Pur non avendo ricevuto una diagnosi da un esperto mi ritrovo moltissimo nelle tue parole, soprattutto la me di qualche anno fa. Avevo (e mi capita ancora di avere) difficoltà nel relazionarmi con sconosciuti e conoscenti e forti stati di ansia che mi hanno portato spesso ad annullare anche all'ultimo minuto uscite o altri eventi, con il risultato che spesso passavo sempre più tempo incupendomi del perché non riuscissi in queste cose come gli altri coetanei sembravano fare spontaneamente (un saaaacco di overthinking). Trovo l'iniziare la terapia una delle migliori scelte di vita che si possano fare, in questo o in altri contesti. Grazie per aver condiviso la tua esperienza e il tuo percorso, ha molto valore!
Grazie a te per le tue parole❤️ È molto importante per me sapere che qualcunə si riconosce nella mia esperienza, mi fa sentire meno sola e felice di poter (magari) essere d'aiuto in qualche modo. Ti abbraccio💕
Mi ritrovo perfettamente in ciò che dici, hai spiegato esattamente e obiettivamente il problema. Ti posso assicurare, che anche se nella maggior parte dei casi, ci sono più donne che hanno questo problema, nel caso di noi uomini, diventa un problema ancora più grande, molto limitante, che, per vergogna, non affrontiamo per paura di apparire "deboli". Come, nel tuo caso anch'io ho da sempre trovato grandi difficoltà nello stare in gruppo, mentre nel rapporto interpersonale (generalmente con amici maschi) ho avuto meno problematiche, in un certo senso mi sento più a mio agio. Sono un giovane di 37 anni, che ha da sempre avuto una vita ritirata, dal lavoro alle relazioni sociali (pochissime amicizie) e nessuna relazione/fidanzamento. Sottolineo, che come dici te, noi con fobia sociale, non vogliamo volontariamente isolarci, ma nella pratica non ce la facciamo ad avere una vera vita sociale. Tutto ciò, col passare degli anni è sempre di più peggiorato, e da ultimo mi sta creando anche problemi nel rapporto a "due" che finora non mi aveva creato grossi problemi, ovviamente nei limiti delle amicizie. Infatti, da qualche mese, mi capita di frequentare una signora molto più grande di me (53 anni), figlia di amici di famiglia (mia madre e sua madre sono amiche di lunga data), e devo dire che si è creata una bella sintonia e rispetto anche tra noi, da ultimo quando c'è stata l' occasione di rimanere da soli, cioè di avere intimità fisica, io sono quasi "scappato" via, come spaventato. Sicuramente non mi aspettavo che lei ci provasse in quel modo, però non ti nascondo che provo da sempre una certa attrazione fisica nei suoi confronti (e lei lo ha capito) , ma io per paura non ce l' ho fatta (anche perchè sono vergine) . Questa cosa mi ha fatto e mi far star male, perché ancora una volta la mia ansia mi ha assalito, non permettendomi di essere me stesso, di esprimere i miei sentimenti e ovviamente di avere (anche se con grande imbarazzo) un rapporto intimo con questa donna. Da allora evito, sempre di rimanere solo con lei, non perché non mi farebbe piacere, ma perché non saprei che reazione potrei avere, cioè se posso essere in grado di farlo, anche perché non ho esperienze in merito. Alla fine questa "malattia", altera anche la realtà, cioè mi crea una grande ansia facendomi provare paura per una cosa che, alla fine, dovrebbe essere molto bella, cioè questa maledetta ansia sociale mi sta facendo perdere l'occasione (la prima e forse l' unica in vita mia) concreta di amare ed essere amato da una donna. Sicuramente anche l'educazione e la formazione, soprattutto religiosa, mi blocca molto in questa cosa. Questo per dire che, alcune volte, anche se ci si vuole rivolgere ad un professionista, dati i tempi lunghi per tentare di uscire da questo "tunnel" di frustrazioni e paure si corre il rischio di perdere le occasioni che la vita ci pone dinanzi. Scusa la prolissità
