A letto, di sera, ascolto una playlist di Guccini e sogno. Cirano, Don chisciotte, Odysseus mi riscaldano il cuore. E mi addormento. Non mi interessa se alcuni testi sembrano "out-of-date" , le emozioni non seguono mode. Grazie Francesco
Ho visto diversi concerti" nei teatro con la tua sedia e il fiasco del vino,eri un poeta rivoluzionario per que tempi e spesso ascolto ancora la tua musica,il mio nome è Ulisse,e in questo pezzo racconti in musica l'odissea di un mitologico personaggio,che ha navigato nell'inferno di Dante❤
1973 io 19 anni oltre 20 km in bicicletta per andare a vederlo.Da allora tante altre volte fino al 2010 .Grazie Francesco per essere ancora la colonna sonora (e non solo) della mia vita.
L'odissea insieme all'Iliade sono i libri più belli mai scritti.. e Guccini gli rende onore in maniera meravigliosa. Bellissima canzone, sembra di entrare nella mente e nel cuore di Odisseo..(quindi di tutti gli uomini) Grazie per questa bellissima canzone.
La mia vita sarebbe stata indubbiamente molto piu' povera senza la sua musica e le parole che ha saputo scegliere e affiancare al pari di un poeta.. non mi stanchero' mai di ritrovare nelle sue canzoni significati nuovi!Grazie Francesco!
Una rilettura originale e maestosa dell'immortale capolavoro di Omero. Toccante il ritratto dell'eroe, fragile nella sua umanità, potente nella sua ansia di conoscenza ed esperienza. Grandioso!
" E i remi mutai in ali al folle volo, oltre l'umano. " Una poesia di tale magnificenza deve essere per forza studiata sui libri di letteratura e poesia. Meglio, incisa sul marmo, così non venga dispersa nel tempo. Noi tutti siamo Odysseus, ognuno di noi sogna di esserlo. Questa notte voglio addormentarmi ascoltando questa poesia, questa notte desidero immensamente sognare Odysseus. Forse un giorno raggiungerò la mia Itaca.
ma si studia già: "e volta nostra poppa nel mattino, de’ remi facemmo ali al folle volo, sempre acquistando dal lato mancino"; non ricordi la quartina?
Beh, ho avuto la fortuna di far parte della sicurezza durante suoi concerti, cazzo essere in prima fila ed essere pagato, incredibile! Guccini, un mito ineguagliabile uomo.
Ho conosciuto questo mito in un periodo cruciale della mia vita, in un periodo di (tras) formazione. In un periodo nel quale da bambina stavo diventando ragazza, coi mille perchè, i dubbi la rabbia e la paura e beh, le sue canzoni, le sue storie, la sua poesia sono state le risposte che cercavo e la luce che ha obliato l'oscurità in cui sarei potuta cadere. Non ho paura a dire che quest'uomo ha forgiato il mio carattere e le mie idee, non c'è virgola di tutto ciò che scrive e pensa che io non condivida quindi Grazie Francesco, avessi io il talento che hai tu ti avrei già dedicato mille album. Ho avuto il piacere di sentirti dal vivo a Trento e ancora mi emoziono ricordando quella sera. Torna a cantare, torna a girare le città, avremmo sempre bisogno di te!!!!
Anche io mi sono formato anche grazie alle sue canzoni. Lo ascoltavo ossessivamente da ragazzo. L'ho visto dal vivo a Trento, mi pare nel 2006 (era lo stesso concerto?). Ne conservo un ricordo pieno di emozione.
Amici.. Dovrebbero introdurre questa poesia nelle antologie.. Almeno nelle scuole primarie... Trai vari Ungaretti d'Annunzio ecc... Grande Francesco.. Non mi stancherò mai di ringraziarti per le emozioni che riesci a darmi ogni giorno... Arte pura.
Quando facevo le elementari c'era Guccini nel libro di letture con "Il vecchio e il bambino" , tant'è che ero convinta fosse un poeta (non che non lo consideri tale, intendo dire che non sapevo che cantasse)...anni dopo e precisamente in prima superiore, per caso sentii per radio quella stessa poesia imparata a memoria anni prima.. mi informai, capii tutto, tra l'altro era anche appena uscito "Quello che non" e da allora non l'ho mai più lasciato. Mi appartiene!
Grande Francesco, Sono disteso sul letto in questa Domenica con questo caldo torrido. Le tue canzoni riescono come sempre a farmi vivere emozioni e momenti di posti freschi e bellissimi nonostante sia in questa città di smog e caldo torrido. Grande e grazie.
