MUseo delle ScienzE di Trento (MUSE) - illuminazione iGuzzini

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  • Опубликовано: 20 сен 2024
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    La luce dà forma, fa leggere gli spazi e le ampie superfici del MUSE
    Punta di diamante del nuovo quartiere residenziale Le Albere di Trento il "MUseo delle ScienzE" (MUSE). Una struttura che combina alcune caratteristiche del museo di scienze naturali con i criteri tipici dei centri di ricerca. Le origini dell'istituto risalgono al Museo Tridentino di Scienze Naturali fondato verso la metà del 1800.
    L'edificio si articola su 2 livelli interrati e 5 livelli fuori terra. Le varie funzioni, svolte all'interno del museo, possono raggrupparsi in cinque principali famiglie. Gli allestimenti sono stati progettati per essere "invisibili", ovvero per non prevalere sul contenuto. Da questo concetto si è sviluppata l'idea di sospendere tramite cavi sottili di acciaio di tutti gli oggetti: i tavoli, i ripiani, i pannelli, i monitor, le fotografie, i reperti. Ogni cosa, all'interno del museo è come sospesa nello spazio e nel tempo per permettere al visitatore-scienziato di cogliere ogni link tra gli avvenimenti naturali e di apprezzarne il rispetto. Un modo per comunicargli: "Anche tu sei sospeso, insieme a tutti gli altri, in questo delicato gioco di equilibri."
    La luce dà forma e fa leggere gli spazi e le ampie superfici del MUSE, è un misurato equilibrio tra quella naturale e quella artificiale. La luce naturale entra dai lati e dalla copertura e la competenza nella sua gestione è uno degli elementi che caratterizza l'architettura di RPBW. La definizione della illuminazione artificiale è stata affidata invece alla esperienza e sensibilità di Piero Castiglioni.
    L 'illuminazione del MUSE è stata realizzata usando prevalentemente proiettori Le Perroquet, in alcuni ambienti integrati agli incassi Reflex Easy LED. Ma oltre a questa illuminazione funzionale ci sono delle sottolineature di tipo architettonico. Un esempio è dato dalle linee di luce create da Ledstrip inserite nello spessore delle solette nei punti in cui sono tagliate: nel grande vuoto della Piramide della Creazione e nella soletta che affaccia sulla sala delle mostre temporanee. Questa tipologia di luce ha una doppia utilità: integrare la luce naturale che proviene dall'alto; alleggerire la massa architettonica della struttura. Luci, ombre e penombre scandiscono pieni e vuoti, trasparenze e opacità di un edificio articolato come il MUSE.
    La lobby è illuminata con una versione ad hoc dei proiettori Le Perroquet, modificati specificatamente per questo progetto. Anche in questo caso l'effetto voluto è quello di un'illuminazione diffusa ed omogenea per adattarsi alla particolare tipologia di allestimento. I proiettori integrano l'illuminazione naturale che entra dalla altissima lobby e dalle superfici vetrate. Altri apparecchi speciali, dei Glim Cube con una speciale struttura che li rende autoportanti, sono utilizzati lungo le passerelle esterne del museo. Le aule ed i laboratori sono illuminati da Wide Plus, mentre gli uffici da Cestello con ottica Dark Light per creare comfort luminoso a chi lavora ai videoterminali o comunque ha compiti visivi impegnativi. Sistema Easy nei corridoi e nelle zone di passaggio di queste aree non aperte ai visitatori.
    La serra, la parte del museo più vicina a Palazzo delle Albere e che, grazie alla propria trasparenza, è in grado di mediare il passaggio al contesto storicizzato, è un laboratorio vivente con il compito di far crescere e preservare un pezzo di foresta tropicale. L'involucro trasparente è dotato di aperture, in basso e in alto, che facilitano la ventilazione naturale, oltre che di sistemi di ombreggiamento. La struttura è data da un mix di travi di legno e elementi di acciaio. L'illuminazione della serra è ottenuta grazie a proiettori Woody a sospensione.
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