, ma andra' fatto con attenzione
@@marcocasolino grazie mille, sospettavo qualcosa del genere ma non conoscendo tutto l'apparato matematico che c'è dietro ho provato con delle analogie, che ovviamente non funzionano 😂
Nell'area tra 2 buchi neri in avvicinamento, forse lí c'è il vuoto massimo? Al risucchio di ogni atomo si aggiunge la schermatura colossale generata dalle masse contrapposte...
Se c'e' dello spazio c'e' qualcosa: anche lo spazio e' qualcosa. Ricordiamo che stiamo cercando una teoria unificata, uni significa uno, una cosa sola che e' alla base di tutto. Spazio, tempo, energia, etc. sono tutte manifestazioni di questa unica cosa, comportamenti emergenti dalla diversa organizzazione di questa unica cosa. Un modo di organizzare in maniera diversa questa "cosa" e' quella di dargli dimensioni diverse, dimensione 1=tempo), dimensione 2=energia, 3=spazio geometrico, 4=massa, etc
@@IOsononessuno-o4i lo spazio puo' mancare, il fatto che ne abbiamo tanto attorno e' fonte di confusione. Ricordo diverse volte di aver sentito affermazione come "lo spazio e' infinito", non puo' essere cosi', l'infinito dal punto di vista fisico non esiste, e' un concetto matematico. Lo spazio non arriva gratis, anche lui deriva da qualcosa
@@IOsononessuno-o4i su questo non ho una risposta, e' un mistero. Pero' potrebbe essere utile avere un'idea di come e' fatto il resto che conosciamo. Una caratteristica di questi spazi multidimensionali e' che sono curvi, chiusi, e stabili. Uno spazio curvo ha un certo numero di simmetrie, dipendente dal numero di dimensioni. Anche le particelle stabili hanno delle simmetrie, ad esempio lo spin. Molte delle caratteristiche delle particelle stabili sono associabili a queste simmetrie. Anche altre caratteristiche, come ad esempio il rapporto delle masse tra protone ed elettrone, sono ricavabili da alcune proprieta' di questi spazi multidimensionali curvi
Lo spazio deriva da qualcosa? Diamo un numero al tempo, all'energia, alla..massa? E=mc² ti dice qualcosa? 6636 é il numero di bottiglie che ti sei scolato prima di scrivere sti commenti nonno
@@davide.0LG1471 molto probabilmente, anzi sicuramente, hai ragione. Uno dei pericoli peggiori di quando si fa fisica e' autoconvincersi di qualcosa, cercare conferme e trascurare i "dettagli" contrari. Un professore di grande esperienza mi suggeriva di non lavorare da solo, ma e' anche difficile trovare qualcuno con cui lavorare insieme: se vado dal mio vicino di casa e gli dico che mi occupo di spazi multidimensionali curvi potrebbe rispondermi che lui li mette ogni tanto nell'insalata ....
intuitivamente, almeno a quanto mi sembra, non puo` esistere uno spazio di nulla, con Energia di punto 0 nulla, perche` se anche lo si riuscisse a svuotare di tutto, compresi neutrini e materia oscura, rimarrebbe sempre una porzione di spaziotempo.
Chiedo venia per essere "il rompiballe" ma gif pronunciato ghif non si può sentire 😂 è "graphic interchange format" quindi si pronuncia "gi", non "Ghi"
Complimenti per la chiarezza con cui vengono esposte questioni complesse
Se ho ben capito le particelle virtuali producono effetti reali, ma non si possono rilevare neppure in linea di principio diversamente, ad esempio, dalla materia oscura che prima o poi dovrebbe essere individuata. Devo dire che, in questi termini, mi sembrano un espediente matematico dietro il quale si cela qualcosa che, al momento, ci sfugge del tutto ( o sono semplicemete io a non cogliere la questione correttamente). In ogni caso un altro "mi piace " è inevitabile!
se vuoi le particelle virtuali sono dei pezzi che entrano nel conto matematico per descrivere correttamente la fisica. comunque si' e' un espediante matematico, sopratutto quello per togliere gli infiniti....
@@marcocasolino Grazie della risposta
Marco, preciosa e interesante información bien estructurada, como es habitual, muchas gracias y que vaya todo bien.