Bisogna che lo affermi fortemente Che, certo, non appartenevo al mare Anche se Dei d'Olimpo e umana gente Mi sospinse un giorno a navigare E se guardavo l'isola petrosa Ulivi e armenti sopra ogni collina C'era il mio cuore al sommo d'ogni cosa C'era l'anima mia che è contadina Un'isola d'aratro e di frumento Senza le vele, senza pescatori Il sudore e la terra erano argento Il vino e l'olio erano i miei ori Ma se tu guardi un monte che è di faccia Senti che ti sospinge un altro monte Un'isola col mare che l'abbraccia Ti chiama un'altra isola di fronte E diedi un volto a quelle mie chimere Le navi costruii di forma ardita Concavi navi dalle vele nere E nel mare cambiò quella mia vita E il mare trascurato mi travolse Seppi che il mio futuro era sul mare Con un dubbio però che non si sciolse Senza futuro era il mio navigare Ma nel futuro trame di passato Si uniscono a brandelli di presente Ti esalta l'acqua e al gusto del salato Brucia la mente E ad ogni viaggio reinventarsi un mito A ogni incontro ridisegnare il mondo E perdersi nel gusto del proibito Sempre più in fondo E andare in giorni bianchi come arsura Soffio di vento e forza delle braccia Mano al timone e sguardo nella pura Schiuma che lascia effimera una traccia Andare nella notte che ti avvolge Scrutando delle stelle il tremolare In alto l'Orsa e un segno che ti volge Diritta verso il nord della Polare E andare come spinto dal destino Verso una guerra, verso l'avventura E tornare contro ogni vaticino Contro gli Dei e contro la paura E andar verso isole incantate Verso altri amori, verso forze arcane Compagni persi e navi naufragate Per mesi, anni, o soltanto settimane La memoria confonde e dà l'oblio Chi era Nausicaa, e dove le sirene Circe e Calypso perse nel brusio Di voci che non so legare assieme Mi sfuggono il timone, vela, remo La frattura fra inizio ed il finire L'urlo dell'accecato Polifemo Ed il mio navigare per fuggire E fuggendo si muore e la mia morte Sento vicina quando tutto tace Sul mare, e maledico la mia sorte Non trovo pace Forse perché sono rimasto solo Ma allora non tremava la mia mano E i remi mutai in ali al folle volo Oltre l'umano La vita del mare segna false rotte Ingannevole in mare ogni tracciato Solo leggende perse nella notte Perenne di chi un giorno mi ha cantato Donandomi però un'eterna vita Racchiusa in versi, in ritmi, in una rima Dandomi ancora la gioia infinita Di entrare in porti sconosciuti prima
Basterebbe ascoltare le sue canzoni e cancellare in un attiimo pagine e pagine di insulsi libri scolastici, in lui c'è tutto, storia, poesia, letteratura di cos' altro dovrebbe nutrirsi l'animo umano? Grazie immenso maestro. Tu e poi tutti gli altri...❤
TESTO Bisogna che lo affermi fortemente Che, certo, non appartenevo al mare Anche se Dei d'Olimpo e umana gente Mi sospinse un giorno a navigare E se guardavo l'isola petrosa Ulivi e armenti sopra ogni collina C'era il mio cuore al sommo d'ogni cosa C'era l'anima mia che è contadina Un'isola d'aratro e di frumento Senza le vele, senza pescatori Il sudore e la terra erano argento Il vino e l'olio erano i miei ori Ma se tu guardi un monte che è di faccia Senti che ti sospinge un altro monte Un'isola col mare che l'abbraccia Ti chiama un'altra isola di fronte E diedi un volto a quelle mie chimere Le navi costruii di forma ardita Concavi navi dalle vele nere E nel mare cambiò quella mia vita E il mare trascurato mi travolse Seppi che il mio futuro era sul mare Con un dubbio però che non si sciolse Senza futuro era il mio navigare Ma nel futuro trame di passato Si uniscono a brandelli di presente Ti esalta l'acqua e al gusto del salato Brucia la mente E ad ogni viaggio reinventarsi un mito A ogni incontro ridisegnare il mondo E perdersi nel gusto del proibito Sempre più in fondo E andare in giorni bianchi come arsura Soffio di vento e forza delle braccia Mano al timone e sguardo nella pura Schiuma che lascia effimera una traccia Andare nella notte che ti avvolge Scrutando delle stelle il tremolare In alto l'Orsa e un segno che ti volge Diritta verso il nord della Polare E andare come spinto dal destino Verso una guerra, verso l'avventura E tornare contro ogni vaticino Contro gli Dei e contro la paura E andar verso isole incantate Verso altri amori, verso forze arcane Compagni persi e navi naufragate Per mesi, anni, o soltanto settimane La memoria confonde e dà l'oblio Chi era Nausicaa, e dove le sirene Circe e Calypso perse nel brusio Di voci che non so legare assieme Mi sfuggono il timone, vela, remo La frattura fra inizio ed il finire L'urlo dell'accecato Polifemo Ed il mio navigare per fuggire E fuggendo si muore e la mia morte Sento vicina quando tutto tace Sul mare, e maledico la mia sorte Non trovo pace Forse perché sono rimasto solo Ma allora non tremava la mia mano E i remi mutai in ali al folle volo Oltre l'umano La vita del mare segna false rotte Ingannevole in mare ogni tracciato Solo leggende perse nella notte Perenne di chi un giorno mi ha cantato Donandomi però un'eterna vita Racchiusa in versi, in ritmi, in una rima Dandomi ancora la gioia infinita Di entrare in porti sconosciuti prima
Grande Francesco, la tua intensità nei testi e nell'interpretazione rende ogni tua canzone un capolavoro che mi ha fatto compagnia per tanti anni.. E ricordo ancora il giorno che ti scoprii a casa di mio cugino piu grande che mise una cassetta di quelle grandi (formato 8?) e ad un tratto inizio una canzone che mi prendeva per mano e mi diceva che quel tumulto che sentivo dentro non era altro che la mia rabbia giovanile e che poteva trovare una ragione negli ideali di giustizia e libertà. Di anarchia perfino. Avevo forse 14-15 anni, era l'87 o l'88. Si conciliava finalmente dentro di me l'istanza di ribellione e il senso di giustizia. Cominciò un amore infinito verso di te, verso la tua voce, bassa, da montanaro, abile e ammaliatrice. Quella canzone era La Locomotiva. Trionfi la giustizia proletaria
Ogni nostra vita è l'Odissea di Odisseo, la raccolta di vittorie e sconfitte ci appartengono per natura. Omero grande visionario, Francesco la sua esaltazione grazie Francesco
Immenso. Semplicemente immenso. Mettetelo tra i grandi poeti dei nostri tempi, accanto ad Alda Merini. (E lui, in più, ti trascina anche con la musica, oltre che con le parole altissime)
La grandezza di Omero è nell'aver raccontato dell'uomo e delle sua capacità e delle sue miserie attraverso il mito di Ulisse. La grandezza di Francesco è nel riproporre quest'uomo avventuriero, astuto, generoso con la sua poetica, con il suo filtro che è fatto di tanta umanità, di tanto vissuto. mentre canta di Ulisse cante di se stesso, canta del suo tempo che passa, del suo viaggio nel mare dlela vita. Con Guccini ci imbarchiamo anche noi per seguire virtute e canoscenza....