@@mikyrossi6805 Ciao! Ho letto il tuo commento e ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza. È vero, credo che quando si tratti di salute mentale e di problematiche come quella dell'ansia sociale e simili, sono poche le testimonianze maschili. Almeno, questo finora è capitato a me... mi sono arrivati tanti messaggi da ragazze/donne ma non da ragazzi/uomini. Forse proprio per la paura di apparire deboli, come hai scritto tu. Decisamente credo che sia un argomento che meriti maggiore attenzione. Ti mando un abbraccio :)
@@LeCronachediBeatrice grazie a te, per la vicinanza. Purtroppo è una problematica che colpisce sia donne che uomini, solo che noi, ci vergognamo di più, anche perché dovremmo essere più "forti" ma ti assicuro che non è così, anzi il contrario. Mi fa piacere che hai apprezzato anche la mia esperienza, ma ti assicuro che sono davvero in crisi. Da un lato vorrei evitare, rinunciare, troncare, mi eviterebbe di avere eventuali delusioni, nel caso in cui non ci riuscissi; dall' altro vorrei trovare il coraggio di "buttarmi", di fare questa esperienza, di fare l' amore con questa donna. Alla fine mi rendo conto che più il tempo passa e più perdo occasioni "di crescita" come questa. E poi non ci sarebbero impedimenti perché io non sono impegnato e lei è divorziata da anni. Non so davvero cosa fare. Grazie e un abbraccio anche a te!
@@mikyrossi6805 Figurati. Io credo semplicemente che ognuno di noi abbia i propri tempi. Non esiste un tempo giusto o sbagliato per avere una relazione o per fare qualsiasi altra cosa. Il momento giusto arriverà e te ne accorgerai. Anzi, il fatto che tu ne stia parlando vuol dire che ne sei consapevole e che in te c'è la volontà di non sprecare più le occasioni. Questo è già un passo importante, secondo me. :)
@@LeCronachediBeatrice Sì, certo, non credo però che possa essere il tempo giusto (o sbagliato), piuttosto è l'occasione/ situazione (seppur non voluta) che si è verificata. Anche se forse, per educazione e formazione etica e religiosa (cattolica), sembrerò un po' "arretrato" e bigotto, ti posso assicurare che non è quello che avrei mai immaginato della mia vita: avrei immaginato di incontrare una ragazza coetanea, fidanzarmi con lei e poi avere intimità solo dopo il matrimonio, mentre così non è: lei molto più grande di me, sposata e divorziata, e ti giuro che sono il primo a condannare i rapporti prematrimoniali. È una cosa moralmente "sporca". Questo per dire che non è una situazione che mi piace, soprattutto perché io stesso ritengo che sia una cosa moralmente sbagliata e che non si dovrebbe fare. Riguardo ai tempi, capisco non so se sia giusto o sbagliato, però calcola che non ho più 20 anni e che il tempo passa e non ho ancora avuto rapporti e, questo per un uomo è una vergogna. Perciò, se guardo la realtà, data soprattutto dal fatto che ho questa maledetta fobia sociale, che mi condiziona da anni la vita, isolandomi da tutto e da tutti, credo che forse può essere l' unica occasione, non dico per amare, ma per unirmi ad una donna. Sicuramente è impensabile pensare ad un fidanzamento con lei. Certo, mi spaventa molto, soprattutto la nudità, obiettivamente penso che, nonostante la grande differenza d'età, alla fine questa donna è la prima e unica vera occasione che ho per fare esperienza, (soprattutto in tranquillità, sia perchè non abbiamo nessuna malattia, sia perché data la sua età non correrebbe il rischio di gravidanze indesiderate) sperando solo che non nasca l' amore.
