Già, è molto interessante questa spaccatura del dibattito politico. Non mi riferisco ai talk show, alle interviste o ad altri mezzi di comunicazione unilaterali, mi riferisco al dialogo tra le persone. C'è un sacco di gente che di politica proprio non ne parla MAI, anche con amici è un argomento molto marginalizzato e tirato fuori ogni tanto per farci delle battute. C'è, poi, chi di politica ne parla in maniera approssimativa, becera e ignorante (es. tutte le volte che parte il telegiornale subito a commentare le notizie). Di gente realmente interessata alla politica, nazionale e/o estera, li conto sulle dita delle mani, anche tra i miei coetanei. Moltissimi dedicano al massimo mezz'ora di tempo alla lettura delle notizie/approfondimenti, una finestra temporale minima che necessita una condensa sostanziale delle informazioni. Cos'hanno detto Di Maio, Salvini, Renzi e ZIngaretti riguardo evento X? fine dell'informazione. Quelli che commentano le "cazzate" del mondo politico gli sfonderei la testa con la mazza da baseball.
Una riflessione sul tema dei saggi: ma se in Italia non scriveva la sua opinione, cosa diamine ci scriveva?" nel saggio tradizionalmente si procede per tesi / antitesi / sintesi, e nelle conclusioni ovviamente c'è l'ovvio contributo della visione dell'autore.
La produzione economica e la struttura che necessariamente ne consegue formano, in qualunque epoca storica, la base della storia politica e intellettuale dell'epoca stessa... Conforme a ciò, dopo il dissolversi della primitiva proprietà comune del secolo, tutta la storia è stata una storia di lotta di classi, di lotte tra classi sfruttate e classi sfruttatrici, tra classi dominate e classi dominanti, in diversi gradi dello sviluppo sociale... Questa lotta ha ora raggiunto un grado in cui la classe sfruttata e oppressa (il proletariato) non può più liberarsi dalla classe che la sfrutta e la opprime (la borghesia) senza liberare anche ad un tempo e per sempre, tutta la società dallo sfruttamento, dall'oppressione e dalle lotte fra le classi... Engels, Prefazione all'edizione tedesca del 1883 del Manifesto del Partito Comunista
Già, è molto interessante questa spaccatura del dibattito politico. Non mi riferisco ai talk show, alle interviste o ad altri mezzi di comunicazione unilaterali, mi riferisco al dialogo tra le persone. C'è un sacco di gente che di politica proprio non ne parla MAI, anche con amici è un argomento molto marginalizzato e tirato fuori ogni tanto per farci delle battute. C'è, poi, chi di politica ne parla in maniera approssimativa, becera e ignorante (es. tutte le volte che parte il telegiornale subito a commentare le notizie). Di gente realmente interessata alla politica, nazionale e/o estera, li conto sulle dita delle mani, anche tra i miei coetanei. Moltissimi dedicano al massimo mezz'ora di tempo alla lettura delle notizie/approfondimenti, una finestra temporale minima che necessita una condensa sostanziale delle informazioni. Cos'hanno detto Di Maio, Salvini, Renzi e ZIngaretti riguardo evento X? fine dell'informazione. Quelli che commentano le "cazzate" del mondo politico gli sfonderei la testa con la mazza da baseball.
Una riflessione sul tema dei saggi: ma se in Italia non scriveva la sua opinione, cosa diamine ci scriveva?" nel saggio tradizionalmente si procede per tesi / antitesi / sintesi, e nelle conclusioni ovviamente c'è l'ovvio contributo della visione dell'autore.
La produzione economica e la struttura che necessariamente ne consegue formano, in qualunque epoca storica, la base della storia politica e intellettuale dell'epoca stessa...
Conforme a ciò, dopo il dissolversi della primitiva proprietà comune del secolo, tutta la storia è stata una storia di lotta di classi, di lotte tra classi sfruttate e classi sfruttatrici, tra classi dominate e classi dominanti, in diversi gradi dello sviluppo sociale... Questa lotta ha ora raggiunto un grado in cui la classe sfruttata e oppressa (il proletariato) non può più liberarsi dalla classe che la sfrutta e la opprime (la borghesia) senza liberare anche ad un tempo e per sempre, tutta la società dallo sfruttamento, dall'oppressione e dalle lotte fra le classi...
Engels, Prefazione all'edizione tedesca del 1883 del Manifesto del Partito Comunista
Della Vedova ha proposta la legalizzazione della cannabis con grande pragmatismo, è un grande
Piaciuta assai molto come analisi.- Tra l'ìaltro anch'io sostenevo Fusacchia, e mi è dispiaciuto molto vederlo andare via.
VIP People mi fa venire in mente l'immortale Nanni Moretti in Palombella Rossa:"Ma come parlaaaa le parole sono importanti!"
Della Vedova appartiene comunque alla linea radicale, quindi non capisco cos'abbia di cosi' negativo
Una spolverata? Meglio una sepoltura...
Partito lontano MilleMiglia dalla gente normale, la stragrande maggioranza della popolazione
-Europa