Per amore dell'eroe multiforme, avrei tanto voluto che tali parole fossero uscite dalla mia di penna. Grazie Maestro! Non tutte le muse son donne, a quanto pare.
Questa canzone è dei primi anni Duemila... Non c'è nessun altro cantante al mondo che dopo 40 anni continua a scrivere canzoni che rimangono fra le sue più belle di sempre. Credo solo lui
Il fluire di parole ascendenti verso la bellezza, discendenti verso la malinconia, come le passioni dell'anima capaci di grandi vette per poi sprofondare nell'abisso. A tutti dovrebbe essere concesso a partire dai più piccoli di specchiarsi in queste parole. Guccini Vecchioni e De André il sublime fluire della nostra lingua...
"...e andare nella notte che ti avvolge, scrutando delle Stelle il tremolare, in alto l'Orsa è un segno che ti volge diritta verso il Nord della Polare..." Beh...questa è magia... Sembra di essere su quel Vascello con Ulisse...
"'Amo...questa.. musicAAA!!!!, È qualcosa...de meraviglioso, si può sentire ...il batido del tuo..cuore!,.là voglio de fede è verità. Ti saluto...con un sorriso...pieno di gioia. 💘"."👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼🧠).
Le parole della canzone aumentano di pathos con l’espressività dello sguardo di Guccini, ciò è qualcosa, a parer mio, unico ed sempre più travolgente. I versi sembrano catapultarti lì affianco Odisseo
solo Guccini poteva celebrare in canto il protagonista di un poema epico greco, nonché altissimo personaggio della 'comedia' dantesca. e lo fa mescolando mirabilmente musica, letteratura, poesia ed emozione.
Numero uno. Caro Francesco tu non hai “colleghi cantautori” solo Fabrizio fu poeta al tuo pari livello. Il resto sono “solo” cantautori, con tutto il rispetto.
I testi scritti da Sandro Luporini per Giorgio Gaber sono secondo me migliori anche di quelli degli stessi Guccini e De Andre. Io personalmente non considero Giorgio Gaber come un Cantautore, ma bensi come un cantante-attore, perche' ha scritto solo il 10-15% dei testi delle sue canzoni (l'80% dei suoi testi sono stati scritti da Sandro Luporini, l'altro 5-10% da altri parolieri). Poi bisogna aggiungere i testi di canzoni che ha scritto Luporini dopo la morte di Giorgio Gaber che includono capolavori come La Pazzia con il Gruppo Mediterraneo. Poi ho da aggiungere Alessio Mariani (col nome d'arte Murubutu), che e' quasi al livello di De Andre e' Guccini. Su De Andre ho da dire che non lo considero al 100% come un cantautore perche' la maggior parte dei suoi testi li ha scritti a quatro mani. Poi forse sarebbe da aggiungere De Gregori e Fiorella Mannoia (i testi non gli scrive lei), ma non ho avuto il tempo per analizzare approfonditamente le loro canzoni. Secondo me Guccini e' solo paragonabile dal punto di vista dei testi con Giorgio Gaber (i testi li scrive Sandro Luporini), De Andre, Alessio Mariani (col nome d'arte Murubutu) e forse Francesco De Gregori e Fiorella Mannoia (i testi glieli scrivono dei parolieri).
Bisogna che lo affermi fortemente che, certo, non appartenevo al mare anche se Dei d'Olimpo e umana gente mi sospinsero un giorno a navigare e se guardavo l'isola petrosa ulivi e armenti sopra a ogni collina c'era il mio cuore al sommo d'ogni cosa c'era l'anima mia che è contadina; un'isola d'aratro e di frumento senza le vele, senza pescatori, il sudore e la terra erano argento il vino e l'olio erano i miei ori. Ma se tu guardi un monte che hai di faccia senti che ti sospinge a un altro monte, un'isola col mare che l'abbraccia ti chiama a un'altra isola di fronte e diedi un volto a quelle mie chimere le navi costruii di forma ardita, concave navi dalle vele nere e nel mare cambiò quella mia vita e il mare trascurato mi travolse: seppi che il mio futuro era nel mare con un dubbio però che non si sciolse senza futuro era il mio navigare Ma nel futuro trame di passato si uniscono a brandelli di presente, ti esalta l'acqua e il gusto del salato brucia la mente e ad ogni viaggio reinventarsi un mito a ogni incontro ridisegnare il mondo e perdersi nel gusto del proibito sempre più in fondo E andare in giorni bianchi come arsura, soffio di vento e forza delle braccia, mano al timone e sguardo nella pura schiuma che lascia effimera una traccia; andare nella notte che ti avvolge scrutando delle stelle il tremolare in alto l'Orsa è un segno che ti volge diritta verso il Nord della Polare. E andare come spinto dal destino verso una guerra, verso l'avventura e tornare contro ogni vaticino contro gli Dei e contro la paura. E andare verso isole incantate, verso altri amori, verso forze arcane, compagni persi e navi naufragati; per mesi, anni, o soltanto settimane? La memoria confonde e dà l'oblio, chi era Nausicaa, e dove le sirene? Circe e Calypso perse nel brusio di voci che non so legare assieme. Mi sfuggono il timone, vela, remo, la frattura fra inizio ed il finire, l'urlo dell'accecato Polifemo ed il mio navigare per fuggire. E fuggendo si muore e la mia morte sento vicina quando tutto tace sul mare, e maledico la mia sorte non trovo pace. forse perché sono rimasto solo ma allora non tremava la mia mano e i remi mutai in ali al folle volo oltre l'umano. La vita del mare segna false rotte, ingannevole in mare ogni tracciato, solo leggende perse nella notte perenne di chi un giorno mi ha cantato donandomi però un'eterna vita racchiusa in versi, in ritmi, in una rima, dandomi ancora la gioia infinita di entrare in porti sconosciuti prima.
