"NORMA" AL TEATRO BELLINI DI CATANIA - STAGIONE 2025/2026

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  • Опубликовано: 8 фев 2025
  • Ha debuttato al Teatro Massimo di Catania NORMA di Vincenzo Bellini, con la regia di Hugo De Ana e direzione d'orchestra del Maestro Leonardo Sini.
    Nelle interviste:
    LEONARDO SINI - Direttore D'orchestra
    IRINA LUNGU - Norma
    ELISA BALBO - Adalgisa
    Norma: il dramma di una donna e l'eterna lotta tra dominatori e vinti
    Grande successo al Massimo Vincenzo Bellini, nel 190° anniversario della morte del Cigno catanese del melodramma in due atti Norma. Musica di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani.
    Regia, scene e costumi Hugo De Ana. Allestimento del Sofia Opera and Ballet House. Direzione d'orchestra del Maestro Leonardo Sini.
    Come dovuta premessa bisogna sottolineare che si è voluta dedicare questa splendida versione di "Norma", con cui si sono aperte le celebrazioni del 190° anniversario della morte di Vincenzo Bellini, alla memoria del Maestro Domenico De Meo esperto a livello mondiale di musica belliniana, il cui ricordo è sempre vivo e caro al pubblico catanese.
    L'innovativo allestimento dell'opera, tratta da "Norma, ou L'infanticide" di Louis-Alexandre Soumet, si deve al regista Luca De Hana che - come ha detto nell'intervista rilasciata al nostro giornale - ha scelto un'ambientazione di spirito neoclassico, nel senso più positivo del termine, ma con una effervescenza propria del romanticismo nella cui cornice si sviluppa il belcanto.
    Sin dall'ouverture pertanto si confrontano e si mescolano proiezioni sui velari di monumenti romani, come la statua equestre di Marco Aurelio, e immagini napoleoniche a cominciare dall'iconico dipinto di David, mescolati ad un vero e proprio trionfo dell'arte di Canova.
    Dragoni francesi e soldati sovietici si alternano sulla scena a dame vestite rigorosamente in stile impero creando una sovrapposizione quasi palmare tra un passato remoto da "De bello gallico" e un passato prossimo da epopea napoleonica che precede i sussulti risorgimentali del tempo di Bellini: lo spirito di rivolta è diacronico e universale.
    Il giovane direttore d'orchestra Leonardo Sini, al suo debutto al Teatro Bellini, ha dichiarato a sua volta nell'intervista rilasciata al nostro giornale, il suo amore per Bellini e per la complessità dell'opera, in cui l'orchestra deve supportare il bel canto, e la sua ammirazione per il cast eccezionale come tecnica e spessore della voce.
    A questo proposito anche l'interprete principale, Irina Lungu, che ha debuttato al "Bellini" nel 2004, tornata poi per "Traviata" e l'anno scorso per il dittico "La Lupa’ e il Berretto a Sonagli", ha dichiarato di essere soddisfatta per aver superato questa prova (è alla sua terza opera belliniana dopo "Capuleti e Montecchi" e "Il Pirata") vocalmente e scenicamente nonostante la sua complessità che richiede forte equilibrio tra emozioni intense e contrastanti, senza mettere nulla in secondo piano.
    La sua ammirazione va al regista, al direttore d'orchestra e al cast intero con cui ha interagito con serenità e complicità.
    Bellini - ha detto nell'intervista Elisa Balbo - è caro pure al mio cuore; è contenta infatti di interpretare, nonostante le comprensibili difficoltà, Adalgisa come soprano perché una giovinetta non può essere un mezzo-soprano come vorrebbe la tradizione: una tragedia, "Norma" caratterizzata da una incredibile leggerezza; una meravigliosa esperienza !
    Sostenuto dall'orchestra del nostro teatro con la bacchetta del Maestro Sini, insieme al coro magnificamente diretto dal Maestro Luigi Petrozziello, tutto il cast è riuscito a raggiungere un'armonia assoluta tra vocalità e recitazione.
    Un riuscito intreccio tra belcanto ed estetica contemporanea.
    Sembrava riecheggiasse il giudizio di Richard Wagner: "Di tutte le creazioni belliniane, Norma è quella che, accanto alla più ricca pienezza delle melodie, unisce l'ardore più intimo con la dignità più profonda".
    E così la lotta tra dominatori e ribelli, lo scontro fra culture diverse, il dramma di Norma, i suoi forti e antagonistici sentimenti e la sua tragica fine hanno animato, ancora una volta, questo capolavoro belliniano.
    Hanno messo in luce le doti del compositore, il suo lirismo, le indimenticabili melodie, la forte caratterizzazione dei personaggi, mandando in delirio il pubblico.
    Silvana Raffaele
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