È stato il miglior video guardato nell'ultima settimana in questa tematica. Grazie mille. Sto cercando un editore che si interessa alla poesia contemporanea e sarà il il mio libro d'esordio. Secondo me l'importante è arrivare ai cuori dei lettori.ci perché questo dura più nel tempo e non solo vendere.
Complimenti Sara per i tuoi video, sempre chiari e utilissimi. Solo una domanda: la casa editrice Santelli come si può considerare, piccola o media? Grazie.
Una domanda (spero non sia già stato trattato l'argomento in modo specifico): il contratto editoriale. Come leggerlo, quali punti sono essenziali, su quali si deve poter negoziare.
Ciao Sara, una mia amica sta pubblicando con la casa editrice Marna...ha un po' paura ad esordire con loro visto che sono molto micro. Puoi darle un consiglio?
Ciao. ☺️ Se non le hanno chiesto di pagare, è già un buon segno. Non conosco direttamente questo editore, ma si vede che è piccolino. La vendita sarà molto sulle spalle della tua amica; se ne è consapevole, tutto ok. Il consiglio che posso dare è di informarsi e capire bene.
Grazie mille, è stato molto utile. Innanzitutto una bella scremata tra le CE, per individuare quella più interessata al genere che tratteremo, potrebbe essere un punto di partenza. Mi ha un po' sconfortata in effetti il fatto di essere un numero per le grandi CE, non mi gusta l'idea di rivolgermi a qualcuno e sentirmi un operaio. Interessante l'offerta del medio/piccolo editore.
Video molto interessante. La domanda che mi hai fatto sorgere è questa: Come possiamo capire, da esterni e non addetti ai lavori, la qualità di una piccola o micro casa editrice? Nel senso che, come dicevi tu, ci saranno sia editori di qualità sia CE che non sanno cosa stanno facendo. Come facciamo a poter discernere tra i due?
Mi hanno proposto di pubblicare la mia opera (che ho già pubblicato SELF) pagando circa 1000 euro. Mi darebbero la promozione, il marketing e l'organizzazione delle promozioni. Io non ho tempo di farlo e se lo facessero veramente almeno sarebbe pubblicità. Conosci queste realtà? Qual'è il loro scopo? Prendere il guadagno e poi non fare promozione? Non capisco.
Un suggerimento per un piccolo editore che pubblichi un romanzo ambientato nel futuro (ma non fantascientifico) che narra le vicende di un gruppo di amici che vuole girare film a luci rosse?
Ciao Sara, però c'è da considerare che un autore serio non manda neanche al microeditore un testo non rivisto e lì ci saranno almeno 1.500 euro di editing!😉
L'editing di un freelance non è sempre necessario. Non è una questione di serietà dell'autore, ma di quel che ha scritto. Spesso non servono 1.500 euro per lavorarci sopra.
@@SaraGavioli mah non sono d'accordo. Io personalmente non porterei a un editore un testo non rivisto e ci sono molti editori, piccoli in primis, che ti chiedono, anche espressamente (mi è capitato), se non un testo pronto, quantomeno con una revisione alle spalle, un po' perché non hanno molti soldi da spendere, un po' per altro
@@ValerioMero Il discorso è un po' più complicato di così, in realtà. Certo, all'editore conviene se è l'autore a investire prima, però chiederlo espressamente non è corretto. Se all'editore interessi come autore, investirà su di te; se l'investimento è tale per cui non risulta conveniente, non ti pubblicherà. Converrà a te prepararti prima ed eventualmente lavorare sul tuo testo, ma non è l'editore a chiedertelo. Se lo fa è un bel furbetto, diciamo.
@@SaraGavioli Eh, purtroppo questa è la realtà editoriale oggi con l'on demand. I piccoli editori che dici tu sono molto pochi. Ma in ogni caso credo anche che un autore che vuole giocarsi tutte le sue carte, anche con un grande editore, andrà a presentare un testo un minimo rivisto, almeno io farei così
@@ValerioMero Non sono poi così pochi. :) Tutti gli editori con cui ho mai lavorato mi hanno pagato per l'editing o la correzione, di tasca loro. L'on demand è un altro discorso e si riferisce più che altro al self; lì sì che serve un professionista. Comunque, sicuramente poter lavorare sul testo con calma e con un editor freelance è utile sempre. Quel che tengo a specificare è che non è mai obbligatorio.
È stato il miglior video guardato nell'ultima settimana in questa tematica. Grazie mille. Sto cercando un editore che si interessa alla poesia contemporanea e sarà il il mio libro d'esordio. Secondo me l'importante è arrivare ai cuori dei lettori.ci perché questo dura più nel tempo e non solo vendere.
Molto brava! Congratulazioni!
Complimenti Sara per i tuoi video, sempre chiari e utilissimi. Solo una domanda: la casa editrice Santelli come si può considerare, piccola o media? Grazie.