...c'era l'anima mia che è contadina...un'isola d'aratro e di frumento ...sto perdendo mio padre, contadino per vocazione operaio per necessità...questo testo come un piccolo scalpello incide il mio cuore di mille piccoli rivi ...e fuggendo si muore ...forse perchè son rimasto solo...cantastorie dall'omerica forza , tu, Guccini hai accompagnato la mia infanzia e quella di milioni di miei amici in te
A letto, di sera, ascolto una playlist di Guccini e sogno. Cirano, Don chisciotte, Odysseus mi riscaldano il cuore. E mi addormento. Non mi interessa se alcuni testi sembrano "out-of-date" , le emozioni non seguono mode. Grazie Francesco
Non esiste un fuori tempo
Fuori tempo? Quale?
Esatto,le emozioni non seguono mode ❤️
Lo ascolto ancora come quando ero un ragazzo. Tutti i giorni,immancabilmente.
Hai detto niente come titoli..opere d arte
Come mi mancano I suoi concerti
Le sue parole
La sua comicità
La sua semplicità di essere un poeta ❤
Ho visto diversi concerti" nei teatro con la tua sedia e il fiasco del vino,eri un poeta rivoluzionario per que tempi e spesso ascolto ancora la tua musica,il mio nome è Ulisse,e in questo pezzo racconti in musica l'odissea di un mitologico personaggio,che ha navigato nell'inferno di Dante❤
Era come ritrovare un vecchio amico...... Lui e suoi fedeli Musici........ Che meravigliosi momenti........
Anche a me condivido pienamente ciao nostro fratello Francesco
È un capolavoro di letteratura italiana
Adoro Guccini , tutte le sue canzoni
Impossibile dire quale la piu' bellla. Le sue canzoni patrimoniio delll'umanita'.
1973 io 19 anni oltre 20 km in bicicletta per andare a vederlo.Da allora tante altre volte fino al 2010 .Grazie Francesco per essere ancora la colonna sonora (e non solo) della mia vita.
L'odissea insieme all'Iliade sono i libri più belli mai scritti.. e Guccini gli rende onore in maniera meravigliosa. Bellissima canzone, sembra di entrare nella mente e nel cuore di Odisseo..(quindi di tutti gli uomini) Grazie per questa bellissima canzone.
Se pensiamo al panorama musicale odierno, che tristezza.
Grande poeta. ....
La mia vita sarebbe stata indubbiamente molto piu' povera senza la sua musica e le parole che ha saputo scegliere e affiancare al pari di un poeta.. non mi stanchero' mai di ritrovare nelle sue canzoni significati nuovi!Grazie Francesco!
Guccini
Una rilettura originale e maestosa dell'immortale capolavoro di Omero. Toccante il ritratto dell'eroe, fragile nella sua umanità, potente nella sua ansia di conoscenza ed esperienza. Grandioso!
" E i remi mutai in ali al folle volo, oltre l'umano. "
Una poesia di tale magnificenza deve essere per forza studiata sui libri di letteratura e poesia.
Meglio, incisa sul marmo, così non venga dispersa nel tempo.
Noi tutti siamo Odysseus, ognuno di noi sogna di esserlo.
Questa notte voglio addormentarmi ascoltando questa poesia, questa notte desidero immensamente sognare Odysseus.
Forse un giorno raggiungerò la mia Itaca.
CANTO XXVI verso 125 : ...de’ remi facemmo ali al folle volo...
tutta la magnificenza della poesia, credo sia racchiusa nella Divina Commedia...
Gozli Gozla ha citato Dante ahaha
Giuro che non lo sapevo che era Dante ahaha
ma si studia già: "e volta nostra poppa nel mattino, de’ remi facemmo ali al folle volo, sempre acquistando dal lato mancino"; non ricordi la quartina?
..scusa ma non erano terzine quelle di Dante ? 😂
Beh, ho avuto la fortuna di far parte della sicurezza durante suoi concerti, cazzo essere in prima fila ed essere pagato, incredibile! Guccini, un mito ineguagliabile uomo.
Beato te
Io avrei lavorato gratis quel giorno
Beato te!
Ho conosciuto questo mito in un periodo cruciale della mia vita, in un periodo di (tras) formazione. In un periodo nel quale da bambina stavo diventando ragazza, coi mille perchè, i dubbi la rabbia e la paura e beh, le sue canzoni, le sue storie, la sua poesia sono state le risposte che cercavo e la luce che ha obliato l'oscurità in cui sarei potuta cadere.
Non ho paura a dire che quest'uomo ha forgiato il mio carattere e le mie idee, non c'è virgola di tutto ciò che scrive e pensa che io non condivida quindi Grazie Francesco, avessi io il talento che hai tu ti avrei già dedicato mille album.
Ho avuto il piacere di sentirti dal vivo a Trento e ancora mi emoziono ricordando quella sera.
Torna a cantare, torna a girare le città, avremmo sempre bisogno di te!!!!
Idem
Anche io mi sono formato anche grazie alle sue canzoni. Lo ascoltavo ossessivamente da ragazzo. L'ho visto dal vivo a Trento, mi pare nel 2006 (era lo stesso concerto?). Ne conservo un ricordo pieno di emozione.