Video molto interessante! Fantastico il "sembra vuoto ma non è... serve a darti l'allegria!" 😂
Splendidi approfondimenti i suoi professore ! 😮
Che bellissima lezione!
Grazie!
Di cosa è fatto il vuoto? Bella domanda professore. Prima di tutto, senza tanti raggiri , bisogna specificare se intendiamo vuoto nello spazio esente da tutte le particelle e loro manifestazioni, o togliere pure lo spazio-tempo, visto che anch’esso è un campo che si distorce e manifesta un potenziale.
La parola vuoto diventa ambigua e bisognerebbe capire cosa ci fosse prima del big-beng, ma temo che non sia alla nostra portata.
Cordiali saluti
Ciao ottimo video. Avrei una domanda/precisazione da proporti. Quando dici che tutta la somma dell'energia di punto zero di tutti i possibili campi quantistici universali dà come risultato un valore infinito per me risulta improprio questo termine. Mi spiego. Come tu stesso asserisci infinito o energia infinita corrisponderebbe come difatti sostengo anche io a uno stato di zero assoluto e quindi ad una costante di valore che non muta nel suo stesso spazio e tempo di espressione o evento che dir si voglia. Questo come suggerisci anche nel video è impossibile come si evince teoricamente sia dal principio di indeterminazione di Heisenberg e poi sperimentalmente dall' effetto Casimir. Asserire pertanto che la somma di energia di punto zero equivale ad infinita energia risulta solo una forzatura linguistica da noi adottata, una approssimazione attributiva nominale, ma significativamente errata per descrivere una somma di valore comunque non nullo ergo mai infinito. Proporrei al posto di illimitato. Questo perché al minimo stato di qualsiasi campo di vuoto quantistico può esserci solo un continuo (illimitato appunto, e non infinito) stato/valore di indeterminazione di energia diverso da zero (fluttuazioni di valore finito del medesimo campo). Morale non esiste vuoto assoluto, o valore pari a Infinito/zero assoluto di energia, quindi al minimo possibile solo illimitati termini di valore/evento finiti.
Viene dall'integrale di Feynman, in realtà è un numero enorme ma non infinito e comunque non è chiarissimo che voglia dire.... Ci dovrei fare un video..
.
Grazie per il tuo commento e per le domande stimolanti che hai posto sul finire del tuo video.
Vorrei proporti una possibile spiegazione teorica, che affronta alcuni dei quesiti irrisolti che hai evidenziato. Si tratta di un'ipotesi speculativa, ma che credo possa offrire spunti interessanti.
Immaginiamo un modello in cui il vuoto quantistico sia completamente mediato gravitazionalmente. In altre parole, tutte le fluttuazioni quantistiche del vuoto verrebbero quantificate e correlate all'interno di un campo gravitazionale. Questo campo, su scala fondamentale, manterrebbe una coerenza perfetta, in cui ogni fluttuazione rappresenta una continua e casuale espressione di energia diversa da zero. Essendo tutte correlate, non ci sarebbe interazione tra le singole fluttuazioni, in quanto queste fluttuazioni rappresentano diverse manifestazioni dello stesso valore indeterminato di energia all'interno del medesimo campo gravitazionale.
In questo contesto, l'interazione non avverrebbe tra le fluttuazioni, ma come autointerazione di ciascuna fluttuazione con la propria espressione. Questo meccanismo potrebbe portare ogni fluttuazione verso uno stato di decoerenza quantistica man mano che la scala di espressione aumenta. In altre parole, su scala fondamentale, il sistema rimane coerente e correlato, ma a scale più grandi, l'autointerazione di ciascuna fluttuazione porterebbe a una decoerenza, facendo emergere eventi più complessi.
Ora, se applichiamo questo quadro a eventi cosmologici come il Big Bang o le singolarità, potremmo ipotizzare che tali fenomeni non siano altro che manifestazioni di una fluttuazione di energia finita che, attraverso l’autointerazione, evolve in un evento di maggiore decoerenza. Questo evento potrebbe essere l’origine del nostro universo in espansione, con il Big Bang che segna l’inizio della fase di decoerenza su larga scala. Da lì in poi, si manifesterebbero l’inflazione, l’espansione accelerata, e così via.
