Le domande del pubblico erano mosse da tutto meno che da umiltà, dubbio e curiosità. Più che domande erano il tentativo maldestro di cristiani feriti nell'orgoglio di convincere il professore (e certamente se stessi) di non essere solo degli illusi ma di poter trovare nella loro fede una giustificazione che si possa fondare su una verità dimostrabile. Emblematico l'applauso da tifoseria del pubblico all'ultimo intervento di uno di loro. Meravigliosa la risposta del Professore, evidentemente infastidito dalla presunzione del pubblico, che ha messo tutti a tacere. ❤
Non solo non mi perdo le sue conferenze ma le ascolto più volte e mi accade di accorgermi di averle già seguite! Tutte le sere e a volte di notte non posso rinunciare ad ascoltarla. Se continuo così non saprei più cosa ascoltare! Continui a parlarci! Grazie Grande Professore!
Una ragione fondamentale in me. Nell'ascoltare con interesse il Professore Galimberti.Dai suoi discorsi posso dirmi a me stessa, ma da che mondo sono scesa. Volavo con la mia curiosità, in uno spazio immenso dove, nella mia folle corsa, dubitavo anche di me stessa, trasportandomi nel mio corpo come nel mio senso, sempre verso una morte in me che mi sospendeva nel vivere. Infatti ero in sospensione tra vita e morte. Fu cosi che la morte nel ricordo di quella di mio padre strappato al mio amore filiale tragicamente alla mia adolescenza, si apri ai miei occhi l'inferno che ne vivevo in vita con l'uomo che avevo sposato. Il mio corpo straziato si lascio morire inerte, entrando a poco a poco nella mia follia, persi la mia ragione di vita con la mia sesta gravidanza. Una morte fisica e morale che mi porto a essere sottoposta a una cura, che nello stesso mi sono trovata come in una morte apparente, per quasi quattro mesi. Mi sono salvata con lo scritto che ne facevo prima rivolgendomi a Dio. La mia luce divina insieme al mio amore per la vita, mi svegliai dal sonno cercando il mio bambino che mi era stato strappato dal petto a solo due mesi di allattamento. Le circostanze che ne viviamo nella nostra vita, buone e cattive siamo noi stessi con l'amore, che ne siamo illuminati come ricevere una grazia avendola anche sperata. Oggi ai miei 79 anni posso dire che la mia fede mi ha salvata, ma sono rinata dalla scienza in evoluzione, insieme alla mia forza volontaria , nell' amare la vita umilmente, con principi positivi dove anche mancante di studi , (autodidatta) quasi infantile nel mio (Io ) cosi ho imparato dalle lezioni che la vita mi ha imposta. Specialmente quando la nostra mente pura, ci spinge di vivere in pace cercando l'armonia in noi ed anche con gli altri , intorno a noi nel luogo dove viviamo. Ringraziando immensamente anche al nostro grande Professore Umberto Galimberti che ci aiuta a crescere in noi stessi.
Non ho fatto studi classici, ho sempre avuto un interesse alla filosofia in modo molto marginale e da profana, ma ascoltare le Sue parole e la modalità in cui spiega con riferimenti, confronti tra culture diverse, la Sua dialettica talvolta poetica mi incanta. Ma soprattutto la semplicità nell'esprimere certi concetti è ineguagliabile.
Esimio Professore la Sua conoscenza è patrimonio dell'umanità. e nessun uomo, in questa era di cristiani e speranzosi, (compreso il pubblico presente ), è all'altezza delle Sue parole. Mi inchino commosso a cotanta saggezza. Immagino i brividi di chi ha ricevuto i Suoi insegnamenti. Grazie per avermi dato la possibilità di vivere, anche se in forma virtuale, questo momento.
Galimberti è Galimberti e secondo me ama i giovani. Ma io sono ammirata dalla loro voglia di sperare.. Ragazzi la verità è quella che avete nel cuore, e nessun filosofo, per quanto grande, può giudicarla e prevederne gli effetti.
Sul concetto di identità che ci è attribuita dagli altri nel senso se la mamma o la maestra ti dicono bravo allora avrai un'identità positiva se no l'avrai negativa mi pare un po' sbrigativo: l'identità non è tanto la percezione positiva o negativa che ho di me stesso sul piano sociale, quella è l'autostima; l'identità è l'insieme delle mie inclinazioni naturali e la mia indole, e questo viene fornito dalla natura: se sono introverso estroverso incline ad apprezzare la bellezza o sono ambizioso o sono di indole aggressiva o pacifica se sono cattivo o buono sensibile o insensibile fino ad arrivare alla forma stessa del mio corpo se sono alto basso biondo bruno insomma tutto questo viene dalla natura, ci si nasce. Questa è la nostra identità per sommi capi. Galimberti è un pensatore prezioso ma ha questo schema per cui nella grecità si dava rilievo alla dimensione collettiva e sociale dell'uomo mentre la cristianità ha guastato tutto con un forte senso dell'identità, col proprio concetto di anima come intima essenza dell'individuo che poi ha un destino eterno etc. etc. Non si può mai semplificare troppo in filosofia secondo me e soprattutto bisogna essere sorvegliati e cercare di non incappare in pregiudizi e preconcetti
Mi rende sempre perplesso l'interpretazione "a modo proprio" della filosofia greca, con una ripiegatura persino ateistica. Mentre i filosofi greci avevano forte il senso del religioso e del "divino interiore", si veda proprio Socrate.
E pure su Prometeo incatenato qualcuno vede la morte di "Zeus". L'idea circola ad Atene, in quel periodo, in qualche modo si puo esprimere in pubblico.
Ho letto finora tre libri suoi e ogni giorno da quando ho scoperto quest'uomo cerco di spiegare come meglio può la mia scarsa attitudine alla parola ciò che ho imparato finalmente a 54 anni suonati ai miei figli e a mio nipote perché ho paura di non avere abbastanza tempo per far capire loro cos'è l'amore, la bellezza, il suicidio, la follia e tanto altro... Vorrei poter far capire loro di trovare il proprio daimon e non superare i limiti come suggerisce l'oracolo di Delfi. Solo che nella mia ignoranza forse non riesco a far passare questi splendidi messaggi di vita. A come vorrei un po' di attitudine al linguaggio semplice e corretto per non ridurre a poco le immense cose che Umberto spiega e che la filosofia dice e i Greci hanno regalato all'umanità ciao Galimberti grazie. Peccato non averti scoperto prima
Stessa identica cosa che per me: peccato averlo scoperto solo ora a 52 anni. Forse la mia vita sarebbe stata diversa, meno difficile, se avessi scoperto prima la filosofia
@@oipaAlcamo ciao Veronica per prima cosa bisognerebbe leggere il Simposio di Platone perché è il libro che parla d'amore nel modo più alto. Di Galimberti le cose dell'amore. Amore e psiche ho letto La parola ai giovani, L'ospite inquietante, sto leggendo Il cristianesimo, interessantissimo. Vabbè poi magari anche dovrò cominciare a leggere altri filosofi come Nietzsche, Schopenhauer, Jasper, Severino... Un libro di Galimberti che devo leggere è Il segreto della domanda... Per avere domande più chiare e anche per far in modo che le mie idee non si cronicizzino e non diventino stantie,vecchie,radicate.insomma ho ancora tantissima strada da fare. Piano, piano voglio percorrerla dentro ka filosofia e la insegnerò a mio nipote. Per fortuna i miei figli hanno cominciato a seguirla continuando a sentirmi blaterare su ciò che imparavo😅buona vita ciao
Gli ultimi minuti del video, riferiti alla dicotomia tra fede e verità, riconosciuti anche da San Paolo, e poi ripresi da San Tommaso d'Aquino, sono davvero illuminanti. In pochi minuti di discorso emergono tutte le contraddizioni del Cristianesimo, di cui siamo imbevuti fino al midollo da duemila anni. Come pure ebbe a dire lo stesso Giordano Bruno, il Cristianesimo, come religione (ma non solo, aggiungerei io), è corrotto dalle sue origini. Superbo il professor Galimberti.
Ho colto lo stesso identico particolare e condivido pienamente. L'ultimo interlocutore ha mosso una domanda insidiosa al Prof. Galimberti: ma (evidentemente) e' stata una pessima idea.
@@duiliobruccoleri2920 ti ringrazio di avermene dato conferma. La filosofia greca è stata davvero grande. Forse, proprio per questo, è stata bandita da duemila anni!
@@duiliobruccoleri2920 L'attuale Sicilia risente ancora oggi dell'influenza della cultura greca, essendo stata parte di quella che andava sotto il nome di Magna Grecia. Ed il sommo Pirandello, con questa frase folgorante, ne fornisce inoppugnabile conferma. 👏👏👏👏👏
Io ho la sensazione che parta dicendo cose profonde ed intelligenti e poi mano a mano quando va a esaminare nel profondo ciò che ha enunciato sprofondi in elucubrazioni spesso incomprensibili.
per noi che veniamo da un altro paese (e "italiano" è una lingua straniera) una trascrizione della lettura facilita l'interpretazione nella nostra mente neutralizzando la pronuncia delle parole greche come ZEUS vs DEUS ecc . Grazie
La speranza caro prof. Non è una cieca consolazione, come lei la definisce, ma è il preludio alla nuova venuta di Cristo, portatore di verità e giustizia, giustiziere del male assoluto, traspositore di quel mondo di perfezione di cui parla anche Platone, ed infine realizzatore di tutto il possibile immaginabile, dal momento che tutto ciò che può essere ipotizzato, in realtà da qualche parte nell'infinito esprimersi delle infinite possibilità, ESISTE! Un buon saluto. Questo: PM
È bravissimo professore , soprattutto la chiusura e la risposta che ha dato sulla tolleranza è magnifica . Ma soprattutto stupenda la frase , conosci te stesso , ..... con misura . Chissà quanti depressi in meno ci sarebbero stati in 2000 anni , ...... e chissà oggi Roma come sarebbe stata , grande e magnifica , nel sano politeismo della tolleranza .
Riguardo alla prima domanda io onestamente mi trovo d'accordo e credo avrebbero meritato una discussione molto più ampia (che però sarebbe forse stata fuori contesto). L'essere umano è e resta un animale, con istinti palesi che guidano la sua vita fin dai primi istanti, e questa realtà comprovata è in contrasto con le affermazioni del professore.
Si sono sentiti molto offesi secondo me. Forse perchè molto credenti nel cristianesimo. Ma Galimberti ha fatto una lezione sulla sapienza Greca, non ha detto che chi spera è stupido o non debba sperare. Solo che la speranza non è VERA.