@@AngeloCampanella79 sicuramente era lo stesso!! Non è più tornato poi....
Stessa cosa per me... Guccini ha segnato un epoca!!!
Un Maestrone "storico"........come in "Bisanzio"
Mi manchi,Francesco.........
A me, Guccinidipendente da sempre, i tuoi concerti mancano come l'aria.
Poesia pura......è la storia di ogni vita, mia, tua, di tutta l'umanità
odysseus è una delle più belle canzoni mai scritte, è brivido, poesia, commozione, letteratura MARINA AMADEO
Penelope non c'è in questa odissea
@@angeladecanio7634la canzone si rifà all'Ulisse di Dante
@@angeladecanio7634 e che significa?
Come tante del Maestro
@@payoff86 significa che nella Divina commedia non è citata Penelope
Un maestro di melodia con le sue canzoni racconta la vita passata presente e il futuro.
Amici.. Dovrebbero introdurre questa poesia nelle antologie.. Almeno nelle scuole primarie... Trai vari Ungaretti d'Annunzio ecc... Grande Francesco.. Non mi stancherò mai di ringraziarti per le emozioni che riesci a darmi ogni giorno... Arte pura.
Quando facevo le elementari c'era Guccini nel libro di letture con "Il vecchio e il bambino" , tant'è che ero convinta fosse un poeta (non che non lo consideri tale, intendo dire che non sapevo che cantasse)...anni dopo e precisamente in prima superiore, per caso sentii per radio quella stessa poesia imparata a memoria anni prima.. mi informai, capii tutto, tra l'altro era anche appena uscito "Quello che non" e da allora non l'ho mai più lasciato. Mi appartiene!
Guccini.. semplicemente patrimonio dell'umanità
Grande Francesco,
Sono disteso sul letto in questa Domenica con questo caldo torrido.
Le tue canzoni riescono come sempre a farmi vivere emozioni e momenti di posti freschi e bellissimi nonostante sia in questa città di smog e caldo torrido.
Grande e grazie.
Bisogna che lo affermi fortemente
Che, certo, non appartenevo al mare
Anche se Dei d'Olimpo e umana gente
Mi sospinse un giorno a navigare
E se guardavo l'isola petrosa
Ulivi e armenti sopra ogni collina
C'era il mio cuore al sommo d'ogni cosa
C'era l'anima mia che è contadina
Un'isola d'aratro e di frumento
Senza le vele, senza pescatori
Il sudore e la terra erano argento
Il vino e l'olio erano i miei ori
Ma se tu guardi un monte che è di faccia
Senti che ti sospinge un altro monte
Un'isola col mare che l'abbraccia
Ti chiama un'altra isola di fronte
E diedi un volto a quelle mie chimere
Le navi costruii di forma ardita
Concavi navi dalle vele nere
E nel mare cambiò quella mia vita
E il mare trascurato mi travolse
Seppi che il mio futuro era sul mare
Con un dubbio però che non si sciolse
Senza futuro era il mio navigare
Ma nel futuro trame di passato
Si uniscono a brandelli di presente
Ti esalta l'acqua e al gusto del salato
Brucia la mente
E ad ogni viaggio reinventarsi un mito
A ogni incontro ridisegnare il mondo
E perdersi nel gusto del proibito
Sempre più in fondo
E andare in giorni bianchi come arsura
Soffio di vento e forza delle braccia
Mano al timone e sguardo nella pura
Schiuma che lascia effimera una traccia
Andare nella notte che ti avvolge
Scrutando delle stelle il tremolare
In alto l'Orsa e un segno che ti volge
Diritta verso il nord della Polare
E andare come spinto dal destino
Verso una guerra, verso l'avventura
E tornare contro ogni vaticino
Contro gli Dei e contro la paura
E andar verso isole incantate
Verso altri amori, verso forze arcane
Compagni persi e navi naufragate
Per mesi, anni, o soltanto settimane
La memoria confonde e dà l'oblio
Chi era Nausicaa, e dove le sirene
Circe e Calypso perse nel brusio
Di voci che non so legare assieme
Mi sfuggono il timone, vela, remo
La frattura fra inizio ed il finire
L'urlo dell'accecato Polifemo
Ed il mio navigare per fuggire
E fuggendo si muore e la mia morte
Sento vicina quando tutto tace
Sul mare, e maledico la mia sorte
Non trovo pace
Forse perché sono rimasto solo
Ma allora non tremava la mia mano
E i remi mutai in ali al folle volo
Oltre l'umano
La vita del mare segna false rotte
Ingannevole in mare ogni tracciato
Solo leggende perse nella notte
Perenne di chi un giorno mi ha cantato
Donandomi però un'eterna vita
Racchiusa in versi, in ritmi, in una rima
Dandomi ancora la gioia infinita
Di entrare in porti sconosciuti prima
una delle canzoni più belle mai scritte... ❤
Commosso sempre da Guccini. Grazie Francesco.
Basterebbe ascoltare le sue canzoni e cancellare in un attiimo pagine e pagine di insulsi libri scolastici, in lui c'è tutto, storia, poesia, letteratura di cos' altro dovrebbe nutrirsi l'animo umano? Grazie immenso maestro. Tu e poi tutti gli altri...❤
Commento verissimo. Ogni volta che ascolto questa canzone mi viene da piangere. Guccini straordinario interprete e rielaboratore...