Pur non avendo ricevuto una diagnosi da un esperto mi ritrovo moltissimo nelle tue parole, soprattutto la me di qualche anno fa. Avevo (e mi capita ancora di avere) difficoltà nel relazionarmi con sconosciuti e conoscenti e forti stati di ansia che mi hanno portato spesso ad annullare anche all'ultimo minuto uscite o altri eventi, con il risultato che spesso passavo sempre più tempo incupendomi del perché non riuscissi in queste cose come gli altri coetanei sembravano fare spontaneamente (un saaaacco di overthinking). Trovo l'iniziare la terapia una delle migliori scelte di vita che si possano fare, in questo o in altri contesti. Grazie per aver condiviso la tua esperienza e il tuo percorso, ha molto valore!
Grazie a te per le tue parole❤️ È molto importante per me sapere che qualcunə si riconosce nella mia esperienza, mi fa sentire meno sola e felice di poter (magari) essere d'aiuto in qualche modo.
Ti abbraccio💕
Grazie di cuore. Ho scoperto da poco di averla ed è tanto difficile conviverci ma può essere anche la parte che ti fa affrontare sfide
Grazie a te per averlo condiviso. Sono d'accordo con te :) un abbraccio e benvenuta :)
Mi ritrovo perfettamente in ciò che dici, hai spiegato esattamente e obiettivamente il problema. Ti posso assicurare, che anche se nella maggior parte dei casi, ci sono più donne che hanno questo problema, nel caso di noi uomini, diventa un problema ancora più grande, molto limitante, che, per vergogna, non affrontiamo per paura di apparire "deboli". Come, nel tuo caso anch'io ho da sempre trovato grandi difficoltà nello stare in gruppo, mentre nel rapporto interpersonale (generalmente con amici maschi) ho avuto meno problematiche, in un certo senso mi sento più a mio agio. Sono un giovane di 37 anni, che ha da sempre avuto una vita ritirata, dal lavoro alle relazioni sociali (pochissime amicizie) e nessuna relazione/fidanzamento. Sottolineo, che come dici te, noi con fobia sociale, non vogliamo volontariamente isolarci, ma nella pratica non ce la facciamo ad avere una vera vita sociale. Tutto ciò, col passare degli anni è sempre di più peggiorato, e da ultimo mi sta creando anche problemi nel rapporto a "due" che finora non mi aveva creato grossi problemi, ovviamente nei limiti delle amicizie. Infatti, da qualche mese, mi capita di frequentare una signora molto più grande di me (53 anni), figlia di amici di famiglia (mia madre e sua madre sono amiche di lunga data), e devo dire che si è creata una bella sintonia e rispetto anche tra noi, da ultimo quando c'è stata l' occasione di rimanere da soli, cioè di avere intimità fisica, io sono quasi "scappato" via, come spaventato. Sicuramente non mi aspettavo che lei ci provasse in quel modo, però non ti nascondo che provo da sempre una certa attrazione fisica nei suoi confronti (e lei lo ha capito) , ma io per paura non ce l' ho fatta (anche perchè sono vergine) . Questa cosa mi ha fatto e mi far star male, perché ancora una volta la mia ansia mi ha assalito, non permettendomi di essere me stesso, di esprimere i miei sentimenti e ovviamente di avere (anche se con grande imbarazzo) un rapporto intimo con questa donna. Da allora evito, sempre di rimanere solo con lei, non perché non mi farebbe piacere, ma perché non saprei che reazione potrei avere, cioè se posso essere in grado di farlo, anche perché non ho esperienze in merito. Alla fine questa "malattia", altera anche la realtà, cioè mi crea una grande ansia facendomi provare paura per una cosa che, alla fine, dovrebbe essere molto bella, cioè questa maledetta ansia sociale mi sta facendo perdere l'occasione (la prima e forse l' unica in vita mia) concreta di amare ed essere amato da una donna. Sicuramente anche l'educazione e la formazione, soprattutto religiosa, mi blocca molto in questa cosa. Questo per dire che, alcune volte, anche se ci si vuole rivolgere ad un professionista, dati i tempi lunghi per tentare di uscire da questo "tunnel" di frustrazioni e paure si corre il rischio di perdere le occasioni che la vita ci pone dinanzi. Scusa la prolissità
@@mikyrossi6805 Ciao! Ho letto il tuo commento e ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza. È vero, credo che quando si tratti di salute mentale e di problematiche come quella dell'ansia sociale e simili, sono poche le testimonianze maschili. Almeno, questo finora è capitato a me... mi sono arrivati tanti messaggi da ragazze/donne ma non da ragazzi/uomini. Forse proprio per la paura di apparire deboli, come hai scritto tu. Decisamente credo che sia un argomento che meriti maggiore attenzione.
