Il ragazzo e l'airone RECENSIONE: TROPPO COMPLESSO?

"Il ragazzo e l’airone" è un titolo comprensibile, in ottica di adattamento italiano, ma troppo semplice e riduttivo per trasmettere la complessità e l’abbondanza di contenuto della nuova opera di Hayao Miyazaki. Un film che rappresenta la summa del genio creativo e artistico del Maestro, che racchiude tutto il senso e la bellezza dell’animazione classica, e che in alcuni momenti ne segna anche l’apice assoluto. Ma anche un lungometraggio caotico e controverso, nel quale Miyazaki tenta di riassumere un po’ tutto. E un po’ troppo. Il suo cinema, il cinema ghibliano e l’amore nei confronti di amici, maestri, figli, nipoti, della crescita e dell’esistenza stessa. Con il risultato di voler dire ancora tantissimo, ma in poco tempo. E mi piace pensare che questo sia anche un po’ il modo in cui Hayao, in questa fase della propria vita, starà vivendo il cinema. Al quale consegna How do you live?. Non proprio un testamento, ma un lascito prezioso. Un viaggio che purtroppo non fornisce risposte, ma una sola domanda, misteriosa e immensa: e voi come vivrete?
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