TESTO
Bisogna che lo affermi fortemente
Che, certo, non appartenevo al mare
Anche se Dei d'Olimpo e umana gente
Mi sospinse un giorno a navigare
E se guardavo l'isola petrosa
Ulivi e armenti sopra ogni collina
C'era il mio cuore al sommo d'ogni cosa
C'era l'anima mia che è contadina
Un'isola d'aratro e di frumento
Senza le vele, senza pescatori
Il sudore e la terra erano argento
Il vino e l'olio erano i miei ori
Ma se tu guardi un monte che è di faccia
Senti che ti sospinge un altro monte
Un'isola col mare che l'abbraccia
Ti chiama un'altra isola di fronte
E diedi un volto a quelle mie chimere
Le navi costruii di forma ardita
Concavi navi dalle vele nere
E nel mare cambiò quella mia vita
E il mare trascurato mi travolse
Seppi che il mio futuro era sul mare
Con un dubbio però che non si sciolse
Senza futuro era il mio navigare
Ma nel futuro trame di passato
Si uniscono a brandelli di presente
Ti esalta l'acqua e al gusto del salato
Brucia la mente
E ad ogni viaggio reinventarsi un mito
A ogni incontro ridisegnare il mondo
E perdersi nel gusto del proibito
Sempre più in fondo
E andare in giorni bianchi come arsura
Soffio di vento e forza delle braccia
Mano al timone e sguardo nella pura
Schiuma che lascia effimera una traccia
Andare nella notte che ti avvolge
Scrutando delle stelle il tremolare
In alto l'Orsa e un segno che ti volge
Diritta verso il nord della Polare
E andare come spinto dal destino
Verso una guerra, verso l'avventura
E tornare contro ogni vaticino
Contro gli Dei e contro la paura
E andar verso isole incantate
Verso altri amori, verso forze arcane
Compagni persi e navi naufragate
Per mesi, anni, o soltanto settimane
La memoria confonde e dà l'oblio
Chi era Nausicaa, e dove le sirene
Circe e Calypso perse nel brusio
Di voci che non so legare assieme
Mi sfuggono il timone, vela, remo
La frattura fra inizio ed il finire
L'urlo dell'accecato Polifemo
Ed il mio navigare per fuggire
E fuggendo si muore e la mia morte
Sento vicina quando tutto tace
Sul mare, e maledico la mia sorte
Non trovo pace
Forse perché sono rimasto solo
Ma allora non tremava la mia mano
E i remi mutai in ali al folle volo
Oltre l'umano
La vita del mare segna false rotte
Ingannevole in mare ogni tracciato
Solo leggende perse nella notte
Perenne di chi un giorno mi ha cantato
Donandomi però un'eterna vita
Racchiusa in versi, in ritmi, in una rima
Dandomi ancora la gioia infinita
Di entrare in porti sconosciuti prima
Grazie.
Grazie
Stupenda!
,
meravigliosa ! Grazie
Guccini e" un grande e questa canzone e' una delle sue piu alte creazioni.E' meravigliosa ,un vero capolavoro .Testo e musica in perfetto accordo.
Grande Francesco, la tua intensità nei testi e nell'interpretazione rende ogni tua canzone un capolavoro che mi ha fatto compagnia per tanti anni..
E ricordo ancora il giorno che ti scoprii a casa di mio cugino piu grande che mise una cassetta di quelle grandi (formato 8?) e ad un tratto inizio una canzone che mi prendeva per mano e mi diceva che quel tumulto che sentivo dentro non era altro che la mia rabbia giovanile e che poteva trovare una ragione negli ideali di giustizia e libertà. Di anarchia perfino. Avevo forse 14-15 anni, era l'87 o l'88. Si conciliava finalmente dentro di me l'istanza di ribellione e il senso di giustizia. Cominciò un amore infinito verso di te, verso la tua voce, bassa, da montanaro, abile e ammaliatrice. Quella canzone era La Locomotiva. Trionfi la giustizia proletaria
Un Guccini particolarmente ispirato, per un "ritratto" dal taglio originale, coinvolgente e commovente... indimenticabile! Grazie, grande Francesco!
Grandissimo Guccini Francesco un uomo saggio,,è pazzesco COME interpreta le sue canzoni ❤❤❤❤
L'onore di averlo conosciuto,averci parlato e averlo visto almeno 15 volte dal vivo è una sensazione di benessere che mi porterò anche oltre la vita.
Ogni nostra vita è l'Odissea di Odisseo, la raccolta di vittorie e sconfitte ci appartengono per natura. Omero grande visionario, Francesco la sua esaltazione grazie Francesco
Immenso. Semplicemente immenso. Mettetelo tra i grandi poeti dei nostri tempi, accanto ad Alda Merini. (E lui, in più, ti trascina anche con la musica, oltre che con le parole altissime)
La grandezza di Omero è nell'aver raccontato dell'uomo e delle sua capacità e delle sue miserie attraverso il mito di Ulisse. La grandezza di Francesco è nel riproporre quest'uomo avventuriero, astuto, generoso con la sua poetica, con il suo filtro che è fatto di tanta umanità, di tanto vissuto. mentre canta di Ulisse cante di se stesso, canta del suo tempo che passa, del suo viaggio nel mare dlela vita. Con Guccini ci imbarchiamo anche noi per seguire virtute e canoscenza....
il piu grande cantautore italiano di ogni tempo
Per amore dell'eroe multiforme, avrei tanto voluto che tali parole fossero uscite dalla mia di penna. Grazie Maestro! Non tutte le muse son donne, a quanto pare.
La forza che sprigiona questa canzone e il volto di Guccini nel cantarla è impareggiabile
Che dire professore...sei un'eccellenza!!!
Questa canzone è dei primi anni Duemila... Non c'è nessun altro cantante al mondo che dopo 40 anni continua a scrivere canzoni che rimangono fra le sue più belle di sempre. Credo solo lui
Non l ha scritta lui
@@umbertocux3 mah
@@umbertocux3 E chi l'avrebbe scritta?