F Style credo che anche il concetto di VERO sia relativo, Galimberti ha spiegato una visione del mondo molto chiara; davvero mi hanno stupito le resistenze ad un ascolto libero da preconcetti
Evidentemente un uditorio non all’altezza. L’ultimo a fare la domanda è chiaramente un cattoultras punto sul vivo che ha cercato di mettere in difficoltà un gigante dell’intelletto, al quale tuttavia ha fatto solo il solletico ma dal quale ha comunque ricevuto una lezione solenne. Monumentale Galimberti
una delle prime perle di saggezza greca ,che quando disse questa cosa tanto saggia non lo era ancora, fu' riguardante la sfera politica, dicevano che in una societa' , la persona che non fa nulla , che non lavora e che nemmeno fa' cose diciamo sbagliate (o illiegali ) , non è una persona pericolosa ma semplicemente inutile ! Questa cosa la dissero agli inizi ma potevano risparmiarsela , suona come una bestemmia ,che non pone l'importanza che ha la singola persona nella societa' e nella vita, indipendentemente se è utile o meno, se lavora o non lavora seconda cosa sbagliata ,anche questa per me è una bestemmia ,pronunciata dalla appena nata filosofia greca ,fu' quella di dire che la giustizia era una cosa soggettiva , "una cosa giusta per noi, non è detto che lo sia per altri, ed è giusto cosi , noi facciamo alla nostra maniera , altri faranno la loro" meno male che è esistito Platone che ci ha spiegato che la giustizia è un valore unico e non ha interpretazioni ,perchè se la giustizia fosse interpretabile ,allora io comincerei con convinzione e senza vergogna che 2+2 fa 3 !!!!!!
Una volta che esistiamo.. non c'è modo che possiamo esistere due volte.. e probabilmente non esisteremo mai più... E tu .. che non controlli il domani .. rimandi la gioia .... E la vita si spreca con i rinvii.. e tutti muoiono occupati...!!! Epicuro .. (341-270 a.C.) .. Antico filosofo ..
e niente ... mi sono innamorata di quest'uomo, della Sua cultura, del Suo sapere così semplice per Lui e ringrazio di averci messo a disposizione tanta cultura
Quello che amo di Galimberti è che anche se non hai mai studiato nulla di storia o filosofia e nonostante il suo sapere, ha un linguaggio che possono comprendere tutti!
Galimberti ha detto cose bellissime e veritiere, ma sono una parte della vita e del pensiero umano; non LA VERITA'. Il dualismo cristianesimo/politeismo di cui lui parla è verissimo, ma spesso cade in contraddizione. I greci credevano nell'immortalità dell'anima senza tematizzarla come invece ha fatto il cristianesimo. Sul concetto di speranza non mi esprimo avendo ognuno, la sua personale visione e soltanto alla fine della corsa lo sapremo. Ogni filosofia concorda sul fatto che la vita è un equilibrio, se viene a mancare, si cade nella fallacità. Vale sia per la religione che per la scienza. Bellissimo video, molto interessante e fondamentale per comprendere UNA PARTE della verità.
Essere positivi comunque avvicina e non allontana...quindi è in contraddizione con il pensiero greco che esaltava la comunitá criticando l'individualismo.😕TUTTI BLA BLA BLA.CHE ESSERI INCOERENTI E CONTRADDITTORI GLI UMANI
@@mariellacolavelli1434 assolutamente falso l'assioma circa il pensiero greco. Il pensiero greco, ovviamente quello della sua classicitá, può essere tranquillamente studiato a partire dalla sua 'paideia'. Fortemente elitario e di esaltazione delle individualitá 'eroiche', aveva una propria concezione della democrazia partecipativa che non dava alcuna rilevanza alla collettivitá sociale al di fuori della polis. Semmai il contrario.
Intollerante caro professore, non sono le religioni, ma l'uomo, che le rappresenta, attraverso le proprie scelte, facendo spesso di esse, uno strumento di egoismo assoluto. La vera fede, non è intollerante, si rilegga il vangelo. Un buon Saluto. Questo: PM
La frase la speranza non costa nulla ha il suo valore filosofico che va spiegato. La Luce sono io e se avessi voluto avrei accordato Luce. Siccome la vendetta nòn é illusione perché é un fatto reale, sperare é vano se é solo tenebrarium.
Sono davvero dispiaciuto e provo pena per quel - mi è parso di capire docente - che incalzava intorno alla questione speranza. E' un atteggiamento de-costruttivo il suo, perché dinnanzi all'evidenza non fa altro che insegnare a difendere le illusioni. Il grande Prof. Galimberti e penso l'avesse capito, si è trovato, ahimè di fronte ad un pubblico poco abituato ad ascoltare con Pensiero e Critica bloccati, lasciati lì, inutilizzati nelle loro istanze. Ovviamente la causa è da attribuire all'impostazione culturale attuale. Provo pena perché a quale difendere i ragazzi dall'idea che la vita porti con sé anche la morte? Porti con sé anche il dolore? Bisogna riconoscerlo ed esserne consapevoli altrimenti poi disagi psichici come le forme di Ansia prendono piede sì quando non si ha gli strumenti per affrontare il lutto di un caro come un genitore, soprattutto in questi anni dove il genitore purtroppo si trova ad essere fonte di sostentamento per il proprio figlio sino ai 30 anni e più. La morte non è qualcosa di extra alla vita, è il suo limite! Bisogna essere consapevoli dei limiti per giungere alle conoscenze. Questo video è la prova che la gente, il senso comune "buonsenso" ancora non sa morire e se non sa morire, come può pretendere di cogliere la bellezza del vivere? Come può apprezzare fino in fondo l'importanza del tempo? Ed io, a 26 anni affermo ciò consapevole della morte, consapevole dell'illusione della cultura illimitata che spinge a rendere illimitata, con l'illusione, anche la vita. Sveglia, la morte non è altro che l'ultimo orizzonte di attesa. Capisco siano discorsi troppo grandi per uomini non allenati dall'esercizio del pensiero. Mi dispiace affermarlo, ma è così. E' questione marginale. Io sono piuttosto tranquillo conoscendo il destino di essere un essere limitato e finito. Pertanto, è più opportuno investire la vita con il vivere, e quando dico "vivere" intendo la strada che si percorre e, per la maggiore, senza piani, senza previsioni se non ciò che è abbastanza per contenere quanto di distruttivo è presente nell'irrazionale, luogo dove dimorano le passioni. Inoltre, sono sempre stato un pessimo giocatore e non potrei "scommettere tutto sull'Aldilà" prendendo in prestito le parole di W. Allen. Al di là di ciò, credo forse non si sia presa in considerazione una visione collettiva dell'essere umano in quanto animale sociale e questo è tipico dell'uomo figlio delle sinossi monastiche e del preludio all'Utilitarismo - Capitalistico. Ora, a prescindere dal proprio Credo e investimenti spirituali, non voglio giudicare nessuno ne tantomeno offendere, la religione Cristiana ha insegnato all'uomo a non morire, ma anziché pensare in senso egoistico-individualista, se è vero che per noi la vita è tanto importante "da volersene restare aggrappati anche oltre la vita", perché non riusciamo a renderci conto di tutte quelle vite che ogni giorno si spezzano come ramoscelli in preda ad un vento che prende il nome di guerra, se vogliamo povertà e se vogliamo ancora, Egoismo e vanagloria; ed il denaro, oggi più che mai, ci ha spogliato di ogni altro valore - che giusto o meno - contribuiva alla storia dell'uomo. Ora invece, quale direzione abbiamo intrapreso? Odiamo così tanto la morte al punto tale di non accettarla e poi contribuiamo quotidianamente alla morte, con l'azione per i pochi, con il silenzio e l'indifferenza per i molti. Non sarebbe forse il caso di accettare la morte ed essere in grado di cogliere quando è giusto morire e quanto invece non lo è? Freud del resto ci ricorda che non si muore perché ci si ammala, ma ci si ammala perché si muore. Ad oggi 2020 A.D., siamo ancora ben lontani da quanto i greci andavano narrando e di certo è più facile continuare nell'Utopia del "salvaguardare la propria esistenza, in una promessa ultraterrena" anziché pensare, agire alla vita per la vita.
Per quanto hai scritto penso di essere forse l'unico ad aver letto tutto fino in fondo. Condivido tutto quello che hai scritto, d'altronde è anche quello che il professore dice in tutte le sue conferenze (che ho visto quasi tutte). Mi fa piacere che ci siano persone che prendono questi pensieri e si mettono a riflettere anziché trovare i scenari per fuggire dal pensiero critico e dalla verità. La cosa che più mi piace del prof. Galimberti è che lui non ti dà delle risposte, ma ti fa fare delle domande, ti fa trovare le verità che stanno poi in piedi di per sé.
@@eneaxherimeja4745 La verità è tragica, non si può fuggire se la si vuole vedere, hai ragione tu. Infine, hai colto nel segno: una buona domanda formulata con pensiero, vale molto più di una singola risposta. Grazie per la partecipazione e lo scambio, Enea!
Se l'obiettivo inconsapevole del commento era competere con Galimberti allora meglio lasciar perdere. Se invece era desiderio di parafrasi l'allora resta comunque uguale. Ad ogni modo non è stato Freud a dire che non si muore perché ci si ammala etc...ma Michel Foucault.
@@alessandrofederico442 , circa la citazione posso confermare di averla letta e ripresa da S. Freud, ma confermo anche la presenza nella letteratura di M. Foucault, ma ti dirò di più: sono storie vecchie di 2400/2450 anni e forse più. Per quanto concerne le tue supposizioni intorno alle mie intenzioni o 0 o 1 più logico di così, dici tu. Fosse stato meglio "lasciar perdere" in entrambi i casi, avresti dovuto lasciare perdere anche tu di commentare. No? Invero, ritengo si giusto formulare un pensiero e possibilmente condividerlo, ma ciò che è frustrante è sia il non luogo nel quale ci si trova (preferirei poter scambiare qualche parola con te vis a vis, anziché qui), sia il fatto che vi è questa tendenza a voler esplicare senza prima comprendere, soprattutto in senso di Intenzionalità dell'Altro. Alle volte è meglio domandare, anziché cercare di trarre conclusioni affrettate. Infine, ti assicuro che "competere" è qualcosa che consciamente e non, non mi appartiene. Un caro saluto. N.B. P.S. Competere soprattutto quando si parla di colui il quale reputo Maestro, assieme ad altri pochi, pochissimi.
Ho trovato interessante la domanda sulla speranza nel vaso di pandora e ho imparato qualcosa. Cioè che chi ha fatto la domanda aveva già il preconcetto che "speranza" è una cosa positiva. Ha dato per scontato la sua interpretazione di speranza, interpretazione la sua occidentale e cristiana che di sicuro è alquanto diversa dell'interpretazione Greca e già che ci siamo diversa anche dei vari cristiani sparsi per le epoche. La risposta del professore mi ha riportato alla mia interpretazione ed ho cercato subito di capire da dove venisse... e viene dal cristianesimo e dall'occidente. Siamo cresciuti con il mantra dell'avere speranza, ma la speranza non è un bel niente...