Nel tempo, man mano che l'energia si trasforma e l'entropia aumenta, l'espansione raggiungerebbe il suo apice e il sistema inizierebbe a contrarsi. Ma ciò non avverrebbe in un ciclo universale ripetuto, bensì come un fenomeno unico legato alla particolare fluttuazione di energia che ha dato origine all’evento. La contrazione potrebbe culminare in una singolarità, o più probabilmente in un buco nero, che alla fine evapora tramite la radiazione di Hawking, espellendo un valore di energia gravitazionalmente mediata diverso da zero. Questo evento rappresenterebbe semplicemente l’inizio di una nuova fluttuazione casuale all’interno del campo quantistico di vuoto gravitazionale, dando luogo a un’altra sequenza di eventi simili.
Quindi, in questo modello speculativo, il nostro universo non sarebbe parte di un ciclo eterno, ma una manifestazione temporanea di una fluttuazione di un campo di vuoto quantistico espresso su scala di evento fondamentale. Ogni "universo" o evento emergente avrebbe la sua storia unica, con una nascita e una morte, all'interno di un contesto più ampio di continua trasformazione del vuoto quantistico.
Questo modello potrebbe risolvere alcune questioni aperte della fisica, come la natura della singolarità e la relazione tra gravità e meccanica quantistica, suggerendo che la gravità stessa, su scala fondamentale, potrebbe essere la chiave per comprendere la coerenza e la stabilità del vuoto quantistico.
Tra le altre cose spiegherebbe anche per cui al momento saremmo appunto, come evidenzia anche il tuo video, in una fase di evento o valore di energia universale di espressione metastabile.
L'argomento del vacuum decay e della conseguente distruzione dell'universo mi intriga. Il prof Strumia ne ha parlato in qualche suo lavoro, dove ha stimato la densità di energia che sarebbe necessaria per realizzarlo, nel caso uno ce l'abbia a morte con l'universo! Personalmente credo che un pugno di Saitama alla massima potenza sarebbe un buon candidato...
Bisognerebbe provare!
Forse sembrerà solo a me, ma di certezze sulle particelle virtuali e le loro trasformazioni mi sembra che ce ne siano ben poche.
Sono molte di più le domande che restano senza risposta che quelle a cui si dà un risposta definitiva.
Con la scusa che in un tempo piccolissimo possa accadere di tutto, l'importante che poi in un tempo discreto (integrale) tutto torni a rispettare le leggi della Fisica, non si fa altro che cercare di nascondere le lacune delle teorie ufficiali.
Es: Il principio di conservazione dell'energia è sempre valido, siccome certe interazioni lo violano, si dice che in tempi piccolissimi esso possa essere violato. Invece è nettamente falso, il principio di conservazione dell'energia non può essere violato neanche per un istante, la realtà è che si sa ben poco di come interagiscono realmente le particelle, questo perché, le interazioni vengono mediate da particelle estremamente piccole che non possono essere rilevate con gli strumenti che abbiamo.
Complimenti al prof. ma la Fisica mi sembra ancora all'età della pietra.
È possibile che sia lo spaziotempo a “coagularsi” nelle particelle con massa? È possibile che le particelle virtuali siano tentativi falliti dello spaziotempo di coagularsi?
Ogni tanto qualcuno con un po' di fantasia in questo pianeta di cervelli piatti
Sono una specie di substrato...
❤
😮
Mi rimane un dubbio sulle fluttuazioni quantistiche nel vuoto ed i diagrammi di Feynman associati a particelle virtuali. Quando si dice "i diagrammi di Feynman possibili sono infiniti", il dubbio è questo, le particelle in gioco ed i tipi di interazioni e combinazioni possibili sono moltissime, però sono un numero finito. L'infinito deriva dal fatto che posso ampliare a piacere il numero di questi diagrammi per lo stesso tipo di interazione? Faccio un esempio, entra un fotone virtuale e decade in una coppia positrone-elettrone che poi ricombina in un altro fotone virtuale. Ora, posso prendere questo diagramma ed aggiungere un infinità di volte il processo reiterato ? Tipo fotone virtuale decade positrone-elettrone si ricombinano in fotone virtuale che poi decade... e via all'infinito per arrivare coraggiosamente dove nessuno è mai giunto prima?
no, non sono infiniti, o meglio sono infiniti ma seguono una logica. il problema e' che lla somme degli integrali dieverge e tocca are un trucco jedi per la "rinormalizzaizone". anche qui ci vorrebbe un video, ma andra' fatto con attenzione
@@marcocasolino grazie mille, sospettavo qualcosa del genere ma non conoscendo tutto l'apparato matematico che c'è dietro ho provato con delle analogie, che ovviamente non funzionano 😂
Buonasera a tutti
In Guerre Stellari quello vero, prima delle zozzerie.😂😂😂👍🏾👍🏾👍🏾
Che tristezza....
