Pankkar ti portava alla pura trascendenza elevando la considerazione più profonda nel riconoscere l'incontro come unica possibilità di riportare lo sguardo trinitario su terra... Nulla è perduto nella psiche... Ogni simbolo è attivo se lo riconosci proprio mediante l'immaginario di un mondo anche animista in un certo senso... Vanno bene anche i folletti... 😊
Bello.. un pò troppo artefatto.. a volte il difetto della cultura, di coloro che hanno un grande bagaglio di conoscenza e un ricco linguaggio cui si fa fatica a rinunciare è quello di non riuscire a semplificare e si finisce per complicare cose semplici che appartengono a ogni uomo, sono naturali, basta non complicarle. Che poi, la semplicità, era la vera e più grande arte proprio di Panikkar e Jung
Pankkar ti portava alla pura trascendenza elevando la considerazione più profonda nel riconoscere l'incontro come unica possibilità di riportare lo sguardo trinitario su terra... Nulla è perduto nella psiche... Ogni simbolo è attivo se lo riconosci proprio mediante l'immaginario di un mondo anche animista in un certo senso... Vanno bene anche i folletti... 😊
Grazie
Interessantissimo!
Bello.. un pò troppo artefatto.. a volte il difetto della cultura, di coloro che hanno un grande bagaglio di conoscenza e un ricco linguaggio cui si fa fatica a rinunciare è quello di non riuscire a semplificare e si finisce per complicare cose semplici che appartengono a ogni uomo, sono naturali, basta non complicarle. Che poi, la semplicità, era la vera e più grande arte proprio di Panikkar e Jung
Interessante, risentirò domani ora devo andare
Un linguaggio ostico e caoitico rispetto alla fluidità di Raimon Panikkar
da un punto di vista intellettuale, degno di una LECTIO MAGISTRALIS; da un punto di vista della Pratica, il nulla cosificato