Buonasera . La sua analisi della parola è Eccellente . Concordo in pieno . Se posso osare : la parola ed il suo significato non fanno altro che giustificare la mollezza - o debolezza che dir si voglia- degli umani in genere , perlomeno larga parte di questi .
La parte più bella è stata la fine ....il "dialogolo" proprio in quanto opinioni a confronto. In effetti incontri filosofici io li imposterei come "dialoghi" nel corso dei quali vengono fuori varie "verita ?".
Interessante come sempre il prof. Galimberti, anche se moltissime delle sue affermazioni sono a mio avviso discutibili ed eccessivamente apodittiche. Un esempio a caso: la concezione della natura in Leopardi. Quando Leopardi dice che la natura promette e non mantiene non ha necessariamente bisogno di basarsi su una concezione cristiana. In molte delle sue poesie sul tema (pensiamo ad "A Silvia"), Leopardi dice che la natura instilla in noi, da giovani, una speranza in una vita meravigliosa che poi (specie nei primi decenni dell'800) non si concretizza. Queste speranze sono caratteristiche di ogni giovane, sia ella/egli cinese o italiano, africano o americano, il cristianesimo c'entra fino a un certo punto. Altro esempio? L'idea che la scienza moderna sia nata in Europa a causa del Cristianesimo, e non sarebbe esistita senza di esso. E' un'affermazione molto rischiosa, perché è un tema così complesso che non si può ridurre ad un solo fattore, che sicuramente tuttavia ha contribuito. Lo sviluppo tecnologico, scientifico e sociale del Giappone Meiji, ad esempio, uno dei più straordinari casi di sviluppo tecnico della storia dell'umanità, non ha avuto luogo in un paese di religione cristiana. Le semplificazioni fanno sembrare molto intelligente chi le fa: "guarda", pensa lo spettatore, "come riesce a ridurre in poche parole temi così complessi". Ma purtroppo temi come questi sono estremamente complessi, e le semplificazioni non aiutano a capirli. Forse sarebbe meglio un approccio alla Adorno, il filosofo tedesco del '900 che spiegava i fenomeni da molti punti di vista contemporaneamente, in quelle che chiamava "costellazioni".
Capire cosa vuole trasmettere può essere una visione di vita alternativa. Il pensare di essere diverso da l'altro non fa che renderti solo. La tua paura diventerà la gabbia della tua mente
Bellissimo discorso e viaggio di pensieri. Una contestazione gigante però la devo fare: posso dire che non tutti i greci credevano che dopo la morte non ci fosse nulla… assolutamente no… gli orfici e le laminette d’oro ritrovate vicino Vibo Valentia (Hipponion) ci testimoniano ben altre cose. Gli stessi Pitagorici hanno tramandato questioni circa la trasmigrazione dell’anima… che la morte quindi non è cessazione totale, c’è un’anima e c’è un costante e teso esercizio della memoria…certamente questi erano greci ben diversi da tanti altri greci, ma sono stati i greci che più di tutti hanno fatto la storia e la Filosofia della Magna Grecia… da cui prende il titolo anche questo convegno. Davvero dopo la morte per i greci non c’era nulla? Un’affermazione troppo forte per un contesto culturale come l’Italia che nel VI sec. a.C. era pieno di originalità e progresso, artistico e intellettuale! Grazie Professore, ascoltarla è stato un piacere.
OSCILLOMETRO se esistesse Nella nevrosi di massa (nella maggioranza umana poco sensibile a livello genetico) l'oscillazione della veglia è esigua e il divario a riflesso tra la felicità e l'infelicità è minimo, mentre nelle psicopatologie, a fronte di una marcata sensibilità genetica dell'individuo (della maggiore evoluzione), l'oscillazione è ampia, cosicché il divario tra il bene benessere e il male malessere è più consistente e maggiormente sofferente a riflesso.
Sul dialogo finale, però vi è una grossa carenza: bisogna sondare bene innanzitutto il concetto di morte in Tutte le tradizioni mistiche,filosoche e religiose, (specialmente Armeno- Persiane,Buddiste,BrasilianeSpiritiste) per poter entrare nel campo dello Spirito, che è cosa collegata ma diversa dall'Anima, tralasciando l'atto di fede e prendendo invece in considerazione quei fenomeni che 'accadono' in vita, perché presenti in Natura. Fenomeni che alcune persone riescono a far accadere perché dotate di una materia più sottile e di capacità 'extrasensoriali'. Dicendo accadere, parlo delle 'possibilità' che anche persone non 'di capacità' hanno di vedere e sentire quegli eventi. Se predisposti anche a capire la ricerca psichica può aiutare. La scienza bolla col termine 'paranormale' dati eventi e anche per non cadere nella trappola di sofisticazioni e manipolatori (a cui si rivolge per esempio enti come il Cicap) dobbiamo rivolgerci ai fenomeni indicandoli come Extra-ordinari. Dati fenomeni si verificano in tutto il mondo, aldilà di razze, culture e religioni e possono aprire altri scenari... Non posso non citare lo Spiritismo dalla seconda metà dell'800, distrutto, screditato e infine smantellato dalla Scienza, soprattutto perché in esso erano convogliati dei falsi spiritisti,ovvero approfittatori o persone in vena di fama, insomma falsi,finti, smascherati giustamente dalla Scienza,la quale però mise nello stesso calderone anche alcune delle persone con capacità medianiche e/o psichiche, genuine e soprattutto in buona fede. Da qui, poi tutto decadde, sfociando in pseudomaghi,illusionisti e prestigiatori,che non hanno nulla a che fare con la extra-ordinarietá. Bisogna sempre stare sempre in attenzione perché è facile smarrirsi trattando questo argomento, tanto quanto non può essere trattato in un commento di RUclips o simili... Adoro Galimberti ma non entra sul terreno dello Spirito, forse come faceva C.GJung..
Molto interessante, grazie. A questo proposito ho letto un libro di viaggio pieno di avventura e storia che vi consiglio assolutamente. Si intitola METAFORA, PICCOLA ODISSEA MODERNA VERSO ITACA di Daniele Vallet. Lo trovate on line
Platone sulla speranza ha detto moolto di più nel Fedone e Platone é il genio greco. Qui la generalizzazione del Prof segna un limite non proprio trascurabile.
E se collassa la città, cosa ne viene all'uomo dal rispettare le sue leggi, anche se l'identità deriva e si forma, dal riconoscimento reciproco? Si avvera soltanto il buon augurio di silone, di morire il più presto possibile, dal momento che per i greci non esiste altra vita se non questa, inserita nella dimensione della tragicità? Dov'è il senso compiuto vantaggioso, e remunerativo, sotto il profilo della lotta contro il dolore, e la sofferenza di Socrate? Fatevi queste domande. La coerenza, peraltro in questo caso puramente egoistica, da sola, è sufficiente a dare il giusto senso, il giusto conforto e la ricercata consolazione, a tutti i patimenti che comporta il dover vivere, da individuo, oppure da comunità? La dove in questo contesto, l'esistenza assume un significato del tutto svuotato, di una accettabile, e valida essenza, dal momento che si autoesclude ogni altra ipotizzabile soluzione, tutto questo diviene banale, infantile, e privo di un sano, ed umano equilibrio. Un buon saluto. Questo: PM
Un calderone di tematiche complessissime a cui si accenna con una superficialita' imbarazzante. Tra l'altro, i Bronzi di Riace, che hanno dimensioni umane, sono di epoca classica e non ellenistica; un uomo che definisce queste meravigliose opere come volgari (42.50), dovrebbe avere l'umilta' di recarsi al Museo Archeologico di Reggio Calabria per capire di cosa va cincischiando.
Sui bronzi hai ragione anche se da tenere presente che filosofi come socrate non erano tanto amati da una parte dell'intelligenza dell'epoca. Su le altre tematiche ha un approccio corretto. perché la vera differenza tra il mondo greco e quello cristiano è la concezione che si ha del tempo.
Leopardi rivolgendosi alla natura, intendeva alludere alla spensieratezza, all'illusione, alla gioia, che proviamo quando siamo ragazzi; infatti questa sua convinzione, deriva dal fatto che esiste una condizione imposta dalla natura, sia pur temporaneamente, in cui l'essere umano è felice, perché creato sine qua non, solamente rispetto a Dio, perché predisposto alla spensieratezza, proprio come l'intuizione cristiana, lascia intendere, riguardo al come eravamo prima, e al come potremmo tornare ad essere dopo, sapendo che solo Dio, è in grado col nostro consenso, di farcelo scoprire, nelle sue infinite possibilità di risoluzione, di cui egli dispone; compreso il dono di quel libero arbitrio, tanto discusso inutilmente dalla ragione, la cui origine affonda le radici proprio nel mistero della fede. Tutto questo anche se non dichiaratamente, sono certo che egli lo sapesse nel profondo di se stesso, o quanto meno sperasse che fosse così. Un buon Saluto. Questo: PM
L'ultimo l'ha asfaltato praticamente 😁. Comunque spiega dei concetti filosofici molto chiari anche ad una mente media, non comprendo questa ostinazione a non capire...
Secondo me é molto meglio sapere di morire senza un vita successiva, questo da molto più valore alla nostra vita. Vivere pensando che domani potrebbe esser l’ultimo fa si che scompaia la paura della morte. Una vita piena é una bella vita, che sia corta o lunga. Io poi tra l’altro sono un cristiano professante, credo nella parola di Gesù come l’unico modo di vivere nel modo giusto, ma non credo in un Dio che pensi a noi….perché pregare o sperare che qualcuno sia lì a darci fortuna o sfortuna? Che ci possa salvare? É troppo facile, toglie ogni responsabilità all’individuo, basta pregare e tutto andrà bene invece di darsi da fare ed esser buoni con chi abbiamo intorno a noi. Io ho avuto solo sfortune dalla nascita e ho addirittura rischiato di esser ucciso, a me, gran cristiano, perché? Non ha senso. Da quando ho smesso di credere la mia vita é cambiata e il mio obbiettivo é uscire dalla mia situazione ed esser buono con gli altri solo per vivere a pieno la vita anche con poco, non per paura di andare all’inferno. Da poco ho scoperto Galimberti e mi é venuta proprio voglia di studiare la filosofia greca…erano davvero incredibili. Con il solo intelletto hanno inventato tutto e addiritttura una vita più sana.
LA TOLLERANZA di pensare che altri abbiano verità, È STATA SMENTITA PROPRIO DA LEI - PROF. GALIMBERTI - durante gli anni 2020-21-22 e sappiamo di cosa parliamo. CHE DELUSIONE
qualcuno sa dirmi come si chiamano le parti di parola che vengono analizzate? ad esempio storiografia storio e grafia cosa sono grammaticalmente o in ogni caso hanno un nome?
