Tour delle vie cave e dei colombari di Pitigliano e Sorano - Grosseto - Toscana

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  • Опубликовано: 3 май 2022
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    Le origini di Pitigliano sono antichissime, come testimoniano i ritrovamenti archeologici dell’area più antica del borgo toscano. Pitigliano, come la maggior parte del territorio della valle del fiume Fiora, ospitò insediamenti preistorici e protostorici legati principalmente all’attività di estrazione e lavorazione dei metalli ed alla sicurezza difensiva garantita dalle rupi tufacee.
    Particolarmente interessante il ritrovamento, negli anni ’80 del secolo scorso, di una necropoli risalente alla Cività di Rinaldone - fenomeno culturale funerario diffuso in Toscana, nel Lazio centro-settentrionale e nelle Marche. Collocato nel periodo dell’Eneolitico, tra la metà del IV millennio e la prima parte del III millennio a.C., ha tra le sue peculiarità la tecnica di sepoltura con tombe a forno o a grotticella -, rinvenuta nel sito archeologico di Poggialti-Vallelunga.
    Un’altra area archeologica, a nord dell’abitato di Pitigliano, ospita i resti di un antico abitato che abbraccia un arco temporale che va dal Bronzo Medio - XVII secolo a.C. - al Bronzo Finale - X secolo a.C.-
    La ricchezza di antichi insediamenti e necropoli ci fanno capire come Pitigliano fosse, a tutti gli effetti, uno dei principali centri durante il periodo villanoviano della Valle del Fiora, tra il XII e il X secolo a.C. Successivamente l’area di Pitigliano venne pian piano abbandonata in favore della città costiera di Vulci.
    A partire dall’VIII secolo a.C. comunque, la Valle del Fiora ebbe una forte rinascita, è in questo periodo infatti che nacquero alcuni dei più importanti centri etruschi, in particolare quelli di Pitigliano, Sovana, Poggio Buco e Castro, grazie in particolar modo alle popolazioni provenienti dalla stessa Vulci e dalla vicina area Tiberina. In seguito all’abbandono dell’abitato di Poggio Buco, Pitigliano divenne la principale città etrusca della Valle del Fiora, grazie in particolar modo alla sua posizione strategica - nasce infatti su una imponente roccia tufacea - ed alla costruzione, nel VI secolo a.C. della cinta muraria, che circondava l’abitato compreso tra la Porta di Sovana - conosciuta anche come Porta di Sotto - e uno dei quartieri più antichi di Pitigliano, quello della Fratta. Le Necropoli e le Vie Cave che circondano l’abitato di Pitigliano sono oggi la testimonianza più preziosa del passato etrusco di questo territorio.
    Le Vie Cave sono uniche e peculiari della cultura Etrusca, non esistono infatti elementi simili in altre culture. Sul loro utilizzo vi sono molteplici ipotesi, ma le più accreditate ritengono che fossero utilizzate come via di comunicazione e commercio, ma anche di rifugio in caso di attacco nemico.
    La particolarità delle Vie Cave sta nella loro realizzazione, sono infatti completamente scavate nel tufo, profondi canyon con pareti rocciose che sfiorano anche i 20 mt, completamente immersi nella fitta vegetazione. Tutto intorno a Pitigliano sorgono tantissime Vie Cave, a simboleggiare il grande sviluppo economico e sociale della civiltà etrusca sul territorio. Le principali Vie Cave di Pitigliano sono quelle dei Fratenuti, di San Giuseppe, dell’Annunziata, del Gradone e della Madonna delle Grazie.
    Le Necropoli, sono le antiche città dei morti etrusche, qui si trovano le tombe della civiltà etrusca, la principale è la necropoli di Poggio Buco con varie tipologie di tombe, particolarmente interessante inoltre Museo Archeologico all’Aperto, dove è possibile visitare alcune antiche tombe etrusche e ricostruzioni di antiche abitazioni. Antico popolo italico, gli Etruschi vissero in Toscana, in Umbria e nella parte settentrionale del Lazio, nel territorio che proprio da loro prese il nome di Etruria.
    La civiltà etrusca ebbe il suo periodo di maggiore espansione tra l’VIII secolo a.C. ed il 396 a.C. - anno della conquista di Veio da parte dei Romani -.
    Gli Etruschi - chiamati anche Tusci - sono stati la più importante civiltà in Italia prima della nascita dell’Impero Romano, arrivando a popolare, oltre al territorio dell’Etruria, anche il nord fino l’odierno veneto, ed il, sud fino alla Campania.
    Le origini degli Etruschi sono ancora oggi oggetti di studio, esistono però tre correnti di pensiero :
    secondo la teoria di Erodoto, gli Etruschi avrebbero origini orientali
    Dionigi di Alicarnasso sosteneva invece che gli Etruschi fossero un popolo autoctono italico
    un’ultima teoria, quella più condivisa, è che derivi dalla civiltà Villanoviana. La discendenza degli Etruschi dalla civiltà Villanoviana ha basi solide, la civiltà villanoviana si diffuse infatti a cavallo tra il IX e l’VIII secoloa.C. Le due civiltà sono infatti accomunate da molti elementi, lo stesso territorio di sviluppo.
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