I suoi testi sono dei capolavori,sempre attuali . Toccante l'interpretazione. Francesco sei grande.
un genio se tutti ascoltassero un po di piu Guccini vivremmo sicuramente in un mondo migliore...
Immenso Guccini, poetica eccezionale, ma la cosa sublime e’ la melodia delle percussioni di Ellade e la chitarra del Flaco
Il fluire di parole ascendenti verso la bellezza, discendenti verso la malinconia, come le passioni dell'anima capaci di grandi vette per poi sprofondare nell'abisso. A tutti dovrebbe essere concesso a partire dai più piccoli di specchiarsi in queste parole. Guccini Vecchioni e De André il sublime fluire della nostra lingua...
Uno dei tanti capolavori del maestro..innumerevoli
"...e andare nella notte che ti avvolge, scrutando delle Stelle il tremolare, in alto l'Orsa è un segno che ti volge diritta verso il Nord della Polare..."
Beh...questa è magia...
Sembra di essere su quel Vascello con Ulisse...
magìa
Grazie Maestro.
Maestro, grazie di esistere.
Sei bello dentro e fuori maestro veramente degno di successo ❤
Questa canzone mette i brividi
bellissimo ricordo. stavamo provando a realizzare "l'impossibile" e tutte le mattine ascoltavo "de remi facemmo ali al folle volo". grazie francesco
"'Amo...questa.. musicAAA!!!!, È qualcosa...de meraviglioso, si può sentire ...il batido del tuo..cuore!,.là voglio de fede è verità. Ti saluto...con un sorriso...pieno di gioia. 💘"."👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼🧠).
Viaggio..infinito..irraggiungibile..grande e immenso...sogno magistrale
come rendere una "poesia" ancora più poesia...TI ADORO MAESTRO...GRAZIE...X TUTTO...
Stupenda!
Bravo Poeta!
Un forte abbraccio 😗
Tanti ricordi con Pio Baldelli a Firenze. Guccini sei grandissimo.
Un'altra lezione di storia e letteratura con versi che hanno una forza "oltre l'umano
Capolavoro ❤
Mi identifico moltissimo nel viaggio di Ulisse cantato da Guccini e credo che in ogni vita umana si intreccino tragedia, passione e avventura.
Le parole della canzone aumentano di pathos con l’espressività dello sguardo di Guccini, ciò è qualcosa, a parer mio, unico ed sempre più travolgente. I versi sembrano catapultarti lì affianco Odisseo
Le canzoni di Guccini sono al pari delle più belle opere letterarie classiche...
Francesco sei un "Grande!" un saluto dalla Valtellina
Può o no piacere un gigante
Gigante a cantare, nella persona e nell'anima
solo Guccini poteva celebrare in canto il protagonista di un poema epico greco, nonché altissimo personaggio della 'comedia' dantesca. e lo fa mescolando mirabilmente musica, letteratura, poesia ed emozione.
Toccante❣️
Grazie Francesco
senza parole...questa canzone è un viaggio meraviglioso...
Numero uno. Caro Francesco tu non hai “colleghi cantautori” solo Fabrizio fu poeta al tuo pari livello. Il resto sono “solo” cantautori, con tutto il rispetto.
I testi scritti da Sandro Luporini per Giorgio Gaber sono secondo me migliori anche di quelli degli stessi Guccini e De Andre. Io personalmente non considero Giorgio Gaber come un Cantautore, ma bensi come un cantante-attore, perche' ha scritto solo il 10-15% dei testi delle sue canzoni (l'80% dei suoi testi sono stati scritti da Sandro Luporini, l'altro 5-10% da altri parolieri). Poi bisogna aggiungere i testi di canzoni che ha scritto Luporini dopo la morte di Giorgio Gaber che includono capolavori come La Pazzia con il Gruppo Mediterraneo.
Poi ho da aggiungere Alessio Mariani (col nome d'arte Murubutu), che e' quasi al livello di De Andre e' Guccini.
Su De Andre ho da dire che non lo considero al 100% come un cantautore perche' la maggior parte dei suoi testi li ha scritti a quatro mani.
Poi forse sarebbe da aggiungere De Gregori e Fiorella Mannoia (i testi non gli scrive lei), ma non ho avuto il tempo per analizzare approfonditamente le loro canzoni.
Secondo me Guccini e' solo paragonabile dal punto di vista dei testi con Giorgio Gaber (i testi li scrive Sandro Luporini), De Andre, Alessio Mariani (col nome d'arte Murubutu) e forse Francesco De Gregori e Fiorella Mannoia (i testi glieli scrivono dei parolieri).
Grazie maestrone🙏🏻❤️
Meravigliosa interpretazione di un archetipo della letteratura
I testi di Guccini sono vere e proprie poesie, molti non sfigurerebbero nelle antologie
Mi fa ricordare la mia infanzia, quando la Rai faceva sceneggiati bellissimi
stupenda unica un miracolo
AUGURI.GRANDE GUCCINI.PER I VOSTRI PRIMI 75 ANNI
Ci si nutre di musica e parole... grazie
Capolavoro
GRAZIE!
Buon natale amici miei adorati giovani e adulti quelli che non sanno che non sanno che esisto ❤🎉
Bellissima
Anche a me è scesa una lacrima grazie maestro azalutt 🙏🙏🙏♥️♥️♥️✌✌✌🤧🤧🤧😰😰
Immenso!!!!!!!
Un dono la sua arte! Grandioso
bellissima, braviddimo....
Resto senza parole!!ma brividi!!😱😧😍😍😍😇😇🎶💕💕💕💕💯
Poesia sublime
musica e poesia pura
senza tempo
oddio che capolavoro.. l'ho appena scoperta..