Introdurre il concetto di limite così come lo intende il professore un po' mi spaventa: se studio o lavoro giorno e notte per un mio obbiettivo che tengo a raggiungere, starei peccando di tracotanza e varcando il senso della misura, in pratica starei forzando il mio destino. Se poi qualcosa fuori dal mio controllo mi tagliasse le gambe, vanificando tutti i miei sforzi sino a lì, e io ne soffrissi, il professore ne sarebbe contento, poichè la colpa sarebbe stata mia avendo io varcato il senso della misura. E la sofferenza dovrei tenermela per me, accettandola e stando zitto, senza comunicarla od esibirla. Se sperassi di raggiungere comunque quell'obbiettivo, malgrado quei sopraggiunti problemi, sarei pigro mentalnente, in quanto intraprendente il percorso di colui che sta a guardare e vive in balia degli eventi. Infine, se le cose andassero bene, dovrebbero comunque avvenire prima del 31esimo anno di età, sicchè dopo ha luogo l'inesorabile declino fisico, cognitivo e sessuale della persona, quindi tanto vale ammazzarsi, presumibilmente, visto che non si potrà più combinare niente di buono e quanto segue è solo un allungamento della vecchiaia. Guardando tutti questi postulati, non mi stupisce che questa mentalità non abbia attecchito nemmeno sugli stessi greci, poichè i greci odierni non stanno messi così bene da poter asserire di aver seguito nei secoli la loro (secondo il professore) brillante concezione filosofica della vita. E, se invece l'avessero seguita, tanto peggio.
[la risposta alla mia domanda e' in questo altro suo discorso ruclips.net/video/wPJIJ9dO1j8/видео.html] 42:49 "Le statue greche hanno la misura umana, non la volgarità dei Bronzi di Riace che sono al di fuori dalla misura umana." Ho appena ascoltato la lezione sui Bronzi di Riace (ruclips.net/video/8j04HYs1qnE/видео.html). L'archeologo Salvatore Settis dice che queste statue sono (quasi) sicuramente greche - dell'Attica. Vorrei sapere perche' il Prof. Galimberti le considera volgari (sono alte 1.94 - okay, alte, ma non disumanamente) a confronto di quelle greche, quando anche queste a quanto pare lo sono. Grazie
@@creator1967 capisco che questi bronzi sono parte di quella decadenza per Galimberti, però non è molto chiaro visto che li confronta con altre statue greche. Grazie comunque per il commento.
Galimberti è un bravissimo filosofo e conosce alla perfezione la materia. A volte però, si dimentica che la vita umana è una pluralità di pensieri e di appannaggi che non sempre sono nell'ambito di chi discerne il sapere del pensiero; ecco perché, nonostante siano veritierie gran parte delle sue affermazioni in questo bellissimo incontro, è altrettanto vero che la fallacità di queste argomentazioni si trova dietro l'angolo.
@@michelegiampieri4237 ho trovato la risposta alla mia domanda: ruclips.net/video/wPJIJ9dO1j8/видео.html. Parlando di Amore e Psiche, Galimberti definisce l'Ellenismo come segue: "L'Ellenismo è la decadenza della grecità, è il momento in cui la grecità sbava, in cui la grecità non è più grecita', in cui va fuori misura, in cui ha perso la sua limpidezza. Non per colpa sua, ma perché ormai è stata conquistata da Roma e i Romani sono un popolo molto maschile, capace solo di fare strade e guerre, con un vocabolario elementare. Pensate che i Latini avevano 4.000 parole quando i Greci ne avevano 80.000, e siccome noi possiamo pensare solo in base al numero delle parole che possediamo, perché nessuno può pensare al di là delle parole che possiede, i pensieri erano davvero poveri. [...] Di questa sbavatura della grecità voi potete rendervene conto a partire dai Bronzi di Riace, che tutti vanno a vedere, ma sono delle configurazioni assolutamente volgari, esagerate, non umane, niente a confronto con la grecità classica, che ti scolpisce un discobolo o una auriga a misura d'uomo. L'Ellenismo e il fuori misura e nel fuori misura c'è la decadenza della perfezione greca."
Bellissimo! Galimberti fai pensare! Ma Ascolta Stainer, le parole contraddittorie di Cristo, leggi Dante, è più bello e compllicato del tuo paradigma! Comunque grazie alla grecità!
Ed il limite di cui si parla chi è che lo stabilisce se non gli uomini, con le loro scelte, preferenze, e condizionamenti spesse volte interessati da malevolenza, e corruzione? La tua rovina chi, e con quale autorità viene stabilita, se non con quella del contesto sociale in cui vivi? E quanto conta ancora, ed allora, il relativismo? Infatti come giustamente aveva sottolineato Leopardi: ha chi giova tutto questo? Non vi è in ciò nessuna saggezza, malgrado la pomposità, e la magnificenza, con cui si esalta la civiltà greca, e nella misura in cui vi è scienza, e saggezza, si riconosce il loro merito proprio grazie alla nascita di Cristo, il quale a saputo valorizzare, dando una voce di speranza, e di trascendenza, a quello che la grecità, solamente in embrione racchiudeva in sé, con tutte le sue positive potenzialità. Un buon saluto. Questo: PM
più che di "grecità" e di "greci", parlerei di Platone come contrapposizione frontalmente a ciò che era ed era stata la grecità e i greci: Platone si contrappose al mito proponendo il logos, si contrappose ad Omero, al teatro e alla rappresentazione artistica proponendo il dare ragione di ciò che si dice, si contrappose a tutta la speculazione filosofica precedente sia quella naturalistica sia quella ontologica proponendo il loro superamento e il rovesciamento, si contrappose al governo della polis - sia di natura tirannica sia di natura democratica - che aveva portato all'assasinio di Socrate proponendo un governo dei filosofi, si contrappose alla struttura sociale fluida proponendo tre classi ben distinte e non scalabili.
Mi è sempre interessata la filosofia, del prof ho seguito diverse conferenze con la max attenzione, sempre. Io ignorante quale Sn della filos. Greca... stasera sentedoio ho pianto, credo di averlo capito!! Grazie grande prof..
Gente seria😂 Gesù Cristo sarebbe un cialtrone? E Luca che ci racconta di San Paolo ad Atene sarebbe poco serio? Avrebbe potuto ometterlo! Lei è un uomo coltissimo ma come tutti ha trovato il senso della sua vita nel cristianesimo. Poi non mi sembra che i Padri abbiano snobbato la sapienza greca.
Deriva tutto dalla cultura giudaica, poi ovviamente rispetto alla cultura cristiana che come si dice anche nel video è la religione dei corpi, in quella araba o musulmana questo concetto non c'è, dio è invisibile e onnipotente. Poi di somiglianze ne trovi tantissime, la vita dopo la morte, il perdono, la speranza ecc.
Grandioso. Non ho parole degne di quanto detto dal prof. Galimberti
Le domande del pubblico erano mosse da tutto meno che da umiltà, dubbio e curiosità. Più che domande erano il tentativo maldestro di cristiani feriti nell'orgoglio di convincere il professore (e certamente se stessi) di non essere solo degli illusi ma di poter trovare nella loro fede una giustificazione che si possa fondare su una verità dimostrabile. Emblematico l'applauso da tifoseria del pubblico all'ultimo intervento di uno di loro. Meravigliosa la risposta del Professore, evidentemente infastidito dalla presunzione del pubblico, che ha messo tutti a tacere. ❤
Non solo non mi perdo le sue conferenze ma le ascolto più volte e mi accade di accorgermi di averle già seguite! Tutte le sere e a volte di notte non posso rinunciare ad ascoltarla. Se continuo così non saprei più cosa ascoltare! Continui a parlarci! Grazie Grande Professore!
Grazie. Lei non può sapere quanto mi abbia affascinanata la sua leźione
Magistrale. Il sapere prevale sempre sul credere ma non nel mondo giudaico cristiano.
Una ragione fondamentale in me. Nell'ascoltare con interesse il Professore Galimberti.Dai suoi discorsi posso dirmi a me stessa, ma da che mondo sono scesa. Volavo con la mia curiosità, in uno spazio immenso dove, nella mia folle corsa, dubitavo anche di me stessa, trasportandomi nel mio corpo come nel mio senso, sempre verso una morte in me che mi sospendeva nel vivere. Infatti ero in sospensione tra vita e morte. Fu cosi che la morte nel ricordo di quella di mio padre strappato al mio amore filiale tragicamente alla mia adolescenza, si apri ai miei occhi l'inferno che ne vivevo in vita con l'uomo che avevo sposato. Il mio corpo straziato si lascio morire inerte, entrando a poco a poco nella mia follia, persi la mia ragione di vita con la mia sesta gravidanza. Una morte fisica e morale che mi porto a essere sottoposta a una cura, che nello stesso mi sono trovata come in una morte apparente, per quasi quattro mesi. Mi sono salvata con lo scritto che ne facevo prima rivolgendomi a Dio. La mia luce divina insieme al mio amore per la vita, mi svegliai dal sonno cercando il mio bambino che mi era stato strappato dal petto a solo due mesi di allattamento. Le circostanze che ne viviamo nella nostra vita, buone e cattive siamo noi stessi con l'amore, che ne siamo illuminati come ricevere una grazia avendola anche sperata. Oggi ai miei 79 anni posso dire che la mia fede mi ha salvata, ma sono rinata dalla scienza in evoluzione, insieme alla mia forza volontaria , nell' amare la vita umilmente, con principi positivi dove anche mancante di studi , (autodidatta) quasi infantile nel mio (Io ) cosi ho imparato dalle lezioni che la vita mi ha imposta. Specialmente quando la nostra mente pura, ci spinge di vivere in pace cercando l'armonia in noi ed anche con gli altri , intorno a noi nel luogo dove viviamo. Ringraziando immensamente anche al nostro grande Professore Umberto Galimberti che ci aiuta a crescere in noi stessi.
Bello constatare il fatto che ci siano associazioni che diffondono vera cultura e sapere. Grazie.
Non ho fatto studi classici, ho sempre avuto un interesse alla filosofia in modo molto marginale e da profana, ma ascoltare le Sue parole e la modalità in cui spiega con riferimenti, confronti tra culture diverse, la Sua dialettica talvolta poetica mi incanta. Ma soprattutto la semplicità nell'esprimere certi concetti è ineguagliabile.