Una domanda (spero non sia già stato trattato l'argomento in modo specifico): il contratto editoriale. Come leggerlo, quali punti sono essenziali, su quali si deve poter negoziare.
Come si riconosce una casa editrice "media"? Io non riesco a distinguerle dalle piccole :(
Media: Minimum Fax. Piccola: Exorma.
Alcune case editrici affidabili?
Eh, Alessandro, fosse facile rispondere a questa domanda... 😂
Grazie a te per la chiarezza con la quale hai spiegato un argomento molto interessante.
Ciao Sara, una mia amica sta pubblicando con la casa editrice Marna...ha un po' paura ad esordire con loro visto che sono molto micro. Puoi darle un consiglio?
Ciao. ☺️
Se non le hanno chiesto di pagare, è già un buon segno. Non conosco direttamente questo editore, ma si vede che è piccolino. La vendita sarà molto sulle spalle della tua amica; se ne è consapevole, tutto ok. Il consiglio che posso dare è di informarsi e capire bene.
Grazie mille, è stato molto utile.
Innanzitutto una bella scremata tra le CE, per individuare quella più interessata al genere che tratteremo, potrebbe essere un punto di partenza.
Mi ha un po' sconfortata in effetti il fatto di essere un numero per le grandi CE, non mi gusta l'idea di rivolgermi a qualcuno e sentirmi un operaio. Interessante l'offerta del medio/piccolo editore.
Video molto interessante. La domanda che mi hai fatto sorgere è questa: Come possiamo capire, da esterni e non addetti ai lavori, la qualità di una piccola o micro casa editrice? Nel senso che, come dicevi tu, ci saranno sia editori di qualità sia CE che non sanno cosa stanno facendo. Come facciamo a poter discernere tra i due?
Comprando e leggendo i loro libri, o parlando con autori già pubblicati da loro. Non sempre è facile, ma sono i modi migliori.
@@SaraGavioli Grazie mille della risposta celere! Gentilissima.
Tra le piccole ma serie (e NON a pagamento!), consigliatissima Apollo Edizioni.
Sei davvero molto brava e sintetica in quello dici... Continua a fare video
Grazie. 🥰
Mi hanno proposto di pubblicare la mia opera (che ho già pubblicato SELF) pagando circa 1000 euro. Mi darebbero la promozione, il marketing e l'organizzazione delle promozioni. Io non ho tempo di farlo e se lo facessero veramente almeno sarebbe pubblicità. Conosci queste realtà? Qual'è il loro scopo? Prendere il guadagno e poi non fare promozione? Non capisco.
Ne ho parlato qui: ruclips.net/video/bWPh8T4iyvk/видео.html
Un suggerimento per un piccolo editore che pubblichi un romanzo ambientato nel futuro (ma non fantascientifico) che narra le vicende di un gruppo di amici che vuole girare film a luci rosse?
Zia Beppa!
Ciao Sara, però c'è da considerare che un autore serio non manda neanche al microeditore un testo non rivisto e lì ci saranno almeno 1.500 euro di editing!😉
L'editing di un freelance non è sempre necessario. Non è una questione di serietà dell'autore, ma di quel che ha scritto. Spesso non servono 1.500 euro per lavorarci sopra.
@@SaraGavioli mah non sono d'accordo. Io personalmente non porterei a un editore un testo non rivisto e ci sono molti editori, piccoli in primis, che ti chiedono, anche espressamente (mi è capitato), se non un testo pronto, quantomeno con una revisione alle spalle, un po' perché non hanno molti soldi da spendere, un po' per altro
@@ValerioMero Il discorso è un po' più complicato di così, in realtà. Certo, all'editore conviene se è l'autore a investire prima, però chiederlo espressamente non è corretto. Se all'editore interessi come autore, investirà su di te; se l'investimento è tale per cui non risulta conveniente, non ti pubblicherà. Converrà a te prepararti prima ed eventualmente lavorare sul tuo testo, ma non è l'editore a chiedertelo. Se lo fa è un bel furbetto, diciamo.
@@SaraGavioli Eh, purtroppo questa è la realtà editoriale oggi con l'on demand. I piccoli editori che dici tu sono molto pochi. Ma in ogni caso credo anche che un autore che vuole giocarsi tutte le sue carte, anche con un grande editore, andrà a presentare un testo un minimo rivisto, almeno io farei così
@@ValerioMero Non sono poi così pochi. :) Tutti gli editori con cui ho mai lavorato mi hanno pagato per l'editing o la correzione, di tasca loro.
L'on demand è un altro discorso e si riferisce più che altro al self; lì sì che serve un professionista.
Comunque, sicuramente poter lavorare sul testo con calma e con un editor freelance è utile sempre. Quel che tengo a specificare è che non è mai obbligatorio.
Non è vero che tutti vorrebbero pubblicare con Mondadori o con altre case del vergognoso colosso berlusconiano.