Io l'ho scoperta 10 anni dopo di te ahaha
Brividi
Poeta vero ... capacità di composizione “oltre l’umano”
Mi sono divertito a retrotradurla in greco. Sfizioso l'intertesto stratificato di questa canzone, che da questo esercizio viene fuori.
Daniele Ventre sarei curioso di leggere la traduzione in greco...
+beppe113 è qui a questo link www.nazioneindiana.com/2014/02/14/%CF%80%CE%B1%E1%BD%B7%CE%B3%CE%BD%CE%B9%CE%BF%CE%BD/
Ecco l'esordio in esametri
Χρή με φάναι μὲν ταῦτα, καὶ ἀτρεκέως καταλέξαι,
οὐ κεχρημένος ἦα θαλάσσης, εἶπερ ἔμοιγε
ἄλλο ἐπεκλώσαντο θεοὶ οἳ Ὄλυμπον ἔχουσι
θνητοί τ’ἄνθρωποι, καὶ ποντοπορεῖν μ’ἐκέλευσαν.
Ἀυτὰρ ἐγὼ νῆσον μὲν ὀρῶν κραναήν περ ἔουσαν
καί γουνοῖσ’ἐπὶ πᾶσιν ἐλαίας μῆλά τ’ἔχουσαν,
τὴν δὲ μάλιστα ἐγᾦδα φιλεῖν ἐν ἀγήνορι θυμῷ,
τὴν φρένεσιν δ’ἐν ἐμοῖς ἀγραύλων ἔργα φιλοῦσι,
νῆσον ἀρώτροισίν τ’αγαθήν γε καὶ ἄλφισι λευκοῖς,
οὐ γὰρ ἔχουσ’ἀλιεῖς αὐτὴν οὐδ’ἴστια νηῶν
τῇ μὴν ἀργυριᾶ τ’ἵδρως καὶ δῶρον ἀρουράς,
τῇ δ’ἐμοί ὧσπερ χρυσὸς ἔην οἶνος καὶ ἔλαιον.
+beppe113 tu sei un genio complimenti
complimenti
Non so dire quanto è bella ....
Una metafora della vita....un capolavoro!!
infinito!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Poesia pura!
Bisogna che lo affermi fortemente
che, certo, non appartenevo al mare
anche se Dei d'Olimpo e umana gente
mi sospinsero un giorno a navigare
e se guardavo l'isola petrosa
ulivi e armenti sopra a ogni collina
c'era il mio cuore al sommo d'ogni cosa
c'era l'anima mia che è contadina;
un'isola d'aratro e di frumento
senza le vele, senza pescatori,
il sudore e la terra erano argento
il vino e l'olio erano i miei ori.
Ma se tu guardi un monte che hai di faccia
senti che ti sospinge a un altro monte,
un'isola col mare che l'abbraccia
ti chiama a un'altra isola di fronte
e diedi un volto a quelle mie chimere
le navi costruii di forma ardita,
concave navi dalle vele nere
e nel mare cambiò quella mia vita
e il mare trascurato mi travolse:
seppi che il mio futuro era nel mare
con un dubbio però che non si sciolse
senza futuro era il mio navigare
Ma nel futuro trame di passato
si uniscono a brandelli di presente,
ti esalta l'acqua e il gusto del salato
brucia la mente
e ad ogni viaggio reinventarsi un mito
a ogni incontro ridisegnare il mondo
e perdersi nel gusto del proibito
sempre più in fondo
E andare in giorni bianchi come arsura,
soffio di vento e forza delle braccia,
mano al timone e sguardo nella pura
schiuma che lascia effimera una traccia;
andare nella notte che ti avvolge
scrutando delle stelle il tremolare
in alto l'Orsa è un segno che ti volge
diritta verso il Nord della Polare.
E andare come spinto dal destino
verso una guerra, verso l'avventura
e tornare contro ogni vaticino
contro gli Dei e contro la paura.
E andare verso isole incantate,
verso altri amori, verso forze arcane,
compagni persi e navi naufragati;
per mesi, anni, o soltanto settimane?
La memoria confonde e dà l'oblio,
chi era Nausicaa, e dove le sirene?
Circe e Calypso perse nel brusio
di voci che non so legare assieme.
Mi sfuggono il timone, vela, remo,
la frattura fra inizio ed il finire,
l'urlo dell'accecato Polifemo
ed il mio navigare per fuggire.
E fuggendo si muore e la mia morte
sento vicina quando tutto tace
sul mare, e maledico la mia sorte
non trovo pace.
forse perché sono rimasto solo
ma allora non tremava la mia mano
e i remi mutai in ali al folle volo
oltre l'umano.
La vita del mare segna false rotte,
ingannevole in mare ogni tracciato,
solo leggende perse nella notte
perenne di chi un giorno mi ha cantato
donandomi però un'eterna vita
racchiusa in versi, in ritmi, in una rima,
dandomi ancora la gioia infinita
di entrare in porti
sconosciuti prima.
GRAZIEEEEE!!!
Ascoltarlo mi dona serenità e appagamento
...c'era l'anima mia che è contadina...un'isola d'aratro e di frumento ...sto perdendo mio padre, contadino per vocazione operaio per necessità...questo testo come un piccolo scalpello incide il mio cuore di mille piccoli rivi ...e fuggendo si muore ...forse perchè son rimasto solo...cantastorie dall'omerica forza , tu, Guccini hai accompagnato la mia infanzia e quella di milioni di miei amici in te
eccezionale amore mio...grazie
Coinvolgente
Francesco ❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍 bravissimo.... 😘👋
la mia canzone preferita di guccini stupenda
Anche la mia !!!
Che cuore! Che forza!
Effetto retorico geniale quello dato dalle ripetizioni che richiamano l'idea della navigazione...
Grande!!!!!
Son passati 10 anni Simone
Eternamente Eterno Francesco