Verissimo
A volte non la sopporto, ma questo video è oro colato complimenti
Esimio Professore la Sua conoscenza è patrimonio dell'umanità. e nessun uomo, in questa era di cristiani e speranzosi, (compreso il pubblico presente ), è all'altezza delle Sue parole. Mi inchino commosso a cotanta saggezza. Immagino i brividi di chi ha ricevuto i Suoi insegnamenti. Grazie per avermi dato la possibilità di vivere, anche se in forma virtuale, questo momento.
non mitizzare mai nessuno , e poi non è detto che nessuno sia alla sua altezza
Galimberti è Galimberti e secondo me ama i giovani.
Ma io sono ammirata dalla loro voglia di sperare.. Ragazzi la verità è quella che avete nel cuore, e nessun filosofo, per quanto grande, può giudicarla e prevederne gli effetti.
Che lezioni ragazzi. Da ascoltare tutti i giorni
❤ Maria Madre nostra prega per i giovani della loro salute pace amore ed accompagnali in questo mondo difficile AMEN
Sul concetto di identità che ci è attribuita dagli altri nel senso se la mamma o la maestra ti dicono bravo allora avrai un'identità positiva se no l'avrai negativa mi pare un po' sbrigativo: l'identità non è tanto la percezione positiva o negativa che ho di me stesso sul piano sociale, quella è l'autostima; l'identità è l'insieme delle mie inclinazioni naturali e la mia indole, e questo viene fornito dalla natura: se sono introverso estroverso incline ad apprezzare la bellezza o sono ambizioso o sono di indole aggressiva o pacifica se sono cattivo o buono sensibile o insensibile fino ad arrivare alla forma stessa del mio corpo se sono alto basso biondo bruno insomma tutto questo viene dalla natura, ci si nasce. Questa è la nostra identità per sommi capi. Galimberti è un pensatore prezioso ma ha questo schema per cui nella grecità si dava rilievo alla dimensione collettiva e sociale dell'uomo mentre la cristianità ha guastato tutto con un forte senso dell'identità, col proprio concetto di anima come intima essenza dell'individuo che poi ha un destino eterno etc. etc. Non si può mai semplificare troppo in filosofia secondo me e soprattutto bisogna essere sorvegliati e cercare di non incappare in pregiudizi e preconcetti
Mostruoso in senso positivo ovviamente 👏👏👏
Mi rende sempre perplesso l'interpretazione "a modo proprio" della filosofia greca, con una ripiegatura persino ateistica. Mentre i filosofi greci avevano forte il senso del religioso e del "divino interiore", si veda proprio Socrate.
E pure su Prometeo incatenato qualcuno vede la morte di "Zeus". L'idea circola ad Atene, in quel periodo, in qualche modo si puo esprimere in pubblico.
Ho letto finora tre libri suoi e ogni giorno da quando ho scoperto quest'uomo cerco di spiegare come meglio può la mia scarsa attitudine alla parola ciò che ho imparato finalmente a 54 anni suonati ai miei figli e a mio nipote perché ho paura di non avere abbastanza tempo per far capire loro cos'è l'amore, la bellezza, il suicidio, la follia e tanto altro... Vorrei poter far capire loro di trovare il proprio daimon e non superare i limiti come suggerisce l'oracolo di Delfi. Solo che nella mia ignoranza forse non riesco a far passare questi splendidi messaggi di vita. A come vorrei un po' di attitudine al linguaggio semplice e corretto per non ridurre a poco le immense cose che Umberto spiega e che la filosofia dice e i Greci hanno regalato all'umanità ciao Galimberti grazie. Peccato non averti scoperto prima
Stessa identica cosa che per me: peccato averlo scoperto solo ora a 52 anni. Forse la mia vita sarebbe stata diversa, meno difficile, se avessi scoperto prima la filosofia
Lucia quali libri mi consigli?
@@oipaAlcamo ciao Veronica per prima cosa bisognerebbe leggere il Simposio di Platone perché è il libro che parla d'amore nel modo più alto. Di Galimberti le cose dell'amore. Amore e psiche ho letto La parola ai giovani, L'ospite inquietante, sto leggendo Il cristianesimo, interessantissimo. Vabbè poi magari anche dovrò cominciare a leggere altri filosofi come Nietzsche, Schopenhauer, Jasper, Severino... Un libro di Galimberti che devo leggere è Il segreto della domanda... Per avere domande più chiare e anche per far in modo che le mie idee non si cronicizzino e non diventino stantie,vecchie,radicate.insomma ho ancora tantissima strada da fare. Piano, piano voglio percorrerla dentro ka filosofia e la insegnerò a mio nipote. Per fortuna i miei figli hanno cominciato a seguirla continuando a sentirmi blaterare su ciò che imparavo😅buona vita ciao
@@luciadaldegan9731 4
Fortunate ! io l'ho scoperto a 71 anni ! Non si finisce di scoprire l'anima umana .
Gli ultimi minuti del video, riferiti alla dicotomia tra fede e verità, riconosciuti anche da San Paolo, e poi ripresi da San Tommaso d'Aquino, sono davvero illuminanti. In pochi minuti di discorso emergono tutte le contraddizioni del Cristianesimo, di cui siamo imbevuti fino al midollo da duemila anni. Come pure ebbe a dire lo stesso Giordano Bruno, il Cristianesimo, come religione (ma non solo, aggiungerei io), è corrotto dalle sue origini. Superbo il professor Galimberti.
Ho colto lo stesso identico particolare e condivido pienamente.
L'ultimo interlocutore ha mosso una domanda insidiosa al Prof. Galimberti: ma (evidentemente) e' stata una pessima idea.
@@duiliobruccoleri2920 ti ringrazio di avermene dato conferma. La filosofia greca è stata davvero grande. Forse, proprio per questo, è stata bandita da duemila anni!
Basta che lei si metta a gridare la verita' in faccia a tutti: nessuno ci crede e tutti la prenderanno per pazzo.
Luigi Pirandello.
@@duiliobruccoleri2920 L'attuale Sicilia risente ancora oggi dell'influenza della cultura greca, essendo stata parte di quella che andava sotto il nome di Magna Grecia. Ed il sommo Pirandello, con questa frase folgorante, ne fornisce inoppugnabile conferma. 👏👏👏👏👏
Da siciliano razionalista: grazie per la condivisione del giudizio.
Io ho la sensazione che parta dicendo cose profonde ed intelligenti e poi mano a mano quando va a esaminare nel profondo ciò che ha enunciato sprofondi in elucubrazioni spesso incomprensibili.
Professore Galimberti davvero affascinante
Grazie, grazie, grazie! Quanto danni il Cattolicesimo...hanno tolto consapevolezza all' io. Un danno incalcolabile, tra i tanti!
per noi che veniamo da un altro paese (e "italiano" è una lingua straniera) una trascrizione della lettura facilita l'interpretazione nella nostra mente neutralizzando la pronuncia delle parole greche come ZEUS vs DEUS ecc . Grazie
Questo video è un inno al male alla persecuzione, alla violenza indiscriminata ed alla morte. Un buon saluto. Questo: PM
@@paolomazzantini9500 tutte attività eminentemente praticate e giustificate dalla chiesa per 2000 anni
Ci dispiace che le abbia recepite in questo modo, saremmo lieti se lei approfondisse la sua tesi. Un caloroso saluto.
Ma dove?? Quando???.. ci illumini e spieghi per favore..Altrimenti è meglio che non scriva codeste amenità🙄😨😁
La speranza caro prof. Non è una cieca consolazione, come lei la definisce, ma è il preludio alla nuova venuta di Cristo, portatore di verità e giustizia, giustiziere del male assoluto, traspositore di quel mondo di perfezione di cui parla anche Platone, ed infine realizzatore di tutto il possibile immaginabile, dal momento che tutto ciò che può essere ipotizzato, in realtà da qualche parte nell'infinito esprimersi delle infinite possibilità, ESISTE! Un buon saluto. Questo: PM
Si si , stia tranquillo ..... lei si che ha capito tutto .....
Non sa nemmeno la differenza tra UN credo religioso e la filosofia
Lei è lo stereotipo perfetto dell'intolleranza di cui parlava Galimberti.
@@emmagambalonga4662 mentre lei che è un analfabeta funzionale di sapienza per connaturalita lo ha capito...VERO?
@@BadJamBlues Lei invece è lo stereotipo perfetto dell'assenza di comprendonio
@@emmagambalonga4662Lei non sa nemmeno la differenza tra fischi e fiaschi
Dall'Australia, mille grazie Prof.
È bravissimo professore , soprattutto la chiusura e la risposta che ha dato sulla tolleranza è magnifica .
Ma soprattutto stupenda la frase , conosci te stesso , ..... con misura .
Chissà quanti depressi in meno ci sarebbero stati in 2000 anni , ...... e chissà oggi Roma come sarebbe stata , grande e magnifica , nel sano politeismo della tolleranza .
Nella sapienza dei Greci , c'è moltissima teologia in un piatto di poche verità .Ma per il gregge questa è VERITA' E SAPIENZA !
Mi colpisce come le domande mostrino resistenza a comprendere ciò che ha cercato di comunicare Galimberti
Riguardo alla prima domanda io onestamente mi trovo d'accordo e credo avrebbero meritato una discussione molto più ampia (che però sarebbe forse stata fuori contesto). L'essere umano è e resta un animale, con istinti palesi che guidano la sua vita fin dai primi istanti, e questa realtà comprovata è in contrasto con le affermazioni del professore.
Si sono sentiti molto offesi secondo me. Forse perchè molto credenti nel cristianesimo. Ma Galimberti ha fatto una lezione sulla sapienza Greca, non ha detto che chi spera è stupido o non debba sperare. Solo che la speranza non è VERA.
F Style credo che anche il concetto di VERO sia relativo, Galimberti ha spiegato una visione del mondo molto chiara; davvero mi hanno stupito le resistenze ad un ascolto libero da preconcetti
Evidentemente un uditorio non all’altezza. L’ultimo a fare la domanda è chiaramente un cattoultras punto sul vivo che ha cercato di mettere in difficoltà un gigante dell’intelletto, al quale tuttavia ha fatto solo il solletico ma dal quale ha comunque ricevuto una lezione solenne. Monumentale Galimberti
Proprio perchè hanno fede..credono..non sono aperti al sapere
una delle prime perle di saggezza greca ,che quando disse questa cosa tanto saggia non lo era ancora, fu' riguardante la sfera politica, dicevano che in una societa' , la persona che non fa nulla , che non lavora e che nemmeno fa' cose diciamo sbagliate (o illiegali ) , non è una persona pericolosa ma semplicemente inutile ! Questa cosa la dissero agli inizi ma potevano risparmiarsela , suona come una bestemmia ,che non pone l'importanza che ha la singola persona nella societa' e nella vita, indipendentemente se è utile o meno, se lavora o non lavora
seconda cosa sbagliata ,anche questa per me è una bestemmia ,pronunciata dalla appena nata filosofia greca ,fu' quella di dire che la giustizia era una cosa soggettiva , "una cosa giusta per noi, non è detto che lo sia per altri, ed è giusto cosi , noi facciamo alla nostra maniera , altri faranno la loro"
meno male che è esistito Platone che ci ha spiegato che la giustizia è un valore unico e non ha interpretazioni ,perchè se la giustizia fosse interpretabile ,allora io comincerei con convinzione e senza vergogna che 2+2 fa 3 !!!!!!