Ti mando un abbraccio :)
@@mikyrossi6805 PS: se puoi (e se vuoi) scrivimi su instagram. Mi farebbe piacere confrontarci!
@@LeCronachediBeatrice grazie a te, per la vicinanza. Purtroppo è una problematica che colpisce sia donne che uomini, solo che noi, ci vergognamo di più, anche perché dovremmo essere più "forti" ma ti assicuro che non è così, anzi il contrario. Mi fa piacere che hai apprezzato anche la mia esperienza, ma ti assicuro che sono davvero in crisi. Da un lato vorrei evitare, rinunciare, troncare, mi eviterebbe di avere eventuali delusioni, nel caso in cui non ci riuscissi; dall' altro vorrei trovare il coraggio di "buttarmi", di fare questa esperienza, di fare l' amore con questa donna. Alla fine mi rendo conto che più il tempo passa e più perdo occasioni "di crescita" come questa. E poi non ci sarebbero impedimenti perché io non sono impegnato e lei è divorziata da anni. Non so davvero cosa fare. Grazie e un abbraccio anche a te!
@@mikyrossi6805 Figurati. Io credo semplicemente che ognuno di noi abbia i propri tempi. Non esiste un tempo giusto o sbagliato per avere una relazione o per fare qualsiasi altra cosa. Il momento giusto arriverà e te ne accorgerai. Anzi, il fatto che tu ne stia parlando vuol dire che ne sei consapevole e che in te c'è la volontà di non sprecare più le occasioni. Questo è già un passo importante, secondo me. :)
@@LeCronachediBeatrice Sì, certo, non credo però che possa essere il tempo giusto (o sbagliato), piuttosto è l'occasione/ situazione (seppur non voluta) che si è verificata. Anche se forse, per educazione e formazione etica e religiosa (cattolica), sembrerò un po' "arretrato" e bigotto, ti posso assicurare che non è quello che avrei mai immaginato della mia vita: avrei immaginato di incontrare una ragazza coetanea, fidanzarmi con lei e poi avere intimità solo dopo il matrimonio, mentre così non è: lei molto più grande di me, sposata e divorziata, e ti giuro che sono il primo a condannare i rapporti prematrimoniali. È una cosa moralmente "sporca". Questo per dire che non è una situazione che mi piace, soprattutto perché io stesso ritengo che sia una cosa moralmente sbagliata e che non si dovrebbe fare. Riguardo ai tempi, capisco non so se sia giusto o sbagliato, però calcola che non ho più 20 anni e che il tempo passa e non ho ancora avuto rapporti e, questo per un uomo è una vergogna. Perciò, se guardo la realtà, data soprattutto dal fatto che ho questa maledetta fobia sociale, che mi condiziona da anni la vita, isolandomi da tutto e da tutti, credo che forse può essere l' unica occasione, non dico per amare, ma per unirmi ad una donna. Sicuramente è impensabile pensare ad un fidanzamento con lei. Certo, mi spaventa molto, soprattutto la nudità, obiettivamente penso che, nonostante la grande differenza d'età, alla fine questa donna è la prima e unica vera occasione che ho per fare esperienza, (soprattutto in tranquillità, sia perchè non abbiamo nessuna malattia, sia perché data la sua età non correrebbe il rischio di gravidanze indesiderate) sperando solo che non nasca l' amore.