La riforma ha creato una gran confusione, soprattutto i primi anni (ho avuto la sfortuna di viverla proprio al primo anno). Disorganizzazione totale sugli esami e confusione tra crediti che in alcuni casi cambiavano tra un anno e l'altro. Immagino che per chi studia ora la situazione sia molto più stabile, ma apprezzo che Eco abbia ammesso che molta della moltiplicazione degli insegnamenti fosse dovuta alla volontà di creare posti di lavoro (legittima) più che alla formazione in sé, per me era palese che la qualità di stava abbassando. In più ha fatto entrare nel mondo universitario molti che non avevano gran che voglia di studiare che hanno creato confusione anche a chi la voglia la aveva, perché gestire grossi numeri di studenti all'improvviso diventa complesso e riduce quasi a zero il rapporto professori-studenti. Insomma apprezzo l'analisi perché ha ritratto in modo reale quello che è anche oggi un problema non piccolo del mondo universitario.
E quel dialogo non si fa in osteria ma in aula magna e nelle aule universitarie perché é l'essenza stessa della cultura altro che corollario come lo dipinge Eco.Bighin Giulio Renzo
Che bello sarebbe se tutte queste idee trovassero un barlume di risonanza. Temo però che la natura del nostro tempo sia aliena, se non ostile, a questa concezione (elitaria, in senso alto) dell'università come luogo di formazione prettamente intellettuale. Perché c'è stata la riforma Berlinguer? Qual è la matrice delle pressioni e dei cambiamenti che hanno reso la nostra università ciò che è? Domande appena sfiorate dall'intervento. PS: mi domando quali lavoretti utili a pagare la retta annuale di Harvard avesse in mente il professore.
Per me il problema dell'universita' italiana e' solo uno: costringere gli alunni stare seduti ed ad ascoltare sempre.Questa non e ' vera cultura ma altro che userei definire eufemisticamente un ibrido,altro che quel che dice Eco.Bighin Giulio Renzo.
Se richiedesse un posto all'universita' italiana Aristotele impegnati come sono a mettere nei posti amanti, parenti ,amici ed amici degli amici non avrebbe trovato alcuna collocazione. BIGHIN GIULIO RENZO
Che pena la battuta su Hegel, avrebbe fatto meglio a studiarlo, invece di esser contento della sua ignoranza. Ma del resto tutta la scuola di Pareyson è una delle peggiori mai viste. Il bello è che lo dice a Urbino, dove invece Hegel è messo giustamente al centro degli studi filosofici, grazie alla scuola di Massolo fino al grande Domenico Losurdo.
Grazie per il video. La retrospettiva sull'Università e la lettura della riforma Berlinguer sono illuminanti.
La riforma ha creato una gran confusione, soprattutto i primi anni (ho avuto la sfortuna di viverla proprio al primo anno). Disorganizzazione totale sugli esami e confusione tra crediti che in alcuni casi cambiavano tra un anno e l'altro. Immagino che per chi studia ora la situazione sia molto più stabile, ma apprezzo che Eco abbia ammesso che molta della moltiplicazione degli insegnamenti fosse dovuta alla volontà di creare posti di lavoro (legittima) più che alla formazione in sé, per me era palese che la qualità di stava abbassando. In più ha fatto entrare nel mondo universitario molti che non avevano gran che voglia di studiare che hanno creato confusione anche a chi la voglia la aveva, perché gestire grossi numeri di studenti all'improvviso diventa complesso e riduce quasi a zero il rapporto professori-studenti. Insomma apprezzo l'analisi perché ha ritratto in modo reale quello che è anche oggi un problema non piccolo del mondo universitario.
V.
Mi manchi
E quel dialogo non si fa in osteria ma in aula magna e nelle aule universitarie perché é l'essenza stessa della cultura altro che corollario come lo dipinge Eco.Bighin Giulio Renzo
Eminenza. Bèlin. Chapeau. Quello che non dice.
Che bello sarebbe se tutte queste idee trovassero un barlume di risonanza. Temo però che la natura del nostro tempo sia aliena, se non ostile, a questa concezione (elitaria, in senso alto) dell'università come luogo di formazione prettamente intellettuale. Perché c'è stata la riforma Berlinguer? Qual è la matrice delle pressioni e dei cambiamenti che hanno reso la nostra università ciò che è? Domande appena sfiorate dall'intervento.
PS: mi domando quali lavoretti utili a pagare la retta annuale di Harvard avesse in mente il professore.
Per me il problema dell'universita' italiana e' solo uno: costringere gli alunni stare seduti ed ad ascoltare sempre.Questa non e ' vera cultura ma altro che userei definire eufemisticamente un ibrido,altro che quel che dice Eco.Bighin Giulio Renzo.
Errata corrige non userei ma oserei
Minuto 46
Comunque quando afferma che vi sia il nepotismo nell'Universita' é tanto assodato quanto vero.Bighin Giulio Renzo.
Se richiedesse un posto all'universita' italiana Aristotele impegnati come sono a mettere nei posti amanti, parenti ,amici ed amici degli amici non avrebbe trovato alcuna collocazione. BIGHIN GIULIO RENZO
😂😂
Ti ringrazio per il tuo accorgimento ed apprezzamento del mio commento e per l'arricchimento di citazioni sempre ad hoc.Bighin Giulio Renzo
Che pena la battuta su Hegel, avrebbe fatto meglio a studiarlo, invece di esser contento della sua ignoranza. Ma del resto tutta la scuola di Pareyson è una delle peggiori mai viste. Il bello è che lo dice a Urbino, dove invece Hegel è messo giustamente al centro degli studi filosofici, grazie alla scuola di Massolo fino al grande Domenico Losurdo.
Errata corrige a stare seduti
Errata corrige oserei non userei.