Una volta che esistiamo..
non c'è modo che possiamo esistere due volte..
e probabilmente non esisteremo mai più...
E tu .. che non controlli il domani ..
rimandi la gioia ....
E la vita si spreca con i rinvii..
e tutti muoiono occupati...!!!
Epicuro .. (341-270 a.C.) .. Antico filosofo ..
e niente ... mi sono innamorata di quest'uomo, della Sua cultura, del Suo sapere così semplice per Lui e ringrazio di averci messo a disposizione tanta cultura
Ascoltare Galimberti (oltre ad essere eruditivo) e' sempre un piacere.
Non avrei voluto essere nei panni dell’ultimo ragazzo... L’ha massacrato! Grande professore!
Ahahahaha si è fatto girare le palle e lo ha disintegrato.grande Galimberti
Galimberti ha detto in altre occasioni che lui come insegnante era molto molto severo con i suoi allievi!!
Quello che amo di Galimberti è che anche se non hai mai studiato nulla di storia o filosofia e nonostante il suo sapere, ha un linguaggio che possono comprendere tutti!
Da qui si può capire la stoffa del vero maestro.
un maestro può insegnare e soprattutto sa semplificare. Lunga vita a loro.
Galimberti ha detto cose bellissime e veritiere, ma sono una parte della vita e del pensiero umano; non LA VERITA'. Il dualismo cristianesimo/politeismo di cui lui parla è verissimo, ma spesso cade in contraddizione. I greci credevano nell'immortalità dell'anima senza tematizzarla come invece ha fatto il cristianesimo. Sul concetto di speranza non mi esprimo avendo ognuno, la sua personale visione e soltanto alla fine della corsa lo sapremo. Ogni filosofia concorda sul fatto che la vita è un equilibrio, se viene a mancare, si cade nella fallacità. Vale sia per la religione che per la scienza. Bellissimo video, molto interessante e fondamentale per comprendere UNA PARTE della verità.
Immenso Galimberti
Come faremo quando lui non ci sarà più? ignoravo la filosofia. Lui me l'ha fatta amare
Anch'io come te . È bravissimo Umby
Lo stavo pensando anch’io.Ci dobbiamo accontentare dei video già fatti e dei libri già scritti😔
L'illusione é come la speranza: non costa nulla.
Però annientano la Verità e la sua ricerca.. .
Essere positivi comunque avvicina e non allontana...quindi è in contraddizione con il pensiero greco che esaltava la comunitá criticando l'individualismo.😕TUTTI BLA BLA BLA.CHE ESSERI INCOERENTI E CONTRADDITTORI GLI UMANI
@@mariellacolavelli1434 assolutamente falso l'assioma circa il pensiero greco. Il pensiero greco, ovviamente quello della sua classicitá, può essere tranquillamente studiato a partire dalla sua 'paideia'. Fortemente elitario e di esaltazione delle individualitá 'eroiche', aveva una propria concezione della democrazia partecipativa che non dava alcuna rilevanza alla collettivitá sociale al di fuori della polis. Semmai il contrario.
ogni morte vo' a scusa, diceva mi nonno. Hai una mente che amo.
Wow! Mi faccio I panini e poi mi sparo questo! É una settimana che penso in continuazione ai greci.
Matteo Cazzola Grande👍☺️
Intollerante caro professore, non sono le religioni, ma l'uomo, che le rappresenta, attraverso le proprie scelte, facendo spesso di esse, uno strumento di egoismo assoluto. La vera fede, non è intollerante, si rilegga il vangelo. Un buon Saluto. Questo: PM
Mi piace sentire il suo pensiero e dei teologi
Grazie davvero!
La frase la speranza non costa nulla ha il suo valore filosofico che va spiegato. La Luce sono io e se avessi voluto avrei accordato Luce. Siccome la vendetta nòn é illusione perché é un fatto reale, sperare é vano se é solo tenebrarium.
Grandissimo!!
In quanti sono dentro Galimberti...! Un buon saluto. Questo: PM
Sono davvero dispiaciuto e provo pena per quel - mi è parso di capire docente - che incalzava intorno alla questione speranza. E' un atteggiamento de-costruttivo il suo, perché dinnanzi all'evidenza non fa altro che insegnare a difendere le illusioni. Il grande Prof. Galimberti e penso l'avesse capito, si è trovato, ahimè di fronte ad un pubblico poco abituato ad ascoltare con Pensiero e Critica bloccati, lasciati lì, inutilizzati nelle loro istanze. Ovviamente la causa è da attribuire all'impostazione culturale attuale. Provo pena perché a quale difendere i ragazzi dall'idea che la vita porti con sé anche la morte? Porti con sé anche il dolore? Bisogna riconoscerlo ed esserne consapevoli altrimenti poi disagi psichici come le forme di Ansia prendono piede sì quando non si ha gli strumenti per affrontare il lutto di un caro come un genitore, soprattutto in questi anni dove il genitore purtroppo si trova ad essere fonte di sostentamento per il proprio figlio sino ai 30 anni e più.
La morte non è qualcosa di extra alla vita, è il suo limite! Bisogna essere consapevoli dei limiti per giungere alle conoscenze. Questo video è la prova che la gente, il senso comune "buonsenso" ancora non sa morire e se non sa morire, come può pretendere di cogliere la bellezza del vivere? Come può apprezzare fino in fondo l'importanza del tempo? Ed io, a 26 anni affermo ciò consapevole della morte, consapevole dell'illusione della cultura illimitata che spinge a rendere illimitata, con l'illusione, anche la vita. Sveglia, la morte non è altro che l'ultimo orizzonte di attesa. Capisco siano discorsi troppo grandi per uomini non allenati dall'esercizio del pensiero. Mi dispiace affermarlo, ma è così. E' questione marginale.
Io sono piuttosto tranquillo conoscendo il destino di essere un essere limitato e finito. Pertanto, è più opportuno investire la vita con il vivere, e quando dico "vivere" intendo la strada che si percorre e, per la maggiore, senza piani, senza previsioni se non ciò che è abbastanza per contenere quanto di distruttivo è presente nell'irrazionale, luogo dove dimorano le passioni. Inoltre, sono sempre stato un pessimo giocatore e non potrei "scommettere tutto sull'Aldilà" prendendo in prestito le parole di W. Allen. Al di là di ciò, credo forse non si sia presa in considerazione una visione collettiva dell'essere umano in quanto animale sociale e questo è tipico dell'uomo figlio delle sinossi monastiche e del preludio all'Utilitarismo - Capitalistico.
Ora, a prescindere dal proprio Credo e investimenti spirituali, non voglio giudicare nessuno ne tantomeno offendere, la religione Cristiana ha insegnato all'uomo a non morire, ma anziché pensare in senso egoistico-individualista, se è vero che per noi la vita è tanto importante "da volersene restare aggrappati anche oltre la vita", perché non riusciamo a renderci conto di tutte quelle vite che ogni giorno si spezzano come ramoscelli in preda ad un vento che prende il nome di guerra, se vogliamo povertà e se vogliamo ancora, Egoismo e vanagloria; ed il denaro, oggi più che mai, ci ha spogliato di ogni altro valore - che giusto o meno - contribuiva alla storia dell'uomo.
Ora invece, quale direzione abbiamo intrapreso? Odiamo così tanto la morte al punto tale di non accettarla e poi contribuiamo quotidianamente alla morte, con l'azione per i pochi, con il silenzio e l'indifferenza per i molti. Non sarebbe forse il caso di accettare la morte ed essere in grado di cogliere quando è giusto morire e quanto invece non lo è? Freud del resto ci ricorda che non si muore perché ci si ammala, ma ci si ammala perché si muore. Ad oggi 2020 A.D., siamo ancora ben lontani da quanto i greci andavano narrando e di certo è più facile continuare nell'Utopia del "salvaguardare la propria esistenza, in una promessa ultraterrena" anziché pensare, agire alla vita per la vita.
Per quanto hai scritto penso di essere forse l'unico ad aver letto tutto fino in fondo. Condivido tutto quello che hai scritto, d'altronde è anche quello che il professore dice in tutte le sue conferenze (che ho visto quasi tutte). Mi fa piacere che ci siano persone che prendono questi pensieri e si mettono a riflettere anziché trovare i scenari per fuggire dal pensiero critico e dalla verità. La cosa che più mi piace del prof. Galimberti è che lui non ti dà delle risposte, ma ti fa fare delle domande, ti fa trovare le verità che stanno poi in piedi di per sé.
@@eneaxherimeja4745 La verità è tragica, non si può fuggire se la si vuole vedere, hai ragione tu. Infine, hai colto nel segno: una buona domanda formulata con pensiero, vale molto più di una singola risposta. Grazie per la partecipazione e lo scambio, Enea!
Se l'obiettivo inconsapevole del commento era competere con Galimberti allora meglio lasciar perdere. Se invece era desiderio di parafrasi l'allora resta comunque uguale.
Ad ogni modo non è stato Freud a dire che non si muore perché ci si ammala etc...ma Michel Foucault.
@@alessandrofederico442 , circa la citazione posso confermare di averla letta e ripresa da S. Freud, ma confermo anche la presenza nella letteratura di M. Foucault, ma ti dirò di più: sono storie vecchie di 2400/2450 anni e forse più. Per quanto concerne le tue supposizioni intorno alle mie intenzioni o 0 o 1 più logico di così, dici tu. Fosse stato meglio "lasciar perdere" in entrambi i casi, avresti dovuto lasciare perdere anche tu di commentare. No? Invero, ritengo si giusto formulare un pensiero e possibilmente condividerlo, ma ciò che è frustrante è sia il non luogo nel quale ci si trova (preferirei poter scambiare qualche parola con te vis a vis, anziché qui), sia il fatto che vi è questa tendenza a voler esplicare senza prima comprendere, soprattutto in senso di Intenzionalità dell'Altro. Alle volte è meglio domandare, anziché cercare di trarre conclusioni affrettate. Infine, ti assicuro che "competere" è qualcosa che consciamente e non, non mi appartiene.
Un caro saluto.
N.B.
P.S. Competere soprattutto quando si parla di colui il quale reputo Maestro, assieme ad altri pochi, pochissimi.