Alcune dizioni della lezione sono sorpassate o perlomeno sono incogruenti con le scoperte del j. Web. Telescope
Nell'area tra 2 buchi neri in avvicinamento, forse lí c'è il vuoto massimo? Al risucchio di ogni atomo si aggiunge la schermatura colossale generata dalle masse contrapposte...
Giusta osservazione, lì potrebbe essere che anche i fotoni di fondo siano stati spazzati via
Se c'e' dello spazio c'e' qualcosa: anche lo spazio e' qualcosa. Ricordiamo che stiamo cercando una teoria unificata, uni significa uno, una cosa sola che e' alla base di tutto. Spazio, tempo, energia, etc. sono tutte manifestazioni di questa unica cosa, comportamenti emergenti dalla diversa organizzazione di questa unica cosa. Un modo di organizzare in maniera diversa questa "cosa" e' quella di dargli dimensioni diverse, dimensione 1=tempo), dimensione 2=energia, 3=spazio geometrico, 4=massa, etc
C'e' molto da dire a riguardo, molto piu' di quanto si puo' scrivere in un commento
@@IOsononessuno-o4i lo spazio puo' mancare, il fatto che ne abbiamo tanto attorno e' fonte di confusione. Ricordo diverse volte di aver sentito affermazione come "lo spazio e' infinito", non puo' essere cosi', l'infinito dal punto di vista fisico non esiste, e' un concetto matematico. Lo spazio non arriva gratis, anche lui deriva da qualcosa
@@IOsononessuno-o4i su questo non ho una risposta, e' un mistero. Pero' potrebbe essere utile avere un'idea di come e' fatto il resto che conosciamo. Una caratteristica di questi spazi multidimensionali e' che sono curvi, chiusi, e stabili. Uno spazio curvo ha un certo numero di simmetrie, dipendente dal numero di dimensioni. Anche le particelle stabili hanno delle simmetrie, ad esempio lo spin. Molte delle caratteristiche delle particelle stabili sono associabili a queste simmetrie. Anche altre caratteristiche, come ad esempio il rapporto delle masse tra protone ed elettrone, sono ricavabili da alcune proprieta' di questi spazi multidimensionali curvi
Lo spazio deriva da qualcosa? Diamo un numero al tempo, all'energia, alla..massa? E=mc² ti dice qualcosa? 6636 é il numero di bottiglie che ti sei scolato prima di scrivere sti commenti nonno
@@davide.0LG1471 molto probabilmente, anzi sicuramente, hai ragione. Uno dei pericoli peggiori di quando si fa fisica e' autoconvincersi di qualcosa, cercare conferme e trascurare i "dettagli" contrari. Un professore di grande esperienza mi suggeriva di non lavorare da solo, ma e' anche difficile trovare qualcuno con cui lavorare insieme: se vado dal mio vicino di casa e gli dico che mi occupo di spazi multidimensionali curvi potrebbe rispondermi che lui li mette ogni tanto nell'insalata ....
Se integri i BHO escono fuori gli infiniti ❤
rinormalizzi anche la gravita' coi boh e cogli stacce
Assomiglia tutto Al Tao
intuitivamente, almeno a quanto mi sembra, non puo` esistere uno spazio di nulla, con Energia di punto 0 nulla, perche` se anche lo si riuscisse a svuotare di tutto, compresi neutrini e materia oscura, rimarrebbe sempre una porzione di spaziotempo.
Chiedo venia per essere "il rompiballe" ma gif pronunciato ghif non si può sentire 😂 è "graphic interchange format" quindi si pronuncia "gi", non "Ghi"
Sono stati sparsi ettolitri di sangue su questo argomento
Esatto, non esiste il vuoto assoluto.
Il vuoto non esiste perché esiste solo qualcosa.
Ex nihilo nihil
non sono mai troppo lunghi!!! GRAZIE