Porsi delle domande partendo comunque dal presupposto che la vita sia limitata...già questo mi sembra un controsenso rilevante
Ho trovato interessante la domanda sulla speranza nel vaso di pandora e ho imparato qualcosa. Cioè che chi ha fatto la domanda aveva già il preconcetto che "speranza" è una cosa positiva. Ha dato per scontato la sua interpretazione di speranza, interpretazione la sua occidentale e cristiana che di sicuro è alquanto diversa dell'interpretazione Greca e già che ci siamo diversa anche dei vari cristiani sparsi per le epoche. La risposta del professore mi ha riportato alla mia interpretazione ed ho cercato subito di capire da dove venisse... e viene dal cristianesimo e dall'occidente. Siamo cresciuti con il mantra dell'avere speranza, ma la speranza non è un bel niente...
Speranza è una parola tremenda: è la tragica resa dell'azione, è un penoso autoinganno, il più temerario degli azzardi.
Buonasera . La sua analisi della parola è Eccellente . Concordo in pieno . Se posso osare : la parola ed il suo significato non fanno altro che giustificare la mollezza - o debolezza che dir si voglia- degli umani in genere , perlomeno larga parte di questi .
interessante. Sono stato io a porre quella domanda sulla Speranza e il vaso
Grandioso!
La speranza è l'ultimo degli inganni di Pandora.
U.G
La parte più bella è stata la fine ....il "dialogolo" proprio in quanto opinioni a confronto. In effetti incontri filosofici io li imposterei come "dialoghi" nel corso dei quali vengono fuori varie "verita ?".
Dica pure che: lo sguardo cristiano, oltre che ottimistico, a differenza di quello greco, è benefico, e positivo...! Un buon Saluto. Questo: PM
e illusorio. Da non dimenticare.
Io adoro questo Uomo.
Bravo
Interessante come sempre il prof. Galimberti, anche se moltissime delle sue affermazioni sono a mio avviso discutibili ed eccessivamente apodittiche. Un esempio a caso: la concezione della natura in Leopardi. Quando Leopardi dice che la natura promette e non mantiene non ha necessariamente bisogno di basarsi su una concezione cristiana. In molte delle sue poesie sul tema (pensiamo ad "A Silvia"), Leopardi dice che la natura instilla in noi, da giovani, una speranza in una vita meravigliosa che poi (specie nei primi decenni dell'800) non si concretizza. Queste speranze sono caratteristiche di ogni giovane, sia ella/egli cinese o italiano, africano o americano, il cristianesimo c'entra fino a un certo punto. Altro esempio? L'idea che la scienza moderna sia nata in Europa a causa del Cristianesimo, e non sarebbe esistita senza di esso. E' un'affermazione molto rischiosa, perché è un tema così complesso che non si può ridurre ad un solo fattore, che sicuramente tuttavia ha contribuito. Lo sviluppo tecnologico, scientifico e sociale del Giappone Meiji, ad esempio, uno dei più straordinari casi di sviluppo tecnico della storia dell'umanità, non ha avuto luogo in un paese di religione cristiana. Le semplificazioni fanno sembrare molto intelligente chi le fa: "guarda", pensa lo spettatore, "come riesce a ridurre in poche parole temi così complessi". Ma purtroppo temi come questi sono estremamente complessi, e le semplificazioni non aiutano a capirli. Forse sarebbe meglio un approccio alla Adorno, il filosofo tedesco del '900 che spiegava i fenomeni da molti punti di vista contemporaneamente, in quelle che chiamava "costellazioni".
Capire cosa vuole trasmettere può essere una visione di vita alternativa.
Il pensare di essere diverso da l'altro non fa che renderti solo. La tua paura diventerà la gabbia della tua mente
Ciao, grazie, Eccezionale.
Bellissimo discorso e viaggio di pensieri. Una contestazione gigante però la devo fare: posso dire che non tutti i greci credevano che dopo la morte non ci fosse nulla… assolutamente no… gli orfici e le laminette d’oro ritrovate vicino Vibo Valentia (Hipponion) ci testimoniano ben altre cose. Gli stessi Pitagorici hanno tramandato questioni circa la trasmigrazione dell’anima… che la morte quindi non è cessazione totale, c’è un’anima e c’è un costante e teso esercizio della memoria…certamente questi erano greci ben diversi da tanti altri greci, ma sono stati i greci che più di tutti hanno fatto la storia e la Filosofia della Magna Grecia… da cui prende il titolo anche questo convegno. Davvero dopo la morte per i greci non c’era nulla? Un’affermazione troppo forte per un contesto culturale come l’Italia che nel VI sec. a.C. era pieno di originalità e progresso, artistico e intellettuale! Grazie Professore, ascoltarla è stato un piacere.
OSCILLOMETRO se esistesse
Nella nevrosi di massa (nella maggioranza umana poco sensibile a livello genetico) l'oscillazione della veglia è esigua e il divario a riflesso tra la felicità e l'infelicità è minimo, mentre nelle psicopatologie, a fronte di una marcata sensibilità genetica dell'individuo (della maggiore evoluzione), l'oscillazione è ampia, cosicché il divario tra il bene benessere e il male malessere è più consistente e maggiormente sofferente a riflesso.
Grazie
Sul dialogo finale, però vi è una grossa carenza: bisogna sondare bene innanzitutto il concetto di morte in Tutte le tradizioni mistiche,filosoche e religiose, (specialmente Armeno- Persiane,Buddiste,BrasilianeSpiritiste) per poter entrare nel campo dello Spirito, che è cosa collegata ma diversa dall'Anima, tralasciando l'atto di fede e prendendo invece in considerazione quei fenomeni che 'accadono' in vita, perché presenti in Natura. Fenomeni che alcune persone riescono a far accadere perché dotate di una materia più sottile e di capacità 'extrasensoriali'. Dicendo accadere, parlo delle 'possibilità' che anche persone non 'di capacità' hanno di vedere e sentire quegli eventi. Se predisposti anche a capire la ricerca psichica può aiutare. La scienza bolla col termine 'paranormale' dati eventi e anche per non cadere nella trappola di sofisticazioni e manipolatori (a cui si rivolge per esempio enti come il Cicap) dobbiamo rivolgerci ai fenomeni indicandoli come Extra-ordinari. Dati fenomeni si verificano in tutto il mondo, aldilà di razze, culture e religioni e possono aprire altri scenari... Non posso non citare lo Spiritismo dalla seconda metà dell'800, distrutto, screditato e infine smantellato dalla Scienza, soprattutto perché in esso erano convogliati dei falsi spiritisti,ovvero approfittatori o persone in vena di fama, insomma falsi,finti, smascherati giustamente dalla Scienza,la quale però mise nello stesso calderone anche alcune delle persone con capacità medianiche e/o psichiche, genuine e soprattutto in buona fede. Da qui, poi tutto decadde, sfociando in pseudomaghi,illusionisti e prestigiatori,che non hanno nulla a che fare con la extra-ordinarietá. Bisogna sempre stare sempre in attenzione perché è facile smarrirsi trattando questo argomento, tanto quanto non può essere trattato in un commento di RUclips o simili... Adoro Galimberti ma non entra sul terreno dello Spirito, forse come faceva C.GJung..
Mai più nessuno è stato all'altezza del sapere degli antichi greci
Molto interessante, grazie. A questo proposito ho letto un libro di viaggio pieno di avventura e storia che vi consiglio assolutamente. Si intitola METAFORA, PICCOLA ODISSEA MODERNA VERSO ITACA di Daniele Vallet. Lo trovate on line
Il professor Galimberti è intelligente quanto il filosofo dell'antica Grecia Socrate. Un filosofo esemplare
Il prof Garimberti sa rielaborare in modo personale , a volte sorprendente la cultura greca. È un genio che illumina il buio del nostro tempo.
Non Definire, VIVI UMBERTO
Basta un attimo, e cambia tutto
Adorei.❤️❤️❤️
Platone sulla speranza ha detto moolto di più nel Fedone e Platone é il genio greco. Qui la generalizzazione del Prof segna un limite non proprio trascurabile.
Vi consiglio leggere Emmanuel Carrere...
L' importante e' avere l' eutimi'a .
E se collassa la città, cosa ne viene all'uomo dal rispettare le sue leggi, anche se l'identità deriva e si forma, dal riconoscimento reciproco? Si avvera soltanto il buon augurio di silone, di morire il più presto possibile, dal momento che per i greci non esiste altra vita se non questa, inserita nella dimensione della tragicità? Dov'è il senso compiuto vantaggioso, e remunerativo, sotto il profilo della lotta contro il dolore, e la sofferenza di Socrate? Fatevi queste domande. La coerenza, peraltro in questo caso puramente egoistica, da sola, è sufficiente a dare il giusto senso, il giusto conforto e la ricercata consolazione, a tutti i patimenti che comporta il dover vivere, da individuo, oppure da comunità? La dove in questo contesto, l'esistenza assume un significato del tutto svuotato, di una accettabile, e valida essenza, dal momento che si autoesclude ogni altra ipotizzabile soluzione, tutto questo diviene banale, infantile, e privo di un sano, ed umano equilibrio. Un buon saluto. Questo: PM
1:11:20 Otto ore di applausi
Galimberti che sorride dopo aver imprecato contro le religioni monoteiste, questa è una perla.
Bene, benessere!
Un calderone di tematiche complessissime a cui si accenna con una superficialita' imbarazzante.
Tra l'altro, i Bronzi di Riace, che hanno dimensioni umane, sono di epoca classica e non ellenistica; un uomo che definisce queste meravigliose opere come volgari (42.50), dovrebbe avere l'umilta' di recarsi al Museo Archeologico di Reggio Calabria per capire di cosa va cincischiando.
Sui bronzi hai ragione anche se da tenere presente che filosofi come socrate non erano tanto amati da una parte dell'intelligenza dell'epoca. Su le altre tematiche ha un approccio corretto. perché la vera differenza tra il mondo greco e quello cristiano è la concezione che si ha del tempo.
La forza il potere dell’osservazione che ha quest’uomo sono qualcosa di raro, è un Maradona della filosofia
Leopardi rivolgendosi alla natura, intendeva alludere alla spensieratezza, all'illusione, alla gioia, che proviamo quando siamo ragazzi; infatti questa sua convinzione, deriva dal fatto che esiste una condizione imposta dalla natura, sia pur temporaneamente, in cui l'essere umano è felice, perché creato sine qua non, solamente rispetto a Dio, perché predisposto alla spensieratezza, proprio come l'intuizione cristiana, lascia intendere, riguardo al come eravamo prima, e al come potremmo tornare ad essere dopo, sapendo che solo Dio, è in grado col nostro consenso, di farcelo scoprire, nelle sue infinite possibilità di risoluzione, di cui egli dispone; compreso il dono di quel libero arbitrio, tanto discusso inutilmente dalla ragione, la cui origine affonda le radici proprio nel mistero della fede. Tutto questo anche se non dichiaratamente, sono certo che egli lo sapesse nel profondo di se stesso, o quanto meno sperasse che fosse così. Un buon Saluto. Questo: PM
Propongo di candidare il professore Galimberti a Presidente della Repubblica
Poveri Bronzi di Riace così belli
L'ultimo l'ha asfaltato praticamente 😁. Comunque spiega dei concetti filosofici molto chiari anche ad una mente media, non comprendo questa ostinazione a non capire...
Verooooo l'ultimo lo ha steso .
Nessuno si ostina a non capire, è semplicemente una parte della verità; non la verità in sè stessa.
Si sente basso
Secondo me é molto meglio sapere di morire senza un vita successiva, questo da molto più valore alla nostra vita. Vivere pensando che domani potrebbe esser l’ultimo fa si che scompaia la paura della morte. Una vita piena é una bella vita, che sia corta o lunga.
Io poi tra l’altro sono un cristiano professante, credo nella parola di Gesù come l’unico modo di vivere nel modo giusto, ma non credo in un Dio che pensi a noi….perché pregare o sperare che qualcuno sia lì a darci fortuna o sfortuna? Che ci possa salvare? É troppo facile, toglie ogni responsabilità all’individuo, basta pregare e tutto andrà bene invece di darsi da fare ed esser buoni con chi abbiamo intorno a noi.
Io ho avuto solo sfortune dalla nascita e ho addirittura rischiato di esser ucciso, a me, gran cristiano, perché? Non ha senso. Da quando ho smesso di credere la mia vita é cambiata e il mio obbiettivo é uscire dalla mia situazione ed esser buono con gli altri solo per vivere a pieno la vita anche con poco, non per paura di andare all’inferno. Da poco ho scoperto Galimberti e mi é venuta proprio voglia di studiare la filosofia greca…erano davvero incredibili. Con il solo intelletto hanno inventato tutto e addiritttura una vita più sana.
Qualche dubbio ponetevelo.. v si da un occasione 👟 stop
E dopo il dubbio ...cercate di creare una investigazione,...
I cristiani per come li ho conosciuti io prendono sul serio la vita.
LA TOLLERANZA di pensare che altri abbiano verità, È STATA SMENTITA PROPRIO DA LEI - PROF. GALIMBERTI - durante gli anni 2020-21-22 e sappiamo di cosa parliamo. CHE DELUSIONE
qualcuno sa dirmi come si chiamano le parti di parola che vengono analizzate? ad esempio storiografia storio e grafia cosa sono grammaticalmente o in ogni caso hanno un nome?
Sei un pisquano sesquipedale, studia.
Introdurre il concetto di limite così come lo intende il professore un po' mi spaventa: se studio o lavoro giorno e notte per un mio obbiettivo che tengo a raggiungere, starei peccando di tracotanza e varcando il senso della misura, in pratica starei forzando il mio destino. Se poi qualcosa fuori dal mio controllo mi tagliasse le gambe, vanificando tutti i miei sforzi sino a lì, e io ne soffrissi, il professore ne sarebbe contento, poichè la colpa sarebbe stata mia avendo io varcato il senso della misura. E la sofferenza dovrei tenermela per me, accettandola e stando zitto, senza comunicarla od esibirla. Se sperassi di raggiungere comunque quell'obbiettivo, malgrado quei sopraggiunti problemi, sarei pigro mentalnente, in quanto intraprendente il percorso di colui che sta a guardare e vive in balia degli eventi. Infine, se le cose andassero bene, dovrebbero comunque avvenire prima del 31esimo anno di età, sicchè dopo ha luogo l'inesorabile declino fisico, cognitivo e sessuale della persona, quindi tanto vale ammazzarsi, presumibilmente, visto che non si potrà più combinare niente di buono e quanto segue è solo un allungamento della vecchiaia.
Guardando tutti questi postulati, non mi stupisce che questa mentalità non abbia attecchito nemmeno sugli stessi greci, poichè i greci odierni non stanno messi così bene da poter asserire di aver seguito nei secoli la loro (secondo il professore) brillante concezione filosofica della vita. E, se invece l'avessero seguita, tanto peggio.
Al Cap. 14 degli atti degli apostoli non c'è nella di quello che a detto il Professore. E' nel Cap. 17
Poco ci cambia .
Grazie per l'informazione Lucio
Ma perché vengono tradotte le domande che fanno i ragazzi? In che lingua parlano che Galimberti nn riesce a capire??
... the subs are for me:) to learn Italian: Grazie !!!
...Non sente bene
Riflessivo
[la risposta alla mia domanda e' in questo altro suo discorso ruclips.net/video/wPJIJ9dO1j8/видео.html] 42:49 "Le statue greche hanno la misura umana, non la volgarità dei Bronzi di Riace che sono al di fuori dalla misura umana." Ho appena ascoltato la lezione sui Bronzi di Riace (ruclips.net/video/8j04HYs1qnE/видео.html). L'archeologo Salvatore Settis dice che queste statue sono (quasi) sicuramente greche - dell'Attica. Vorrei sapere perche' il Prof. Galimberti le considera volgari (sono alte 1.94 - okay, alte, ma non disumanamente) a confronto di quelle greche, quando anche queste a quanto pare lo sono. Grazie
Perché anche la grecita' ad un certo punto ha iniziato a decadere. Si parla di ellenismo. La contaminazione della grecita' con l'occidente.
@@creator1967 capisco che questi bronzi sono parte di quella decadenza per Galimberti, però non è molto chiaro visto che li confronta con altre statue greche. Grazie comunque per il commento.
Galimberti è un bravissimo filosofo e conosce alla perfezione la materia. A volte però, si dimentica che la vita umana è una pluralità di pensieri e di appannaggi che non sempre sono nell'ambito di chi discerne il sapere del pensiero; ecco perché, nonostante siano veritierie gran parte delle sue affermazioni in questo bellissimo incontro, è altrettanto vero che la fallacità di queste argomentazioni si trova dietro l'angolo.
@@michelegiampieri4237 ho trovato la risposta alla mia domanda: ruclips.net/video/wPJIJ9dO1j8/видео.html. Parlando di Amore e Psiche, Galimberti definisce l'Ellenismo come segue: "L'Ellenismo è la decadenza della grecità, è il momento in cui la grecità sbava, in cui la grecità non è più grecita', in cui va fuori misura, in cui ha perso la sua limpidezza. Non per colpa sua, ma perché ormai è stata conquistata da Roma e i Romani sono un popolo molto maschile, capace solo di fare strade e guerre, con un vocabolario elementare. Pensate che i Latini avevano 4.000 parole quando i Greci ne avevano 80.000, e siccome noi possiamo pensare solo in base al numero delle parole che possediamo, perché nessuno può pensare al di là delle parole che possiede, i pensieri erano davvero poveri. [...] Di questa sbavatura della grecità voi potete rendervene conto a partire dai Bronzi di Riace, che tutti vanno a vedere, ma sono delle configurazioni assolutamente volgari, esagerate, non umane, niente a confronto con la grecità classica, che ti scolpisce un discobolo o una auriga a misura d'uomo. L'Ellenismo e il fuori misura e nel fuori misura c'è la decadenza della perfezione greca."
deprimente
Cosa e asperanza aprire sostaza provare eser realisare analisare negatività zampe aspetare
Parola Animo amare numerose esisteze mostrare orisont Torrino noi parola( orientare ci a capacità a capire il Platone parlare avere animo)
Lei professore...è un libro aperto...!? Un buon saluto. Questo: PM
raga qualcuno può farmi un riassunto fino al minuto 33? per motivi scolastici
Ti consiglio di guardarlo, è super interessante!
Ragazzo, sforzati!!
Bellissimo! Galimberti fai pensare!
Ma
Ascolta Stainer, le parole contraddittorie di Cristo, leggi Dante, è più bello e compllicato del tuo paradigma!
Comunque grazie alla grecità!
che uomo incredibile
Ed il limite di cui si parla chi è che lo stabilisce se non gli uomini, con le loro scelte, preferenze, e condizionamenti spesse volte interessati da malevolenza, e corruzione? La tua rovina chi, e con quale autorità viene stabilita, se non con quella del contesto sociale in cui vivi? E quanto conta ancora, ed allora, il relativismo? Infatti come giustamente aveva sottolineato Leopardi: ha chi giova tutto questo? Non vi è in ciò nessuna saggezza, malgrado la pomposità, e la magnificenza, con cui si esalta la civiltà greca, e nella misura in cui vi è scienza, e saggezza, si riconosce il loro merito proprio grazie alla nascita di Cristo, il quale a saputo valorizzare, dando una voce di speranza, e di trascendenza, a quello che la grecità, solamente in embrione racchiudeva in sé, con tutte le sue positive potenzialità. Un buon saluto. Questo: PM
più che di "grecità" e di "greci", parlerei di Platone come contrapposizione frontalmente a ciò che era ed era stata la grecità e i greci: Platone si contrappose al mito proponendo il logos, si contrappose ad Omero, al teatro e alla rappresentazione artistica proponendo il dare ragione di ciò che si dice, si contrappose a tutta la speculazione filosofica precedente sia quella naturalistica sia quella ontologica proponendo il loro superamento e il rovesciamento, si contrappose al governo della polis - sia di natura tirannica sia di natura democratica - che aveva portato all'assasinio di Socrate proponendo un governo dei filosofi, si contrappose alla struttura sociale fluida proponendo tre classi ben distinte e non scalabili.
Mi è sempre interessata la filosofia, del prof ho seguito diverse conferenze con la max attenzione, sempre. Io ignorante quale Sn della filos. Greca... stasera sentedoio ho pianto, credo di averlo capito!! Grazie grande prof..
Gente seria😂 Gesù Cristo sarebbe un cialtrone? E Luca che ci racconta di San Paolo ad Atene sarebbe poco serio? Avrebbe potuto ometterlo! Lei è un uomo coltissimo ma come tutti ha trovato il senso della sua vita nel cristianesimo. Poi non mi sembra che i Padri abbiano snobbato la sapienza greca.
Se nell'uomo c'è l'amore e la Speranza ciò avrà un senso,
Il cuore e le domande, Umberto
L'amore ha mille azioni da poter fare.
I vizi e il potere sono prevedibili
Il ruolo contro la ricerca della verità, vissuta e sentita
2020
I tempi sono favorevoli
E la cultura araba come tende a ragionare?
Credo sulla stessa falsariga del cristianesimo. Essendo monoteista e prevedendo un paradiso.
Deriva tutto dalla cultura giudaica, poi ovviamente rispetto alla cultura cristiana che come si dice anche nel video è la religione dei corpi, in quella araba o musulmana questo concetto non c'è, dio è invisibile e onnipotente. Poi di somiglianze ne trovi tantissime, la vita dopo la morte, il perdono, la speranza ecc.